ANNO INTERNAZIONALE DELLA FRUTTA 2021:
COMBATTERE LA FAME CON LE SPECIE SELVATICHE
A cura di Simone SACCHETTI A.A.20/21
L’Organizzazione Nazioni Unite (ONU) ha denominato il 2021 come l’anno della frutta e della verdura per due motivi fondamentali: sensibilizzare i benefici della frutta e della verdura per la nutrizione e per la salute, sottolineandone il loro contributo per una dieta e uno stile di vita equilibrato e salutare, ma anche per spostare l’attenzione sulla necessità di ridurre le perdite e gli sprechi nel settore ortofrutticolo.
Con questi obiettivi è stato inoltre creato un documento che, oltre a delineare i vantaggi del consumo di frutta e verdura, esamina i vari aspetti del settore ortofrutticolo da un approccio di sistemi alimentari: dalla produzione e dal commercio sostenibili alla gestione delle perdite e dei rifiuti. "La pandemia Covid-19 ha evidenziato la necessità di trasformare e riequilibrare il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo. Le perdite e gli sprechi alimentari nel settore ortofrutticolo rimangono un problema dai risvolti potenzialmente dirompenti." ha affermato il direttore generale della Fao, "[..] e l'adozione di tecnologie e approcci innovativi è di vitale importanza, dato che concorrono a preservare la sicurezza e la qualità dei prodotti freschi, incrementandone la durata di conservazione e preservandone l'elevato valore nutrizionale."
Più in generale, infatti, ogni anno quasi un terzo dei generi alimentari prodotti nel mondo diventa rifiuto, costituendo circa il 7% dell’emissione totale dei gas serra. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, Food and Agricolture Organization of the United Nations (FAO), la quantità di cibo coltivato su un’area più grande della Cina non viene mai mangiato.
A tal proposito alcune aziende si sono attivate per ovviare a questo problema:
un esempio è la società Fyffes, la quale ha già attuato un piano di sostenibilità denominato “Healthy Food for Healthy Lives” con l’obbiettivo di dimezzare lo spreco alimentare globale, partendo dalla vendita in dettaglio fino ad arrivare al consumo, in modo da ridurre gli sprechi dell’80% lungo le catene di produzione e di approvvigionamento e le perdite post-raccolto entro il 2030.
Oltre alla grave perdita per quanto riguarda il cibo che potrebbe essere riutilizzato, si ha anche un grave danno all’economia: ogni anno nell’UE si sprecano 88 milioni di tonnellate di prodotti agro-alimentari, per un valore di 143 miliardi di euro, soldi che ad esempio, potrebbero essere utilizzati per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni del Terzo Mondo o semplicemente donando loro frutta e verdura che altrimenti andrebbero sprecati. In questo modo si avrebbe un duplice effetto benefico: limitare gli sprechi e combattere la fame nel mondo.
La frutta e la verdura, infatti, hanno proprietà e benefici molto importanti per il nostro corpo e per la salute. Grazie al loro contenuto di acqua, vitamine, minerali e fibre, frutta e verdura sono due alimenti indispensabili per rinforzare le difese e garantire al nostro organismo un pieno di vitalità e salute. Il loro consumo quotidiano ci permette inoltre di tenere alla larga il rischio di obesità e alcune patologie come il diabete, i tumori e le malattie cardiovascolari.
Possiamo dividere la frutta e la verdura in base al colore, ognuno dei quali custodisce proprietà benefiche per il nostro organismo che sono importanti per una dieta salutare ed equilibrata:
• ROSSO
Rientrano in questo gruppo pomodori, peperoni, rape, barbabietole, arance rosse, mele rosse, ciliegie, fragole e anguria.
Sono ricchi di licopene, un nutriente che in grado di ridurre il rischio di ammalarsi di diversi tipi di cancro e antocianine, antiossidanti importanti per la salute del nostro cuore.
• GIALLO – ARANCIO
Rientrano in questo gruppo arance, limoni, mandarini, pompelmi, albicocche, pesche, carote, peperoni, zucca, nespole, mais e melone: tutti vegetali ricchi di flavonoidi, carotenoidi e vitamina C, sostanze nutritive dalle proprietà antiossidanti, importanti per la salute di ossa e articolazioni.
• BIANCO
Rientrano in questo gruppo aglio, cipolla bianca, cavolfiore, finocchi, pere, porri, funghi e sedano. Sono ricchi di polifenoli, flavonoidi, selenio, potassio, vitamina C e allicina, sostanze in grado di rinforzare le difese del nostro sistema immunitario. L’allicina, in particolare, permette di abbassare il colesterolo e la pressione arteriosa.
• VERDE
Rientrano in questo gruppo asparagi, agretti, basilico, broccoli, cavoli, carciofi, cetrioli, cicoria, lattuga, rucola, prezzemolo, spinaci, zucchine e kiwi. Ricavano il loro colore dalla clorofilla e sono ricchi di carotenoidi, magnesio, vitamina C, acido folico e luteina, importante per la salute degli occhi.
• BLU – VIOLA
Rientrano infine in questo gruppo melanzane, radicchio, fichi, frutti di bosco (lamponi, mirtilli ribes e more), prugne e uva nera.
Come la frutta e la verdura rossa anche quella di colore blu o viola contiene antocianine e ancora vitamina C, carotenoidi, potassio e magnesio.
Tra le tante iniziative istituzionali, anche volontariato e privati si stanno muovendo in Italia per rilanciare la conoscenza e il consumo di frutta e verdura.
Anche di specie non coltivate e meno note al grande pubblico, come gli ortaggi e la frutta selvatica: insomma, tutte le erbe, bacche e drupe commestibili presenti in natura. Molte piante di cui l’uomo già si nutre crescono spontaneamente in natura: un esempio è la rucola, che è una delle piante selvatiche commestibili più comuni, utilizzata nelle insalate, nelle frittate, o nella preparazione di pesto e di molti altri piatti. Altre piante selvatiche commestibili, sono:
➢ Il Tarassaco, ovvero una pianta erbacea diffusa in quasi tutti i paesi temperati del mondo, dove fiorisce da febbraio a maggio. Grazie alla presenza di taraxacina il tarassaco facilita e migliora la digestione aumentando la secrezione delle ghiandole dell'apparato digerente e stimolando la produzione di saliva e
succhi gastrici e pancreatici. Esercita un effetto protettivo sul fegato, stimola la produzione di bile e facilita lo svuotamento della cistifellea. I suoi flavonoidi agiscono a livello dei reni, aumentando la produzione di urine e facilitando l'eliminazione di liquidi in eccesso, tossine e sostanze di rifiuto.
➢ L’Acetosa, una pianta erbacea che è possibile raccogliere anche nella stagione fredda. Essa vanta proprietà astringenti, diuretiche e refrigeranti. Può essere utilizzata come rimedio per la febbre, ma anche come rimedio omeopatico, in quanto le radici i prestano per la cura di crampi e mal di gola. Può essere
mangiata cruda o cotta a seconda della ricetta desiderata.
➢ Il Centocchio Comune (o Stellaria media), una piccola pianta di aspetto erbaceo che ritroviamo spesso in Europa e Nord America. La stellaria è un’ottima fonte di micronutrienti, apporta buoni livelli di Vitamina C, vitamina D e le tanto desiderate (soprattutto dai vegani) Vitamina B6 e Vitamina B12.
La stellaria apporta rutina, biotina,
colina, inositolo e beta carotene. Tra i sali minerali, la stellaria è ricca di magnesio, ferro, calcio, potassio, zinco, fosforo, manganese, sodio, rame e silicio.
➢ Il Topinambur (o Carciofo di Gerusalemme), pianta erbacea di cui è possibile mangiare le radici tuberizzate, le quali sono reputate galattogene, quindi in grado di aumentare e promuovere la secrezione di latte nelle donne che allattano. Inoltre, il consumo di Topinambur oltre a facilitare la
digestione, favorisce anche la sensazione di sazietà, frenando gli attacchi incontrollati di fame. Di questa pianta erbacea si utilizzano anche le foglie, utili per alleggerire i disturbi legati all’insufficienza cardiaca.
➢ Le Alghe alimentari, che sono ricche di pigmenti, lipidi, polisaccaridi, fibre, proteine e vitamine. Esse hanno un potenziale antiossidante, antiproliferativo, antiobesità e antidiabetico. Le alghe alimentari apportano anche una buona quantità di acido glutammico, in
particolare glutammato monosodico, un amminoacido che funge da esaltatore del gusto, perfetto come insaporitore naturale. Esso ha un ruolo
importante nello sviluppo del cervello in quanto normali livelli di glutammato monosodico aiutano nell’apprendimento e nella memoria.
➢ Le Cipolle selvatiche, più comuni in Nord America e Cuba e particolarmente resistenti al gelo, sono in grado di sopportare, infatti, fino a 50 gradi sotto lo zero. Sono ricche di vitamina C, vitamine del gruppo B e vitamina A. Presentano Potassio, che porta a un miglioramento della contrattilità del cuore e a un abbassamento della pressione sanguigna. Aiutano il
sistema digestivo e nervoso, diminuendo le infezioni intestinali e riducendo la soglia di eccitazione del sistema nervoso centrale.
➢ La Violacciocca antoniana, pianta erbacea che si trova in Europa, Asia e in alcune parti del Nord America, di cui si possono mangiare le foglie, i fiori e i semi.
Possiede importanti proprietà, tra le quali diaforetica e diuretica.
Numerose sono anche le iniziative messe in atto da varie associazioni italiane, per evitare lo spreco di frutta e verdura, soprattutto nei mercati, che rappresentano luoghi dove più si va incontro a fenomeni di eliminazione di frutta e verdura, che diventano rifiuti se a fine mattinata non vengono venduti.
Più nello specifico, un’iniziativa avviata nel comune di Milano permette di combattere lo spreco alimentare, donando gli alimenti recuperati alle persone che non possono permettersi l’acquisto. Parliamo quindi del progetto ideato da Rebecca Zaccarini, denominato “Recup”, che crea valore sociale nei mercati rionali di Milano. Da due anni ormai, a Milano, i volontari di Recup, iniziativa sostenuta da Giacimenti urbani, evitano questo spreco ingiustificabile: i ragazzi chiedono ai commercianti la merce avanzata a fine mercato, ovvero la frutta e la verdura rimaste invendute e, una volta raccolte in cassette, le portano in un
punto preciso dove vengono lasciate a disposizione della gente che ne ha bisogno, che ne può usufruire gratuitamente.
Volontari di Recup a Milano
Insieme a Recup, diverse sono state le iniziative promosse in Italia negli ultimi anni per ridurre lo spreco di alimenti che altrimenti verrebbero buttati; un esempio è LSMC, Last Minute Sotto Casa, un progetto nato a Torino che verrà introdotto presto anche a Milano. Si tratta di una piattaforma attraverso cui i negozianti possono comunicare i propri prodotti, in procinto di scadere e che altrimenti verrebbero buttati, ai clienti iscritti alla community anti-spreco e che si trovano proprio intorno al negozio in questione. Grazie alle offerte, i consumatori possono così rifornirsi di prodotti a basso prezzo evitando al negoziante di far produrre rifiuti inutilmente e riducendo gli sprechi alimentari.
Tra questi prodotti alimentari ci sono anche frutta e verdura, che vengono recuperati, anziché diventare rifiuti.
Di più recente sviluppo è, invece, una app nata in Danimarca, ma diffusa anche in Italia specialmente in quest’anno, chiamata “Too good to go”, per rafforzare la lotta contro gli sprechi alimentari. Molti proprietari di ristoranti e supermercati si iscrivono su questa applicazione, proponendo l’acquisto di una
“Magic box” a basso costo, contenente vari prodotti, che altrimenti non verrebbero utilizzati, riducendo quindi lo spreco alimentare. Tra i vari prodotti inseriti in queste box, ci sono prodotti freschi rimasti invenduti o in scadenza, tra i quali anche frutta e verdura.
Oltre a far leva sull’utilizzo di nuove forme di piante selvatiche commestibili e sull’impegno per contrastare lo spreco di frutta e verdura attualmente in commercio, un punto fondamentale che potrebbe essere sfruttato per combattere la fame, è la cura della Biodiversità. Attualmente, infatti, ci sono numerosissime specie di piante in via di estinzione, che potrebbero essere recuperate e quindi coltivate e utilizzate in questo campo.
La Regione Abruzzo, in particolare, ha assunto in tempi recenti una propria ben definita caratterizzazione, quale “Regione verde d’Europa”, grazie alla presenza di vaste aree naturali o seminaturali che rappresentano un carattere distintivo nell’ambito nazionale. In questo contesto, l’Abruzzo si colloca al primo posto in Italia per percentuale di superficie protetta, pari al 36% del territorio regionale.
La difesa e il sostegno delle attività agricole tradizionali e la conservazione della diversità agricola non sono un optional che gli organi gestori delle aree protette adottano quale corollario alla superiore necessità di conservazione della biodiversità naturale.
Nelle aree protette
abruzzesi, quindi, sono state sviluppate ormai da molti anni varie iniziative che vanno in questa direzione.
Il territorio del Parco Nazionale della Majella nel corso degli anni ha dato vita a diverse iniziative a sostegno di agricoltura e allevamento. Tra queste, il progetto
“Coltiviamo la diversità”, di cui il logo nell’immagine a destra, avviato nel 2002. Si tratta di un’iniziativa che ha l’obiettivo di recuperare, conservare e valorizzare un patrimonio di grande valore biologico, promuovendo la salvaguardia delle antiche varietà agricole autoctone ancora coltivate nel territorio dell’area protetta. Le
ricerche condotte sul territorio hanno portato alla riscoperta e alla catalogazione di numerose varietà locali ancora gelosamente custodite dagli agricoltori;
alcune sono ancora diffuse su ampi territori, altre invece sono coltivate da pochi o in alcuni casi da un singolo agricoltore. Le attività di ricerca hanno riguardato anche le specie fruttifere: tra le varietà più significative ricordiamo la pera
“Trentatré once” citata in alcuni scritti del 1700, la mela “Paradiso” già conosciuta nel 1800, la pesca “Testa rosce” e tante altre.
Sul piano regionale sono state attuate altre operazioni in ambito Biodiversità, come censimenti di specie vegetali e formazione di vere e proprie banche dati.
Possiamo prendere come esempio le iniziative del Parco Regionale del Silente Velino, il cui Ente ha avviato dal 1999 delle ricerche per dotarsi di una banca dati sulla biodiversità agricola del territorio, con la supervisione dell’ex Agenzia Regionale di Sviluppo Agricolo.
In conclusione, quindi, bisognerebbe pubblicizzare l’iniziativa della FAO in modo da far si che possano essere valorizzati sempre più progetti che abbiano l’obbiettivo di minimizzare gli sprechi di frutta e verdura, come quelli già emersi negli ultimi anni, come Recup, Too Good To Go e molti altri; in modo tale da permettere il riutilizzo di questi vegetali commestibili, compresi quelli selvatici, per combattere la fame, soprattutto di quelle popolazioni appartenenti al Terzo Mondo che non dispongono dei nostri servizi, curando anche la biodiversità vegetale, in modo da avere un maggior numero di risorse a disposizione.
BIBLIOGRAFIA:
▪ http://www.corriereortofrutticolo.it/2021/03/01/lobiettivo-fyffes- ridurre-gli-sprechi-dell80-entro-2030/
▪ https://www.feger.it/blog/il-2021-e-l039anno-internazionale-di-frutta- e-verdura_134.xhtml
▪ https://it.surveymonkey.com/r/perdite_e_sprechi_ortofrutta
▪ https://www.nonsprecare.it/frutta-e-verdura-le-proprieta-e-i-benefici- per-la-salute-in-base-al-colore?refresh_cens
▪ https://www.corriere.it/pianeta2020/21_gennaio_10/fao-l-anno-frutta- verdura-combattere-fame-sprechi-le-specie-selvatiche-26a28a4e-5328- 11eb-b612-933264f5acaf.shtml
▪ https://www.finedininglovers.it/articolo/16-piante-selvatiche- commestibili-da-usare-anche-cucina
▪ https://www.lifegate.it/recup-spreco-alimentare-recupero-milano
▪ “Frutta e verdura: i tuoi elementi essenziali dietetici”, 2020, FAO
▪ “Frutti dimenticati e Biodiversità recuperata”, ISPRA, edizione aggiornata giugno 2017
▪ Ministero delle politiche alimentari e forestali (2013), “Linee guida per la conservazione e la caratterizzazione della biodiversità vegetale di interesse per l’agricoltura. Piano nazionale sulla Biodiversità di interesse Agricolo”, INEA, Roma.