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2019_07_24_E02-IMPATTO ACUSTICO (2962 KB)

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PROVINCIA DI TREVISO PROVINCIA DI TREVISO PROVINCIA DI TREVISO

PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI VEDELAGOCOMUNE DI VEDELAGOCOMUNE DI VEDELAGOCOMUNE DI VEDELAGO

CAVA CAVA CAVA

CAVA “VITTORIAVITTORIAVITTORIA” VITTORIA SITA IN COMUNE DI VEDELAGO (TV)SITA IN COMUNE DI VEDELAGO (TV)SITA IN COMUNE DI VEDELAGO (TV)SITA IN COMUNE DI VEDELAGO (TV) PROGETTO PRELIMINARE PER LA REALIZZAZIONE

PROGETTO PRELIMINARE PER LA REALIZZAZIONE PROGETTO PRELIMINARE PER LA REALIZZAZIONE PROGETTO PRELIMINARE PER LA REALIZZAZIONE

DEI SEGUENTI INTERVENTI:

DEI SEGUENTI INTERVENTI:

DEI SEGUENTI INTERVENTI:

DEI SEGUENTI INTERVENTI:

a) a)a)

a) TRASFERIMENTO IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NONTRASFERIMENTO IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NONTRASFERIMENTO IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NONTRASFERIMENTO IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI DAL SITO ESTRATTIVO

PERICOLOSI DAL SITO ESTRATTIVO PERICOLOSI DAL SITO ESTRATTIVO

PERICOLOSI DAL SITO ESTRATTIVO “BONEBONEBONEBONELLELLELLELLE”

DITTA PROPONENTE:

DITTA PROPONENTE:DITTA PROPONENTE:

DITTA PROPONENTE: TRENTIN GHIAIA S.R.L.TRENTIN GHIAIA S.R.L.TRENTIN GHIAIA S.R.L.TRENTIN GHIAIA S.R.L.

CON SEDE IN VIA MAGGIOR PIOVESANA 115 CON SEDE IN VIA MAGGIOR PIOVESANA 115 CON SEDE IN VIA MAGGIOR PIOVESANA 115 CON SEDE IN VIA MAGGIOR PIOVESANA 115 31015

31015 31015

31015 – CONEGLIANO (TV) P.IVA: 04151240266CONEGLIANO (TV) P.IVA: 04151240266CONEGLIANO (TV) P.IVA: 04151240266CONEGLIANO (TV) P.IVA: 04151240266

b) b) b)

b) TRASFERIMTRASFERIMTRASFERIMENTO IMPIANTO DI RECUPERO FRESATRASFERIMENTO IMPIANTO DI RECUPERO FRESAENTO IMPIANTO DI RECUPERO FRESATO DIENTO IMPIANTO DI RECUPERO FRESATO DITO DITO DI ASFALTO DAL SITO ESTRATTIVO

ASFALTO DAL SITO ESTRATTIVO ASFALTO DAL SITO ESTRATTIVO

ASFALTO DAL SITO ESTRATTIVO “BONELLEBONELLEBONELLE”BONELLE

DITTA PROPONENTE:

DITTA PROPONENTE:DITTA PROPONENTE:

DITTA PROPONENTE: TRENTIN ASFALTI S.R.L.TRENTIN ASFALTI S.R.L.TRENTIN ASFALTI S.R.L.TRENTIN ASFALTI S.R.L.

CON SEDE IN VIA MAGGIOR PIOVESANA 115 CON SEDE IN VIA MAGGIOR PIOVESANA 115 CON SEDE IN VIA MAGGIOR PIOVESANA 115 CON SEDE IN VIA MAGGIOR PIOVESANA 115 31015

31015 31015

31015 – CONEGLIANO (TV) P.IVA: 04287130266CONEGLIANO (TV) P.IVA: 04287130266CONEGLIANO (TV) P.IVA: 04287130266CONEGLIANO (TV) P.IVA: 04287130266 DITTA PROPRIETARIA CAVA

DITTA PROPRIETARIA CAVA DITTA PROPRIETARIA CAVA

DITTA PROPRIETARIA CAVA “VITTORIAVITTORIAVITTORIA”:::: VITTORIA INIZIATIVE IMMOBILIARI S.R.L.INIZIATIVE IMMOBILIARI S.R.L. INIZIATIVE IMMOBILIARI S.R.L.INIZIATIVE IMMOBILIARI S.R.L.

CON SEDE IN VIA DEL LAVORO 16 CON SEDE IN VIA DEL LAVORO 16 CON SEDE IN VIA DEL LAVORO 16 CON SEDE IN VIA DEL LAVORO 16 31050

31050 31050

31050 – VEDELAGO (TV) P.IVA: 0375140968VEDELAGO (TV) P.IVA: 0375140968VEDELAGO (TV) P.IVA: 0375140968VEDELAGO (TV) P.IVA: 0375140968

E02E02

E02E02 DOCUMENTAZIONE PREVISIONADOCUMENTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICODOCUMENTAZIONE PREVISIONADOCUMENTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICOLE DI IMPATTO ACUSTICO LE DI IMPATTO ACUSTICO

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(2)

INDICE

1 PREMESSA ... 4

1.1 IDENTITÀ DEL RICHIEDENTE ... 4

2 QUADRO NORMATIVO ... 5

3 DEFINIZIONI SECONDO IL D.M.A. 16/03/1998 ... 8

4 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ... 11

4.1 COLLOCAZIONE GEOGRAFICA ... 11

4.2 INDIVIDUAZIONE CATASTALE ... 12

4.3 INQUADRAMENTO URBANISTICO ... 12

4.3.1 Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) ... 12

4.3.2 Piano degli Interventi (P.I.) ... 13

4.4 PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA ... 14

5 DESCRIZIONE STATO ATTUALE ... 16

5.1 CARATTERISTICHE DEI LUOGHI ... 16

5.2 ATTIVITÀ SVOLTA ATTUALMENTE IN CORRISPONDENZA DEL SITO ... 16

6 DESCRIZIONE DEL PROGETTO ... 18

6.1 PREDISPOSIZIONE ... 18

6.1.1 Preparazione delle aree, della viabilità interna e sistemazione delle recinzioni... 18

6.1.2 Piazzola di stoccaggio e lavorazione rifiuti non pericolosi (Trentin Ghiaia); ... 19

6.1.3 Tettoia di stoccaggio fresato (Trentin Asfalti) ... 20

6.1.4 Area di deposito Materia Prima Secondaria ... 20

6.1.5 Box uffici e servizi ... 20

6.1.6 Pese automezzi ... 20

6.1.7 Impianto lava ruote ... 21

6.1.8 Impianto di bagnatura ... 21

6.1.9 Sistemi di contenimento rifiuti esitati ... 21

6.2 ATTIVITÀ DELLIMPIANTO ... 22

6.2.1 Suddivisione in settori ... 22

7 TEMPI DI ESECUZIONE DELL’ATTIVITÀ ... 24

8 MODALITA’ DI PROCEDURA DELLA VALUTAZIONE ... 25

8.1 METODOLOGIA DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO ... 25

8.2 IDENTIFICAZIONE DEI RICETTORI ... 26

9 DETERMINAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO ANTE-OPERAM ... 27

9.1 MISURAZIONI EFFETTUATE ... 29

10 FASE DI CANTIERE ... 31

11 CLIMA ACUSTICO DEL PROGETTO ... 32

11.1 SORGENTI ... 32

11.1.1 Gruppo mobile di vagliatura – triturazione OM GIOVE ... 32

11.1.2 Gruppo mobile di frantumazione OM ATLANTE... 32

(3)

11.1.5 Gruppo mobile di vagliatura – triturazione ... 33

11.1.6 Pale gommate ... 33

11.1.7 Autocarri in entrata e uscita ... 34

12 RISULTATI DELLA MODELLIZZAZIONE MATEMATICA DELL’IMPATTO ACUSTICO ... 35

13 VERIFICA DEL CRITERIO DIFFERENZIALE DIURNO ... 39

13.1 VERIFICA DEI LIMITI DI APPLICABILITÀ DEL CRITERIO DIFFERENZIALE ... 39

13.2 DETERMINAZIONE DEI VALORI DI IMMISSIONE ... 39

13.3 ATTENUAZIONE FABBRICATO CONDIZIONE FINESTRE APERTE (ATT.FFA) ... 40

13.4 ATTENUAZIONE FABBRICATO CONDIZIONE FINESTRE CHIUSE (ATT.FFC) ... 41

14 VERIFICA DEL VALORE LIMITE DIFFERENZIALE DI IMMISSIONE ... 42

15 INSONORIZZAZIONE IMPIANTI ... 43

16 CONCLUSIONI ... 46

(4)

1 PREMESSA

Le Ditte TRENTIN GHIAIA S.r.l. con sede legale in Conegliano (TV) Via Maggior Piovesana, 115 e TRENTIN ASFALTI S.r.l. con sede in Conegliano (TV) via Maggior Piovesana 115, gestiscono attualmente, nell’ambito del sito estrattivo “Bonelle” della cava

“Cà Matta-Bonelle” autorizzata con D.G.V.R. n. 1429 del 08.06.2001, i seguenti impianti:

- La ditta Trentin Ghiaia S.r.l., un impianto di recupero rifiuti non pericolosi;

- La ditta Trentin Asfalti S.r.l. un impianto di lavorazione materiali bituminosi.

È intenzione di entrambe le suddette Ditte, ai fini di consentire il completamento dell’attività estrattiva già autorizzata nella cava Bonelle, trasferire le rispettive attività nella Cava Vittoria, sempre in comune di Vedelago. Il nuovo sito presenta dei vantaggi non indifferenti per quanto riguarda la logistica dei trasporti, visto il suo collegamento diretto al sistema viario principale della zona, e conseguenti benefici dal punto di vista ambientale.

La presente relazione tecnica è redatta allo scopo di valutare in via previsionale l’impatto acustico ambientale generato dalle attività.

La Regione Veneto ha redatto i criteri da osservare per la realizzazione della documentazione di previsione d’impatto acustico per le attività industriali prevista all’articolo 4, commi 2, 3, 4 della Legge 26.10.1995, n. 447 con il D.D.G. ARPAV n.

3/2008.

1.1 IDENTITÀ DEL RICHIEDENTE

La proposta è avanzata dalla Ditta: TRENTIN GHIAIA S.r.l. con sede in Via Maggior Piovesana, 115 - 31015 Conegliano (TV) – P.IVA 04151240266 per il trasferimento nel sito della ex “Cava Vittoria” dell’impianto di recupero rifiuti non pericolosi.

La proposta è avanzata dalla Ditta: TRENTIN ASFALTI S.r.l. con sede in Via Maggior Piovesana, 115 - 31015 Conegliano (TV) – P.IVA 04287130266 per trasferire nel sito della ex “Cava Vittoria” l’impianto per recupero fresato di asfalto.

(5)

2 QUADRO NORMATIVO

La normativa in materia d’inquinamento acustico è regolata dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico del 26 ottobre 1995 n.447, la quale stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo. Per quanto riguarda i valori limite dell’inquinamento acustico negli ambienti esterni, la materia è disciplinata in ambito nazionale dal DPCM 14.11.97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”. Il DPCM 14.11.97 fissa i limiti massimi nelle diverse aree territoriali e definisce, al contempo la suddivisione dei territori comunali in relazione alla destinazione d’uso e l’individuazione dei valori limiti ammissibili di rumorosità per ciascun’area, considerando la classificazione già introdotta dal DPCM 01.03.91.

Il DPCM 14.11.97 stabilisce dei limiti assoluti d’immissione e d’emissione, i cui valori si differenziano a seconda della classe di destinazione d’uso del territorio.

In merito al campo d’applicazione del DPCM 14.11.97, si evidenziano inoltre i seguenti aspetti:

• per le infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime ed aeroportuali i valori limite d’immissione non si applicano all’interno delle rispettive fasce di pertinenza;

• i valori limite assoluti d’immissione e d’emissione, relativi alle singole infrastrutture dei trasporti, all’interno delle rispettive fasce di pertinenza, nonché la relativa estensione, sono fissati con i rispettivi decreti attuativi;

• i valori limite differenziali d’immissione non si applicano nelle aree classificate nella classe VI (aree industriali) e alla rumorosità prodotta da infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime, alle attività non connesse con esigenze produttive, commerciali e professionale e ai servizi e impianti fissi dell’edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo provocato all’interno dello stesso.

Nel caso in cui il Comune abbia già provveduto a adottare un piano di zonizzazione acustica nel proprio territorio si applicano i valori riportati nelle seguenti tabelle.

(6)

Classe I Aree particolarmente protette

Aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.

Classe II Aree destinate ad uso

prevalentemente residenziale

Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali.

Classe III Aree di tipo misto

Aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

Classe IV Aree di intensa attività umana

Aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limita presenza di piccole industrie.

Classe V Aree prevalentemente industriale

Aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.

Classe VI Aree esclusivamente industriale

Aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

Tabella 1 – Classificazione del territorio comunale (DPCM 01.03.91 – DPCM 14.11.97)

(7)

Classe Area Limiti assoluti Limiti differenziali diurni dB(A) notturni dB(A) diurni dB(A) notturni dB(A)

I Aree particolarmente

protette 50 40 5 3

II

Arre destinate ad uso prevalentemente

residenziale

55 45 5 3

III Aree di tipo misto 60 50 5 3

IV Aree di intensa attività

umana 65 55 5 3

V Aree prevalentemente

industriale 70 60 5 3

VI Aree esclusivamente

industriale 70 70 - -

Tabella 2 – Valori limite di immissione (DPCM 01.03.91 – DPCM 14.11.97)

Classe Area Limiti assoluti

diurni dB(A) notturni dB(A)

I Aree particolarmente protette 45 35

II Arre destinate ad uso

prevalentemente residenziale 50 40

III Aree di tipo misto 55 45

IV Aree di intensa attività umana 60 50

V Aree prevalentemente industriale 65 55

VI Aree esclusivamente industriale 65 65

Tabella 3 – Valori limite di emissione (DPCM 14.11.97)

Classe Area Limiti assoluti

diurni dB(A) notturni dB(A)

I Aree particolarmente protette 47 37

II Arre destinate ad uso

prevalentemente residenziale 52 42

III Aree di tipo misto 57 47

IV Aree di intensa attività umana 62 52

V Aree prevalentemente industriale 67 57

VI Aree esclusivamente industriale 70 70

(8)

3 DEFINIZIONI SECONDO IL D.M.A. 16/03/1998

Sorgente specifica: sorgente sonora selettivamente identificabile che costituisce la causa del potenziale inquinamento acustico.

Tempo a lungo termine (TL): rappresenta un insieme sufficientemente ampio di TR all'interno del quale si valutano i valori di attenzione. La durata di TL è correlata alle variazioni dei fattori che influenzano la rumorosità a lungo periodo.

Tempo di riferimento (TR): rappresenta il periodo della giornata all'interno del quale si eseguono le misure. La durata della giornata è articolata in due tempi di riferimento: quello diurno compreso tra le h 6,00 e le h 22,00 e quello notturno compreso tra le h 22,00 e le h 6,00.

Tempo di osservazione (TO): è un periodo di tempo compreso in TR nel quale si verificano le condizioni di rumorosità che si intendono valutare.

Tempo di misura (TM): all'interno di ciascun tempo di osservazione, si individuano uno o più tempi di misura (TM) di durata pari o minore del tempo di osservazione, in funzione delle caratteristiche di variabilità del rumore ed in modo tale che la misura sia rappresentativa del fenomeno.

Livelli dei valori efficaci di pressione sonora ponderata "A": LAS, LAF, LAI. Esprimono i valori efficaci in media logaritmica mobile della pressione sonora ponderata "A" LPA secondo le costanti di tempo "slow", "fast", "impulse".

Livelli dei valori massimi di pressione sonora LASmax, LAFmax, LAI max. Esprimono i valori massimi della pressione sonora ponderata in curva "A" e le costanti di tempo

"slow","fast", "impulse".

Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A": valore del livello di pressione sonora ponderata "A" di un suono costante che, nel corso di un periodo specificato T, ha la medesima pressione quadratica media di un suono considerato, il cui livello varia in funzione del tempo

dove LAeq è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" considerato

(9)

in un intervallo di tempo che inizia all'istante t1 e termina all'istante t2; pA(t) è il valore istantaneo della pressione sonora ponderata "A" del segnale acustico in Pascal (Pa); p0 = 20 microPa è la pressione sonora di riferimento.

Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" relativo al tempo a lungo termine TL (LAeq,TL): il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A"

relativo al tempo a lungo termine (LAeq,TL) può essere riferito:

− al valore medio su tutto il periodo, con riferimento al livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" relativo a tutto il tempo TL, espresso dalla relazione :

essendo N i tempi di riferimento considerati.

− al singolo intervallo orario nei TR. In questo caso si individua un TM di 1 ora all'interno del TO nel quale si svolge il fenomeno in esame. (LAeq,TL) rappresenta il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A"

risultante dalla somma degli M tempi di misura TM, espresso dalla seguente relazione:

dove i è il singolo intervallo di 1 ora nell' i-esimo TR.

E' il livello che si confronta con i limiti di attenzione.

Livello sonoro di un singolo evento LAE, (SEL): è dato dalla formula :

dove

t2 - t1 è un intervallo di tempo sufficientemente lungo da comprendere l'evento;

tO è la durata di riferimento (1s)

Livello di rumore ambientale (LA): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante

(10)

singolarmente identificabili di natura eccezionale rispetto al valore ambientale della zona.

E' il livello che si confronta con i limiti massimi di esposizione:

1) nel caso dei limiti differenziali, è riferito a TM 2) nel caso di limiti assoluti è riferito a TR

Livello di rumore residuo (LR): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", che si rileva quando si esclude la specifica sorgente disturbante. Deve essere misurato con le identiche modalità impiegate per la misura del rumore ambientale e non deve contenere eventi sonori atipici.

Livello differenziale di rumore (LD): differenza tra livello di rumore ambientale (LA) e quello di rumore residuo (LR):

Livello di emissione: è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", dovuto alla sorgente specifica. E' il livello che si confronta con i limiti di emissione.

Fattore correttivo (Ki): è la correzione in dB(A) introdotta per tener conto della presenza di rumori con componenti impulsive, tonali o di bassa frequenza il cui valore è di seguito indicato:

- per la presenza di componenti impulsive KI = 3 dB - per la presenza di componenti tonali KT = 3 dB

- per la presenza di componenti in bassa frequenza KB = 3 dB I fattori di correzione non si applicano alle infrastrutture dei trasporti.

Presenza di rumore a tempo parziale: esclusivamente durante il tempo di riferimento relativo al periodo diurno, si prende in considerazione la presenza di rumore a tempo parziale, nel caso di persistenza del rumore stesso per un tempo totale non superiore ad un'ora. Qualora il tempo parziale sia compreso in 1 h il valore del rumore ambientale, misurato in Leq(A) deve essere diminuito di 3 dB(A); qualora sia inferiore a 15 minuti il Leq(A) deve essere diminuito di 5 dB(A).

Livello di rumore corretto (LC): è definito dalla relazione

(11)

4 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

4.1 COLLOCAZIONE GEOGRAFICA

Il sito è inserito nel territorio agricolo compreso fra i principali centri abitati di Treviso, Castelfranco Veneto e Montebelluna.

La cava è localizzata, in particolare, nel territorio del Comune di Vedelago, a Nord del centro abitato capoluogo e in adiacenza della Strada Provinciale n. 102 “Postumia Romana”.

(12)

4.2 INDIVIDUAZIONE CATASTALE

L’area della cava e le aree confinanti interessate al presente progetto ed interne alla recinzione esistente, sono cosi individuate al Catasto:

Comune di Vedelago Foglio 29:

mappali n: 55. 56. 57. 58. 59, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 67, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 115, 116, 86, 133, 135, 137 e 405.

Foglio 20

mappali n. 81, e 82.

La proprietà delle aree sopra precisate è della ditta Iniziative Immobiliari S.r.l. con sede in Vedelago viale Trieste n. 12, di proprietà del socio unico Trentin S.r.l. con sede in via Maggior Piovesana n. 115 – 31015 Conegliano (TV).

4.3 INQUADRAMENTO URBANISTICO

Con la deliberazione della Giunta Provinciale n. 236 del 19 settembre 2011 è stata ratificata l’approvazione del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Vedelago a seguito degli esiti della Conferenza di Servizi di approvazione dello strumento urbanistico che si è svolta in data 29/07/2011.

Con deliberazione del Consiglio Comunale n. 33 del 28/06/2016 è stata adottata la seconda variante al Piano degli Interventi (P.I.) e, quindi, definitivamente approvata con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 66 del 19.12.2016.

4.3.1 PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.)

Negli elaborati grafici allegati al P.A.T. sono riportate le seguenti indicazioni per il sito in oggetto:

• TAV.1:CARTADEIVINCOLIEDELLAPIANIFICAZIONETERRITORIALE

◊ Vincolo Sismico O.P.C.M. n. 3274/2003 – Zona 3 – Art. 23

◊ Fonti di vincolo – Cave in attività – Art. 31

◊ Fasce di rispetto – Zone di rispetto dell'aeroporto – Art. 40

◊ Fasce di rispetto – Rispetto stradale e ferroviario – Artt. 36-37

(13)

• TAV.2:CARTADELLEINVARIANTI Nessuna indicazione per il sito in oggetto.

• TAV.3:CARTADELLEFRAGILITÀ

◊ Compatibilità geologica – Area non idonea – Art. 47

◊ Aree a dissesto idrogeologico – Cave – Art. 48

◊ Zone di tutela: Zone di vulnerabilità secondo il PRTA – Art. 53

• TAV.4A:CARTADELLATRASFORMABILITÀ

◊ Ambiti Territoriali Omogenei – ATO 5 del territorio agricolo – Art. n. 58

◊ Azioni strategiche del consolidato – Aree agricole – Art. n. 62

• TAV.4B:CARTADELLATRASFORMABILITÀ

◊ Ambiti Territoriali Omogenei – ATO 5 del territorio agricolo – Art. n. 58

◊ Rete ecologica del PTCP – Corridoi di connessione principale (rete provinciale) – Art. n. 79

4.3.2 PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.)

Negli elaborati grafici allegati al P.I. sono riportate le seguenti indicazioni per il sito in oggetto:

• TAV.1.1:CARTA DEI VINCOLI

◊ Pianificazione di livello superiore – Fascia di rispetto aeroportuale – Zona 7 e Zona 9 – Art. 68

◊ Pianificazione di livello superiore – Cava – Art. 72

◊ Pianificazione di livello superiore – Viabilità e relativa fascia rispetto – Art. 64

◊ Pianificazione di livello superiore – Area a rischio idraulico – Art. 87

◊ Vincolo sismico ai sensi del O.P.C.M. n. 3274/2003 – Classe 3 (intero territorio comunale)

◊ Fascia di ricarica degli acquiferi individuata dal PTCP approvato nel 92 (intero

(14)

• TAV.1.2:CARTA DELLA ZONIZZAZIONE

◊ Ambiti Territoriali Omogenei – (ATO) – ATO 5 – Territorio agricolo – Art. 5

◊ Territorio agricolo - Agricola non integra – Art. 39

◊ Interventi sul sistema ambientale – Corridoio ecologico principale – Art. 80

◊ Elementi di vincolo principale – Cava – Art. 72 4.4 PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA

Il comune di Vedelago è dotato del Piano di classificazione acustica in adempimento alle prescrizioni dell’art 6 della Legge n. 447 del 26/10/1995, Legge quadro sull’inquinamento acustico, e dell’art. 3 della L.R. n. 21 del 10 maggio 1999, “Norme in materia di inquinamento acustico”.

L’intero sito in oggetto e le aree confinanti ricadono in classe III e nelle fasce di pertinenza infrastrutture stradale di cui al DPR n. 142/04 – larghezza della fascia 100 m e 50 m.

Classe

acustica Area

Limiti assoluti di immissione

Limiti assoluti di emissione

diurni dB(A) notturni dB(A) diurni dB(A) notturni dB(A)

III Aree di tipo misto 60 50 55 45

Tabella 5 – Valori limite (DPCM 01.03.91 – DPCM 14.11.97)

(15)

Figura 2: Piano di classificazione acustica di Vedelago

(16)

5 DESCRIZIONE STATO ATTUALE

5.1 CARATTERISTICHE DEI LUOGHI

Dalla documentazione reperita la cava risulta sia stata esaurita nell’anno 1990. Entro il 31.12.1993 dovevano essere conclusi i lavori di ricomposizione che viceversa, per quanto si è potuto accertare dai successivi provvedimenti Regionali, sono rimasti per parecchio tempo sospesi sia per inadempienza della ditta Vittoria S.a.s. quanto dal liquidatore della medesima.

Sono stati ripresi infatti a seguito delle autorizzazioni rilasciate alla ditta Iniziative Immobiliari S.r.l., proprietaria dell’area, con i D.D.R. n. 13/2015, n. 168/2017, n. 82/2018 e l’ultimo n. 162/2019 e dovrebbero essere completati, all’incirca, verso la fine del mese di settembre 2019.

Il fondo cava risulta essere attualmente ribassato rispetto al piano campagna esterno, di circa 18 mt.

Le scarpate hanno un’inclinazione rispetto all’orizzonte di circa 28°-35°.

Il fondo non è piano ma presenta zone con dislivelli di quota che variano fino a mt. 1.80 circa.

L’accesso principale è dal lato Sud direttamente dalla strada Provinciale n. 102 “Postumia Romana” a mezzo di cancello posto sul lato Est del piazzale che si trova in prossimità dell’angolo Sud-Ovest della cava.

Lungo il perimetro e sulle scarpate si è sviluppata una vegetazione arborea ed arbustiva spontanea fortemente colonizzata da rovi.

L’area interessata dalla cava confina: dal lato Sud con la strada provinciale 102 – Postumia Romana, con un fronte di circa 430 ml; dal lato Est con strada vicinale e fondi agricoli; dal lato Nord con strada vicinale, altra cava non estinta e fondi agricoli; dal lato Ovest con strada vicinale e fondi agricoli.

5.2 ATTIVITÀ SVOLTA ATTUALMENTE IN CORRISPONDENZA DEL SITO

Presso al sito sono attualmente in corso gli interventi di ricomposizione che riguardano principalmente la scarpata Ovest oggetto dei recenti franamenti causati dal canale irriguo.

Gli interventi di ripristino del verde sulle scarpate di recente ricomposizione sono previsti nella prossima stagione autunnale.

(17)

Vengono svolte periodicamente opere di manutenzione delle zone prative mediante sfalci con mezzi meccanici.

(18)

6 DESCRIZIONE DEL PROGETTO

6.1 PREDISPOSIZIONE

Al fine dell’insediamento delle nuove attività, saranno realizzate le seguenti opere ed interventi:

• Preparazione delle aree del fondo cava con i necessari sbancamenti, riporti e spianamenti finalizzati al ricavo dei piazzali e della viabilità interna per l’insediamento delle attività previste;

• Ripristino della recinzione sul perimetro dell’area;

• Ricalibratura, nuova profilatura e pavimentazione con conglomerato bituminoso della strada di accesso al fondo cava;

• Realizzazione piazzola di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti non pericolosi;

• Predisposizione area per il deposito di Materia Prima Seconda;

• Realizzazione piazzola per lavorazione fresato;

• Costruzione tettoia per stoccaggio fresato;

• Costruzione corpo uffici e servizi per personale;

• Installazione pese per automezzi in ingresso e uscita dai cantieri;

• Realizzazione impianto per lavaggio ruote automezzi;

• Esecuzione rete idrica per spruzzatura cumuli rifiuti inerti e bagnatura area di deposito M.P.S. e viabilità interna non pavimentata per evitare il sollevamento di polveri;

• Esecuzione rete di raccolta, trattamento e smaltimento delle acque meteoriche provenienti da coperture e superfici pavimentate non interessate dal deposito rifiuti;

• Predisposizione dell’impiantistica mobile per la lavorazione dei rifiuti;

• Predisposizione dei contenitori per rifiuti esitati;

• Predisposizione dei presidi antincendio;

• Messa a disposizione macchine e mezzi per la movimentazione dei materiali.

6.1.1 PREPARAZIONE DELLE AREE, DELLA VIABILITÀ INTERNA E SISTEMAZIONE DELLE RECINZIONI

Le aree oggetto dell’insediamento delle nuove opere, della viabilità e di deposito dei materiali saranno oggetto di intervento di asporto della vegetazione e di livellazione topografica.

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Le zone interessate dal transito dei mezzi e/o della realizzazione delle piazzole di deposito materiali saranno oggetto di riporto di misto granulometrico grossolano compattato per la formazione di adeguato sottofondo.

La strada di accesso al fondo cava sarà oggetto di risagomatura con materiale ghiaioso in sito e finitura con strato di materiale vagliato e successiva pavimentazione con conglomerato bituminoso.

La recinzione di delimitazione della cava e il cancello d’ingresso saranno oggetto di controllo e manutenzione al fine di garantire l’inaccessibilità del sito dalle persone non addette.

6.1.2 PIAZZOLA DI STOCCAGGIO E LAVORAZIONE RIFIUTI NON PERICOLOSI (TRENTIN

GHIAIA);

Nella parte Sud della cava, sarà realizzata un’ampia piazzola di stoccaggio e lavorazione rifiuti non pericolosi della superficie di 11.350 m2.

Essa sarà costituita da uno strato di vagliato cementato dello spessore di 30 cm impostato su adeguato sottofondo con misto grossolano compattato e presenterà le pendenze necessarie per far defluire le acque meteoriche al sistema di raccolta.

In base alle pendenze assegnate la platea presenterà un asse centrale, con orientamento Est-Ovest, rialzato leggermente rispetto al perimetro lati Nord, Est e Sud.

Dall’asse centrale i due piani della superficie della platea degraderanno, con pendenza compresa tra il 2 e 3 per mille verso il perimetro Nord-Est e Sud-Est dove saranno posizionate, entro cunette ricavate con la sagomatura della piazzola, le caditoie per la raccolta dell’acqua.

La piazzola sarà accessibile a mezzi dal lato Nord dal previsto percorso di transito dei mezzi alle varie zone degli impianti.

Nei lati Sud e Ovest, la piazzola sarà divisa dal piede della scarpata da un percorso per il transito con i mezzi per gli interventi di manutenzione del verde.

Al piede della scarpata, dal lato Sud del suddetto percorso, è prevista la realizzazione di una canaletta drenante per le acque provenienti dalla scarpata stessa alfine di evitare l’eventuale deflusso delle stesse nella piazzola di stoccaggio dei rifiuti ed aggravare il sistema di gestione delle acque provenienti dalla stessa.

(20)

6.1.3 TETTOIA DI STOCCAGGIO FRESATO (TRENTIN ASFALTI)

Sarà realizzata una tettoia di stoccaggio del rifiuti di fresato con base rettangolare, 40 x 50 m (2.000 m2) e altezza 9 m.

La tettoia sarà costituita da struttura reticolare in carpenteria metallica telonata, fissata su manufatti in calcestruzzo armato disposti lungo i lati non transitabili, con funzione di contenimento dei cumuli di materiale nei lati non accessibili.

L’interno della tettoia sarà pavimentata con vagliato cementato di spessore 30 cm.

6.1.4 AREA DI DEPOSITO MATERIA PRIMA SECONDARIA

Nell’area destinata al deposito della Materia Prima Secondaria sarà realizzato idoneo sottofondo mediante riporto di misto grossolano compattato in modo tale da sostenere i carichi trasmessi dai cumuli di materiale e l’usura generata dal transito dei mezzi.

La sagomatura e compattazione superficiale potrà richiedere l’eventuale integrazione con riporto di misto vagliato per uno spessore medio di circa 10 cm.

6.1.5 BOX UFFICI E SERVIZI

Funzione della struttura è di amministrazione dell’impianto, di archivio della documentazione relativa alla gestione dell’impianto e di servizio per gli operatori.

Si tratta di un edificio prefabbricato e/o eseguito in opera che sarà dotato dei adeguati locali e impianti rispondenti alle vigenti norme sotto l’aspetto igienico-sanitario.

Nella struttura sono individuati indicativamente i seguenti locali:

− Uno o più locali ad uso ufficio,

− locali ad uso spogliatoio per personale addetto alle attività,

− servizi igienici per addetti all’ufficio,

− servizi igienici per addetti all’attività, La struttura sarà rialzata dal piano di campagna.

6.1.6 PESE AUTOMEZZI

Le pese automezzi hanno la funzione di rilevare i carichi dei materiali in entrata ed uscita in modo da permettere la loro registrazione negli appositi registri.

Saranno installate due pese in carpenteria di tipo elettronico a ponte, di dimensione 16,8 x 3 m, interrate.

Le pese saranno posizionate ai lati dell’edificio uffici e servizi al fine di permettere il

(21)

Le fondazioni saranno costituite da strutture in calcestruzzo armato dotate di piastre di acciaio perfettamente livellate.

Le pese, come citato, saranno due: una destinata ai passaggi per il conferimento in entrata e una destinata ai passaggi per il conferimento in uscita.

6.1.7 IMPIANTO LAVA RUOTE

In corrispondenza del tratto di uscita sarà installato un impianto di lavaggio ruote dei mezzi di trasporto. La sua funzione principale è quella di pulire le ruote dal limo che si forma durante il transito dei mezzi sullo sterrato, eventualmente umidificato, ed evitare, così, l’imbrattamento per trascinamento della viabilità pubblica.

Esso sarà costituito da una struttura in cemento armato con platea di dimensione 15,30 x 3,60 m delimitata sui due lati più lunghi da cordoli, con annesso sistema di vasche per la decantazione e disoleazione delle acque.

Il funzionamento sarà a ricircolo con integrazione, in base alle necessità, di acqua pulita dalla rete idrica dell’impianto. La platea sarà dotata di una pendenza verso un asse centrale, dove sarà posata una griglia con scarico nel sistema di vasche per il trattamento delle acque. Lungo i lati più lunghi (lati con il cordolo) saranno installate due serie di ugelli spruzzatori che si attiveranno con l’entrata del mezzo nella platea.

6.1.8 IMPIANTO DI BAGNATURA

Sarà realizzato un impianto di bagnatura dei depositi dei materiali granulari, da attivare soprattutto nei periodi secchi, per limitare la diffusione delle polveri. L’impianto sarà costituito da una rete di ugelli regolabili e ricollocabili in base alle esigenze. Esso sarà alimentato dalla linea idrica del lotto e dalla riserva idrica delle acque meteoriche provenienti dalla copertura di fabbricati.

6.1.9 SISTEMI DI CONTENIMENTO RIFIUTI ESITATI

Saranno posizionati sistemi mobili di contenimento dei rifiuti esitati dalle selezioni costituiti da container o, eventualmente, altra tipologia di contenitore di materiale idoneo alla tipologia di rifiuti da depositare.

(22)

6.2 ATTIVITÀ DELLIMPIANTO

6.2.1 SUDDIVISIONE IN SETTORI

L’area d’impianto sarà suddivisa in settori come segue:

• Zona A – Area di stoccaggio e lavorazione rifiuti Area su piazzola della superficie di mq. 11.350.

Settore A1 – superficie mq. 7.250

Stoccaggio rifiuti in entrata in attesa del trattamento nell’impianto di frantumazione e vagliatura. Nello stesso settore viene operato la selezione e cernita preliminare dei rifiuti non idonei al recupero.

Settore A2 - superficie mq. 1.800

Area su piazzola ove sono posizionate le unità mobili di frantumazione e vagliatura.

Viene operata la riduzione volumetrica del materiale, la sua suddivisione per pezzatura, e l’estrazione dei materiali ferrosi tramite il separatore magnetico e loro deposito in appositi contenitori (C.D.).

Vengono inoltre prelevate altre tipologie di rifiuti che saranno poi stoccati in modo differenziato (C.D.).

Settore A3 – superficie mq. 2.300

Area su piazzola dove saranno depositati i materiali in uscita dalla lavorazione in attesa delle verifiche e del test di cessione per loro utilizzo come M.P.S.

In tale settore potranno essere stoccate anche le terre e rocce da scavo con concentrazioni dei parametri compresi tra la colonna A e la colonna B (tab. 1, all. 5, TIV, p. IV, D.Lgs 152/06) per la loro caratteristica.

• Zona B – deposito Materia Prima Secondaria superficie mq. 8.860.

Area su idoneo sottofondo con materiale misto grossolano e superficie con ghiaia mista vagliata per uno spessore compattato di cm. 10 circa dove saranno riposti, separati per distinte partite, i materiali risultati idonei alle verifiche per il loro utilizzo come materia Prima Secondaria.

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Nella stessa zona potranno essere depositate le terre e rocce da scavo con concentrazione dei parametri inferiori a quelli della colonna A (tab. 1, all. 5 .TIV V, p.

IV, del D. Lgs 152/06).

• Zona C – area per recupero fresato di pavimentazioni in conglomerato bituminoso: mq.

21.410 (ditta Trentin Asfalti)

Sarà realizzata una tettoia di stoccaggio dei rifiuti di fresato con base rettangolare, 40 x 50 m (2.000 m2) e altezza 9 m, indicata in planimetria con il simbolo C4. Adiacente all’edificio saranno realizzati 4.400 m2 di piazzola pavimentata per lo stoccaggio, la lavorazione e il deposito in attesa di verifica del fresato (area individuata con il simbolo C1-C2-C3 in planimetria).

• Zona D – area con presidi di accettazione e controllo

Area posta alla fine della strada che dall’ingresso scende al fondo cava dove saranno posti in presidi per il controllo e le operazioni di accettazione dei materiali in ingresso e uscita dall’impianto.

In tale zona saranno ubicate le pese per i mezzi in entrata che di quelli in uscita, un blocco uffici e servizi (vari sia per il personale impiegatizio che di quello addetto ai vari settori dell’impianto) (fabbricato (D1)).

Nella corsia di uscita i mezzi operativi dovranno passare per l’impianto lava ruote (D2).

Nella stessa zona è previsto uno spazio attrezzato a parcheggio (D3).

• Zona E

Area riservata per futura collocazione impianto primario lavorazione ghiaia e sabbia.

La recente L.R. 13/2018 che ha sostituito la L.R. 44/82 consente ora di mantenere nell’area di cava esaurita, gli impianti di prima lavorazione i quali possono essere riconosciute quali pertinenze tecniche di altre cave del medesimo materiale.

L’impianto primario sito nel sito estrattivo della cava “Bonelle” insiste su parte di area interessata allo scavo.

È interesse delle ditte del gruppo Trentin trasferire nella cava “Vittoria” anche l’impianto di prima lavorazione attualmente ubicato in “Bonelle”.

Ai soli fini di una valutazione più completa del riutilizzo dell’ex sito estrattivo della cava

“Vittoria”, nel progetto preliminare si dà l’indicazione del possibile inserimento futuro,

(24)

• Zona di transito e manovra mezzi

Aree dell’impianto destinate al transito ed alla manovra dei mezzi e delle macchine per accedere ai vari settori.

7 TEMPI DI ESECUZIONE DELL’ATTIVITÀ

L’orario di attività normale dell’impianto avrà una durata massima giornaliera di 10 ore lavorative sempre in giorni non festivi.

Attività dell’impianto:

− durata giornata lavorativa: 10 ore

− giorni lavorativi settimanali: 5 – 6

− giorni festivi: impianto fermo.

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8 MODALITA’ DI PROCEDURA DELLA VALUTAZIONE

8.1 METODOLOGIA DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO

Per lo studio dell’impatto acustico ci si è avvalsi di un programma di analisi ed elaborazione di ampia diffusione: SoundPLAN 6.5, un programma sviluppato dalla Braunstein-Berndt GmbH di Waiblingen (Germania) e distribuito in Italia dalla ditta SPECTRA s.r.l. di Arcore (MI).

SoundPLAN è un programma applicativo per il calcolo dell’inquinamento acustico che contiene sia gli standard di emissione sonora sia gli algoritmi per la propagazione e permette il calcolo in accordo con gli specifici standard di molti paesi e la modellizzazione simultanea delle sorgenti di rumore da origine industriale, stradale, ferroviaria eccU

Nella specifica applicazione è stato adottato il seguente standard:

ISO 9613 Parte 2 (alias VDI 2714/VDI 2720) per il calcolo della propagazione del rumore.

Si rimanda alla documentazione tecnica specifica contenuta nello standard citato e al manuale utente di SoundPLAN 6.5 per una descrizione in dettaglio degli algoritmi e dei dati di input e di output.

In particolare occorre ricordare che il programma utilizza un modello di calcolo che tiene conto della correzione per fattori meteorologici: in particolare la velocità e la direzione del vento e l’altezza dell’inversione termica.

Il fattore di correzione meteorologico assume che il rumore viaggi su un percorso curvo, invece che rettilineo, fra la sorgente e il ricettore; ciò è dovuto al fatto che con il decremento della pressione atmosferica conseguente all’incremento della quota, parte del rumore inviato verso il cielo viene curvato/inviato verso terra. Tale effetto è incrementato da condizioni di inversione termica a basse quote e quando il ricettore risulta sottovento rispetto alla sorgente. La norma VDI 2714 considera un raggio di arco di 5500 metri per il percorso curvo dei raggi sonori che producono questo effetto, con conseguente

(26)

Da quanto esposto è quindi possibile affermare che gli standard tengono conto anche della direzione del vento, oltre che dell’inversione termica, e che, considerando la condizione in cui il ricettore risulta sottovento rispetto alla sorgente, possono ritenersi delle

“worst condition” (condizioni peggiori) e quindi particolarmente conservative nelle stime delle immissioni.

8.2 IDENTIFICAZIONE DEI RICETTORI

Per l’analisi dell’impatto acustico è stata scelta un’area attorno all’impianto, di circa 2 Km2, all’interno della quale sono stati individuati gli insediamenti abitativi denominati “ricettori”.

Il modello matematico del software ha permesso il calcolo dei livelli equidistanti prodotti dalle sorgenti considerate, su un numero di punti identificati e fatti corrispondere alle abitazioni più vicine alle zone potenzialmente sensibili, chiamati ricettori. Si è scelto di posizionare i ricettori presso i siti maggiormente rappresentativi di dove risiede la popolazione.

I ricettori sono stati separati in due gruppi suddivisi così:

− Ricettori R: abitazioni residenziali e punti sensibili nelle vicinanze;

− Ricettori P: postazioni a confine;

In allegato è riportata una planimetria con identificati i ricettori che saranno in seguito oggetto della stima del rumore per valutare l’impatto acustico presso gli stessi.

(27)

9 DETERMINAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO ANTE-OPERAM

Come prima cosa bisogna individuare lo stato attuale del clima acustico.

È stato quindi ricreato, tramite l’utilizzo del software SoundPLAN, la situazione geometrica ed acustica dell’area in oggetto così come si presenta allo stato attuale.

Come base da cui partire nella creazione del modello è stata presa la Carta Tecnica Regionale dell’area d’intervento. La Carta Tecnica Regionale è una cartografica generale e metrica prodotta nelle scale di rappresentazione 1:5.000 ed 1:10.000. Le sue caratteristiche di precisione, qualità e rappresentazione dei particolari, la rendono un documento idoneo nella progettazione di massima di opere ed infrastrutture, strumento per la pianificazione urbanistica e territoriale ed efficace base per l’allestimento di qualsiasi rappresentazione di carte tematiche.

Dai punti quotati presenti nella carta tecnica si è riusciti ad elaborate un modello digitale del terreno che rappresenterà la base per i successivi oggetti che saranno inseriti nel progetto. Prima dell’inserimento di questi elementi però, si è dovuto aggiornare le carte tramite l’utilizzo di foto aree ottenute dai più importanti e famosi siti presenti in internet (google maps, yahoo maps, geoportale nazionale, ecc).

Si è quindi proceduti inserendo i vari edifici indicati nella carta tecnica nell’area presa in considerazione (edifici civili, industriali, baracche ecc.). L’altezza dei vari edifici è stata ricavata dalla Carta Tecnica Regionale.

Una volta finito di creare il modello dal punto di vista geometrico si è passati alla determinazione dei livelli acustici dell’area allo stato attuale.

Per determinare i valori del clima acustico sono state effettuate delle misurazioni. Le misure sono state fatte con la seguente strumentazione:

Tipo Marca e Modello Matricola Tarato il Certificato n.

Analizz. sonoro CEL 573/C1 26704 15/05/2019 SLM-0032-2019

Microfono BRUEL & KJAER

4165 1693760 15/05/2019 SLM.0032.2009

Calibratore CEL 284/2 11514554 15/05/2019 CAA.0041-2019

Tabella 6 – Strumentazione usata

(28)

Taratura eseguita presso centro di taratura LAT n° 051.

La strumentazione è conforme agli standard: EN 61252/1997, IEC 61672/2002

Prima e dopo le misure è stata controllata la calibrazione mediante calibratore in dotazione.

Le misurazioni sono state eseguite nei seguenti punti:

Figura 3 – Ortofoto con indicate le posizioni delle misurazioni effettuate

(29)

9.1 MISURAZIONI EFFETTUATE

Postazione n. 01: In corrispondenza del primo angolo (quasi) retto della stradina adiacente la cava

Inizio Misura 10/06/2019 - 10.50.19 Fine Misura 10.58.19 Durata 0.08.01

Postazione n. 02: A dieci metri dal ciglio della S.P. 102, presso l’ingresso della cava

Inizio Misura10/06/2019 - 11.19.04 Fine Misura 11.29.04 Durata 0.10.01

Postazione n. 03: Ingresso Nord della cava

Inizio Misura 10/06/2019 - 10.31.41 Fine Misura 10.41.42 Durata 0.10.01

L A

Leq 59,2 47,0

L A

Leq 77,1 71,4

L A

Leq 61,5 44,2

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Per ricreare il clima acustico misurato è stato considerato il rumore del traffico veicolare della Strada Provinciale n. 102 Via Postumia a cui è stato attribuito un valore di 71,4 dB(A) a 10 m dall’asse della strada, come da misura effettuata.

Tabella 7 – Confronto livello campionato – livello riprodotto

Postazione Livello campionato Leq dB(A)

Livello riprodotto

LrD dB(A) Scarto

Postazione 01 47,0 47,0 0,0

Postazione 02 71,4 71,5 +0,1

Postazione 03 44,2 44,5 +0,3

La tabella soprastante ha permesso di valutare che il modello digitale é stato tarato con sufficiente attendibilità, permettendo scarti trascurabili tra i valori misurati e quelli riprodotti nel modello di calcolo.

(31)

10 FASE DI CANTIERE

La realizzazione degli interventi progettuali previsti, determinerà la necessità di predisporre un cantiere edile e quindi di esaminare l’impatto costituito dalla propagazione delle emissioni acustiche prodotte dalle sorgenti sonore di cantiere, rappresentate dalle lavorazioni necessarie per la realizzazione delle opere.

Risulta però parecchio problematico poter valutare in modo esauriente i livelli di rumore presenti nel cantiere e di conseguenza i valori percepiti dai vari ricettori a causa delle numerose variabili.

Infatti non è possibile conoscere a priori le seguenti condizioni:

- la macchina operatrice che verrà utilizzata nella singola fase lavorativa;

- quanti macchinari opereranno contemporaneamente;

- i tempi operativi di ciascuna macchina operatrice;

- l’esatto posizionamento, all’interno del cantiere di un determinato macchinario e le interferenze acustiche con altre apparecchiature;

- il rumore preciso prodotto dagli automezzi esterni in arrivo e partenza dal cantiere.

Non è quindi possibile verificare i superamento dei livelli acustici a confine e nei vari ricettori. Si ricorda però che i limiti previsti dalla zonizzazione acustica del comune possono essere temporaneamente superati in seguito alla richiesta di autorizzazione in deroga per il cantiere.

(32)

11 CLIMA ACUSTICO DEL PROGETTO

Come già descritto in precedenza l’obiettivo del progetto è il trasferimento delle attività presenti nella cava Bonelle, nella cava Vittoria, sempre in comune di Vedelago.

11.1 SORGENTI

In base a quanto è stato riferito dalla committenza è stato possibile individuare le future fonti di rumore che saranno installate nell’area dell’impianto.

Le sorgenti di rumore saranno:

− Un gruppo mobile di vagliatura – triturazione OM GIOVE (Trentin Ghiaia S.r.l.);

− Un gruppo mobile di frantumazione OM ATLANTE (Trentin Ghiaia S.r.l.);

− Un vaglio mobile KEESTRACK NOVUM 4215 (Trentin Ghiaia S.r.l.);

− Un Impianto cingolato R-CI 100-100/T con mulino a martelli (Trentin Ghiaia S.r.l.);

− Un gruppo mobile di vagliatura – triturazione (Trentin Asfalti S.r.l.);

− Alcune pale gommate (Trentin Ghiaia S.r.l. e Trentin Asfalti S.r.l.);

− Autocarri in entrata e in uscita (Trentin Ghiaia S.r.l. e Trentin Asfalti S.r.l.).

11.1.1 GRUPPO MOBILE DI VAGLIATURA TRITURAZIONE OMGIOVE

Nell’area dell’impianto sarà presente un gruppo mobile di vagliatura – triturazione OM GIOVE. Il mezzo sarà utilizzato nelle operazioni di lavorazioni dei rifiuti e sarà collocato all’interno della piazzola di stoccaggio e lavorazione rifiuti, nella parte a sud del fondo di cava.

Dalle schede tecniche è stato possibile determinare una potenza sonora di 115 dB.

Il tempo di funzionamento del gruppo mobile sarà di 10 ore/giorno.

11.1.2 GRUPPO MOBILE DI FRANTUMAZIONE OMATLANTE

Nell’area dell’impianto sarà presente un gruppo mobile di frantumazione OM ATLANTE. Il mezzo sarà utilizzato nelle operazioni di lavorazioni dei rifiuti e sarà collocato all’interno della piazzola di stoccaggio e lavorazione rifiuti, nella parte a sud del fondo di cava.

Dalle precedenti analisi sul clima acustico eseguite è stato possibile determinare una potenza sonora di 112 dB.

Il tempo di funzionamento del gruppo mobile sarà di 10 ore/giorno.

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11.1.3 VAGLIO MOBILE KEESTRACKNOVUM4215

Nell’area dell’impianto sarà presente un vaglio mobile KEESTRACK NOVUM 4215. Il mezzo sarà utilizzato nelle operazioni di lavorazioni dei rifiuti e sarà collocato all’interno della piazzola di stoccaggio e lavorazione rifiuti, nella parte a sud del fondo di cava.

Da analisi sul clima acustico eseguite da altri studi è stato possibile determinare una potenza sonora di 105 dB.

Il tempo di funzionamento del vaglio mobile sarà di 10 ore/giorno.

11.1.4 IMPIANTO CINGOLATO R-CI100-100/T CON MULINO A MARTELLI

Nell’area dell’impianto sarà presente un impianto cingolato R-CI 100-100/T. Il mezzo sarà utilizzato nelle operazioni di lavorazioni dei rifiuti e sarà collocato all’interno della piazzola di stoccaggio e lavorazione rifiuti, nella parte a sud del fondo di cava.

Dalle schede tecniche è stato possibile determinare una potenza sonora di 106 dB.

Il tempo di funzionamento dell’impianto sarà di 10 ore/giorno.

11.1.5 GRUPPO MOBILE DI VAGLIATURA TRITURAZIONE

Nell’area dell’impianto sarà presente un gruppo mobile di vagliatura – triturazione. Il mezzo sarà utilizzato nelle operazioni di lavorazioni del fresato e sarà collocato all’interno della piazzola di stoccaggio e lavorazione fresato, nella parte a nord-est del fondo di cava.

Dalle precedenti analisi sul clima acustico eseguite è stato possibile determinare una potenza sonora di 105 dB.

Il tempo di funzionamento del gruppo mobile sarà di 10 ore/giorno.

11.1.6 PALE GOMMATE

Nell’area dell’impianto saranno presenti diverse pale gommate. Le pale saranno utilizzate nelle fasi di movimentazione dei materiali lavorati. Nella valutazione saranno considerate tre pale gommate, una nell’area di stoccaggio e lavorazione rifiuti, una nell’area di deposito materia prima secondaria e una nell’area di stoccaggio e lavorazione fresato.

Dalle precedenti analisi sul clima acustico eseguite è stato possibile determinare una potenza sonora di 103,5 dB.

(34)

11.1.7 AUTOCARRI IN ENTRATA E USCITA

Nell’area dell’impianto saranno presenti degli autocarri atti a svolgere la funzione di trasporto dei materiali.

L’attività comporta, in caso di massima produttività, un’entrata ed uscita di circa 50 mezzi carichi giornalieri, che corrispondono a 5 mezzi ora se distribuito sulle 10 ore lavorative diurne, ossia un mezzo ogni dodici minuti.

Il numero dei mezzi collegato al conferimento dei materiali in uscita è inferiore al numero dei mezzi in entrata grazie alla riduzione di volume determinata dalle lavorazioni. È da considerare, inoltre, che in uscita saranno sempre utilizzati i mezzi che hanno eseguito il conferimento in entrata; non è prevista, quindi, la circolazione di mezzi vuoti.

Considerando che l’autocarro nelle fasi di attesa resterà spento il tempo di riferimento di questo mezzo risulterà molto basso. Si è comunque deciso di considerare un tempo di funzionamento di 5 minuti per autocarro per un totale di 250 minuti/giorno.

La sorgente autocarro sarà posta in prossimità dell’area di stoccaggio e lavorazione rifiuti è avrà una potenza sonora di 90 dB incrementata di 3 dB considerando la componente impulsiva dovuta allo scaricamento/caricamento dei materiali.

(35)

12 RISULTATI DELLA MODELLIZZAZIONE MATEMATICA DELL’IMPATTO ACUSTICO

Si procederà ora alla determinazione dei livelli di immissione e dei livelli di emissione.

Tabella 8 - Valori di immissione – Considerando la concomitanza di funzionamento di tutti i mezzi della miniera (riferiti al Tempo di Riferimento) e del rumore residuo.

Ricettori Livello sonoro previsto diurno

dB(A)

Zona di appartenenza

Limite di zona (diurno)

Rispetto del limite (diurno) n. Piano

P01 / 51,5 III 60 SI

P02 / 52,5 III 60 SI

P03 / 59,5 III 60 SI

P04 / 60,5 III 60 NO

P05 / 58,0 III 60 SI

P06 / 56,0 III 60 SI

P07 / 67,5* III 60 NO

P08 / 69,5* III 60 NO

P09 / 67,5* III 60 NO

P10 / 56,0 III 60 SI

R01 Terra 59,5 III 60 SI

R02 Terra 56,0

III 60 SI

I 56,5 60 SI

R03 Terra 53,0

III 60 SI

I 53,5 60 SI

R04 Terra 60,5*

III 60 NO

I 62,5* 60 NO

R05 Terra 59,5 III 60 SI

R06 Terra 60,5

III 60 NO

I 62,5* 60 NO

R07 Terra 57,5

III 60 SI

I 59,0 60 SI

R08 Terra 55,0

III 60 SI

I 56,0 60 SI

R09 Terra 55,0

III 60 SI

I 56,0 60 SI

R10 Terra 56,0 III 60 SI

R11 Terra 63,0*

III 60 NO

I 64,5* 60 NO

R12 Terra 58,0

III 60 SI

(36)

R14 Terra 47,5 III 60 SI R15 Terra 47,5

III 60 SI

I 47,5 60 SI

* Per quanto riguarda i valori contrassegnati con l’asterisco, si precisa che tali livelli superano i limiti di zona perché influenzati da sorgenti esterne, non di pertinenza della ditta Trentin Ghiaia S.r.l., e pertanto non saranno conteggiati ai fini del rispetto dei limiti acustici di zona.

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