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Salerno città ludopatica, prima in Italia Erika Noschese

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Academic year: 2022

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Salerno città ludopatica, prima in Italia

Erika Noschese

Salerno la prima città ludopatica in Italia. A lanciare l’allarme l’associazione Udicon, Unione per la Difesa dei Consumatori, che si sta battendo contro la decisione della Banca Intesa San Paolo circa l’apertura Atm nelle tabaccherie che permette, di fatto, di prelevare denaro, favorendo così la ludopatia. Da qui la campagna nazionale Vinco Se Smetto, che prenderà il via proprio da Salerno per far tappa in tutte le principali spiagge italiane, partendo da Riccione, fino a Mondello, Cagliari e nelle principali città italiane per raccogliere circa 10mila firme da consegnare, entro fine settembre, al ministro Luigi Di Maio e all’amministratore delegato di Intesa San Paolo. Dati allarmanti, quelli resi noti da Udicon, secondo cui la provincia di Salerno non dà servizi, lascia giocare e lo fomenta ancora di più. «Per noi, questa scelta aziendale di Intesa San Paolo è una scelta aziendale che penalizza fortemente i malati di gioco e abbiamo chiesto, attraverso una comunicazione ufficiale fatta anche al presidente della Repubblica, di stoppare quest’iniziativa», ha dichiarato il presidente nazionale Udicon, Denis Nesci, secondo cui il dato in provincia di Salerno è allarmante come è allarmante in tutta Italia ma «per quello che riguarda Salerno abbiamo dati che fanno rabbrividire perchè se si paragona il dato di Salerno a quello di tutta Italia si capisce che è un fenomeno molto pericoloso, un fenomeno che questo governo fin da subito ha detto di voler contrastare anche attraverso iniziative – ha dichiarato ancora Nesci – Condividiamo la volontà del governo di non far fare più la pubblicità ai giochi e di contrastare la ludopatia. Noi staremo al fianco del governo e staremo al fianco dei consumatori». A lanciare l’allarme sulla ludopatia in

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provincia di Salerno è stato proprio il presidente provinciale dell’associazione, Romano Ciccone: «Noi siamo rimasti basiti quando abbiamo visto che Banca Intesa San Paolo metteva i soldi a disposizione dei ludopatici nei tabacchini. Questa è una vergogna per l’Italia perchè ormai le famiglie si stanno impoverendo, perchè non riescono a pagare nemmeno gli alimenti per i figli, pur di giocare». Da qui, una serie di iniziative per prevenire il dilagante fenomeno e tentare di arrestarlo in maniera decisa, come il congresso organizzato proprio a Salerno circa due anni fa. In tutta Italia, la provincia di Salerno stampa il 20% dei biglietti sulla lottomatica e l’1%

di tutto il pianeta. «In Italia è un fenomeno allarmante e credo che con l’aiuto della stampa ma soprattutto della gente comune che non è ludopatica si possa aiutare i ludopatici, cercando di evitare soprattutto di farli giocare». Un fenomeno, quello della ludopatia, che «finanziare l’usura, la delinquenza e anche Banca Intesa che è in difficoltà e neanche a farlo apposta è la Banca di lottomatica. Tutto questo ci fa rabbrividire e per questo dobbiamo cercare di non far giocare», ha dichiarato infine l’avvocato Ciccone.

«Amplieremo la classe dirigente locale per premiare gli sconfitti del 4 marzo»

Erika Noschese

Riorganizzare il gruppo dirigente locale. E’ questo, in sintesi, una delle novità emerse dalla conferenza stampa tenutasi da Forza Italia Salerno nella mattinata di ieri, per una riflessione post voto. Tra i presenti i neo parlamentari

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Enzo Fasano e Gigi Casciello; il coordinatore della campagna elettorale, Roberto Celano; i candidati Pasquale Marrazzo e Lello Ciccone, oltre agli attivisti del gruppo locale, quali Vittorio Acocella e Adriana Volzone, quest’ultima coordinatrice provinciale della giovanile. «Forza Italia è parte integrante di una coalizione che, numeri alla mano, ha vinto la coalizione». ha dichiarato il neo deputato Fasano che, a proposito del crollo del partito democratico, parla di pre-allarme importante per il gruppo dirigente che gira intorno alla Regione e che, in questi anni, ha governato la città. «Era una cosa che doveva accadere – ha aggiunto Fasano – Per troppi anni si è fatta gestione e non politica e quando la politica diventa gestione del potere al primo ostacolo vero viene spazzato via». A commentare il risultato ottenuto dal centro destra anche Roberto Celano, secondo cui «viste le percentuali totalizzate con i nostri candidati, credo che di meglio non si potesse fare. Costabile Spinelli ha perso il collegio senatoriale del Cilento con oltre il 37% di consensi, Ciccone e Marrazzo hanno superato il 34%. È evidente che c’è stato un crollo verticale del Pd e c’è stato un trasferimento di voti dal Pd al Movimento 5 Stelle che ci ha messo in difficoltà e ci ha fatto perdere i collegi ma le percentuali totalizzate dal centro destra e da Forza Italia in questa provincia sono assolutamente ragguardevoli e ci fanno ben sperare per il futuro».«E’ terminata la parabola ascendete e inizia quella discendente di una classe dirigente che ha governato per 25 anni in questa provincia e che a nostro avviso ha fatto molti danni», ha detto il consigliere comunale a proposito della sconfitta del partito democratico. «Si sta verificando il crollo verticale del sistema De Luca – ha aggiunto – e noi faremo di tutto per accelerare il crollo del sistema con la nostra classe politica». Fasano ha dunque annunciato che ci sarà un rinnovamento all’interno del gruppo dirigente che darà ruoli importanti ai candidati usciti sconfitti da questa tornata elettorale. Immancabili le accuse al vetriolo contro Piero De Luca che nel corso della sua conferenza stampa ha dichiarato di essere l’unico parlamentare

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di Salerno eletto: «Noi siamo salernitani, a meno che non mi abbiano tolto la residenza a mia insaputa», ha attaccato il giornalista Gigi Casciello, emozionato per la sua prima conferenza stampa da deputato. Celano, dal canto suo, ha annunciato l’intenzione del partito di fare ricorso e chiedere il riconteggio in quanto nel collegio senatoriale del Cilento, perso per pochi voti, sarebbero state annullate circa 6mila schede mentre a Ravello, sarebbero stati attribuiti circa 130 voti alla Lega, appartenenti agli azzurri.La vicenda del riconteggio sembra tenere in bilico anche il collegio proporzionale scattato a Caserta per Piero De Luca: «Non ci interessa scippare il posto al figlio del governatore ma è ovvio che vogliamo prendere più collegi possibili», ha spiegato il consigliere Celano. Secondo i forzisti, i 5 Stelle avrebbero presi maggiori voti nelle zone più disagiate della città ma il boom di consensi sarebbe dovuto solo ad una sorta di protesta nei confronti dei dem. Intanto, a breve presso il Polo Nautico potrebbe tenersi un incontro con la classe dirigente anche in vista delle elezioni amministrative che dovrebbero tenersi a giugno.

«Dopo la sconfitta riparto dal mio territorio e da chi mi ha aiutato»

Erika Noschese

Il forzista Lello Ciccone non ce l’ha fatta. Candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Battipaglia, non è riuscito a fermare la corsa dei 5 Stelle che anche in questo collegio hanno visto primeggiare l’attore Nicola

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Acunzo, con più di 57mila preferenze riuscendo a raggiungere il 41.85% delle preferenze, contro il 34.56% dei voti ottenuti dall’avvocato Ciccone.

Il centro destra ha ottenuto un risultato discreto su tutto il territorio salernitano.

«Si, ha ottenuto un risultato discreto».

Lei non è tra gli eletti. Se l’aspettava questo risultato o pensava di farcela?

«Io pensavo di potercela fare anche se c’è stato un tsunami dei 5 Stelle ma ovviamente con gli amici che si sono spesi per me pensavo di essere tra gli eletti».

Tra gli eletti ci sono l’onorevole Enzo Fasano e il direttore Gigi Casciello. A loro cosa vuole dire?

«A loro auguro buon lavoro. Io ho combattuto anche per loro perché stando all’uninominale fai votare anche loro. Sono felice per loro. Auguri di buon lavoro, sono una risorsa per il partito».

Da dove intende ricominciare adesso lei?

«Riparto dal territorio, da dove sono partito con donne, uomini, associazioni, persone della società civile che mi hanno aiutato disinteressatamente in questa campagna elettorale. Voglio e devo ripartire da lì ma del resto la mia storia è questa: sono partito da lì, ho continuato con questo e continuerò con loro».

Il boom dei 5 Stelle era un risultato pre-annunciato? Ve lo aspettavate?

«Il risultato dei 5 Stelle ce lo aspettavamo ma non in queste dimensioni. È un tsunami ma è stata una protesta più che un voto: invece di votare scheda bianca o macchiare la scheda hanno votato i 5 Stelle».

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I pentastellati hanno vinto in 32 collegi su 33. Marzia Ferraioli ha vinto nel territorio di Franco Alfieri la cui vittoria era stata data per scontata.

«L’analisi è che dove ha tenuto il Pd noi abbiamo vinto. Oggi, il Pd nel mio collegio non ha mantenuto. Un sindaco di Bellizzi che, nella città dove amministra, è 200 voti sotto a Forza Italia, alla mia coalizione, è indicativo, significa che il Pd non ha retto nel mio collegio perché dove regge vince Forza Italia. Questo voto di protesta sono voti tolti al Pd».

A cosa si deve, secondo lei, il crollo del partito democratico a Salerno e nel resto d’Italia?

«Il Pd sta gestendo male le amministrazioni che sta governando; il Pd è lontano dalla gente comune, dalle associazioni, dagli uomini, dai ragazzi dei quartieri. Ecco perché perde, non mantiene. E questa è una valutazione vera, seria. Nel mio collegio si è verificato questo. La gente si sente lontano dalla politica, ha perso la speranza. Io ho avuto questo risultato straordinario perché mi hanno visto come una persona che può essere vicino alla gente». Lei crede che Piero De Luca sia stato penalizzato anche per l’inchiesta di fanpage che vede coinvolto il fratello Roberto? «Non credo.

La gente è intelligente, ha votato solo per protesta e non ha fatto un voto ragionato perché con un voto ragionato non puoi votare un movimento populista».

Perdono nei collegi ma poi

vincono sempre. La doppia

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partita, un algoritmo salva tutti

di Andrea Pellegrino

Tirando le somme hanno perso Franco Alfieri, Costabile Spinelli, Lello Ciccone, e Tino Iannuzzi. Per il resto, sconfitti o no sull’uninominale, con alte o basse percentuali, un posto al Parlamento non è stato negato a nessuno. Ad eccezione, dunque, di coloro che si sono cimentati nella vera sfida elettorale, quella che prevede la ricerca del consenso sul proprio territorio d’appartenenza. Insomma, come si faceva qualche tempo fa. Quando esistevano la politica, i partiti, le segreterie e tutto il resto. Ci sono volute oltre 24 ore per avere i risultati definitivi. Tempi inimmaginabili in qualsiasi altro Stato della Terra. Oltre un giorno per, poi, consegnare due votazioni diverse, quasi in contrasto tra di loro. Quella uscita dal maggioritario e l’altra emersa dal proporzionale. Nella prima la fotografia del popolo che si è espresso chiaramente, compreso in feudi come quelli di Salerno o di Agropoli; nell’altra quella fuoriuscita da un sistema matematico, basato su un algoritmo e su conti che finora nessuno ha capito. Confrontando i listini plurinominali d’Italia i conti sono complessi da decifrare. Ed a conferma di ciò ci sono le ore ed ore impiegate dal “cervellone” del Viminale. Per molti, però, l’attesa è stata ben compensata con un posto alla Camera dei Deputati o al Senato. Ad eccezione di chi era sprovvisto di paracadute. Salvati i ministri uscenti, salvato De Luca, gli esclusi avevano già segnato il proprio destino all’uscita delle liste. Come Enzo Amendola, sottosegretario uscente agli Esteri, o Assunta Tartaglione che ha dovuto cedere il passo a Gennaro Migliore. Una tavola probabilmente già imbandita. Qualsiasi cosa accadesse, compresa la solenne bastonatura del Partito democratico. Ed è per questo forse che anche le epurazioni della notte (tragica)

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del Nazareno per la presentazione delle liste, sono state definite a tavolino. Come quella di Simone Valiante, deputato uscente che non ha avuto l’onore o l’onere di ripresentarsi all’elettorato cilentano. Ed a proposito di Cilento, i quattrocento nomi a sostegno di Franco Alfieri non sono mai usciti allo scoperto. Un documento servito al Nazareno per giustificare la discesa in campo del «re delle fritture» e sbarrare le porte all’intera famiglia Vassallo che invano ha atteso una risposta da Matteo Renzi. Almeno, ad onor del vero, Alfieri non ha chiesto paracadute e può entrare a pieno titolo nella lista degli esclusi eccellenti di questa tornata elettorale.

«E’ la guerra più difficile della mia vita, sento il dovere di difendere la mia terra»

Adriano Rescigno

«Sono felice di abbracciare tutti gli amici che hanno condiviso questa campagna elettorale entusiasmante. Mi ha procurato – e sono certo che continuerà a procurarmi – grandi emozioni». L’incipit del discorso di Lello Ciccone ieri sera presso l’hotel Ariston di Paestum dove si è conclusa la sua campagna elettorale. Un momento emozionante per il candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Battipaglia-Piana del Sele con Forza Italia. «Lello sarà la persona a cui potremo assegnare le nostre attese, un professionista, un grande uomo del fare, e noi suoi amici mai

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“utilizzati” per la sua carriera politica, siamo orgogliosi di sostenerlo in questa ascesa che merita», e tra testimonianze di affetto e vicinanza, di giovani ed anziani, affidamenti all’Altissimo per la buona riuscita dell’avventura elettorale che si concluderà domani notte, questo è il coro unanime dei tanti che si sono susseguiti ai microfoni prima che il candidato prendesse parola facendo splendere la luna sulla vallata. «Grazie a te – dice Federica una dei tanti giovani intervenuti – ritorno a vedere la politica come una speranza;

Lello mantiene senza promettere». Lacrime per Ciccone mentre Costabile Spinelli, candidato al Senato porge la sua testimonianza. «Un mese intenso, una bella esperienza, abbiamo dato e ricevuto un messaggio stupendo: quello di ascoltare. Il primato della politica ed il primato che la politica deve riconquistare, riavvicinarsi alle persone, ai territori.

Dobbiamo ridare la speranza ai giovani, che non devono aspettare i 18 anni per ricevere un bonus ma dar loro la concretezza di uno sbocco lavorativo. Lello ci ha arricchito di esperienza e valori, la sua forza che è diventata la nostra forza, nel bene dell’Italia, per uno scatto d’orgoglio di un territorio che ha subito un napolicentrismo e subisce un salerno- centrismo. Non avrei immaginato di concorrere per il Senato, ho iniziato dal Consiglio comunale, attaccando i manifesti, adesso ho l’opportunità di rappresentare le istanze di tutto il mio territorio; non lasciatevi andare alla rabbia, veicoliamo le forze per una Italia migliore». Un plebiscito, musica da gladiatore nell’arena e lui che esordisce: «Siete straordinari». Dopo Spinelli, prende Ciccone la parola ma prima si commuove, per la terza volta. «Vedere tanti amici, nella guerra più importante della mia vita è un orgoglio.

Prima della politica, del lavoro, del successo, ci sono le persone, ci sono le persone e le emozioni che solo loro sanno dare, e per questo vi dico grazie». «A prescindere da cosa facciamo nella nostra vita, abbiamo il dovere di proteggere ed esaltare la nostra terra. Portiamo tutti, sulle nostre spalle i nostri sogni ed è arrivato il momento di difenderli, è arrivato il momento che la politica dia le risposte alle

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domande che le persone pongono e meritano». E poi le storie di tanti conosciuti nel mese di campagna elettorale concludendo con: «Questi sono i drammi della sinistra ha creato. Vi vedo in mille questa sera, dobbiamo moltiplicarci, è l’Italia che ve lo chiede, non Lello, non è una battaglia, è una guerra e dobbiamo stare attenti. Non possiamo non presentarci tutti, domenica è un appuntamento con la storia, altrimenti ci schiantiamo su una sinistra finita e su faccendieri senza arte e ne parte votati per protesta».

«Battipaglia non diventi polo per i rifiuti» Le accuse al vetriolo di Lello Ciccone

Angelica Tafuri

Bagno di folla per l’apertura della campagna elettorale di Romano Ciccone, candidato alla Camera dei Deputati per la coalizione di centrodestra nel collegio uninominale di Battipaglia. Sala gremita al San Luca dove il candidato del centro destra nel collegio di Battipaglia ha deciso di aprire la sua corsa parlamentare. Al suo fianco anche Enzo Fasano e Gigi Casciello, assenza rumorosa quella di Mara Carfagna ormai già catapultata nella sua campagna elettorale nel napoletano.

Dai rifiuti al rilancio economico della Pana del Sele, Ciccone ha le idee chiare e parte all’attacco soprattutto sul trasporto pubblico: «E inaccettabile che un’area come quella di Battipaglia diventi il polo dei rifiuti -ha dichiarato Ciccone – faremo le barricate a Roma ma attenzione ai populismi che troppo spesso non risolvono le quesitone ma tendono solo ad aizzare». Una battaglia in salita, ma il

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candidato del centro destra non teme il voto di protesta di Battipaglia e non solo: «alla vigilia del referendum fu fatto l’annuncio della rimozione delle ecoballe – conclude Ciccone – alla Piana del Sele però sono rimaste solo le balle di De Luca, i rifiuti continuano ad arrivare qui». Ciccone pensa già al 5 marzo e a quanti temono una sua ‘fuga’ dopo le elezioni, rassicura: «sono stato sempre sul territorio, come assessore provinciale ai trasporti, Battipaglia mi è stata sempre al fianco e dal 5 sarò qui presente e al fianco dei cittadini».

La candidatura di Ciccone ha creato fratture all’interno di Forza Italia a livello nazionale ma anche locale. Spaccatura che ieri sera avrebbe trovato la risposta in una sala gremita anche da ex amministratori comunali. Presenza rumorosa quella dell’assessore allo sport del Comune di Capaccio, Franco Sica.

Il suo arrivo al San Luca in sordina durante l’intervento di Enzo Fasano non è passata sotto traccia soprattutto dopo le dichiarazioni e le posizioni del suo collega di giunta, Giovanni Piano che ha contestato metodo e scelte dell’ex ministro Carfagna. Scelte difese a spada tratta dal candidato Gigi Casciello: «bisogna pensare ai territori e non ai personalismi – ha dichiarato – il centro destra è al fianco dei cittadini di Battipaglia e Nello Ciccone non è per nulla una candidatura catapultata, alle ultime elezioni provinciali 10mila battipagliesi hanno riposto la fiducia in lui dandogli la preferenza nella cabina elettorale. Siamo pronti a dare risposte al territorio». Primo del listino alla Camere dei deputati, il senatore uscente Enzo Fasano che nonostante la sua posizione blindata ieri sera è voluto essere presente all’avvio della campagna elettorale di Ciccone: «il territorio ha bisogno di riferimenti, soprattutto questo territorio che negli ultimi hanno è stato mortificato e martoriato». Il senatore azzurro interviene anche sul sistema elettorale e sottolinea: «gli elettori sanno cosa vogliono, non ci saranno confusioni – conclude – i programmi sono chiari». Una corsa partita in volata per il centro destra a Battipaglia che per una sera è tornato ad essere il centro della Piana del Sele.

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Ciccone-Volpe, lanciata la sfida per una poltrona

Per un posto vista camera sotto il sole di Roma sono in corsa anche l’avvocato Lello Ciccone ed il sindaco di Bellizzi Domenico Volpe, rispettivamente tra le fila di Forza Italia e del Partito democratico. Per l’avvocato, l’avversario da abbattere è l’indifferenza, la politica del non fare e delle false speranze, nessuna persona fisica, infatti tiene a sottolineare:« Non ho avversari, non ho mai fatto del male a nessuno e se l’ho fatto non me ne sono accorto. Tutto il know- how che ho da mettere a disposizione è totalmente a servizio delle comunità e dei problemi reali, non di dispute da cortile. Il confronto avverrà in maniera civile, come è mio costume, sulle emergenze e sulle soluzioni concrete da apportare». Per nulla sorpreso Ciccone della candidatura, dopo aver dato la disponibilità al quartier generale di Forza Italia, la posizione dominante dell’avvocato viene da lontano, dalle scorse regionali dove riuscı̀ ad ottenere novemila preferenze, il numero da cui gli azzurri rappresentati da Ciccone intendono ripartire. Domenico Volpe e la relativa candidatura l’official sponsor sono state le direzioni provinciale e regionale dei democratici che hanno perorato la sua causa fino a Matteo Renzi in virtù di un ragionamento che vede protagonisti coloro che si occupano dei territori e dei problemi loro relativi con mano, con il grado più vicino possibile. «Credo che questa corsa – commenta la candidatura Volpe – raccolga realmente le istanze dei territori e può

realmente accendere una nuova luce che porti a soluzioni reali per i territori e le comunità». «La candidatura – sempre Volpe – non era scontata e programmata, ho dato la mia disponibilità

alle consultazioni ed è stato scelto chi ha il reale

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radicamento sul territorio. È importante recuperare lo spirito delle persone, recuperare la fiducia degli elettori. Ogni voto recuperato è già di per sé una vittoria». Dunque, il sindaco di Bellizzi sembra essere pronto ad entrare in gioco, sfidando tra gli altri Federico Conte, coordinatore provinciale di Artico- loUno-Mdp.

Forza Italia, Postiglione pronto a candidarsi Articolo 1-Mdp: domani conclude i giochi

Erika Noschese

Continua il toto nome sui possibili candidati alla Camera e al S e n a t o i n p r o v i n c i a d i S a l e r n o . S t a n d o a d a l c u n e indiscrezioni, Umberto Postiglione, ex prefetto di Agrigento e Palermo, nonché ex commissario straordinario della provincia di Roma starebbe pensando ad un ritorno in campo, chiedendo un posto nelle liste di Forza Italia. Intanto, nella giornata di martedı̀ gli alleati di centro destra si incontreranno per

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definire la divisione dei collegi. Lunga la carriera dell’ex prefetto Postiglione – che già nel 2015 pensava a scendere nuovamente in campo candidandosi alla carica di sindaco nella sua città natale, Angri – che ha rivestito il ruolo di capo dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità

organizzata. Intanto, a poco meno di due mesi dalle politiche 2018, i partiti sono a lavoro per comporre le lista da presentare poi ai vertici nazionali. Nella giornata di lunedı̀

Antonio Tajani, dovrebbe occuparsi delle candidature in Campania, fornendo cosı̀ un primo quadro generale dei possibili candidati alla Camera e al Senato. Resta ancora il problema della cosiddetta quarta gamba – composta da Noi con l’Italia – che ha chiesto quattro posti ma se ne vedrà assegnare solo tre: Napoli, Avellino mentre l’ultimo sarà Salerno o l’Agro nocerino sarnese che vedrà in pole position l’avvocato Guglielmo Scarlato, tra i più accesi sostenitori del “no” al Referedum costituzionale del 2016, nonosntante la vecchia scuola democristiana che lo ha caratterizzato. Intanto, nel collegio Salerno Città resta in pole position il rettore Aurelio Tommasetti nonostante si sia fatto avanti anche Lello Ciccone. Se quest’ultimo nome dovesse prendere quota al punto da ottenere una conferma, al rettore potrebbe essere assegnato un altro seggio. A chiudere il cerchio delle candidature anche Articolo1-Mdp che nella giornata di domani dovrà fornire un quadro definitivo, con i nomi dei componenti delle varie liste. Dopo il nome di Carmine Ansalone che ha detto addio al Pd per entrare a far parte di Liberi e Uguali, il nuovo movimento politico del leader Pietro Grassi, nato dalla fusione di Art.1 Mdp, Sinistra Italiana e Possibile, c’è ancora quale tassello da sistemare.

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