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SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONE Dal punto di vista topologico un sistema di telecomunicazione è costituito da una rete i cui nodi sono interconnessi

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(1)

SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONE

Dal punto di vista topologico un sistema di telecomunicazione è costituito da una rete i cui nodi sono interconnessi

(2)
(3)

RETE DI COMUNICAZIONE

I componenti fondamentali di una rete di comunicazione sono:

• nodi di commutazione: svolgono funzioni di instradamento, controllo degli errori e controllo di flusso e sono caratterizzati da una loro capacità elaborativa;

• canali trasmissivi: attuano la trasmissione fisica dei dati e sono caratterizzati da una specifica velocità trasmissiva.

TRASFERIMENTO DELL’INFORMAZIONE

Commutazione di circuito

Nella commutazione di circuito durante la fase di chiamata viene

assegnato un circuito fisico fra il chiamante e il chiamato con assegnate modalità di instradamento (routing).

Questo circuito resta attivo per tutta la durata della conversazione Si hanno tempi certi di attraversamento della rete

Il collegamento gode per tutta la sua durata delle prestazioni richieste (banda passante, ritardo costante)

I nodi devono tener conto delle conversazioni attive

Commutazione di pacchetto (packet switching)

Il messaggio da trasmettere viene diviso in unità informative elementari denominate pacchetti

Un pacchetto è quindi un insieme di dati composto da un contenuto(

l’informazione vera e propria o payload) e una etichetta (header) che indica al nodo come instradarlo.

I pacchetti poi vengono trasmessi e instradati individualmente e

teoricamente ognuna in modo indipendente per essere poi riassemblati nel punto di destinazione

(4)

La commutazione di pacchetto è una tecnica di accesso multiplo che permette di condividere il canale di comunicazione fra più nodi mediante una ripartizione nel tempo operando così una multiplazione a divisione di tempo;

Deve esistere una capacità di instradamento autonoma allocata nei singoli nodi.

La commutazione di pacchetto può essere di due tipi

connection oriented o a circuito virtuale in cui pacchetti diversi con uguale sorgente e uguale destinatario seguono lo stesso percorso

L’attraversamento dei nodi avviene consultando delle tabelle di routine che indicano il ramo di uscita per tutti i pacchetti appartenenti a uno stesso collegamento

Come nella commutazione di circuito i nodi devono tener conto delle conversazioni attive

connectioless (o datagram): pacchetti diversi( chiamati datagrammi) possono seguire percorsi diversi.

I circuiti fisici sono utilizzati solo per il tempo strettamente necessario alla trasmissione di un singolo pacchetto e sono subito disponibili per poter trasmettere un altro pacchetto appartenente a un segnale diverso.

I nodi non tengono conto del fatto che i dati che li attraversano

appartengono a determinate conversazioni per cui i pacchetti possono subire ritardi o non arrivare nella sequenza giusta o non arrivare del tutto.

(5)

EVOLUZIONE DELLE TELECOMUNICAZIONI

Un sistema di Telecomunicazione presenta tre aspetti fondamentali

Accesso (Distribuzione) Commutazione e instradamento

Trasporto ( Giunzione)

L’evoluzione del sistema avviene in tre direzioni :

Trasporto e accesso a banda larga : trasmissione a distanza dell’informazione multimediale

Personalizzazione : fornitura di servizi di rete intelligente impiego di basi di dati per servizi personalizzati.

Mobilità , ubiquità : capacità di rintracciare e di accedere (sistemi “Wireless” o “Senza Fili”)

Trasporto e accesso a banda larga

Personalizzazione

Mobilità

TLC

(6)

TRASM CANALE RICEV

(7)

ANALI DISCRETI E CONTINUI

Il termine canale di comunicazione ha diverse caratterizzazioni

Canale continuo si dice quello in cui l’informazione è trasmessa da un segnale continuo

Canale discreto è detto un canale che accetta una sequenza di simboli e fornisce una sequenza di simboli

Il canale discreto è completamente caratterizzato da un set di probabilità di transizione Pij = P(Y=j/X=i)

Cioè la probabilità che in uscita abbia j se in ingresso ho i

Note Pi e note le probabilità di transizione Pij si calcola la probabilità di errore Pe

å å

=





 N

i

N

i j j

P

P

P

1 1

(8)

SISTEMI LINEARI E TEMPO INVARIANTI (LTI)

Nel dominio del tempo possono essere caratterizzati mediante la risposta impulsiva

Per cui y(t) =x(t)*h(t) = +x(τ)h(t-τ)dτ

Nel dominio della frequenza, mediante la Funzione di Trasferimento H(f)

X(f) H(f)

Y(f) = H(f) = | H(f )| e j arg H(f )

|H(f )| è chiamata la risposta di ampiezza arg H(f ) è chiamata la risposta di fase

Nei sitemi fisici h(t) è una funzione a valore reale

H(f) ha simmetria coniugata nel dominio della frequenza H(f) =H* (-f)

Sistema ideale

H(f) = |H(f)| e –j ϕϕϕ(f) ϕ = A e –j2 π π π π f td per cui y(t) = x (t-td)

sistema reale

ϕ(f) A

|H(f)|

|H(f)| ϕ(f)

(9)

SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONE IN BANDA BASE Un sistema di telecomunicazione può essere rappresentato da un diagramma a blocchi funzionali del tipo

se (t)

Il segnale in uscitapuò essere calcolato dalla conoscenzadello spettro del segnale di ingresso e delle funzioni di trasferimento dei blocchi

HT(ω),HC(ω),HR(ω).

La densità spettrale e la potenza in uscita può essere calcolata dalla conoscenza della densità spettrale Wss se bilatera) del segnale

trasmesso e delle funzioni di trasferimento dei blocchi , definendo delle funzioni che descrivono l’andamento con la frequenza del guadagno di potenza

)2

(j H' ) ' ( G ) (

GT ω = T ω T ω GR(jω)=GR(ω')H'R(jω)2 )2

(j H' ) ' ( G ) (j

GC ω = C ω C ω

Le funzioni H’T H’C H’R sono le funzioni di trasferimento normalizzate

rispetto al guadagno ad una certa frequenza di riferimento

ω ’

; del tipo

) ' ( G

) (j ) H

(j H'

T

T T ω

= ω ω

( in seguito gli apici saranno omessi) GC | HC |2

GT| HT |2 GR | HR |2

su (t) s (t) se (t)

se (t) s (t) s (t)

GR | HR |2

su (t) s (t)

(10)

CANALE IDEALE E REALE

Se il sistema fosse ideale otterrei una replica indistorta

r

u

(t)= k s (t-t

d

)

k coefficiente che tiene conto dell’ampiezza (guadagni attenuazioni)

t

d

è un ritardo (traslazione temporale)

Nei sistemi reali il segnale ricevuto sarà ( trascurando il ritardo) r

u

(t)= k s(t)+ d

l

(t) +d

nl

(t) + n

u

(t) +i

u

(t) = k s(t) +e(t)

dl è un termine di distorsione lineare dnl è un termine di distorsione non lineare nu è il rumore

iu rappresenta le interferenze

se (t) GC | HC |2

GT| HT |2

sT(t)

s (t) ru (t)

GR| HR |2

nu(t) iu(t)

(11)

QUALITA’ DELLA TRASMISSIONE Il rapporto segnale disturbo

Il rapporto

>

<

>

= <

) (

) ' (

2 2 2

t e

t s k P S

d u

tra la potenza del segnale utile e la potenza di disturbo viene assunto a definire la qualità del segnale ricevuto

Più usualmente si fa riferimento al rapporto (minimizzando la distorsione di s

u

(t)

>

<

>

=<

= ρ

) t ( n

) t ( s N

S

u2 u2 u

u

Con riferimento al rumore termico

ω ω

= π

= ω

ω

d ) ( 2 W

) 1 t ( n N

M m

e 2 n

e e

W

n

=k T se il rumore è gaussiano e bianco k=1.38 10

–23

[J/°K]

N.B. k è la costante di Boltzmann e non il k di ks(t) Se |H

T

|

2

= G

T

|H

L

|

-2

= L |H

R

|

2

= G

R

R e

R T i u u

G N L

G G S N

S =

= ρ

Si opera talvolta un ripristino di livello

T R 1 percui Su Si

L G

G = =

(S/N)u Ne

TRASMETT

HT(f)

CANALE

HC (f)

RICEVITORE

HR (f)

ST

Si Su

(12)

Linee di trasmissione

ATTENUAZIONE DI UNA LINEA

Er una linea si definisce la funzione di trasferimento HL(jω)

Vu = Vi e – γ(ω) d γ(ω) =α(ω)+ j β(ω)

e d

d R

T e

P

L ω P α 2 2α

i 2 i

V V 2

u 2 2

V ) Vi

( = = = =

Con α in Neper /unità di lunghezza

NB Si definisce attenuazione in Neper AN

o) 2α d o) 2α 2 L

o

e e

d o 1 ω

ω

) (jω H ) L(ω )

L(ω

=

=

Con α in dB /unità di lunghezza

d o 1 ω

ω 10

d α 10

α

10

)

10

L(ω

=

Vi Vu

d

i i

V V L

i

u H (j ) V

V = ω = eγ d

αd V A

ln V N

u

i = =

(13)

LINEE DI TRASMISSIONE

Una linea di trasmissione può essere studiata mediante un modello che prevede la cascata di tante celle elementari caratterizzate dai parametri circuitali R L C e G che vengono chiamati parametri primari

Utilizzando le grandezze trasformate V(ω,z) e I (ω,z)

la costante di propagazione γ(ω) =α(ω)+ j β(ω) è

C G Y L R Z C) L)(G (R

γ(ω)= + + = + = +

Y γ Z

γ V z

V

V z Y

I I z Z

V

2 2 2

=

=

=

=

t t) C v(z, t) v(z, z G

t) i(z, t

t) L i(z, t) Ri(z, z

t) v(z,

=

=

z dz

d

Vi Vu

dz dz

C dz G dz

v(z,t)

v(z,t)+ dz

z t) v(z,

i(z,t)+ dz

z t) i(z,

i(z,t)

(14)

che ha come soluzione

V(ω,z) = A e – γ(ω) z

+ B e γ(ω) z

normalmente si assegna al primo termine il segno – per avere il significato fisico di ritardo di fase nel verso delle z crescenti.

Per una linea infinitamente lunga o chiusa su di un carico adattato

V(f,z)=V(f,z=0)e[α(f)z]e[jβ(f)z]

Vi=V(f,z=0), Vu=V(f,z=d) Vu = Vi e – γ(ω) d

per cui

v(z,t) =Re[Vi e – γ(ω) z e j ω t] =| Vi | e – α(ω)z cos (ω t - β z)

Vi Vu

d

(15)

ANDAMENTO CON LA FREQUENZA DELLE COSTANTI DI ATTENUAZIONE E DI FASE

In funzione dei parametri primari R,L,C,G di una linea si può scrivere

C j G

L j R Y

Z Z )

C j G )(

L i R ( ZY )

( o

ω +

ω

= +

= ω

+ ω

+

=

= ω γ

Possono essere riscritti in modo da evidenziare alcuni comportamenti al variare della frequenza e dei parametri:

Trascurando G in quanto per frequenze di interesse pratico

Ci sarà una frequenza fL per cui ωL=R I caso

ω

β

= ω α

ω +

= γ

= + ω

= ω γ

ω

>>

ω

<<

ω

cui 2 per

j CR 2

CR

2 j j 1

CR j )

(

L R

Se L

C Z L

LC per

G Z R

RG 0

per

G ) j C 1 ( G

R ) j L 1 ( R C)

j 1 G ( C j

L) j 1 R ( L j Z

G ) C 1 j

R )(

L 1 j

( RG C)

j 1 G L)(

j 1 R ( LC j

) (

o o o

ω

β

ω

α

ω

+ ω + ω

= + ω

ω + ω ω

=

+ ω + ω

ω = ω +

+ ω

= ω γ

C j ) L j R ( )

(

C G

ω ω +

= ω γ

ω

<<

(16)

ω = ω

ω

= ω + ω

+

= ω γ

ω

<<

ω

>>

ω

C) j G 1 L)(

j R 1 ( LC )

C j G )(

L i R ( ) (

L R

Se

2 L

Essendo in base alle nostre ipotesi (linea a basse perdite)

C LC G L L R C 2 1

C G L R 2 1 j LC j

C 1 1 G

L R

ω ω β ω

α

ω ω ω

ω ω γ

ω

 =



+

=

+

=

<<

<<

) ( )

(

) (

da cui risulta che per una linea a basse perdite (trascurando G)

0

0 Z

R 2 ) 1 C (

Z L poichè L e

R C 2 ) 1

(ω = αω =

α

α quindi in pratica dipende da R.

Si può individuare una frequenza fR per cui II caso Nel campo di frequenze ωL<ω<ωR

R =cost per cui α(ω)= cost

III caso A causa dell’effetto pelle si ha per ω > ωR δ= ωµσ2

profondità di penetrazione (σ è la conducibilità)

α ω ω

σ ωµ

= π σ δ

= π

ω percui ( )

2 r 2

1 r

2 ) 1 ( R

r è il raggio del conduttore

ωL ωR

RG

β α

(17)

Quando le perdite sono basse e prevalentemente dovute al conduttore

) ità conducibil la

è (

E ) j ' ( j H rot cui per '

' σ

ω

σ ε ω ω =

= σ ε

La costante di propagazione è

...

x x x

serie in sviluppo dallo

') ( j

' j j

' j

j ) ( ' j

' j con

j

j c c

2 2

2

2 2

8 1 2 1 1 1

2 1 1 1

1

+ +

= +

ωε + σ

ε µ ω ωε + σ ε

µ ω ωε =

+ σ ε µ ω

= γ

ω + σ ε

= ε ε

µ ω

= β + α

= γ

Se un conduttore è un buon conduttore

>>1 ωε

σ '

1 ωµσ2 +

= ωµσ

=

γ j ( j)

e per l’impedenza d’onda si ha

erficiale sup

à resistivit R

con R

) j ( )

j j (

j j

s

s c

σ µ

= ω

+ σ =

µ + ω

σ = µ

= ω ε ω

µ

= ω η

2

2 1 1

(18)

PENETRAZIONE DEL CAMPO IN UN BUON CONDUTTORE

Se il conduttore è un buon conduttore ma non un conduttore perfetto il campo penetra nel conduttore

A partire da un campo superficiale (x=0)Esup=Eo uniforme secondo le direzioni z e y

se

2 2 2

1 1

σ µ + ω

σ µ

= ω + γ

=

σ µ ω

= β + α

= γ

σ

>>

ε ω σ

j percui

j j

j j

) ità conducibil la

è j (

c c

c c

Lo spessore della pelle d è lo spessore di penetrazione per il quale il campo di riduce a 1/e volte il valore di superficie (E/Esup) =1/e

= ωµσ δ

= δ α

β

ω

= α 2

c 1

x c

sup e cos( t x)

E ) x (

E c

Per il rame che ha resistività ρ = 1.754 10 –8 [Ω m]

alla frequenza di 10 MHz ω=2 π 10 7

) m ( m .

*

* .

* = µ

π π

=

δ

20 210

0 10

4 10 2

10 754 1

2 4

7 7

8

δ z

(19)

A causa dell’effetto pelle si ha per ω > ωR

δ= ωµσ2

profondità di penetrazione (σ è la conducibilità) ω

ω σ α

ωµ π

σ δ

ω)= π = ( )

( percui

2 r 2

1 r

2 R 1

r è il raggio del conduttore

(20)

DOPPINO

Il doppino è un mezzo trasmissivo che trova applicazione nelle reti di accesso .In particolare le tecnologie di tipo xDSL (Digital Subscriber Line) lo fanno preferire ai cavi coassiali ed alla fibra ottica

I1 doppino semplice consiste in un a coppia di fili di rame ricoperti di materiale isolante e ritorti, per questo motivo è detto comunemente coppia ritorta o twisted pair .

II tipo più comune ha una sezione di 24 AWG(American Wire Gauge) e impedenza di 100 Ω e viene inserito in cavi che contengono più

coppie (4, 10, 25 o più). Consente velocità di

trasmissione fino a 100Mbps fino a distanze di un centinaio di metri I cavi a coppie ritorte sono classificati:

-STP (Shielded Twisted Pair):

rappresenta una versione di cavo a più coppi con schermatura di ciascuna coppia.

-FTP (Foiled Twisted Pair)o S-UTP:

rappresenta un cavo con foglio di schermatura unico per tutto il cavo.

-UTP (Unshielded Twisted Pair),

che indica un cavo senza schermatura elettromagnetica Sono inoltre fissate 5 categorie:

Categoria 1(Telecommunication). Cavi utilizzabili per la telefonia analogica.

Categoria 2 (Low Speed Data). Corrisponde a cavi utilizzabili per

telefonia analogica e digitale ISDN e trasmissione dati a bassa velocità Categoria 3 (High Speed Data). Cavi per collegamenti dati fino a 10

Mbps (standard IEEE 1OBaseT 802.3).

Categoria 4 (Low Loss, High Performance Data). Cavi per applicazioni LAN e Token Ring fino a 16 Mbps.

Categoria 5 (Low Loss, Extended Frequency, High Perfornmance Data).

Sono i cavi attualmente usati con maggior frequenza.

Vetocità di trasmissione di 100 Mbps su distanze fino a 100 m.

(21)
(22)

CAVO COASSIALE

erficiale sup

à resistivit Rs

σ µ

= ω 2

Generalmente si indica b= D=2 ro e a =d= 2 ri

L’equazione dei telegrafisti fornisce una soluzione che corrisponde alla propagazione del primo modo (o modo fondamentale) che è un TEM.

Similmente al caso delle onde piane nello spazio libero E e H sono ortogonali tra loro e ortogonali alla direzione di propagazione

Scrivendo le equazioni di Maxwell

Si studia il coassiale come una struttura guidante e si trovano i modi TE e i modi TM come si fa per la guida circolare in un sistema di coordinate cilindriche imponendo le condizioni al contorno.

kc= 2π/ λc sono gli autovalori che consentono di calcolare le frequenze di taglio dei modi λc

m indica e n le variazioni lungo la circonferenza e le variazioni in direzione r

Ponendo b=2 ro e a= 2 ri

perdite delle

conto tiene '

'

E ) ' ' j ' ( j E j H rot

H j

E rot

ε

ε

ε ω

= ε ω

= µ ω

=

(23)

2,3,4 n

TE modi i 1 per

n a) λ 2(b

1,2,3 m

TE modi i m per

b) λ π(a

1,2,3 n

TM modi i n per

a) λ 2(b

mn c

m1 c

0n c

=

= + =

=

=

=

Il modo TE11 è il modo superiore con frequenza di taglio più bassa:

esso pone un limite superiore alla banda di impiego del coassiale Per il cavo coassiale avente b=9.5 mm e a = 2.6

si ricava TE11= 7.8 GHz e TM01=21 GHz

Si può aumentare la frequenza di taglio diminuendo le dimensioni ma aumentano le perdite per attenuazione

Ogni disomogeneità locale può provocare l’eccitazione di modi superiori che però se sono sotto taglio si attenuano rapidamente.

Il comportamento dei modi superiori in un cavo coassiale corrisponde

ai modi di propagazione nelle guide metalliche rettangolari e circolari utilizzate per brevi distanze

(24)

DISTORSIONI DI AMPIEZZA E DI FASE

Le distorsioni di ampiezza e di fase determinano distorsioni sulle forme d’onda.

Le sole distorsioni di ampiezza mantengono la simmetria delle forme d’onda rispetto al ritardo costante introdotto dall’andamento lineare della fase.

Le distorsioni di fase provocano effetti non simmetrici.

DISTORSIONE DI AMPIEZZA

La distorsione di ampiezza deriva dalla diversa attenuazione che subiscono le varie componenti spettrali del segnale

Ogni alterazione dello spettro di frequenza di un segnale si riflette sull’andamento nel dominio del tempo variandone la forma d’onda e introducendo effetti di coda.

H(jω)

x(t) y(t)

H(jω) = | H(jω)| e –jϑ(ω)

t

t

t td

DISTORSIONE DI FASE

Ogni scostamento dall’andamento lineare della fase con la frequenza comporta una distorsione di fase per cui componenti a frequenza diversa subiscono ritardi diversi

(25)

se x(t) = A cos ω t

ω ω ϑ( )

f =

t è il tempo di ritardo di fase

cioè il tempo che impiega un valore di riferimento del segnale a frequenza ω per comparire in uscita.

Particolare interesse assume il caso in cui la fase è relativa alla propagazione di componenti a frequenza diversa.

La fase dopo una distanza di propagazione z è ϑ(ω) =β(ω) z

Se un mezzo è non dispersivo tutte le componenti spettrali si propagano alla stessa velocità di fase vf

; ; )

( f f

f v

t z

v = =

ω β

ω

Quindi se il mezzo è non dispersivo la curva β(ω) è una retta e la velocità di fase è costante per tutte le componenti spettrali

ϕ ω =

β

= ω tang

) vf (

Se il mezzo è dispersivo la curva di dispersione non è una retta in quanto la funzione β(ω) è non lineare

(26)

EQUALIZZAZIONE

Un equalizzatore è un dispositivo selettivo in frequenza introdotto per compensare una distorsione prodotta da una parte del sistema .

Se la funzione di trasferimento del canale è nota l’equalizzatore avrà una funzione di trasferimento, che sarà il suo inverso.

In generale tuttavia in una rete non è noto il percorso del segnale cioè non è noto a priori quale è il canale che collega il trasmettitore al ricevitore.

Spesso, non si può quindi porre in ricezione un equalizzatore fisso ma un equalizzatore aggiustabile o adattativo, cioè il filtro deve essere in grado di modificare le sue caratteristiche o manualmente o automaticamente e questo si può ottenere usando delle tecniche che consentano di utilizzare dei segnali di test e quindi noti .

Equalizzatori fissi

Gli equalizzatori possono essere disposti in punti diversi del sistema Nei sistemi analogici, poiché un collegamento in cavo è costituito da una serie di amplificatori e di tratte in cavo, l’equalizzatore può essere

realizzato progettando amplificatori il cui guadagno segue la legge di equalizzazione.

Anzi la principale funzione del ripetitore è l’equalizzazione della sua sezione in cavo

In figura è rappresentata la perdita di un miglio di cavo coassiale al variare della frequenza

(27)

Poichè

Il guadagno di potenza dell’amplificatore sarà

La frequenza di riferimento viene assunte la massima della banda di interesse

Se pertanto all’ingresso abbiamo una densità spettrale del segnale costante Wi in una banda fM-fm alla fine avremo una

ω ω

ω ω ω

ω

π =

= ω

π = ω ω

ω π =

ω ω ω

=

M ω

m

d 1

&M

&

i u

M m

2 L

M i

M m

2 T T

i u

2 W d

P

2 ) d (j H' ) L(

2 W ) d (j H ) ( G W P

M) N( . 2 d M) (&

.N

2 e

e

Trascurando ωm rispetto a ωM

ponendo 2 d k x d 2 Mxdx

M

N ω= ω

ω

= ω

= α

Nel bilancio globale del sistema si ha la possibilità di trasmettere una potenza maggiore senza provocare il sovraccarico dell’amplificatore e quindi di ottenereuna lunghezza di tratta maggiore.

2 L

2 T

T( ')H' (j ) L ( ')H' (j )

G ω ω = ω ω

2 L(j ) H' ) ' ( L )

L(ω = ω ω

1 1 2

1

0 1

0 1

0 1

0

1

0 0

>>

+

=



+

=

=

=

ω

= ω

ω

ω

k quando e k

k 1 k

1 k 1 k

e 1 k e 1 k e 1

dx ke

e 1 dx x e

dx x

dx x d

k - 2 2 2

k 2 k k

-

kx k

- k

-

M

x kx k )

1 - (x k

) 1 - (x M k

M) N( .

2 1 d

&M

&

ke x1 e

e e e

d M) (&

.N 2 N

M M i

u con L e

d 2

2 ) 2

( L W

P =

α π ω ω

=

(28)

FILTRI TRASVERSALI

Nella equalizzazione dei segnali numerici si preferisce un tipo di

equalizzazione che utilizza un filtraggio di tipo numerico e dei filtri a linee di ritardo e prese(filtri trasversali) che teoricamente potrebbero consentire di progettare un equalizzatore di un canale con funzione di trasferiemento HC(ω) qualsiasi, realizzando la condizione

) ( H

e ) K ( H

C td j eq ω = ωω

L’uscita può essere scritta come

τ ω

ωτ

+ +

=

τ

+

τ

+

=

2 1 j

0 j 1

eq

1 0

1

e ) c ( e

) c ( ) c ( ) f ( H

) 2 t ( x ) c ( ) t ( x ) c ( ) t ( x ) c ( ) t ( y

Generalizzando a 2M-1 prese si ha

Che è la forma di una serie esponenziale di Fourier con periodicità 1/τ Per cui se la banda in cui il segnale deve essere equalizzato è w

Possiamo approssimare Heq a mezzo di una serie di Fourier (nel dominio Della frequenza) con periodicità 1/τ >= 2w

Il guadagno di ogni presa dell’equalizzatore è uguale ai coefficiente della serie di Fourier.

x(t)

τ ω

=

= τ ω

= k M k j k

M k M

eq(f) e j c e

H

(29)

Equalizzazione digitale mediante Filtri Trasversali

La unit sample response di un sistema lineare discreto ci dice come a un impulso in ingresso corrisponde una sequenza di impulsi in uscita

Sono costituiti da una linea di ritardo a molte prese( che si susseguono con ritardi costanti) in cui l’uscita è ottenuta come somma pesata delle varie prese e i cui coefficienti vengono scelti in modo da eliminare l’interferenza intersimbolo causato dalla distorsione di fase. Si compie un’operazione di convoluzione discreta

I blocchi indicati con T ritardano e memorizzano il valore di un campione per la durata di un intervallo di campionamento.

Si vuole che siano di tipo adattativo cioè che i coefficienti siano aggiornati in modo da adeguarsi alle modificazioni del canale durante la trasmissione Questo equalizzatore si chiama Zero Forcing in quanto forza la sequenza di uscita ad assumere valore zero negli istanti di campionamento diversi da quello di interesse

(30)

INTERFERENZE PER DIAFONIA

Si tratta di accoppiamenti spuri sia induttivi che capacitivi tra linee vicine Se c’è una potenza P1 sulla linea 1 trovo una potenza anche sui carichi della linea 2 (P2p , P2t)

PARADIAFONIA (o diafonia vicina ) detta NEXT (Near End Cross Talk) TELEDIAFONIA (o diafonia lontana ) detta FEXT (Far End Cross Talk) La corrente e la tensione sulla linea 2 dovute agli accoppiamenti possono essere simulate da generatori di tensione e corrente controllati da tensione e corrente della linea 1

Si inducono delle tensioni in corrispondenza della cella all’ascissa z dVp(z) = kp (z) V1(z) dz dVt(z) = kt (z) V1(z) dz

kp è il parametro di paradiafonia e risulta proporzionale a ω kt è il parametro di telediafonia e risulta proporzionale a ω

Z12 I1 dz

Y12 V1 dz

Z12 = jω M Y12 = jω C

M e C coefficienti di accoppiamento induttivo e capacitivo

dz

Z02 Z02

Z01

P2p P2t

Z01

z

(31)

V1 (0)=V1(z=0)=V0, V1 (z)= V0 e γ1(ω) z γ(ω) =α(ω)+ j β(ω) Vp(0)=V(z=0) Vt(d)=V(z=d)

dVp (0)= kp(z) V1(z) e – γ2(ω) z dz dVt (d)= kt(z) V1(z) e γ2(ω)(d- z) dz se γ1(ω) =γ2(ω)=γ(ω)

dVp (0)= kp(z) V0(z) e – 2 γ (ω) z dz dVt (d)= kt(z) V0(z) e – γ (ω) d dz

I contributi di tutte le sezioni mi forniscono le tensioni di paradiafonia e telediafonia

=

=

) (

) (

d 0

d d

0

z

dz z

k

dz z

k

ω γ

ω γ

- t

0 t

2 - p

0 p

e ) ( V

(d) V

e ) ( V

(0) V

Si definiscono i seguenti parametri

dB d tdB

0 tdB

s

d st

d 0 dB d

t

d 0 dB z

p p

L L

dz z

k 20

L

d L

ia Telediafon di

scarto lo

meglio o

dz z

k 20

L

ia Telediafon di

ne Attenuazio d

Lt

dz z

k 20

L

ia Paradiafon di

ne Attenuazio L

2 2 2 2

2 2

=

=

=

=

=

=

=

=

=

=

) (

) ( log 1

) ( V

e V t

P (d) P

) (

e V log V

) ( Vt

V P

(0) P

e ) ( V

log V

(0) V

V P

(0) P

t t

- 0 2

1

t -

0

0 0

2t 1

2 - p

0

0 p

0 2p

1

γ γ

ω γ

d V0

Vt V1 (z)

Vp Linea 2

Linea 1

(32)

Se si ha accoppiamento uniforme

d

e k V dz

e k V (d) V

2 k V d

e k 1

V dz

e k V (0) V

d - t 0 d

0 d - t 0 t

p d 0

2 - p

0 d

0

z 2

- p

0 p

γ

γ

) γ

ω ( γ

=

=

≅ γ γ

= −

=

Risulta pertanto

2 t

d - 0 2

st 1 2 2

t

32 p

0 2p

p 1 32

2 p

1 )

d ( V

e V t

P (d) L P

V

1 (0)

V V P

(0) L P

V

2 2 2 2

∝ ω

=

= ω

∝ ω

=

= ω

γ

Nota l’attenuazione di paradiafonia e lo scarto di telediafonia ad una certa frequenza ωM

si può valutare la densità spettrale Φp e Φst noto ΦST

Se M sono i circuiti disturbanti

2 3

M M

p ST

p p

ST

p L ( )

) 1 ( ) M

( L ) M ( )

( 

 

 ω

ω ω ω

Φ

= ω Φ

ω Φ

= ω Φ

2 L

M ST se

2

M M

st se

t st

se t

) ( H ) ( L

) ) (

(

) ( L ) 1 ( ) M

( L ) M ( )

(

ω

ω

ω

= Φ ω Φ



 ω

ω ω ω

Φ

= ω Φ

ω Φ

= ω Φ

2 M M

t st s 2

3 M M

p

p L ( ) L L ( )

L

Poichè 



 ω ω ω

 =



 ω ω ω

=

(33)
(34)

La velocità di fase dipende dalla pulsazione, per cui le componenti

spettrali a frequenze diverse si propagano con velocità di fase diverse e la configurazione spazio temporale del segnale (inviluppo ) cambia con la propagazione.

Si definisce tempo di ritardo di gruppo

il segno meno viene messo a indicare un ritardo di propagazione.

Se la fase è lineare con la frequenza la sua derivata è costante e si ha solo un titardo td e nessuna distorsione.

La variazione di tg con la frequenza rappresenta dunque la distorsione di fase

Si fornisce la distorsione di ritardo di gruppo (in msec)

ω ω

ϑ

= d ) ( tg d

g g

g v

t z

; d d

v 1 =

ω

= β

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