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INFORMATIVA PER IL PAZIENTE CANDIDATO A INTERVENTO CHIRURGICO PER ERNIA INGUINALE O CRURALE

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Academic year: 2022

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“INFORMATIVA PER IL PAZIENTE CANDIDATO A INTERVENTO CHIRURGICO PER ERNIA INGUINALE O CRURALE”

Gentile Sig.ra/Sig. , Lei è affetta/o da

IN SEGUITO ALLA VALUTAZIONE CHIRURGICA LE E’ STATA RISCONTRATA UN ERNIA IN SEDE:

□ Inguinale

□ Crurale DI NATURA:

□ Primaria

□ Recidiva SITUATA SUL LATO:

□ Destro

□ Sinistro

□ Bilaterale CLINICAMENTE:

□ Riducibile

□ Non riducibile

□ Strozzata

E CHE RICHIEDE UN TRATTAMENTO IN REGIME DI RICOVERO:

□ Elettivo

□ Urgente

Le informazioni contenute in questo modulo sono complementari a quelle fornite al momento della visita chirurgica. Possono aiutarla a comprendere meglio la natura della patologia di cui Lei è affetto e le possibili modalità di trattamento. La preghiamo di leggere con attenzione quanto riportato, sperando sia comprensibile ed esaustivo anche per i non esperti in materia e di chiedere eventuali spiegazioni al suo medico di riferimento prima e durante la Sua degenza.

CHE COSA È.

Con il termine ernia si indica la fuoriuscita di un viscere, o di una parte di esso, al di fuori della cavità che normalmente lo contiene, attraverso un canale naturale o una zona di debolezza. Nella regione compresa tra l’inguine e la radice della coscia è possibile osservare due tipologie diverse:

- L’ernia inguinale, che si presenta come una tumefazione sopra l’inguine e che può raggiungere lo scroto.

Rappresenta il 75% di tutte le ernie della parete addominale ed è più frequente nel sesso maschile, per la presenza del funicolo spermatico.

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- L’ernia femorale o crurale, che si presenta come una tumefazione alla radice della coscia e che colpisce più frequentemente il sesso femminile per la diversa conformazione del bacino. La maggiore incidenza in certe linee familiari dimostra una predisposizione genetica a sviluppare questa malattia, ma la sua insorgenza è condizionata da fattori esterni concomitanti. Il meteorismo intestinale, gli sforzi fisici intensi, la tosse cronica, l’ipertrofia prostatica benigna e la stitichezza, attraverso un incremento della pressione addominale, possono facilitare il cedimento meccanico della parete addominale nelle zone di maggior debolezza.

Clinicamente si associano i seguenti sintomi:

- Tumefazione locale (gonfiore), che tende ad accrescersi nel tempo o sotto i colpi di tosse.

- Dolore, localizzato di entità moderata, descritto inizialmente come bruciore.

- Intorpidimento locale, legato alla compressione dei nervi inguinali.

Questa patologia può presentarsi secondo quadri clinici diversi:

- Ernia riducibile: di solito non dolente, il cui contenuto può essere manualmente riposizionato in addome o rientra spontaneamente in posizione distesa.

- Ernia incarcerata (1%): il contenuto del sacco erniario non rientra spontaneamente o dopo manovre manuali di riduzione, ma senza dolore locale o altra sintomatologia.

- Ernia strozzata (4,8-8,6%): si manifesta con una tumefazione erniaria di consistenza dura, dolente, associata a nausea e/o vomito. Il contenuto erniario non rientra in addome e si associa spesso a blocco intestinale e/o sofferenza ischemica dei visceri contenuti. Richiede un trattamento d’urgenza. La diagnosi è effettuata con il semplice esame clinico del paziente, anche se talvolta è necessario ricorrere ad indagini strumentali (ecografia, TC, RM) in caso di dubbio diagnostico.

INDICAZIONI AL TRATTAMENTO.

L’intervento chirurgico si propone di ripristinare l’integrità anatomica e funzionale della parete addominale, riposizionando i visceri erniati nella loro sede naturale. Si evitano così le più frequenti complicanze, come il progressivo aumento dimensionale, l’incarceramento e/o la sofferenza ischemica (strozzamento) dei visceri contenuti nel sacco erniario.

TECNICA OPERATORIA/MODALITÀ DI SVOLGIMENTO.

Eseguito con modalità anestesiologiche differenti, il trattamento chirurgico prevede inizialmente la liberazione del contenuto erniario, seguito dalla chiusura del difetto.

Questo può avvenire per riparazione anatomica, avvicinando tra loro i tessuti con punti di sutura, e/o con impianto protesico fissando la rete con sutura, colla o mezzi di fissazione meccanica. Materiali protesici sempre più bio-compatibili ha permesso di conferire un maggiore rinforzo tissutale, riducendo l’incidenza della recidiva,

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del dolore post-operatorio e dei tempi di recupero del paziente. Tuttavia il loro utilizzo può non esser indicato nei soggetti minori di 20 anni, nelle donne in età fertile o in caso di infezione del sito chirurgico.

L’intervento può esser eseguito per via:

- laparotomica il trattamento chirurgico del difetto erniario avviene attraverso un’incisione cutanea.

- video-assistita (laparoscopica e robotica) la riparazione è effettuata, dopo aver insufflato anidride carbonica nella cavità addominale, attraverso strumenti miniaturizzati, inseriti in addome attraverso cannule, guidati dalla visione di una telecamera.

Attualmente non esiste una metodica ottimale per il trattamento dei vari tipi di ernia inguinale o crurale.

La scelta risulta condizionata da fattori legati al paziente (sede, dimensione, natura primaria o recidiva del difetto erniario, presenza o meno di infezione, condizioni di salute, età e rischio anestesiologico) ed all’esperienza del chirurgo.

In urgenza (4,8% per le ernie primarie e 8,6% di quelle recidive), a causa dell’occlusione o dello strozzamento erniario, può esser necessario eseguire la resezione di un tratto d’intestino sofferente ed in certi casi il confezionamento di una stomia o l’asportazione del funicolo spermatico e del testicolo (soprattutto nei soggetti anziani), con un rischio maggiore di complicanze post-operatorie rispetto al trattamento chirurgico eseguito in elezione.

È inoltre possibile che condizioni patologiche inattese, riscontrate nel corso dell’intervento o imprevisti problemi tecnico-strumentali, possano condurre a variazioni del programma operatorio prestabilito.

RISCHI E POSSIBILI COMPLICANZE.

I soggetti maggiormente a rischio sono i pazienti obesi, fumatori, broncopatici, ipertesi, diabetici, cardiopatici, vasculopatici o immunodepressi. Possiamo comunque distinguere due categorie principali:

COMPLICANZE SPECIFICHE possono essere distinte in:

- INTRA OPERATORIE:

o Lesioni vascolari (da 0 a 2%)possono verificarsi in laparoscopia, dopo l’inserimento dei trocar o dell’ago di Verres per l’insufflazione del gas o durante la fase pre-operatoria all’impianto protesico.

o Lesioni viscerali, più probabili nelle ernie di grosse dimensioni o recidive, che possono richiedere la sutura o l’asportazione di parte del viscere (da 0,06% allo 0,1%).

o Lesioni dei deferenti, durante la preparazione chirurgica e/o per sclerosi cicatriziale intensa (<1%).

o Sezione dei nervi inguinali, (<15%)tipica dell’accesso laparotomico non associata a conseguenze.

o Enfisema sottocutaneo e/o mediastinico, per diffusione del gas insufflato durante la procedura laparoscopica, si risolve generalmente in maniera spontanea.

o Embolia gassosa, evenienza rara che consegue alla procedura laparoscopica, per penetrazione del gas nei grossi vasi sanguigni con gravi ripercussioni cardio-circolatorie e respiratorie, talvolta mortali.

- POST OPERATORIE:

o Ecchimosi della ferita chirurgica, che può estendersi ai genitali (25% - 40%).

o Ematoma della ferita chirurgica, che può richiedere l’evacuazione (<1%).

o Sieroma, raccolta di siero che può richiedere l’evacuazione (5-25%).

o Orchite, aumento dimensionale del testicolo, associato a febbre e dolore (0,7% - 2,2%). Più frequente dopo trattamento di ernie di grosse dimensioni e/o recidive e può condurre ad atrofia del testicolo.

o Dislocazione del testicolo, per esiti cicatriziali (0,9% - 1,5%), ma senza conseguenze cliniche. - Riduzione della fertilità, per alterata produzione spermatica conseguente ad orchite o per stenosi cicatriziale del deferente (<1%).

o Dolore cronico (oltre 6 mesi dall’intervento) legato al processo cicatriziale o all’intrappolamento dei nervi inguinali da parte della sutura (10-20%), richiede terapia medica e/o la sezione dei nervi coinvolti.

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o Cheloide, cicatrice che appare esuberante (<1%), di solito con sole conseguenze estetiche.

o Dislocazione della protesi (0% - 1,5%), da riduzione dimensionale della protesi per reazione cicatriziale o per scivolamento del plug protesico in cavità addominale.

o Infezione protesica (0,07%), in caso di infezione della ferita ed in caso di insuccesso della terapia conservativa, un eventuale interessamento della protesi impiantata può richiedere la sua rimozione.

o Quadro aderenziale (<1%), indotto dai materiali protesici, può condurre a occlusione intestinale.

o Lesioni viscerali ed eventuale fistolizzazione (<0,1%), consegue a processi aderenziali ed erosivi indotti dai materiali impiantati. Richiede un intervento chirurgico di rimozione protesica e resezione viscerale.

o Recidiva erniaria (2% - 6% in caso di riparazione primaria con protesi, 30% in caso di riparazione anatomica o dopo il trattamento di forme recidive).

- COMPLICANZE GENERICHE possono interessare il soggetto indipendentemente dal tipo di patologia e/o dal tipo d’intervento chirurgico eseguito ed il trattamento varia in base alla loro entità.

Le più frequenti sono:

o Reazioni avverse ai farmaci somministrati.

o Ritenzione di urina (incapacità di urinare spontaneamente,1% - 3,5%), richiede il cateterismo vescicale.

o Infezioni acute respiratorie (Tracheiti, Bronchiti, Polmoniti, <0.1%), sono trattate con terapia medica;

o Infezione della ferita chirurgica (4%), trattata con terapia antibiotica, dopo eventuale sbrigliamento della ferita associato o meno a medicazioni a pressione negativa.

o Tromboflebite, trombosi venosa profonda, embolia polmonare (<0,3%), trattate con terapia medica.

o Ictus cerebrale ed infarto miocardico acuto (<0,01%), possono esser indotti dallo stress chirurgico in soggetti affetti da grave vasculopatia e/o ipertensione arteriosa. Richiede un trattamento intensive.

o Infarto miocardico acuto (<0,01%), può essere indotto dallo stress chirurgico nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica e/o ipertensione arteriosa, trattato con terapia medica intensive.

o Sanguinamento del sito chirurgico, frequente in soggetti sottoposti a terapia anticoagulante o antiaggregante. Spesso richiede un re-intervento per il controllo della fonte di sanguinamento e/o rimozione dell’ematoma formatosi nella ferita.

o Mortalità: in elezione <0,1%, in urgenza 6%, specialmente in caso di strozzamento erniario con resezione intestinale per sofferenza ischemica protratta.

ALTERNATIVE TERAPEUTICHE.

La sola osservazione è possibile in caso di ernia inguinale asintomatica, dove si registra un basso rischio di incarceramento (0,18% a 2 anni dalla diagnosi). Le ernie crurali presentano elevato rischio di strangolamento (40% a 2 anni dalla diagnosi) per cui l’opzione migliore rimane il trattamento chirurgico. L’uso di sistemi di contenzione, come il cinto, appartengono al passato e possono esser presi in considerazione solo nei pazienti che mostrano una bassa aspettativa di vita, un elevato rischio operatorio o in caso di mancato assenso al trattamento chirurgico.

CONTROINDICAZIONI.

Sono dettate dallo stato di salute del paziente e dal rischio clinico associato. Non sono riportate in letteratura intolleranze ai materiali impiantati, né ai mezzi di fissazione protesica.

PRIMA DELL’INTERVENTO.

Al termine degli accertamenti, Le saranno fornite alcune indicazioni sulle norme da seguire. la loro mancata osservazione potrebbe pregiudicare il risultato finale.

Nei giorni che precedono l’intervento,

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Le è consigliato di:

 non interrompere la terapia abituale, eccetto diversa indicazione come in caso di assunzione di antidiabetici e/o gli anticoagulanti orali;

 astenersi dal fumo 30 giorni prima dell’intervento e dal consumo di alcol e di sostanze stupefacenti 48h prima;

 se possibile, eseguire una quotidiana attività fisica (deambulazione per 4 Km/giorno);

 in caso di anestesia spinale o generale, eseguire la profilassi anti-trombotica la sera prima del ricovero;

 sospendere l’assunzione di cibi solidi dalla mezzanotte che precede il giorno dell’intervento;

 è consentito bere liquidi chiari (acqua, tè, camomilla) fino alle ore 6:00 del giorno stesso dell’intervento;

 anticipare la terapia abituale del mattino (colazione) alle ore 6:00 del giorno dell’intervento;

Prima di recarsi in ospedale, si consiglia di:

 eseguire un’accurata igiene personale (doccia o bagno);

 non eseguire alcuna depilazione della cute, perché sarà effettuata in ospedale;

 ricordarsi di prendere la tessera sanitaria, gli esami personali e la lista dei farmaci assunti.

Eventuali variazioni del Suo stato di salute, che siano intercorsi tra la pre-ospedalizzazione ed il ricovero, devono esser segnalati immediatamente al personale sanitario al momento del ricovero.

DOPO LA DIMISSIONE.

La preghiamo di osservare le seguenti avvertenze per avere un miglior decorso postoperatorio.

È consigliabile:

- astenersi dal fumo, dal consumo di alcolici o sostanze stupefacenti nella settimana successiva alla dimissione;

- eseguire una cauta attività fisica, deambulando fuori casa, incrementandola nel tempo;

- evitare sforzi intensi e sollevare pesi oltre i 3 Kg, per i 20 giorni successivi all’intervento;

- assumere una dieta ricca di fibre (piatto di insalata) e liquidi (2L al giorno) per facilitare l’evacuazione intestinale;

- lavarsi le mani ogni volta che si tocca la zona della ferita chirurgica;

- effettuare la doccia dopo la rimozione della sutura o salva diversa indicazione clinica;

- indossare abiti comodi nelle 2 settimane successive all’intervento.

L’anestesia rende indolore la ferita chirurgica per qualche ora dopo l’intervento.

La sintomatologia dolorosa (lievi bruciori e piccole fitte) è controllata assumendo gli analgesici prescritti.

L’edema (gonfiore) e l’ecchimosi (colorazione bluastra in sede inguinale e genitale) scompaiono di norma nell’arco di 7/10 giorni.

Febbre al di sotto dei 38°, senza tremori e/o brividi di freddo, rappresentano una normale reazione dell’individuo all’intervento.

Una sensibilità cutanea alterata è abitualmente recuperata dopo alcuni mesi dall’intervento. La presenza di un

“cordone” duro sotto la ferita risulta indotto dalla reazione cicatriziale, regredendo spontaneamente nell’arco di 2/3 mesi.

Tali evenienze sono una normale conseguenza dell’atto operatorio e non devono generare alcuna preoccupazione, se presenti nelle forme descritte.

Qualora i disturbi da Lei accusati dovessero presentarsi in maniera diversa, come:

- Dolore intenso non controllato con gli analgesici orali.

- Febbre superiore ai 38°C persistente, con brividi o tremori.

- Arrossamento intenso della cute attorno alla ferita, con secrezione.

- Franco sanguinamento della ferita.

- Voluminosa tumefazione dolente nella sede della ferita.

- Dolore persistente oltre le 3 settimane.

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Lei dovrà avvisare prontamente il medico di riferimento o la struttura presso cui è stato/a operato chiamando il numero telefonico indicato nella lettera di dimissione o presentandosi direttamente con la documentazione che le è stata rilasciata dai sanitari al Pronto Soccorso più vicino.

CONSEGUENZE DELL’EVENTUALE RIFIUTO O RINUNCIA AL TRATTAMENTO CHIRURGICO.

Il mancato intervento potrebbe determinare l’aggravamento dei disturbi legati alla Sua patologia aumentando il rischio delle più gravi complicanze.

PROGNOSI E RISULTATI ATTESI.

Il trattamento chirurgico si associa ad una guarigione della patologia erniaria, con miglioramento della sintomatologia riferita. Il rischio di recidiva dopo il primo intervento risulta attorno al 2%, ma può raggiungere il 30% nei casi più complessi, come nel trattamento di recidive.

INFORMAZIONI IMPORTANTI.

Nel caso in cui Lei fosse d’accordo a sottoporsi all'intervento chirurgico proposto, sarà programmato il ricovero dopo l'inserimento in una lista d'attesa chirurgica che prevede un codice di priorità in base all'urgenza clinica del Suo caso specifico.

Successivamente sarà contattata/o dall'ufficio ricoveri dell'ospedale di riferimento per la data di pre- ospedalizzazione.

ATTENZIONE.

in tale occasione, dopo un eventuale incontro con il suo medico di famiglia, dovrà portare:

- copia della presente informativa firmata;

- tutta la documentazione clinica inerente al caso;

- elenco dei farmaci da Lei eventualmente assunti con il relativo dosaggio;

- copia dei principali referti medici o strumentali, che possono avere importanze ai fini del trattamento chirurgico (ad es. visita o esami cardiologici, rx torace, referti relativi a malattie croniche eventualmente presenti).

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INFORMATIVA CONSEGNATA DAL DOTT. ___________________________________________________________

FASE DI ACCERTAMENTO CLINICO EFFETTUATO NEL CORSO DEL PRIMO COLLOQUIOINFORMATIVO.

DATA: _____/____/_______

FIRMA DELMEDICO: _________________________

FIRMA DELLA/DELPAZIENTE: _________________________

Si ribadisce che quanto esposto emerge dallo stato attuale dell’arte e pertanto potrebbero verificarsi ulteriori indicazioni attualmente non descritte e che l’informativa è congrua con le indicazioni di cui alla Legge 219 del 22.12.2017.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

- European Hernia Society (E.H.S.).

- Italian Society of Hernia and Abdominal Wall Surgery (I.S.H.A.W.S.).

- Società Italiana di Chirurgia (S.I.C.). - Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (A.C.O.I.).

- Società Italiana di Chirurgia Ambulatoriale e Day-Surgery (S.I.C.A.D.S.).

- American College of Surgeons (A.C.S.)

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PIANIFICAZIONE CONDIVISA DELLE CURE PROPOSTE ALLA/AL SIG.RA/SIG. ____________________________________

ULTERIORI INFORMAZIONI DI DETTAGLIO RISPETTO AL CASO CLINICO DA TRATTARE CHIRURGICAMENTE:

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CHIARIMENTI RICHIESTI DALLA/DAL PAZIENTE:

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INFORMAZIONI FORNITE DAL DOTT. ___________________________ IN FASE DI PRIMO COLLOQUIO INFORMATIVO DATA _____/_____/________

FIRMA DEL MEDICO _____________________

FIRMA DELLA/DEL PAZIENTE _____________________

FORMULA DI ADESIONE ALLA PROCEDURA CHIRURGICA PROPOSTA:

Io sottoscritta/o _________________________________________ sono stata/o informata/o in modo a me comprensibile dal Dott. ____________________________________________ sulla necessità di essere sottoposta/o all’intervento chirurgico di:___________________________________________________________________________, sulla natura della patologia da cui sono affetta/o, delle metodiche diagnostiche necessarie alla migliore definizione della mia malattia, delle alternative terapeutiche, della modalità di effettuazione della procedura in oggetto, dei verosimili risultati attesi, nonché delle possibili complicanze, precoci e tardive comprese il decorso post- operatorio, le istruzioni da seguire ed i comportamenti da tenere dopo la dimissione, nonché delle possibili conseguenze in caso di ritardo o di rifiuto del trattamento chirurgico. Sono stata/o inoltre informata/o che condizioni di cui si prende atto solo in fase di esecuzione di intervento possono condurre a variazioni della tecnica operatoria proposta. Infine sono stata/o informata/o della possibilità che siano effettuate riprese fotografiche o video per scopi scientifici nel completo rispetto della mia privacy e di cui ho facoltà di acquisire copia.

Dichiaro inoltre di essere a conoscenza della possibilità di revocare il presente atto di adesione (consenso) in qualsiasi momento.

Nel caso in cui il paziente risulti capace di comprendere ma si trovi nella impossibilità di apporre la sua firma o nel caso di soggetto non vedente, saranno necessari due testimoni esterni al gruppo di lavoro (familiari o altri soggetti designati nel modulo della privacy).

Ho avuto a disposizione tempo ed attenzione sufficienti per porre domande ed ottenere ulteriori chiarimenti, pertanto

ACCONSENTO ALLA ESECUZIONE DELL’INTERVENTO PROPOSTO: ____________________________________________

Firma del Paziente o del Legale Rappresentante o del Fiduciario:____________________________________________

Firma del Primo Testimone: ____________________________________________

Firma del Secondo Testimone: ____________________________________________

Firma del Medico: ____________________________________________

Data e luogo:_____/_____/______

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PIANIFICAZIONE CONDIVISA DELLE CURE PROPOSTE ALLA/AL SIG.RA/SIG. ____________________________________

ULTERIORI INFORMAZIONI DI DETTAGLIO RISPETTO AL CASO CLINICO DA TRATTARE CHIRURGICAMENTE:

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CHIARIMENTI RICHIESTI DALLA/DAL PAZIENTE:

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INFORMAZIONI FORNITE DAL DOTT. ___________________________ IN FASE DI PRIMO COLLOQUIO INFORMATIVO DATA _____/_____/________

FIRMA DEL MEDICO _____________________

FIRMA DELLA/DEL PAZIENTE _____________________

FORMULA DI ADESIONE ALLA PROCEDURA CHIRURGICA PROPOSTA:

Io sottoscritta/o _________________________________________ sono stata/o informata/o in modo a me comprensibile dal Dott. ____________________________________________ sulla necessità di essere sottoposta/o all’intervento chirurgico di:___________________________________________________________________________, sulla natura della patologia da cui sono affetta/o, delle metodiche diagnostiche necessarie alla migliore definizione della mia malattia, delle alternative terapeutiche, della modalità di effettuazione della procedura in oggetto, dei verosimili risultati attesi, nonché delle possibili complicanze, precoci e tardive comprese il decorso post- operatorio, le istruzioni da seguire ed i comportamenti da tenere dopo la dimissione, nonché delle possibili conseguenze in caso di ritardo o di rifiuto del trattamento chirurgico. Sono stata/o inoltre informata/o che condizioni di cui si prende atto solo in fase di esecuzione di intervento possono condurre a variazioni della tecnica operatoria proposta. Infine sono stata/o informata/o della possibilità che siano effettuate riprese fotografiche o video per scopi scientifici nel completo rispetto della mia privacy e di cui ho facoltà di acquisire copia.

Dichiaro inoltre di essere a conoscenza della possibilità di revocare il presente atto di adesione (consenso) in qualsiasi momento.

Nel caso in cui il paziente risulti capace di comprendere ma si trovi nella impossibilità di apporre la sua firma o nel caso di soggetto non vedente, saranno necessari due testimoni esterni al gruppo di lavoro (familiari o altri soggetti designati nel modulo della privacy).

Ho avuto a disposizione tempo ed attenzione sufficienti per porre domande ed ottenere ulteriori chiarimenti, pertanto

NON ACCONSENTO ALLA ESECUZIONE DELL’INTERVENTO PROPOSTO: _______________________________________

Firma del Paziente o del Legale Rappresentante o del Fiduciario:____________________________________________

Firma del Primo Testimone: ____________________________________________

Firma del Secondo Testimone: ____________________________________________

Firma del Medico: ____________________________________________

Data e luogo:_____/_____/______

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