Equilibrio, stabilità, stati di quiete e stati stazionari, bilancio
3.1 Equilibrio
3.1.1 Equilibrio meccanico 3.1.2 Equilibrio termodinamico
3.1.3 Lontano-dall’equilibrio termodinamico 3.2 Stabilità
3.3 Stati di quiete e stato stazionario 3.4 Bilancio
Anche se nel linguaggio quotidiano possono essere indifferentemente utilizza- ti per indicare una situazione di non cambiamento, in ambito scientifico i ter- mini di equilibrio, stabilità, stato di quiete e stazionario non sono tra loro si- nonimi. Ognuno di questi termini ha un ambito di utilizzo preciso e descrive precisi eventi sia chimici sia fisici. Una loro applicazione a stati funzionali bio- logici richiede pertanto la conoscenza dei significati appropriati di questi ter- mini.
Questo capitolo offre pertanto anche la possibilità di valutare quali sono i si- gnificati dei termini che correntemente e nell’attualità vengono utilizzati per descrivere la stabilità di una variabile o di uno stato funzionale.
3.1 Equilibrio
È utile precisare fin dall’inizio che il significato a cui si fa riferimento con il ter- mine “equilibrio” in fisica meccanica è ben diverso da quello a cui ci si riferisce in fisica termodinamica. Vediamo in che cosa consiste questa diversità.
3.1.1 Equilibrio meccanico
In fisica meccanica un corpo, un oggetto, un sistema si dicono in equilibrio quando la risultante delle forze meccaniche che su di essi agiscono, è uguale a zero [10, 11].
In mechanics equilibrium is a particular state in which both the velocities and the ac-
celerations of all the material points of a system are equal to zero... By definition the
net balance of forces acting on each point is zero at each moment. If this balance is dis-
turbed equilibrium will be broken. (In meccanica il temine equilibrio indica uno stato
particolare in cui sia le velocità che le accelerazioni di tutti i punti materiali di un si-
stema sono uguali a zero... Per definizione la risultante delle forze che agiscono su cia-
scun punto è zero in ogni momento. Se questo bilancio è disturbato, l’equilibrio si
rompe) [11].
Su questa definizione di equilibrio meccanico non esistono disaccordi:
...Equilibrium is a condition characterized by a balance of forces (l’equilibrio è una condizione caratterizzata da un bilancio di forze) [25].
L’equilibrio meccanico così definito, può essere ulteriormente distinto in sta- tico e dinamico. In equilibrio statico le forze si compensano a vicenda, così che il sistema è fermo, immobile. Nell’equilibrio dinamico il sistema è in movimen- to nello spazio, le forze si completano a vicenda ed il comportamento del siste- ma è ripetitivo, predicibile, non genera nuovi stati e le traiettorie seguono un ciclo regolare. [25].
Non tutti gli Autori concordano con questa ultima definizione di equilibrio dinamico.
Certamente, invece, vi è accordo sul fatto che l’equilibrio può essere stabile od instabile, come illustrato in Fig. 21.
Per sottolineare la differenza tra equilibrio stabile ed instabile, consideriamo i due esempi seguenti. Un pendolo è un esempio di equilibrio stabile: conside- riamo che sia inizialmente fermo, cioè nel punto stabile indicato in Fig. 21a. Se, dopo una perturbazione, il pendolo ritorna alla posizione di minima energia potenziale indicata in figura, l’equilibrio è stabile.
Consideriamo ora una matita appoggiata verticalmente su di un piano oriz- zontale: anche il più piccolo movimento del ripiano farà cadere la matita sul suo lato destro o sinistro. Questo è un esempio di equilibrio instabile [14].
Il rapporto tra posizione (ascissa) ed energia potenziale (ordinata) illustrato in Fig. 21 è già stato considerato in relazione alla descrizione del recipiente di poten- ziale in Fig. 19b. Questo modo di descrivere il rapporto tra posizione ed energia potenziale verrà ripreso successivamente nel Capitolo 4, quando verrà descritto il fitness landscape. Per il momento basterà notare che la stabilità è in relazione in- versa con l’energia potenziale del punto o mobile preso in considerazione.
Infine, è utile rilevare che il significato del termine “equilibrio” utilizzato da Cannon per la definizione di stabilità e di omeostasi [7], come discusso nel Ca- pitolo 1, è esattamente quello di equilibrio meccanico qui descritto.
3.1.2 Equilibrio termodinamico
Dal punto di vista termodinamico un sistema è formato da un insieme di molecole soggette a diversi tipi di forze che solo in parte possono essere mec- caniche, come per esempio la pressione. Il termine “equilibrio” si riferisce a
Fig. 21. Rappresentazione in spazio-di-fase del rapporto tra posizione di un oggetto mo- bile e sua energia potenziale, utile a definire un equilibrio stabile (a) od instabile (b). (Da [14], con permesso)
a b
qualche proprietà collettiva di questo insieme di molecole, come la tempe- ratura, la pressione e la concentrazione di un componente chimico (che pos- siamo indicare con l’abbreviazione X
i, dove il pedice i sta per interno) in rela- zione alle medesime proprietà mostrate dalle molecole che appartengono al sistema ambiente (che possiamo indicare con il simbolo X
e, dove il pedice e sta per esterno) cioè, la definizione del termine equilibrio in termodinamica ri- guarda principalmente il rapporto tra un sistema ed il suo ambiente (si ve- da anche Fig. 3, rappresentazione schematica di un sistema aperto e suo am- biente) [11].
Tra l’insieme X
ie l’insieme X
eesistono dei rapporti dinamici, che possono essere indicati dal termine “flussi” e che sinteticamente indicano che tra siste- ma termodinamico e sistema ambiente esistono degli scambi, che per un siste- ma termodinamico aperto riguardano energia, materia ed informazione.
Diciamo che il sistema allo studio è in equilibrio termodinamico con il si- stema ambiente se è completamente identificato con il sistema ambiente, cioè se l’insieme costituito dalle proprietà X
ie l’insieme costituito dalle proprietà X
ehanno valori identici [11, p. 55].
Facciamo un esempio per un sistema chiuso, un sistema che scambia solo energia e non materia con l’ambiente, lasciando da parte, per il momento, il termine informazione.
Se il sistema possiede delle pareti perfettamente rigide, permeabili al calore ma impermeabili ai materiali, una delle proprietà, o variabili, delle molecole in- terne al sistema può essere la temperatura, T. Tramite le variazioni di questa quantità possiamo controllare gli scambi di energia, sotto forma di calore, che avvengono tra il sistema chiuso ed il suo ambiente. Per il sistema suddetto, l’e- quilibrio termodinamico che riguarda esclusivamente il calore, corrisponde a T
i= T
e, per ogni momento e per ogni punto della collocazione spaziale del si- stema [11].
In questo esempio, poiché il sistema ha pareti rigide ed impermeabili ai ma- teriali, il sistema e l’ambiente rimangono altamente differenziati per ciò che ri- guarda la composizione interna del sistema, indicata da “c”, ed anche per ciò che riguarda la pressione, indicata da “p” [11].
Proseguendo nell’esempio, se le pareti del sistema diventano permeabili ai composti chimici, l’equilibrio termodinamico sarà raggiunto quando il sistema e l’ambiente saranno indistinguibili rispetto ai componenti chimici. Nei casi semplici le variabili relative alla composizione chimica soddisferanno la se- guente uguaglianza: c
i= c
e. Più in generale, l’equilibrio sarà raggiunto quando vi sarà uguaglianza per una variabile nota come “potenziale chimico”, indicata dalla lettera µ, lettera greca mu, cioè µ
i= µ
e.
Infine, sempre per un sistema chiuso, se questo sistema non ha pareti rigide, è anche in grado di scambiare energia meccanica con il suo ambiente: infatti se la pressione interna supera quella esterna, il sistema si espande, si dilata. Nel caso opposto il sistema si contrae.
Pertanto, perciò che riguarda la pressione, una condizione di equilibrio è da- ta da:
p
i= p
e.
In conclusione diciamo che il sistema chiuso descritto nell’esempio è in
equilibrio con il suo ambiente, quando T
i= T
e, µ
i= µ
e, p
i= p
e[11].
Da questa definizione risulta automaticamente che una condizione di equili- brio è uno stato stazionario, la cui descrizione sarà vista successivamente, per- ché le proprietà interne del sistema, all’equilibrio, non variano nel tempo e per- tanto possono essere scritte come:
δX
i/δt = 0 [11].
Questo stato stazionario per un sistema chiuso all’equilibrio, è di un tipo abbastanza particolare. Infatti le proprietà interne del sistema sono identiche alle proprietà dell’ambiente, e perciò sistema ed ambiente non hanno nulla da scambiare. Questa situazione sarà pertanto caratterizzata dall’assenza di flussi tra il sistema ed il suo ambiente: J
ieq