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T L SINTESI DEL PROGETTO OBIETTIVO CONVERGENZA 2007 - 2013 SICUREZZA PER LO SVILUPPO PON ALLEGATO A

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ALLEGATO A

PON

SICUREZZA PER LO SVILUPPO OBIETTIVO CONVERGENZA 2007 - 2013

SINTESI DEL PROGETTO

T

ITOLO

L

A RESPONSABILITÀ È LEGALITÀ

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Introduzione

In Italia il fenomeno dell’immigrazione è importante sia da un punto di vista demografico, dal momento che influisce sulle dinamiche socio-comportamentali della popolazione residente, sia sotto un profilo socio-economico; di questo ultimo aspetto sono testimonianza i provvedimenti legislativi relativi alla regolarizzazione dei lavoratori stranieri immigrati.

Ciò pone la necessità di garantire a questa società multiculturale, composta da persone di etnie, culture e religioni diverse, la possibilità di convivere in modo pacifico.

L’intento comunitario, nazionale e locale è quello di integrare gli immigrati sul territorio sia sul piano economico, che su quello sociale attraverso diverse misure attuative, quali ad esempio:

∙ - il miglioramento e la gestione di processi di inserimento degli immigrati nel mercato del lavoro;

∙ - le misure di incrocio fra domanda e offerta di lavoro straniero;

∙ - la promozione di processi di progressiva inclusione dei lavoratori immigrati;

∙ - la riduzione delle discriminazioni sul lavoro fondate sulla razza o sull’origine etnica.

Per raggiungere l’obiettivo di occuparli regolarmente e valorizzare le loro competenze, è necessario puntare sull’istruzione, la formazione e l’orientamento e differenziare le modalità di approccio agli importanti problemi riguardanti questo target specifico.

Come accennato, la problematica dell’immigrazione non è sentita solo a livello comunitario, ma è stata declinata anche a livello nazionale. Infatti, il PON sicurezza conferma che tale fenomeno ha delle conseguenze positive, in quanto la presenza di immigrati regolari rappresenta un’opportunità di sviluppo, ma a causa della questione del cosiddetto lavoro nero e, più in generale dell’economia sommersa, essa, di fatto, si trasforma in una pesante criticità dell’intero sistema di welfare.

A livello locale, soprattutto con riferimento alle Regioni convergenza, si accentuano manifestazioni di disparità, discriminazione, emarginazione, dequalificazione personale, lavoro sommerso e criminalità come testimoniano anche a livello di dati, i diversi POR regionali.

Sappiamo, infatti, che l’evoluzione della situazione internazionale sottopone la Calabria a una crescente pressione di immigrazione, che in assenza di sbocchi lavorativi e sociali adeguati, si traduce di frequente in un allargamento dell’area del disagio sociale e della povertà e in ampliamento dell’area dell’illegalità.

In Campania la dinamica demografica positiva spiega il perdurante incremento della popolazione in età lavorativa e delle forze di lavoro. Proprio questi andamenti, congiuntamente alle caratteristiche della domanda di lavoro, “povera” e frammentata, nonché all’inadeguatezza delle regole del mercato del lavoro regionale, sono alla base della dinamica elevatissima della disoccupazione campana. Significativa per la Puglia è la questione dell’immigrazione extracomunitaria. Ultimi dati ufficiali disponibili evidenziano una presenza di circa 26.000 persone, di cui il 60,8% per motivi di lavoro ed il 30% per ricongiungimenti familiari. Infine, in Sicilia la componente straniera esercita ormai una pressione non trascurabile sul mercato del lavoro, soprattutto nelle qualifiche lavorative inferiori. E’ pur vero, però, che la Sicilia si caratterizza sempre più come area di prima destinazione, in quanto molti immigrati manifestano una

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tendenza allo spostamento successivo verso altre regioni italiane. Bisogna tenere conto, inoltre, della presenza nello scenario sociale di nuove categorie disagiate, non circoscrivibili a quelle più consolidate (minori, anziani, disabili), come gli immigrati e i soggetti di età adulta espulsi dal mercato del lavoro a causa dei processi di riconversione industriale e per il crescente tasso di aziende in crisi.

Sulla base della situazione delineata all’interno delle Regioni convergenza la struttura del progetto intende grazie all’analisi e alla raccolta dati, far emergere tutte le novità e i documenti relativi al fenomeno dell’immigrazione e dei fattori ad essa collegati e motivare e formare i lavoratori extracomunitari sui temi della sicurezza, della giustizia e della legalità per permettere loro di integrarsi e di indirizzarsi verso un lavoro “sano”

che finora non hanno conosciuto.

Per questo motivo sono attivate maggiormente azioni indirizzate alla tutela della sicurezza e della legalità, come ad esempio azioni di sensibilizzazione, animazione sul territorio, assistenza tecnica agli enti locali per il miglioramento dell’azione amministrava.

Ed è proprio in questo ambito che si inserisce il progetto “La responsabilità è legalità”, che ha la finalità di far conoscere ai lavoratori immigrati i propri diritti e il valore della legalità e, quindi, in ultima e conclusiva istanza, di contribuire, attraverso una spinta innovativa e culturale, all’azione, a far emergere il lavoro sommerso.

Il progetto ha l’obiettivo di creare un modello integrato di formazione e documentazione, volto a far emergere i lati dell’immigrazione che il più delle volte risultano nascosti da quella zona grigia che è il lavoro nero.

Grazie a questo modello gli immigrati prenderanno coscienza del valore della legalità e della giustizia e non vorranno più cadere nella trappola della criminalità e dell’irregolarità, che non permette loro di convivere pacificamente con la popolazione italiana; e dal canto loro ai cittadini italiani diventerà automatico pensare ai lavoratori immigrati come una risorsa preziosa per lo sviluppo del paese.

La sperimentazione da parte delle strutture prescelte e il coinvolgimento degli enti locali presenti negli stessi territori consentirà di interessarne degli altri al fine di prolungare l’efficacia e l’efficienza del modello.

In seguito tutte le strutture e gli enti prescelti saranno coinvolti in campagna di disseminazione, divulgazione e informazione dell’importanza della tutela della legalità.

Eventuali aggiornamenti ed adeguamenti, che saranno necessari nel medio e lungo termine per il sostegno dell’iniziativa, potranno essere validamente affrontati, secondo intenzioni e scelte anche di carattere politico motivate dai contesti e dalle loro oggettive condizioni, dalle strutture e dalle realtà locali che avranno partecipato al progetto.

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1. Descrizione delle attività progettuali

La presenza straniera nel mercato del lavoro italiano, nel corso degli ultimi anni, è divenuta sempre più rilevante. Le informazioni anagrafiche oggi disponibili, insieme a quelle sui permessi di soggiorno, sono utili per tracciare un quadro generale della presenza straniera in Italia.

Secondo l’Istat al 1° gennaio 2007 gli stranieri residenti in Italia sono circa 2,7 milioni (2.670.514) e rappresentano il 4,5% della popolazione complessiva, di cui 50,6% uomini e 49,4% donne.

Complessivamente, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2003 e il 1° gennaio 2007 il numero di stranieri residenti è aumentato del 72%, un forte incremento legato in parte alle regolarizzazione o, in altri casi, all’entrata di alcuni paesi dell’est europeo nella UE. I dati citati naturalmente riguardano il lavoro emerso e non possono quindi fare riferimento al lavoro sommerso e irregolare.

In termini di sicurezza esiste una “relazione diretta” tra immigrazione, lavoro irregolare e criminalità.

L’ipotesi è che quanto più possa diminuire il lavoro irregolare, tanto più potranno ridursi fenomeni di sfruttamento che tendano a muoversi verso la deriva della micro- criminalità e della criminalità organizzata.

Infatti, l’evoluzione che ha caratterizzato lo sviluppo della criminalità nelle Regioni meridionali concerne in particolare una profonda relazione tra la crescita del fenomeno migratorio e lo sfruttamento del lavoro irregolare. Nei prossimi anni sarà probabile assistere ad un incremento del numero di stranieri coinvolti nel circuito illegale. Tutto ciò in relazione diretta con l’immigrazione, fenomeno non certamente in via di esaurimento nei prossimi anni.

Questo progetto nasce dalla consapevolezza che la necessità di affrontare ed invertire la relazione diretta (precedentemente descritta) dei cittadini stranieri, soggetti deboli ed oggettivamente più esposti a condizioni di rischio, presupponga l’attivazione di interventi e strumenti ad hoc, capaci di promuovere la consapevolezza sull’importanza delle misure preventive e della regolarizzazione anche con lo scopo di ridurre lo sfruttamento.

Il progetto, quindi, ha lo scopo di diffondere la legalità, attivando delle azioni formative che portino a contrastare il lavoro nero, a far emergere il lavoro irregolare, a divulgare il valore della giustizia, dei diritti dei lavoratori e di best practice da seguire, ad attivare monitoraggi e controlli, a snellire le pratiche burocratiche, ecc..

Le finalità generali dell’intervento sono quelle di lanciare, sperimentare e dare vita ad un nuovo modello integrato di formazione e di creare, progettare ed elaborare tutte le infrastrutture necessarie alla divulgazione informativa dei temi connessi alla legalità, ai lavoratori immigrati, al lavoro sommerso, che, facendo leva su strumenti e canali comunicativi appositamente tarati sul target di riferimento e coinvolgendo

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mediatori culturali ed associazioni rappresentative delle diverse etnie di provenienza dei lavoratori stranieri, siano in grado di sostenere:

- la diffusione della cultura della legalità;

- l’importanza della sicurezza propria e degli altri;

- la promozione e la conoscenza delle minime e necessarie questioni giurisprudenziale che riguardano il mondo del lavoro;

- l’attivazione di misure preventive;

- il rispetto della legge;

- la comprensione dei codici culturali dei lavoratori stranieri;

- il dialogo tra lavoratori stranieri extra-comunitari, gli enti locali, la Pubblica Amministrazione, anche attraverso l’accesso ai servizi offerti dall’INAIL.

Si tratta di obiettivi ambiziosi e, per certi versi, complessi, il cui raggiungimento passa attraverso una strategia d’intervento sulla formazione, mirata a far emergere il lavoro irregolare e un piano comunicativo che divulghi tutte le informazioni necessarie e permetta ai destinatari del progetto di conoscere i propri diritti e di approfondire il tema della legalità. Per quanto concerne il nuovo modello integrato di formazione si prevede la realizzazione di interventi formativi on line sulla legalità rivolti a circa 3500 mediatori culturali (responsabili locali delle associazioni più rappresentative delle diverse etnie) ed ai responsabili e/o coordinatori locali delle organizzazioni che si occupano di tutela dei lavoratori immigrati. Inoltre saranno coinvolti, attraverso gli Uffici per l’Immigrazione, anche gli enti locali, che insistono nei medesimi luoghi delle strutture associative e delle organizzazioni.

Nello stesso tempo, potranno essere coinvolti, nell’ambito della pubblicizzazione e della disseminazione dell’intervento anche i Centri di Orientamento al Lavoro, le Questure, i Centri per l’Impiego e gli Uffici Centrali per il Lavoro. Questa considerevole spinta all’innovazione si svolgerà nelle città capoluogo di Regione dei territori “convergenza”, dove sono presenti le Direzioni regionali dell’INAIL.

A Napoli, Catanzaro, Bari e Palermo, hanno inoltre la loro sede gli Istituti Regionali di Ricerca Educativa (IRRE) che potranno dare alle attività di formazione un supporto logistico, per quanto riguarda la modalità blended della formazione.

Inoltre, grazie ad una expertise unica nel nostro paese, gli IRRE saranno decisivi anche per affermare e definire, in modo corretto e certo, i presupposti didattici e cognitivi su cui si baserà l’azione formativa.

Come è noto i mediatori culturali sono soggetti adulti che, in virtù della loro mission istituzionale e della maggiore capacità di contatto con i cittadini stranieri, dovranno garantire la successiva promozione e diffusione a cascata presso i destinatari diretti di corrette misure di prevenzione dal rischio di infortuni e incidenti nonché in merito alla necessità di regolarizzare la propria posizione anche rispetto all’INAIL.

I responsabili delle organizzazioni coinvolte saranno, in sostanza, il primo anello di collegamento tra lavoratori stranieri e INAIL, e dovranno pertanto essere messi in grado di fornire ai lavoratori stranieri le prime e più generali informazioni in materia di sicurezza e di legalità sul lavoro. Inoltre contribuiranno, di fatto, a diffondere e consolidare gli aspetti fondativi della “cultura” della legalità.

Nell’ambito delle attività di formazione, i mediatori, dovranno, secondo l’approccio del project work, predisporre almeno tre progetti di emersione per ciascuno, progetti che dovranno condurre e guidare i lavoratori attraverso un percorso di emersione.

La formazione sarà erogata attraverso metodologie interattive, che permetteranno ad ogni utente di apprendere i concetti e di verificare quanto acquisito attraverso

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questionari a scelta multipla, risposte aperte e quesiti da inserire nel forum.

Le unità formative che saranno proposte avranno come motivi trasversali i seguenti temi:

la legalità: in questo contenuto di apprendimento si cercherà di diffondere la cultura dei valori civili, di far capire che la giustizia è uno dei valori che permettono agli individui di vivere e convivere insieme. Quindi, rendere familiare una norma, non fermarsi al proprio interesse e tutelare la libertà significa migliorare la vita collettiva.

Saranno sviluppati molti temi, tra i quali la natura e la funzione delle regole (l’ordinamento italiano, la normativa), il valore della democrazia, il concetto di cittadinanza, l’abuso di potere, la violenza sui soggetti più deboli. Si tratta di argomenti che permetteranno agli utenti di cominciare a stringere rapporti relazionali sinceri e di essere, pertanto, accettati nella società in cui vivono e lavorano;

la sicurezza propria e degli altri: attraverso questo contenuto di apprendimento si vuole rendere consapevoli gli utenti dell’importanza del tema della sicurezza, degli effetti certi e presumibili che la sua violazione può arrecare, dei vantaggi e dei benefici derivanti dal suo rispetto, della riduzione degli infortuni dovuta dalla conoscenza del tema e dal miglioramento della condizione individuale e collettiva;

la comunicazione: saranno approfonditi i differenti modi che permetteranno di diffondere in modo continuo ed efficace la cultura della legalità e della sicurezza (momenti di riflessione, di discussione, campagne pubblicitarie, spot, ecc.).

Si presenta qui di seguito, a puro scopo esemplificativo, il piano di formazione attuativo delle finalità sopra richiamate. Si ricorda che si tratta di una formazione on line, che prevede un’attivazione dei soggetti partecipanti, chiamati a lavorare sulla rete. La stima oraria riguarda dunque, l’insieme del lavoro e della trasmissione di informazioni presenti in ogni modulo. Si prevede anche un incontro in presenza per ogni modulo della durata di 3 ore. È previsto anche un incontro preliminare di orientamento della medesima durata degli altri eventi in presenza. Il totale delle ore di formazione è di 223.

I modulo (40 ore totali di cui 3 in presenza)

La società e la cultura in Italia: i valori fondanti e i cambiamenti culturali;

Il concetto di legalità attraverso la legislazione italiana;

Principi costituzionali;

Le Istituzioni a presidio della legalità;

La realtà del Sud Italia: pericoli ed opportunità;

Studio di caso.

II modulo (25 ore totali di cui 3 in presenza) La mediazione culturale.

Società a confronto; le culture e i rapporti tra società nei paradigmi evoluzionisti; i processi di acculturazione;

Le funzioni della mediazione culturale;

I rischi nella mediazione culturale;

Studio di caso

II modulo (55 ore totali di cui 3 in presenza) Gli immigrati nella scuola e nelle politiche sociali;

Lo strumento sociale scuola nella società;

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La pedagogia interculturale nell’organizzazione scolastica e nel mondo del lavoro; i progetti scuola e i servizi sociali;

Il mondo del lavoro: percorsi, opportunità, Istituzioni;

I diritti dei lavoratori;

La cultura della salute;

Cultura della sicurezza orientata alla garanzia di tutela del processo produttivo:

prevenzione e protezione;

I servizi territoriali, i servizi sociali e l’assistenzialismo;

Studio di caso

IV modulo ( 100 ore di cui 3 in presenza)

Il concetto di individuo-persona in ambito occupazionale e formativo;

Il bilancio di competenze: finalità e strumenti;

Persona e progetto: principi generali e applicazioni pratiche;

Ideare e organizzare un progetto di sviluppo personale di emersione;

Realizzazione di 3 progetti

Un discorso a parte meritano le logiche di valutazione che si intendono applicare alla realtà formativa che sarà costruita.

Il problema principale della valutazione, nelle attività rivolte ad adulti, è valutare le attività formative, la loro qualità ed efficacia, non il rendimento dei singoli.

L’adulto non sopporta valutazioni negative, che percepisce come un attentato alla propria identità. Inoltre, in situazioni di recupero scolastico è assurdo che un adulto, che ha vissuto esperienze negative debba riviverle. Ha bisogno invece di incoraggiamento, accoglienza, di un clima di accettazione, di consenso e approvazione e magari anche di esplicite valutazioni positive. In generale, possiamo dire che ciò che conta, per un adulto, è l’autovalutazione, anzi ogni e qualsiasi intervento di valutazione, quando necessario, deve sviluppare la capacità di autodiagnosi e autovalutazione.

La valutazione può essere accettata, e avere un effetto, se si tramuta in autovalutazione. Un riferimento d’obbligo deve essere fatto in relazione agli oggetti della valutazione nel contesto dell’educazione in età adulta.

Sappiamo che nella routine formativa tradizionalmente si valutano i prodotti. Ma se ci interessano i processi, se li consideriamo essenziali, la valutazione basata sul prodotto può essere del tutto fuorviante: il risultato può essere errato, ma il ragionamento seguito può essere stato intelligente, anche se ha preso strade diverse, divergenti, che non hanno portato da nessuna parte; all’inverso, il risultato può essere esatto, ed essere frutto dell’applicazione del tutto meccanica di una regola. Insomma, chi non riesce a vedere i processi, può fare errori di valutazione, fraintendere, vedere l’insuccesso dove non c’è e viceversa. Oppure, a parità di “prodotti”, non sa distinguere quando il risultato è realmente frutto di un autentico lavoro mentale.

È possibile che questo quadro risulti ancora parziale e insufficiente. È chiaro che stiamo essenzialmente riferendoci al modulo maggiormente strategico, il quarto.

Ciò cui bisogna prestare attenzione, sono le singole e personali situazioni, i singoli bisogni, le singole richieste, l’ascolto di cui i singoli debbono essere oggetto e, inoltre, i metodi utilizzati per tentare, insieme, di comprendere ed apprendere. Se l’azione formativa deve mirare a coinvolgere i soggetti adulti con livelli di scolarità disomogenei, come nel caso dei mediatori culturali, la definizione degli obiettivi da

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raggiungere, delle competenze da sviluppare, va vista come un processo a più tappe, in cui le cose si modificano e si precisano strada facendo. Un processo il cui inizio va collocato nella fase di accoglienza-orientamento, durante la quale si cerca di far emergere bisogni e richieste particolari, a partire dall’analisi di problemi legati all’esperienza di vita e di lavoro delle persone, cioè attraverso l’analisi di compiti vitali. Questa fase, insomma, dovrebbe avere una articolazione ampia e comprendere un lavoro su unità didattiche particolari, che potremmo chiamare “di esplorazione”, che dovrebbero consentire agli allievi di prendere coscienza delle proprie capacità e precisare i propri interessi, ma anche avviare la costruzione di “modelli concettuali”

dei compiti presi in esame. In questa prospettiva, l’obiettivo della fase di accoglienza diventa quello di sviluppare negli adulti la capacità di progettare la propria formazione, una competenza metacognitiva indispensabile, soprattutto per superare eventuali difficoltà e ostacoli all’apprendimento che possono presentarsi lungo il percorso. Con questa logica: si prova, si imbocca una direzione e si vede un po’ dove conduce. Poi si fa il punto della situazione e si prendono decisioni più a ragion veduta.

Perciò, alcuni obiettivi vengono definiti all’inizio, altri saranno meglio precisati nel corso dell’azione formativa. Questa dovrebbe essere la logica con la quale si costruiscono i percorsi modulari aperti e flessibili.

Se si vuole evitare la logica della predeterminazione, il rischio di una iper-razionalità illusoria, incapace di adeguarsi all’andamento reale del processo educativo, è necessario abbracciare la logica del sistema aperto, vedendo cioè l’azione formativa come qualcosa che può modificarsi ed arricchirsi strada facendo, evolvere anche in direzioni non previste. Sistema aperto non vuol dire, però, procedere senza obiettivi, senza alcun piano.

Non si può pensare di apprendere passo passo come procedere senza avere una rappresentazione mentale del percorso che si ha davanti a sé.

Si può discutere, negoziare obiettivi e modalità, ma alla fine bisogna scegliere: non si può restare aperti a tutte le sollecitazioni.

Sul piano operativo, la costruzione di una strutturazione modulare come quella che prevediamo, deve essere vista come un programma che si articola nei seguenti punti:

individuazione del compito/problema;

costruzione di un modello di competenza;

individuazione di strumenti e tecniche per lo sviluppo delle capacità;

valutazione dell’andamento del processo.

Bisogna, però, tenere presente che un modulo è un particolare programma di apprendimento, che mira a sviluppare determinate competenze in relazione ad un compito specifico e non genericamente rispetto ad una materia; le aree e le materie restano sullo sfondo e assumono rilievo le azioni o, se vogliamo, le operazioni prestazionali.

Il centro di questo programma è la definizione di un “modello di competenze”.

La costruzione di un modello di competenze viene assunta come parte del processo educativo che si intende avviare, come punto di avvio, come occasione per condurre in profondità un’analisi dei bisogni impliciti ed espliciti, una riflessione sulla propria esperienza, sui propri processi mentali. In questi termini, la costruzione di un

“modello” è un lavoro complesso, che implica interrogarsi, magari attraverso un confronto con altri, sulle caratteristiche del compito/problema preso in considerazione per individuare le prestazioni, le attività e le capacità che vi sono implicate.

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Naturalmente non è escluso che in questo lavoro si possa far riferimento a modelli preesistenti, magari sperimentati in altre situazioni ma per ridefinirli, contestualizzarli.

Aiutare gli adulti a sviluppare la capacità di progettare la propria formazione non deve implicare il trasferimento, su un piano diverso, della logica del modello obiettivi- risultati. Non bisogna, cioè, farsi prendere dall’angoscia di specificare e sistematizzare tutto: si specifica ciò che si riesce a specificare, quanto è sufficiente per impostare un percorso, un piano di attività, nel quale il soggetto in apprendimento si riconosce, e che avrà bisogno di ulteriori momenti di definizione.

Tutto ciò pone la necessità di uno stretto rapporto tra momento dell’accoglienza e momento della costruzione dei percorsi modulari.

Costruire unità didattiche modulari deve essere come predisporre un ambiente in cui sia possibile per i soggetti sviluppare consapevolezza e acquisire competenze. E deve essere un ambiente flessibile, in grado di arricchirsi e reinventarsi continuamente.

La metodologia prevista già al momento della progettazione formativa consentirà l’applicazione in una varietà di situazioni concrete.

Per la realizzazione delle attività, la disseminazione e la divulgazione delle informazioni e delle conoscenze in materia di immigrazione, sarà messa a disposizione una piattaforma e-learning, nella quale sia i lavoratori sia i responsabili che i mediatori possano interagire e scambiare opinioni in merito al tema del progetto e a questioni ad esso connesse. Si tratta di una modalità semplice, flessibile e allo stesso tempo più vicina alla formazione di adulti, visto che è proprio questa la categoria di destinatari dell’iniziativa.

L’e-learning è, infatti, forse più di altre, quella attività che può essere adattata alle logiche di individualizzazione degli apprendimenti ma soprattutto, nella sua intrinseca duttilità, a strategie di personalizzazione perfettamente tarate sulle dinamiche dell’educazione degli adulti e dell’andragogia.

Questa risorsa tecnologica permette di creare un modello di formazione di tipo flessibile, indispensabile elemento per i discenti adulti, visto il patrimonio di esperienze di cui sono in possesso, che è sì una ricchezza ma anche un possibile ostacolo all’apprendimento. L’esperienza accumulata nel tempo, infatti, può scontrarsi con la fatica di doversi aprire al nuovo, al cambiamento e può portare dunque ad una chiusura mentale ad altri modi di pensare, alle nuove idee e alle intuizioni originali.

Proprio perché il vissuto del discente adulto è quello su cui centrare l’apprendimento, alle tecniche narrative ed esperienziali, piuttosto che alle trasmissive, bisogna dare più enfasi. Lo spazio virtuale del web si presta, inoltre, a questo tipo di didattica, in quanto riesce a fondere il momento dell’apprendimento individuale con quello collettivo di confronto e di condivisione. Aspetto quest’ultimo decisivo nella didattica con gli adulti.

Ancora, la semplificata struttura dell’e-learning pone il discente adulto in una condizione favorevole per il bisogno di conferme rispetto alle insicurezze date dallo strumento informatico e dal nuovo approccio all’apprendimento, visto quest’ultimo, nell’immaginario comune, come esclusivo appannaggio dei bambini e dei ragazzi.

Il tempo inteso come “tempo dell’apprendimento” è un altro aspetto intrinseco all’e- learning. Proprio a causa del timore dell’adulto di non essere all’altezza delle richieste didattiche, la formazione on line rispetta i suoi ritmi di assimilazione, analisi e sintesi.

Il bisogno vitale del discente adulto di essere riconosciuto come responsabile è dato inoltre dalla possibilità di organizzare il proprio percorso formativo in modo

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autonomo.

L’adulto ha, inoltre, la necessità di gestire il proprio tempo, conciliando lo studio con il lavoro, la famiglia, le attività quotidiane; ecco allora che, alle caratteristiche della tradizionale formazione in aula, si aggiunge una preziosa risorsa che connota e conferma la formazione on line come lo strumento più indicato per l’educazione degli adulti: la libertà di scegliere i tempi ma anche i luoghi ideali del proprio apprendimento.

L’idea di utilizzare il canale Internet trova giustificazione nei vantaggi generati per gli utenti:

- annullamento dei vincoli di natura fisica (contemporanea presenza dei soggetti destinatari) e temporale (rigidità nei tempi, nelle frequenza e nell’intensità) che contrastano con le condizioni soggettive;

- disponibilità continua del materiale su Internet e possibilità di consultazione successiva;

- massima flessibilità derivante dall’opportunità di integrare e aggiornare costantemente i contenuti formativi;

- opportunità di funzioni di approfondimento e di interazione a supporto del corso;

- possibilità di monitorare il feedback degli utenti e stilare una reportistica periodica.

È indispensabile per migliorare la realizzazione dell’iniziativa:

- curare e aggiornare i contenuti formativi proposti;

- che l’utente abbia una presenza di riferimento costante, ovvero interagire in modo attento e celere;

- produrre un valore formativo continuo attraverso la proposta di elementi di novità.

Sarà, pertanto, reso disponibile un Sito web accessibile all’intera utenza di Internet e contenente informazioni illustrative sulle finalità, sulle modalità di partecipazione all'iniziativa, nonché materiali di carattere generale con la possibilità di contattare gli Amministratori; all'interno del sito sarà attiva in un'area riservata la piattaforma di e- learning–che dovrà rispondere allo standard SCORM 1.2)- per la fruizione della formazione on line.

Nell’Area riservata i contenuti saranno divulgati attraverso i testi, strutturati secondo capitoli e sub capitoli. Sia la struttura principale che quella interna avranno natura dinamica in quanto risulterà possibile gestire numero, ordine e oggetto (testuale e/o visivo) delle pagine. La completa gestione dei contenuti sarà resa possibile dall’amministrazione di sistema in essa presente. Da un lato si potrà, quindi, incidere sulla durata e sull’intensità della permanenza in rete aggiungendo o eliminando capitoli e sub capitoli, e decidendo peraltro la migliore sequenza; dall’altro si potrà decidere, caso per caso, la struttura della pagina, optando per una determinata illustrazione visiva (da predisporre esternamente al sistema), statica o animata, in aggiunta o alternativa ad una illustrazione testuale.

L’area riservata sarò composta dalle seguenti pagine:

percorsi, sono concepiti per sviluppare la trattazione di determinate tematiche, trasversali ai capitoli e sub capitoli. Si tratterà evidentemente di uno strumento di approfondimento di concetti segnalati magari in modo non continuativo lungo il corso. Così come i contenuti formativi, i percorsi guidati potranno essere gestiti dinamicamente dal CMS dell’amministrazione. In particolare, per ogni percorso che si desidererà presentare sarà possibile costruire una sequenza di pagine (slide) già inserite ed esistenti all’interno della struttura del corso;

faq (Frequently Asked Questions) saranno indicazioni di guida nell’utilizzazione della

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piattaforma: sono infatti rappresentati dalle risposte alle domande più probabili e comuni circa il funzionamento del sistema lato utente. Avendo carattere generale, la pagina delle faq sarà accessibile in qualsiasi punto dell’area utente. Le correlazioni domande–risposte che costituiscono le faq avranno natura dinamica e saranno perciò gestibili tramite CMS;

biblioteca, sarà destinata a raccogliere contributi testuali e audiovisivi scelti dagli amministratori per essere proposti all’interno del corso. L’obiettivo è quello di consentire opportunità di approfondimento dei contenuti formativi esposti nella trattazione testuale dei capitoli. I contributi potranno essere associati, all’interno della struttura principale del corso, a uno o più capitoli. Ciò è pensato per permettere la raggiungibilità di un documento sia a livello generale che di dettaglio. A livello generale (della piattaforma) la sezione Biblioteca permetterà di accedere a tutti i contributi presenti. A livello specifico (di capitolo) la sezione mostrerà unicamente i contributi associati al determinato capitolo del corso. Tale funzione dovrà fornire inoltre alcuni indirizzi internet di riferimento, o comunque interessanti, per uno sviluppo delle argomentazioni successivo ed esterno al corso on line.

mail, permette a tutti gli utenti di formare una propria rubrica, salvando gli indirizzi degli altri utenti, dando la possibilità di scambiare ed archiviare messaggi.

All’interno dell’area utente, il Forum sarà il modulo volto a consentire la continua interazione fra i diversi utenti partecipanti al corso. Questi possono infatti dare vita a vere e proprie discussioni attraverso l’interscambio di messaggi organizzati per categorie tematiche.

forum, è legittimata dalla necessità di incentivare non solo il dialogo fra utente e amministratore ma anche quello fra più utenti. Il modulo Forum offrirà l’opportunità di distinguere gli utenti per livelli d’accesso, in funzione del potere loro attribuito, ed assegnare inoltre a ciascuno permessi speciali per la lettura e l’invio dei messaggi. Il Forum sarà di tipo moderato in quanto attribuirà ai soggetti abilitati come

“moderatori” il potere di disciplinarne il funzionamento attraverso un’attività di filtro sui messaggi dei soggetti partecipanti. La gestione e il controllo sul Forum, per quanto riguarda i contenuti e i permessi, saranno esercitati per mezzo di un pannello di back office presente all’interno dell’amministrazione.

newsletter, servizio consistente nell’aggiornamento tramite e-mail finalizzato alla comunicazione di informazioni uniformi, verso tutti gli utenti, o personalizzate, verso un segmento selezionato dell’intero insieme. Nell’ottica del corso la Newsletter risponde all’esigenza di una formazione continuativa, che cioè si produce anche in seguito del completamento del corso on line. Gli utenti potranno comunicare la loro adesione attraverso una form collocata all’interno dell’area personale e che trasmetterà istantaneamente l’informazione allo strumento Users Management integrato nell’amministrazione. Quanto alla gestione, la Newsletter verrà controllata tramite un semplice strumento presente anch’esso all’interno dell’amministrazione.

r icerca, sarà una funzionalità a disposizione dell’utente finalizzata all’individuazione immediata di informazioni all’interno dell’intero corso. La ricerca avrà per oggetto principale i vocaboli utilizzati all’interno del corso, ma permetterà, per via indiretta, di risalire alle specifiche pagine in cui tali vocaboli saranno stati utilizzati. La ricerca potrà essere:

- semplice: è la versione più veloce, ma anche meno specifica. Si baserà sulla digitazione di una o più parole chiave, senza ulteriori elementi di dettaglio.

- avanzata: è la versione più dettagliata. Permetterà infatti di restringere il campo di

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indagine a determinati capitoli ed inoltre alle loro pagine di approfondimento (Approfondimenti, Dizionario, Casi, Link).

I Capitoli avranno la seguente struttura:

Atelier

È la parte interattiva della piattaforma, in cui gli utenti trovano degli spunti di riflessione. Possono rispondere a domande a scelta multipla (partecipa), a domande aperte (rifletti), a moduli-guida (Scrivi), possono annotare le proprie osservazioni (commenta).

Casi

Sotto il titolo Casi verrà identificata la funzione di approfondimento del capitolo entro cui si proporrà l’esposizione testuale di alcune testimonianze significative per le argomentazioni trattate.

La sezione, interamente gestibile in dinamico, sarà organizzata per prevedere, in prima pagina, un elenco (archivio) di tutti gli elementi inseriti dal quale si potrà accedere (visualizzandone il contenuto) a tutti i documenti inseriti.

Diario di bordo

Per ciascun capitolo gli utenti potranno consultare un report, sul quale sarà registrato quanto elaborato all’interno del capitolo (risposte a scelta multipla, risposte a domande aperte, ecc.), modificarlo integrandolo in ogni sua parte.

Lo scopo che si realizza è dunque non solo l’interazione fra utente e amministratori, importante per un analisi a posteriori dei risultati dell’iniziativa, ma anche l’integrazione delle opinioni di tutti gli utenti che a sua volta determina un ulteriore consolidamento della preparazione derivante dal corso. In questa funzione troveranno anche la mappa del proprio percorso.

Dizionario

La funzionalità Dizionario (o Glossario) sarà un approfondimento all’interno del singolo capitolo rivolto a sintetizzare, in un’unica schermata, le parole chiave più importanti, associando ad esse una breve spiegazione del loro significato. Avendo natura formativa il Dizionario potrà naturalmente essere gestito tramite CMS.

L’amministrazione del sistema integrerà tutti gli strumenti necessari alla completa ed efficiente gestione del sistema. Tali strumenti infatti disporranno delle funzionalità necessarie alla cura del servizio per l’utente, intesa sia come aggiornamento dei contenuti proposti, sia come conduzione dell’interazione con lo stesso utente, sia infine come monitoraggio dei dati da essa derivanti.

Infine, nella fase trasversale di divulgazione sarà attivata una campagna di comunicazione, che sarà fondata su alcuni caratteri peculiari: chiarezza e semplicità del messaggio, velocità di interpretazione del significato. Nella campagna saranno contenuti sia il tema della legalità sia il carattere multirazziale della comunicazione che è rivolta ad un target che abbraccia tutte le comunità straniere che in Italia si trovano ad affrontare le problematiche dell'integrazione. Inoltre, saranno coinvolti in questa azione di sistema non solo le strutture associative e le organizzazioni presenti nelle Regioni convergenza, ma anche gli enti locali presenti negli stessi territori, al fine di trasferire loro ed anche ad altre realtà della PA tale modello, di snellire le pratiche amministrative, ecc.

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La piattaforma consentirà, inoltre, di organizzare e gestire la segreteria didattica dei corsi on line (iscrizione partecipanti, apertura del corso per tutta la durata della fruizione, creazione gruppi partecipanti), di gestire test e questionari, creando ove necessario feedback personalizzati, di effettuare il tutoraggio di processo e di contenuto nonché il monitoraggio dell’erogazione/fruizione dei moduli e-learning.

Per il presidio, il monitoraggio e la valutazione del progetto verrà predisposto ed implementato un complesso ed efficace sistema di gestione e monitoraggio ispirato alle logiche e alla metodologia del Project Cycle Management (già adottato in sede di progettazione).

Attraverso questo progetto, quindi, si realizzerà un sistema di formazione, divulgazione e controllo qualitativo, volto a prevenire tutte le numerose manifestazioni di discriminazione, di sfruttamento dei lavoratori immigrati, di criminalità.

2. Il partenariato istituzionale promotore del progetto

Il partenariato promotore di questo progetto è costituito da:

- INAIL, Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, per mission intende ridurre il fenomeno infortunistico, assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio, garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro, monitorare continuamente l’andamento degli infortuni e delle malattie professionali, progettare ed erogare formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, fornire assistenza e consulenza in materia di prevenzione, finanziare le imprese che investono in sicurezza. È la struttura capofila del progetto, considera le azioni obiettivo e risultato del progetto come momenti decisivi per lo sviluppo di un nuovo welfare italiano teso all’ampliamento e al rafforzamento di tutte le dinamiche connesse con l’integrazione socio-economica e legale, parti anch’esse di una forma innovativa e moderna di sviluppo sostenibile;

- ANSAS, Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica, (ex Indire), creata allo scopo di sostenere l’autonomia delle istituzioni scolastiche e i loro processi di innovazione nell’istruzione e nella formazione, nella ricerca educativa e nella consulenza pedagogico-didattica, nella formazione e nell’aggiornamento dei docenti, nell’attivazione di servizi di documentazione pedagogica, didattica e di ricerca e sperimentazione, nella realizzazione di misure di sistema nazionali in materia di istruzione per gli adulti e di istruzione e formazione tecnica superiore, nell’utilizzo di file multimediali per la formazione.

Per quanto concerne i compiti di ciascun partner, l’INAIL si occuperà del management del progetto, della supervisione nella raccolta ed elaborazione dei dati e nell’attivazione dei rapporti con le strutture associative o organizzazioni di tutela dei lavoratori immigrati e con gli enti locali del contesto geografico, della elaborazione degli strumenti informatici (sito web e piattaforma e-learning) e delle

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linee guida per la definizione dei contenuti formativi, mentre l'ANSAS effettuerà le fasi di studio e analisi finalizzate ad approfondire le informazioni sul fenomeno, sviluppare le relazioni con le associazioni e le organizzazioni di tutela dei lavoratori immigrati, fornire il profilo tipo del partecipante al percorso; entrambi cureranno la divulgazione dell'iniziativa e la diffusione dei risultati.

3. Descrizione dei risultati attesi

∙ I principali risultati attesi dalla realizzazione di questo progetto sono:

∙ - Disseminazione del modello integrato di formazione sul fenomeno della legalità e dell’emersione del lavoro irregolare

∙ - Coinvolgimento delle strutture associative o organizzazioni di tutela dei lavoratori immigrati per le Regioni: Campania, Calabria, Puglia, Sicilia nelle fasi progettuali relative alla proceduralizzazione, alla formazione e alla divulgazione

∙ - Realizzazione di un quadro sulla situazione locale del fenomeno del lavoro sommerso e della criminalità condivisibile da gran parte delle strutture associative o organizzazioni coinvolte e degli enti locali presenti nelle Regioni convergenza

∙ - Ideazione di strumenti di valutazione per le strutture associative e organizzazioni coinvolte presenti nelle Regioni convergenza

∙ - Trasferimento delle soluzioni adottate ad altre realtà pubbliche (comuni, regioni, ecc.), che insistono negli stessi luoghi in cui saranno scelte le strutture associative e le organizzazioni di tutela dei lavoratori immigrati.

∙ - Divulgazione dei risultati dell'esperienza complessiva.

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4. Organizzazione del Gruppo di lavoro INAIL per la fase di management del progetto

L'INAIL attiverà un gruppo di lavoro incaricato di garantire il buon andamento dell’intero intervento ed in particolare che i servizi previsti vengano erogati nei tempi e nei modi programmati ed operi secondo i requisiti e le esigenze formulate nel progetto esecutivo di dettaglio.

Il sistema di organizzazione, segnatamente, ha la funzione di garantire:

 il rispetto dei termini temporali di attuazione dell’insieme delle attività oggetto dell’intervento;

 il sistematico e continuo controllo e miglioramento qualitativo delle attività;

 la capacità di attivare contemporaneamente più attività, anche su più livelli operativi;

 la concreta capacità di adattamento delle attività alle esigenze del contesto operativo;

 la costante verifica delle competenze professionali specifiche necessarie;

 la disponibilità di un archivio/banca dati costantemente aggiornato sulle attività realizzate e funzionale ad una visione analitica e/o sintetica del work-in-progress e delle risultanze delle fasi progettuali.

La scelta di un’articolazione piramidale e sistemica della struttura organizzativa e del Team di Lavoro risulta essere, in tal senso, funzionale al raggiungimento degli obiettivi delineati poiché fa leva su meccanismi di collegamento snelli e diretti, è soggetta a dinamiche di quality review continua e costante ed è fondata sul coordinamento di specializzazioni e competenze diverse.

L’organigramma di progetto, più specificatamente, si articola nelle seguenti linee di intervento:

 una linea di Direzione e coordinamento, rappresentata dal Responsabile scientifico del progetto e dal Coordinatore generale. Hanno il compito di: supervisionare ed indirizzare l’insieme delle attività previste; garantire l’elevato standard qualitativo dei servizi offerti; analizzare, valutare e controllare i rischi durante l’attuazione dei servizi; fornire supporto alla comunicazione interna del team di lavoro in modo da facilitare e legittimare le scelte organizzative; consegnare i rapporti intermedi e finali.

 una linea di supporto, che ha la funzione di interagire con la Direzione in modo da recepirne gli indirizzi e le direttive e favorire il controllo sistematico e la gestione complessiva del progetto e che è rappresentata dal Comitato Guida e dall’Unità di Gestione e Monitoraggio;

Il Comitato Guida armonizza le linee di intervento scelte dal Responsabile scientifico di progetto per tradurle in impulsi e proposizioni operative. Si relaziona direttamente e collabora con il Coordinatore generale di progetto per la definizione e l’attuazione degli indirizzi operativi e metodologici dell’intervento e per la corretta formulazione ed applicazione dell’approccio innovativo del progetto; si occupa direttamente dello svolgimento di alcune attività particolarmente complesse o innovative e della soluzione dei problemi e/o delle questioni operative e metodologiche più difficili.

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L'Unità di Gestione e Monitoraggio supporta il Comitato Guida nello svolgimento e nel coordinamento delle attività progettuali, con particolare attenzione allo svolgimento delle attività pianificate con presidio e monitoraggio delle stesse. L’Unità di Gestione e Monitoraggio sarà responsabile di monitorare e valutare lo stato di avanzamento del percorso di attuazione dei servizi previsti, misurando e verificando, in rapporto alla situazione ex ante, il conseguimento dei risultati attesi sia in itinere quanto ex post e sotto il profilo dei livelli di rispondenza, coerenza e soddisfazione con gli obiettivi prefissati, della verifica quantitativa delle attività e dei prodotti previsti e dell’efficacia delle azioni sui target pre- individuati. Tale organo assisterà inoltre il Comitato Guida nelle attività di:

pianificazione ed organizzazione del flusso dei documenti amministrativi e finanziari, nella pianificazione e gestione della rendicontazione finanziaria e della certificazione di bilancio; nella gestione ed archivio della documentazione amministrativa inerente l’intervento.

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Riferimenti

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