Massimo Munaro
EDIPO
Ii.agec/ìa
dei sensi
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tralogia de IIo sp e ttatore"
del Teatro del Lemming
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€ 1 5 . 0 0O Tcarriro dei Fondi/ Tiriviilus Mostre Edircria 2010 via Zam,58,56024 Corù?do (Iis.)
TeI.0571 462s25/35 -Fd 057r 462700 inr.rnci: w.^ inivilius.ir.ww.teairinodeifordi it e r ì " r l r r l o ! r ' i v h r ' ; n l u t a r e r r ' : r o d e i l o a d ; r ' ISBN: 978 88'7218-307-6
Massimo
Munaro
EDIPO
Thaeedia
dei sensi
per uno spematore
parte prima delk
"Te*ahgia
dello s?ettatore"
del Tèatro
del Lemming
p.9 Edipo, palestra per attori e spettarori l 3
t 7
2 l 28 3 9 74 di Carnelo Alberti Introduzione di Matsima M n,zra I. La prima idea II. It rnito di Edipo IIL II processo di lavoroIV Descrizione dello spenacoto
V II lungo viaggio di Edipo: testimorhnze Appendice
EDIPO, PAIESTRA
PER
AITORI E SPETTAIORI
d i C a r m e l o A J b e n ilÌ ìungoviaggio compiuto lcl tessutovivo della tragedia dì I/rpa dallLarro del Lemming per ispirazione di Massirno Munaro cosriruisce un prezioso esperimenro di sinta.ssi reatralc. A partìrc daì la\o:,.rorio Edí?o í únqat sensi del teutro dì lne 1996 e dal debuno arweruro il25 marzo 1997 nello spazio mobile deÌlaTòrre Pìghin di Rovigo il progetro-studio suÌla tragedia di Sofocle ha moclifìcaro radicalmente, nel corso degli anni, il rapporto convenzionalc tra attore e spettatore. Limpresa artistica del Lernming si fonda su una profonda indagine di matrice antropologica, urita alla voca-zione per un teatro politico, che recupera nel rito teatr:le la matrice di una reLazione essenziale tra celebnnti e adepd con l'inrento dì ripristinarc il cerchio della conoscenza e immaginare I'unità percluta.
Anchc I'inrenzione di pubblicare ilquaderno dì appunri, sul qu:le ffssare le tracce di un'esperienza necessarìa, si delinea comc un ulreriore passo ìn avartì della ricerca. Piir che fare il punto, si tratta, infatti, dì riconsiderare il metodo di Ìavoro, alla sregua di un procedimento senza limiti che, men-tre raccoglie una clcscìra di parrecipazione, conlerma la sua incsauribiÌe viralirà.
Lfl4a del Lernming s'imponc, ir rermini radicJi, come una "palestra pcr attori" e, insì€me, come una lente d'ingrandnnenro sulÌa condizìone dcl, l'individuo, alla luce dì un'idea della contemporancità ancora leg:rta:ll'esi, gcnza di mctrere a fuoco il nesso rra soggefto e comunitàj in ral senso, . l , r f c u e e É ' u . r u c , p l i ( i . a r e | J . o r v i r z i o re d , o n - e r o n . \ i r ' n r i . p e / , , a r J l . r r c r a , h e le g a i l n o d o d ' I r r d e l l r r o n o d i o g g i r J l e o ; g i r i r e n u r c d c l l a civiltà.
l.a scena non può essere considerara uno spazio neutrale, un nido sicuro in ctLi rannicchiarsi, ma dcvc ritrovare la tunzìone della specLrlarltà, come un
EDÌPo. TRAcrDtA Dlr ssNsr
luogo+pccchio in cui sia possibile arsimilarc la visione indivìduale entro h Jomplessità di m discoìso coìlettivo, un arnbicnte laico in cui l'attivì-smo deil'atto,e si possa fondere integralrnente con 1e pulsioli del pubbìico' Colui che accetta la sffda di aprire ia pona dello "scambio iniziatico ' Per ' n u o r c r ' l:ngo i .enrieri d e l n i r u . a b b ' l r r e . o n ' a p c v o l m e n r ' l: ' o t r l e l i n e : d r d i r c u d i e r o L q u J c ' i r ' h r g i a F ì e n ( , e r * L m c g l i i n . 1 u n r e r e \ o L r r u o r r o r u n r ! , r r q r o r i d : a n J r r.\,r.r . ome rappre'eltrioqe
Nel corso degli anni lavarietà delle ieazìoni dei visitatori, che hanno oLtre-p : . . a r o i l t a i c o J < r r e n i g m J / m , ' r e r o o l f J r p o . h . r . . r r m u l : r o r n a f e r i l c . , r m p i o n , . u r a d e , r e i n , e'.ezu e e d e l l . d i f l ì . " ' t , . h e ' i n r o \ a n o I e r 'u P ' r a i e il pLinto di dcmarc:zione chc dìvide sala e palcosccnicoì non è ceno s€m-plice, né indolore, accetarc 1a prolanazione delÌa propria fisicitiL, soprat-iutto quando viene menomata da una ridotta lìbertà dci sensi.
Un asperto rilevante del tracciaro sperimentale del Lcmming è dato dal-l'incidenza che il eruooo di anorihtefìci deve avere sul comPortanento d e l l u ' p e r r , r o e . r ì o i r n p . , . , " , r i g i d ; d i ' c r o l i n r i n ' e r p r . r r r r a h e n o n è m " e . c n r c d , l - i " \ r o di uno 'po*c"m(nro de. i'ionrlc e dr 'rn Inrnr" \ " m e n r o e m o r i \ o . I n c J i a r o r i , i n . o m n ' 4 . . r u d i a n o . u n e : g i r e 'u l f i l o d e l J ' d r s o . i a ; r o n e r r : . o n u p . ' o l e r z " e l ì r z i o n e u l r * i s i o n c r u b o d i n " t : l t estrema variabilità del rituale.
Il ffagitto inìziàtico, intrapreso lungo il sentiero tracciato dolla storia di Edipo, costrìnge rufti i p;rtecipanri, senza distinzione di appartenenza, a unelabomzioìe sinto-"ti." dìl .ompona-.nto collertivo Entrano in campo, difatti,la violenza, I'aggressi"iti istintuale, la censùrà rcpressiva' la regrissione psicologica, la freddizza per convinz-ìone, e una miriade di con-di;ioni dell aninà ;on sempre îacilmente catalopbili Nello stesso tempo' l'attore è ìmpegnato a moììiplicare i propri comPiti Primari: si tratta dl sorvegliare, sospingere, sollecitare, amronizzare' rePrimere' valorrzzare I sussulti della recita del sinsolo spettarore.
Persino f indìfferenza del iartecipante diviene un terreno d'interrento P€r n o n l - . i , r e . a d . r e L r<n'ione c o m p l e * : r r d e l ' r " g g i o n e l .u o r e 'e g r c r u d r l m i r u . In p ; r . i c o l a r c , l e maesiL''i d i | : f ì . o l à . i f c g i ' r r ' . 1 o n ( ll e J / r o n ' 'd c ' r ' r . . , t r . il . u i ' o m p i m e r ' r n ' i i i e r r . r . È - ' r o J l r d ( . i ' i o n e d ( l l o ' P e n J U r e L ( rezioni di chì é solecirato a impugnare la Ìama che rompe l'integrità sim-bolìca del capro espiatorio possonJanche rimanere rilegare nelìa sfera del-I i n v i ' i b i l i r a < d e l l l n , o n ù D € , u l e / z a , p e r n ì i l e ' r r n i ' n J g : ; r r J i r a n r a d ì r c m p o . l . c o p c r . h é L r . . p o n ' a b i r l d < l l a r r . r r e r t r l e p r o p o ' t n d ' ì I e m ' r . i n g r o n r . . r ò . ' e r ( omoiog,., aJle ' . g o l c dello 'pe.ucolo
FDrù, lMsrÀ.4. lEr {rro
Il grado di consapevolezza che traspira dalle pagine restimoniali di questo lìbro rìsultasimile ad una quantitàr straordìnaria di sem€nti laÍciate ìn ogni direzione possibile, perché germoglino in modo spontaneo per lo piìr lontano dallo sguardo diretto dei testimoni - nella sÈra deile potenzialità esistenziali. Non è certo un impegno da poco.
Ha un valore immenso, a11ora, la parte del volume che raccoglie, oltre alle Dosiziori Diù articolate della cririca, le testimonianze di tanti ìndividuì-ospiti e, ancorpiùr,le confessioni che alzano il velo sullezone recondire del-I'inconscio soggettivo. Il procedimento posto in ano dal Lemming fìnìsce per spiazzare la fragile certezza di quanti si recano a teatro per mascherare l'nìquietudine all'ìnterno del gruppo. Di volta in volta s'awerte quanto le artestazioni degli inteflenuti siano coerenti con l'ideazione
dell'esperi-m c n t o r i L u J e . p e r . h e d i r e n g o n o u n c o î r ' r p p u n r o n e ' e \ a t i o p e r il P r o ' e -guimento dell'impegno artistico di Massimo Munaro e dei suoi
collabo-Il tempo e la durata dell'awenimento escono dalla prevedìbilità crono-l o g i . a . m e n r r e 'i f o n d o n o ' r r i e n e crono-l e i n p r e * i o n i p e ' ' o n . J i e i r o r m e n r i d e p l i a n e f ì . i : s i c n r r , . o l i i n u n r / o n J d i u | e r i o r e d i l l ì . o l r : d e i l a ri . e r . a . Non basta neppure il prìncipio di conuaddizione per dipanare il grovi-glio emozionale che l'esecuzione provoca, perché non vuole sostituirsi alla libertà di incontrare la vita. Una benda che offusca la vista dello spettatore, una tunica che nasconde un corpo violato nel pudore, una mano che ne srringe un alta, una carezza che scarmiglia i capelli, un sussurro che genera paura o fxridio, un odore che ìnvade il cervello, un framrnento di cibo che muta sapore, e mille altre sensazioni fuori norma, annullano il solco pro fondo che separa I'abitudine dalla possibilità, il pensìero di sé daì respiro del mondo, i1 passato dal fLrturo, ìl quoddiano dal sogno dell'invisibile, l'io dal glorioso corpo sociaÌe.
ln questi anni ìl Tèarro del Lemming sì è guadagnato I'attenzione di tanti estimatorì, per i meriri di una ricerca scenica originale che pone al centro il Ìegame con lo spettatore. Lo studio sulle fonti, il lavoro sulla prassi, la ricerca sulla matrìce unitaria del rito teatrale soro divenúti gli strumentì per dire alia società delf illusione quanto prolondo possa ancora risultare i1 signifìcato della parola che mostra la sua corporeità e la proPria sen-sualità, quanto sia in $ado di tradurre in azione la nostalgia del tempo
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Saccr PER uNÀ Nùo\a IDU
NÒriîà 2A10-2411
ROrÌ!:RTI FERRARISI. t'ù. llaùl. llta Q'sa fÙniii lt ì,ît t tú,', za\t, pp.2Èa gdrìe di Mn, ftb BusdDo, 1010. PP r.l3
rtiA.Rco BÀt.1^tr1, Ho aúLtî! ù :{.lpr d nt î1ù, rirrosdj. di rtrro fdrislli, 2010. I
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rnúo Et\qJit tù tkra arul! rllAnnL,ir' ùlh a!/t. Èrr i Pcruc Ddl,{.qu, ci!!ìinri Chudi r1r.L | ì, Fcdqno T(&| addF lì. di ríitr no cona, h núl ùt lr I a, ctj sl ùi ti/a,ù xftt li t ,n n tttuii,L 4 Ba!'!,tú rplpaii JlLlxrd o Nleidolsi lon Aîgcli IIJnruo c Luì Mr ri.l
Àl-{uRo MARTNo G .ue dr), 6l|6ì1r i /r; adt t ù^ rù.ù ,1j '" tdro,141r. pp. )og
|LRNANDo M,{ìICHJOR! G !ùr à\J, ^r.sdtaa!.Iirt ata\n ù ti,t 1iùrù$ìa, rÉri ai I
Ar{oDio arnioi, crnùa G@iol! vcnnú ìù,ìrdi R. úrdo a3lduE,dnsri(aÌol.rloldddi \ri.heLesambn, CRlsTlN,{ v LINTI G lur Jr), c;]r!r,, /, ddu TE .tnr eì n hùi stùn! Qntt2t)t)a), @1 lDa rrc Esr Ji Múo Rlnri, $tr dih,h
Ad Do Gii ì.mnEo Rendi, r{ùò Bio
hrn.6q rotulcrtL, Mauilo BEud. irúnid CJoB S€ hDo c6i, Ero@ còÌ![u| trqurìd ùvr". ]i, s(hîo aLpuiui cdùD Glellù Àlsi)dn (:oùoroi, v{rc D.ilùi. r,rnio Dùo{, 11.ù6 Gdrdi, Ama ciúola. ùlói, llbdzi onudr, 1núe raolúli. clxdn |ìsl s , l:Jqi n,uonJr. r&L Ruîù| ch Suo o, (l egoóo sc'lis. SLdrb LLniiùi, txbrù óDrtrlLi, Rohma Tooq ci fir \arenì, N]ì!ldrr.úvro,i,o, r0r0,pp. r40 1l qrdqúdd Mc*dbrt)
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Gt.t at uNt. u tú.:prl! ùu' 6rr. t,!frilt. u<a,t, fgt ií?.lù j'ni ù ne,irt ltt nqt tfînn, rrcÈ
zùrc Ji.{suJú sùr. rtri, .oos'lic di Paoìo LJar.r CI,{NN,{,NCLLI,
mtd r et rlaú Èrr? art37-?rrel. .or i .on ìbrr
Audiro. Mòliùo Mriio Pelo Ru6o, crnrilr v$ r(.i, i ùiribtri n.rni dL BabJo
C.lsri,i, Prola ahioa, sudo ciuri.l'ic.F úsio | ìì, ,{lq!ìo f{a!u{i. pr[ìùi. i rir .o Ir Mnùn r$da srfFANo .rsr ir eB Jir. ,v!' , u pni Jdi'j R?-.bî Altùrn! . 'l tttu btilù
ù,{ruori. srlìtu C{i, Mia F C,anarc, trho!ùr FdnrLi, sn'J{ F cotr{nq Rohqh cnidi. c(u'lo cù(h, ciKppc rarai Lù!!zo onn ni. cix.oùù llolcri, P&ìo Rulìli. Dieì sl'!r r rntr.o Vizols fic@{a vs!ùoì lo1ùrgJìr dirtiÉielLr (ìrîlti c doc !ùr Ji Krn ù t À]i$iro M{ Do,20r0, rp 221 DONATo s]\\NlNl, crt Dr? Id ttiù: ntlr'rJr ùùtt ?Eti ? tuna /; &?'úr ùú1"à. ì ùùr d AtrdH \faoú,, !o! JucldrúNnuCrroì.ef rÌoanrddli, sid Ji tùL'{io Rdiq{. adr Rúi, RGri aaroilao, Lrfiek conirh , N loh G| rLo, Nral,ìa, .{!dQ Mu,
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