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Tutti i composti sintetizzati in questa tesi sono stati testati sulla MMP-13 umana ricombinante mediante saggio spettrofluorometrico usando un peptide fluorogenico di sintesi (FS-6) al posto del substrato naturale dell’enzima (collagene di tipo II)19. Per ciascun composto è stata poi ricavata la IC50 dalla
percentuale di inibizione dell’enzima rispetto ad un controllo privo di inibitore.
Tabella 14. Attività inibitoria dei derivati 54-68 su MMP-13.
Composto Attività sulla MMP-13 IC50(µM)
O O N HN S 21 O OH 14±1.4 O O N HN S 54 177±14 O O N N S H3C 55 293±16 O O N N S 56 O OH H3C 44±11 O O N HN S 57 O OEt >300
56 O O N N S 58 O OEt H3C 99±12 O O N HN O 59 O OH 16±2.8 O O N HN O 60 112±17 O O N HN S 61 O O OH 5.2±1.1 O O N HN S 62 OH OH O 5.5±1.1 O O N HN S 63 O OH O 3.2±0.2 O O N HN S 64 O OH Cl 2.6±0.6
57 O O N HN S 65 O OH Br Cl 14±1.3 O O N HN S 66 O O OH Cl 4.9±0.6 O O N HN S 67 O O OH 4.9±0.8 O O N HN S 68 O OH O 11±2.9
La tabella riporta i dati dell’attività inibitoria per MMP-13 dei derivati cumarinici 54-68. Si può notare che il gruppo carbossilico risulta fondamentale per l’inibizione, infatti i composti 54, 55, 57, 58 e 60 presentano una scarsa
attività rispetto al composto 21. L’introduzione di un gruppo metilico sull’N-tioimidazolico ha un effetto negativo sull’attività inibitoria quando l’anello fenilico pendente è liscio o presenta un gruppo carbossilico, infatti i composti 55 e 56 hanno un’attività circa due-tre volte inferiore rispetto al precursore non metilato (IC50 54: 117±14 µM; IC50 55: 293±16 µM e IC50 21: 14±1.4 µM; IC50
58
composto 58, portante un gruppo estereo sull’anello fenilico pendente, produce un aumento di attività di circa tre volte rispetto al composto non metilato (IC50 57:
>300 µM; IC50 58: 99±12 µM). La sostituzione dell’atomo di zolfo con un atomo
di ossigeno sull’anello imidazolico non provoca grandi cambiamenti di attività
(IC50 21: 14±1.4 µM; IC50 59: 16±2.8 µM e IC50 54: 177±14 µM; IC50 60: 112±17
µM).L’introduzione di piccoli gruppi (OCH3, OH) nella posizione 8 del nucleo
cumarinico produce un incremento dell’attività inibitoria di circa tre volte rispetto
al composto 21 (IC50 61: 5.2±1.1 µM; IC50 62: 5.5±1.1 µM); un effetto simile si
riscontra anche se vengono sostituite contemporaneamente le posizioni 8 e 6 del nucleo cumarinico (IC50 66: 4.9±0.6 µM; IC50 67: 4.9±0.8 µM). L’introduzione di
un gruppo metossilico nella posizione 5 del nucleo cumarinico comporta una piccola variazione di attività rispetto al composto 21 (IC50 68: 11±2.9 µM),
mentre quando i piccoli gruppi (Cl, OCH3) vengono inseriti nella posizione 6 si ha
un incremento di attività di circa quattro-cinque volte rispetto al composto 21 (IC50 63: 3.2±0.2 µM; IC50 64: 2.6±0.6 µM). Al contrario, la presenza
contemporanea di un atomo di bromo sul fenile pendente e di un cloro in posizione 6 del nucleo cumarinico non produce nessuna variazione di attività rispetto al composto 21 (IC50 65: 14±1.3 µM). Fra i nuovi composti sintetizzati il
più attivo risulta essere il composto 64 portante un atomo di cloro nella posizione 6 del nucleo cumarinico, che mostra un’attività di circa cinque volte maggiore rispetto a quella del composto 21 (IC50 64: 2.6±0.6 µM).