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Direzione Centrale Della Polizia Criminale

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Academic year: 2022

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DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA

Direzione Centrale Della Polizia Criminale

Relazione al Parlamento sull’attività delle Forze di Polizia sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica

Edizione 2019

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Direzione Centrale della Polizia Criminale

Alla Direzione Centrale della Polizia Criminale, anche i collegamenti tra la Dia e gli altri uffici, reparti e strutture delle Forze di polizia, ivi compresi i servizi centrali e interprovinciali della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza.

La Direzione Centrale della Polizia Criminale, alla quale è preposto il Vice Capo della Polizia - Direttore Centrale della Polizia Criminale, è stata istituita nel 1984. Ha fra i suoi compiti:

coordinamento delle investigazioni di polizia giudiziaria a livello nazionale, con particolare riferimento alla ricerca e cattura dei latitanti più pericolosi e alle organizzazioni criminali di stampo mafioso;

raccolta, analisi e elaborazione dei dati e delle informazioni connesse alle fenomenologie criminali più rilevanti;

cooperazione internazionale con i Paesi esteri nella lotta al crimine organizzato con reciproco scambio di informazioni e di strategie operative e procedure finalizzate a combattere i fenomeni criminosi transnazionali più preoccupanti (traffico di stupefacenti, riciclaggio, traffico di autoveicoli, falso nummario, criminalità informatica ed ambientale);

gestione dei collaboratori di giustizia;

coordinamento a livello nazionale degli interventi relativi all'azione di prevenzione generale e di controllo del territorio;

supporto a livello tecnico-scientifico agli organi investigativi e all'Autorità giudiziaria nell'espletamento di indagini che richiedono l'uso di specifiche professionalità.

La Direzione Centrale della Polizia Criminale è composta dai seguenti Uffici e Servizi:

 Ufficio di Staff

 Ufficio Affari Generali

 Ufficio Tecnico Giuridico e Contenzioso (UTGC)

 Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP)

 Servizio Analisi Criminale (SAC)

 Servizio per il Sistema Informativo Interforze (SSII)

 Servizio Centrale di Protezione (SCP)

 Ufficio per la Sicurezza dei Dati (USD)

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Ufficio di Staff

La Segreteria, con funzioni di supporto delle attività del Direttore Centrale connesse alle funzioni di Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, cura la gestione della corrispondenza, degli impegni e degli appuntamenti ufficiali e la gestione del cerimoniale. Predispone documenti di interesse del Direttore Centrale in relazione agli impegni connessi al suo incarico e raccoglie e conserva la documentazione e le pubblicazioni di particolare interesse per le attività di indirizzo promosse dallo stesso Direttore.

Presso la Segreteria dell’Ufficio di Staff è stato istituito l’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori (OSCAD).

OSSERVATORIO PER LA SICUREZZA CONTRO GLI ATTI DISCRIMINATORI (OSCAD)

L’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori (OSCAD) è un organismo interforze istituito, con decreto del Capo della Polizia, nel settembre del 2010, per rispondere operativamente alla domanda di sicurezza delle persone appartenenti a “categorie vulnerabili”, mettendo a sistema e dando ulteriore impulso alle attività svolte dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri in materia di prevenzione e contrasto dei crimini d’odio (o hate crimes, ossia reati motivati dal pregiudizio che l’autore nutre nei confronti di una o più caratteristiche protette della vittima: origine etnica o “razziale”, convinzioni religiose, orientamento sessuale, identità di genere, disabilità e così via).

Gli obiettivi prioritari dell’OSCAD, tra di essi strettamente interconnessi, sono:

 agevolare le denunce di crimini d’odio, in modo da contrastare efficacemente il fenomeno del c.d.

under-reporting (ossia la scarsità di denunce) e, quindi, favorirne l’emersione;

 attivare un efficace monitoraggio, anche attraverso un’attenta analisi delle fonti aperte;

 sensibilizzare/formare/aggiornare costantemente gli operatori delle Forze di polizia, per affrontare il fenomeno del c.d. under-recording (il mancato riconoscimento della componente discriminatoria del reato).

Allo scopo di contrastare il fenomeno dell’under-reporting, è stato attivato un indirizzo di posta elettronica ([email protected]) destinato alla ricezione di segnalazioni da parte di istituzioni, associazioni o privati cittadini (anche in forma anonima) e sono state realizzate una serie di iniziative volte alla diffusione della conoscenza dell’OSCAD, a partire dalla realizzazione di pagine dedicate sui siti internet della Polizia di Stato1 e dell’Arma dei Carabinieri2, nonché sul sito del Ministero dell’Interno3, dove, oltre ad informazioni su organizzazione ed attività dell’OSCAD, sono stati resi disponibili i dati relativi alle segnalazioni gestite dall’Osservatorio, quelli annualmente comunicati all’OSCE (attraverso il link http://hatecrime.osce.org/italy), che provvede annualmente alla più completa raccolta di dati sugli hate crimes a livello internazionale, nonché materiali di interesse.

1 https://www.poliziadistato.it/articolo/osservatorio-per-la-sicurezza-contro-gli-atti-discriminatori-oscad.

2http://www.carabinieri.it/cittadino/servizi/osservatorio-per-la-sicurezza-contro-gli-atti-discriminatori-oscad.

3 https://www.interno.gov.it/it/ministero/osservatori/osservatorio-sicurezza-contro-atti-discriminatori-oscad.

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Le segnalazioni ricevute, nonché quelle ricavate dall’analisi delle fonti aperte, vengono inoltrate ai competenti uffici della Polizia di Stato o dell’Arma dei Carabinieri, chiedendo ulteriori elementi di informazione in merito e/o interventi mirati; a loro volta, le Forze di polizia inoltrano d’iniziativa all’OSCAD segnalazioni relative ai casi trattati.

MONITORAGGIO

Tale flusso informativo alimenta un apposito sistema di monitoraggio gestito dall’Osservatorio che, nel tempo, è divenuto un imprescindibile referente – a livello nazionale ed internazionale – in materia di monitoraggio ed analisi dei crimini d’odio.

A partire dal 2014 (dati 2013), OSCAD elabora il contributo del Dipartimento della P.S. per la citata raccolta annuale dei dati sui crimini d’odio effettuatadall’OSCE.

A tal fine, vengono trasmessi i dati ufficiali SDI (Sistema d’Indagine) del CED interforze relativi ai reati con finalità discriminatorie che hanno “copertura normativa”4, ossia quelli di matrice etnico-razziale, nazionale, religiosa e nei confronti di appartenenti a minoranze linguistiche nazionali, nonché quelli commessi nei confronti di persone disabili. Alcuni limiti di tipo normativo e strutturale, in atto, rendono impossibile distinguere le specifiche finalità discriminatorie (ad esempio: quante violazioni riguardino, rispettivamente, “razza”, etnia, nazionalità e religione e, in riferimento a tale ultimo contesto, quante siano riferibili ad antisemitismo, islamofobia, odio anticristiano…).

Tali dati, vengono integrati con quelli relativi al monitoraggio effettuato dall’OSCAD sulle segnalazioni pervenute in materia di orientamento sessuale ed identità di genere (ambiti privi di specifica copertura normativa).

Alla luce di quanto sottolineato anche in termini di eterogeneità, i dati comunicati all’OSCE non forniscono un quadro avente valore statistico sul fenomeno.

FORMAZIONE E CONTRASTO ALL’UNDER-RECORDING

La formazione riveste, da sempre, una particolare importanza nell’ambito delle iniziative dell’OSCAD.

Solo tramite un’accorta programmazione delle attività formative è, infatti, possibile realizzare una più efficace e capillare opera di sensibilizzazione/formazione/aggiornamento del personale di polizia, indispensabile al fine di incrementarne la capacità di risposta operativa al fenomeno, a partire dal riconoscimento della componente discriminatoria del reato (contrasto all’under-recording) e – soprattutto – trasmettere, in modo inequivocabile, il messaggio che la cultura del rispetto per i diritti umani e una sempre maggiore efficacia nella prevenzione e nel contrasto dei reati di matrice discriminatoria costituiscono priorità strategiche dell’Amministrazione.

4 Prevista dalle leggi Reale (L. 654/75) e Mancino (D.L. 122/93, convertito con L. 205/93), come modificate dal D.Lgs 21/2018.

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Allo scopo di garantire un’offerta didattica aggiornata e multidisciplinare, sono state attivate e sempre più intensificate le relazioni con numerosi stakeholder istituzionali e della società civile:

l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri (UNAR, l’equality body italiano con il quale OSCAD, nel 2011, ha sottoscritto un apposito protocollo di intesa), il Servizio LGBT del Comune di Torino, capofila della “Rete Ready”5, “Amnesty International – Italia”, “Polis Aperta”6, “Rete Lenford”7, “Cospe”8, “Lunaria”9 e sono state realizzate numerose attività formative congiunte.

Alla data del 31 dicembre 2019, sono state complessivamente formate:

 in presenza, attraverso seminari direttamente organizzati dalla segreteria OSCAD, oltre 11.000 unità;

 in presenza, tramite personale formato dalla Segreteria OSCAD (formazione di formatori e conseguente formazione a cascata), circa 7.000 unità;

 tramite moduli on-line realizzati dall’OSCAD circa 11.000 unità;

per un totale di circa 29.000 operatori formati.

Il pacchetto formativo base è stato via via ottimizzato; dopo le prime attività sperimentali del 2012/2013, realizzate in collaborazione con l’UNAR, a partire dal 2014 sono state, altresì, regolarmente coinvolte Amnesty International Italia per il focus sui “Diritti Umani” e l’ONG Rete Lenford per quello su “Le persone LGBTI e le attività di polizia”.

PARTECIPAZIONE A PROGETTUALITÀ INTERNAZIONALI

Dal 2016 al 2019, l’OSCAD ha partecipato, in qualità di partner beneficiario, al progetto europeo “Facing all the facts”10 in collaborazione con la ONG “CEJI – Un contributo ebraico per un’Europa inclusiva”, partner capofila, in materia di formazione e monitoraggio dei reati di matrice discriminatoria. Nell’ambito dell’iniziativa, è stato realizzato un corso on line per le forze di polizia composto da tre moduli: “Cos’è un crimine d’odio”, “Gli indicatori di pregiudizio (Bias Indicators)”

11 e “Le vittime vulnerabili”, nonché sei approfondimenti sugli indicatori di pregiudizio in materia di:

antisemitismo; islamofobia; omotransfobia; antigipsismo; odio contro i migranti; disabilità. È stata inoltre pubblicata un’approfondita ricerca, effettuata dall’esperta di livello internazionale dott.ssa Joanna PERRY, sui sistemi di raccolta e monitoraggio dei dati, dove, per la prima volta, vengono evidenziati punti di forza e limiti del sistema italiano.

Dall’istituzione, nel giugno 2016, del “Gruppo di alto livello contro razzismo, xenofobia ed altre forme di intolleranza” della Commissione Europea12, l’OSCAD ha preso parte a tutti gli incontri nonché ai vari tavoli di lavoro tematici attivati, nell’ambito del Gruppo, su: antisemitismo; odio antimusulmani/islamofobia; raccolta dei dati; hate speech online; supporto ed l’assistenza alle vittime;

formazione.

5 Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

6 Associazione LGBTI di appartenenti a Forze di polizia e Forze armate.

7 “Avvocatura per i diritti LGBT – Rete Lenford”: associazione di avvocati esperti nel diritti LGBTI.

8 “Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti”, associazione molto attiva in materia di antirazzismo.

9 Associazione impegnata nella promozione sociale e nell’antirazzismo.

10https://www.facingfacts.eu/connecting-on-hate-crime/; https://www.facingfacts.eu/italy-systems-map-it/.

11 Ossia, elementi e circostanze che possono dimostrare la matrice discriminatoria di un reato.

12 https://ec.europa.eu/newsroom/just/item-detail.cfm?item_id=51025.

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Infine, nel 2019, l’Osservatorio ha preso parte ad un meeting di esperti in materia di contrasto all’islamofobia, organizzato dall’OSCE e dalla Ong “Muslim dialogue network”, teso alla revisione della bozza di guida pratica OSCE “Comprendere i crimini d’odio di matrice anti musulmana ed affrontare i bisogni in tema di sicurezza delle comunità musulmane”, successivamente pubblicata sul sito dell’Organizzazione13.

Ufficio Tecnico Giuridico e Contenzioso (UTGC)

L’Ufficio Tecnico Giuridico e Contenzioso (U.T.G.C.), inserito tra le articolazioni della Direzione Centrale della Polizia Criminale, in base al “decreto di riorganizzazione” del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, svolge le seguenti competenze:

• Consulenza tecnico-giuridica nelle materie di competenza della Direzione Centrale della Polizia Criminale. Detta attività comprende il rilascio di pareri su quesiti normativi proposti da altri Servizi della Direzione Centrale, dall’Ufficio per l’Amministrazione Generale e dalla Segreteria del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, da altre Direzioni Centrali del medesimo Dipartimento e, in misura residuale, da Prefetture e Questure. Essa si estende anche alla collaborazione nella redazione di Direttive e circolari ministeriali e dipartimentali e nella collaborazione a Protocolli e documenti tecnici che coinvolgono altri Servizi della Direzione Centrale.

• Consulenza tecnico-giuridica sulle questioni attinenti alla prevenzione generale, alle discipline penalistiche ed extrapenali di interesse della Direzione Centrale, comprese la normativa in tema di protezione dei dati personali e i pareri sulle costituzioni di parte civile dell’Amministrazione in procedimenti penali di particolare rilevanza. Detta collaborazione può investire anche problematiche di diritto comunitario, tramite il rilascio di pareri su Direttive e Regolamenti dell’Unione Europea e sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione aventi effetti diretti sulle materie di pertinenza della Direzione Centrale.

• Pareri in merito alle iniziative legislative di interesse della Direzione Centrale. Tale attività comprende sia i pareri in senso stretto sui testi normativi e sugli emendamenti proposti nei vari passaggi parlamentari sia la partecipazione diretta a gruppi di lavoro interdipartimentali sia, infine, la redazione diretta delle bozze di atti normativi regolamentari di interesse della Direzione Centrale, da inviare successivamente all’Ufficio per l’Amministrazione Generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

• Contributi di risposta agli atti di sindacato ispettivo- parlamentare. Nell’ambito di tale attività, oltre ai contributi forniti per gli “ordinari” atti parlamentari di sindacato ispettivo (interrogazioni, mozioni, ordini del giorno, risoluzioni, question time), possono essere ricompresi anche i contributi per audizioni, dinanzi ad organismi parlamentari, del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, su temi specifici. Nel 2019, sono stati forniti contributi per la risposta a circa 220 atti di sindacato ispettivo-parlamentare.

13 https://www.osce.org/odihr/muslim-security-guide: Understanding Anti-Muslim Hate Crimes - Addressing the Security Needs of Muslim Communities: A Practical Guide.

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• Contenzioso in materia di misure di prevenzione. Detta attività consiste nell’istruttoria sui ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica in tema di misure di prevenzione personali (avviso orale, foglio di via obbligatorio, sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza, divieto di accesso a manifestazioni sportive, ammonimento per atti persecutori). L’istruttoria comprende la predisposizione della relazione, a firma del Ministro o del Vice Ministro incaricato, per il Consiglio di Stato e di tutti gli atti presupposti e conseguenti, compresa la definizione del decreto finale a firma del Presidente della Repubblica. Nel 2019, sono stati trattati oltre 20 ricorsi.

• Contenzioso in materia di aggiornamento dei dati personali presenti nella Banca dati C.E.D. delle Forze di polizia (c.d. “contenzioso C.E.D.).

L’attività in oggetto consiste nel provvedere agli adempimenti previsti dai commi 3 e 4 dell’articolo 10 della legge 1° aprile 1981, n. 121, secondo i quali chiunque può richiedere all’Ufficio nel cui ambito si trova il C.E.D. interforze (e cioè alla Direzione Centrale della Polizia Criminale) la conferma dell’esistenza di dati personali che lo riguardano, la loro comunicazione in forma intellegibile e la cancellazione o trasformazione in forma anonima di quelli illegittimamente inseriti.

L’aggiornamento non viene curato direttamente dall’Ufficio Tecnico Giuridico e Contenzioso, che si limita al ricevimento dell’istanza, all’istruttoria con gli Uffici di polizia proprietari del dato (ovverossia coloro che hanno inserito ab origine la notizia di reato) affinché provvedano al suo aggiornamento ed alla comunicazione al richiedente dell’esito finale del procedimento. Nel 2019, sono state trattate oltre 9000 nuove istanze di aggiornamento.

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Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP)

Il Servizio si compone di 5 Divisioni.

La 1ª Divisione gestisce il personale del Servizio, coordina l’attività degli Esperti per la sicurezza, si occupa dell’applicazione tecnico-operativa degli accordi bi/multilaterali in tema di cooperazione di polizia, cura la gestione e la specifica formazione di interpreti e traduttori, raccoglie i dati e le informazioni relative alle attività dell’O.I.P.C. Interpol, di Europol e di Schengen (incluse le procedure di pianificazione e realizzazione delle estradizioni continentali ed intercontinentali), si occupa della completa gestione dei più rilevanti eventi di carattere internazionale e nazionale che abbiano connessione con la tematica della cooperazione internazionale, pianifica e coordina le visite di delegazioni estere sia di carattere didattico/formativo che connesse ad attività di natura “bilaterale”

(firma di accordi, memorandum, intese tecniche), concorre nella partecipazione del personale alle attività formative gestite dall’Agenzia europea di formazione delle forze di polizia CEPOL. Tale attività è finalizzata a fornire indispensabili elementi di supporto per consentire al Direttore del Servizio di svolgere il suo ruolo nei vari contesti internazionali; inoltre la Divisione predispone anche i più rilevanti dossier inerenti la cooperazione nell’ambito dell’Unione Europea (COSI, progetti EMPACT ecc.).

La 2° Divisione rappresenta, insieme alla 3^ Divisione, l’U.C.N. (Ufficio Centrale Nazionale per l’Italia) nell’ambito dell’organizzazione internazionale di cooperazione di polizia Interpol. La Divisione cura l’attuazione della cooperazione tecnico-operativa di polizia, delle procedure estradizionali e di assistenza giudiziaria per la cattura di latitanti14, in materia di reati contro la persona, reati di criminalità organizzata di tipo mafioso, terrorismo, reati contro i minori, reati di omicidio, sfruttamento della prostituzione, immigrazione clandestina, tratta di esseri umani.

Alla medesima Divisione compete altresì la gestione delle task force operative istituite nell’ambito di intese tecniche siglate con Albania, Belgio, Francia, Germania, Polonia e Svizzera, nonché la partecipazione alla task force interministeriale in materia di sottrazioni internazionali di minori15, unitamente a rappresentanti del Servizio Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, del Ministero della Giustizia e di quello degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

La 3ª Divisione cura l’attuazione della cooperazione tecnico-operativa di polizia, delle procedure estradizionali e di assistenza giudiziaria, anche per la cattura di latitanti, in materia di reati contro il patrimonio, stupefacenti, reati contro la Pubblica Amministrazione, traffico di opere d’arte, reati commessi mediante le carte di credito e i sistemi di pagamento elettronici, riciclaggio, criminalità finanziaria, contrabbando, furto e traffico internazionale di autovetture rubate, reati contro l’ambiente, reati informatici. All’interno opera l’Ufficio Centrale Nazionale per il falso nummario, istituito in ambito Interpol presso ogni paese aderente all’organizzazione.

14 Di particolare rilievo, in tale contesto, la localizzazione e l’arresto di Cesare BATTISTI, nato a Cisterna di Latina il 18 dicembre 1954 – espulso formalmente dalla Bolivia verso l’Italia il 12 gennaio 2019 – destinatario di provvedimento di esecuzione di pene concorrenti n.525/93 R.E.S., emesso il 29.04.1997 dalla Procura Generale della Repubblica di Milano, per espiare la pena dell'ergastolo per i reati di omicidio in concorso, furto aggravato, rapina, violazione di domicilio, sequestro di persona, detenzione illegale di armi, associazione a delinquere, evasione, minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali e banda armata.

15 In tale contesto, rileva evidenziare la positiva conclusione del rimpatrio, nel mese di novembre 2019, del minore Alvin BERISHA, di nazionalità albanese, sequestrato nel 2014 dalla madre BERISHA Valbona che, radicalizzatasi alla causa dell’ISIS, era partita per la Siria per unirsi alle milizie jihadiste, portandolo con sé e lasciando in Italia il marito BERISHA Afrim con altre due figlie minori. Il piccolo Alvin è stato riconsegnato alle Autorità italiane al confine tra Siria, ove si trovava ristretto nel campo profughi di Al-Hol, e Libano, da dove è stato successivamente scortato da personale di questo Servizio e rimpatriato a Milano Malpensa con volo di linea.

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Gestisce la task force con i Paesi Bassi per lo scambio e l’analisi delle informazioni sulle organizzazioni criminali operanti nei due Paesi.

La 4ª Divisione svolge le funzioni previste dall’art.7 del Regolamento istitutivo dell’Agenzia Europol16 e costituisce l’unico organo di collegamento tra quell’Organismo e gli Uffici di polizia individuati quali referenti nazionali17. Per la cooperazione ai fini della prevenzione e repressione dei reati gravi transnazionali unionali, anche realizzati da gruppi organizzati, e del terrorismo, la 4ª Divisione, in veste di Unità Nazionale Europol (UNE), adempie al proprio mandato grazie all’accesso sia alle banche dati nazionali che a quelle gestite dall’Agenzia.

La 4^ Divisione – UNE, anche tramite i propri Ufficiali di Collegamento presenti presso il Quartier Generale Europol, al pari degli omologhi Uffici degli altri Stati Membri, provvede a:

- fornire all’Agenzia le informazioni necessarie per il conseguimento dei suoi obiettivi, comprese quelle relative alle forme di criminalità la cui prevenzione o lotta sono individuate, nell’ambito del policy cycle dell’Unione Europea, come minacce prioritarie per l’Europa;

- favorire e supportare, in conformità al diritto nazionale e dell’Unione, lo scambio di comunicazioni tra i referenti nazionali e l’Agenzia o le omologhe Unità Nazionali degli Stati Membri, nonché quello con le agenzie di law enforcement di Stati terzi ed Organizzazioni Europee ed internazionali con i quali Europol ha stipulato specifici accordi di cooperazione.

Gestisce, altresì, la task force con l’Austria per il rafforzamento della cooperazione di polizia in materia di lotta alla criminalità organizzata.

La 5ª Divisione S.I.Re.N.E. si occupa della gestione operativa dello Schengen Information System (SIS II)18, compreso lo scambio d’informazioni tra gli omologhi uffici dei paesi aderenti, finalizzato all’esecuzione delle azioni previste dalle segnalazioni.

Costituisce il punto di contatto da e per l’estero per veicolare le richieste investigative e le informazioni provenienti dalle Forze di Polizia italiane e comunitarie riguardanti soggetti e oggetti inseriti in SIS II.

Gestisce le fasi preliminari delle operazioni di polizia che prevedono l’esecuzione all’estero dei Mandati di Arresto Europei emessi dalle A.G italiane, coordinando l’azione tra i reparti nazionali e quelli esteri.

In tale quadro, costituisce il punto di contatto nazionale dello European Network of Fugitive Active Searching Teams (E.N.F.A.S.T.), rete operativa per la ricerca e cattura dei latitanti, curando la gestione delle richieste di accredito dei reparti investigativi nazionali e partecipando con proprio personale alle missioni più complesse, allo scopo di agevolare la cooperazione internazionale di polizia.

A richiesta dell’Autorità Giudiziaria, veicola gli Ordini Europei d’Indagine, curandone l’esecuzione all’estero19.

Prende parte con propri Funzionari/Ufficiali ai team ispettivi della Commissione Europea incaricati di verificare l’esatta applicazione della normativa di gestione del SIS II nei Paesi aderenti e propone alla Divisione N.SIS del Servizio per il Sistema Informativo Interforze lo sviluppo di applicativi relativi al medesimo sistema.

Partecipa al gruppo di lavoro permanente per l’interoperabilità dei sistemi informativi UE, alle attività di formazione e agli scambi di operatori nell’ambito della European Union Agency for Law Enforcement Training, nonché all’attività di addestramento delle Forze di polizia nazionali sull’utilizzo del SIS II a livello centrale e territoriale.

16 Regolamento (UE) 2016/794 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 maggio 2016.

17 Per la Polizia di Stato il Servizio Centrale Operativo, per l’Arma dei Carabinieri il II Reparto del Comando Generale, per la Guardia di Finanza il II Reparto del Comando Generale, per la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga il 3° Servizio e per la Direzione Investigativa Antimafia il 3° Reparto.

18 previsto dal Regolamento (CE) n. 1987/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 dicembre 2006 e della Decisione 2007/533/GAI del Consiglio del 12 giugno 2007

19Nel 2019 la Divisione SIRENE ha fornito supporto per la cattura di 1428 ricercati colpiti da Mandato di Arresto Europeo, di cui 768 ricercati all'estero dall'A.G. italiana e 660 catturati dalle FFPP nazionali su richiesta di altri stati membri o associati. 50 sono stati i ricercati catturati all'estero e appartenenti ad organizzazioni di tipo mafioso (13 'ndrangheta, 11 Camorra, 10 Cosa Nostra, 16 altre mafie straniere).

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Gestisce la task force con la Romania per la prevenzione della criminalità, la ricerca e la cattura di latitanti.

A consuntivo delle attività operative supportate da questo Servizio, si rassegnano di seguito i risultati ottenuti durante il periodo di riferimento:

ATTIVITÀ OPERATIVA

1.595 LATITANTI CATTURATI 47% ricercati dall’AG italiana 53% ricercati da AAGG estere I 747 latitanti ricercati dalle AAGG italiane, sono stati catturati in 42 Paesi

Gli 848 latitanti erano ricercati da 72 distinti Paesi

61 latitanti erano appartenenti ad associazioni di tipo mafioso

53 latitanti arrestati grazie alla Rete ENFAST (23 appartenenti ad associazioni di tipo mafioso)

ESTRADIZIONI

489 Estradizioni complessive

6 Trasferimenti ex Convenzione di Strasburgo

123 Trasferimenti ai sensi della Decisione Quadro n.2008/909/G.A.I. del Consiglio UE

Competenze

In attuazione della strategia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, l’azione del Servizio è stata orientata ad una sempre maggiore efficacia della cooperazione internazionale nella lotta alla criminalità, con particolare riferimento a quella organizzata, attraverso:

A. MIGLIORAMENTO DELLO SCAMBIO INFORMATIVO

1) Sala Operativa Internazionale (SOI)

Attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con funzioni di front-desk (su tutti i canali di cooperazione dell’O.I.P.C.-Interpol, Europol e SIReNE e per tutte le banche dati internazionali SIS, Interpol e in futuro Prüm), coordinamento, gestione e controllo del flusso informativo prodotto attraverso i diversi canali di cooperazione internazionale di polizia, costituisce il punto di contatto nazionale in diverse materie.

Tra queste assume particolare rilievo il Sistema di Allarme Scomparsa Minore - Child Alert, che si sostanzia in un dispositivo operativo di allarme e ricerca da attivare nella fase immediatamente successiva alla scomparsa di un minore qualora ricorrano le seguenti condizioni:

- minore età della vittima;

- allontanamento coatto (ad es. rapimento, sottrazione di minore, ecc.) e non semplice sparizione;

- pericolo per la vita o l’integrità fisica della vittima;

- disponibilità di informazioni sufficienti ed attendibili affinché la diffusione delle stesse, mediante l’allarme, comporti la possibilità di localizzare la vittima o gli autori del reato.

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