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Fig. 2.6.1 Formula di struttura dell’MDMA (Ecstasy)

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Academic year: 2021

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2.6 Ecstasy Chimica

Con il termine di ecstasy ci si riferisce alla molecola MDMA (3,4-metilendiossi-N- metilamfetamina), derivato dell’amfetamina che possiede una struttura chimica simile alla mescalina, un allucinogeno naturale contenuto in alcune specie di cactus.

1-4

Fig. 2.6.1 Formula di struttura dell’MDMA (Ecstasy)

Vengono, invece, classificate come “simil-ecstasy” un ampio numero di sostanze della famiglia delle metossi-amfetamine, con proprietà psicotrope sostanzialmente simili a quelle dell’ecstasy, tra cui la MDEA (3,4-metilendiossi-N-etilanfetamina) e l’MBDB (N-Metil-1-(3,4-metilendiossifenil)-2-Butamina).

1, 3, 4

Le sostanze classificate come “super-ecstasy”, invece, hanno proprietà allucinogene più elevate, ma anche potenzialmente molto più tossiche, perché lipofile e quindi con facile distribuzione nella sistema nervoso . In questo gruppo rientrano numerose molecole, tra cui la MDA (3,4-metilen-diossi-anfetamina) la DOM (4- metil-2,5-dimetossianfetamina), la DOB (4-bromo-2,5-dimetossi-anfetamina), la 2C- B (4-bromo-2,5-dimetossi-fenetilamina), la PMA (para-metossi-amfetamina), la PMMA (para-metossi-metamfetamina ) e la 4-MTA (4-metil-tio-anfetamina).

1, 3, 4

Farmacodinamica

L’MDMA agisce a livello del tessuto nervoso, principalmente, aumentando il rilascio di serotonina (5-idrossi-triptamina) dai terminali assonici ed ostacolando il suo reuptak,e mentre interferisce in misura modesta con il sistema dopaminergico ed adrenergico.

2, 5

Minime variazioni della struttura chimica dell’MDMA rispetto a quella della

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mescalina) e l’acquisizione di effetti empatogeni-enctactogeni, caratterizzati cioè da una spiccata socievolezza ed una particolare sintonia con se stessi e con gli altri.

Gli effetti dell’ecstasy si manifestano solitamente da 30 minuti a 2 ore dopo l’assunzione (a seconda dell’attività fisica, della pregressa ingestione di cibi o bevande) e perdurano per circa 4-6 ore.

3, 5

Gli effetti desiderati della droga sono rappresentati da sensazione di aumentata energia, euforia, benessere, estroversione, socievolezza (proprietà empatogena), forte capacità introspettiva (proprietà entactogena), aumento della libido, ridotta percezione di sonnolenza e fatica.

5

Anche a seguito dell’assunzione di dosi modeste della sostanza possono manifestarsi gli effetti indesiderati: tensione muscolare, rigidità mandibolare, sindrome delle gambe senza riposo; dopo 2-3 giorni dall’assunzione si può avere dolore e rigidità a carico della muscolatura degli arti ed quella lombare. Si possono associare ulteriori disturbi sia di tipo fisico, quali cefalea, nausea, disturbi della vista, secchezza delle fauci e insonnia, sia di tipo psichico, quali iperattività, disturbi della concentrazione e dell’attenzione, ansia, agitazione sino ad attacchi di panico ed episodi psicotici, che configurano una forma più lieve del cosiddetto “crash” che può far seguito all’abuso di sostanze psicostimolanti quali cocaina ed amfetamine.

2, 5

Gli effetti tossici si possono suddividere in quelli correlati alla neurotossicità (con manifestazione psichiatriche) ed alla tossicità sistemica a carico di vari organi bersaglio.

2

La neurotossicità è rappresentata dalla manifestazione di disturbi mentali o

comportamentali correlati alle funzioni in cui è coinvolta la serotonina, che possono

protrarsi anche per mesi dopo l’assunzione della sostanza. Sono stati descritti casi di

perdita dell’autocontrollo, attacchi di panico, ideazione paranoica, allucinazioni,

flash-back, sintomi psicotici, depressione del tono dell’umore talora sino

all’ideazione suicidiaria; sul piano più propriamente neurologico, sono descritti casi

di deficit della memoria, difetti cognitivi e disturbi epilettici (seguenti ad episodio di

intossicazione acuta) con dimostrazione di alterazioni elettroencefalografiche. E’

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possibile riscontrare, inoltre, la comparsa di alterazioni del sonno, nel senso di una riduzione della sua durata totale ed una prevalenza dello stadio 3 e 4 del sonno REM rispetto ai cicli fisiologici.

2

Vi sono numerosi studi sperimentali che evidenziano, inoltre, che l’influenza di alcuni fattori ambientali sugli effetti neurotossici dell’ecstasy, quali il rumore elevato, l’alta temperatura ambientale ed il sovraffollamento, possono condurre a disidratazione.

5

Gli organi od apparati interessati dagli effetti tossici dell’ecstasy sono numerosi:

a) apparato cardiovascolare: per liberazione di noradrenalina, che determina vasocostrizione, ipertensione e tachicardia; possibile insufficienza cardiaca acuta, sino all’infarto del miocardio e morte improvvisa; emorragia retinica e cerebrale e condizioni di iperkaliemia (che può potenzialmente condurre ad alterazioni del ritmo cardiaco);

b) fegato: necrosi degli epatociti, epatite con ittero, alterazione degli enzimi epatici, tendenza al sanguinamento; generalmente entro qualche mese, nei casi più gravi, il danno epatico può evolvere verso la cirrosi, ovvero manifestarsi direttamente come insufficienza epatica fulminante ad esito fatale;

c) reni: rabdomiolisi che causa danno renale a seguito della liberazione di mioglobina che precipita a livello tubulare (nefropatia tubulare) che può evolvere verso un’insufficienza renale cronica che conduce alla necessità di trattamento dialitico;

d) sistema termoregolatore ipotalamico: ipertermia con temperatura corporea che supera i 40°C, con rischio di ipertermia maligna ad esito letale;

e) sistema della coagulazione: vi può essere coagulazione intravascolare disseminata (CID) con emorragie diffuse che possono condurre ad insufficienza cardiocircolatoria acuta.

2, 5

Vie di assunzione

L’ecstasy viene smerciata sotto forma di compresse, ciascuna delle quali contiene

circa 125 mg di principio attivo (con una variabilità di 5- 180 mg). In genere la dose

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assunta corrisponde ad una compressa anche se alcuni consumatori tendono ad ingerirne una seconda nella fase in cui gli effetti tendono a diminuire.

4

Le compresse, commercializzate con il nome di ecstasy, peraltro, sono spesso miscele di MDMA, MDA, MDEA o MBDB; possono contenere, inoltre, impurità di fabbricazione, come acetato di piombo, o prodotti diversi, quali zucchero in polvere e caffeina, o con altre sostanze psicoattive come LSD o amfetamine; un miscuglio di questo tipo può provocare degli “horror trip” (stati di forte angoscia per tutto il tempo in cui si è sotto l'effetto dell'ecstasy).

2, 6

Metabolismo e Farmacocinetica

L’assorbimento per via orale è rapido ed il picco plasmatico viene raggiunto dopo circa 2 ore, mentre l’eliminazione è lenta, con un’emivita di circa 8 ore ed un periodo di 40 ore per ottenere l’eliminazione pressoché totale della sostanza. La molecola viene metabolizzata a livello epatico, mediante un processo di demetilazione che porta alla formazione di un metabolita, la 3,4-diidrossimetamfetamina (DHMA), che sembra essere responsabile della neurotossicità della droga. Gli effetti della droga si rendono manifesti dopo circa 30-40 minuti dall’assunzione e si mantengono per circa 4-6 ore, dopo di che, prevalgono le manifestazioni secondarie.

2, 4, 5

Accertamenti analitici

I valori di cut off per i test di screening su matrice urinaria per MDMA, MDA, MDEA, MBDB sono di 500 ng/ml, quelli di conferma di 200 ng/ml, mentre per il sangue i valori di conferma sono di 20 ng/ml.

1, 7, 8

Bibliografia:

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Psicopatologia e clinica psichiatrica: Utet; 2010. p. 245-59.

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Clarke's Analysis of Drugs and Poisons Third edition ed: Pharmaceutical Press.

5. O'Brien CP. Tossicodipendenza e abuso di farmaci. In: Brunton LL, editor. Goodman &

Gilman Le basi Farmacologiche della terapia: Mc Graw Hill.; 2006.

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7. GTFI. Linee guida per i laboratori di analisi di sostanze d’abuso con finalità tossicologico- forensi e medico-legali su campioni biologici prelevati da vivente: Revisione n. 4 del 6 dicembre 2012 a cura della Commissione Qualità delìAssociazione scientifica "Gruppo Tossicologi Forensi Italiani (GTFI)". In: Italiani GTF, editor.; 2012.

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