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Rapporto Annuale Regionale 2011 Sicilia

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Rapporto Annuale Regionale 2011

Sicilia

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Rapporto Regionale 2011

Direttore Regionale: Giovanni Asaro

Redazione:

Alessandro Cinzia Cipolla Nicolo’

Frittitta Valeria Gusmano Gaetano Lanzarotta Rosa Li Vigni Marco

Maira Maria Giovanna Marino Maria Pia Muscarella Chiara Scaglione Rachele

Stampato dalla Tipografia INAIL - Milano

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Rapporto Regionale 2011

Indice

Premessa del Direttore Regionale 4

Prima parte – L’andamento socio-economico

1 La congiuntura economica regionale nel 2011 9

1.1 I settori produttivi 9

1.2 Il mercato del credito 12

1.3 La spesa pubblica 12

1.4 Il mercato del lavoro 13

2 L’Inail e le aziende in Sicilia 14

Seconda Parte – Gli infortuni e le patologie professionali

3 Il fenomeno infortunistico 25

3.1 Gli infortuni sul lavoro nel 2011: un confronto con l’anno precedente 25

3.2 Gli infortuni occorsi a lavoratori stranieri 32 3.3 Le Malattie Professionali manifestatesi nel 2011 38

3.4 Indici di incidenza: rapporto tra infortuni denunciati e forza lavoro 42

Terza parte – Monografie tematiche

4 Gli interventi di reinserimento dell’Inail Sicilia per la persona disabile 45

da lavoro

5 Le Malattie Professionali in Sicilia nel 2011 52

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Premessa del Direttore Regionale

Il Rapporto annuale regionale rappresenta il tradizionale appuntamento attraverso cui vengono presentati i dati sul fenomeno infortunistico, sulle malattie professionali e sull’attività svolta nel corso dell’anno di riferimento, fornendo, al contempo, ai referenti istituzionali, chiavi di lettura della sicurezza sociale integrata e, ai cittadini, la visione dell’Istituto, quale garante della salute dei lavoratori.

L’Inail costituisce in questo contesto un osservatorio privilegiato su fenomeni rilevanti per l’economia del lavoro e della sanità ed è, quindi, protagonista di rilievo della politica sociale del nostro Paese.

In questo specifico momento socio-economico, la Pubblica Amministrazione in genere e, quindi anche l’Inail, in particolare, possono e devono costituire il volano della ripresa economica e del cambiamento richiesto dal mondo produttivo e dalle Parti sociali, quali soggetti capaci, attraverso lo svolgimento puntuale ed efficace delle proprie funzioni, di sostenere la crescita delle imprese e i bisogni dei lavoratori, nel pieno rispetto della legalità e delle regole di salvaguardia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Superato ormai da tempo il solo ruolo prettamente assicurativo, l’Ente può costituire a pieno titolo, l’ossatura portante del Polo della Salute e Sicurezza, concettualmente avviato attraverso anche l’incorporazione di Ispesl ed Ipsema (Legge 30/07/2010, n.122), a seguito della quale ha assunto, in tale ambito, un ruolo primario nel sistema del welfare nazionale e sovranazionale, con implementazione di funzioni assunte, in un’ottica di tutela globale del lavoratore.

La Direzione Regionale Inail Sicilia, in una visione di sistema, ha attuato e intende portare ulteriormente avanti una strategia di dialogo e collaborazione sul territorio, orientando la sua azione al confronto ed alla complementarietà con le Parti Sociali, con progetti di ampio respiro diretti non solo nel campo della promozione della sicurezza, cercando di coprire tutta la gamma dei “bisogni” costituzionalmente da tutelare.

La presentazione del Rapporto Regionale Sicilia 2011, momento fondamentale dell’attività della Direzione Regionale, non può però prescindere dall’esame delle informazioni riguardanti i dati relativi all’andamento infortunistico complessivo, e delle iniziative intraprese in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro, di riabilitazione e reinserimento.

Il bilancio infortunistico 2011 risulta pressoché stabile rispetto all’anno precedente per ciò che concerne l’andamento generale (-0,58%); gli infortuni sul lavoro denunciati nell’Isola sono stati 32.052 e rappresentano il 4,42 % del bilancio nazionale, che ha registrato 725.174 denunce di infortuni sul lavoro.

Per gli infortuni mortali il bilancio 2011 presenta un dato sensibilmente ridotto rispetto al 2010: sono stati infatti denunciati 56 infortuni mortali rispetto ai 71 eventi del 2010, con un decremento del 21,1%.

Il decremento complessivo degli infortuni, soprattutto di quelli mortali, anche se temperato dalle dinamiche occupazionali, che, in Sicilia, fanno registrare una diminuzione dell’0,49%, risulta comunque superiore a tale dinamica ed evidenzia come la gestione della salute e sicurezza assuma una dimensione strategica e determinante nell’attività di impresa.

Le iniziative adottate dall’Inail Sicilia, in questo ambito, hanno contribuito a garantire attraverso la conoscenza non solo la riduzione dei rischi, ma anche migliori livelli di salute e di integrità fisica dei lavoratori; inoltre, per le aziende più virtuose hanno comportato anche miglioramenti di tipo organizzativo, con aumento dei livelli di concorrenzialità delle imprese e con positive ricadute sui costi sociali che il fenomeno infortunistico produce.

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Infatti , l’Inail Sicilia, grazie anche alle opportunità offerte dal nuovo contesto normativo, ha messo in campo, attraverso politiche di collaborazione sinergica con tutti gli attori impegnati nel sistema sicurezza, azioni prevenzionali di assistenza e consulenza, attività di formazione e informazione nei confronti delle imprese e dei lavoratori siciliani, collaborazioni con altri Soggetti istituzionali e Organismi rappresentativi delle parti sociali, e attività di ricerca.

In questa direzione sono stati realizzati programmi di intervento sulla base di protocolli d’intesa, già stipulati o rinnovati nel corso dell’anno, tra cui si evidenziano, a titolo esemplificativo, le seguenti attività:

- la previsione di “Campagne territoriali su edilizia sicura, agricoltura sicura e malattie professionali”, del progetto “Scuola sicura” e l’avvio della costituzione dell’“Osservatorio Regionale sugli infortuni e malattie professionali”, a seguito di Accordi di Programma siglati in base al Protocollo d’intesa tra Inail Sicilia e Assessorato alla Salute;

- Contratto di ricerca con l’Università’ di Palermo CIRPIET per la realizzazione di una Piattaforma ICT a sostegno della implementazione di un modello di gestione della sicurezza basato sulle linee guida UNI INAIL; dottorati e assegni di ricerca con Università di Palermo DICGIM (analisi dei flussi informativi per la vigilanza delle banche dati Inail) e Università di Catania DGESA (ricerca sugli apprestamenti in sicurezza nel lavoro in serra); Master di II livello su “Sistemi di gestione della sicurezza e analisi del rischio per la ricerca e il miglioramento delle competenze degli operatori in materie di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro,

Inoltre, l’Inail Sicilia ha avviato ulteriori iniziative sul territorio, con enti ed istituzioni pubbliche e private rappresentative delle parti sociali, consistenti nella stesura di protocolli e convenzioni, sia a livello regionale che provinciale, nella realizzazione di progetti congiunti, tra cui:

- Protocollo d’intesa con la Regione Sicilia - Assessorato Funzione Pubblica per la formazione del personale della Regione in materia di Sicurezza nei luoghi di lavoro;

- Protocollo d’intesa con la Provincia Regionale di Trapani per la formazione del personale della Provincia in materia di Sicurezza nei luoghi di lavoro;

- Protocollo d’intesa con i Comitati Paritetici Territoriale in edilizia della Sicilia con l’avvio di tredici progetti territoriali tra i quali la “Guida per la sicurezza in edilizia”, riconosciuta, a livello nazionale, come strumento di riferimento dal sistema dei C.P.T.;

- Protocollo d’intesa con l’Associazione Nazionale Costruttori Edili della Sicilia, con Confindustria Sicilia e Confapi Sicilia per l’assunzione, nelle aziende aderenti, di modelli di governance della sicurezza correlati a forme differenziate di premialità;

- Protocollo d’intesa con l’Ente Regionale delle Scuole edili FORMEDIL per il miglioramento della qualità dell’azione formativa;

- Protocollo d’intesa con A.N.M.I.L. Sicilia per la sicurezza in ambiente di vita e di sensibilizzazione alla cultura della sicurezza;

- Convenzione con A.N.I.O. Onlus Sicilia per la prevenzione e cura delle osteomieliti contratte dagli infortunati.

Tra le iniziative realizzate con la suddetta associazione assume particolare rilievo il

”Progetto ARACNE”, che ha visto il coinvolgimento e la partecipazione oltre che dell’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia anche della Age.na.s. (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali) ed è stato riconosciuto meritevole di patrocinio dal Ministero della Salute.

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Inoltre, per sostenere le imprese nell’attuale momento di congiuntura economica in cui versa il Paese, l’Inail Sicilia ha avviato una capillare campagna informativa di sensibilizzazione e consulenziale (n.25 iniziative territoriali) per la promozione dei Bandi diretti a finanziare la realizzazione di interventi strutturali o di sistemi di gestione finalizzati al miglioramento delle condizioni di sicurezza aziendale.

Tali attività si concluderanno nel 2013 e per il Bando 2011 hanno prodotto la presentazione di n. 836 domande per una potenziale richiesta di finanziamento di € 70.000.000, per un ammontare che è oltre il quadruplo di quello che è stato possibile finanziare; infatti, sono state accolte n. 342 domande, per un finanziamento complessivo erogato di € 16.031.299.

L’entità degli interventi da finanziare richiesti evidenzia da un lato il notevole gap ancora presente nelle aziende dei livelli di sicurezza e dall’altro la volontà di adeguare e migliorare le condizioni di sicurezza aziendale attraverso forme di sostegno.

Per quanto riguarda, invece, le attività poste in essere in campo di disabilità e reinserimento lavorativo rimando alla specifica monografia che presenta anche una rapida panoramica sulle azioni messe in campo dall’Inail Sicilia in questo ambito, con un ampio spettro di azione esteso sull’intero territorio siciliano, volta non solo a curare il

“riaccompagnamento” a casa del lavoratore disabile, ma ad aiutarlo a trovare un nuovo inserimento nella realtà familiare, sociale e lavorativa, in linea con l’affermazione della cultura positiva della diversabilità, creando quelle necessarie “pari opportunità” e in stretta coerenza con i principi del nuovo Regolamento protesico “per l’erogazione agli invalidi del lavoro di dispositivi tecnici e di interventi di sostegno per il reinserimento nella vita di relazione”, adottato con delibera del Presidente n. 261 del 29/09/2011.

Indubbiamente, l’anno trascorso è stato un anno complesso, condizionato sensibilmente dalla grave crisi economica che ha segnato in maniera significativa il nostro Paese, con inevitabili riflessi negativi anche sul tessuto produttivo siciliano.

I dati, però, ci confortano, evidenziando, per quanto ci riguarda, come, nonostante tutto, il sistema di assicurazione sia rimasto saldo e pienamente reattivo alle sollecitazioni negative, grazie non solo alle iniziative assunte, ma anche all’impegno ed alla capacità di rimodulazione organizzativa del personale regionale dell’Istituto.

Confortanti sono, tra gli altri aspetti, la tenuta dei premi incassati sugli accertati e, come si è già evidenziato, l’andamento decrescente degli infortuni sul lavoro, a dimostrazione della rapida capacità di percepire le diverse esigenze del contesto con azioni comunque adeguate a soddisfare gli interessi ed i bisogni del territorio.

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Giovanni Asaro

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PRIMA PARTE

L’andamento socio-economico

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La ripresa economica italiana, che aveva caratterizzato il 2010, ha subìto nel 2011 un’interruzione.

Infatti, a causa delle tensioni verificatesi sul debito sovrano di alcuni Paesi dell’area euro (Portogallo e Grecia in primis, ma anche Italia), che hanno richiesto una pluralità di manovre finanziarie correttive, si è registrato un brusco rallentamento dell’economia.

La Sicilia ha risentito particolarmente di tale calo, con ricadute negative in tutti i principali settori economici.

L’occupazione è diminuita per il quinto anno consecutivo ed il tasso di disoccupazione si è mantenuto tra i più elevati in Italia, con un conseguente aumento del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni.

1.1 I settori produttivi Industria

Il rallentamento dell’economia mondiale verificatosi nella seconda metà del 2011, ha vanificato la ripresa industriale avviatasi nel 2010 in Italia.

In Sicilia, nel settore industriale, in termini nominali, il fatturato delle industrie è cresciuto, nel 2011, del 2,2% rispetto al 2010 e nel biennio 2010-2011, la dinamica del fatturato delle imprese siciliane ha risentito delle scelte strategiche effettuate tra il 2007 ed il 2009 in risposta alla crisi economica 1.

Tuttavia, nel 2011, gli investimenti delle imprese siciliane sono diminuiti dell’8,4% rispetto

al 2010, ed anche l’occupazione è diminuita rispetto all’anno precedente, passando da n. 257.000 occupati a n. 247.000 occupati (- 3,89%)2; la percentuale di imprese che hanno

chiuso l’esercizio in utile è stata del 52% contro il 61% del 2010.

Costruzioni

Nel 2011 è continuata per il settore delle costruzioni ed opere pubbliche dell’Isola la contrazione dell’attività, con una riduzione del valore aggiunto in termini reali del 4,5%.

Il numero di occupati è diminuito da n. 123.000 del 2010 a n. 114.000 del 2011 (- 7,31%), ed il numero delle ore lavorate denunciate dalle imprese alle Casse edili si è ridotto di dell’11,8% 3.

Il valore delle gare bandite per lavori pubblici, nel 2011, è diminuito del 39,8% rispetto al 2010; il dato è influenzato dal bando di gara, del valore di circa 1,5 miliardi di euro, relativo alla progettazione, costruzione e gestione di un nuovo collegamento tra Catania e Ragusa, pubblicato nel 2010; infatti, al netto di quest’opera, gli importi complessivi crescono del 12,7%.

1 Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sicilia, giugno 2012

2 Fonte ISTAT – rilevazione Forze di lavoro

3 Fonte ISTAT – rilevazione Forze di lavoro

1. La congiuntura economica regionale nel 2011

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Infine, sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del Territorio, i prezzi di vendita delle case sono aumentati in termini nominali dell’1,1%, ma, valutati al netto dell’inflazione, hanno segnato un calo dell’1,6%.

Agricoltura

I dati Istat registrano nell’anno di riferimento un modesto calo della produzione di cereali (- 2,4%), cui si accompagna una riduzione del 3,8% delle superfici coltivate; il raccolto di frumento duro è diminuito dell’1,2%.

Tra le coltivazioni principali sono risultati in aumento soltanto gli ortaggi (+ 2,7%).

Nel complesso, la produzione delle coltivazioni arboree è diminuita del 6,2%; in particolare, si è avuta una riduzione per agrumi, olive ed uva da vino, a fronte di un aumento di frutta fresca ed uva da tavola 4.

L’occupazione è aumentata, passando da n. 106.000 occupati del 2010 a n. 115.000 del 2011 (+ 8,49%).

Servizi

In tale settore, in media il fatturato delle aziende con almeno 20 addetti è aumentato dell’1,5% rispetto all’anno precedente, mentre l’occupazione è rimasta sostanzialmente stabile, passando da n. 1.077.000 occupati del 2010 a 1.071.000 occupati (- 0,56%); nello specifico, l’occupazione è diminuita del 6,4% nel commercio e nel settore alberghiero e della ristorazione, mentre è cresciuta del 2% negli altri servizi 5.

Anche gli investimenti sono rimasti sostanzialmente pari a quelli del 2010.

Commercio

La dinamica sfavorevole del reddito reale delle famiglie siciliane da destinare ai consumi, ha penalizzato il settore commerciale dell’Isola.

In termini nominali, il fatturato delle imprese commerciali con almeno 20 addetti è rimasto stabile rispetto al 2010; circa la metà delle imprese del settore ha conseguito un utile d’esercizio, mentre un quarto ha registrato una perdita.

Sulla scorta dei dati forniti dall’Osservatorio Findomestic, la spesa per consumi di beni durevoli si è ridotta rispetto al 2010 del 10,2%, a fronte di un calo medio del Paese del 7,1%.

Le contrazioni maggiori hanno riguardato le autovetture (- 21,1%) e gli elettrodomestici bruni (televisori, personal computer, hi-fi ecc.); anche per i veicoli commerciali le immatricolazioni sono diminuite del 19,4% rispetto al 2010 6.

Turismo

Complessivamente, per il secondo anno consecutivo, il turismo ha registrato un andamento positivo.

4 Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sicilia, giugno 2012

5 Fonte ISTAT – rilevazione Forze di lavoro

6 Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sicilia, giugno 2012

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Infatti, in base ai dati forniti dall’Osservatorio turistico regionale, gli arrivi di turisti in Sicilia sono aumentati del 5,1% rispetto al 2010, ed i pernottamenti sono aumentati del 3,9%.

Tuttavia, il modesto incremento è da imputare esclusivamente ai flussi provenienti dall’estero, le cui presenze sono aumentate del 14%, a fronte di un calo dell’1,9% di turisti italiani nell’Isola.

Le strutture alberghiere hanno registrato un incremento di presenze del 4,8% rispetto all’anno precedente.

Inoltre, in termini di spesa turistica, la spesa complessivamente effettuata dai turisti

stranieri è tornata ad aumentare, interrompendo, in tal modo, un calo che durava da tre anni 7.

Trasporti

Anche tale settore ha risentito della congiuntura economica negativa.

Infatti, nel 2011, per il quarto anno consecutivo, il trasporto delle merci via mare è diminuito dell’18,9%.

Dopo la ripresa del 2010, il traffico di container è tornato a diminuire, come pure il trasporto di merci per via aerea.

Nel trasporto passeggeri via mare si è interrotta la dinamica in calo degli anni precedenti, con un aumento del 10,2%, specie nel porto di Messina.

Nei tre principali aeroporti siciliani è proseguita la crescita del numero di passeggeri transitati (+ 7,2% rispetto al 2010) 8.

Scambi con l’estero

Nel 2011 le esportazioni siciliane, a prezzi correnti, sono aumentate del 15,5%, dopo la forte ripresa dell’anno precedente.

Tuttavia, al netto dei prodotti petroliferi raffinati, pari a più del 70% del totale delle esportazioni, le esportazioni siciliane sono diminuite dell’1,4%, a fronte di un incremento nazionale dell’11,3% e del 9% del Mezzogiorno.

Le vendite all’estero di prodotti petroliferi sono aumentate nel 2011 del 23,7%, risentendo del rialzo dei prezzi dei prodotti energetici sui mercati internazionali, e la quota siciliana delle vendite del settore sul totale nazionale è salita in un anno dal 42% al 46%.

Inoltre, l’espansione dell’export petrolifero verso i Paesi extra UE è continuata, specie verso Turchia e Medio Oriente.

Per quanto concerne le importazioni, nel 2011 sono aumentate del 14,6%, ed al netto dei prodotti petroliferi raffinati e delle industrie estrattive, che rappresentano più dell’80% delle importazioni, sono aumentate del 6,2% 9.

7 Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sicilia, giugno 2012

8 Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sicilia, giugno 2012

9 Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sicilia, giugno 2012

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1.2 Il mercato del credito

Il finanziamento dell’economia

Nel 2011, il credito bancario in Sicilia ha risentito sia della contrazione della domanda di finanziamenti dovuta alla crisi economica, sia dell’irrigidimento dei criteri di erogazione da parte degli intermediari.

I prestiti, infatti, sono diminuiti nel complesso del 3% rispetto al 2010 e il calo ha riguardato sia le famiglie sia i settori produttivi, specie quello delle costruzioni ( - 3,5%).

Anche il costo dei finanziamenti è aumentato; il tasso di interesse sui prestiti a breve

termine praticato alla clientela regionale è salito nel 2011 dell’1,4%, attestandosi al 7,4%.

La difficile congiuntura economica ha inciso negativamente anche sulla qualità del credito, specie per le imprese; infatti, la quota dei crediti sui quali gli istituti di credito rilevano difficoltà temporanee di rimborso è salita al 6% nel 2011, a fronte del 5,1% del 2010.

Il risparmio finanziario

Nel corso del 2011 – analogamente all’anno precedente – l’ammontare complessivo dei depositi bancari delle famiglie e delle imprese siciliane è diminuito ( - 0,6% rispetto al 2010 e - 1,8% rispetto al 2009).

In particolare, i depositi delle famiglie, pari all’86,6% dei depositi complessivi, sono rimasti stazionari: sono diminuiti i conti correnti, mentre sono aumentati i depositi con durata prestabilita e quelli rimborsabili con preavviso.

Anche la liquidità delle imprese presso le banche, già in calo nel 2010, ha continuato a diminuire 10.

1.3 La spesa pubblica

I dati dei conti pubblici territoriali elaborati dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico, indicano che nel triennio 2008-2010 la spesa pubblica, al netto degli interessi delle Amministrazioni locali in Sicilia, è stata pari, in media, a 3.709 euro pro capite, un livello inferiore rispetto a quello delle Regioni a Statuto speciale (4.704 euro); inoltre, nel triennio, si è ridotta del 4,5% all’anno.

La spesa corrente primaria delle Amministrazioni locali siciliane, che rappresenta oltre l’84% della spesa totale, è diminuita dell’4% rispetto all’anno precedente.

La riduzione maggiore si è registrata nell’ambito dell’Amministrazione regionale e delle ASP, che insieme costituiscono il 67,1% del totale delle spese correnti.

In particolare, la spesa sanitaria pro-capite sostenuta in Sicilia nel triennio 2008-2010 (ultimo dato disponibile) è risultata di 1.725 euro, inferiore sia rispetto alla media nazionale (1.838 euro), sia rispetto a quella delle Regioni a Statuto speciale (1.833 euro).

Inoltre, nel triennio 2008-2010, oltre l’85% della spesa per investimenti pubblici, pari al 2,2% del PIL regionale, è stata effettuata dalle Amministrazioni locali 11.

10 Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sicilia, giugno 2012

11 Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sicilia, giugno 2011

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1.4 Il mercato del lavoro

La forza lavoro regionale è pari nel 2011 a 1.674.000 unità, di cui 1.080.000 maschi e 594.000 femmine, in calo dello 0,83% rispetto all’anno precedente (n. 1.688.000).

Di questa, gli occupati sono 1.433.000 e quelli in cerca di occupazione 241.000 (erano rispettivamente 1.440.000 e 248.000 nel 2010) 12.

I dati ISTAT indicano, quindi, che l’occupazione regionale è diminuita per il quinto anno consecutivo, interessando tutti i settori economici, ad eccezione dell’agricoltura.

La riduzione ha riguardato la componente maschile ( - 0,9%), mentre quella femminile è lievemente aumentata (+ 0,2%).

La riduzione ha coinvolto sia i lavoratori autonomi (-1.000 unità) sia i dipendenti (- 6.000 unità), e, tra questi ultimi, il calo maggiore si è avuto per le tipologie contrattuali a

tempo indeterminato ( - 0,7%; - 0,2% per quelle a tempo determinato).

Anche nel 2011 la riduzione dell’occupazione ha interessato, in particolare, gli occupati con bassi livelli di istruzione (- 2,5% per chi possiede una licenza elementare o una licenza media inferiore), mentre i laureati occupati sono diminuiti dello 0,3%; in aumento, invece, gli occupati con diploma di scuola media superiore (+ 1,5%).

Il tasso di occupazione per la popolazione tra 15 e 64 anni è sceso per il quinto anno consecutivo al 42,3%, a fronte di un 56,9% in Italia e di un 44% nel Mezzogiorno.

Le persone in cerca di lavoro sono diminuite del 3% (sia persone con precedenti esperienze lavorative sia persone alla ricerca di una prima occupazione) ed il tasso di attività è sceso per il sesto anno consecutivo, raggiungendo il 49,5%.

Il suddetto calo è da imputare agli effetti psicologici della crisi economica, che incide in modo particolare sulle speranze occupazionali dei più giovani.

Per effetto del calo delle persone in cerca di lavoro, che è risultato maggiore del calo dell’occupazione, il tasso di disoccupazione regionale, nel 2011, è stato del 14,4%, a fronte del 14,7% dell’anno precedente (il tasso di disoccupazione maschile è stato del 12,8%, quello femminile del 17,2%).

In ogni caso, il tasso di disoccupazione della Sicilia, anche nel 2011, continua ad essere, dopo la Campania, il più elevato d’Italia, in quanto il dato medio del Mezzogiorno nell’anno di riferimento è stato del 13,6% e quello nazionale dell’8,4%.

Per completezza, si aggiunge che nel 2011 le imprese operanti in Sicilia hanno continuato a fare un ampio utilizzo della Cassa integrazione guadagni (CIG), con un ulteriore aumento del numero di ore autorizzate (+18,5% rispetto al 2010); l’aumento, analogamente all’anno precedente, è da attribuire, soprattutto, alla componente straordinaria, comprensiva degli interventi in deroga (+ 42,9%) 13.

12 Fonte ISTAT – rilevazione Forze di lavoro

13 Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sicilia, giugno 2012

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2. L’INAIL e le Aziende in Sicilia

I servizi assicurativi

L’apparato produttivo della Regione Sicilia è stato sempre caratterizzato da un insieme di medie e piccole imprese.

Il tessuto aziendale esistente in Sicilia è costituito da imprese non artigiane ed artigiane,la cui organizzazione prevalente è quella individuale e, in minor numero, in forma societaria.

Tale tessuto aziendale, per il quale nell’anno 2010 si era evidenziata una tendenza alla ripresa manifestatasi, anche se in forma più ridotta, nel primo semestre del 2011, nel secondo semestre di questo stesso anno comincia a mostrare dei segni negativi, in ordine alla propria vitalità imprenditoriale, quale risultato della fase di recessione avviatasi nel medesimo periodo e dell’accresciuta difficoltà per le imprese ad entrare nel mercato.

La natalità e la mortalità delle imprese nel 2011, infatti, rispecchiano in modo fedele la realtà dell’economia contingente del periodo, segnata da profonde difficoltà e da una diffusa incertezza nel futuro.

L’incertezza dei mercati spinge ad essere più prudenti, sopratutto nel mercato interno, frenando gli investimenti nelle nuove attività. Allo stesso tempo molte imprese in Sicilia si vedono costrette a cessare l’attività a causa della pressione fiscale, nonché per effetto delle maggiori difficoltà di accesso al sistema bancario ai fini della concessione dei crediti ed agevolazioni finanziarie.

Per quanto riguarda, poi, le imprese individuali, alla fine del 2011 le stesse rappresentano in Sicilia circa il 74% del totale delle imprese attive, facendo registrare una flessione di circa il 2% rispetto all’anno 2010 a favore delle imprese in forma di società di capitali, che hanno raggiunto, nel 2011, la percentuale dell’11% del totale delle imprese.

Questa forma giuridica, oltre ad escludere la responsabilità patrimoniale dei soci, consente, infatti, all’impresa di avere una durata abbastanza lunga della propria vita media, determinando pertanto un flusso di cessazioni più ridotto rispetto a quello delle aziende con forma giuridica individuale o di società di persone.

La struttura organizzativa della società di capitale risponde inoltre, in modo determinante, all’intento di fornire agli imprenditori gli strumenti idonei per potere operare incisivamente sul mercato e resistere meglio alla difficile situazione contingente, oltre ad avere le condizioni necessarie per migliorare il rapporto con gli istituti di credito e potere accedere, pertanto, ai crediti finanziari necessari per lo sviluppo dell’impresa.

Nonostante questo aumento, il peso delle società di capitale rimane, tuttavia, ancora inferiore a quello medio delle regioni meridionali pari al 13,5% e lontano dalla media nazionale (circa 18%), mostrando in ciò una certa debolezza del tessuto produttivo siciliano (fonte: Unioncamere- Infocamere).

In riferimento, poi, alle imprese organizzate sotto forma di società di persone, nel 2011 si è registrato un incremento molto modesto rispetto al 2010.

Il settore dell’artigianato rimane, comunque, quello più legato al tessuto economico e sociale della Sicilia, nonostante una certa contrazione del tasso di crescita rispetto al 2010. Il mondo artigiano siciliano, infatti, porta in sé una volontà operativa che lo spinge a tentare nuove soluzioni imprenditoriali, anche se al tempo stesso registra difficoltà a far sopravvivere le iniziative già esistenti.

Come negli anni precedenti, anche nel corso del 2011 si osserva la presenza di aziende artigiane senza dipendenti (fonte: banca dati INAIL). Inoltre, la struttura economico- finanziaria, notoriamente debole in queste imprese, risente maggiormente degli effetti della crisi che interessa il mondo imprenditoriale siciliano. Tali imprese, peraltro, incontrano, in

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modo più accentuato rispetto a quelle di diversa tipologia, notevoli difficoltà per il reperimento di adeguate forme di sostentamento necessarie alla nascita e allo sviluppo delle imprese stesse nel territorio.

Tra i settori di attività, il terziario continua a registrare nel 2011 la maggiore diversificazione delle attività, oltre che differenti punti di incremento e di flessione nell’ambito dell’attività stessa. Si registra, infatti, un incremento significativo nelle attività del turismo e dei servizi alle imprese, mentre l’attività del commercio presenta una tendenza alla contrazione (fonte: Unioncamere – Movimprese).

Di contro, nel corso del 2011 si è continuato ad assistere alla nascita di nuovi centri commerciali, diffusi in zone specificamente interessate dalle maggiori arterie di comunicazione. Tali centri esprimono un diverso modo di intendere la funzione dell’attività commerciale, volta non solo alla realizzazione di vantaggi economici, ma anche alla valorizzazione del territorio in cui i centri stessi sono inseriti, diventando punti di riferimento, oltre che di aggregazione, per la comunità della zona interessata.

Un altro dato rilevante nell’imprenditoria della Sicilia nel 2011 è costituito dalla presenza delle imprese “femminili”.

Il ruolo svolto da tali imprese è in linea con la media delle regioni meridionali e leggermente al di sopra del valore nazionale. Le imprese femminili della Regione costituiscono, infatti, il 25% del totale, rispetto al 25,7% del Sud e al 23,5% a livello nazionale (fonte:Unioncamere).

Altro ruolo significativo viene svolto dalle imprese “giovanili” le quali, con il 14,9%

presentano in Sicilia nel 2011 una diffusione lievemente al di sopra di quella delle Regioni meridionali (14,2%) e superiore di 3,5 punti percentuali rispetto alla media italiana (pari all’11,4%). Tali imprese, per oltre il 20% del totale delle stesse, si concentrano nel comparto del turismo.

Rappresentato, quindi, il particolare contesto economico delle aziende, si può delineare il quadro relativo al rapporto tra le stesse e il sistema INAIL/Sicilia.

A tale proposito, dalla consultazione dei dati presenti sull’archivio INAIL DATA WAREHOUSE, Report Direzionale, si osserva che nell’anno 2011 il portafoglio aziende, distinto per settori di attività, ha registrato un lieve incremento rispetto al 2010 nel settore Industria e un incremento più considerevole nel settore Terziario; presenta, pertanto, complessivamente un aumento di 2.679 del numero delle aziende (Tav. n.1).

Tav. n.1 - Portafoglio Aziende per settore di attività

Settore di attività Anno 2010 Anno 2011 Scostamento %

Industria 23.538 23.965 1,8

Artigianato 91.251 90.794 -0,5

Terziario 86.443 88.962 2,9

Altre Attività 2.030 1.952 -3,8

Speciale 2.559 2.559 0,0

Aziende inquadrate in più settori 6.308 6.576 4,2

Totale 212.129 214.808 1,3

(16)

Nello schema della Tav. n.1 si evidenzia, al riguardo, che l’incremento dei settori con connotazione produttiva (Industria) e commerciale-amministrativa (Terziario) viene a compensare la flessione degli altri settori, tanto da determinare un saldo sostanzialmente positivo.

Per quanto riguarda il portafoglio PAT (Posizione Assicurativa Territoriale), distinto per settori di attività, si registra invece, nel 2011, un incremento del portafoglio per tutti i settori di attività ad eccezione dell’Artigianato, determinando, rispetto al 2010, un aumento del numero delle PAT (complessivamente +2529) ed, in modo particolare, il portafoglio per il settore terziario (+2,3%) (Tav. n.2).

Tav. n.2 - Portafoglio P.A.T. per settore di attività

Settore di attività Anno 2010 Anno 2011 Scostamento %

Industria 32.409 32.762 1,1

Artigianato 95.152 94.719 -0,5

Terziario 102.723 105.136 2,3

Altre Attività 5.011 5.148 2,7

Speciale 4.692 4.751 1,3

Totale 239.987 242.516 1,1

Il portafoglio delle aziende e delle PAT, considerato, a sua volta, in riferimento all’insieme dei settori di appartenenza, risulta distribuito nel territorio delle Sedi provinciali, al 31 dicembre 2011, così come di seguito rappresentato e confrontato con la situazione del 2010 (Tav. n.3).

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Tav. n. 3 - Distribuzione territoriale del portafoglio (Aziende – P.A.T.)

Aziende Posizioni

Assicurative Aziende Posizioni Assicurative

Agrigento 18.532 20.989 18.689 21.031

Caltanissetta 10.791 13.298 10.841 13.259

Enna 6.564 8.247 6.602 8.307

Catania 47.024 52.085 47.610 52.631

Messina 14.105 16.274 14.380 16.631

Milazzo 16.270 18.886 16.588 19.299

Palermo Fante 25.688 29.369 25.843 29.349

Palermo Titone 21.421 22.448 21.628 22.792

Ragusa 15.273 17.546 15.526 17.792

Siracusa 15.814 17.959 16.261 18.414

Trapani 20.647 22.886 20.840 23.011

Totale 212.129 239.987 214.808 242.516

Unità Territoriali

Anno 2010 Anno 2011

Per effetto della situazione contingente evidenziata in premessa, le aziende emesse per singola Sede nel 2011 determinano un andamento medio negativo nel numero di aziende emesse in tale anno, rispetto a quelle del 2010, facendo registrare uno scostamento di - 7,52% (anno 2011: aziende emesse n.13.879; anno 2010: aziende emesse n.15.007) (Tav. n.4).

Tav. n.4 – Aziende emesse

Aziende emesse Anno 2011 Anno 2010 Scostamento %

13.879 15.007 - 7,52

Le PAT emesse nel corso del 2011 registrano una variazione media positiva del 2,7%

rispetto al 2010 (anno 2011: PAT emesse n.22.012; anno 2010: PAT emesse n.21.436) (Tav. n.5).

Tav. n.5 – P.A.T. emesse

Anno 2011 Anno 2010 Scostamento %

22.012 21.436 2,7

Pat emesse

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Per quanto riguarda le cessazioni delle aziende, nell’anno 2011 si è registrata una certa diminuzione rispetto alle cessazioni anno 2010, mentre si è avuto un incremento delle PAT cessate (anno 2011: aziende cessate 15.004; anno 2010: aziende cessate: 16.722, con uno scostamento di -10,3%; PAT cessate anno 2011: n.21.247, anno 2010: n.21.000, con un incremento di +1,2%) (Tav. n.6).

Tav. n.6 - Aziende e P.A.T. cessate

Anno 2011 Anno 2010 Scostamento %

15.004 16.722 -10,3

Anno 2011 Anno 2010 Scostamento %

21.247 21.000 1,2

Aziende cessate

Pat cessate

In relazione, poi, al miglioramento della qualità dei servizi resi all’utenza, si è continuato a perseguire anche nel 2011 l’obiettivo di semplificare le procedure, ridurre i tempi medi di lavorazione, facilitare l’accesso alle consultazioni e alle informazioni on-line.

Per quanto riguarda la riduzione dei tempi medi di lavorazione delle pratiche, per l’anno 2011 risulta una notevole diminuzione dei tempi medi relativi alle attività connesse ai documenti che interessano le aziende e le PAT (Tav. n.7).

Tav. n.7 - Tempi medi di lavorazione (espressi in giorni)

Tempi medi di lavorazione Anno 2011 Anno 2010 Scostamento %

Denunce emissione aziende 6 6 0,0

Denunce cessazione aziende 9 37 -75,7

Denunce emissione PAT 9 10 -10,0

Denunce cessazione PAT 9 40 -77,5

Denunce di variazione 12 21 -42,9

Quanto sopra è il risultato dell’impegno della Direzione Regionale della Sicilia nei confronti delle Sedi, tendente a mantenere i tempi entro limiti di scostamento compatibili con le esigenze dell’utenza, con gli obiettivi posti dall’Istituto e con quanto indicato nella Carta dei Servizi Inail, ai sensi del regolamento di attuazione della legge 241/90.

Sempre in funzione del miglioramento dei servizi alle imprese, oltre che della diffusione della cultura dei servizi on-line, nel 2011 l’Inail ha continuato a provvedere allo sviluppo dei servizi telematici, realizzando nuove funzionalità che consentono di gestire in modo più soddisfacente i rapporti con i datori di lavoro in ordine alla tempestività delle comunicazioni ed alla semplificazione dei processi.

Lo sviluppo dei servizi telematici e la realizzazione di nuove funzionalità hanno posto, inoltre, le condizioni per dare avvio, con la determinazione del Commissario Straordinario del 29/12/2011, alla prima fase del programma di progressiva telematizzazione obbligatoria dei servizi per la comunicazione con le imprese. Tale fase troverà immediata

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attuazione nel 2012 in riferimento agli adempimenti delle imprese connessi con la dichiarazione delle retribuzioni relative all’autoliquidazione, per estendersi nel corso dell’anno anche ad altri adempimenti delle aziende stesse.

Nel 2011 si può constatare in ogni caso che, pur in assenza dell’obbligatorietà dell’invio telematico, è aumentato il ricorso da parte delle ditte alla trasmissione on-line delle denunce di variazione e di cessazione (anno 2011: totale denunce su Portale Inail n.45.492; anno 2010: totale denunce su Portale Inail n.42.727) (Tav. n.8).

Tramite il servizio on-line pervengono, inoltre, all’Inail anche le istanze trasmesse al Registro imprese delle Camere di commercio dalle aziende nell’ambito del processo afferente alla Comunicazione unica per la nascita dell’impresa.

Per l’anno 2011 tale modalità di trasmissione risulta adottata relativamente all’invio all’Inail del complessivo numero di denunce pari a 2.359, da ripartire fra denunce di iscrizione, variazione e cessazione, secondo il seguente prospetto Registro imprese (Tav. n.8 citata).

Tav. n.8 - Denunce on-line G.R.A.

Portale Inail Registro Imprese Portale Inail Registro Imprese

Iscrizioni 11.933 983 12.026 921

Variazioni 23.190 586 20.486 598

Cessazioni 10.369 790 10.215 544

Totale 45.492 2.359 42.727 2.063

Istanze pervenute on-line

Anno 2011 Anno 2010

Risulta incentivata anche la trasmissione on-line, da parte delle aziende, delle istanze relative all’agevolazione dell’oscillazione del tasso medio di tariffa per prevenzione dopo i primi due anni di attività, ex art. 24 delle Modalità di applicazione della Tariffa dei premi.

La trattazione delle suddette istanze, oltre a quelle pervenute in forma cartacea, è stata sempre fatta da parte delle Sedi della regione in ottemperanza alle importanti novità introdotte dall’Istituto per consentire alle aziende una corretta valutazione degli interventi migliorativi effettuati per la prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Nella Tabella seguente viene riportato il totale delle istanze pervenute per il 2011, in forma cartacea e on-line. Dal prospetto risulta l’incremento complessivo delle domande rispetto all’anno 2010, in particolare quelle trasmesse in forma telematica (Tav. n.9).

Tav. n.9 - Domande oscillazione tasso ex art. 24 M.A.T.

Istanze pervenute (on-line e cartacee)

Anno 2011 Anno 2010

Perv. Cartacee Perv. Web Perv. Cartacee Perv. Web

416 1202 433 1003

L’aumento di cui sopra rispetto al 2010 dimostra che le aziende continuano a mantenere l’interesse ad accedere ai benefici contributivi previsti dall’Istituto per le ditte che, oltre a possedere i requisiti di carattere contributivo ed assicurativo, certifichino di avere attuato, nell’ambito dell’organizzazione lavorativa, interventi migliorativi delle condizioni di

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sicurezza ed igiene del lavoro, in aggiunta a quelli minimi previsti dalla normativa in materia.

In relazione all’agevolazione di cui trattasi, nell’anno 2011 l’Istituto ha dato corso a quanto previsto dal D.M. 3 dicembre 2010, riguardante la riformulazione del testo dell’art. 24 M.A.T., con la riarticolazione delle percentuali di riduzione in sei fasce, da un minimo del 7% ad un massimo del 30%.

In linea con il principio di tale innovazione, nel 2011 sono state poste le basi per una complessiva rivisitazione della tipologia degli interventi che consentono l’accesso all’agevolazione tariffaria, oltre che dei criteri in ordine ai quali si procede a concedere l’oscillazione del tasso medio. Lo scopo fondamentale è quello di conferire un valore aggiunto alle agevolazioni per le aziende che effettuano interventi migliorativi nell’ambito della prevenzione. Ciò ha consentito, in tal modo, di applicare alla riduzione del tasso medio del successivo anno 2012 il criterio fondato sull’attribuzione, a ciascun intervento migliorativo, di un punteggio la cui somma totale risulti pari almeno a 100. In tale ottica si è proceduto anche alla modifica della modulistica in uso.

In ordine alle agevolazioni derivanti dall’applicazione dell’art. 24 citato, anche nel 2011 è stata adottata da parte delle Sedi competenti ogni iniziativa per consentire alle aziende, alle associazioni di categoria ed ai consulenti del lavoro di venire a completa conoscenza delle disposizioni emanate.

Coerentemente con l’intento di proseguire nell’attività di semplificazione delle procedure e di trasparenza dei rapporti con le aziende, è stato incentivato, nel corso del 2011, il nuovo processo per la gestione del contenzioso amministrativo di cui al D.P.R. 314/2001, in riferimento all’applicazione della Tariffa dei premi.

Pertanto, nel 2011 si è registrato, rispetto al 2010, un aumento dei ricorsi presentati on- line, che dimostra un evidente interesse dell’utenza verso il nuovo sistema informatico introdotto.

Per quanto riguarda, poi, l’emissione del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), la Direzione Regionale Sicilia, anche nel corso del 2011, si è attivata presso le Sedi competenti per un puntuale monitoraggio delle attività volte alla suddetta emissione per appalti pubblici di lavori, servizi e forniture.

In modo specifico si è provveduto a monitorare i tempi medi di verifica e di emissione del DURC.

Si rileva, inoltre, che nel corso del 2011 il numero dei DURC emessi dalle Sedi è notevolmente aumentato rispetto al 2010 (anno 2011: n.125.375; anno 2010: n.89.558); i tempi medi di emissione risultano incrementati, ma, ad ogni buon conto, entro il termine dei 30 giorni di cui al D.M. 24 ottobre 2007 (fonte: INAIL - Procedure Aziende – Cruscotto monitoraggio DURC) (Tavv. nn.10 e 11).

Tav. n.10 - Tempi medi di verifica Inail per D.U.R.C. (espressi in giorni)

Anno 2011 Anno 2010 Scostamento %

8 6 33,33

Tempi medi verifica D.u.r.c.

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Tav. n.11 – D.U.R.C.- tempi medi di emissione (espressi in giorni totali)

Anno di riferimento D.U.R.C. emessi Tempi medi emissione

2011 125.375 27

2010 89.558 22

Si evidenzia, poi, che nell’anno di riferimento è proseguita l’azione di contrasto nei confronti delle aziende che, in dispregio delle leggi, continuano ad operare nel sommerso.

Il bilancio dei controlli ispettivi dell’Inail in Sicilia, dall’1 gennaio al 31 dicembre 2011, registra spazi di occupazione regolare ancora troppo bassi: risultano non in regola 572 aziende su 739 ispezionate, per un totale di 2,9 milioni di premi non versati.

Le ispezioni effettuate hanno interessato, soprattutto, i settori dei servizi e dell’edilizia della regione Sicilia.

Dalle risultanze delle verifiche effettuate in merito all’attività di Vigilanza Ispettiva per la linea Premi, si registra un decremento dell’8% nel numero delle aziende ispezionate/irregolari del 2011 rispetto a quelle dell’anno 2010 (Tav. n.12).

Tav. n. 12 – Aziende ispezionate

Anno di riferimento Aziende ispezionate Aziende irregolari Incidenza % Az. Irreg./Az. Ispez.

2011 739 572 77%

2010 1.212 1.027 85%

La diminuzione riscontrata nel numero delle aziende di cui sopra è stata determinata dalle nuove modalità di “procedimentalizzazione” delle attività di vigilanza, di cui alla legge n.183/2010 (Collegato Lavoro), le quali, assegnando nuove competenze agli ispettori previdenziali, hanno portato ad una dilatazione dei tempi delle ispezioni.

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(23)

SECONDA PARTE

GLI INFORTUNI E LE PATOLOGIE PROFESSIONALI

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(25)

3. Il fenomeno infortunistico

3.1. Gli infortuni sul lavoro nel 2011: un confronto con l’anno precedente

Anche per l’anno 2011 si conferma l’andamento decrescente degli infortuni sul lavoro registrati in Sicilia (32.052) che, in linea con il fenomeno nazionale (725.174), si attesta al -6.6% rispetto ai casi denunciati nel 2010 (34.325). Il trend decrescente riguarda tutte le province siciliane con punte pari a -11.24% su Ragusa, pur con conferme quali Catania (6.937), Palermo (6.658) e Messina (4.518) come province che fanno registrare il maggior numero di eventi infortunistici. Anche la serie storica degli infortuni mortali prosegue l’andamento decrescente (-21%), confermando la componente evolutiva nazionale (-12%).

I casi ammontano complessivamente a 56 e, a livello territoriale, si registra una diminuzione, o un valore stabile, in quasi tutte le province, tranne che a Caltanissetta, Catania e Ragusa.

2010 2011 2010 2011

AGRIGENTO 2.804 2.591 -7,60 11 3

CALTANISSETTA 1.509 1.471 -2,52 4 6 CATANIA 7.307 6.937 -5,06 14 19

ENNA 1.160 1.082 -6,72 3 1

MESSINA 4.811 4.518 -6,09 7 7 PALERMO 7.203 6.658 -7,57 21 11 RAGUSA 3.791 3.365 -11,24 1 2 SIRACUSA 2.701 2.547 -5,70 5 2 TRAPANI 3.039 2.883 -5,13 5 5 SICILIA 34.325 32.052 - 6,62 71 56 ITALIA 777.609 725.174 -6,74 973 853

Tav. 1 Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2010-2011 e denunciati all'INAIL per provincia e anno - TUTTE LE GESTIONI

PROVINCE TOTALE INFORTUNI VAR %

2011/2010

CASI MORTALI

L’analisi di dettaglio su macrocategorie consente di evidenziare che gli infortuni in ambiente di lavoro ammontano a 26.537 (83% dei casi denunciati con una riduzione pari a -5.6% rispetto al 2010), “in strada” (in occasione di lavoro) a 2.227 (-7% rispetto al 2010), in itinere a 3.288 ( -14% rispetto al 2010). Tav.2

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2010 2011 2010 2011 2010 2011 AGRIGENTO 2.296 2.190 218 176 290 225 CALTANISSETTA 1.253 1.219 116 107 140 145 CATANIA 5.839 5.796 522 448 946 693 ENNA 1.008 921 104 115 48 46 MESSINA 4.071 3.743 305 353 435 422 PALERMO 5.714 5.354 503 448 986 856 RAGUSA 3.183 2.841 254 210 354 314 SIRACUSA 2.190 2.088 191 188 320 271 TRAPANI 2.564 2.385 172 182 303 316 SICILIA 28.118 26.537 2.385 2.227 3.822 3.288 ITALIA 633.369 593.285 54.601 50.028 88.129 81.861

PROVINCE

In ambiente di

lavoro ordinario Con mezzo di trasporto In itinere Tav. 2 Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2010-2011 e denunciati all'INAIL per modalità

di evento e territorio

Gli infortuni mortali, disaggregati sempre per le macrocategorie sopra richiamate, mostrano una sensibile diminuzione (-52%) in caso di utilizzo del mezzo di trasporto da parte dei lavoratori itineranti (15 casi rispetto ai 31 del 2010). Segno che le campagne di sensibilizzazione sugli incidenti stradali portate avanti dall’Istituto, insieme ad altri partner istituzionali, come gli Organi di Polizia Stradale, le Scuole e le Associazioni dei Consumatori, hanno contribuito a realizzare apprezzabili risultati in termini prevenzionali.

Gli infortuni in itinere fanno registrare, invece, un aumento del 23%, contrariamente a quanto accade in ambito nazionale (-3.5%). In ambiente di lavoro (fabbrica, cantiere, terreno agricolo….) la riduzione è pari a -7%. Tav. 3

2010 2011 2010 2011 2010 2011

AGRIGENTO 7 1 2 1 2 1 CALTANISSETTA 1 1 1 4 2 1 CATANIA 4 10 8 2 2 7 ENNA - - 3 1 - 0 MESSINA 1 4 5 3 1 0 PALERMO 11 4 9 2 1 5 RAGUSA - 1 1 - - 0 SIRACUSA 2 1 2 1 1 1 TRAPANI 1 3 - 1 4 1 SICILIA 27 25 31 15 13 16 ITALIA 452 421 292 211 229 221

PROVINCE

In ambiente di

lavoro ordinario Con mezzo di trasporto In itinere Tav. 3 Infortuni mortali sul lavoro avvenuti nel periodo 2010-2011 e denunciati all'INAIL per

modalità di evento e territorio

(27)

Volgendo lo sguardo agli specifici settori economici, si può osservare che il 19% del fenomeno complessivo si concentra nella gestione “Industria”, di cui il settore “Costruzioni”

detiene il 45% dei casi, seguito dal settore “Totale Industrie Manifatturiere” (2.756); nella gestione “Servizi” si addensa il 52% dei casi complessivi di cui il settore “Altri Servizi Pubblici” fa registrare il 29% degli eventi, seguito dal settore “Trasporti e Telecomunicazioni” (2.359). La gestione “Agricoltura” incide con il 7,5% dei casi ; mentre nella gestione “Dipendenti Conto Stato” si concentra l’8,5% del fenomeno infortunistico.

Tav.4

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