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Academic year: 2022

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- il manuale -

Sessione Sette

Copyright © 2019 Jon Kabat-Zinn.

Questa traduzione è pubblicata su licenza esclusiva di Sounds True, Inc.

e dell’agenzia di Agence Schweiger.

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Sessione Sette

Apprezzare interezza, unicità e interconnessione

Tra i temi fondamentali di questa settimana:

1.Trattare il mondo in modo diverso, assumendosi la responsabilità della nostra stessa interezza, sentendosi parte di livelli sempre maggiori di integrità, nonché dell’unicità e della realtà delle cose, del flusso e del cambiamento, all’interfaccia tra ordine e caos.

2. La legge dell’impermanenza e il limite del caos

3. Sperimentare come trattenere contemporaneamente dolore e bellezza, sofferen- za, lutto e gioia

4. Onorare il “non sapere”, restando vigili e consapevoli, e mantenendo il cuore aperto.

Vedere un Mondo in un granello di Sabbia, E un Cielo in un Fiore Selvatico

Tenere l’Infinito nel palmo della mano E l’eternità in un’ora . . .”

—William Blake, da “Auguries of Innocence”

In queste settimane trascorse insieme, avventurandoci nel campo della mindfulness, abbiamo visto in diverse occasioni quanto sia facile cadere in modalità “pilota automa- tico”, ben lontani dal fare pienamente esperienza di ciò che sta accadendo nella nostra vita. Vivere in un mondo fantastico di nostra creazione, come afferma Albert Einstein, può crearci una vera e propria prigione. Si tratta della prigione dell’egocentrismo, del preoccuparsi unicamente di sé stessi.

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Troppo facilmente cadiamo nell’errore di vedere la realtà esclusivamente attraverso la lente delle nostre idee, dei nostri desideri, dei nostri attaccamenti, delle nostre con- cezioni e dei nostri pregiudizi. Così facendo, spesso ci perdiamo la bellezza e il pieno potenziale di ciò che si sta effettivamente svolgendo, in qualunque momento, anche se si tratta di un momento difficile. Invece, quando cominciamo ad entrare nella quiete e nella chiarezza che nasce dalla consapevolezza, accade qualcosa di bello; cominciamo a percepire un senso di appartenenza nei confronti di qualcosa di molto più grande di noi stessi - un senso di profonda e fondamentale interconnessione. Ci sentiamo interi, e allo stesso tempo parte di sfere di interezza sempre più ampie.

In questa settima sessione, esamineremo insieme quel profondo senso di interconnes- sione che nasce dal riposare nella consapevolezza, senza alcun programma se non quel- lo di risvegliarci. Questo può portare a creare in noi un nuovo senso della necessità di assumersi una nuova responsabilità, non solo per noi stessi, ma anche per gli altri, vicini e lontani – per quelli che ci assomigliano e quelli che non ci assomigliano, per tutti gli esseri umani, per le altre specie da cui dipende intimamente il nostro benessere, e per il pianeta nel suo insieme.

Quando ti assumi la responsabilità di te stesso, nella tua pienezza, in realtà lo stai fa- cendo anche in virtù dell’interconnessione di tutte le cose, se non ti lasci catturare dalla persistente illusione della separazione, proprio come nella citazione di Einstein che ab- biamo visto nella Sessione Uno: è così che ci assumiamo la responsabilità del mondo.

“Tra il conscio e l’inconscio, la mente ha posto un’altalena: tutte le creature della terra, anche le supernove, oscillano tra questi due alberi, senza mai fermarsi.

Angeli, animali, uomini, insetti a milioni, persino il sole che ruota e la luna;

passano le ere e nulla si ferma.

Tutto oscilla: il cielo, la terra, l’acqua, il fuoco, e il segreto che fa crescere lentamen- te un corpo. Kabir lo vide per quindici secondi e ciò fece di lui un servo a vita”.

—Kabir, Traduzione inglese di Robert Bly (The Kabir Book)

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E adesso, dove andiamo?

— Mantenere la motivazione

In realtà, non è affatto la fine. Piuttosto, si tratta di un nuovo inizio, di una crescita continua… Ricorda, la vita stessa è la vera pratica di meditazione!

Utilizzeremo la sezione finale di questo video per capire come proseguire, dove andare, ora che il nostro programma si conclude. Naturalmente, la vera risposta è: da nessuna parte. L’insegnamento zen fondamentale che non c’è “nessun posto dove andare, niente da fare, niente da raggiungere” è al centro dell’avventura che abbiamo intrapreso in- sieme. Si chiama vita, e si svolge momento per momento, respiro dopo respiro, passo dopo passo. Si svolge ovunque andiamo, ovunque ci troviamo, qualunque cosa stia ac- cadendo. Come nel vecchio cartone animato zen del New Yorker: “Non succede niente.

Questo è tutto”. La vita stessa è il nostro programma di studi.

Potresti aver individuato degli elementi di questo corso che ti sembrano abbastanza im- portanti, al punto di non volerli lasciare andare. Lo spero proprio. Allo stesso tempo, potresti scoprire che saranno proprio alcuni elementi della tua pratica e di ciò che hai scoperto, a non lasciar andare te, e spero proprio che anche questo sia il tuo caso! Quale migliore motivazione potrebbe esserci per continuare a praticare? Quale migliore moti- vazione potrebbe esserci per ascoltare il tuo corpo, la tua mente e il tuo cuore, e trovare la tua Via? E questa è la “Via”, con la “V” maiuscola. È la storia d’amore che ti permette di prendere il tuo posto sul cuscino di meditazione, ogni mattina, di vivere tutti i tuoi mo- menti di risveglio con gentilezza e chiarezza. È una storia d’amore che ti porta ad agire mosso da quello stesso amore, per prenderti cura del mondo che ti circonda, dalla tua famiglia, ai tuoi amici, al tuo lavoro, alle tue comunità di appartenenza e al mondo intero.

Il mondo ha bisogno di tutti i suoi fiori, e anche tu sei un fiore! Tu sei un elemento essenziale della Rete di Indra: l’universo che si manifesta nella tua forma. Come dice Kabir: “Non lasciarti sfuggire un’occasione come questa”.

E tieni sempre in primo piano, nella tua mente e nel tuo cuore, il fondamento etico della pratica: per prima cosa non arrecare alcun danno, né interiore né esteriore. Percorrere

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questo ciglio del burrone richiede intimità con le proprie tendenze all’avidità, all’avver- sione e all’illusione. Tutti le abbiamo, ma non vogliamo per questo esserne schiavi, fino a perdere la nostra integrità. Coltivare l’intimità con queste emozioni, quando sorgono, piuttosto che negarle o scavalcarle, è il fondamento essenziale per una vita di integrità.

Includo qui di seguito alcuni suggerimenti su come continuare a preservare tutti gli ele- menti del nostro lavoro insieme, in un modo che permetta loro di crescere e di appro- fondire dentro di te, e di fiorire nel mondo. Ma soprattutto, questa continuità di pratica, che va ben oltre le nostre otto settimane insieme, dovrà provenire da te, dalla tua pratica continua, dal tuo amore.

Per questo motivo, ti invito a riflettere su ciò che ti ha toccato più profondamente, durante queste otto settimane di percorso insieme. Ti impegnerai con lo slancio che abbiamo svilup- pato in questo programma, continuando la pratica per il resto della tua vita? Abbiamo visto che tutto può diventare un insegnante, anche non praticare per un certo periodo di tempo.

Cosa potresti imparare dal non continuare la pratica del body scan, dal non continuare la pratica di sederti e risederti, nel momento presente, in silenzio, per un certo periodo di tem- po, dal non continuare a praticare lo yoga consapevole, o dal portare una maggiore consape- volezza in ogni aspetto e momento della tua vita? Cosa potresti iniziare a imparare da zero?

Trovare un amico/a di dharma - qualcuno con cui condividere il tuo amore per la pra- tica, soprattutto faccia a faccia - qualcuno che nutra lo stesso profondo amore per la pratica, può essere di enorme aiuto. Il tuo amico/a di dharma potrebbe essere il tuo compagno o la tua compagna di vita, o potrebbe essere qualcun altro - un fratello di dharma, una sorella di dharma o un semplice amico/a di dharma.

Anche andare in ritiro, di tanto in tanto o più regolarmente, può essere molto utile ad illuminare la profondità della pratica. Non potrò mai sottolineare abbastanza quanto possa essere importante per lo sviluppo della tua pratica fare un ritiro prolungato e silenzioso, guidato da insegnanti attenti e autorevoli. Di solito, raccomando i ritiri di meditazione seduta presso la Insight Meditation Society e lo Spirit Rock Meditation Center. Detto questo, ci sono molti altri meravigliosi centri di ritiro in tutto il mondo, che potrete trovare facilmente sul web.

Infine, proprio come ho fatto all’inizio di questa avventura, ti suggerirei di lasciare che la tua voce, la tua intuizione, la tua saggezza, la tua vita, il tuo corpo, il tuo studio delle varie possibilità di pratica della meditazione - in una parola, la tua pratica personale - collaborino tutti insieme per diventare i tuoi insegnanti di consapevolezza più affidabili.

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Domande di riflessione

Prenditi un momento per riflettere sui seguenti suggerimenti per il tuo diario.

Quando ti senti pronto, scegli il tuo metodo preferito - che sia carta e penna, un docu- mento in Word, o uno strumento online per registrare le tue risposte alle domande che ti verranno poste.

Siamo arrivati alla fine del corso. Come vorrai proseguire? Quali elementi di questa esperienza immersiva online di otto settimane ti hanno toccato più profondamen- te? Quali elementi del nostro lavoro insieme, vorrai coltivare e sviluppare ulterior- mente per te stesso/a? Puoi formulare una o due intenzioni, a questo proposito?

La tua comprensione della mindfulness è cambiata o si è sviluppata in queste ultime otto settimane? Se sì, in quali modi?

Riesci a percepire la bellezza della storia d’amore con la tua vita, quando prendi posto sul cuscino di meditazione? Riesci a sentire la bellezza di essere disponi- bile per gli altri senza un programma, senza sentirti separato da essi? Riesci a percepire la natura interconnessa di tutte le cose? Riesci ad usare questo tipo di conoscenza, di saggezza per aiutarti a navigare con integrità attraverso i tuoi mo- menti, la tua giornata, la tua vita?

In che modo potrai contribuire con la tua saggezza, il tuo cuore, la tua pratica, il tuo amore, i tuoi particolari campi di efficacia, per rispondere sia alla sofferenza che alla bellezza del mondo?

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L’autore

JON KABAT-ZINN, PHD, è professore emerito di medicina presso la University of Massachusetts Medical School, dove nel 1979 ha fondato la Clinica per la Ri- duzione dello Stress Basata sulla Consa- pevolezza (MBSR), nota in tutto il mon- do. I programmi MBSR si sono oramai diffusi a livello internazionale in ospedali, cliniche, scuole e altre istituzioni. Jon ha anche fondato il Center for Mindfulness in Medicine, Health Care, and Society nel 1995. È autore di 14 libri tradotti in oltre quaranta lingue, tra cui Vivere Momen- to per Momento; Ovunque tu vada, ci sei già; Mindfulness per Principianti; e la nuova serie in quattro volumi dell’edizio-

ne riveduta di Riprendere i Sensi. © Jaume Cosialls

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