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Rapporto Annuale Regionale 2011 Puglia

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Academic year: 2022

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Rapporto Annuale Regionale 2011

Puglia

ottobre 2011

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Rapporto Regionale 2011

Direttore Regionale: Mario Longo

Redazione:

Simona Amadesi – Responsabile Comunicazione Centro Protesi di Vigorso di Budrio Pietro Amico – Sovrintendente Medico Regionale

Anna Rita Cappabianca – Responsabile Comunicazione Regionale Pasquale Carluccio – Professionista CTR1

Vincenzo Castaldo – Dirigente Medico I livello SMR2 Nicoletta Celi – Funzionario Processo Lavoratori Massimo Cervellati Professionista Contarp3

Piersaverio Gelato – Professionista Contarp

Vincenzo Mazzeo – Dirigente Ufficio Attività Istituzionali Luciana Mazzone – Professionista CTR

Michele Nettis – Responsabile Informatico Regionale Giuseppe Paradies – Professionista CTR

Francesco Schiavone – Responsabile Processo Lavoratori

Hanno collaborato:

Vincenzo Magistà – Direttore TgNorba24 Antonio Procacci – Caporedattore TgNorba24

1 CTR – Consulenza Tecnica Edilizia Regionale

2 SMR. – Sovrintendenza Medica Regionale INAIL

3 Contarp – Consulenza Tecnica Accertamento Rischio Professionale

Stampato dalla Tipografia INAIL – Milano

Giuseppe Gigante – Coordinatore - Vicario del Direttore regionale

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Rapporto regionale 2011

Indice

Introduzione del Direttore Regionale 5

Sezione 1 – Il fenomeno infortunistico e tecnopatico nella Regione 1.1 Il quadro socio-economico e occupazionale 9

1.2 Infortuni 2011 – considerazioni generali 11

1.3 Gli infortuni mortali 14

1.4 Gli stranieri 17

1.5 Malattie professionali 19

Sezione 2 – Le monografie 2.1 Sicurezza alla guida per la Persona con disabilità motoria: disponibilità tecnologica e competenze dell’INAIL 23

2.2 Formazione sulla sicurezza nei cantieri degli studenti degli istituti tecnici per geometri della Puglia: l’esperienza dell’Inail nella realizzazione dei percorsi didattici. 26

2.3 La “Finestra mediatica”: uno spazio Inail in tv, per una comunicazione istituzionale “in digitale” sempre più vicina ai cittadini 30

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Introduzione del Direttore Regionale

Nel rinnovare il consueto appuntamento annuale, che mette a fuoco le attività e le iniziative più significative realizzate sul territorio regionale, va premesso che il 2011 è stato un anno particolarmente impegnativo, dal punto di vista economico e sociale.

In questa congiuntura sfavorevole, tuttavia, è possibile cogliere dei segnali positivi, convergenti tutti nella medesima considerazione, che le difficoltà a volte si traducono in nuove opportunità di crescita e conducono verso uno scenario diverso.

La contrazione delle risorse economiche ed umane dell’Istituto, al passo con la spending review, infatti, non ha comportato una diminuzione della quantità e qualità dei servizi offerti ai lavoratori dalla Direzione Regionale e dalle Strutture territoriali.

La direzione intrapresa è verosimilmente quella giusta, anche alla luce delle rilevazioni statistiche sul territorio, che mostrano un calo marcato degli infortuni sul lavoro (soprattutto mortali) in Puglia, in linea con il trend in discesa, ormai decennale.

L’analisi dei dati gestionali relativi all’instaurazione di nuovi rapporti assicurativi, risultati in incremento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, lascia, inoltre, ipotizzare, che parte dei lavoratori fuoriusciti da percorsi occupazionali di lavoro dipendente delle ditte in crisi si è assunta, in proprio, il rischio d’impresa, creando aziende di piccole dimensioni; il che è segnale inconfutabile di reattività, creatività e spirito d’iniziativa. Analoghe determinazioni, peraltro, sono state assunte da quei lavoratori pugliesi, rimasti senza lavoro a causa della recessione, che non si sono dati per vinti e hanno cercato nuove tipologie d’impiego, in rapporto di dipendenza, come dimostra la moderata crescita del numero di occupati, nell’anno in osservazione.

Un contesto del genere, è stato lo scenario di iniziative di grande valore sociale, oltreché umano, scaturite dalla collaborazione tra l’INAIL e gli altri Enti, impegnati sul fronte della tutela e della promozione del benessere dei lavoratori.

L’intesa siglata con il C.I.P. - Comitato Italiano Paralimpico - rivolta a diffondere la pratica sportiva, quale parte integrante dell’iter riabilitativo del diversamente abile, è emblematica della volontà di andare oltre gli eventi sfavorevoli, per realizzare valori, quali l’agonismo, nonostante i limiti fisici, la sana competizione, la vittoria sullo stato di solitudine e di chiusura, che spesso si accompagnano alle gravi menomazioni.

L’INAIL, da parte sua, proseguendo nel superamento della funzione meramente assicurativa, ha incentrato la sua mission nella “presa in carico” del lavoratore infortunato o tecnopatico, trovando un prezioso alleato nel Servizio Sanitario Nazionale, con cui ha instaurato rapporti improntati ad una logica di stretta collaborazione, evitando sovrapposizioni e diseconomie, nell’erogazione di prestazioni avanzate di assistenza medica e riabilitativa agli assistiti.

Prevenzione e Ricerca, peraltro, attuate sul territorio regionale in modalità coerenti con le peculiarità del tessuto economico-sociale, sono diventate i comuni denominatori della nuova progettualità, che valorizza le collaborazioni con altri Soggetti, per conseguire, unendo le forze, un valore aggiunto, rispetto agli interventi univoci.

In particolare, le sinergie hanno privilegiato il coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche, attraverso le varie iniziative, formative e informative, realizzate nelle scuole pugliesi, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, il Comitato Paritetico Territoriale (C.P.T.) e l’Ente Scuola provinciale per la Formazione Professionale in Edilizia (FORMEDIL-Bari), assicurando, così, un “taglio pratico” ai percorsi didattici. E’ nella scuola che occorre articolare ed approfondire la cultura della sicurezza, affinché nelle nuove generazioni il concetto metta radici e diventi per tutti uno stile di vita. E per fare questo, oltre a realizzare i percorsi di formazione specialistici, destinati agli Istituti tecnici, che ormai da tempo l’Istituto sta mettendo in campo, si dovrà ampliare la platea degli studenti.

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Mirando a progetti con un taglio più educativo, per una formazione dei giovani che, oltre ad agire sul piano conoscitivo del rischio sul lavoro, incida sul rispetto delle regole e sul riconoscimento del valore della vita, si potrà aumentare il senso di responsabilità, che sta alla base di ogni scelta individuale, a favore della sicurezza. La componente culturale, unitamente al complesso ed efficace sistema di norme e sanzioni che regolano la materia, rappresenta una valida strategia per ridurre sempre di più la portata del fenomeno.

Analogo potenziale divulgativo sulla promozione della sicurezza hanno avuto i workshop organizzati dalla Sovrintendenza Medica Regionale in svariati ambiti, tra cui, a titolo esemplificativo, “La sicurezza alla guida per la persona con disabilità motoria”, al fine di illustrare la disponibilità tecnologica e le specifiche competenze dell’Istituto in questo delicatissimo ambito.

Con l’intento di accrescere l’efficacia del sistema comunicativo, attraverso l’utilizzo di canali capaci di “avvicinare” all’Istituto anche i “non addetti ai lavori”, si è realizzato, inoltre, il progetto “la finestra mediatica”, che ha visto la partecipazione di funzionari e professionisti della Direzione Regionale e della Sede Inail di Bari ad un programma televisivo sul lavoro, trasmesso dall’emittente TgNorba24, nel corso del quale i diversi servizi offerti dall’Istituto ai lavoratori sono stati descritti con semplicità e chiarezza.

La messa in campo delle varie iniziative ha come obiettivo comune quello di evidenziare che il fenomeno infortunistico e tecnopatico non può e non deve essere considerato una mera fatalità, ma la conseguenza di molteplici fattori conoscibili e spesso evitabili, che devono essere contrastati ed eliminati.

Accanto a queste attività, l’Istituto, nel momento in cui si verificano, in ogni caso, gli infortuni professionali, in particolare quelli mortali e collettivi – si pensi al tragico crollo della palazzina di Barletta, che ha coinvolto il 3 ottobre 2011 quattro operaie di un opificio tessile e la figlia del titolare - eroga, con l’immediatezza e tutta l’efficienza possibili, le prestazioni previste a favore dei familiari delle vittime, nonché il sostegno psicologico e socio- assistenziale. Di fronte a tragedie del tipo di quelle sopra menzionate, l’imperativo categorico è di continuare ad operare per promuovere sui luoghi di lavoro il radicamento di una cultura delle “buone prassi” e l’interiorizzazione delle norme sulla sicurezza, sia da parte del lavoratore, sia da parte del datore di lavoro.

La sfida più difficile sul territorio pugliese è senza dubbio rappresentata dalla realtà industriale estremamente complessa dell’ ILVA di Taranto, per la specificità ed intrinseca pericolosità dei processi produttivi aziendali e per le implicazioni di tipo ambientale. A Taranto, ove è necessario più che altrove conciliare interessi, nello specifico, apparentemente inconciliabili (a titolo esemplificativo: l’occupazione con il risanamento ambientale e la produzione con la salvaguardia della vita e della salute), l’INAIL è chiamato a collaborare con gli altri Istituti e Autorità, attraverso i dati telematici aggregati sulle malattie e infortuni professionali di cui dispone, in primo luogo per ricostruire un quadro completo delle patologie cagionate dal centro siderurgico e, in secondo luogo, avvalendosi anche degli studi finalizzati del Settore ricerca, certificazione e verifica (ex ISPESL), per potenziare quegli strumenti di prevenzione e tutela che già da tempo adotta (e che nell’ILVA sono, per esempio, rappresentate dall’ambulatorio INAIL presente all’interno dello Stabilimento).

In questa breve panoramica sono stati descritti soltanto alcuni dei diversi percorsi in continuo divenire, intrapresi dall’INAIL PUGLIA, il cui Rapporto Annuale Regionale costituisce un momento importante per valutare ciò che nell’anno è stato realizzato e ciò che è ancora in “corso d’opera”, in una prospettiva di costante crescita, miglioramento, nonché apertura nei confronti delle sollecitazioni provenienti dal contesto esterno.

Mario Longo

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Sezione 1

Il fenomeno infortunistico e tecnopatico nella Regione

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9

1. Il fenomeno infortunistico e tecnopatico della Regione

1.1 Il quadro socio-economico e occupazionale

L’analisi dell’andamento infortunistico e tecnopatico in Puglia nel 2011 non può prescindere da un suo preventivo inquadramento nel contesto demografico e occupazionale regionale, al fine di rilevare il peso che hanno avuto le variazioni della popolazione e della occupazione sulla contrazione del numero degli infortuni sul lavoro, rispetto all’anno precedente.

In tal modo, diventa possibile formulare delle osservazioni anche sulle principali ragioni sottese a detto calo, escludendo altri fattori condizionanti.

Nonostante la recessione generalizzata e perdurante, sul nostro territorio i dati sull’occupazione e, in particolar modo su quella “al femminile”, sono confortanti, almeno rispetto al 2010.

Risulta, infatti, un incremento dell’impiego della forza lavoro complessiva, pari quasi ad un punto percentuale (+0,99%), in relazione alla quale il dato più significativo è rappresentato dall’aumento delle donne occupate, che si attesta sul 2,45% (da 409.000 a 419.000 unità).

I settori interessati da tale inaspettato trend sono soprattutto l’agricoltura (da 33.000 a 37.000 donne) e l’industria (da 39.000 a 43.000 donne), all’interno della quale, nell’ambito delle costruzioni, si registra una variazione positiva percentuale di oltre 33 punti.

Sostanzialmente stabile è, invece, la situazione nei Servizi, che rappresentano tradizionalmente il ramo privilegiato per il lavoro delle donne, in considerazione dei caratteri di relativa sicurezza delle attività.

Nell’anno in osservazione, dunque, si assiste ad un inversione di tendenza rispetto agli anni passati: non solo la crisi non ha condizionato l’occupazione, che invece di diminuire è aumentata, lievemente per il versante maschile (+ 0,25%) e sensibilmente per quella femminile (+2,45%), ma le lavoratrici sono state anche impiegate in ambiti tradizionalmente di appannaggio degli uomini, per la loro pericolosità e usura (industria e specificamente edilizia).

Tuttavia, confrontando, in valore assoluto, il numero degli uomini e delle donne occupate, rimane alta nel 2011 in Puglia la percentuale di scarto tra gli uni e gli altri: le lavoratrici restano circa la metà dei lavoratori (a fronte di 816.000 maschi, si rilevano solo 419.000 femmine).

Evidentemente le politiche sociali di promozione del lavoro femminile, attraverso ausili alla maternità, incentivi all’imprenditoria di genere e varie garanzie per le pari opportunità, pur avendo prodotto i primi risultati utili, vanno perseguite e perfezionate, nell’ottica del conseguimento di un’effettiva parità dei sessi nel mondo del lavoro.

Nella tabella di fonte ISTAT, che segue, è evidenziata, in dettaglio, la variazione del numero di occupati, espresso in migliaia, rispetto all’anno precedente, distinguendo i vari settori e il genere maschile e femminile.

Eventuali incongruenze nei totali sono imputabili ad arrotondamenti.

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Tav. 1 - Occupati per settore di attività e sesso - Media 2010 - 2011 – Puglia Settore

di attività economica

Maschi Femmine Totale

Var. % 2010 2011 2010 2011 2010 2011

Agricoltura 76 71 33 37 109 108 -0,91

Industria 254 259 39 43 292 302 +3,43

di cui Costruzioni 108 107 3 4 112 111 -0,89

Servizi 484 486 338 339 822 825 +0,37

Totale 814 816 409 419 1.223 1.235 +0,99

Fonte: ISTAT - nuova rilevazione Forze di lavoro – I valori sono espressi in migliaia Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento

La caratterizzazione demografica della Puglia nel 2011 non sembra aver condizionato il quadro occupazionale appena tratteggiato, in quanto il leggero aumento della popolazione (+ 0,15%) è stato egualmente spalmato sia sulla componente maschile, sia su quella femminile e, per entrambe, la fascia d’età interessata dalla crescita è quella dai 55 anni in su.

Tav. 2 - Popolazione per sesso e classe di età - Media 2010 - 2011 – Puglia

Sesso

< 15 anni 15-24 anni 25-54 anni 55 anni e oltre

Totale

2010 2011 2010 2011 2010 2011 2010 2011 2010 2011 Maschi 312 309 248 246 859 857 557 565 1.976 1.979 Femmine 296 294 236 233 887 885 678 688 2.097 2.100 Totale 608 603 484 479 1.746 1.742 1.235 1.254 4.073 4.079

Fonte: ISTAT - nuova rilevazione Forze di lavoro – I valori sono espressi in migliaia Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento

E’ di tutta evidenza che nella nostra Regione sono in aumento gli anziani.

Ciò, in termini assoluti, indica un prolungamento delle aspettative di vita, per svariate ragioni, tra cui anche la salute e il benessere, che non possono essere approfondite in questa sede, e, in termini relativi, è sintomo inequivocabile di un certo calo nelle nascite.

Il numero di persone teoricamente occupabili comprese nella fascia d’età da 15 a 64 anni, che nel 2010 era pari a 2.723.000 unità, è lievemente scesa, nell’anno in osservazione, a 2.720.000 persone. (- 0,11%); il che comporta una parallela diminuzione dello scarto tra potenziali lavoratori e unità effettivamente collocate.

Considerato anche l’aumento dell’occupazione nel 2011, abbiamo che nel 2010 la percentuale degli occupati rispetto alla platea degli occupabili era del 44,92%, mentre nell’anno successivo i primi sono diventati il 45,41% dei secondi.

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1.2 Infortuni sul lavoro 2011: considerazioni generali

Dall’analisi del contesto demografico-occupazionale appena descritto, si rileva verosimilmente che la recessione, non avendo determinato una contrazione della occupazione, non ha neanche ridimensionato il valore della variazione in diminuzione degli infortuni sul lavoro denunciati in Puglia nel 2011, rispetto all’anno precedente.

Il dato, pertanto, è indicativo di un effettivo miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza degli ambienti di lavoro sul territorio pugliese.

I casi nella nostra Regione sono passati da 35.319 a 31.960, con un calo in termini assoluti di 3.359 eventi e percentuali del 9,51%.

Anche il confronto con il dato nazionale è sintomatico di un risultato incoraggiante, in quanto la media in Italia è inferiore, attestandosi sul – 6,56% (da 776.099 nel 2010 a 725.174 nel 2011).

Benché il numero degli incidenti di origine professionale resti altissimo e inaccettabile, la loro diminuzione dimostra in ogni caso che la direzione intrapresa dall’Istituto sulla strada delle politiche prevenzionali, modulate, in Puglia, sui peculiari caratteri del tessuto socio- economico, sia quella giusta e vada perseguita e migliorata.

Tav. 3 – Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2010 - 2011 e denunciati all'INAIL per modalità di evento e anno

TUTTE LE GESTIONI

Modalità di evento PUGLIA ITALIA

2010 2011 Var. % 2010 2011 Var. % In occasione di lavoro

di cui: 32.463 29.385 - 9,48 687.970 643.313 - 6,49

- ambiente di lavoro ordinario

(fabbrica, cantiere, terreno agricolo,

...) 30.097 27.369 - 9,06 633.369 593.285 - 6,32

- circolazione stradale (autotrasportatori, commessi viaggiatori, manutenzione stradale, ...)

2.366 2.016 -14,79 54.601 50.028 - 8,37 In itinere

(percorso casa-lavoro-casa) 2.856 2.575 - 9,83 88.129 81.861 - 7,11 Totale 35.319 31.960 - 9,51 776.099 725.174 - 6,56

Come si evince dalla Tabella in alto, il calo infortunistico ha interessato tutte le modalità di evento: sia i casi in occasione di lavoro, vale a dire quelli avvenuti nell’esercizio effettivo dell’attività, sia i casi in itinere, che si verificano al di fuori del luogo e dell’orario di lavoro, durante il normale percorso “casa-lavoro-casa”.

In relazione alla prima tipologia, un’attenzione particolare va rivolta agli infortuni con mezzi di trasporto, ove ai rischi connessi alle specifiche attività di autotrasporto, o adibizione alla manutenzione stradale o rappresentanza, etc., si aggiungono quelli tipici della circolazione stradale.

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Questi ultimi rischi caratterizzano, invece, la seconda tipologia in via esclusiva, tantoché, non potendo esercitare il datore di lavoro alcun controllo sulle fonti di pericolo, gli oneri da prestazione per infortunio in itinere non sono imputati alla specifica posizione assicurativa territoriale ma piuttosto ripartiti, secondo un criterio solidaristico, tra tutti i datori di lavoro delle quattro gestioni tariffarie (e dunque non incidono sulla oscillazione del tasso applicabile alla singola azienda).

In passato gli incidenti sulla strada (sia in itinere, sia in occasione di lavoro) hanno avuto un trend in aumento in Puglia; è significativo che quest’anno la tendenza si sia invertita, dopo il decennale impegno dell’Istituto a creare sinergie sul territorio con l’assessorato ai trasporti e altri enti impegnati in tale ambito, per contrastare sempre più efficacemente il fenomeno dei sinistri da circolazione.

A questo punto, è opportuno precisare che le eventuali discrasie tra i dati riportati nelle Tabelle che precedono e seguono le presenti notazioni e quelli divulgati in sede di Rapporto Annuale Nazionale derivano dalla circostanza che il lavoro di verifica dell’INAIL- Consulenza Statistica Attuariale sulla esattezza delle informazioni è in continuo divenire e, mentre per il Rapporto Nazionale sono state utilizzate stime previsionali del dato definitivo, per il Rapporto regionale sono stati riportati i numeri dei casi effettivi, rilevati al 31 marzo 2012.

Tav. 4 – Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2010 e 2011 e denunciati all'INAIL per gestione e principali settori di attività

Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento e ai casi non determinati

Gestione / Settore di attività

Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto BAT Puglia ITALIA 2010

2011

2010 2011

2010 2011

2010 2011

2010 2011

2010 2011

2010 2011

2010 2011 Agricoltura 1.024

941

363 333

811 693

222 221

442 438

294 236

3.156 2.862

50.121 46.963 Industria e

Servizi di cui:

10.602 9.496

3.592 3.067

4.082 3.560

4.977 4.672

4.706 4.516

1.988 1.779

29.947 27.090

692.795 647.602 - Industria dei

metalli

363 334

154 98

79 55

190 207

1.230 1.193

52 38

2.068 1.925

36.868 35.832 - Costruzioni 1.130

988

453 334

486 553

631 585

454 404

200 174

3.354 3.038

71.421 63.505 - Commercio 1.157

1.060

334 283

314 302

521 482

382 328

218 170

2.926 2.625

68.306 63.552 - Attività

immobiliari e servizi alle imprese

899 715

370 304

265 240

389 322

329 322

87 59

2.339 1.962

53.843- 47.097 - Trasporti e

comunicazioni

1.066 1.052

228 211

320 331

333 321

419 408

174 130

2.540 2.453

58.797 53.679 Dipendenti

Conto Stato

726 712

231 172

350 270

380 353

358 348

148 153

2.193 2.008

32.458 30.609 Totale 12.352 11.149 4.186 3.572 5.243 4.523 5.579 5.246 5.506 5.302 2.430 2.168 35.319 31.960 776.099 725.174

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Con riguardo ai diversi settori, si rileva un calo omogeneo degli infortuni denunciati in Puglia nel 2011, che si attesta intorno ai 9 punti percentuali rispetto al 2010, sia in agricoltura, sia nell’industria e servizi, sia fra i dipendenti della Pubblica Amministrazione.

Rispetto al territorio, invece, assistiamo a una certa diversificazione nelle province della percentuale di riduzione degli infortuni, che è meno intensa in quelle realtà socio- economiche con particolari caratteristiche, come Taranto, ove, com’è noto, il centro siderurgico continua a presentare notevoli fonti di rischio sia per gli operatori interni sia, a livello ambientale, per coloro che, a vario titolo, hanno contiguità con lo stabilimento ILVA.

Anche senza analizzare quest’ultimo aspetto, che per la sua complessità, richiede altri contesti di approfondimento, la disanima dei dati suggerisce un orientamento delle attività di prevenzione in Puglia verso quelle realtà lavorative, che hanno in sé una potenzialità lesiva legata alla necessaria vicinanza del lavoratore verso fonti di rischio particolarmente nocive: ambienti confinati, impalcature di notevole altezza, agenti chimici dannosi, ecc.

Tale specializzazione delle attività di promozione della sicurezza permette, infatti, di ottenere risultati, nonostante la progressiva contrazione delle risorse impegnate sul fronte della vigilanza assicurativa e, più in generale, in ambito prevenzionale, contrazione che è destinata ad intensificarsi per le nuove misure di spending review .

Una conferma della opportunità di interventi selettivi proviene dall’Agricoltura, che nella nostra regione è interessata ormai da tempo sia da politiche di sicurezza dedicate, sia da processi di ammodernamento delle imprese agricole e introduzione di tecnologie avanzate, tese, oltreché ad aumentare la produzione, anche a ridurre le operazioni manuali ad alto rischio.

Il calo infortunistico, che la riguarda, nella misura del 9,31% rappresenta un feedback incoraggiante di quanto si sta realizzando in termini di controllo finalizzato all’emersione del lavoro nero, al rispetto della normativa prevenzionale e alla diffusione capillare della informazione/formazione sul rischi tipici del lavoro agricolo, specie se svolto secondo le modalità tradizionali.

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1.3 Infortuni mortali

Prima di commentare il sensibile calo degli infortuni mortali in Puglia, che si è avuto nell’anno in osservazione, va precisato che i dati possono non coincidere con quelli riportati su altre fonti ufficiali dell’Istituto, per le seguenti motivazioni.

Sono considerati casi mortali i decessi che avvengono nei 180 giorni successivi alla data dell’evento infortunistico, per cui il numero può subire variazioni da un anno all’altro.

Nel Rapporto Nazionale, inoltre, per consentire un confronto omogeneo con gli infortuni del 2010, sono state utilizzate stime previsionali cautelative sul dato definitivo e nel Rapporto Regionale - specificamente nella tabella che segue - sono indicati i dati acquisiti al 31 marzo 2012, suscettibili di successivo aggiornamento a seguito di verifiche in atto da parte della Consulenza Statistica Attuariale dell’Inail.

Tav. 5 – Infortuni sul lavoro mortali avvenuti nel periodo 2010 - 2011 e denunciati all'INAIL per modalità di evento e anno

TUTTE LE GESTIONI

Modalità di evento

PUGLIA ITALIA

2010 2011 Var. % 2010 2011 Var. % In occasione di lavoro

di cui: 55 41 - 25,45 744 632 -15,05

- ambiente di lavoro ordinario (fabbrica, cantiere, terreno agricolo, ...)

33 28 -15,15 452 421 -6,85

- circolazione stradale (autotrasportatori, commessi viaggiatori, manutenzione stradale, ...)

22 13 -40,90 292 211 -27,73

In itinere

(percorso casa-lavoro-casa) 22 14 -36,36 229 221 -3,49

Totale 77 55 -28,57 973 853 -12,33

Con uno scarto notevole rispetto alla media nazionale (- 12,33%), la Puglia ha registrato nell’anno in esame una riduzione degli infortuni mortali pari al 28,57%, con 22 casi in meno rispetto al 2010.

Sono diminuiti soprattutto gli infortuni stradali, sia in occasione lavoro (- 40,90%), sia in itinere (- 36,36%).

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Tav. 6 – Infortuni mortali avvenuti nel 2010 - 2011 e denunciati all'INAIL per modalità di evento e provincia

Modalità di evento

Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto BAT Puglia ITALIA

‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 In occasione di

lavoro di cui:

15 8 6 6 15 6 8 8 6 5 5 8 55 41 744 632 - ambiente di

lavoro ordinario (fabbrica, cantiere, terreno agricolo,

…)

8 4 5 5 9 4 5 5 4 4 2 6 33 28 452 421

- circolazione stradale

(autotrasportatori, commessi

viaggiatori, manutenzione stradale, …)

7 4 1 1 6 2 3 3 2 1 3 2 22 13 292 221

In itinere (percorso casa- lavoro-casa)

7 5 2 2 7 3 2 1 2 1 2 2 22 14 229 221

Totale 22 13 8 8 22 9 10 9 8 6 7 10 77 55 973 853

Con riguardo al territorio, l’unica provincia interessata da un aumento dei casi è stata la B.A.T. (da 7 a 10 casi), mentre Foggia presenta il decremento più significativo, legato presumibilmente al ridimensionamento dell’exploit di infortuni mortali dello scorso anno.

Dal punto di vista delle distinzioni di settore, il primato delle “morti bianche” spetta all’industria (28 casi), seguita dai servizi (16 casi).

E’ ancora diminuito, rispetto al 2010, il dato in agricoltura, ove si rilevano solo 7 casi.

Nessun infortunio mortale, infine, è imputabile alla gestione dei pubblici dipendenti, in coerenza con la caratterizzazione a basso rischio delle attività tipicamente impiegatizie e intellettuali della pubblica amministrazione.

In questo rassicurante quadro di progressiva flessione di eventi così gravi, l’unica novità decisamente negativa è rappresentata dall’aumento degli infortuni che ha riguardato le donne: siamo passati dai 4 casi segnalati in Puglia nel 2010 ai 9 dell’anno in osservazione.

Probabilmente sul numero, in termini assoluti, ha inciso l’infortunio collettivo del noto crollo della palazzina di Barletta del 3 ottobre 2011, dove hanno perso la vita quattro operaie e la figlia del titolare.

A parte tale episodio, unico nella sua specialità, si può desumere dagli altri eventi “al femminile” che sono prevalenti gli infortuni in itinere , in quanto le donne sovente pagano sul percorso “casa-lavoro-casa” lo scotto della difficoltà di conciliare professione- cura famigliare-necessità personali in un tempo limitato.

(16)

16

Tav. 7 – Infortuni mortali avvenuti nel 2010 e 2011 e denunciati all'INAIL per gestione e principali settori di attività

Gestione/

Settori di attività

Bari Brindis i

Foggia Lecce Tarant o

BAT Puglia ITALIA

‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 Agricoltura 4 1 3 1 1 3 3 0 1 1 0 1 12 7 11

2 107 Industria e

Servizi di cui:

17 12 5 7 21 6 7 9 6 5 7 9 63 48 84 5 736 - Industria dei

metalli 1 1 1 0 0 0 0 2 2 0 2 0 6 3 43 49 - Costruzioni 6 3 0 2 8 1 0 3 0 1 0 1 14 11 20

1 166 - Commercio 1 0 0 0 3 0 0 1 0 0 1 1 5 2 70 78 - Attività

immobiliari e servizi alle imprese

1 1 0 1 1 0 0 2 1 0 1 0 4 4 63 42

- Servizi 4 5 2 2 8 2 3 3 1 2 3 2 21 16 36 0 311 Dipendenti

Conto Stato 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 0 16 10 Totale 22 13 8 8 22 9 10 9 8 6 7 10 77 55 97

3 853

(17)

17

1.4 Gli stranieri

Gli stranieri residenti in Puglia nel 2011, secondo le fonti statistiche sul Territorio, rappresentano circa il 2,5% della popolazione complessiva, con un incremento lievemente crescente rispetto al 2010 (2,06%).

Conformemente con gli anni passati, Svizzera (230 casi) e Germania (229 casi) sono le nazioni d’origine che si contendono il primato degli infortuni sul lavoro avvenuti in Puglia, relativi a persone nate all’estero per un fenomeno d’immigrazione detta “a rotazione”, in base alla quale i discendenti di coloro che nel dopoguerra parteciparono ai flussi migratori verso tali nazioni, sono poi ritornati in Italia per ragioni familiari, affettive e anche di opportunità d’impiego.

Nell’elenco seguono Albania (197 casi) e Romania (194 casi), i cui nativi costituiscono la maggiore presenza nel territorio pugliese e che sono tra i protagonisti dei casi mortali rilevati in Puglia nell’anno in osservazione (2 rumeni, 1 albanese, 1 bulgaro, 1 tedesco e 1 francese).

In questi dati non sono compresi gli infortuni di cui l’INAIL non viene a conoscenza per le mancate denunce correlate al “lavoro nero”.

Tra gli stranieri, soprattutto extracomunitari, il fenomeno del “sommerso” è particolarmente diffuso, in quanto le attività di sfruttamento e mancata adozione di cautele antinfortunistiche vengono agevolmente e, spesso, impunemente realizzate nei loro confronti, a causa della “debolezza” in cui versano, insita nelle difficili condizioni di vita e, sovente, di clandestinità.

Sono fasce discriminate del mondo del lavoro, a cui l’Inail ha sempre guardato con attenzione, anche con iniziative locali, tese a risolvere le elementari problematiche del linguaggio e della mancanza d’informazione sui diritti e sui rischi lavorativi.

Tav. 8 – STRANIERI - Infortuni mortali avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per paese di nascita e territorio

Paese di nascita Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto BAT Puglia ITALIA

ROMANIA 1 - 1 - - - 2 43

ALBANIA 1 - - - 1 21

BULGARIA - - 1 - - - 1 3

GERMANIA - - 1 - - - 1 2

FRANCIA - - - 1 1 1

ALTRI PAESI - - - 68

TOTALE 2 - 3 - - 1 6 138

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Tav. 9 – STRANIERI - Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all'INAIL per Paese di nascita e territorio

INDUSTRIA, SERVIZI E AGRICOLTURA

Paese di nascita Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto BAT Puglia ITALIA SVIZZERA 38 19 12 134 25 2 230 3.394

GERMANIA 42 43 44 63 34 3 229 3.356

ALBANIA 105 24 15 24 22 7 197 11.715 ROMANIA 46 18 74 19 18 19 194 19.174

MAROCCO 27 13 16 19 8 5 88 15.735

FRANCIA 21 5 10 12 13 9 70 1.835

BELGIO 12 8 6 26 3 3 58 774

TUNISIA 20 3 6 12 3 1 45 3.882

POLONIA 6 2 19 2 7 - 36 2.007

INDIA 21 1 4 9 - - 35 2.962

VENEZUELA 25 - 2 - 2 5 34 707

BULGARIA 2 1 8 8 2 - 21 850

UCRAINA 3 1 8 - - 6 18 2.060

STATI UNITI AMERICA 13 1 2 - 2 - 18 336

BRASILE 3 2 1 7 3 - 16 1.585

ARGENTINA 4 1 1 6 3 - 15 1.413

CANADA 9 1 2 - - - 12 368

SPAGNA 4 4 1 3 - - 12 283

AFGHANISTAN - 8 - 2 2 - 12 150

SENEGAL 5 - 1 2 3 - 11 2.784

MAURITIUS 8 - - 2 - - 10 156

PAKISTAN 1 3 - 5 1 - 10 2.013

ALGERIA 6 - 1 1 - 1 9 730

COSTA D’AVORIO 6 1 1 - 1 - 9 763

REGNO UNITO 2 2 - 4 - - 8 549

FILIPPINE 2 2 - 3 - - 7 1.238

LUSSEMBURGO 7 - - - - - 7 73

ETIOPIA 6 - - - - - 6 449

MACEDONIA 3 - 2 - 1 - 6 2.247

RUSSIA 2 - 1 2 1 - 6 442

SRI LANKA 1 - 1 2 2 - 6 1.417

GEORGIA 3 - - - 2 - 5 60

EX JUGOSLAVIA 2 1 - - - 2 5 2.638

EGITTO 2 3 - - - - 5 2.264

NIGERIA 1 2 - 2 - - 5 1.289

SOMALIA 1 - 3 1 - - 5 192

ALTRI PAESI 35 12 10 11 11 3 82 23.771

Totale 494 181 251 381 169 66 1.542 115.661

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1.5 Malattie professionali

Continua in Puglia il trend di crescita delle denunce di malattia professionale, che sono passate da n. 2.018 nel 2010 a n. 2.425 nel 2011, con una variazione percentuale del 20,17%.

E’ un dato che supera di molto quello nazionale, attestato sul 9,64% (da n. 42.465 nel 2010 a n. 46.558 nel 2011).

Dall’esame delle statistiche gestionali regionali si evince che, anche i riconoscimenti da parte del nostro Istituto sono aumentati, in parallelo all’adeguamento normativo (Nuove tabelle delle malattie professionali) e all’indirizzo operativo ispirato a una tutela più intensa dei tecnopatici.

In virtù di una diffusa sensibilizzazione dei lavoratori, datori di lavoro, medici di famiglia, medici competenti e medici dei Patronati, le patologie, anche a prolungata latenza, originate dalle fonti di rischio lavorativo, stanno emergendo e questo sta determinando effetti indiretti virtuosi in campo prevenzionale.

Man mano che aumenta la conoscenza dei nessi che legano ambiente o attività lavorativa alle malattie, crescono, infatti, le misure precauzionali per contenere le cause professionali della loro insorgenza.

Il settore in cui, con più evidenza, è rilevabile una maggiore consapevolezza dell’eziologia professionale di alcune patologie risulta l’agricoltura, con un incremento delle denunce pari al 62,56%. E’ anche l’ambito nel quale, come si è già accennato, è in atto nella nostra Regione un processo di ammodernamento delle imprese agricole, oltreché per ragioni produttive, anche per attenuare la tradizionale strettissima contiguità opera manuale-fonte di rischio, tipica del lavoro nei campi.

Tav. 10 - Malattie professionali manifestatesi negli anni 2010 e 2011 e denunciate all’INAIL per gestione e territorio

Gestione

Bari Brindisii Foggia Lecce Taranto BAT Puglia ITALIA

‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11 ‘10 ‘11

Agricoltura 36 49 20 99 98 104 26 49 42 62 5 6 227 369 6.389 7.971 Industria e

Servizi 280 277 165 175 262 362 378 419 591 661 55 85 1.731 1.979 35.651 38.101 Dipendenti

Conto Stato

3 5 7 3 2 9 8 7 38 52 2 1 60 77 425 486

Totale 319 331 192 277 362 475 412 475 671 775 62 92 2.018 2.425 42.465 46.558

Con riguardo alla tipologia delle malattie professionali, assistiamo ad un vero e proprio boom di quelle osteo-articolari e muscolo-tendinee.

Il processo di emersione che le riguarda è stato senz’altro favorito dal loro inserimento nelle Nuove Tabelle delle Malattie Professionali, in quanto il lavoratore è stato esonerato dall’onere di provare il rapporto causale tra l’attività lavorativa e l’insorgere della patologia.

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Al contrario, restano ancora in posizione alquanto marginale i disturbi psichici e quelli dall’adattamento cronico e post traumatico da stress cronico, probabilmente per la difficoltà di inquadrare e analizzare i fenomeni di costrittività organizzativa, che, come tutti i fattori relazionali-umani, sono di complessa ricostruzione, rispetto a quelli naturali e artificiali, sfuggendo sovente a categorizzazioni di massima.

Tav. 11 – MALATTIE PROFESSIONALI manifestatesi nell’anno 2011 e denunciate all’INAIL per tipi di malattia (principali) e territorio

Tipo di malattia Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto BAT Puglia ITALIA

Osteo-articolari e

muscolo tendinee 160 140 305 304 240 49 1.198 30.550 - Affezione dei

dischi invertebrali

77 40 116 96 139 26 494 11.101

- Tendiniti 39 22 111 93 52 16 333 10.157 Malattie del

sistema nervoso e organi di senso

68 51 65 79 158 27 448 6.341

- Ipoacusia da

rumore 64 47 59 69 138 25 402 5.636

Malattie

respiratorie 40 24 18 29 100 1 212 3.485

Tumori 34 31 18 16 159 3 261 2.307

Malattie cutanee 1 1 9 10 1 1 23 629

Disturbi psichici 7 8 13 4 20 1 53 596

- Disturbi

dell’adattamento cronico e post traumatico da stress cronico

3 1 3 - 17 24 49 223

Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento e ai casi non determinati

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Sezione 2

Le monografie

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2.1 Sicurezza alla guida per la Persona con disabilità motoria:

disponibilità tecnologica e competenze dell’INAIL

Il 13 settembre 2011 si è tenuto a Bari un Workshop sui temi della mobilità in auto per persone con limitazioni motorie. E’ stata una prima, interessante, occasione per favorire l’incontro di diverse professionalità ed istituzioni, che hanno ruolo e funzioni differenti in tema di mobilità in auto e disabilità. Sono infatti intervenuti rappresentanti della Motorizzazione civile, delle Commissioni mediche Locali Patenti Speciali ed una nutrita rappresentanza dell’INAIL, sia nella sua componente della Sovrintendenza Medica Regionale che del Centro Protesi; inoltre ha contribuito – fornendo il Simulatore di Guida ed il personale tecnico per il suo utilizzo - anche il CERCAT (Progetto Autonomy FIAT).

Per l’INAIL la fornitura di dispositivi per la guida è parte di un più articolato e complessivo progetto di presa in carico del lavoratore invalido, che si pone l’ambizioso obiettivo di favorire la sua reintegrazione in un ruolo nella società, nella famiglia e possibilmente nel mondo del lavoro.

L’individuazione dello specifico dispositivo da utilizzare nel singolo caso ovvero l’applicazione di limitazioni o sospensioni temporanee, è, d’altra parte, competenza esclusiva della Commissione Medica Locale patenti speciali, che dovrà operare integrandosi con funzionari della motorizzazione civile ed effettuando anche prove pratiche di guida su veicoli adattati, con la precipua finalità di garantire la conduzione dei veicoli in condizioni di sicurezza.

Si ripropone, così, la complessa e pregnante dialettica, che dovrà coniugare, per un verso, esigenze di reintegrazione sociale e lavorativa e, per altro verso, condizioni di sicurezza per la guida sia del conducente che dei terzi.

Situazione questa, che viene in evidenza anche in presenza di condizioni menomanti

“minori”; si verifica, infatti, che spesso la traumatologia lavorativa determina conseguenze invalidanti con percentuali di danno biologico di lieve o di media portata, eppure potenzialmente significative, nella guida dell’auto o ancor più nella guida di camion, furgoni, autoarticolati, autobus. Si pensi, ad esempio, alla limitazione nell’escursione della tibio-tarsica con ipostenia nella flessione plantare, alle limitazioni nella presa sicura della mano, etc. Si tratta, peraltro, di condizioni pur previste dalla normativa vigente (art. 320 comma 1.D.c e art. 321 del DPR 425/92) per le quali è richiesto alle Commissioni mediche di verificare efficienza della forza e rapidità dei movimenti necessari per il controllo in sicurezza delle manovre di guida.

In questo contesto, il workshop è stata l’occasione per una presa d’atto degli interlocutori circa l’esigenza di prevedere specifiche modalità di segnalazione e di disamina di tali fattispecie da parte dei medici accertatori, ad esempio in ambito INAIL. Allo stato attuale, infatti, il D.lvo n. 59 del 18 aprile 2011 ha previsto l’obbligo di segnalazione solo del Diabete, Epilessia, in caso di Coma con durata superiore alle 48 ore (Legge n. 120 del 29 luglio 2010).

Dal confronto che si è sviluppato nel workshop sono emersi diversi elementi significativi.

Da evidenziare, in quanto di sicuro interesse, il richiamo all’obbligo da parte degli Enti che per ragioni di ordine “amministrativo previdenziale, assistenziale o assicurativo” abbiano accertato l’esistenza di epilessia, rispetto al quale, peraltro, il dibattito ha fatto emergere le difficoltà di ordine operativo che un tale obbligo prevede.

Altri spunti di riflessione importanti, hanno riguardato le seguenti affermazioni:

− che il paziente con unica crisi epilettica iniziale o isolata deve essere dissuaso dalla guida (allegato III punto D.2);

− che la limitazione può consistere nell’esclusione del trasporto di terzi;

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− che la presenza di lesioni intracerebrali esclude la possibilità di guida di veicoli per i quali è prevista la patente C, D (CE,C1, C1E, DE, D1E);

− che, in caso di prolungata condizione di coma, l’obbligo di segnalazione grava sui responsabili delle unità di terapia intensiva e neurochirurgia (art. 128 comma 1 bis D.lvo n.285/92) ed il giudizio della Commissione Medica Locale dovrà essere espresso dopo aver acquisito parere dello specialista dell’unità riabilitativa che ha seguito l’evoluzione del paziente.

Il confronto interdisciplinare che si è avuto nel corso del workshop ha poi fatto emergere l’importanza di poter verificare con un simulatore l’oggettiva performance di guida di un paziente e la possibilità di eseguire prove pratiche; con un simulatore e personale tecnico dedicato ha, poi, consentito di realizzare un altro importante momento di approfondimento.

La sperimentazione pratica, ha consentito, infatti, di verificare direttamente le innovazioni introdotte per agevolare la guida, evidenziando anche l’importanza della tecnologia necessaria per garantire l’ accesso all’automobile.

Un momento particolarmente significativo, è stato la presentazione di un prototipo di autoveicolo di proprietà del Centro Protesi INAIL, che ne ha curato l’allestimento, attraverso il proprio Centro Servizi Mobilità interno.

Quest’auto è stata adattata con joystick ed attualmente è l’unico veicolo in Italia disponibile per fare scuola guida, senza l’utilizzo del volante originale.

Vale la pena evidenziare come questo sia un grande servizio che l’Inail, attraverso il Centro Protesi, offre ai propri assistiti. Basti pensare, infatti, che, poiché è necessario sottoporsi all’esame pratico di guida, utilizzando un veicolo che già riporti gli adattamenti necessari per il rilascio della patente, spesso gli utenti, soprattutto i più gravi, non hanno la disponibilità di una vettura già adattata per sostenere l’esame e devono quindi allestire il proprio veicolo a priori, senza aver ancora conseguito la patente, correndo il rischio, in caso di mancato superamento della prova, di ritrovarsi con un veicolo adattato e poi non utilizzabile da altri componenti della famiglia.

Il Centro Servizi Mobilità è una struttura che affronta globalmente il tema della mobilità in auto delle persone disabili.

Presso il Centro è operante un team medico-tecnico, che può aiutare tutte le persone interessate, sia utenti INAIL sia utenti ASL, nel percorso per il conseguimento delle patenti speciali A, B, C e D.

All’interno del Centro è possibile :

− ricevere informazioni sulla normativa di settore (patente di guida speciale a,b,c,d, agevolazioni fiscali etc.)

− ricevere consulenze specifiche per la scelta e l’adattamento di un autoveicolo anche presso il proprio domicilio nei casi più gravi.

− ottenere una valutazione della propria capacità di guida

− effettuare test di guida con vetture adattate per provare nuovi dispositivi

− accedere all’autofficina interna per allestimenti personalizzati del proprio autoveicolo (installazione di sistemi per la guida, trasporto, etc.)

− ricevere un adeguato sostegno durante tutto il percorso di conseguimento della patente speciale

− effettuare la prenotazione ed avere assistenza per la visita in Commissione Medica Locale

− ricevere addestramento alla guida sulle autovetture multi adattate in dotazione al Centro Protesi

− conseguire licenze sportive e patenti nautiche

− ricevere assistenza all’esame di guida presso la Motorizzazione Civile

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− avere la possibilità di frequentare corsi di guida sicura e sportiva, supportati da un operatore/istruttore specializzato del Centro Protesi INAIL

− ottenere la progettazione, personalizzazione e addestramento all’uso dei mezzi utili per il reinserimento lavorativo ( trattori, muletti ecc..)

− ottenere ausili personalizzati per attività sportiva con auto e moto

Il Centro fornisce informazioni in tema di normativa, patenti speciali, agevolazioni fiscali e consulenze personalizzate per la scelta e l’adattamento di un veicolo.

Si occupa, inoltre, di addestramento all’uso di ausili per la guida, di valutazioni della capacità di guida e test su veicoli multi-adattati e, attraverso un’autofficina meccanica interna, di installazione degli ausili per la guida e l’accesso in vettura.

In conclusione, l’esperienza condotta sul tema della sicurezza di guida in condizioni di disabilità ha permesso di evidenziare che anche nelle attività di presa in carico si ripropone, pur con aspetti peculiari, la problematica della compatibilità e della sicurezza tra attività di integrazione socio-lavorativa e potenzialità della tecnologia. Promuovere l’incremento nell’utilizzo dei dispositivi per l’integrazione, salvaguardando sicurezza per chi li usa e per i terzi, resta un importante obiettivo da perseguire.

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2.2 Formazione sulla sicurezza nei cantieri degli studenti degli istituti tecnici per geometri della Puglia: l’esperienza dell’Inail nella

realizzazione dei percorsi didattici

Con la Legge 6 agosto 2008, n. 133 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto- legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria" è stata introdotta la riforma della scuola che ha riguardato, tra l’altro, sia la riorganizzazione della scuola secondaria superiore sia l’introduzione di nuove materie di insegnamento.

Nella riorganizzazione è stato previsto il Diploma nell’indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio (ex Istituto tecnico per Geometri) con l’inserimento, a partire dall’anno scolastico 2012/13, della disciplina “Gestione del cantiere e sicurezza dell’ambiente di lavoro”.

Le finalità dell’indirizzo di studi in questione sono quelle di fornire conoscenze sui principali rischi nei cantieri edili, sulle eventuali soluzioni tecniche da porre in atto per la loro riduzione, sulle misura per tutelare la sicurezza delle persone sia nell’ambiente di vita sia nell’ambiente di lavoro, nonché sulla tutela dell’ambiente e del territorio.

La Direzione Regionale Puglia, con largo anticipo rispetto alla riforma scolastica introdotta con la legge citata, entrata in vigore il primo settembre 2010, e nell’osservanza di quanto disposto nella Legge n.123/2007 e del suo Decreto di attuazione, DLgs n.81/2008, si è attivata svolgendo sin dal 2006 attività di formazione all’interno di diversi Istituti Tecnici per Geometri siti nelle Provincie di Bari, Lecce e Foggia che hanno coinvolto i Professionisti dell’Istituto appartenenti alla diverse Consulenze, i Medici Legali, gli assistenti sociali, alcuni funzionari appartenenti ad altre amministrazioni tra le quali la Direzione Provinciale del Lavoro.

Tali attività sono state svolte prevalentemente all’interno del Palazzo delle Consulenze sito a Bari in Via Brigata Regina, avendo nello stabile in questione la piena disponibilità sia dei funzionari tecnici che delle aule di formazione e delle sale destinate alla esposizione dei sussidi agli invalidi, nonché della presenza di tutte le componenti necessarie al percorso didattico programmato.

Nell’anno 2008, al termine del percorso didattico, è stato realizzato uno spettacolo itinerante, prevalentemente incentrato sugli argomenti trattati nel corso delle lezione, intitolato “the security quiz show” che ha visto la partecipazione di artisti che con domande, filmati e giochi hanno interagito con i giovani, favorendo la loro partecipazione e il raggiungimento di una consapevolezza sui rischi connessi al lavoro e sull'importanza della prevenzione.

Denominatore comune di tutte le attività svolte sino ad oggi è stato lo sforzo di catturare l’attenzione dei ragazzi e sensibilizzarli sui temi trattati, attraverso varie forme comunicative che hanno cercato di superare la mera lezione frontale d’aula. Gli interventi teorici sono stati propedeutici agli accessi all’esterno ove gli studenti hanno potuto contestualizzare quanto appreso in aula con le realtà operative dei cantieri.

Questo percorso è stato realizzato con la collaborazione degli Enti e degli organismi che, sul territorio, si sono dimostrati più attenti e propositivi sui temi relativi alla salute e sicurezza.

A Lecce nel corso dell’anno scolastico corrente si è proseguita la positiva esperienza condotta nell’anno scolastico 2010/11 in collaborazione con il CPT provinciale che ha interessato le quinte classi dell’ITG “Galileo Galilei”.

Il percorso si è articolato attraverso lezioni in aula, con visione di filmati sul tema della sicurezza, per stimolare la discussione con gli studenti su quanto visto, anche tramite brevi input “teorici” che hanno focalizzato alcuni aspetti (PIMUS, POS, PSC ecc.).

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Successivamente vi è stato l’accesso presso un cantiere in cui è stato possibile visionare:

la documentazione, l’organizzazione, l’analisi delle attrezzature e delle macchine presenti ed il ponteggio presente.

Il percorso didattico si è concluso in aula con un test finale con correzione collettiva, commentata dai docenti, allo scopo di verificare il livello di conoscenza acquisita a valle dell’iniziativa.

Il progetto formativo organizzato con l’ITSST “Eugenio Masi” di Foggia è stato rivolto agli alunni delle quinte classi, prossimi al conseguimento del diploma di geometra, con l’obiettivo di sensibilizzarli sulle problematiche presenti nei cantieri in materia di sicurezza del lavoro e quindi predisporli ad un inserimento “consapevole” nel mondo del lavoro e/o degli studi universitari.

In considerazione della complessità degli argomenti e della importanza di rendere “efficaci e assimilabili” gli input trasmessi, il percorso è stato articolato in due momenti tra di loro strettamente connessi: una prima fase a carattere didattico-interattivo svolta presso l’ITG

“Eugenio Masi” ed una seconda a carattere pratico e di osservazione effettuata direttamente presso il cantiere edile degli Ospedali Riuniti di Foggia.

Al fine di raggiungere il completo coinvolgimento dei ragazzi negli incontri didattici, ci si è discostati dall’impostazione della lezione frontale, per avviare un processo di costante interazione: il susseguirsi di brevi momenti di trasmissione di nozioni, test a risposta multipla su quanto illustrato, proiezione di filmati, impostazione del lavoro di gruppo, dibattiti sulle problematiche emerse ha consentito di mantenere costante l’attenzione dei ragazzi durante l’intera durata dell’incontro, garantendo la loro partecipazione attiva.

La visita in cantiere si è inserita in tale percorso consentendo ai ragazzi di poter constatare in cantiere quanto illustrato nei momenti didattici e di percepire le problematiche operative connesse alla sicurezza di un luogo di lavoro complesso qual è il cantiere.

Nel caso dell’ITG “Pitagora” con l’anno scolastico 2011/12 è stato operato un cambiamento significativo nello svolgimento del percorso didattico effettuando gli interventi non più all’interno della aule di formazione del nostro Istituto o nelle aule magne degli Istituti scolastici, bensì all’interno delle stesse classi frequentate dagli studenti, cercando di stimolare la loro completa partecipazione attraverso un confronto più diretto con i docenti INAIL.

Nell’attuazione di questo nuovo percorso didattico si è dato anche ampio spazio ad un addestramento pratico degli insegnamenti d’aula, con il coinvolgimento dell’Ente Scuola Provinciale per la Formazione Professionale in Edilizia della Provincia di Bari (FORMEDIL- BARI).

Il percorso didattico ideato è stato progettato per fornire ai futuri geometri delle conoscenze utili sia al prosieguo della loro attività professionale, sia a formare gli stessi sui rischi presenti sui luoghi di lavoro e sulla loro possibile riduzione ed è stato realizzato un progetto articolato in quattro moduli con un evento finale. Destinatari del progetto sono stati gli alunni delle due classi quinte per un totale di circa 30 persone.

Il primo modulo è stato realizzato esclusivamente a cura dei docenti del Pitagora, con la finalità di fornire ai ragazzi alcune informazioni preliminari sugli argomenti che sarebbero stati trattati nel corso delle lezioni successive.

Il secondo ed il terzo modulo sono stati tenuti dai professionisti INAIL ed hanno trattato temi di carattere generale, quali informazioni sul sistema del welfare, sui soggetti giuridici a cui spetta l’obbligo della vigilanza sui cantieri, sul ruolo dell’INAIL e sull’attività di prevenzione svolta dall’Istituto e temi più specialistici quali: cantieri temporanei e mobili, principali rischi presenti in cantiere, marcando in maniera più evidente quelli connessi alla

Riferimenti

Documenti correlati

L’iniziativa rientra nelle attività di collaborazione con l’Area sicurezza nei luoghi di lavoro della direzione regionale salute e politiche sociali della regione Lazio, per

In quest’ottica, nell’ambito della Convenzione del 7 luglio 2011 sottoscritta tra Inail - Direzione Regionale per la Puglia ed Ordine degli Ingegneri della provincia di Bari,

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