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Il nucleare iraniano unisca Europa e Usa

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16 settembre 2005

Il nucleare iraniano unisca Europa e Usa

Nel febbraio 2005 cinquantadue esperti di politica estera europei e americani firmavano un «Patto tra Stati Uniti ed Europa» di cooperazione transatlantica per la soluzione dei problemi geopolitici più urgenti. Ora gli autori del

«Patto» sottoscrivono un documento per chiedere a Teheran di interrompere il programma di arricchimento dell’uranio

Siamo stati tutti profondamente delusi dal rifiuto iraniano dell’offerta, fatta nell’agosto 2005 da Inghilterra, Francia e Germania, di dar sostegno a un programma di energia nucleare per usi civili — con l’aggiunta di incentivi politici ed economici su vasta scala—a patto che Teheran non sviluppasse le sue conoscenze per l’arricchimento e la conversione nucleare. La proposta del gruppo UE3, appoggiata esplicitamente dagli Stati Uniti, avrebbe permesso all’Iran di acquistare dall’Occidente reattori e combustibile nucleare per il programma energetico ad uso civile di cui sostiene di aver bisogno. Come hanno spesso ripetuto leader europei e americani, una disponibilità di armi nucleari in Iran sarebbe pericolosa e destabilizzante. Porterebbe a un’ulteriore proliferazione nucleare (per esempio in Arabia Saudita, Egitto e Turchia); potrebbe mettere Teheran nella condizione di perseguire una politica estera più aggressiva (attraverso il sostegno al terrorismo o l’intervento armato nei Paesi vicini), e dare un colpo fatale al Trattato di non proliferazione nucleare.

La credibilità della politica occidentale di non proliferazione nucleare è chiaramente a repentaglio. L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno un forte interesse comune a riportare l’Iran al tavolo dei negoziati e a persuaderlo a cambiare rotta. Questa iniziativa potrà dare buon esito solo se America ed Europa saranno unite. Perciò gli Stati Uniti e l’Unione Europea dovrebbero sottoscrivere la seguente dichiarazione: Gli Stati Uniti e l’Unione Europea riaffermano la loro determinazione a evitare la proliferazione nucleare e insistono perché l’Iran tenga fede agli impegni del Trattato di non proliferazione nucleare, anche fornendo informazioni complete sul suo programma nucleare passato e presente.

Chiedono all’Iran di sospendere queste attività e di inviare all’estero tutti i materiali prodotti dopo la rottura dei sigilli di Isfahan, come condizione per la ripresa delle discussioni sulla questione nucleare con l’UE3.

Gli Stati Uniti ribadiscono il loro appoggio al dialogo dell’Unione Europea con l’Iran sulla

questione nucleare. Se l’Iran porrà termine in modo permanente e verificabile al ciclo di trasformazione del combustibile, gli Stati Uniti sosterranno il diritto dell’Iran di importare tecnologia, mirato a un

programma nucleare ad uso civile (compresa la fornitura di combustibile e dei relativi servizi a condizioni commerciali); non imporranno sanzioni contro aziende europee che intraprendano commerci e

investimenti in ambito civile con l’Iran; e apriranno un dialogo con il governo iraniano su questioni di sicurezza regionale. Gli Stati Uniti ribadiscono la loro intenzione di affrontare il problema nucleare iraniano con mezzi diplomatici, mentre lasciano aperte tutte le opzioni nel caso gli sforzi diplomatici dovessero fallire. Gli Stati Uniti dichiarano di essere disponibili a esplorare direttamente con l’Iran altre aree problematiche.

Tra di esse c’è la questione dei rapporti diplomatici ed economici bilaterali; le sanzioni

economiche degli Stati Uniti contro l’Iran; il sostegno iraniano a gruppi terroristi come Hezbollah e Jihad islamica palestinese; l’opposizione iraniana al processo di pace israelo-palestinese; l’ingresso dell’Iran nella World Trade Organization; e le dispute finanziarie che risalgono alla rivoluzione iraniana. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea continueranno a sostenere gli sforzi del popolo iraniano per garantire nel Paese i diritti umani fondamentali e per costruire una democrazia funzionante.

L’Unione Europea ribadisce la sua disponibilità a fornire aiuto all’Iran per attuare un programma di energia nucleare per usi civili e a offrire incentivi politici ed economici di vasta portata in cambio

dell’assenso di Teheran a non dar corso all’arricchimento e alla conversione nucleare. Allo stesso tempo dichiarano di essere pronti a imporre sanzioni significative all’Iran qualora rifiuti di porre termine ai programmi di trattamento del combustibile o si ritiri dal Trattato di non proliferazione nucleare. Se l’Iran rifiuta di ottemperare alla completa sospensione di tutte le attività collegate all’arricchimento e di inviare all’estero tutti i materiali prodotti a Isfahan dopo il primo agosto, i leader dell’Unione Europea riterranno

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opportuno sottoporre la questione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e appoggeranno una risoluzione che imponga all’Iran di adeguarsi. Se l’Iran si rifiutasse di osservare questa risoluzione, i Paesi dell’Unione Europea sosterranno una risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu che imponga all’Iran sanzioni economiche e diplomatiche, tra cui il divieto di nuovi investimenti stranieri nel settore energetico iraniano.

I Paesi dell’Unione Europea cercheranno il consenso del Consiglio di sicurezza, ma l’opposizione russa o cinese non impedirà loro di imporre sanzioni di loro iniziativa, insieme agli Stati Uniti e al

Giappone, qualora l’Iran si rifiutasse di porre fine al suo programma di trattamento del combustibile e di tener fede agli impegni del Trattato di non proliferazione nucleare. L’Unione Europea prenderà in

considerazione ulteriori iniziative qualora l’Iran dovesse procedere con l’arricchimento nucleare, ritirarsi dall’IAEA Additional Protocol o dal Trattato di non proliferazione nucleare.

Ronald D. Asmus, Samuel R. Berger, Richard Burt, Ivo H. Daalder, Francis Fukuyama, Leslie Gelb, Robert Gelbard, John Gibson, Philip H. Gordon, Robert Hutchings, G. John Ikenberry, Robert Kagan, Anthony Lake, Andrew Moravcsik, Joseph S. Nye, Michael O’Hanlon, William J.

Perry, Thomas Pickering, Susan Rice, Gary Samore, David Sandalow, Simon Serfaty, Jeremy Shapiro, Anne-Marie Slaughter, James B. Steinberg, Strobe Talbott, Urban Ahlin, Giuliano Amato, Gerassimos Arsenis, Jean-Claude Casanova, Marta Dassú, Thérèse Delpech, Lawrence Freedman, Nicole Gnesotto, Charles Grant, Ulrike Guérot, David Hannay, Douglas Hurd, Josef Janning, Géza Jeszensky,Daniel Keohane, Ivan Krastev, Mart Laar, Mark Leonard, Kalypso Nicolaidis, Soli Özel, Ana Palacio, George Robertson, Narcís Serra, Stefano Silvestri, Antonio Vitorino, Joris Vos.

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