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RASSEGNA STAMPA 05-04-2017

1. GIORNO - CARLINO – NAZIONE Tumore curato con le erbe Condannatala dottoressa

2. REPUBBLICA Erbe per curare un tumore due anni e mezzo al medico 3. QUOTIDIANO SANITÀ Tumori. Ad Arezzo il Festival della prevenzione

e innovazione in Oncologia

4. HEALTH DESK Nuove terapie personalizzate per il tumore del colon retto

5. GIORNO - CARLINO - NAZIONE Indagine choc: l'Italia è seconda per atleti dopati

6. ADN KRONOS Sanità, ticket in soffitta? Le ipotesi in campo 7. GIORNALE Il governo annuncia l'abolizione dei ticket ma taglia le

detrazioni sulle spese sanitarie

8. AVVENIRE Lorenzin rivoluziona i ticket Ora vuole collegarli al reddito per proteggere le fasce deboli

9. MESSAGGERO Int. a Beatrice Lorenzin - «Studiamo con le Regioni l'eliminazione del ticket»

10. SOLE 24 ORE Il controllo del rischio aiuta le cure di qualità 11. AVVENIRE Fine vita, idratazione e alimentazione in discussione 12. QUOTIDIANO SANITÀ Ospedali. Nel 2015 calano sia i ricoveri che la

spesa

13. STAMPA Chi fa sport produce irisina «È l'elisir che migliora lo stato metabolico»

14. CORRIERE DELLA SERA «L'Ordine punisca severamente i medici anti-vaccini»

15. AVVENIRE «Obbligatori per nidi e materna» Anche la Lombardia si muove

16. REPUBBLICA Età, sesso, statura é stile di vita un capello racconta chi siamo

17. SOLE 24 ORE I farmaci online trovano lo sconto

18. MESSAGGERO Zenzero, frutta e curcuma contro il dolore

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05-APR-2017 da pag. 16 foglio 1 / 2

Dir. Resp.: Andrea Cangini www.datastampa.it

Lettori Ed. II 2016: 1.965.000 Diffusione 12/2016: 223.463 Tiratura 12/2016: 301.987

Quotidiano

Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati

- Ed. nazionale

(3)

05-APR-2017 da pag. 21 foglio 1

Dir. Resp.: Mario Calabresi www.datastampa.it

Lettori Ed. II 2016: 2.162.000 Diffusione 12/2016: 249.022 Tiratura 12/2016: 316.086

Quotidiano

Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati

- Ed. nazionale

(4)

5/4/2017 Tumori. Ad Arezzo il Festival della prevenzione e innovazione in Oncologia

http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=49501 1/2

quotidianosanità.it  

Martedì 04 APRILE 2017 

Tumori. Ad Arezzo il Festival della prevenzione e innovazione in Oncologia

Dal 6 all’8 aprile la città ospita la decima tappa del tour dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom). Dalle 10 alle 18 i camici bianchi saranno a Piazza San Jacopo per fornire informazioni e consigli. In Toscana il 23,8 della popolazione fuma e il 36% è in sovrappeso. Nell’Aretino ogni anno più di 2.200 nuove diagnosi. 

La lotta ai tumori scende in piazza ad Arezzo. La decima tappa del “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia” promosso dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) si svolge proprio nel capoluogo toscano. Un motorhome, cioè un pullman, sarà allestito per tre giorni, dal 6 all’8 aprile, in Piazza San Jacopo (dalle 10 alle 18), dove gli oncologi dell’Aiom, in collaborazione con l’Ispo (Istituto per lo Studio e la

Prevenzione Oncologica), forniranno consigli e informazioni sulla prevenzione, sull’innovazione terapeutica e sui progressi nella ricerca in campo oncologico. Non solo. Sono previsti incontri con le scolaresche e attività sportive in Piazza per coinvolgere i cittadini.

L’obiettivo “ è portare ai cittadini un messaggio fondamentale: il cancro non va più considerato un male incurabile e contro questa malattia si deve giocare d’anticipo”.

“Lanciamo, sul modello dei festival della letteratura, il primo ‘Festival della prevenzione e innovazione in oncologia’ per spiegare agli italiani il nuovo corso dell’oncologia, che spazia dai corretti stili di vita, agli screening, alle armi innovative come l’immuno-oncologia e le terapie a bersaglio molecolare, fino alla riabilitazione, al reinserimento nel mondo del lavoro e al ritorno alla vita – spiega il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom -. Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove armi il 60% dei pazienti sconfigge la malattia, percentuale che raggiunge il 70% nelle neoplasie più frequenti”.

La manifestazione itinerante tocca 16 città con eventi che dureranno tre giorni. In Italia nel 2016 sono stati stimati 365.800 nuovi casi di tumore (189.600 negli uomini e 176.200 nelle donne), in Toscana 24.400 (12.400 uomini e 12.000 donne). E ad Arezzo (e nell’Aretino) nel 2014 sono state registrate 2.213 nuove diagnosi (1.155 uomini e 1.058 donne, Registro Tumori Regione Toscana). Le cinque neoplasie più frequenti nella città sono quelle del colon retto (344 nuovi casi stimati nel 2014), seno (307), polmone (251), prostata (208) e stomaco (90).

“In Toscana - sottolinea nella nota Gianni Amunni, Direttore Generale ISPO - prevenzione, cura e ricerca sono organizzate attraverso la rete oncologica regionale. Un sistema di accessi diffusi nel territorio consente al cittadino di entrare nei percorsi di cura direttamente nel proprio luogo di residenza e di disporre di una

valutazione multidisciplinare. Questo sistema ha consentito di raggiungere risultati importanti in termini di qualità dell’assistenza. L’ISPO, ente del Servizio Sanitario della Regione Toscana e sede dell’Osservatorio nazionale screening, svolge un ruolo centrale: la sua finalità è promuovere, produrre, misurare e studiare azioni di prevenzione primaria, secondaria e terziaria”.

Secondo i dati forniti dall’Aiom, nella Regione circa 190.560 cittadini vivono dopo la diagnosi di tumore, spesso con una buona qualità di vita grazie a terapie sempre più efficaci.

“Resta ancora molto da fare sul piano della prevenzione - afferma Sergio Bracarda, Direttore dell’Oncologia Medica di Arezzo, del Dipartimento Oncologico dell’Azienda Usl Toscana SudEst e membro del Direttivo nazionale AIOM -, se pensiamo che l’Italia destina solo il 4,2% della spesa sanitaria totale a queste attività, collocandosi negli ultimi posti per investimenti in prevenzione fra i 34 Paesi che fanno parte

dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Oecd)”.

“ Molti studi – evidenzia l’Aiom - hanno dimostrato che il 40% dei tumori può essere evitato con uno

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5/4/2017 Tumori. Ad Arezzo il Festival della prevenzione e innovazione in Oncologia

http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=49501 2/2

stile di vita sano (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta), ma pochi italiani seguono queste regole.

Anche in Toscana emergono dati preoccupanti (Fonte: ARS su dati ISTAT): fuma il 23,8% della popolazione (di 14 anni o più), percentuale più alta rispetto alla media nazionale (22,2%). Nella Regione le persone (over 18) in sovrappeso rappresentano circa il 36% della popolazione, con valori più elevati nei maschi (45%) rispetto alle femmine (27%). La prevalenza dell’obesità è dell’8,7% (Italia: 10,3%), con minori differenze di genere rispetto al sovrappeso (maschi: 8,9%; femmine: 8,5%). In numeri assoluti gli obesi toscani sono oltre 270mila.

Solo il 25,7% della popolazione (di 3 anni o più) pratica con continuità uno sport, in misura comunque maggiore rispetto al valore medio nazionale (Italia: 22,7%). La quota di toscani che non pratica alcun tipo di attività fisica risulta elevata (34,1%), comunque inferiore rispetto alla media in Italia (37,5%)”.

Oltre si nuovi trattamenti, anche la diagnosi precoce grazie agli screening svolge un ruolo fondamentale nel miglioramento delle percentuali di guarigione. “Da questo punto di vista la Toscana si dimostra una regione virtuosa: nel 2012 il 72,6% delle donne toscane ha aderito all’invito alla mammografia, fondamentale per la diagnosi precoce del tumore del seno (57,5% Italia); il 56% ha eseguito il Pap test per la diagnosi iniziale del tumore del collo dell’utero (41% Italia) e il 51,5% dei cittadini ha eseguito il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci per individuare in fase precoce il cancro del colon retto (46% Italia)”.

Durante gli eventi saranno distribuiti ai cittadini opuscoli sulle principali regole della prevenzione oncologica e sulle nuove armi in grado di sconfiggere la malattia o di migliorare la sopravvivenza in modo significativo.

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04-04-2017 LETTORI

10.000

http://www.healthdesk.it/ 

Nuove terapie personalizzate per il tumore del colon retto

Tra le più promettenti novità della ricerca oncologica passate in rassegna al meeting dell’American Association for Cancer Research c’è la sperimentazione italiana

finanziata da Airc che apre la strada a nuove terapie personalizzate per il tumore del colon retto

L’appuntamento è imperdibile per chi si occupa di oncologia: a Washington dal 2 al 5 aprile 19 mila medici e scienziati provenienti da oltre 70 paesi passano in rassegna tutte le promettenti novità della ricerca e le nuove possibilità terapeutiche già a disposizione dei pazienti. Al meeting dell’American Association for Cancer Research 2017 non è mancato il contributo italiano: il nostro paese si è presentato con i risultati dello studio clinico Heracles, una sperimentazione, finanziata da Airc e frutto della collaborazione tra l'ospedali Niguarda e l'IRCCS di Candiolo, che ha aperto la via per nuove terapie per il tumore del colon retto.

Lo studio Heracles rientra nel grande nuovo e rivoluzionario settore terapeutico della medicina di precisione. «Il tumore – spiega Livio Trusolino dell’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo - viene analizzato non più in base all’organo colpito, ma alle mutazioni genetiche che lo hanno originato. Heracles è un altro passo avanti nell’oncologia di precisione e personalizzata, che inaugura una nuova serie di sperimentazioni cliniche sfruttando le proprietà dei farmaci cosiddetti intelligenti».

La terapia offre nuove opzioni di cura ai pazienti con tumore metastatico del colon-retto caratterizzato dalla amplificazionedel gene Her2, refrattari al trattamento standard con i farmaci oggi in uso. Nella prima sperimentazione di Heracles sono stati trattati 33 ammalati con una combinazione di due farmaci diretti specificamente contro il bersaglio Her2 nel tumore. In un terzo dei casi il tumore è regredito e complessivamente nel 70 per cento dei casi ha smesso di crescere. In un paziente la massa tumorale è completamente scomparsa ormai da più di 3 anni.

Risultati importanti, visto che i pazienti erano tutti diventati resistenti a molte terapie

tentate in precedenza. Anche dal punto di vista della sopravvivenza, la terapia si è

dimostrata promettente: la sopravvivenza di questi ammalati già trattati più volte, con

malattia avanzata, è di solito inferiore a tre mesi, mentre oltre la metà dei pazienti che

sono stati coinvolti nella sperimentazione sta ancora bene dopo nove mesi. Al meeting

dell’ Aacr stati rivisti e aggiornati i dati già pubblicati su Lancet Oncology e presentate

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le novità di Heracles B, con cui i ricercatori italiani stanno valutando nuove combinazioni terapeutiche.

«Con la prima sperimentazione Heracles A - chiarisce Salvatore Siena, relatore nella sessione dell’Aacr - abbiamo valutato la terapia a base di lapatinib e transtuzumab.

Con Heracles B, che è ora aperta al reclutamento, ci proponiamo di valutare i risultati

della combinazione di pertuzumab e TDM1 (trastuzumab-emtansina), un trattamento

che reputiamo ancora più efficace. Anche in questo caso, la proposta terapeutica

deriva dagli studi preclinici effettuati a Candiolo. Al momento abbiamo reclutato 11

pazienti, siamo a metà del guado. Lo studio Heracles si chiuderà nel 2018 e l'analisi dei

dati ci dirà se la prima evidenza generata da Hercales A è corretta».

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05-APR-2017 da pag. 11 foglio 1

Dir. Resp.: Giuseppe Tassi www.datastampa.it

Lettori Ed. II 2016: 1.965.000 Diffusione: n.d.

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Sanità, ticket in soffitta? Le ipotesi in campo

 SANITÀ

Pubblicato il: 04/04/2017 12:49

Il sistema dei ticket sanitari potrebbe essere presto rivoluzionato. Il meccanismo introdotto nel 1982 per garantire la compartecipazione dei cittadini alla spesa pubblica sanitaria domani sarà oggetto di un incontro tra le Regioni e il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Tra le ipotesi in campo vi è innanzitutto la revisione delle soglie di esenzione, che

permetterebbe di modificare la platea dei beneficiari.

Oggi sono esenti dai ticket su pronto soccorso e prestazioni specialistiche gli anziani con oltre 65 anni e un reddito non superiore a 35 mila euro (che potrebbe essere ridotto), i disoccupati e i loro familiari a carico con un reddito non superiore a 8.300 euro (che, invece, potrebbe essere aumentato), i titolari di pensione sociale e i pensionati al minimo di età superiore ai 60 anni.

Altra ipotesi sul tavolo è l'indivuazione di una franchigia proporzionale al reddito che permetterebbe di sgravare le fasce più deboli, i disoccupati e le famiglie numerose. Superata tale franchigia, che sarebbe più alta per i redditi bassi e ridotta o annullata per quelli più alti, le prestazioni sanitarie eccedenti diventerebbero a pagamento. Per finanziare l'abolizione dei ticket si starebbe valutando anche un differente riparto del Fondo sanitario nazionale, con il rischio però di un ulteriore squilibrio tra le diverse realtà regionali che gestiscono i ticket in maniera autonoma. Le modifiche sul sistema dei ticket, ha spiegato la ministra Lorenzin, avverrebbero nell'ambito di "una sana e intelligente spending review sulla sanità".

TAG:  Beatrice Lorenzin,  sanità,  ticket,  riforma,  Regioni

Come armi e droga: il business degli animali

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5/4/2017 Ospedali. Nel 2015 calano sia i ricoveri che la spesa. Aumenta la deospedalizzazione anche per i Drg a rischio di inappopriatezza. Rapporto Sdo

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Martedì 04 APRILE 2017 

Ospedali. Nel 2015 calano sia i ricoveri che la

spesa. Aumenta la deospedalizzazione anche per i Drg a rischio di inappopriatezza. Rapporto Sdo

Pubblicato dal Ministero della Salute il nuovo rapporto sulle Schede di dimissione ospedaliera (Sdo) 2015: in un anno registrato il ­2,3% di ricoveri; il ­0,2% di spesa (ma rispetto al 2010 il calo è ormai di oltre 2 miliardi); il tasso di ospedalizzazione passa da 171,9 del 2010 a 136,5; i Drg a rischio di inappropriatezza in gran parte si deospedalizzano. LE SDO 2015. 

Nel 2015 si riducono ancora i ricoveri ospedalieri. Secondo il Rapporto sulle Schede di dimissione

ospedaliera (Sdo) 2015, appena pubblicato dal ministero della Salute e che riporta i dati relativi al 99,6% degli istituti pubblico e 99,8% di quelli privati, il numero complessivo di dimissioni per acuti, riabilitazione e

lungodegenza sono in diminuzione di circa il 2,3% per un totale di 8.930.979 dimissioni ospedalierie (209.137 in meno rispetto al 2014), mentre le giornate di degenza si riducono dello 0,9 per cento, per un totale di 61.366.673 giornate di ricovero sempre riferite al 2015. 

  Il calo maggiore si ha nei ricoveri per acuti in regime diurno (-5,7% per le dimissioni e -5,3% per il numero di accessi), poi per la riabilitazione in regime diurno (-2,2% per le dimissioni e -2,8% per il numero di accessi) e infine per gli acuti in regime ordinario (-1,4% per le dimissioni e -0,6% per le giornate di ricovero).

Aumenta invece la riabilitazione in regime ordinario dell' 1,1%, con un corrispondente incremento dello 0,6%

per il volume di giornate di degenza.

 Rispetto al 2014, nel 2015 il tasso di ospedalizzazione per acuti, si riduce da 134,3 a 129,9 dimissioni per 1.000 abitanti. Di queste, 97 sono in regime ordinario e 32,9 diurno (nel 2014 i valori erano,

rispettivamente, 99,3 e 35). Il tutto con una certa variabilità regionale.

 

L’andamento del tasso di ospedalizzazione è in calo sempre per i ricoveri per acuti, sia in regime ordinario che diurno, che passano, rispettivamente, da 115,8 e 48,8 per mille abitanti nel 2010 a 97 e 32,9 nel 2015. Il tasso di ospedalizzazione complessivo si riduce da 171,9 per mille abitanti nel 2010 a 136,5 nel 2015.

 L’appropriatezza dei ricoveri migliora ulteriormente: i Drg a rischio di inappropriatezza se erogati in regime di ricovero ordinario nel 2015 aumentano la percentuale di ricoveri diurni per 40 dei 108 Drg e nei rimanenti 68, altri 56 hanno una riduzione dei ricoveri diurni rispetto al 2014, ma anche di quelli ordinari di almeno il 6%

e, comunque, per tutti  e 108 vale la riduzione assoluta dei ricoveri e una maggiore deospedalizzazione.

 

La mobilità interregionale varia di poco per ciascun tipo di attività e regime di ricovero e resta di circa l’8% per gli acuti in regime ordinario e diurno, del 15% per la riabilitazione in regime ordinario e del 10% per quella in regime diurno, del 5% per la lungodegenza.

 E i ricoveri costano meno. Teoricamente perché il dato è nazionale, ma a livello locale si applicano singoli tariffari. Tra il 2010 e il 2015 si è passati da 30,9 miliardi a 28,8 miliardi. I ricoveri per acuti in regime ordinario sono naturalmente quelli con la quota più elevata, seguiti da quelli in regime diurno e per

riabilitazione in regime ordinario.

Più in dettaglio, per il 2015 la remunerazione complessiva è di circa 26,3 miliardi per gli acuti (23,6 miliardi in regime ordinario e 2,7 miliardi in regime diurno), circa 2,1 miliardi per la riabilitazione (2 miliardi in regime ordinario e 93,9 milioni in regime diurno) e circa 447,7 milioni per la lungodegenza. In tutto quindi circa 28,8 miliardi complessivi. Nell’ultimo anno – 2014-2015 – la riduzione è stata dello 0,2 per cento.

 

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