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Prefettura di Genova

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Academic year: 2022

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(1)

Prefettura di Genova

Ufficio Territoriale del Governo

Area 5 Protezione Civile

Piano di Emergenza Esterna IPLOM S.P.A.

Raffineria di Busalla (Ge) - Via C. Navone, 3/B

(2)

Prefettura di Genova

Ufficio Territoriale del Governo

Atto di approvazione

Prot. n.° 19510/860/2004 Area 5 P.C.

Il Prefetto della provincia di Genova

Visto l’articolo 20, III° comma, del Decreto Legislativo 17 Agosto 1999 n. 334;

Vista la circolare n. 994.028/S/22 del Ministero dell’Interno in data 27/06/2000;

D’intesa con la Regione Liguria e gli Enti Locali interessati

APPROVA

Il presente documento contenente elementi di aggiornamento del Piano di Emergenza Esterna relativo alla Ditta Iplom S.P.A. sita in Busalla (Ge), via C.

Navone n. 3/B.

Genova, 27 giugno 2006

IL PREFETTO

(Romano)

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ELENCO DI DISTRIBUZIONE

DESTINATARI

Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile

Ministero dell’Interno – Ufficio di Gabinetto

Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza Ministero dell’Interno - Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

Ministero dell’Ambiente – Direzione Salvaguardia Ambiente Regione Liguria

Amministrazione Provinciale di Genova Comune di Busalla

Questura di Genova

Comando Provinciale dei Carabinieri di Genova

Comando Compartimento della Polizia Stradale Liguria Comando Sezione della Polizia Stradale di Genova

Direzione Compartimentale delle Ferrovie dello Stato di Genova Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Genova

A.S.L. n. 3 “Genovese”

Direzione Dipartimento Provinciale A.R.P.A.L. di Genova Servizio Sanitario “118” di Genova

Gestore dello stabilimento “IPLOM S.p.a.” Busalla Comunità Montana “Alta Valle Scrivia”

Comune di Crocefieschi

Comune di Mignanego

Comune di Ronco Scrivia

Comune di Savignone

Societa’ Autostrade

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INDICE

PREMESSA ……… PAG. 1 PARTE GENERALE – DESCRIZIONE DEL SITO

INQUADRAMENTO TERRITORIALE ……….……… PAG. 4

INFORMAZIONI SULLO STABILIMENTO ……….……..…… PAG. 10

SOSTANZE UTILIZZATE E STOCCATE ………..………….. PAG. 13 NATURA DEI RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI ……… PAG. 26

TIPO DI EFFETTI PER LA POPOLAZIONE E L’AMBIENTE ……… PAG. 26

SCENARI INCIDENTALI

TIPOLOGIA EVENTI INCIDENTALI………... PAG. 49

MODELLO ORGANIZZATIVO D’INTERVENTO

GESTIONE E MANUTENZIONE SISTEMI ALLARME………. PAG. 73

DEFINIZIONE LIVELLI DI ALLERTA………. ………….. PAG. 73

ATTIVAZIONE SALA OPERATIVA ……… PAG. 74

ATTIVAZIONE FLUSSI COMUNICATIVI ……… PAG. 74

SISTEMI DI VIABILITA’ ……….…………. PAG. 76 RESPONSABILI FUNZIONI DI SUPPORTO – RISORSE ………PAG. 77

INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE ……….. PAG. 80

COMPETENZE SOGGETTI COINVOLTI ……… PAG. 81

RECAPITI TELEFONICI SOGGETTI COINVOLTI……… PAG. 83

PLANIMETRIE ……….……… … Allegati

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PREMESSA

Il presente documento, redatto ai sensi dell’art. 20 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, è stato predisposto conformemente alle linee guida emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile – e costituisce un aggiornamento del PEE già approvato da questo Ufficio il 6 Giugno 1997 e successivamente integrato.

Per una efficace attuazione del presente Piano di Emergenza Esterno (di seguito denominato PEE) è stato garantito il perseguimento degli obiettivi enunciati dal suindicato D.Lgs n. 334/1999, mediante l’individuazione di una serie di attività da parte di vari soggetti pubblici e privati al fine di mitigare le conseguenze di incidenti rilevanti sulla salute umana e sull’ambiente.

Il PEE rappresenta il documento ufficiale con il quale la Prefettura organizza la risposta di protezione civile e di tutela ambientale sulla base di scenari che individuano le zone a rischio ove presumibilmente ricadranno gli effetti nocivi degli eventi ipotizzati.

Il PEE è costruito con una serie di dati reperiti presso gli enti interessati, nonché con le informazioni fornite dal gestore dello stabilimento.

Il Piano prevede l’articolazione dello stesso nelle seguenti sezioni:

1) PARTE GENERALE

In tale sezione sono contenuti i seguenti elementi:

a) inquadramento territoriale/dati meteoclimatici/rischi naturali;

b) informazioni sullo stabilimento;

c) informazioni sulle sostanze pericolose utilizzate e stoccate;

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2) SCENARI INCIDENTALI

In tale sezione sono state indicate le ipotesi di interazione dell’evento incidentale e le relative componenti territoriali.

Si è pertanto proceduto:

a) alla descrizione di tutti i tipi di evento con le rispettive caratteristiche;

b) alla delimitazione delle zone a rischio, con l’indicazione dei valori di riferimento per la valutazione degli effetti.

3) MODELLO ORGANIZZATIVO D’INTERVENTO

L’incidente rilevante, definito dalla norma come “un evento quale un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che si verificano durante l’attività di uno stabilimento e che dia luogo a un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento e in cui intervengano una o più sostanze pericolose”, è un evento che richiede urgenti provvedimenti di difesa per la popolazione e tutela dell’ambiente e, quindi, tempestivi e qualificati interventi per fronteggiarlo.

L’attivazione del piano comporta, pertanto, l’avvio automatico delle seguenti procedure:

a) sistemi di allarme con distinti livelli di allerta:

1) attenzione 2) preallarme 3) allarme

4) cessato allarme

b) attivazione Sala Operativa

c) compiti dei soggetti coinvolti/flussi comunicativi.

d) sistemi di viabilità.

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4) INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE

La necessità di inserire nel PEE una Sezione riguardante l’informazione alla popolazione nasce dall’esigenza di completare il quadro delle azioni che devono essere realizzate dalle Autorità pubbliche locali in merito agli interventi di prevenzione del rischio e di mitigazione delle conseguenze.

Al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi indicati il Sindaco deve predisporre campagne informative preventive per la popolazione e, se necessario, anche per le attività commerciali e produttive eventualmente presenti nelle aree a rischio.

Un’adeguata informazione preventiva rende la popolazione consapevole delle misure di autoprotezione da adottare e dei comportamenti da assumere in caso di evento incidentale. La validità della campagna informativa si misura in termini di capacità della popolazione a collaborare con i soccorritori e a recepire correttamente il messaggio d’emergenza stabilito nel corso della campagna preventiva. In sede di pianificazione sono stati, quindi, stabiliti i contenuti del messaggio da inoltrare sia in fase preventiva che in emergenza e le modalità con le quali lo stesso dovrà essere diffuso.

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INQUADRAMENTO TERRITORIALE/DATI METEOCLIMATICI/RISCHI NATURALI

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

LOCALIZZAZIONE E IDENTIFICAZIONE DELLO STABILIMENTO

Le coordinate geografiche del sito (Rif. E1 – camino Topping), in coordinate Gauss-Boaga, sono: Nord:

4.935.809 Est: 1.495.849

Altitudine: 357 metri sul livello del mare

La Raffineria è ubicata nel Comune di Busalla (Genova), Via Boccarda, 2, tra la sponda destra del torrente Scrivia e l’arteria autostradale A7 Genova – Milano. Si estende lungo il corso del torrente per una lunghezza di circa un chilometro e mezzo all’interno del comprensorio della Comunità Montana Alta Valle Scrivia.

L’area dell’insediamento produttivo si estende lungo la valle ed è delimitata da due tipologie territoriali differenti:

• il centro abitato di Busalla caratterizzato da insediamenti abitativi e attività commerciali, dalla linea ferroviaria, dall’incrocio tra la S.P. 9 dei Giovi e l’inizio della S.P. n.226;

• l’arteria autostradale A7 Genova/Milano.

Il sito di Raffineria ricopre un’area totale di circa 150.000 m2 , comprensivi di:

• complesso produttivo, costituito da impianti di processo, sala controllo, laboratorio chimico, serbatoi di stoccaggio, pensiline di carico, impianti di trattamento acque;

• palazzina uffici;

• piazzale per le autobotti;

• area Boccarda, (serbatoi di stoccaggio del greggio, sala pompe)

• area lungo il Rio Revecchio (serbatoi, bacini, sale pompe, condotte).

La corografia della zona rappresentata nella mappa in scala 1:5000 della zona circostante la Raffineria è riportata in annesso tecnico 2.

La mappa evidenzia il perimetro della Raffineria e la parte di zona circostante per un raggio di 750 m attorno all'installazione significativo, in relazione alle tipologie incidentali individuate nell'ambito dell'analisi dei rischi.

Sulla mappa stessa è inoltre indicata la destinazione d'uso degli edifici principali e delle industrie, nonché le linee ferroviarie, le strade e le autostrade.

Con riferimento alle categorie territoriali ed elementi evidenziati nel Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 9 Maggio 2001 (Suppl. Ord. N° 151 alla G.U. n° 138 del 16.06.2001) sono inoltre evidenziate tutte le strutture e gli elementi territoriali ed ambientali particolarmente vulnerabili o sensibili (ospedali, scuole, uffici pubblici, fiumi, laghi, habitat terrestri ed acquatici, zone di particolare interesse naturale).

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Da tale mappa si evince che nel raggio sopraccitato sono presenti (vedi planimetrie allegate):

 1 Ospedale (ambulatorio ASL);

 1 Casa di cura;

 1 albergo;

 7 Edifici scolastici;

 2 Complessi sportivi;

 2 Edifici postali;

 1 Caserma dei Vigili del Fuoco;

 1 Stazione dei Carabinieri;

 2 Stazioni RFI (Busalla e Borgo Fornari);

 La linea ferroviaria Genova-Alessandria;

 L’autostrada Milano-Genova;

 Catena di decompressione gas metano

 Centro per l’impiego

 Area mercato all’aperto

 Area parcheggio pubblico

In prossimità della Raffineria è ubicata una sola industria la cui attività consiste nella produzione di "tubi di piccolo diametro a doppia parete e parete singola".

Viabilità

Le principali vie di comunicazione che servono la Valle Scrivia sono costituite da due linee ferroviarie, una utilizzata principalmente per collegamenti internazionali ed interregionali (completamente in galleria sotto Busalla) e l’altra per collegamenti locali, da un’arteria autostradale (autostrada A7 Genova/Milano) da sette strade provinciali. Le linee ferroviarie si sviluppano lungo la sponda di sinistra del torrente Scrivia che taglia in due l’abitato di Busalla, mentre l’arteria autostradale si estende lungo la sponda opposta.

La zona è servita da linee di trasporto pubblico urbano che la collegano con Genova.

Gli automezzi che si recano in raffineria per caricare i prodotti, un centinaio al giorno circa, arrivano al casello di Busalla e proseguono lungo la nuova bretella che costeggia il torrente Scrivia e, attraverso il ponte sullo Scrivia, proseguono verso Sarissola fino al piazzale Iplom.

Questo percorso consente agli automezzi pesanti di non attraversare il centro cittadino, riducendo l’impatto sulla viabilità locale e l’impatto ambientale indiretto causato dagli scarichi e dal rumore. Non sono presenti:

- aeroporti;

- porti;

- corridoi aerei di atterraggio e decollo.

La Comunità Montana “Alta Valle Scrivia”

Il Comune di Busalla appartiene, insieme ai Comuni di Casella, Crocefieschi, Davagna, Isola del Cantone, Montoggio, Ronco Scrivia, Savignone, Valbrevenna e Vobbia, al territorio della Comunità Montana Alta Valle Scrivia per un totale di 274 km2 e 24.000 abitanti residenti circa. Tale territorio è prevalentemente montano (il monte Antola raggiunge 1597 m.s.l.m.) e possiede un patrimonio ambientale molto vario e ricco di specie vegetali.

L'abitato di Busalla si estende su un terrazzamento fluviale ai due lati del torrente Scrivia, all’incrocio tra la S.P. 9 dei Giovi e l’inizio della S.P: n. 226, in prossimità di uno dei caselli dell’autostrada A7.

La Valle Scrivia è una piccola valle alle spalle di Genova, articolata lungo le sorgenti e l'alto corso del torrente Scrivia, affluente del fiume Po.

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Dal punto di vista geologico questa valle, che corre grossomodo perpendicolare alla Pianura Padana, è costituita da rocce sedimentarie, cioè formate da materiale compattato proveniente dal disfacimento di rocce più antiche.

Il torrente Scrivia

Le sorgenti del Torrente Scrivia si trovano nel versante ligure della catena dell’Antola. Fino a Montoggio scorre in una stretta valle con versanti ripidi e ricoperti di vegetazione. Dalla confluenza con il torrente Brevenna il fondovalle è occupato da numerosi centri abitati e insediamenti industriali;

i versanti, sempre molto ripidi, sono ricoperti da boschi, spesso interrotti da zone coltivate "a gradoni". Da Isola del Cantone a Serravalle la Valle Scrivia si allarga ulteriormente, i terrazzi alluvionali acquistano una notevole estensione e i versanti risultano meno acclivi e intensamente coltivati.

Nel corso dei secoli il tracciato originario del torrente ha subito mutazioni a causa di eventi naturali, ma anche per la sempre crescente antropizzazione del territorio.

La presenza del corso d’acqua è stata importante in ogni epoca, garantendo una primaria fonte di approvvigionamento idrico per la popolazione e la sicurezza dei luoghi.

IPLOM, che si trova sulla sponda destra del torrente Scrivia, pone la massima attenzione nel minimizzare la propria influenza sull'habitat fluviale. Per questo motivo la raffineria non utilizza nel ciclo produttivo acqua prelevata dal torrente Scrivia, in modo da non alterarne la portata. Inoltre si impegna attivamente affinché l'acqua di scarico non solo rispetti ampiamente i limiti imposti dalla Normativa vigente, ma comunque non alteri la qualità del torrente a valle dei propri impianti.

Aspetti geologici e idrogeologici

La zona di Busalla è caratterizzata dalla presenza di affioramenti di terreni rocciosi nel versante sulla sponda destra del torrente Scrivia e di depositi alluvionali terrazzati nel fondo valle.

I terreni rocciosi sono costituiti da materiali appartenenti alla Formazione delle Argilliti di Montanesi, costituite da argilloscisti grigi, nerastri, plumbei, spesso calcitizzati ed albitizzati più o meno manganesiferi, con rare intercalazioni di straterelli calcareo-marnosi compatti. La roccia ha subito in tempi geologicamente recenti una tettonizzazione accentuata legata alle spinte orogenetiche che hanno portato al sollevamento della catena appenninica: sono evidenti strutture distensive che hanno guidato l'evoluzione del reticolo idrografico. La roccia presenta accentuata scistosità e strutture primarie plicative a volte assai fitte e contorte.

Nel fondo valle affiorano estesi depositi alluvionali terrazzati a seguito dei fenomeni di alluvionamento ed erosione che si sono succeduti nel corso dei millenni ad opera dei torrenti Scrivia e Seminella.

Da un punto di vista idrogeologico i terreni alluvionali sottostanti la Raffineria di Busalla sono sede di una falda acquifera facente parte dei depositi di conoide dei torrenti Seminella e Scrivia che alimentano la falda stessa per perdite di subalveo nelle aree più a monte.

Lo spessore dei depositi alluvionali è complessivamente modesto in quanto compreso fra 5 e 10 metri circa, la permeabilità dei depositi alluvionali, costituiti da ghiaie e ciottoli in matrice sabbiosa, è elevata;

il cosiddetto "letto" della falda è costituito dagli argilloscisti che, da un punto di vista idrogeologico, sono da considerarsi praticamente impermeabili.

La direzione di scorrimento delle acque di falda è Est-Ovest con gradiente elevato, 2% circa.

Nel 1990 a seguito di affioramento di idrocarburi lungo la sponda destra del torrente Scrivia venne realizzato uno sbarramento finalizzato all’intercettazione delle acque sotterranee lungo il fronte degli impianti della raffineria prospicienti il torrente.

Lo sbarramento è costituito da un diaframma plastico con incorporato un telo di HDPE con una altezza compresa fra quattro e sei metri dal piano campagna. Lo sbarramento è immorsato nel substrato roccioso che per le caratteristiche litologiche è da considerarsi praticamente impermeabile.

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Alle spalle della barriera una linea di pozzi permette di emungere le acque sotterranee e di invertirne il flusso impedendo di fatto qualsiasi trafilamento di acque inquinate o di idrocarburi. La qualità dell’acqua emunta dalla barriera è progressivamente migliorata.

Un sistematico monitoraggio dei pozzi della barriera e dei piezometri esistenti in stabilimento permette di avere un controllo costante del sistema in qualsiasi situazione metereologica.

1.2 DATI METEOCLIMATICI

Nel 1998 all’interno della Raffineria è stata installata una centralina per il rilevamento dei dati meteorologici.

Nel seguito sono riportate le elaborazioni statistiche effettuate sui dati giornalieri degli ultimi 5 anni (2000÷2004)

Tabella 1 – Direzione del vento

Anno di riferimento

2000 2001 2002 2003 2004

Direzioni prevalenti Nord-Ovest Nord N. D. Sud-Ovest Nord-Est

Sud Sud Sud Sud

Nord Nord-Ovest Ovest Sud-Ovest

Tabella 2 – Velocità del vento

Anno di riferimento

2000 2001 2002 2003 2004

Velocità prevalenti 1 – 2 1 – 2 N. D. 1 – 2 1 - 2

(m/s) 2 – 3 2 – 3 2 – 3 2 - 3

Tabella 3 – Temperatura ambiente

Anno di riferimento

2000 2001 2002 2003 2004

Temperatura media 12.2 11.6 N. D. 12.0 11.6

annuale °C

Tabella 4 – Umidità atmosferica

Anno di riferimento

2000 2001 2002 2003 2004

Umidità media annuale 78 72 N. D. 62 72

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1.3 RISCHI NATURALI 1.3.1 Rischio sismico

L’ORDINANZA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/3/2003 N.3274 –

“Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”, pone il comune di Busalla, nel quale è ubicata la Raffineria IPLOM in zona sismica 4.

Tale classificazione è stata approvata e confermata dalla Regione Liguria col DGR n. 530 del 16/5/2003.

Con riferimento a quanto previsto dal DGR n. 1384 del 11/7/2003 la Raffineria è da considerarsi “edificio che può assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso” in quanto: “struttura a carattere industriale, non di competenza statale, di produzione stoccaggio di prodotti insalubri o pericolosi”.

Con riferimento anche a quanto richiesto dal CTR a conclusione del procedimento istruttorio la Raffineria ha avviato uno studio per verificare la capacità delle unità critiche degli impianti di resistere alle sollecitazioni sismiche proprie del livello previsto per la zona ove è situato lo stabilimento.

1.3.2 Perturbazioni geofisiche e meteomarine

Nel periodo Settembre – Ottobre 1993 le eccezionali piogge riversate nel Torrente Scrivia hanno eroso una porzione di terreno confinante col torrente, senza peraltro nessuna conseguenza per la Raffineria.

Successivamente, a scopo cautelativo, si è comunque provveduto al potenziamento degli argini lungo la sponda destra del torrente Scrivia.

L’area della Raffineria risulta essere storicamente esente da fenomeni di trombe d’aria.

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1.3.1 Rischio idrogeologico

Con riferimento a quanto previsto dalla Legge 3 Agosto 1998 n° 267 e successive modifiche ed integrazioni, nella figura seguente si evidenziano i bacini fluviali della provincia di Genova.

I bacini dei Torrenti Stura, Scrivia, Trebbia e Aveto sono interessati dal Piano per l’Assetto Idrogeologico del Fiume Po realizzato dall’Autorità di Bacino di Rilievo Nazionale del Fiume Po e approvato con DPCM del 24 maggio 2001. L’Autorità di Bacino del Fiume Po ha finanziato la Regione Liguria, che ha assegnato tale finanziamento alla Provincia di Genova, per la realizzazione del Piano Stralcio per le Fasce Fluviali per i sottobacini ligure dei Torrenti Stura, Scrivia, Trebbia e Aveto.

A riguardo si fa comunque presente che gli impianti produttivi della Raffineria sono posizionati a quote sopraelevate maggiori 1.20 m rispetto al piano campagna, quota che non è mai stata raggiunta in occasione dei precedenti eventi di piena dello Scrivia.

Alla presente si unisce planimetria generale quotata di tutto lo stabilimento.

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INFORMAZIONI SULLO STABILIMENTO

DATI SULL’AZIENDA

Denominazione impianto: IPLOM S.p.A. - Raffineria di Busalla

Uffici: Via Carlo Navone 3/b

BUSALLA (GENOVA).

Stabilimento: Via Boccarda 2 BUSALLA (GENOVA).

Direttore Responsabile: Ing. GL. Ratto.

Elenco numeri telefonici interni

Centralino : 010/9623.1, 010/9623219, 010/9623319 (n. 30 linee passanti)

DATI SUGLI IMPIANTI E/O DEPOSITI E SUL PROCESSO PRODUTTIVO Impianto di distillazione atmosferica (100)

L’unità 100 è stata progettata per trattare greggio ed ottenere da esso frazioni idrocarburiche. In essa vengono utilizzati processi di tipo fisico: scambi di calore e distillazione a pressione atmosferica.

Il greggio, proveniente dai serbatoi di stoccaggio, viene riscaldato e quindi trasferito nella colonna di frazionamento a pressione atmosferica, dove per effetto della temperatura e della rapida diminuzione di pressione si ottengono: gas di raffineria; virgin nafta e prodotti di distillazione, che vengono inviati alle successive lavorazioni.

Impianto di lavorazione sottovuoto (200)

Il residuo atmosferico, proveniente dal fondo della colonna Topping, viene riscaldato e inviato alla colonna di distillazione sotto vuoto. Dalla colonna vengono estratti due tagli laterali denominati rispettivamente LVGO (Gasolio leggero da Vacuum) ed HVGO (Gasolio pesante da Vacuum).

Lo scopo di questa colonna è quello di incrementare la resa di distillati e l'allungamento del taglio distillato pesante (HVGO).

Le correnti di LVGO (gasolio vacuum leggero), e di HVGO (gasolio vacuum pesante) vengono raffreddate, e inviate parte all’U1700 e parte a stoccaggio.

Impianto di pre trattamento carica - dewatering (300)

Impianto di distillazione atmosferica del greggio o del semilavorato finalizzato alla diminuzione del tenore di acqua dalla carica idrocarburica.

Il greggio, proveniente dai serbatoi di stoccaggio, viene preriscaldato e inviato alla colonna di distillazione dewatering. Il greggio uscente dal fondo colonna viene raffreddato e rimandato a stoccaggio.

Impianto di produzione Doe – Diesel Oil Emulsion (900)

L’impianto è progettato per produrre una emulsione acqua-gasolio che consente di ottimizzare la combustione durante l’utilizzo del prodotto come carburante in modo da ridurre l’emissione all’atmosfera di sottoprodotti tossici quali NOx; CO; HC e polveri.

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Impianto di produzione idrogeno (1100)

L’impianto di produzione idrogeno è progettato per produrre idrogeno ad elevata purezza utilizzando gas di raffineria e/o metano.

La tecnologia utilizzata in tutto il mondo ormai da più di 40 anni, e denominata “Steam Reforming”, prevede che l’idrogeno sia prodotto mediante reazione catalitica di reforming

In tal modo è possibile produrre idrogeno ad elevato grado di purezza.

Impianto di recupero e liquefazione CO2 (1150/2000)

Il gas di processo ricco di H2, proveniente dall’impianto di reforming della Raffineria è inviato all’impianto di recupero CO2 che ha lo scopo di recuperare parte della CO2 inutilizzata, comprimerla e liquefarla per essere utilizzata come gas tecnico adotto alle applicazioni di tipo industriale, alimentare e medicale riducendo notevolmente il quantitativo di anidride carbonica emessa nell’ambiente.

Impianto di lavaggio gas e rigenerazione ammina (1200)

L’impianto è progettato per eliminare l’idrogeno solforato dai gas di raffineria: i gas in uscita da questo impianto hanno un contenuto di idrogeno solforato minore di 40 ppm vol.

La tecnologia utilizzata per l’impianto è quella del lavaggio dei gas mediante ammine: l’idrogeno solforato viene assorbito dalle ammine con un lavaggio controcorrente e rimane nella soluzione amminica come sale complesso disciolto (fissato).

Impianto sour water stripper (1300)

Lo scopo dell’impianto non è produttivo ma ecologico, in quanto con esso viene realizzata l’eliminazione dell’idrogeno solforato contenuto nelle acque di processo, provenienti dagli impianti U1500, U1700, U100 e U200.

Le acque acide preriscaldate sono inviate allo stripper; dalla testa della colonna si ottiene una corrente gassosa, costituita prevalentemente da H2S che viene inviata all'impianto di recupero zolfo. Le acque uscenti dal fondo vengono raffreddate e quindi mandate all’impianto di Trattamento Acque.

Impianto di recupero zolfo sezione claus (1400)

L’ idrogeno solforato proveniente dagli impianti U1200 e U1300, è inviato al forno di reazione con aria per la conversione della H2S in zolfo, che una volta condensato è inviato alla vasca di raccolta. Due stadi catalitici, composti da reattore e condensatore, aumentano ancora la percentuale di recupero dello zolfo.

Impianto di recupero zolfo sezione t.g.c.u. (1500)

La necessità di incrementare il recupero dello zolfo nelle unità di tipo Claus oltre il 99% ha spinto verso processi che trattano il gas in uscita dalla suddetta unità per limitare ancora di più le emissioni verso l’atmosfera.

Un primo stadio di reazione consiste nell’idrogenazione del gas in modo tale da trasformare tutti i composti dello zolfo in idrogeno solforato, mediante un reattore catalitico. Il gas così trasformato viene lavato con una soluzione amminica, in modo tale da essere nuovamente disponibile, mentre l’idrogeno solforato liberato viene inviato all’unità di Claus per il recupero dello zolfo.

Impianto di idrotrattamento gasolio (1700)

L’unità 1700 è progettata per migliorare le caratteristiche del gasolio leggero e pesante prodotto dalla raffineria mediante trattamento con idrogeno ad alta pressione riducendo il contenuto di zolfo entro i limiti di legge.

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La tecnologia utilizzata è quella normalmente adottata per migliorare le caratteristiche del gasolio.

Consiste essenzialmente nel trattare il gasolio con idrogeno ad alta pressione su catalizzatore opportuno, in modo da favorire l’eliminazione dello zolfo, con la formazione di idrogeno solforato, e l’idrogenazione degli idrocarburi, con il miglioramento delle altre proprietà.

In considerazione della diversa tipologia delle cariche da trattare, è stata selezionata la configurazione impiantistica che prevede due sezioni di riscaldamento-reazione-frazionamento separate, rispettivamente per le miscele di gasolio leggero/gasolio medio e gasolio pesante/gasolio da vuoto, ed un’unica sezione di purificazione e compressione per il gas di riciclo e di reintegro. Dallo stadio finale di frazionamento si separano i seguenti prodotti:

- gas incondensabili - virgin nafta

- gasolio leggero desolforato - gasolio pesante desolforato.

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INFORMAZIONI SULLE SOSTANZE PERICOLOSE UTILIZZATE E STOCCATE

Descrizione delle attività svolte nella Raffineria

La Raffineria di BUSALLA occupa circa 200 dipendenti diretti. Opera inoltre a margine della Raffineria un indotto valutato in circa 300 persone. In essa vengono svolte le attività tipiche per gli impianti di raffinazione del petrolio greggio, al fine di ottenere prodotti utili alla comunità quali gasolio per autotrazione e riscaldamento domestico, olio combustibile per vari impieghi, bitume e virgin nafta. Dal 1988 sono stati eliminati produzione e stoccaggio di gas di petrolio liquefatto (GPL).

Grazie ai moderni impianti utilizzati in Raffineria, alle tecnologie avanzate, al personale altamente qualificato, i prodotti ottenuti sono di elevata qualità anche sotto l’aspetto ambientale. A tale proposito sono stati profusi e sono tuttora in corso notevoli impegni economici per migliorare sempre più la sicurezza e la protezione dell’ambiente. La Raffineria infatti è presente nell’area di Busalla dal 1943 avendo operato sempre correttamente dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori e della popolazione della zona.

La Raffineria può essere suddivisa in tre aree di attività:

• impianti di processo e trattamento;

• servizi ausiliari;

• stoccaggio e movimentazione prodotti.

Il greggio, che arriva via oleodotto viene immagazzinato nel parco serbatoi da dove viene inviato ai diversi impianti di processo, nei quali in passaggi successivi si ottengono i prodotti finiti e si eliminano le impurezze.

Il deposito della raffineria comprende 57 serbatoi.

Per la spedizione via terra di prodotti quali gasolio, olio combustibile e bitume sono installate n. 4 pensiline, la virgin nafta viene invece trasferita via oleodotto a circuito chiuso.

I servizi, necessari per l’esercizio degli impianti di processo, forniscono vapore d’acqua, energia elettrica, aria compressa, azoto, idrogeno, ossigeno, acqua per raffreddamento ed acqua e schiumogeno antincendio.

E’ presente un impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e vapore.

Le emissioni dai camini e gli scarichi idrici, trattati negli impianti di depurazione, sono ampiamente nei margini di legge.

La Raffineria è inoltre certificata: ISO 9001 (per la gestione del sistema Qualità) e ISO 14001 (per la gestione Ambientale).

Il personale è stato informato sui rischi propri dell’attività ed è stato formato ed addestrato a condurre gli impianti in modo sicuro sia in condizioni operative normali che di emergenza.

Nel territorio circostante, nel raggio di 5 km, sono presenti 13 scuole, 1 ospedale, 11 uffici pubblici.

Impianto di idrotrattamento gasolio (1700)

L’unità 1700 è progettata per migliorare le caratteristiche del gasolio leggero e pesante prodotto dalla raffineria mediante trattamento con idrogeno ad alta pressione riducendo il contenuto di zolfo entro i limiti di legge.

La tecnologia utilizzata è quella normalmente adottata per migliorare le caratteristiche del gasolio.

Consiste essenzialmente nel trattare il gasolio con idrogeno ad alta pressione su catalizzatore opportuno, in modo da favorire l’eliminazione dello zolfo, con la formazione di idrogeno solforato, e l’idrogenazione degli idrocarburi, con il miglioramento delle altre proprietà.

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In considerazione della diversa tipologia delle cariche da trattare, è stata selezionata la configurazione impiantistica che prevede due sezioni di riscaldamento-reazione-frazionamento separate, rispettivamente per le miscele di gasolio leggero/gasolio medio e gasolio pesante/gasolio da vuoto, ed un’unica sezione di purificazione e compressione per il gas di riciclo e di reintegro. Dallo stadio finale di frazionamento si separano i seguenti prodotti:

- gas incondensabili - virgin nafta

- gasolio leggero desolforato - gasolio pesante desolforato.

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Stoccaggio idrocarburi a pressione atmosferica

Di seguito si riporta la situazione degli stoccaggi della Raffineria Tabella 5 - Serbatoi di stoccaggio di Raffineria

Capacità

Serbatoio geometrica [m3] Prodotto

31 - Dep Impianti Piazzale 1300 Olio combustibile 32 - Dep Impianti Piazzale 1300 Olio combustibile 33 - Dep Impianti Piazzale 830 Intermedio (Gasolio)

42 - Dep Impianti Piazzale 4700 Bitume

43 - Dep Impianti Piazzale 4660 Olio combustibile

44 - Dep Impianti Piazzale 6283 Bitume

45 - Dep Impianti Piazzale 3000 Bitume

46 - Dep Impianti Piazzale 2987 Olio combustibile

47 - Dep Impianti Piazzale 1179 Bitume

48 - Dep Impianti Piazzale 1165 Olio combustibile 49 - Dep Impianti Piazzale 1166 Olio combustibile 88 - Dep Impianti Piazzale 1300 Gasolio

89 - Dep Impianti Piazzale 1300 Gasolio

90 - Dep Impianti Piazzale 1300 Olio combustibile 91 - Dep Impianti Piazzale 1300 Gasolio

92 - Dep Impianti Piazzale 1300 Gasolio

105 - Dep Impianti Piazzale 450 Olio combustibile 108 - Dep Impianti Piazzale 450 Olio combustibile 110 - Dep Impianti Piazzale 1170 Intermedio (Gasolio) 111 - Dep Impianti Piazzale 1200 Gasolio

112 - Dep Impianti Piazzale 1200 Gasolio

24 – Dep Impianti Piazzale 700 Bitume

26 – Dep Impianti Piazzale 700 Bitume

27 – Dep Impianti Piazzale 700 Bitume

61 – Dep Impianti Piazzale 1170 Bitume

97 – Dep Impianti Piazzale 550 Gasolio

101 - Dep Impianti Piazzale 55 Intermedio (Acque reflue)

C – Dep Impianti Piazzale 258 Gasolio

D – Dep Impianti Piazzale 258 Gasolio

E – Dep Impianti Piazzale 257 Gasolio

F – Dep Impianti Piazzale 257 Gasolio

G – Dep Impianti Piazzale 258 Gasolio

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Serbatoio Capacità Prodotto geometrica [m3]

172 – Dep Revecchio 8150 Gasolio

173 – Dep Revecchio 8150 Virgin Nafta

174 – Dep Revecchio 8150 Virgin Nafta

175 – Dep Revecchio 2210 Intermedio (Virgin Nafta)

176 – Dep Revecchio 2210 Virgin Nafta

177 – Dep Revecchio 3840 Virgin Nafta

178 – Dep Revecchio 3840 Semilavorato (Virgin nafta)

168 – Dep Revecchio 8150 Intermedio (Gasolio)

169 – Dep Revecchio 8150 Intermedio (Gasolio)

170 – Dep Revecchio 7600 Intermedio (Olio combustibile)

171 – Dep Revecchio 6100 Intermedio (Gasolio)

179 – Dep Revecchio 9700 Intermedio (Bitume)

180 – Dep Revecchio 6000 Intermedio (Bitume)

Serbatoio Capacità geometrica

[m3] Prodotto

200 - Dep Boccarda 27000 Olio combustibile

201 - Dep Boccarda 16500 Olio combustibile

202 - Dep Boccarda 16500 Gasolio

203 - Dep Boccarda 15000 Gasolio

206 - Dep Boccarda 12000 Gasolio

207 - Dep Boccarda 12000 Intermedio (Olio combustibile)

208 - Dep Boccarda 9700 Gasolio

14 - Dep Boccarda 130 Gasolio

S1 - Dep Boccarda 17300 Greggio

S2 - Dep Boccarda 17300 Greggio

S3 - Dep Boccarda 17300 Greggio

S4 - Dep Boccarda 17300 Greggio

S5 - Dep Boccarda 12000 Greggio

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In annesso tecnico 3 è riportata la planimetria generale dello Stabilimento in scala 1:2000, con l'indicazione degli impianti e dei depositi in cui sono presenti sostanze riportate nell'allegato I del D.Lgs. 334/99.

Su tale planimetria è possibile evidenziare i quadri relativi alle singole aree di impianto come nel seguito evidenziato:

- Quadro 1 scala 1:500 uffici e parcheggi autobotti

- Quadro 2 scala 1:200 carico autobotti (prodotti categoria C)

- Quadro 3 scala 1:200 parco serbatoi spedizioni (prodotti categoria C) - Quadro 4a scala 1:100 area impianti di distillazione e servizi

- Quadro 4b scala 1:100 area impianti di conversione - Quadro 5 scala 1:200 parco serbatoi servizi

- Quadro 6 scala 1:500 parco serbatoi zona Revecchio - Quadro 7 scala 1:500 pista tubi

- Quadro 8 scala 1:500 parco serbatoi zona Boccarda prodotti categoria A/C

- Quadro 9 scala 1:500 parco serbatoi zona Boccarda prodotti categoria A e carico ferroviario prodotti categoria C.

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3 INFORMAZIONI SULLE SOSTANZE PERICOLOSE

Le sostanze presenti in Raffineria come materie prime, prodotti od intermedi, riportate in Allegato I – Parte 1 e 2 al D.Lgs. 334/99 sono riportate nella tabella seguente:

Tabella 6 – Sostanze pericolose ai sensi D.Lgs. 334/99

Sostanza Fasi di rischio Classificazi

one Etichettatura

Quantità massima prevista

(t)

Rif. Allegato I – D.Lgs.

334/99

Greggio

R 12 Estremamente infiammabile R 38 Irritante per la pelle R 45 Può provocare il cancro R 52/53 Nocivo per gli organismi

acquatici; può provocare a lungo termine effetti nocivi per l’ambiente acquatico R 65 Nocivo: può provocare

danni ai polmoni in caso di ingestione

Estremamente infiammabile Carc. cat. 2

F+ T 64000 All. I parte 2 – Rif. 8 Estremamente infiammabili

Gasolio R40 Pericolo di effetti irreversibili.

R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico.

R65 Nocivo, può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione

Nocivo Pericoloso per

l’ambiente Xn N 78000

All. I parte 2 – Rim. 9 II Pericolose per l’ambiente

Rif. 7a Facilmente infiammabili

Virgin Nafta

R 12 Estremamente infiammabile R 45 Può provocare il cancro R 38 Irritante per la pelle R 51/53 Tossico per gli organismi

acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico

R 65 Nocivo, può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione

R 67 L’esposizione ai vapori può provocare sonnolenza e vertigini

Estremamente infiammabile Carc. Cat. 2 Pericoloso per

l’ambiente F+ T N

19000 All. I parte 2 - -rif. 8 Estremamente infiammabili

Ossigeno

R8 Può provocare l'accensione di materie combustibili

Comburente

O

62 All. I parte 1

Ammoniaca (NH₃)

R10 Infiammabile R23 Tossico per inalazione R34 Provoca ustioni

R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici

Tossico Pericoloso per

l’ambiente Corrosivo

T N C

1.2 All. I parte 2 – Rif. 2 Tossiche

Idrogeno solforato (H₂S)

R 12 Estremamente infiammabile R 26 Molto tossico per

inalazione

R 50 Altamente tossico per gli organismi acquatici

Estremamente infiammabile Molto tossico Pericoloso per

l’ambiente F+ T+ N

0.236 All. I parte 2 – Rif. 1 Molto tossiche

Idrogeno R 12 Estremamente

infiammabile Estremamente

infiammabile

F+

0.260 All. I parte 1

Nel seguito sono riportate delle schede semplificate contenenti informazioni di dettaglio per ciascuna sostanza

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SOSTANZA GREGGIO

Frasi di rischio R 12 Estremamente infiammabile

R 38 Irritante per la pelle R 45 Può provocare il cancro

R 52/53 Nocivo per gli organismi acquatici; può provocare a lungo termine effetti nocivi per l’ambiente acquatico

R 65 Nocivo: può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione

Classificazione Estremamente infiammabile

Carc. cat. 2 Etichettatura

F+ T Rif. Allegato I – D.Lgs. 334/99 All. I parte 2 – Rif. 8

Estremamente infiammabili Quantità massima prevista (t) 64000

Proprietà chimico fisiche Aspetto e colore liquido opaco dal marrone al nero

Odore leggermente petrolifero - solforoso acido

Densità a 15 °C, Kg/m3 800 - 1000

Tensione di vapore 20°C, kPa varia ampiamente Viscosità a 40°C, mm2/s > 7 varia ampiamente Densità dei vapori a 1 bar, kg/m3 > aria

Punto di infiammabilità, °C < 21 varia ampiamente Punto di ebollizione, °C > 150

Temperatura di autoaccensione, °C non disponibile Limiti di esplosività, % vol. inf. 1.5 sup. 9.0 Solubilità in acqua a 20°C trascurabile

PH non applicabile

Proprietà tossicologiche Tossicità acuta:. Sulla base di test su animali: LD50>5000 mg/kg (topo) - LD50>2000 mg/kg (coniglio)

Tossicità cronica: Classificato cancerogeno di cat. 2 per presenza di benzene in conc. > 0.01 % in peso

Misure in caso di fuoriuscita accidentale

Sul suolo : contenere il prodotto fuoriuscito con terra, sabbia o altro mezzo assorbente.

Raccogliere il materiale assorbito in appositi contenitori, procedere allo smaltimento secondo quanto previsto dalla legge.

In acqua : asportare dalla superficie il prodotto versato con opportuni mezzi, informare le autorità competenti in accordo con la legislazione vigente.

Decomposizione per incendio SOX, COX

Misure antincendio Mezzi di estinzione appropriati : anidride carbonica, schiuma, polvere chimica, acqua nebulizzata; evitare l’impiego di getti d’acqua.

Usare getti d’acqua per raffreddare le superfici esposte al fuoco.

Coprire gli eventuali spandimenti che non hanno preso fuoco con schiuma o terra.

DPI idonei per l’avvicinamento in sicurezza

Usare occhiali di sicurezza, abiti con maniche lunghe, guanti antisolvente.

Equipaggiamento speciale per gli addetti antincendio: autorespiratori e mezzi di protezione personale.

Eventuali antidoti in caso di

esposizione Contatto con la pelle: togliere di dosso abiti e calzature contaminati. Lavare la pelle con acqua e sapone.

Contatto con gli occhi: irrigare abbondantemente con acqua fino a che l’irritazione scompare, tenendo le palpebre bene aperte. Se persiste l’irritazione consultare uno specialista.

Inalazione: in caso di esposizione ad elevata concentrazione di nebbie e/o vapori, trasportare l’infortunato in atmosfera non inquinata e chiamare immediatamente un medico.

Ingestione: non indurre il vomito onde evitare aspirazione di prodotto nei polmoni.

Se la persona è cosciente, far sciacquare la bocca con acqua senza deglutire.

Tenere l’infortunato a riposo e chiamare immediatamente un medico.

Aspirazione: se si suppone che si sia verificata aspirazione di prodotto liquido nei polmoni (ad es. in caso di vomito spontaneo o erroneamente provocato), trasportare l’infortunato d’urgenza in ospedale

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SOSTANZA GASOLIO

Fasi di rischio R40 possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti.

R51/53 R51/53 tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico.

R65 nocivo, può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione

Classificazione Nocivo

Pericoloso per l’ambiente Etichettatura

Xn N

Rif. Allegato I – D.Lgs. 334/99 All. I parte 2 – Rif. 9ii Rif.7a

Pericolose per l’ambiente Facilmente infiammabili Quantità massima prevista (t) 78000

Proprietà chimico fisiche Aspetto: liquido limpido

Odore: pungente

Colore doganale: Colore doganale: gasolio autotrazione incolore gasolio riscaldamento rosso

gasolio agricoltura e pesca verde verde

pH: non applicabile

Densità a 15°C kg/m3 820 - 865

Viscosità a 40 °C mm2/sec < 7 Tensione di vapore a 37, 8°C: Kpa 45 - 90 Intervallo di distillazione °C 160 - 390

Solubilità in acqua trascurabile

Temperatura di infiammabilità °C > 55 Temperatura di autoaccensione °C > 220 Limiti di esplosività % vol. inf. : 1 sup.: 6 Coefficiente di partizione n-ottanolo/acqua log KOW 3.3 - 6

Proprietà tossicologiche Tossicità acuta:. LD50 orale >2 g/kg - LD50 cutanea >2g/kg - LD50 inalatoria >5 mg/l/4h

Tossicità cronica: Dubbi effetti cancerogeni Misure in caso di fuoriuscita

accidentale

Sul suolo: Sul suolo:contenere il prodotto fuoriuscito con terra, sabbia o altro mezzo assorbente.

Raccogliere il prodotto ed il materiale di risulta in contenitori impermeabili e resistenti agli idrocarburi. Avviare al recupero o smaltire in accordo con la normativa vigente.

In acqua: In acqua: asportare con opportuni mezzi meccanici o con assorbenti il prodotto versato.

Raccogliere il prodotto ed il materiale di risulta in contenitori impermeabili e resistenti agli idrocarburi. Avviare al recupero o smaltire in accordo con la normativa vigente

Decomposizione per incendio SOX, COX

Misure antincendio Mezzi di estinzione appropriati: polvere chimica, anidride carbonica, schiuma.

L’utilizzo di acqua a getto frizionato è riservato a personale appositamente addestrato.

Non usare acqua a getto pieno sul prodotto in fiamme.

Usare getti d’acqua per raffreddare superfici e contenitori esposti al calore.

Coprire gli eventuali spandimenti che hanno preso fuoco con schiuma o terra.

DPI idonei per l’avvicinamento in sicurezza

Usare occhiali di sicurezza, abiti con maniche lunghe, guanti antisolvente. Equipaggiamento speciale per gli addetti antincendio: autorespiratori e mezzi di protezione personale.

Eventuali antidoti in caso di esposizione

Contatto con la pelle: togliere di dosso abiti e calzature contaminati. Lavare la pelle con acqua e sapone.

Contatto con gli occhi: irrigare abbondantemente con acqua per alcuni minuti, tenendo le palpebre bene aperte. Se persiste l’irritazione consultare uno specialista. Inalazione: in caso di esposizione ad elevata concentrazione di nebbie e/o vapori, trasportare l’infortunato in atmosfera non inquinata e chiamare immediatamente un medico. In attesa del medico, se la respirazione si è fermata, praticare la respirazione artificiale e, in caso di arresto cardiaco, praticare il massaggio cardiaco

Ingestione: non indurre il vomito onde evitare aspirazione di prodotto nei polmoni.

Se la persona è cosciente, far sciacquare la bocca con acqua senza deglutire. Tenere l’infortunato a riposo e chiamare immediatamente un medico.

Aspirazione: se si suppone che si sia verificata aspirazione di prodotto liquido nei polmoni (ad es. in caso di vomito spontaneo o erroneamente provocato), trasportare l’infortunato d’urgenza in ospedale.

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SOSTANZA VIRGIN NAFTA

Frasi di rischio R 12 Estremamente infiammabile

R 38 Irritante per la pelle R 45 Può provocare il cancro

R 51/53 Nocivo per gli organismi acquatici; può provocare a lungo termine effetti nocivi per l’ambiente acquatico

R 65 Nocivo: può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione R 67 L’esposizione ai vapori può provocare sonnolenza e vertigini

Classificazione Estremamente infiammabile

Pericoloso per l’ambiente Carc. cat. 2

Etichettatura

F+ T N Rif. Allegato I – D.Lgs. 334/99 All. I parte 2 – Rif. 8

Estremamente infiammabili Quantità massima prevista (t) 64000

Proprietà chimico fisiche Aspetto e colore : liquido limpido

Odore : idrocarburico

Densità a 15°C g/cm3 : 0.700 - 0.750

Tensione vapore a 37.8°C kPa : 35-90 Punto inizio distillazione, °C : 30 min.

Punto di infiammabilità, °C : < - 40 Punto di accensione, °C : > 200

Viscosità a 20 °C mm2/s : 0.5-1.5

Limiti di esplosività, % vol. : inf. 1.4 sup. 7.6

Solubilità in acqua : trascurabile

Proprietà tossicologiche Tossicità acuta:. LD50 orale >2 g/kg - LD50 cutanea >2g/kg - LD50 inalatoria

>5mg/l/4h

Tossicità cronica: Classificato cancerogeno di cat. 2 per presenza di benzene in conc. > 0.01 % in peso

Misure in caso di fuoriuscita accidentale

Sul suolo : contenere il prodotto fuoriuscito con terra, sabbia o altro mezzo assorbente.

Raccogliere il materiale assorbito in appositi contenitori, procedere allo smaltimento secondo quanto previsto dalla legge.

In acqua : asportare dalla superficie il prodotto versato con opportuni mezzi, informare le autorità competenti in accordo con la legislazione vigente.

Decomposizione per incendio SOX, COX

Misure antincendio Mezzi di estinzione appropriati : anidride carbonica, schiuma, polvere chimica, acqua nebulizzata; evitare l’impiego di getti d’acqua.

Usare getti d’acqua per raffreddare le superfici esposte al fuoco.

Coprire gli eventuali spandimenti che non hanno preso fuoco con schiuma o terra.

DPI idonei per l’avvicinamento in sicurezza

Usare occhiali di sicurezza, abiti con maniche lunghe, guanti antisolvente.

Equipaggiamento speciale per gli addetti antincendio: autorespiratori e mezzi di protezione personale.

Eventuali antidoti in caso di esposizione

Contatto con la pelle: togliere di dosso abiti e calzature contaminati. Lavare la pelle con acqua e sapone.

Contatto con gli occhi: irrigare abbondantemente con acqua per alcuni minuti, tenendo le palpebre bene aperte. Se persiste l’irritazione consultare uno specialista.

Inalazione: in caso di esposizione ad elevata concentrazione di nebbie e/o vapori, trasportare l’infortunato in atmosfera non inquinata e chiamare immediatamente un medico. In attesa del medico, se la respirazione è irregolare o si è fermata, praticare la respirazione artificiale e, in caso di arresto cardiaco, praticare il massaggio cardiaco. Ingestione: non indurre il vomito onde evitare aspirazione di prodotto nei polmoni.

Se la persona è cosciente, far sciacquare la bocca con acqua senza deglutire.

Tenere l’infortunato a riposo e chiamare immediatamente un medico.

Aspirazione: se si suppone che si sia verificata aspirazione di prodotto liquido nei polmoni (ad es. in caso di vomito spontaneo o erroneamente provocato), trasportare l’infortunato d’urgenza in ospedale.

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SOSTANZA OSSIGENO

Fasi di rischio R 8 Può provocare l'accensione di materie combustibili Classificazione

Comburente

Etichettatura

O Rif. Allegato I – D.Lgs. 334/99 All. I parte 1 Quantità massima prevista (t) 62

Proprietà chimico fisiche

Peso molecolare 32

Punto di fusione -219 °C.

Punto di ebollizione -183 °C.

Temperatura critica -118.8 °C

Densità relativa,gas (aria=1) 1.1

Densità relativa, liquido (acqua=1 Non applicabile.

Tensione di vapore a 20°C Non applicabile.

Solubilità in acqua (mg/l) 39 mg/l.

Aspetto Gas incolore.

Odore Non avvertibile dall'odore.

Temperatura di autoaccensione Non applicabile.

Limiti di infiammabilità (vol % in aria) Ossidante.

Altri dati: Gas/vapore più pesante dell'aria. Può accumularsi in spazi chiusi particolarmente al livello del suolo o al di sotto di esso.

Proprietà tossicologiche Nessun effetto tossicologico

Misure in caso di fuoriuscita accidentale

Tentare di arrestare la fuoriuscita

Evitarne l'ingresso in fognature, scantinati, scavi e zone dove l'accumulo può essere pericoloso

Decomposizione per incendio

Può reagire violentemente con gli infiammabili.

Può reagire violentemente con agenti riducenti.

Ossida violentemente i materiali organici.

Misure antincendio

Mezzi di estinzione appropriati : Si possono usare tutti i mezzi estinguenti conosciuti.

Usare getti d’acqua per raffreddare le superfici esposte al fuoco.

DPI idonei per l’avvicinamento in sicurezza

Usare opportune protezioni per le mani, l corpo e la testa. Indossare occhiali protettivi.

Eventuali antidoti in caso di esposizione

L'inalazione continua di concentrazioni superiori al 75% può causare nausea, vertigini, difficoltà respiratorie e convulsioni

Trasportare la vittima verso una zona non contaminata.

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SOSTANZA AMMONIACA

Fasi di rischio

R10 Infiammabile

R23 Tossico per inalazione R34 Provoca ustioni

R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici Classificazione

Tossico

Pericoloso per l’ambiente Corrosivo

Etichettatura

T N C Rif. Allegato I – D.Lgs. 334/99 All. I parte 2 – Rif. 2

Tossiche Quantità massima prevista (t) 1.2

Proprietà chimico fisiche

Aspetto e colore gas incolore

Odore molto pungente

(caratteristico)

Densità a 15 °C, Kg/m3 638

Tensione di vapore 20°C kPa 1013

Viscosità a 40°C, mm2/s non disponibile

Densità dei vapori a 1 bar, kg/m3 0.596

Punto di infiammabilità, °C non disponibile

Punto di ebollizione, °C -33

Temperatura di autoaccensione, °C 651

Limiti di esplosività, % vol. inf. 16 sup. 27

Solubilità in acqua a 0°C 899 g/l

Proprietà tossicologiche

Tossicità acuta: Inalazione uomo LCL0 5000 ppm (5 minuti) Tossicità cronica: Non ci sono evidenze che l’ammoniaca sia

cancerogena Misure in caso di fuoriuscita

accidentale

Evitare che il prodotto possa confluire nelle fognature meteoriche, nelle acque superficiali e sotterranee.

Abbattere la nube di gas con acqua nebulizzata da posizione sicura Decomposizione per incendio NOX

Misure antincendio

Mezzi di estinzione appropriati: anidride carbonica, schiuma, polvere chimica, acqua nebulizzata.

Usare getti d’acqua per raffreddare le superfici esposte al fuoco.

DPI idonei per l’avvicinamento in sicurezza

Usare occhiali di sicurezza, abiti con maniche lunghe, guanti antisolvente.

Equipaggiamento speciale per gli addetti antincendio: autorespiratori e mezzi di protezione personale.

Eventuali antidoti in caso di esposizione

Contatto con la pelle: togliere di dosso abiti e calzature contaminati. Lavare la pelle con molta acqua corrente.

Contatto con gli occhi: irrigare abbondantemente con acqua corrente per almeno 15 minuti, tenendo le palpebre bene aperte. Consultare uno specialista.

Inalazione: in caso di esposizione trasportare l’infortunato in atmosfera non inquinata e chiamare immediatamente un medico

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