• Non ci sono risultati.

CAP.8 – MATERIALI E METODI

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "CAP.8 – MATERIALI E METODI"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

_____________________________________________________CAP.8 – MATERIALI E METODI

80

CAP.8 – MATERIALI E METODI

Il nostro studio ha preso in considerazione cani pervenuti presso il Dipartimento di Clinica Veterinaria della Facoltà Pisa, nel periodo compreso tra maggio 2007 ed aprile 2009, sottoposti ad esame ecografico addominale per motivi diversi.

CRITERI DI INCLUSIONE NELLO STUDIO

Sono stati inclusi nello studio i casi che rispondevano ai seguenti criteri: - pazienti della specie canina in cui era stata eseguita una ecografia

addominale;

- pazienti con alterazioni ecografiche della colecisti e/o delle vie biliari intra o extraepatiche, emerse in cani con patologie correlate al sistema epatobiliare e non;

- valutazione laboratoristica; alterazioni dei parametri, espressioni dello stato fisiologico o patologico delle vie biliari: Fosfatasi Alcalina (ALP), γ-Glutamiltransferasi (γGT), Bilirubina Totale, Alanina Transferasi (ALT), Colesterolo;

- presenza di una diagnosi conclusiva.

Nel periodo di riferimento del nostro studio sono state eseguite complessivamente 1500 ecografie. Verificandole attentamente, corrispondevano ai nostri criteri di inclusione 128 pazienti.

Il nostro studio si è sviluppato in due fasi:

- nella prima abbiamo suddiviso i referti ecografici in 6 gruppi, mettendoli in relazione con le medie dei rispettivi valori biochimici.

Questi dati sono stati successivamente studiati statisticamente con il TEST ANOVA che prevede una significatività per P<0,05.

(2)

_____________________________________________________CAP.8 – MATERIALI E METODI

81

- nella seconda i 6 gruppi ecografici sono stati messi in relazione con le diagnosi cliniche.

ESAME ECOGRAFICO

Le ecografie sono state eseguite con un apparecchio carrellato Toshiba Corevision; abbiamo utilizzato 3 sonde multifrequenza: Lineare da 10MHz, Convex 3,5MHz, Microconvex 7,5MHz.

Tutte le ecografie sono state eseguite previa tricotomia dell’intero addome: il cane veniva posto in decubito LL destro, ed eventualmente studiato anche in decubito dorsale e/o in decubito LL sinistro, qualora le caratteristiche morfologiche del paziente o particolari condizioni (meteorismo intestinale, microepatia) necessitassero di una finestra transcostale.

L’area di interesse veniva prima aspersa con alcool poi con gel da ecografia.

Le immagini significative venivano memorizzate nella workstation dell’ecografo, in cui, a fine esame, veniva inserito il referto.

Dei casi inclusi venivano valutati i seguenti parametri: - modificazione del volume della cistifellea,

- spessore, ecogenicità della parete della colecisti e irregolarità del profilo della mucosa,

- tipologia del contenuto: limpido, corpuscolato, corpuscolato addensato, con calcoli ;

- ectasia delle vie biliari intraepatiche, - ectasia delle vie biliari extraepatiche.

Abbiamo definito come colecistite: l’ispessimento, l’irregolarità e l’alterazione dell’ecogenicità della parete della colecisti; come fango: contenuto aggregato, +/- denso della parete.

(3)

_____________________________________________________CAP.8 – MATERIALI E METODI

82 ESAMI DI LABORATORIO

Il profilo biochimico biliare è stato eseguito presso il laboratorio di biochimica del suddetto dipartimento secondo le metodiche standard:

ALP: determinazione cinetica S.C.E.; γGT: determinazione cinetica;

bilirubina totale: metodo colorimetrico Jendrasslk modificato; ALT: determinazione cinetica IFCC;

colesterolo: determinazione enzimatica colorimetrica CHOD-POD.

I valori di riferimento per gli enzimi epatici da noi studiati sono:

VALORI RANGE RIFERIMENTO ALT 31 – 95 U/L ALP 77 – 200 U/L γGT 2,9 - 12,6 U/L BILIRUBINA TOTALE 0,13 - 0,30 mg/dl COLESTEROLO 150 – 265 mg/dl CARTELLA CLINICA

Le cartelle cliniche dei pazienti, da noi consultate, erano conservate negli archivi del Dipartimento di Clinica Veterinaria della Facoltà di Pisa. Ogni cartella, in formato cartaceo, per essere inserita nel nostro studio doveva contenere almeno:

dati del proprietario, segnalamento, anamnesi prossima, EOG, EOP, esami di laboratorio che riportassero almeno tre degli esami del sangue suddetti, referto ecografico, diagnosi conclusiva.

(4)

_____________________________________________________CAP.8 – MATERIALI E METODI

83

Le diagnosi riportate nelle cartelle cliniche, successivamente, sono state da noi suddivise in:

⋅ patologie riguardanti l’apparato digerente, ⋅ patologie non riguardanti l’apparato digerente.

Le patologie dell’apparato digerente sono state a loro volta suddivise in: epatopatie, gastroenteropatie, pancreopatie.

A sua volta, le epatopatie sono state suddivise in infiammatorie, degenerative e neoplastiche; le degenerative sono state differenziate in disendocrinie, da farmaci e da cause non rilevabili; le gastroenteropatie sono state suddivise in infiammatorie e neoplastiche; le pancreopatie sono state suddivise in infiammatorie e neoplastiche.

Per quanto riguarda le patologie coinvolgenti apparati al di fuori del digerente, abbiamo compreso processi infiammatori e neoplastici (Fig 8.1).

Infiammatorie Disendocrinie Epatopatie Degenerative Da farmaci

Neoplastiche Cause non rilevabili

APP. DIGERENTE Gastroenteropatie Infiammatorie Neoplastiche

Pancreopatie Infiammatorie Neoplastiche

APP. EXTRA DIGERENTE Infiammatorie Neoplastiche

Riferimenti

Documenti correlati

c On gadolinium T1-weighted image with magnetization transfer contrast, there is no enhancement of these lesions, representing relatively chronic plaques.d DW image shows a

Patients with condensing osteitis usually present with pain in the region of the medial clavicle although the pain can radiate to the ipsilateral supraclavicular re- gion and

Laminectomy was the sole procedure by which to access the spinal canal until Robinson and Smith [24], and Cloward [2] devised the anterior procedures, and was a choice of treatment

La conseguenza di queste alterazioni degenera- tive è l’ulteriore riduzione delle dimensioni del canale rachideo centrale, dei recessi laterali e/o dei canali radicolari sino

Queste considerazioni spiegano sia il coinvolgimento dell’arti- colazione sacro-iliaca da parte della patologia degenerativa in una fase più precoce rispetto ad altre articolazioni

Sui femori fotografati abbiamo misurato la lunghezza tota- le del femore, altezza e diametro della testa femorale; sui radiogrammi abbiamo calcolato la misura dello offset così

L’APP è un gene che muta raramente e infatti sono solo 16 le mutazioni identificate a tutt’oggi; è un gene interessante poiché alcune delle sue mutazioni sono

La sperimentazione in questo campo compren- de la sostituzione delle cellule visive morte o morenti con elementi neuroblastici progenitori (fetali) e cellule dell’RPE sotto forma