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IL GRUPPO DI LAVORO. Un gruppo ha le seguenti caratteristiche:

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Academic year: 2022

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(1)

IL GRUPPO DI LAVORO

Un gruppo ha le seguenti caratteristiche:

• dei membri identificabili,

• coscienza di gruppo,

• compiti o interessi comuni,

• interazione,

• interdipendenza,

• capacità di agire in maniera unitaria.

(2)

LE FASI DI SVILUPPO DEL GRUPPO

Forming;

Storming;

Norming;

Performing.

(3)

FORMING

Sensazione iniziale d’incertezza;

Comportamenti finalizzati ad orientarsi nella nuova situazione, ricercando dei punti di riferimento, in particolare nel leader formale;

La comunicazione è focalizzata sulle regole (cosa fare, cosa non fare), sui comportamenti (giusti, sbagliati), sui problemi e più in generale del contesto generale.

(4)

STORMING

Formazione di sotto - gruppi e nascita dei primi conflitti;

Competizione tra sotto-gruppi per la

“conquista del territorio”;

Messa in discussione del ruolo del leader formale;

Resistenza ad ogni forma di controllo esterno.

(5)

NORMING

Si raggiunge una fase di armonia;

Atmosfera “calda” ed amichevole;

Coesione basata sulla sfera affettiva - relazionale;

Diminuiscono le diffidenze ed aumentano le concordanze di atteggiamenti e di

intenti;

(6)

NORMING

Comportamenti di mutuo sostegno, pianificazione, definizione di norme, standard obiettivi;

Meta - comunicazione (si comunica agli altri come ci si sente, cosa si prova) ed esplicitazione di idee, sentimenti, regole e punti di vista;

(7)

PERFORMING

Il gruppo assume una forma definitiva;

I ruoli sono accettati e funzionali agli scopi;

I comportamenti sono funzionali ed orientati alla risoluzione dei problemi;

I membri del gruppo manifestano comportamenti interdipendenti;

La comunicazione è consapevole ed orientata ai fini;

(8)

COMPORTAMENTI NON COSTRUTTIVI NEL GRUPPO

Dipendenza: la persona od il gruppo che attraversano questa fase instaurano rapporti di dipendenza nei confronti di chi detiene l’autorità, anche per tutti quegli atteggiamenti e comportamenti che non sono strettamente legati agli obiettivi prefissati dal gruppo;

(9)

COMPORTAMENTI NON COSTRUTTIVI NEL GRUPPO

Controdipendenza: è il rovescio della medaglia della dipendenza; la persona od il gruppo che attraversano la fase di controdipendenza resistono all’autorità e cercano in tutti i modi di mettere in discussione il leader;

(10)

ALTRI COMPORTAMENTI NON COSTRUTTIVI

Aggressività;

Comportamento dominante (autoritario);

Comportamento manipolatorio (utilizzo strumentale della relazione);

Fuga ed allontanamento da situazioni imbarazzanti o scomode;

Formazione di gruppetti e coppie di

“compari/commari”.

(11)

IL GRUPPO

INTERDIPENDENTE È EFFICIENTE E

“VIRTUOSO”

(12)

IL GRUPPO DI LAVORO

IL RUOLO DELLA COESIONE

La coesione all’interno del gruppo è

influenzata dalle differenze culturali

presenti tra i membri del gruppo e da

altre variabili che costituiscono barriere

individuali (es. distanza fisica).

(13)

IL GRUPPO DI LAVORO

IL RUOLO DELLA COESIONE

I gruppi omogenei sono più facili da gestire ed hanno maggiore probabilità di raggiungere un buon livello di coesione.

I gruppi non omogenei faticano di più ad

unirsi, ma possono diventare, anche se

con maggiore difficoltà, molto forti ed uniti

(vedi classi interculturali nelle scuole di

lingua per stranieri)

(14)

IL GRUPPO DI LAVORO

Le variabili che possono contribuire ad aumentare la coesione del gruppo sono:

Prossimità fisica/virtuale - lavorare insieme, nello stesso luogo fisico o virtuale (gruppi di lavoro a distanza) incrementa il livello di cooperazione.

Stessi interessi professionali - coloro che condividono le stesse attività lavorative affrontano gli stessi problemi, comprendono le

difficoltà dei colleghi e si aiutano reciprocamente.

(15)

IL GRUPPO DI LAVORO

Comunicazione - quanto più i membri possono comunicare facilmente, tanto maggiore sarà la coesione.

Numero dei partecipanti - il numero ideale è tra 8 e 16 altrimenti possono emergere coppie, triangolazioni o persone solitarie.

(16)

IL GRUPPO DI LAVORO

I RUOLI NEL GRUPPO

Il ruolo è ciò che ci si aspetta che faccia un soggetto che occupa una determinata posizione; è il comportamento associato a questa posizione.

Nei gruppi di lavoro, le aspettative nei riguardi dei membri sono legate alle funzioni svolte nell’attività lavorativa.

(17)

IL GRUPPO DI LAVORO

I RUOLI NEL GRUPPO

La leadership: dipende dal carisma e significa saper entusiasmare le persone affinché raggiungano gli obiettivi.

Essere leader di un gruppo non significa essere tiranno. Il leader prende le decisioni e le annuncia, espone le idee e invita a porre domande, espone ipotesi soggette a cambiamenti, espone problemi e cerca suggerimenti, permette al gruppo di decidere in piena autonomia.

(18)

IL GRUPPO DI LAVORO

I RUOLI NEL GRUPPO Essere leader di un gruppo significa:

• riconoscere le varie fasi di sviluppo del gruppo stesso

• adattare il proprio stile di leadership con ciascuno dei membri (delegante – supportivo – controllore – direttivo) a seconda delle suddette fasi, a seconda del rendimento del singolo membro, a seconda degli obiettivi da raggiungere (intermedi e finali).

(19)

IL GRUPPO DI LAVORO

I RUOLI NEL GRUPPO Un leader di gruppo deve saper:

Pianificare - cercare informazioni, definire compiti, scopi e tempi.

Controllare - mantenere il gruppo ai livelli predefiniti, assicurarsi che le azioni siano finalizzate ad un obiettivo, cogliere i problemi.

(20)

IL GRUPPO DI LAVORO

I RUOLI NEL GRUPPO

Stimolare - istruire il gruppo, spiegare motivazioni, mantenere alti i livelli del gruppo in base alle possibilità individuali.

Sostenere - esprimere accettazione e incoraggiamento ai membri del gruppo.

Valutare - la realizzabilità di un’idea e dei risultati ottenuti dei partecipanti.

(21)

IL GRUPPO DI LAVORO

I RUOLI NEL GRUPPO

Cambiare il proprio stile di leadership a seconda della persona da motivare (competenza e volontà di lavorare)

Cambiare il proprio stile di leadership nel caso in cui una persona abbia cambiato il proprio rendimento (maggiore o minore competenza, maggiore o minore motivazione)

SVILUPPO DEL LEADER

SVILUPPO DEL LEADER SVILUPPO DEL GRUPPOSVILUPPO DEL GRUPPO

(22)

IL GRUPPO DI LAVORO

I RUOLI NEL GRUPPO

Altri ruolo nel gruppo sono:

Iniziatore - colui che suggerisce nuove idee, ridefinisce i problemi e propone nuovi modi e procedure per affrontare le difficoltà.

Ricercatore di informazioni - colui che chiede chiarimenti, informazioni e precisazioni.

Ricercatore di opinioni - colui che cerca non fatti, ma valori su cosa il gruppo fa.

(23)

IL GRUPPO DI LAVORO

I RUOLI NEL GRUPPO

Elaboratore - esplicita idee e suggerimenti in modo semplificato.

Coordinatore - evidenzia correlazioni tra idee e suggerimenti, coordina l’attività del gruppo.

Valutatore - verifica gli standard raggiunti.

Fornitore di energia - stimola il gruppo.

(24)

IL GRUPPO DI LAVORO

I RUOLI NEL GRUPPO Problematiche di ruolo

Conflitto di ruolo - è il risultato della necessità di sostenere più ruoli nella stessa situazione (es.fare il manager e il coniuge attento ai bisogni familiari).

Incompatibilità di ruolo - quando esistono aspettative rivali riguardo allo stesso ruolo (es.leader di gruppo stretto tra aspettative del superiore e dei membri del gruppo).

(25)

IL GRUPPO DI LAVORO

I RUOLI NEL GRUPPO Problematiche di ruolo

Sovraccarico di ruolo - quando una persona ha troppi ruoli da gestire (es. essere amico, capo, tecnico ecc.)

Sottovalutazione di ruolo - quando ad un individuo viene assegnato un ruolo che diminuisce il concetto di sé.

Ambiguità di ruolo - quando non c’è certezza su quale sia il ruolo assegnato.

(26)

IL GRUPPO DI LAVORO

LE TENSIONI INTERNE

Una tensione nel gruppo è uno stato emozionale latente (nascosto) e collettivo che turba il lavoro e l’armonia di gruppo.

Una tensione può esprimersi sotto forma di

conflitto di opinioni. Ma evitare sistematicamente i contrasti di idee porta il

gruppo alla sterilità e banalità. Il gruppo non progredisce senza contrasti e confronti.

Non tutte le tensioni sono quindi negative.

(27)

IL GRUPPO DI LAVORO

LE TENSIONI INTERNE

Una tensione negativa è uno stato di insoddisfazione non evidente, sofferto dai membri del gruppo che blocca il progresso del gruppo e che esplode in crisi o scarico di tensione.

(28)

IL GRUPPO DI LAVORO

LE TENSIONI INTERNE

I più frequenti tipi di tensione sono:

tensioni dovute a conflitti latenti o dichiarati. Sono dovute a insicurezza o a conflitti di leadership.

(29)

IL GRUPPO DI LAVORO

LE TENSIONI INTERNE

tensioni dovute ad un’opposizione del gruppo al suo capo, che si traduce in malcontento e irritazione.

scarico di tensione, una soluzione temporanea che permette un sollievo momentaneo al malessere di un gruppo. Si

può manifestare con una risata incontenibile, un’aggressione verbale, una

collera imprevista.

(30)

IL GRUPPO DI LAVORO

LE TENSIONI INTERNE

Lo scarico di tensione non sempre risolve la tensione, che si riprodurrà più o meno rapidamente.

La vera soluzione avverrà solo quando la tensione diverrà manifesta (e non latente) e verrà discussa e trattata con un metodo adatto. Per una sorta di paura dei rischi, il gruppo cerca sempre di negare le tensioni e di scaricarle piuttosto che analizzarle.

(31)

IL GRUPPO DI LAVORO

IL MORALE DEL GRUPPO

La mancanza di tensioni e la coesione del gruppo hanno influenza sul morale di quest’ultimo.

Le caratteristiche che contribuiscono a mantenere alto il morale del gruppo sono:

il buon andamento delle relazioni affettive interpersonali, che creano soddisfazione nei confronti dei membri, mutuo aiuto, coesione, comprensione e fiducia reciproca.

(32)

IL GRUPPO DI LAVORO

IL MORALE DEL GRUPPO

il buon andamento delle relazioni con l’autorità formale, che corrisponde a fiducia nel capo e nell’assenza di conflitti per rivalità.

fiducia nell’accessibilità degli obiettivi del gruppo, che corrisponde alla fiducia nelle capacità del gruppo e nella futura realizzazione degli obiettivi.

(33)

IL GRUPPO DI LAVORO

IL MORALE DEL GRUPPO

la sopportazione delle costrizioni e pressioni esterne, che rinforza la coesione difensiva del gruppo. Il gruppo si unisce contro eventuali pressioni esterne e rafforza la propria solidarietà.

ambiente positivo, che fa del gruppo il centro di attrazione e che esprime la soddisfazione di appartenervi.

(34)

IL GRUPPO DI LAVORO

Il gruppo di lavoro ideale è quello che riesce a trovare un buon equilibrio tra:

obiettivi individuali e di gruppo;

orientamento alla relazione (qualità dei rapporti personali) ed al compito (obiettivi professionali);

cooperazione ed autonomia individuale.

(35)

IL GRUPPO DI LAVORO

RIFLESSIONI FINALI

Uno dei membri può, in qualsiasi momento, uscire dal gruppo temporaneamente (maternità, vacanza, infortunio, corso di ag- giornamento, ecc...) o definitivamente (insoddisfazione, cambio gruppo, cambio lavoro, pensione, ecc…). Pertanto il leader (formale o effettivo) deve fare in modo che tale allontanamento non precluda al raggiungimento degli obiettivi ed al benessere degli altri membri. Pertanto si deve perseguire l’intercam-biabilità dei vari ruoli. Tutti devono capire che il gruppo DEVE continuare a funzionare anche in assenza di uno dei membri.

Ciascuno dei membri ed il leader stesso deve condividere con la propria “riserva” le proprie conoscenze e capacità in modo da rendersi sostituibile e non sentirsi indispensabile (…e godersi una vacanza in santa pace!)

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