Lezioni di ecologia
Prof. Claudio Leonzio
Haeckel (1866)
La scienza comprensiva della relazione dell’organismo con l’ambiente
Charles Elton (1927)
Scienza che si occupa della sociologia ed economia degli animali
Krebs (1972)
Lo studio scientifico delle interazioni che determinano la distribuzione e l’abbondanza degli organismi
(dove, in che numero e perché)
Hutchinson (1970)
La scienza dell’universo
Un formidabile esercizio del pensiero per spiegare come funziona
Il mondo
OBIETTIVI FORMATIVI
• Apprendere i concetti chiave dell’ecologia quali: flussi di energia, cicli della materia, dinamiche d popolazione,
interazioni tra specie, evoluzione ecosistemica.
• Sviluppare la percezione sistemica della biosfera.
• Inquadrare i microprocessi nei macroprocessi.
• Interpretare i cambiamenti globali e locali nella genesi e nelle varie scale temporali.
• Appropriarsi del linguaggio ecologico.
programma
• L'Ecosistema
Concetto di ecosistema. Struttura dell'ecosistema. Controllo Biologico dell'ambiente biochimico. Produzione globale e decomposizione. Classificazione degli ecosistemi.
•
L'Energia nei sistemi ecologici
Ambiente energetico. Concetto di produttivita'. Catene alimentari, reti alimentari, livelli trofici. Qualita' dell'energia. Metabolismo e dimensione dell'organismo. Struttura trofica e piramidi ecologiche. Teoria della complessita'. Energetica proporzionale e capacita' portante. Classificazione energetica degli ecositemi.
•
Cicli biogeochimici
Modelli e tipi fondamentali di cicli biogeochimici. Studio quantitativo dei cicli biogeochimici. Interferenze antropiche nei cicli naturali. Ciclo del carbonio. Ciclo dell’azoto. Ciclo del fosforo. Ciclo dello zolfo. Ciclo dell’ossigeno. Cicli sedimentari.
Cicli degli elementi non essenziali. Percorsi di riciclizzazione: indice di riciclizzazione.
• Prova in itinere
programma
• Dinamica di popolazione
Proprieta' di gruppo della popolazione. Ecotipi. Sviluppo della popolazione. Il modello logistico.
Fluttuazioni cicliche. Fattori di controllo. Struttura della popolazione: aggregazione, isolamento, territorialita'. Ripartizione dell'energia e ottimizzazione. Strategie del ciclo biologico.
•
Popolazioni e comunità
• Interazioni tra specie: classificazione. La competizione. Il modello di Lotka-Volterra. Il Principio di esclusione competitiva. Critica ai modelli teorici della competizione. Predazione, erbivoria,
parassitismo e allelopatia. Commensalismo, cooperazione e mutualismo. Criptismo e mimetismo.
Habitat, nicchia ecologica e corporazione. Coevoluzione. Diversita' biologica. Indici di biodiversità.
Teorie sulla diversità. Comunità e gradienti.
•
Sviluppo ed evoluzione degli ecosistemi
Strategie di sviluppo di un ecosistema. Climax. Climax climatico ed edafico. Modello facilitativo.
Modello competitivo. Teoria del monoclimax. Speciazione, micro e macroevoluzione.. Teoria dello sviluppo degli ecosistemi e della biosfera. Successioni ecologiche lungo i gradienti.
• Prova intermedia
• Esame orale
testi
• P. COLINVAUX – ECOLOGIA - EDises
• R. E. RICKLEFS - L' economia della natura E. Zanichelli
• ODUM – ECOLOGIA un ponte tra scienza e società – PICCIN
• SLIDE fornite dal docente
Condizioni essenziali per la vita sulla terra
Radiazione solare Temperatura
Atmosfera
Magnetosfera
Elementi chimici disponibili
Acqua
Campo magnetico terrestre
Schermo protettivo contro il vento solare (plasma: gas ionizzato formato da protoni elettroni e particelle alfa) Il campo magnetico terrestre fa da scudo alla superficie della Terra dalle particelle cariche del vento solare. È compresso dal lato del giorno (ovvero del Sole) a causa della forza delle particelle in avvicinamento, mentre è esteso dal lato della notte.
Radiazione solare
Fonte energetica derivante da radiazioni di varie lunghezza d'onda ed intensità
Condizioni essenziali per la vita sulla terra Atmosfera
Carbonio gassoso, successivamente ossigeno, protezione contro meteoriti (ozonosfera)
Elementi chimici disponibili
Basi chimiche per la costruzione della materia vivente
Idrogeno Elio
Ossigeno Carbonio Ferro
Azoto Silicio Magnesio Zolfo
Acqua
Composto essenziale per il metabolismo
Componente primario dei fluidi biologici
Presente nelle cellule di procarioti ed eucarioti Solvente di tutte le biomolecole
Partecipazione attiva alle reazioni biochimiche Reagente principale della fotosintesi
Prodotto finale del metabolismo
Concetto di “abitabilità planetaria”
Condizioni di temperatura tali da mantenere l’acqua allo stato liquido
Metabolismo
: uso di diverse forme di energia per il funzionamento e la produzione di componenti biologici funzionali e strutturali.Crescita
: mantenimento di un tasso di anabolismo più alto del catabolismo, sfruttando energia e materiali per la biosintesiRiproduzione
: produzione di nuovi esseri capaci a loro volta di autoreplicarsiOmeostasi
: regolazione dell'ambiente interno al fine di mantenerlo costante anche a fronte di cambiamenti dell'ambiente esterno.Interazione con l'ambiente
: risposta appropriata agli stimoli provenienti dall'esternoAdattamento
: applicato lungo le generazioni costituisce il fondamento dell‘evoluzione.LE SCALE DEL TEMPO
PLEISTOCENE OLOCENE
-1.800.000 -11.000 - OGGI
Il tempo nelle sue varie scale definisce fenomeni ciclici o lineari ma che portano sempre ad evoluzioni
dinamiche dei sistemi
Stromatoliti attuali - la più antica forma vivente sulla terra - 3.6 miliardi di anni
Età della terra 4.5 miliardi di anni
0.5 miliardi per le prime forme di vita 3.0 miliardi per le forme di vita
complesse e per la creazione dell’atmosfera ossidante
L’ecologia studia come, nelle ultime spire della storia della
terra, la nascita degli esseri viventi si sia
organizzata, non a livello organismico, ma
a livello di integrazioni progressive per formare gli ecosistemi
ed i biomi del passato e del presente.
La biosfera, complessa almeno come quella attuale è comparsa 500
milioni di anni fa.
Però la vita sulla terra, fino dalla sua nascita,
ha profondamente modificato la terra
•Bilancio dei gas atmosferici
•Ciclo dell’acqua
•Consolidamento delle coste e delle terre emerse
•Biocondizionamento dei fattori fisici
•Rallentamento dei processi entropici
Ipotesi di Gaia
La vita, la biosfera, regola e mantiene il clima e la composizione atmosferica ad uno stato
per sé ottimale (Lovelock, 1979)
Emissione gas climalteranti
Kilimanjaro 1993
Kilimanjaro 2003
deforestazione
Perturbazioni sul ciclo dell’acqua
Eccessivo sforzo di pesca
Riduzione della complessità
Gestione errata del patrimonio naturale
inquinamento
Gas ozon-killer
bioinvasioni
Livelli di organizzazione gerarchica
• Atomo
• Molecola
• Macromolecola
• Cellula
• Tessuto
• Organo
Livelli di organizzazione gerarchica
• Individuo
• Popolazione
• Comunità
• Ecositemi
• Biomi
• Biosfera
Ecologia
I PRINCIPALI BIOMI
1- Principio delle proprietà emergenti
Proprietà emergente proprietà singole parti
Nuova proprietà sviluppata dalla combinazione di una o più componenti gerarchiche
Esempi
•Combinazione di atomi
•Combinazione di cellule, tessuti, organi
•Combinazioni di popolazioni
2- Principio delle proprietà emergenti
Proprietà collettive effetti singole componenti
=
Esempi
• Tasso di nascite
• Consumo di energia
Almeno una proprietà emergente +
serie di proprietà collettive =
Integrazione di sub-insiemi
Conseguenze delle proprietà emergenti
Sistemi gerarchicamente integrati evolvono più rapidamente dei loro componenti
Le interazioni tra le componenti non
modificano la natura delle stesse ma danno origine a proprietà nuove ed esclusive
I sub-insiemi anche se separati conservano la capacità di riorganizzarsi ad un livello di
complessità più alto
Componenti biotici + componenti abiotici
Ecosistema
Popolazioni autotrofe Comunità o biocenosi autotrofe
Ecosistemi regionali o subcontinentali
Popolazioni etrotrofe
Bioma
Comunità o biocenosi eterotrofe
COMUNITA’
INTEGRAZIONE DI POPOLAZIONI CARATTERIZZATE DA PROCESSI RELAZIONALI
FONTE DI ENERGIA PRIMARIA: IL SOLE
ENERGIA INTEGRATIVA: LA CHEMIOSINTESI
Equilibrio Stazionario
Equilibrio che si automantiene
Ecosfera Biosfera
massimo sistema
ecologico in equilibrio
stazionario
Formulazione fisico-matematica che imita un fenomeno naturale
Modello
Previsioni
Definizione dei fattori chiave e delle proprietà
integrative principali
I P
2P
1E F
1F
2P
3F
6F
3F
4E - funzioni di forza = risorse energetiche o altre forze esterne
P - variazioni di stato = proprietà intrinseche di un livello o di un sub-sistema F - vie di flusso = flussi di energia o trasferimenti di materia che connettono tra loro le proprietà e le forze
I - funzioni di interazione = interazioni tra forze per modificare i flussi o creare nuove proprietà emergenti
Componenti per modellizzare un sistema ecologico
STATO
Z Y
YX ZX
Z = entrate Y = uscite
Lo stato del sistema ed il suo comportamento nel tempo
dipendono dall’interazione dell’entrata esterna Z con l’entrata del circuito di feedback interno ZX
Modello generale (secondo Mesarovic e Takahara)
Ecosistema
Unità funzionale di base che include tutti gli organismi che vivono in una determinate area
(comunità biotica) interagenti con l’ambiente fisico
L’energia in entrata porta ad una ben definita
struttura biotica e ad una ciclizzazione dei materiali
tra viventi e non viventi
Componenti fondamentali di un ecosistema
Comunità
Flusso di energia Cicli dei materiali
L’ECOSISTEMA completo deve comprendere ambienti limitrofi di entrata e di uscita.
Sentiero vitale di entrata dell’energia e dei materiali.
Mezzo di esportazione di materiali ed energia.
sole
Altre fonti
sistema
AMBIENTE
DI USCITA materiali ed
energia trasformati AMBIENTE
DI ENTRATA
Materiali ed organismi
AE + S + AU = ecosistema Modello di ecosistema
(Pattern,1978)
Struttura dell’ecosistema
Strato superiore autotrofo (autonutriente)
fascia verde o fotosintetica; fissazione dell’energia luminosa sottoforma di legame chimico tra sostanze inorganiche
semplici per combinarle in sostanze organiche complesse
Strato inferiore eterotrofo (che si nutre di altri)
Utilizzazione, trasformazione, decomposizione della materia
Strato autotrofo
Eterotrofi consumatori
Eterotrofi decompositori
Radiazione solare
parte del prodotto fotosintetico fresco viene utilizzato dai consumatori
il resto raggiunge il suolo o il sedimento dove diventa parte di un ben definito sistema eterotrofo
Componenti di un ecosistema
SOSTANZE INORGANICHE
PRODUTTORI
ARIA, ACQUA, SUBSTRATO COMPOSTI ORGANICI
MACROCONSUMATORI (I, II,III ordine) MICROCONSUMATORI
DECOMPOSITORI
Produzione globale
Ogni anno sulla terra vengono prodotte approssimativamente
170.000.000.000 t
di sostanza organica per fotosintesi
Una quantità di poco inferiore di sostanza
organica viene ossidata a CO
2e H
2O
Fotosintesi
la rottura dei legami H-O dell’acqua, la liberazione di ossigeno
la riduzione della CO
2a carboidrati
Respirazione
i carboidrati vengono ossidati a CO
2e i legami H-O sono ristabiliti.
I cicli del carbonio, dell’ossigeno e
dell’idrogeno sono interconnessi dalla
fotosintesi e dalla respirazione
• Il processo di fotosintesi clorofilliana permette di trasferire il carbonio dalla sua forma ossidata, l'anidride carbonica CO , presente
nell'atmosfera, alla sua forma ridotta (carboidrati), presente nei tessuti delle piante
• le piante costituiscono in peso più del 99% della materia vivente sulla nostra terra.
• Le molecole biologiche, essenzialmente costituite da C, H, N, O, P e S, sono caratterizzate da legami relativamente deboli, o, come si dice, ridotti, cioè ricchi di elettroni.
• Secondo le leggi della termodinamica le reazioni chimiche procedono spontaneamente verso situazioni di minore energia libera, caratterizzate da forti legami chimici e da massimo disordine.
•La materia vivente si mantiene perennemente in uno stato di NON
EQUILIBRIO in quanto le molecole degli organismi viventi continuano ad esistere in presenza di un forte agente ossidante come l'ossigeno
atmosferico che tende ad acquisire elettroni.
•L'evoluzione verso una situazione di equilibrio termodinamico comporterebbe la formazione di CO2 , H2O e NO3 .
•In effetti questo è proprio quello che succede quando gli organismi muoiono.
•Le piante, per mantenersi vive, devono continuamente processare l'energia che viene dal sole per rimanere in una situazione di non
equilibrio termodinamico caratterizzato da strutture altamente ordinate tenute insieme da deboli legami chimici.
il bilancio soprattutto in certe ere geologiche è rimasto a favore della produzione fotosintetica
questo spiegherebbe l’elevata concentrazione di ossigeno sul pianeta
l’eccesso della produzione fotosintetica a partire dal Cambriano (1.600.000.000 anni fa) è stata trasformata in depositi fossili senza essere respirata o decomposta
l’uomo sbilancia i processi respiratori di GAIA
attraverso l’uso dei combustibili fossili
Fotosintesi
CO
2+ 2H
2O (CH
2O) + H
2O + 0
2FOTONI
Processo ANABOLICO più diffuso sulla terra
Organismi fotosintetici
BATTERI
LICHENI MUSCHI
PIANTE SUPERIORI:
TIPO C
3 TIPO C
4 TIPO CAM
CORALLI COSTRUTTORI ( simbiosi alga-celenterato ) ALGHE UNICELLULARI
ALGHE PLURICELLULARI
PIANTE SUPERIORI:
TIPO C
3 TIPO C
4 TIPO CAM
BATTERI
CYANOBACTERIA
Comprende organismi procarioti (batteri) fotosintetici con clorofilla a.
Anabaena lemmermannii (L. di Garda). 200X Microcystis aeruginosa (L. di Garda). 100X
ALGHE UNICELLULARI
CORALLI COSTRUTTORI
( simbiosi alga-celenterato )
LICHENI
BRIOFITE
PIANTE SUPERIORI:
TIPO C
3 TIPO C
4 TIPO CAM
I primi organismi apparsi sulla terra erano probabilmente fotosintetici;
quasi 3,5 miliardi di anni fa inizia la rimozione del carbonio dall’atmosfera.
Ciò determina :
l’iniezione dell’ossigeno e la creazione di un pianeta ossidato
La protezione dell’ambiente terrestre con la fascia di ozono
La stabilizzazione della temperatura attraverso i gas serra
Il processo di trasformazione dell’atmosfera
probabilmente è durato fino a 300-400 milioni di anni fa
C
3MASSIMO TASSO FOTOSINTETICO PER UNITA’ DI SUPERFICIE;
MASSIMA EFFICIENZA IN CONDIZIONE DI LUCE E TEMP MODERATE;
400-1000 g DI ACQUA PER PRODURRE 1 g DI MATERIA SECCA.
C
4ADATTATE AD ELEVATE INTENSITA’ DI LUCE E DI TEMPERATURA;
<400 g DI ACQUA PER 1 g DI MATERIA SECCA.
CAM
ADATTATE AI CLIMI ARIDI (RISERVE DI ACQUA E ACIDO CRASSULCEO);
METABOLISMO INTERMITTENTE;
FIORITURA RAPIDA.
Ciclo di Calvin -Benson
piruvato
CO2
PGA glucosio
RuPB-carbossilasi
Acido malico+ aspartico (3 carboni) Acido ossalacetico (4 carboni)
PEP-carbossilasi CO2
Cellule con cloroplasti
distribuiti intorno ai fasci vascolari Spazi vuoti e
mesofillo epidermide
Fotosintesi convenzionale
di tipo C3 Sistema di
assorbimento della CO2
Arrangiamento comune delle foglie C3
Arrangiamento delle foglie C4
Arrangiamento di Kranz
Piante C4
Piante C3
50 %
1 % 100 %
Intensità luminosa
Temperatura (gradi °C )
0° 20° 40°
Confronto della risposta fotosintetica di piante C
3e C
4all’incremento dell’intensità di luce e temperatura
Tasso di efficienza fotosintetica
40 x 10 30
20 10
0 250
200
150
100
50
10 20 30 x 104
5 10 15 20
0 25
Intensità luce incidente (erg/sec/cm2,400-700m) sole
Diffusione della luce attraverso gli strati fogliari
Un albero è una struttura di foglie sovrapposte in strati discontinui attraverso i quali la luce fluisce per aumentare la fotosintesi.
La massima area fogliare è esposta a basse
intensità di luce dove la fotosintesi è più efficiente.
alberi esposti in piena luce dovrebbero avere foglie piccole e disposte in strati e non generare ombra totale al di sotto della chioma; la superficie fogliare sarà più ampia della superficie occupata dalla chioma.
pianta adattata all’ombra dovrebbero avere
foglie larghe e disposte in strati singoli con ombra totale al di sotto di queste; la superficie fogliare sarà simile a quella della chioma.
nelle specie erbacee le foglie inclinate
favoriscono l’esposizione ortogonale alla luce di
bassa intensità e la riflessione della luce a forte
intensità.
I progetti di strutture fogliari sono sempre finalizzati almeno verso tre adattamenti:
Intensità moderate di luce
Massimo assorbimento della CO
2Dissipazione del calore
Struttura monostrato Struttura multistrato
Diversi tipi di
sistemi fogliari
Alternative alla fotosintesi
• Chemiosintesi
• Processi di recupero energetico derivanti dalla
rottura di legami chimici
Vulcano di Bransfield (Antartide)
http://it.wikipedia.org/wiki/Fumarola_nera
Ecosistemi della fumarole sottomarine “black smokers”
CONCETTO DI PRODUTTIVITA’
• Produttività primaria = velocità con la quale l’energia solare o chimica viene trasformata in sostanza organica dagli organismi produttori
• P lorda = fotosintesi + respirazione
• P netta = materia organica prodotta al netto della respirazione
• Produzione netta della comunità
• Produttività secondaria
Produttività sulle terre emerse
Produttività primaria negli oceani
Biomassa zooplanctonica
Biomassa benctonica
Il sistema batipelagico
Penetrazione dello spettro in ambiente pelagico e costiero
Biomassa marina 3.9 t x10
9Biomassa
terrestre 1837 t x10
9115 t
x10
955 t
x10
9L’ecosistema marino produce circa la metà dell’ecosistema terestre pur avendo una biomassa quasi 500 volte più piccola
Respirazione (catabolismo)
Qualunque ossidazione biologica che produce energia
RESPIRAZIONE AEROBICA L’ossigeno gassoso è accettore di elettroni(ossidante)
•Inverso della fotosintesi
•La sostanza organica ritorna CO2, H20, con cessione di energia ed emissione di prodotti metabolici che possono essere ancora fonte di energia
RESPIRAZIONE ANAEROBICA Una molecola organica è accettore di elettroni
•Processi generalmente lenti
•Tendenzialmente hanno un basso consumo di energia e portano ad un elevato accumulo di by-products (metano, idrogeno, solforato, etanolo) che possono essere immediatamente utilizzati dagli aerobici
BATTERI, LIEVITI, MUFFE PIANTE E ANIMALI
Catene (reti) alimentari e livelli trofici
Serie di trasferimenti di energia alimentare dagli
autotrofi ad una serie di organismi che consumano e sono a loro volta consumati
Funzione Livello trofico Alimentazione Produttori
Consumatori I Consumatori II Consumatori III Consumatori IV
Primo Secondo
Terzo Quarto
Quinto
Vegetali
Erbivori
Carnivori
Carnivori
Carnivori
Catene alimentari di pascolo
Vegetali Erbivori Carnivori
Catene alimentari di detrito
Materia organica morta
Microrganismi,
detritivori Predatori
Catena
alimentare di detrito
Luce solare
Erbivori Predatori
Catena
alimentare di pascolo
Predatori Consumatori
di detrito
Piante
Le catene alimentari di tipo diverso non
possono essere rigidamente separate e si parla pertanto di:
RETI ALIMENTARI
Prima legge
L’energia né si crea né si distrugge,ma si trasforma da una forma all’altra
Seconda legge
Nessun processo che coinvolge un trasferimento di energia avverrà senza il degrado dell’energia da
una forma concentrata ad una forma dispersa (entropia)
Nessuna trasformazione può avere
efficienza del 100%
Sole
Calore
Autotrofi C1 C2 C3
10.000.000
1.000.000 20.000 2000 200
Efficienza nelle trasformazioni kcal/m 2 /anno
20
Ad ogni passaggio della rete trofica si ha una perdita di energia potenziale
Più lunga è la catena (maggiore è il numero di passaggi) maggiore sarà la perdita di energia potenziale e minore la produttività netta della comunità
Modelli pluricanalizzati delle catene alimentari Pascolo:
Catena alimentare a granivori
Catena alimentare a polline
Catena alimentare a linfa
Catena alimentare a POM/DOM
Luce solare
calore
Piante verdi erbivori
carnivori
R R R
P I
A
A P
I
NA NU
PN PG o A
I e LA
3000 1500 15 1,5 0,3
LA
L PN P2 P3
Kcal/mol/giorno
Materia organica particolata
POM
Materia organica disciolta
DOM
Sistema vascolare
Essudati
Estrazione attiva Micorizze
Tessuti vivi
Semi
Tessuti morti
Fiori
PIANTE
Pascolo diretto
Granivoro
Nettare
RETE ALIMENTARE DEL PASCOLO
batteri
protozoi muffe micro funghi anellidi
nematodi
Insetti collemboli Insetti
carabidi
Carnivori terminali
macrofunghi molluschi miriapodi
Crostacei isopodi
anfibi rettili uccelli mammiferi
radici tuberi
Insetti ditteri ortotteri
foglie
nettare linfa frutti semi
imenotteri coleotteri
odonati
Decomposizione
Risultante di processi abiotici
AZIONE EROSIVA DELL’ACQUA VENTO
GELO-DISGELO FUOCO
e biotici (preponderanti)
Azione concatenata
•Demolitori (parti consistenti di tessuto)
•Trituratori (frazioni minori)
•Microsaprofagi (particelle o singole molecole)
PROTEINE ZUCCHERI LIPIDI
Aggregati di
HUMUS
SOSTANZE UMICHE
MINERALIZZAZIONE
Nutrienti
Sostanza organica protozoa
anellidi
molluschi crostacei
chilopodi
platelminti
nematodi
funghi
actinomycetes coleotteri
mites
collemboli
Insetti carabidi pseudoscorpioni
miriapodi
acari
ditteri
batteri insetti
Organismi della rete del detrito
carabidi
Dimostrazioni sperimentali dell’importanza dei piccoli animali nella decomposizione (1)
0 20 30 40 50
10
10 20 30
solo batteri batteri
+ ciliati
giorni
Rilascio di fosforo radioattivo da detrito palustre più rapido quando in laboratorio si lasciano agire protozoi e batteri
Perdita in peso e nutrienti da parte della lettiera di foresta contenuta in sacchetti di nylon, la perdita è molto più lenta quando i microartropodi sono uccisi con naftalina che non influisce su batteri e funghi
0 10 20 30 40 50 50
20 10 100
peso
nutrienti
settimane
Senza
microartropodi
Decomposizione della lettiera di una foresta in funzione del contenuto in lignina e delle condizioni climatiche
Tasso annuale di decomposizione (%)
0 20 40 60 80
25 50
Concentrazione di lignina (%)
AET = evapotraspirazione
100
70 75 95 90 85 80
5 10 15 20 25 30
PERCENTO DI MATERIALE ORGANICO PER SACCHETTO
GIORNI
La perdita di materiale organico subita da sacchetti di lettiera interrati in un prato è fortemente rallentata quando microartropodi, nematodi o funghi sono selettivamente rimossi
controllo insetticida funghicida insetticida funghicida insetticida nematocida
Dimostrazioni sperimentali dell’importanza dei
piccoli animali nella decomposizione (2)
Modello di acido umico
Modello di chelazione
Uno ione rameico (Cu) viene chelato con una coppia di legami covalenti e ionici tra due molecole di glicina
O
O O H
CH2 O
CH2
OCH3 COOH
C HC CH2
O C6H1 2O5
H N O
CH2O OH
CH2
OC NH C8H1 8O3N CH HC CH2
OH
N
O
CH2O
O
O
OH
1 1 1 1
1 1
2 2
3
4 4
1. anelli benzenici 2. azoto ciclico
3. catene laterali azotate 4. residui carboidrati
CH2
C O O
Cu C
O O
CH2 NH2
NH2
Il suolo rappresenta la porzione dell’ecosistema terrestre dove si relizzano i processi della decomposizione
A - orizzonti eluviali o di lisciviazione
B – orizzonti illuviali o di deposito
C – substrato pedogenico minerale
DECOMPOSIZIONE IN AMBIENTE ACQUATICO
• il particolato organico che precipita verso il fondo viene in
grandissima parte degradato nella colonna d'acqua medesima e anzi negli strati superficiali.
• La ragione di questo fatto è che la colonna d'acqua ospita
importanti popolazioni di batteri che mineralizzano il particolato organico, rilasciando anidride carbonica e nutrienti.
• la produzione dei batteri nella colonna d'acqua è circa il doppio della produzione dello zooplankton e che circa il 40% della
produzione primaria netta va a rimpiazzare biomassa che è consumata dai batteri.
• circa il 95% del carbonio presente nel particolato organico viene degradato entro una profondità di 3000 m e solo piccole
quantità raggiungono il fondo degli oceani.
• Il processo di decomposizione continua comunque anche nel sedimento di mari e laghi, favorito dalla presenza di una fauna di fondo specializzata nell'utilizzo del detrito .
FUNZIONI CONTROLLATE DALLA DEGRADAZIONE DELLA SOSTANZA ORGANICA
CICLIZZAZIONE DEI NUTRIENTI (mineralizzazione della sostanza organica)
CHELAZIONE E COMPLESSAZIONE DEGLI IONI METALLICI( produzione delle sostanze umiche)
FONTE ENERGETICA DELLA CATENA ALIMENTARE DI DETRITO ( comunità saprofaghe)
PRODUZIONE DI ORMONI AMBIENTALI INIBITORI-STIMOLATORI-REGOLATORI (antibiotici, vitamine, amminoacidi, molecole complesse allelopatiche)
FORMAZIONE E MANTENIMENTO DEL SUBSTRATO VITALE (suolo e sedimento)
Struttura trofica e piramidi ecologiche
La struttura trofica è definita da interazioni tra catene alimentari, metabolismo- dimensione degli individui, perdite e trasferimenti di energia
La struttura trofica viene descritta dalle piramidi ecologiche:
Piramidi di numeri
Piramidi di biomassa
Piramidi di energia
Le piramidi di energia consentono una valutazione obiettiva in quanto vengono eliminati i seguenti fattori di variabilità :
Cicli metabolici (stagionalità)
Velocità di produzione ( rapporto tra dimensione-
metabolismo
PIRAMIDI DI BIOMASSA grammi di peso secco per m
2Canale della Manica
P 4 C1 21
P 96
C1 11 C2 4
Lago del Wisconsis
P 500 C1 1 C2 0.01
Campo abbandonato della Georgia
P 40.000 C2 1 H 4 D 10
Foresta tropicale a Panama
P 703 C1 132
C2 11
Banco di coralli a Eniwetoc
PIRAMIDI DI NUMERI individui per 0.1 ettari
P 1.500.000
C1 200.000 C2 90.000
C3 1
Prateria (estate)
P 200 C1 150.000 C2 120.000
C3 2
Foresta temperata (estate)
P 809
C1 37 C2 11 C31.5
S 5
Biomassa Kcal/m2
P 20.810
C1 3368 C2 383 C3 21
S 5060
Flusso energetico Kcal/m2/ anno
CONFRONTO TRA PIRAMIDI DI BIOMASSA E DI FLUSSO ENERGETICO A SILVER SPRING, FLORIDA
VARIAZIONI STAGIONALI NELLE PIRAMIDI DI BIOMASSA
NELLA COLONNA D’ACQUA (solo fitoplancton da retino) DI UN LAGO ITALIANO mg peso secco per m
3Inverno P 2
C1 10 C2 3
C2 6
C1 12 P 100
Primavera
Carnivori del secondo livello
biomassa fitoplancton zooplancton
Carnivori del primo livello Carnivori del
terzo livello
Piramide invertita della
biomassa dello zooplancton che si nutre del fitoplancton
numeri
produttori erbivori
Carnivori del primo livello
Carnivori del secondo livello
30
1,3 x 10
61,5 x 10
57
Piramide di numeri invertita nel querceto di Wytham,
presso Oxford, in Inghilterra.
Carnivori del secondo livello
numeri Erbivori Carnivori del
primo livello Carnivori del
terzo livello
Una tipica piramide di numeri. I produttori sono stati omessi (Elton, 1927)
Ipotetica piramide di numeri invertita in cui i parassiti dei carnivori sono più numerosi dei carnivori
numeri Erbivori Carnivori del primo livello
Parassiti dei carnivori del primo livello
FStruttura trofica di una comunità: a sinistra è rappresentato il sistema delle catene di pascolo e a destra il sistema di detrito. Il significato dei simboli è il seguente: P = piante, H =
erbivori, C1 = carnivori primari, C2 = carnivori secondari, MOM = materia organica morta, D
= detritivori e decompositori, CD1 = carnivori primari della catena di detrito, CD2 = carnivori secondari della catena di detrito, R = respirazione, M = biomassa morta ed escrezioni.