• Non ci sono risultati.

IL DANNO DA RUMORE NELLA PRATICA ODONTOIATRICA Prof. Antonio Pirodda*

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "IL DANNO DA RUMORE NELLA PRATICA ODONTOIATRICA Prof. Antonio Pirodda*"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

ODONTOIATRIA FORENSE

Convegno GLI INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI DEGLI ODONTOIATRI Bologna, 12 novembre 2005

TAGETE 2-2007 Anno XIII

1

IL DANNO DA RUMORE NELLA PRATICA ODONTOIATRICA Prof. Antonio Pirodda

*

Necessaria premessa è la definizione di trauma acustico, che è generalmente considerato un innalzamento della soglia uditiva derivante dall’esposizione a rumori di elevata intensità. Questo tipo di danno comporta un’apoptosi delle cellule ciliate dell’orecchio interno, che si verifica sia su base puramente meccanica sia in seguito ad un’induzione metabolica scatenata dall’esposizione al rumore. Le cellule ciliate più esposte sono quelle attivate da suoni di frequenza compresa tra 3 e 6 kHz; esistono comunque recenti evidenze di modificazioni della citoarchitettura anche a livelli più elevati delle vie uditive (corpo genicolato mediale e corteccia secondo Besta et al. 2005).

Si può distinguere un trauma acustico acuto, che può derivare da esposizione a rumori di intensità uguale o superiore a 120 dB ed è in

* DirettoreCattedra di Audiologia e Foniatria e Programma di Audiologia Chirurgica- Ausl Forlì, Ospedale Morgagni-Pierantoni

(2)

ODONTOIATRIA FORENSE

Convegno GLI INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI DEGLI ODONTOIATRI Bologna, 12 novembre 2005

TAGETE 2-2007 Anno XIII

2

qualche caso almeno parzialmente reversibile se trattato precocemente con antiossidanti, e trauma acustico cronico. Quest’ultimo, che riguarda più specificamente il problema qui considerato, deriva da un’esposizione prolungata a rumori di intensità di almeno 85 decibel e non è reversibile.

In ogni caso, va considerato che il danno può instaurarsi e/o essere più o meno manifesto in rapporto ad una suscettibilità individuale non ben quantificabile; si considera comunque che livelli di esposizione ambientale prolungata inferiore a 75 dB A non possano produrre variazioni di soglia nemmeno in via transitoria.

Per una migliore comprensione di quanto riportato, è opportuno fornire qualche esempio di livelli approssimativi di rumorosità nelle varie condizioni: da circa 40 dB per un ambiente silenzioso si passa a circa 60 dB per la voce di conversazione, a circa 85-110 dB per un ambiente rumoroso come una fabbrica od una discoteca a 120 dB e oltre per rumori esplosivi (Albera e Schindler 2003)

IL RUMORE NELLA PRATICA ODONTOIATRICA

Le fonti di rumore considerabili sono costituite non solo dagli strumenti di lavoro, come trapani, aspiratori, dispositivi ad ultrasuoni ecc., ma anche

(3)

ODONTOIATRIA FORENSE

Convegno GLI INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI DEGLI ODONTOIATRI Bologna, 12 novembre 2005

TAGETE 2-2007 Anno XIII

3

da sorgenti “improprie” come condizionatori d’aria, riproduttori di musica ecc.

Da una revisione della letteratura recente si può comunque sintetizzare che i livelli di esposizione non appaiono sufficienti a creare un danno:

nonostante segnalazioni sporadiche di possibili correlazioni, non esiste infatti, in definitiva, evidenza di un deficit uditivo connesso alla pratica odontoiatrica in quanto tale (Szymanska 2000, Hyson 2002); più esposti sarebbero invece i tecnici di laboratorio (Setcos e Hahyuddin 1998).

Dal momento che per il trauma acustico cronico non esiste terapia, e che comunque il danno dipende strettamente dall’esposizione al rumore e, se quest’ultima viene meno, non progredisce, si capisce in termini generali l’importanza della prevenzione: nel caso della pratica odontoiatrica, è stata consigliata una distanza ottimale dal paziente di 35 cm (Kilpatrick 1981), l’attenzione ad un uso corretto degli aspiratori sui tessuti molli (Miranda 1985) e l’attivazione dei trapani solo quando pronti all’uso (Szymanska 2000). Rimane dubbia in questi casi, e probabilmente difficilmente praticabile in concreto, l’indicazione a ricorrere a cuffie o

(4)

ODONTOIATRIA FORENSE

Convegno GLI INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI DEGLI ODONTOIATRI Bologna, 12 novembre 2005

TAGETE 2-2007 Anno XIII

4

inserti protettivi che però sicuramente ridurrebbero il rumore a livelli di assoluta sicurezza.

Riferimenti

Documenti correlati

Quando le pronunce in tema di risarcimento del danno da interesse legittimo ipotizzano la semplice lesione della correttezza del procedimento, e sulla base di ciò

dell'orecchio (rottura del timpano, usura delle articolazioni degli ossicini, usura o rottura delle cellule ciliate)  spostamento permanente della soglia uditiva. 0 10 20 30 40

n.142/2004, “Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare”, a norma dell’articolo 11 della Legge 26 Ottobre

• Dove i livelli da misurare sono contaminati da un rumore di fondo molto ele- vato, per esempio, nel determinare il rumore proveniente da un impianto industriale nelle vicinanze di

Egli ha l’obbligo di erogare una formazione specifica su tutti i rischi presenti nella propria azienda, In questo corso verranno tratti in particolare i rischi connessi al

Le condizioni peculiari della Valle d’Aosta generano estrema vicinanza tra le aree residenziali ed i locali di intrattenimento.. ESPOSIZIONE A RUMORE PRODOTTO DAI LOCALI DI

Giornata di Studi “Metodi e Risultati della Microzonazione Sismica: la lezione del terremoto aquilano” – Le Vibrazioni ambientali... Affinché queste vibrazioni possano

Nella tabella 1 sono riportati i livelli equivalenti elaborati mediante l’applicazione della risposta in frequenza fornita dal costruttore per il campo diffuso e ponderati A.. Si