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Istologia 34 - Globuli bianchi - Agranulociti

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Academic year: 2021

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Istologia 34 - Globuli bianchi - Agranulociti 1

Istologia 34 - Globuli bianchi - Agranulociti

Globuli bianchi (leucociti)

Sono meno numerosi dei globuli rossi (in un microlitro di sangue sono circa 4-10.000).

I leucociti possono essere distinti in diverse categorie.

 Granulociti (PoliMorfoNucleati - PMN). Sono cellule polinucleate, con un diametro di 10-12 µm. Il nucleo è eterocromatico, con assenza di nucleolo.

Sono presenti anche a livello del midollo osseo, dove formano una riserva, e a livello tissutale, in cui svolgono la loro funzione e dal quale non possono tornare nel torrente sanguigno.

I granulociti presentano evidenti granuli citoplasmatici. Si suddividono, a loro volta, in:

 Neutrofili (40-75 %). Hanno dei granuli che si colorano solo con i coloranti neutri;

 Acidofili o eosinofili (1-6 %). Si colorano di rosso-rosa-arancio con l’eosina (colorante acido).

 Basofili (0, 1-2 %). Si colorano di viola scuro col blu di metilene (colorante basico).

 Agranulociti, che presentano, invece, granuli poco evidenti. Gli agranulociti, a loro volta, si suddividono in

 Linfociti (2-8 %)

 Monociti (20 – 50 %)

L’insieme delle percentuali dei vari tipi di leucociti costituisce la formula leucocitaria, uno dei parametri fondamentali degli esami del sangue.

Agranulociti

Linfociti

Si chiamano così perché, oltre che nel sangue, si ritrovano anche negli organi e nei tessuti linfoidi e nella linfa1.

I linfociti compiono, come i granulociti, movimenti ameboidi. Tuttavia, essi sono privi di attività fagocitaria e possono entrare e uscire dai vasi liberamente.

I linfociti possono essere classificati in base alle caratteristiche morfologiche in:

 Piccoli linfociti. Rappresentano il 97% dei linfociti. Hanno un diametro di 6-8 m.

Il nucleo è tondeggiante ed occupa quasi tutto il citoplasma. Esso è costituito da una cromatina organizzata in zolle grossolane.

Il citoplasma è basofilo, confinato alla periferia e generalmente privo di granulazioni azzurrofile.

In base alle caratteristiche funzionali, i piccoli linfociti possono essere ulteriormente suddivisi in due gruppi:

 Linfociti B. Il nome deriva dall’iniziale del termine Borsa di Fabrizio, un organo linfoide presenti negli uccelli (assente nell’uomo) a livello del quale vengono prodotti questi linfociti.

Nell’uomo i linfociti B originano da precursori che si trovano nel midollo osseo, dove acquisiscono l’immunocompetenza, cioè la capacità di riconoscere gli antigeni not-self. Da un punto di vista molecolare l’acquisizione dell’immunocompetenza da parte del linfocita B comporta la sintesi ed il montaggio sulla propria membrana di un anticorpo di superficie, che, con altre molecole, forma il BCR (B Cell Receptor).

Il BCR è formato da IgM, IgD o altre immunoglobuline. Al momento della maturazione del linfocita B, i frammenti variabili delle Ig del BCR vengono assemblati in maniera variabile;

1 Il sistema linfatico raccoglie i fluidi in eccesso dai tessuti e li convoglia verso il sangue. La linfa contiene tutte quelle sostanze che si ritrovano nei fluidi tissutali, compresi agenti patogeni e sostanze potenzialmente nocive che devono essere inattivate.

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Istologia 34 - Globuli bianchi - Agranulociti 2 in questo modo, i linfociti B riescono a individuare una vastissima gamma di antigeni not- self.

Oltre al BCR, nella membrana del linfocita B sono presenti gli antigeni del sistema MHC II (vedi prossime lezioni) e i CD 19 e CD21, che, insieme, costituiscono i marker di differenziazione di questo tipo di cellule.

La maturazione dei linfociti B avviene nel midollo osseo. Una volta entrati in circolo, i linfociti B si aggregano tutti nella parte corticale delle aree B - dipendenti che corrispondono ai cosiddetti follicoli linfatici.

Una volta stimolati, essi subiscono una serie di modifiche e diventano plasmacellule, cellule capaci di produrre un’elevata quantità di immunoglobuline.

 Linfociti T. Il nome deriva dal timo, l’organo linfoide dove questa categoria di linfociti matura.

I precursori dei linfociti T che originano nel midollo giungono al timo attraverso il sangue circolante. Nel timo essi iniziano a

maturare acquisendo l’immunocompetenza e un complesso recettoriale fatto da proteine intrinseche della membrana, dette TCR.

Le porzioni extracellulari dei TCR sono identiche fra loro e rappresentano la regione variabile del TCR stesso a livello della quale, come per la porzione variabile delle immunoglobuline, si possono realizzare un numero straordinario di combinazioni capaci di incastrarsi in modo specifico con un dato antigene not-self. Tutti i TCR di un dato linfocita T hanno, però, la stessa specificità antigenica, un po’ come avviene per le immunoglobuline di superficie dei linfociti B.

Accanto al TCR c’è una seconda molecola, comune a tutti i linfociti T, detta CD3. Essa rappresenta un marcatore di differenziazione dei linfociti T perché è posseduta solo dai linfociti T.

Il CD3 rappresenta un meccanismo di trasduzione del segnale; quando il TCR ingrana con l’antigene not-self il CD3 trasmette questa informazione alla cellula e la attiva.

La membrana dei linfociti T possiede anche altri marcatori, quali il CD4 (che identifica i T- helper) ed il CD8 (che identifica i T-citotossici) (vedi prossime lezioni).

 Grandi linfociti (o linfociti granulari).

Rappresentano il 3% dei linfociti. Hanno un diametro di 10-12 m.

Il nucleo ha caratteristiche simili a quelle dei piccoli linfociti. La membrana esprime CD14 e CD56, cluster di differenziazione di questi tipi cellulari.

Il citoplasma è più abbondante e presenta dei

granuli azzurrofili ed un citoplasma basofilo in ragione di una certa quantità di ribosomi liberi.

Gli organuli sono pochissimi; poche cisterne di RER, un apparato di Golgi piuttosto piccolo e pochi mitocondri.

Svolgono la funzione di natural killer; non richiedono attivazione e uccidono le cellule neoplastiche o infettate da virus che hanno perso l’MHC I self (vedi prossime lezioni). Gli enzimi prodotti dai natural killer sono soprattutto perforine e serinoproteasi.

Monociti

Hanno un diametro di 14-17 m (≈ 2-3 globuli rossi).

Hanno una forma variabile (tondeggiante o ovale).

La membrana dei monociti può presentarsi liscia o irregolare (per la presenza di piccoli pseudopodi che utilizzano per spostarsi).

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Istologia 34 - Globuli bianchi - Agranulociti 3 Il nucleo ha generalmente un aspetto reniforme, talvolta detto a bisaccia e presenta cromatina dispersa.

Il citoplasma è abbondante e basofilo, per la presenza di numerose cisterne di RER che si localizzano soprattutto in periferia.

Possiedono due tipi di granuli:

 Granuli primari, che contengono fosfatasi acida e perossidasi;

 Granuli secondari, che contengono catalasi;

La zona vicina al nucleo è invece occupata da un grande apparato di Golgi in rapporto con numerosi lisosomi.

Come i macrofagi, il monocita presenta sulla superficie cellulare i recettori per il frammento costante (Fc) delle immunoglobuline e per il frammento C3b del complemento.

I monociti vengono prodotti nel midollo osseo (ad opera dei monoblasti). Una volta maturati, vengono immessi nel torrente circolatorio dove permangono per 24-72 ore per poi migrare nel tessuto connettivo dove si differenziano in macrofagi.

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