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2.5.1 Formula di struttura dell’amfetamina Fig

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Academic year: 2021

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2.5 Amfetamine Chimica

Le amfetamine appartengono ad una vasta famiglia di composti di sintesi, strutturalmente simili alla feniletilamina (PEA): fanno parte di questo gruppo molecole come l’amfetamina, la metamfetamina, le metossiamfetamine e le metilendiossiamfetamine . 1-3

Fig. 2.5.1 Formula di struttura dell’amfetamina

Fig. 2.5.2 Formula di struttura della metamfetamina

Farmacodinamica

Le amfetamine esercitano la loro attività a livello del sistema nervoso centrale mediante vari meccanismi:

a) facilitano il rilascio delle catecolamine dopamina e noradrenalina;

b) ostacolano il recupero (re-uptake) a livello sinaptico di tali molecole, prolungandone gli effetti;

c) stimolano direttamente i recettori delle catecolamine;

(2)

d) inibiscono l’azione della mono-amino-ossidasi (MAO), enzima che degrada la dopamina. 2, 4

Il risultato finale di queste plurime modalità d’azione è, dunque, rappresentato da un potente effetto psicostimolante riconducibile all’accumulo di dopamina, dal quale dipende la sensazione di euforia e di eccitazione che viene avvertita a seguito dell’assunzione della sostanza, ed a cui consegue, inoltre, una maggiore secrezione di adrenalina e noradrenalina, che vengono fisiologicamente prodotte dall’organismo in caso di forti emozioni, spavento, pericolo, sforzo prolungato. 2

Le amfetamine, inoltre, hanno proprietà entactogene, facilitando il contatto interpersonale e l’empatia, tuttavia, l’utilizzo cronico determina degenerazione e morte dei neuroni serotoninergici .2, 4

Vie di assunzione

Tali composti si presentano nel mercato illecito sottoforma di capsule, compresse e polvere in cui la quantità di principio attivo varia notevolmente per la presenza di numerose sostanze adulteranti.3, 5

Le amfetamine possono essere assunte per via orale, per via inalatoria o endovenosa.6

Subito dopo aver fumato la droga o averla iniettata per via endovenosa, il soggetto prova un intenso flash che dura solo pochi minuti ed è descritto come sensazione molto piacevole; se la droga viene sniffata oppure ingerita, produce euforia, una sensazione molto forte ma di livello inferiore rispetto al livello del flash.5

L’intossicazione acuta determina effetti organici quali tremore, ipertensione, tachicardia, midriasi, secchezza delle fauci, chiusura serrata della mandibola, bruxismo, convulsioni, ipertermia, arresto cardio-circolatorio, emorragia cerebrale, ed effetti neuro-psichici come agitazione psicomotoria, ansia, aggressività, delirio paranoide, sino a vere e proprie psicosi e stati allucinatori. 2

Per le amfetamine si instaura rapidamente il fenomeno della tolleranza da cui origina la predisposizione ad aumentare i dosaggi di assunzione per ottenere gli stessi

(3)

Tale tendenza è alimentata anche dalla condizione di “addiction”, vale a dire di forte dipendenza psicologica nella quale ricade il consumatore abituale di amfetamine. 7

Dato che le amfetamine non inducono dipendenza fisica, non esiste una vera e propria sindrome di astinenza, anche se la brusca sospensione del consumo della sostanza, soprattutto in soggetti che ne fanno uso smodato, può determinare un corollario di manifestazioni cliniche rappresentate da depressione fisica e psicologica.

I sintomi fondamentali sono senso generale di affaticamento, disturbi del sonno, irritabilità, ansietà, ideazione paranoide e depressione, ideazione suicida. In alcuni casi possono essere presenti anche disturbi della personalità ed allucinazioni uditive e visive. 4, 7-9

L'uso prolungato di amfetamine può causare disordini seri nel ritmo veglia-sonno e può evolvere verso manie di persecuzione, ossessioni, disturbi paranoici in genere ed episodi psicotici (che possono persistere per mesi o anni dopo che l’uso della droga è cessato). 4

Metabolismo e Farmacocinetica

Con l’assunzione orale di amfetamina il picco ematico si raggiunge dopo circa 2-3 ore dall’assunzione mentre a seguito di iniezione per via endovena le massime concentrazioni ematiche si raggiungono immediatamente. 1, 5, 10

Quando l’assunzione avviene per via inalatoria il picco plasmatico viene raggiunto dopo pochi minuti e gli effetti si mantengono elevati per circa 3-4 ore prima di cominciare a diminuire di intensità; con tale metodo di assunzione si realizza un assorbimento di circa il 70% del prodotto (mentre mediante il normale metodo di fumo l’assorbimento è ridotto al 5-20%).1, 3

La metamfetamina possiede le stesse proprietà psicostimolanti dell’ amfetamina ma è dotata di maggiore potenza di azione e di effetti più duratura in quanto la sua eliminazione è più lenta3, 10

Accertamenti analitici

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L’identificazione delle amfetamine nei fluidi biologici è particolarmente complessa soprattutto a causa dell’estrema variabilità dei dosaggi e dell’estrema volatilità di alcune basi libere; le analisi di screening, in particolare, presentano numerose problematiche: i test immuno-chimici con anticorpi policlonali sono poco specifici potendo fornire risposte positive per molte sostanze anfetamino-simili. L’

introduzione sul mercato di nuove molecole di sintesi, inoltre, può determinare falsi negativi.1, 3, 5, 11, 12

Le tecniche di conferma dovranno ricercare il parent-drug essendo la maggior parte delle amfetamine escrete in forma immodificata: i valori di cut-off su sangue sono di 20 ng/ml per amfetamina e metamfetamina.13-16

Nell’interpretazione dei risultati bisogna comunque tener conto che l’amfetamina e la metamfetamina sono metaboliti di alcuni farmaci per cui la loro presenza può derivare dall’assunzione degli stessi: ad esempio la metamfetamina è il metabolita principale della selegilina, mentre l’amfetamina del clobenzorex.3

Bibliografia:

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