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Comunità energetiche, Girotto: “con la firma del decreto mise, Italia tra i primi in EU ad anticipare recepimento direttiva FER

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Academic year: 2022

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COMUNITÀ ENERGETICHE:

ELEMENTI DI DETTAGLIO SULLA RIDUZIONE DEI COSTI

1. Le comunità dell’energia riducono i costi di funzionamento del sistema elettrico italiano

Il meccanismo di incentivazione è costruito per incentivare solo l’energia prodotta e simultaneamente autoconsumata in loco dai membri delle comunità. In questa maniera:

- si riducono i costi di trasporto legati alla quota di energia autoconsumata da quei cittadini, in quanto non è più necessario che quell’energia viaggi sulle reti elettriche di alta e altissima tensione;

- si riducono le perdite sulle reti elettriche generate da quel trasporto;

- in prospettiva, si possono ridurre anche i costi di sviluppo di nuove reti elettriche;

- sempre in prospettiva, si possono ridurre i costi di dispacciamento, ovvero quei costi sostenuti da Terna e pagati dai consumatori in bolletta necessari per bilanciare il sistema elettrico e garantirne la sicurezza. Questo in quanto forme di auto-bilanciamento locale potrebbero ridurre le necessità di intervento centrali di Terna.

Si tratta di voci di costo tipicamente pagate in bolletta e che, in questo nuovo modello, andranno analizzate e poi scontate per quei consumatori che aderiranno a una comunità dell’energia.

2. Il meccanismo di incentivo non incrementa i costi in bolletta per i consumatori Questo perché sostituisce il cd meccanismo dello “scambio sul posto”, attualmente vigente, innovandolo in senso virtuoso (come spiegato nel seguito). La norma introdotta nel mille proroghe si premura specificatamente di questo aspetto, laddove prevede che il meccanismo sia “realizzato tenendo conto dell'equilibrio complessivo degli oneri in bolletta e della necessità di non incrementare i costi tendenziali rispetto a quelli dei meccanismi vigenti” (art.42-bis, comma 9, lettera d);

3. Le comunità dell’energia riducono i costi di acquisto e importazione di fonti fossili

Il meccanismo premia la produzione e il consumo simultaneo di energia rinnovabile.

Questo consente, oltre che di raggiungere gli obiettivi (vincolanti, ricordiamolo) europei al 2030 e di evitare le correlate sanzioni, di garantire maggiore sicurezza degli approvvigionamenti, sostituendo il consumo di fonti fossili di importazione con fonti rinnovabili prodotte in loco.

Si tratta di una voce di costo di cui ci ricordiamo solo nei momenti di crisi geo-politiche, ma che ha avuto in passato e potrà avere in futuro importanti ripercussioni sui costi dell’energia pagati dagli italiani.

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Le rinnovabili hanno inoltre dimostrato di poter ridurre, in prospettiva, il costo stesso di produzione dell’energia rispetto alle fossili, generando un ulteriore beneficio economico per i consumatori. Questo, fra l’altro, sarà sempre più vero con il progressivo aumento del costo della CO2.

Infine, va ricordato, che il meccanismo di incentivo sostituisce, come detto, lo scambio sul posto, il quale premia anche chi produce rinnovabile e consuma fossile perché non tiene conto orari di produzione nei consumi.

4. Il nuovo meccanismo è più semplice e riduce i costi burocratici

Il meccanismo di incentivazione è costruito secondo il criterio della massima semplificazione: non ci saranno pre-qualifiche da fare né bandi o graduatorie, ma sarà sufficiente fare richiesta al GSE, una volta realizzata la configurazione, per accedere agli incentivi. Anche da un punto di vista fiscale, il regime è stato semplificato: con il DL rilancio è stato stabilito che, per i condomini che realizzano una comunità rinnovabile, l’esercizio di impianti fino a 200kW non costituisce “attività commerciale abituale”. Così, in pratica, il condominio, per gestire i proventi degli incentivi all’impianto rinnovabile, non dovrà più aprire una partita IVA e avviare una gestione fiscale ad hoc.

5. Le comunità dell’energia facilitano la realizzazione degli impianti, riducendo tempi e costi

L’avvio di un modello decentrato che porta alla realizzazione di iniziative che partono e sono sviluppate dalle comunità locali, consentirà una più facile e veloce realizzazione degli impianti evitando così i costi e gli intoppi già visti laddove gli impianti vengono calati dall’alto su un territorio.

6. Le comunità dell’energia riducono le speculazioni finanziarie sulle rinnovabili (e i relativi costi)

Con questo nuovo modello decentrato, si portano i cittadini a realizzare e gestire direttamente gli impianti tramite, appunto, la realizzazione di comunità rinnovabili.

La legge ha esplicitamente previsto, in linea con la direttiva europea, che l'obiettivo principale delle iniziative deve esser quello di fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai membri o alle aree locali in cui opera la comunità, piuttosto che profitti finanziari. È previsto, inoltre, che la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non possa costituire l'attività commerciale e industriale principale, proprio per far mantenere il controllo delle comunità ai cittadini che vi prendono parte.

In questa maniera, si eliminano i costi intermedi e finanziari che un approccio di puro business richiede e si evitano le speculazioni che in passato si sono talvolta registrate nel settore delle energie rinnovabili.

Si riducono così i costi per il sistema e, al contempo, si mantengono i benefici economici nelle tasche dei cittadini e nei luoghi dove le iniziative sono localizzate, stimolando al contempo imprenditorialità locale e senso di appartenenza.

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