• Non ci sono risultati.

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

   

 

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE  Assemblea Generale  

Convocata ai sensi degli artt. 93, primo comma n. 3, e 94 dell’Ordinamento giudiziario 

   

Il PROCESSO CIVILE TELEMATICO IN CASSAZIONE  Intervento del cons. Vincenzo Di Cerbo, Direttore del CED   

   

AULA Magna, 25 giugno 2015   

                           

(2)

Il  processo  civile  telematico  non  è  soltanto  utile,  come  evidenziato  nella  Relazione  del  Presidente  Rordorf,  ma,  per  una  buona  parte  della  giurisdizione,  sta  diventando obbligatorio.  

Ed  infatti,  come  è  noto,  dal  30  giugno  2014  è  divenuto  obbligatorio,  per  i  procedimenti  civili,  contenziosi  o  di  volontaria  giurisdizione,  dinanzi  al  tribunale,  il  deposito con modalità telematiche degli atti processuali e dei documenti da parte dei  difensori delle parti precedentemente costituite.  

Il prossimo 30 giugno tale obbligatorietà degli atti endoprocessuali riguarderà le  Corti di appello.  

Presto  arriveranno  in  Corte  di  cassazione  ricorsi  avverso  sentenze  emesse  all’esito di un processo civile svoltosi, almeno in parte, secondo modalità telematiche. 

(Secondo i dati forniti dal Ministero della Giustizia, aggiornati al 31 maggio 2015, negli  ultimi  dodici  mesi  ben  193.000  sentenze  sono  state  redatte  e  depositate  in  forma  telematica).  

L’obbligatorietà  del  Processo  Civile  Telematico  non  riguarda,  attualmente,  la  Corte di cassazione, che dovrà attendere l’emanazione di uno o più decreti ministeriali  che  accertino  la  funzionalità  dei  servizi  all’uopo  predisposti  e  che  rendano  giuridicamente efficaci le attività compiute in forma telematica. 

Tuttavia  la  Corte  non  si  farà  cogliere  impreparata,  avendo  da  tempo  deciso  di  informatizzare  anche  il  processo  di  legittimità  coerentemente  con  quanto  sta  accadendo nel giudizio di merito.  

Alcuni importanti segmenti di tale processo sono già stati realizzati e si trovano  attualmente in fase di avanzata sperimentazione.  

Mi  riferisco  in  primo  luogo  alla  fase  introduttiva  del  giudizio  di  cassazione  mediante  deposito  del  ricorso.  La  Corte  è  infatti  attrezzata  per  la  ricezione  della  c.d. 

busta telematica contenente il ricorso ovvero tutti gli altri atti del giudizio di legittimità   inviati  dalle  parti,  ricezione  che  consente  l’attribuzione  contestuale  del  Numero  di  Registro  generale,  l’acquisizione  automatica,  nel  Sistema  informatico  della  Corte,  del  contenuto dell’atto e delle informazioni ivi contenute e l’invio automatico al mittente  dell’avviso dell’avvenuto ricevimento dell’atto stesso.  

(3)

Mi riferisco inoltre alle comunicazioni telematiche da parte della cancelleria, con  l’utilizzo  della  posta  elettronica  certificata;  le  suddette  comunicazioni  consentiranno,  analogamente  a  quanto  si  sta  verificando  per  gli  uffici  di  merito,  non  solo  una  abbreviazione  dei  tempi  e  un  notevole  risparmio  di  forza  lavoro  nell’ambito  delle  cancellerie, ma anche una considerevolissima riduzione delle spese. Basti pensare che,  secondo stime del Ministero della Giustizia, negli ultimi 12 mesi sono stati risparmiati,  con le comunicazioni telematiche inviate dagli uffici di merito (oltre 13 milioni) circa 48  milioni di Euro.  

La  Corte  di  cassazione  è  pronta.  La  sperimentazione  è  stata  conclusa  con  successo.  

Poiché tuttavia per la Corte di cassazione è previsto (art. 16, commi da 4 a 8 d.l. 

n. 179 del 2012, convertito in legge n. 221 del 2012) che per l’efficacia giuridica delle  comunicazioni  telematiche  è  necessaria  l’emanazione,  da  parte  del  Ministro  della  Giustizia,  di  un  apposito  decreto,  il  sistema delle comunicazioni telematiche non  può  ancora entrare a regime atteso che il Ministro, al quale la richiesta dl decreto è stata  inviata nel dicembre 2014 non ha ancora provveduto.  

 

In definitiva, la Cassazione non è spettatore passivo delle novità digitali che già  sono  il  presente  del  servizio  “giustizia”  in  Italia,  seppure  con  difficoltà  e  disarmonie  attuative, che si spera, nel breve, di riuscire a superare. 

Ma non è spettatore passivo soprattutto sotto altro profilo, sicuramente ancor  più congeniale alla vocazione che costituisce la cifra dell’Istituto, ossia la sua funzione  di interprete privilegiato del diritto oggettivo.  

In  questo  senso,  la  Corte  ha  assunto  un  ruolo  significativo  nel  contesto  del  ristretto  “tavolo  normativo”  (coordinato  dall’Ufficio  legislativo  del  Ministero  della  giustizia)  istituito  per  studiare  un  percorso  normativo  che,  nell’immediato  e  nel  prossimo  futuro,  serva  a  dare  un  assetto  disciplinatorio  forte  e  magari  tendenzialmente definitivo al Processo Civile Telematico.  

La Corte, consapevole del suo specifico e peculiare background, può contribuire  fattivamente  ad  orientare  il  percorso  normativo  in  una  prospettiva  di  sistema,  che 

(4)

preveda  un  armonico  coordinamento  tra  esigenze  proprie  della  giustizia  digitale  e  quelle, non altrimenti eludibili, delle garanzie processuali, nella loro declinazione forte,  che vuole salvaguardato, sempre e comunque, il nucleo essenziale dei diritti di azione  e difesa, nel contesto di un processo giusto e dalla durata ragionevole. 

Sicché,  a  fronte  di  esigenze  immediate  –  suscitate  dall’operatività  attuale  del  giudizio  civile  di  merito  telematico  –  si  pongono  altre  esigenze,  di  più  ampio  respiro,  che possono essere soddisfatte in un periodo più lungo, sebbene non troppo dilatato,  e alle quali l’apporto della Corte di cassazione può, e deve, risultare non solo tangibile,  ma soprattutto guidato da una prospettiva lungimirante.  

Esigenze che potrebbero trovare sbocco realizzativo in coincidenza con la messa  in  opera  del  Processo  Civile  telematico  per  il  giudizio  di  legittimità  e  che,  anche  per  questa ragione, necessitano, sin d’ora, di una riflessione attenta e seria sul vero nodo  problematico  da  affrontare  e  risolvere,  che  è  quello  –  vorrei  dire  ‐  del  Processo  telematico  tout  court,  ossia  di  un  diritto  processuale  civile  che,  pur  ovviamente  nell’ambito della disciplina di settore sua propria, permeato dai ricordati principi che  forgiano  la  effettività  della  tutela  giurisdizionale,  tuttavia  dialoghi  intimamente  con  l’impianto  “telematico”,  il  quale  non  può  più  essere  pensato  come  “mera  sovrastruttura”  di  un  processo  ancora  legato  alle  sue  origini  strutturali,  avulse  dalla  tecnologia  digitale,  bensì  come  sua  “struttura  portante”  e  veicolo  stesso  della  disciplina dell’attività processuale.  

Dunque,  non  più  una  prospettiva  di  interventi  settoriali  e  frammentari,  che  innestino talune regole del Processo telematico su un corpo ‐ verrebbe quasi da dire ‐  ad  esso  alieno  e  incline  al  rigetto,  ma  la  realizzazione  di  una  disciplina  compiuta  ed  omogenea  che  tenga  conto  che  l’unico  processo  civile  è  quello  telematico  e  che,  pertanto,  su  tale  base  deve  trovare  impianto  la  disciplina  processuale,  secondo,  ovviamente,  i  suoi  principi  regolatori  di  base.  In  definitiva,  non  già  un  pachtwork  di  norme inserite qua e là nel codice di procedura, ma un sistema coerente e coeso, che  poggia  sul  telematico  come  volano  dell’intero  processo  e  che,  dunque,  deve  essere  ricostruito, ma soprattutto ripensato in una ottica completamente differente. 

(5)

E’  questo,  dicevo,  un  nodo  che  sembra  ancora  difficilmente  districabile,  posto  che  l’esperienza  anche  più  recente  registra,  se  non  una  diffidenza,  comunque  una  oggettiva  mancanza  di  dialogo  reale  e  fattivo  tra  gli  studiosi  del  processo  civile  e  i  giuristi cd. informatici, che riverbera sugli stessi tavoli istituzionali deputati a pensare o  a  mettere  in  atto  le  riforme  processuali  necessarie  al  miglioramento  del  sistema  complessivo della giustizia civile. 

Il  che  testimonia  della  necessità  di  un  deciso  impegno  a  “cambiare  punto  di  vista”,  a  comprendere  il  mutamento  culturale  forte  che  immancabilmente  deriva  da  questo  progetto  di  prossima,  non  lontana,  concretizzazione.  La  realizzazione  del  Processo  Civile  telematico,  e  di  quello  in  Cassazione,  non  sembra  essere,  infatti,  approdo  che  si  potrà  evitare  e,  dunque,  anche  la  Corte  di  Cassazione,  ma  direi  soprattutto  la  Corte  di  Cassazione,  è  tenuta  a  dare  il  suo  importante,  decisivo  contributo per la costruzione  del  migliore  sistema possibile,  che  non  può  che  essere,  alla  fine,  un  sistema  che  compiutamente  armonizzi,  in  un  unico  meccanismo  funzionale,  la  “carrozzeria”  e  il  “motore”,  ossia  la  tecnologia  digitale  e  la  dogmatica  processual‐civilistica. 

 Grazie. 

 

Vincenzo Di Cerbo 

   

Riferimenti

Documenti correlati

[r]

Tutti i verbali delle sedute pubbliche sono comunicati a cura della segreteria per posta elettronica ai magistrati della Corte di cassazione e della Procura generale ( 8 ). Per

Ogni Collegio é composto, oltre che dal Presidente del Collegio, da almeno un Presidente titolare di sezione, da sei (o da un numero minore nel caso di presenza di più

La presidente Leone ha ricordato che il tribunale di Roma ha, con due distinte ordinanze, partendo dall’obbligatorietà del rito, affermato che a condizione che il lavoratore abbia

[r]

Ben diversi sono i tempi di definizione dei ricorsi civili: 35 mesi, diminuiti peraltro rispetto al 2009 (37 mesi). Il futuro della Cassazione civile dipenderà dal funzionamento

366, terzo comma, in quanto la modificazione proposta nello schema induce dubbi di compatibilità con gli articoli 24 e 111 della Costituzione e di praticabilità concreta

In primo luogo, ci si deve chiedere quale sia la dinamica applicativa nell’ipotesi di cause scindibili (art. civ.), non potendo ritenersi che l’effetto estintivo.. possa coinvolgere