RASSEGNA STAMPA 26-09-2018
1. AVVENIRE Una battaglia buona ma proprio mai il cancro è un dono 2. LIBERO Nadia Toffa e le sue uscite sul tumore
3. QUOTIDIANO SANITÀ Antibiotici. Nei bambini in chemio riducono il rischio di batteriemia
4. LA STAMPA.IT Tumore polmone, il cane Blat fiuta i noduli maligni 5. AVVENIRE Grillo: vaccino obbligatorio soltanto per il morbillo
6. LIBERO «Vaccini anti-morbillo sì però l'esavalente no» la Grillo fa ancora casino
7. IL GIORNALE La Grillo non vuole i vaccini ma apre alle droghe leggere 8. IL GIORNALE Vaccini no, droga sì il mondo sottosopra voluto dai grillini 9. LA VERITÀ Nelle regioni del sud la sanità pubblica non dà i livelli minimi di
assistenza
10. LA STAMPA Elena Cattaneo: "Ecco l'etica che guida il progresso"
11. LA REPUBBLICA "Ecco perché il nostro cervello è una macchina del tempo"
12. CORRIERE DELLA SERA Interessi sui mutui e spese mediche il taglio delle detrazioni
ONCOLOGIA
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25-09-2018 645.645
http://www.lastampa.it/2018/
Tumore polmone, il cane Blat fiuta i noduli maligni
Si chiama Blat, ha quattro anni ed è un incrocio di labrador-pitbull. È lui il protagonista al centro di uno studio presentato alla conferenza mondiale sul tumore al polmone, iniziata ieri a Toronto (Iaslc): Blat, così come altri esemplari appositamente addestrati, è infatti in grado di fiutare la presenza di noduli maligni odorando campioni di esalazioni dei pazienti, e ciò con un altissimo grado di affidabilità. Lo studio è stato presentato da Angela Guirao della Hospital Clinic di Barcellona.
La stessa equipe di ricercatori ha già dimostrato in un altro recente studio come i cani
addestrati possano identificare la presenza di un tumore al polmone, ma il nuovo studio aveva l’obiettivo di verificare se fossero anche in grado di fiutare la presenza di noduli maligni
partendo da campioni di gas esalati con il respiro dei pazienti. I cani, spiega l’esperta,
«cambiano il loro comportamento in presenza di varie patologie. La nostra teoria è che il
tumore al polmone cambia la natura dei composti volatili organici (Vocs) esalati da un soggetto e che possono dunque essere individuati nel respiro dal momento che tali esalazioni arrivano direttamente dall’organo malato». Proprio la diagnosi precoce, avverte la ricercatrice, è «una grande sfida poiché il 75% dei pazienti ha una diagnosi in fase avanzata, quando la malattia non può essere curata». Per questo, rileva, «è fondamentale sviluppare nuovi screening per la diagnosi e pensiamo che l’identificazione del Vocs potrebbe essere usata in combinazione con l’esame di screening di tomografia computerizzata».
Nello studio, Blat ha riconosciuto con successo 27 pazienti con tumore al polmone (su un campione totale di 30 soggetti) di cui tre con noduli maligni. «I risultati di Blat - afferma Gurao - sono sorprendenti, ma non tanto quanto si potrebbe pensare. Infatti, l’odorato dei cani ha una più alta concentrazione di biosensori rispetto alla più avanzata tecnologia al momento
disponibile. Per questo quasi tutti i cani potrebbero essere addestrati ad individuare il Vocs.
Ora - conclude la ricercatrice - la sfida è identificare il modello di esalazione Vocs individuato dai cani, per sviluppare ulteriori modelli di screening per la diagnosi precoce».
ISTITUZIONALE SANITÀ
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