P
REMESSALa vegetazione naturale delle coste siciliane è stata in buona parte studiata e tipizzata fitosociologicamente.
Notizie sintetiche vengono offerte nella recente sintesi di B
AZAN& al. (2010) e ancora di B
RULLO& al. (2008) e, limitatamente al tratto tirrenico orientale, di R
AIMONDO&
I
LARDI(2009). Sfuggono soltanto lembi presenti disconti- nuamente che si configurano come espressioni relittuali, impoverite, dell’originario ricoprimento forestale dei rilievi costieri tirrenici. Si tratta di formazioni che assu- mono uno straordinario interesse scientifico e ambientale.
Per quanto riguarda la valenza scientifica essi offrono informazioni sulla qualità floristica della stessa vegetazio- ne e sulle relazioni sinecologiche e fitosociologiche inter- correnti con il resto della vegetazione forestale mediterra- nea dell’Isola. L’interesse ambientale riguarda il ruolo che queste formazioni svolgono come oasi di dispersione fun- zionali all’avvio di processi spontanei di ricostituzione della vegetazione forestale, ma anche come fonte di approvvigionamento germoplasma in loco per l’avvio di azioni di rimboschimento finalizzate alla ricostituzione della copertura forestale di un’area oggi dominata da aspetti steppici, risultato della concomitante azione del disboscamento, del pascolo e dei ricorrenti incendi.
Al fine di fornire un contributo alle conoscenze floristi- che e vegetazionali di quest’area della Sicilia si riportano i risultati di un’analisi della vegetazione condotta sulla base di rilevamenti fitosociologici. Tali informazioni implemen- tano il quadro conoscitivo della vegetazione dei rilievi car- bonatici della costa settentrionale del Trapanese già ogget- to di studio per quanto riguarda la vicina Riserva Naturale dello Zingaro (R
AIMONDO& S
CHICCHI, 1998).
L
INEAMENTI GEOGRAFICIIl biotopo di Monte Sparagio (m 1110 s.l.m.) si trova pochi chilometri a sud-est dell’abitato di Purgatorio in pro- vincia di Trapani. Nonostante tale rilievo montuoso, così come il territorio limitrofo, sia stato più volte interessato da incendi che ne hanno profondamente alterato il paesaggio, esso ospita ancora dei frammenti forestali a dominanza di Quercus ilex con presenza di Quercus virgiliana e Fraxinus ornus. Tali formazioni si rinvengono sui versanti a nord- ovest della sommità di M. Sparagio già a partire da circa 400 metri di quota, soprattutto su detriti carbonatici. Esse si sono conservate principalmente all’interno di impluvi e su morfologie concave che, oltre a offrire una maggiore prote- zione dagli incendi, hanno favorito migliori condizioni di umidità edafica, permettendo anche una più facile ricolo- nizzazione dei versanti.
Quad. Bot. Amb. Appl., 21 (2010): 271-274.
Osservazioni fitosociologiche su aspetti di vegetazione a Quercus ilex di Monte Sparagio (Trapani)
M
AURIZIOM
ANISCALCO& G
IUSEPPEB
AZANDipartimento di Scienze Botaniche dell’Università degli Studi di Palermo, via Archirafi 38 – 90123 Palermo
A
BSTRACT. – Phytosociological observation on some aspect of Quercus ilex vegetation located on the Monte Sparagio (Trapani- N-NW Sicily) – The study of some Quercus ilex residual formations occurring on the Monte Sparagio in the Trapani district (NW Sicily) is presented here. These formations testify that in the past thermophilous Quercus ilex woods were widespread along the littoral mountains facing to Tyrrhenian sea. They are assigned to the Rhamno alaterni- Quercetum ilicis pistacietosum terebinthi.
Key words: Mediterranean vegetation, Phytosociology, Coastal Mounts, Sicily.
Fig. 1 - Localizzazione dell’area di studio.
272
M
ETODOLOGIALo studio ha preso in esame le formazioni localizzate nella fascia altitudinale compresa tra 450 e 600 metri di quota. Lo studio fitosociologico è stato effettuato secondo il metodo di B
RAUN-B
LANQUET(1964). Per quanto riguarda la nomenclatura dei taxa si è fatto riferimento a G
IARDINA&
al. (2007). Per i dati geologici è stata utilizzata la Carta Geologica dei Monti di Capo S. Vito di A
BATE& al. (1993).
Per l’elaborazione dei dati bioclimatici è stata seguita la metodologia di R
IVAS-M
ARTINEZ& L
OIDIA
RREGUI(1999) utilizzando i dati termopluviometrici di alcune stazioni del- l’area trapanese riportati da D
URO& al. (1993) e le elabora- zioni effettuate per la Sicilia da B
AZAN& al. (2006)
R
ISULTATI ED
ISCUSSIONEL’analisi fitosociologia dei lecceti oggetto di studio (Tab. 1), ha permesso di attribuirli al Rhamno alaterni- Quercetum ilicis pistacietosum terebinthi, syntaxa descritto da G
IANGUZZI& al. (1996) per le formazioni termofile a lec- cio insediate sui versanti settentrionali di M. Pellegrino presso Palermo; formazioni che ospitano anche alcune
caducifoglie termofile come Pistacia terebinthus. Questo syntaxon viene segnalato per il settore nord-occidentale della Sicilia da B
RULLO& al. (2008) e indicato come vege- tazione potenziale per l’area da B
AZAN& al. (2010).
Relativamente al corteggio floristico delle formazioni esa- minate, predominano elementi termofili quali Asparagus acutifolius, Euphorbia characias, Rubia peregrina, Osyris alba, Smilax aspera, Melica minuta, Clematis cirrhosa e Ruscus aculeatus. Isolatamente, in ambito di radura di lec- ceto è presente anche Chamaerops humilis. Tra le altre spe- cie si rinvengono Pistacia therebinthus, Dryopteris pallida, Clinopodium vulgare subsp. orientale, Paeonia mascula subsp. mascula e Arrhenatherum elatius subsp. bulbosum.
A quote maggiori, intorno a 600 m s.l.m., oltre alle specie della classe Quercetea ilicis sono state rinvenute anche alcune specie più mesofile quali Oenanthe pimpinelloides e Anthriscus nemorosa, indicatrici di condizioni di relativa oceanicità. A quest’altitudine, su morfologie favorevoli, lo strato arboreo del lecceto raggiunge anche i 7-8 metri d’al- tezza. Tra le specie mesofile, sullo stesso rilievo, a 910 m di quota, è stato rinvenuto anche Galanthus regina-olgae subsp. regina-olgae (S
CUDERI& P
ASTA, 2009).
Le informazioni climatiche disponibili per questo com- prensorio sono molto ridotte, pertanto per la caratterizzazio- ne bioclimatica ci si è riferiti ai dati a scala regionale elabo- rati da B
AZAN& al. (2006). In particolare, il biotopo ogget- to di studio è interessato dal termotipo mesomediterraneo inferiore con ombrotipo subumido inferiore.
I residui di lecceto con querce caducifoglie testimoniano la presenza in passato su Monte Sparagio di formazioni forestali ben più estese.
L’antica pressione antropica, con le irrazionali utilizza- zioni del soprassuolo e con il pascolo continuato, ha costi- tuito il principale fattore della loro progressiva riduzione.
Negli ultimi decenni, il ripetersi degli incendi ha contribui- to a rendere ancora più precarie le condizioni di questi resi- duali aspetti forestali: l’ultimo di questi eventi, verificatosi l’estate scorsa, ha provocato una ulteriore riduzione della superficie boscata del rilievo. Gli esemplari di Quercus ilex e Quercus virgiliana danneggiati dal fuoco, comunque, pos- sono ancora contribuire al processo di ricolonizzazione delle superfici ricoperte precedentemente.
273 Foto 1 - Versante nord-occidentale di Monte Sparagio.
Foto 2 - Aspetto di vegetazione a Quercus ilex e Q. virgiliana. Foto 3 - Particolare del lecceto oggetto di studio.
B
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RIASSUNTO. – Viene presentato lo studio fitosociologico di alcuni formazioni residuali a Quercus ilex di Monte Sparagio lungo costa della provincia di Trapani (Sicilia nord-occidentale). Tali formazioni, testimonianza dei querceti termofili a prevalenza di Quercus ilex estesamente presenti in passato sui rilievi costieri tirrenici, vengono attribuite al Rhamno alaterni-Quercetum ilicis pistacietosum terebinthi.
274