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IL GRUPPO DI LAVORO

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Academic year: 2022

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(1)

IL GRUPPO DI LAVORO

PROF. BARBARA POJAGHI UNIVERSITÀ DI MACERATA

(2)

K. LEWIN

Per Lewin il gruppo è

una una totalità dinamica totalità dinamica

i cui membri sono i cui membri sono interdipendenti interdipendenti tra loro tra loro

(3)

K. LEWIN

Il concetto di tutto: il gruppo non come sommatoria di membri, ma come totalità.

Il concetto di dinamica: il gruppo non tanto come realtà statica ma dinamica. Centro di forze, tensioni, conflitti che determinano trasformazioni e mutamenti.

Il concetto di interdipendenza: in un gruppo non è importante la similarità ma la consapevolezza dell’interdipendenza, cioè della reciproca dipendenza dei membri tra di loro; da qui il mutamento in una parte determina un mutamento, e quindi un riequilibrio, nel resto del gruppo (ad esempio l’entrata e l’uscita).

Il concetto di equilibrio: ogni gruppo pur caratterizzato dalla sua dinamicità tende all’equilibrio; esiste un continuo contrasto tra forze tendenti alla coesione e forze che spingono alla disgregazione.

(4)

W.R. BION

Per Bion nel

gruppo

agiscono

contemporaneamente due dimensioni

1. La dimensione

razionale / lavorativa

del gruppo come gruppo di lavoro con obbiettivi, ruoli, regole ed

estensione temporale

1. La dimensione

razionale / lavorativa

del gruppo come gruppo di lavoro con obbiettivi, ruoli, regole ed

estensione temporale

2. La dimensione

inconscia / affettiva

del gruppo come gruppo degli assunti di base2. La dimensione

inconscia / affettiva

del gruppo come gruppo degli assunti di base

(5)

W. Bion

L’attività del gruppo di lavoro è ostacolata, deviata e talvolta favorita, da certe attività mentali che hanno in comune l’attributo di forti tendenze emotive. Queste attività, a

prima vista caotiche, acquistano via via una

certa strutturazione (Bion,1961)

(6)

IL GRUPPO DI LAVORO

(AUTORI DI RIFERIMENTO)

G. Lai considera il gruppo di lavoro

1 come una totalità

1 come una totalità

2 di rapporti circolari

2 di rapporti circolari

3 con alla base

un contratto di lavoro 3 con alla base un contratto di lavoro

4 con un conduttore

che si fa garante

del suo funzionamento senza esserne

l’elemento strutturante 4 con un conduttore

che si fa garante

del suo funzionamento senza esserne

l’elemento strutturante

(7)

Contratto di lavoro

Il contratto di lavoro tra il gruppo e il

conduttore esplicita regole organizzative e metodologiche

Organizzative : dove, quando, per quanto tempo, con quali risorse (economiche,

umane)

Metodologiche: in che modo si lavora nel gruppo (regole per la discussione, per la decisione, per le relazioni interpersonali) Il contratto stipulato all’inizio del lavoro del gruppo impedisce ambiguità e evita, dove

possibile, conflitti derivanti da interpretazioni personali.

7

(8)

IL GRUPPO DI LAVORO

(G.P. Quaglino, S. Casagrande, A.

Castellano)

Il gruppo di lavoro è diverso dal gruppo: il

gruppo è una pluralità in interazione, il

gruppo di lavoro una pluralità in

integrazione

(9)

IL GRUPPO DI LAVORO

Nell’interazione un gruppo sviluppa il fenomeno definito coesione, che corrisponde all’emergere delle uguaglianze, consentendo ai membri di riconoscere il gruppo stesso come proprio – valorizzata l’uguaglianza

Nel passaggio al gruppo di lavoro il passaggio successivo all’interazione è l’interdipendenza, cioè l’acquisizione della consapevolezza dei membri di dipendere gli uni dagli altri -valorizzata la differenza

L’interdipendenza è il tramite vincolante del gruppo di lavoro verso l’integrazione

(10)

IL GRUPPO DI LAVORO

GRUPPO

INTERAZIONE

INTERDIPENDENZA

INTEGRAZIONE

GRUPPO DI LAVORO

Coesione

Uniformità

Differenze Negoziazione

PASSAGGIO DAL GRUPPO AL GRUPPO DI LAVORO

(11)

Team building

Sette variabili fondamentali

L’obiettivo

Il metodo

I ruoli

La leadership

La comunicazione

Il clima

Lo sviluppo

(12)

Obiettivo

obiettivo

:

risultato atteso dal gruppo di lavoro, coerente con i risultati attesi dall’organizzazione

lo scopo che si vuole perseguire e le ragioni per cui è stato costituito il gruppo

(13)

Obiettivo

Le condizioni che permettono ad un gruppo di funzionare in modo efficace

1. Ogni componente del gruppo deve conoscere quali sono gli obiettivi da raggiungere

2. Possibilità per i membri del gruppo di identificarsi con l’obiettivo comune e di inserirlo nel contesto delle mete individuali (obiettivi dell’organizzazione

vs obiettivi degli individui)

3. Chiarezza e condivisione degli obiettivi (contratto psicologico ed operativo tra individuo e gruppo)

(14)

Obiettivo

Cosa fare per avere degli obiettivi chiari e condivisi?

Conoscenza

Confronto

Negoziazione

delle molteplici variabili che entrano in gioco (organizzative, individuali, della situazione spazio/temporale in termini di risorse, vincoli,

relazioni)

(15)

METODO

• principi e criteri che orientano l’attività del gruppo (regola del lavoro)

• modalità che strutturano, organizzano, articolano l’attività stessa (serie di azioni)

• Analisi delle risorse e dei vincoli

• Discussione

• Decisione

Pianificazione dell’uso del tempo

• Uso degli strumenti di problem solving

(16)

MOMENTI CENTRALI DI UNA RIUNIONE:

 Acclimatamento

 Definizione del compito: “Perché siamo qui?”

 Presa di decisioni: “Che cosa dobbiamo fare?”

 Conclusioni: “Chi fa?” “Che cosa?” “Come e quando?”

AGENDA DI LAVORO

Collocare nel tempo gli obiettivi con le loro priorità

(17)

LOGICA DEL PROBLEM SOLVING

“Chi è stato?” “Perché succede?”

Logica che impone:

• di ragionare sui fatti

• non colpevolizzare

E’ necessario trovare un metodo di lavoro:

produrre pensiero di gruppo

CRITERI:

1) Analisi, diagnosi, soluzione e verifica tenendo conto di tutti i punti di vista del problema

2) Separare i dati e le informazioni delle opinioni

3) Cercare il perché degli eventi e non chi li ha causati

(18)

RUOLI

Valorizzazione delle differenze: assegnazione delle parti

Prescrizioni: aspettative degli altri membri e del gruppo stesso Fattori di influenza:

• conoscenza del ruolo

• motivazione

• consapevolezza

Caratteristiche dei ruoli:

• interdipendenza

• complessità di aspettative (comportamenti e motivazioni, sentimenti, valori)

• flessibilità (libertà di interpretazione e di adattamento)

(19)

Sistema di competenze

(aree di capacità professionali, abilità, qualità personali, caratteristiche individuali)

• Capacità logico-strategiche (programmazione/pianificazione, delega e controllo, analisi e soluzione dei problemi, gestione delle informazioni e del problema)

• Capacità relazionali (comunicazione, negoziazione, collaborazione, conduzione del gruppo, delle riunioni)

• Capacità gestionali (leaderschip, gestione del cambiamento)

• Qualità organizzative (realizzazione, concretezza, sistematicità)

• Qualità sociali (affidabilità, trasparenza, integrazione)

• Qualità soggettive (flessibilità, creatività, apprendimento e consapevolezza del sé)

(20)

LA LEADERSHIP DI SERVIZIO

(Quaglino, Casagrande, Castellano)

Pragmatica: ancorata ai fatti e ai dati provenienti dalla realtà e dall’ambiente.

Orientata al compito: indirizzata all’obiettivo che definisce e chiarisce.

Orientata alle relazioni: garantisce il riconoscimento

dei bisogni individuali e delle capacità utili a

sviluppare cultura e valori, assicura un’alta qualità di

rapporti interpersonali.

(21)

• Situazionale: coerenza con gli obiettivi, caratteristiche delle persone, con la storia e la cultura del gruppo.

• Trasparente: definizione dei ruoli, garanzia della valutazione dei risultati

• Flessibile: coordinamento del gruppo, adozione di soluzioni costruite dal gruppo

UN’EFFICACE LEADERSCHIP DI SERVIZIO SI

COSTRUISCE

(22)

FUNZIONI DELLA LEADERSCHIP

Leaderschip della competenza: adattamento all’ambiente, funzionale all’efficienza nel lavoro di gruppo.

Leaderschip dell’appartenenza: presidia le relazioni tra i membri, il clima affettivo, il benessere relazionale.

Leaderschip della comunicazione: creazione di canali, reti e sinergie, presidia lo scambio delle comunicazioni

(23)

COMUNICAZIONE

La comunicazione è un processo:

• interattivo - legato alle reciproche posizioni dei membri

• informativo - contiene dati di conoscenza riferiti al lavoro e alle relazioni

• trasformativo - investe il sapere di potenzialità di cambiamento

La comunicazione fa il gruppo

(24)

EFFICACIA DEL PROCESSO

Caratteristiche della comunicazione efficace:

• finalizzata - attività concreta finalizzata agli obiettivi

• pragmatica - privilegiare la raccolta di dati e fatti utilizzando tutte le interpretazioni per capire il problema

• trasparente - completezza delle informazioni di cui si dispone

• situazionale - coerenza con le fasi del lavoro di gruppo

La comunicazione è produttiva quando il gruppo arriva ad un risultato concreto e condiviso

(25)

Componenti del processo

• Confronto e scambio: integrazione delle differenze - confronto sia a livello di contenuto che di relazioni

• Ascolto: evento dialettico tra differenziazione e uniformità

• Esposizione: attività del parlante (misurare valore delle conoscenze, capacità di comunicazione, sviluppare interesse, capacità, motivazione)

• Feedback: saper rispondere, misurare il coinvolgimento personale a comunicare

(Fig.11)

(26)

CLIMA

INSIEME DI ELEMENTI, OPINIONI, SENTIMENTI, PERCEZIONI DEI MEMBRI, CHE COLGONO LA QUALITA’ DELL’AMBIENTE DEL

GRUPPO, LA “SUA” ATMOSFERA

Il clima è:

• qualità del sistema

- insieme delle qualità dell’ambiente relazionale percepite dai membri del gruppo ( il tempo, lo spazio..)

• funzione dei modelli culturali del gruppo

- indicatori: sostegno, calore, riconoscimento dei ruoli, apertura e feedback

(27)

QUATTRO ELEMENTI CHIAVE

Il contratto di lavoro che chiarisce gli ambiti di lavoro, specifica il metodo e i tempi, offre garanzie relativamente alle proprie aspettative.

L’ascolto attivo che permette di non valutare immediatamente con i propri strumenti interpretativi.

La valorizzazione delle competenze professionali, relazionali o personali e delle differenze.

La circolarità del processo di apprendimento / insegnamento del leader (leadership appresa).

Riferimenti

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