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StAtuS DELLA COturNICE (ALeCtoris grAeCA)IN ALCuNE ArEE DELL’APPENNINO CENtrALE

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1. IntroduzIoneescopodellavoro

Appartenente alla famiglia dei Fasianidi, ordine dei Galliformi, il genere Alectoris è diffuso nelle regioni a clima secco e continen- tale del bacino del Mediterraneo, del Medio Oriente, del Nord Africa, e dell’Asia (cramp

e sImmons, 1980). In Europa sono state ca- talogate ben sette specie nel genere Alectoris, ma la Alectoris graeca vive esclusivamente nella Penisola Italica (Alpi e Appennini), in Sicilia, in Slovenia e nella catena montuosa dei Balcani che è il suo centro di diffusione (lups, 1981).

La popolazione stimata in Europa è compresa tra 40.000 e 78.000 coppie nidificanti; classi- ficata come LC (Least Concern) non è consi-

derata a rischio (BIrdlIfe InternatIonal, 2009). In Italia è stata descritta una sottospecie appenninica (Alectoris graeca orlandoi prIolo, 1984), per la quale tuttavia non è stata defini- tivamente evidenziata una distinzione genetica rispetto alle altre popolazioni (alpina e balca- nica) (randI et al., 2003; randI, 2006; BarBa-

nera et al., 2009). Le popolazioni di coturnice in Appennino risultano comunque isolate e demograficamente indipendenti, pertanto se ne raccomanda la gestione come una distinta unità (morItz, 1995; randI et al., 2003).

La Direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici pur inclu- dendola tra le specie cacciabili, individua ne- gli habitat in cui vive esigenze di protezione e

– L’Italia Forestale e Montana / Italian Journal of Forest and Mountain Environments 66 (2): 119-125, 2011 © 2011 Accademia Italiana di Scienze Forestali doi: 10.4129/ifm.2011.2.02

PAOLO vIOLA (*) - rICCArDO PrIMI(*) - BruNO rONChI(*)

StAtuS DELLA COturNICE (ALeCtoris grAeCA) IN ALCuNE ArEE DELL’APPENNINO CENtrALE

(*) università degli Studi della tuscia, Dip. di Produzioni Animali, via S.C. de Lellis snc, viterbo; amici@unitus.it (**) tecnico faunistico - via F. Martinelli 34, 00156 roma.

(°) Autore corrispondente; amici@unitus.it; cell. 3204363600.

Nel presente lavoro vengono presentati i risultati di un piano di monitoraggio della coturnice (Alectoris graeca) in una porzione dell’Appennino centrale. i dati sono espressi sulla base dei modelli di idoneità ambientale allo scopo di uniformare il risultato e renderlo confrontabile.

La presenza della specie è stata rilevata attraverso la tecnica del playback nel periodo primaverile (fase riproduttiva) e con la tecnica dei cani da ferma nel periodo estivo (fase post-riproduttiva).

in Provincia di rieti, nel periodo 2005-10 sono stati ascoltati/osservati 148 maschi di Alectoris gra- eca con la tecnica del playback, le coppie nidificanti avvistate hanno oscillato da 32 a 40/anno con una densità stimata che varia da 0,50 a 0,62 e da 0,12 a 0,15 coppie/100 ha di territorio idoneo alla nidifica- zione, rispettivamente nelle aree a divieto di caccia e nelle aree a caccia programmata.

in Provincia di Frosinone, nel periodo 2007-10, sono stati rilevati 49 maschi territoriali, le coppie ni- dificanti avvistate hanno oscillato da 15 a 17/anno con una densità stimata pari a 0,73-0,58 e 0,30-0,25 coppie/100 ha di territorio idoneo alla nidificazione rispettivamente nelle aree a divieto di caccia e nelle aree a caccia programmata. La scarsa presenza di coturnice nella fascia appenninica indagata risulta im- putabile a numerosi fattori, tra cui le variazioni dell’habitat, il ridotto uso zootecnico delle aree montane, i fenomeni di bracconaggio, sottolineando la necessità di attuare quanto indicato dal Piano d’Azione per la conservazione della coturnice in ambiente appenninico.

Parole chiave: Alectoris graeca; densità; riforestazione montana; coturnice appenninica.

Key words: Alectoris graeca; density; mountain re-forestation; Apennine rock partridge.

Citazione - amIcI a., serranI f., adrIanIs., BonannI m., vIola p., prImIr.,ronchIB. – status del- la coturnice (Alectoris graeca) in alcune aree dell’Appennino centrale. L’Italia Forestale e Montana, 66 (2): 119-125. doi: 10.4129/ifm.2011.2.02

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. . . conservazione (costituzione di Zone a Prote-

zione Speciale).

In Appennino, nel corso degli ultimi decen- ni, la distribuzione e le densità della coturnice si sono ridotte, divenendo, la prima, disconti- nua e piuttosto localizzata, con nuclei ridotti e spesso tra loro disgiunti, come risulta dal- le scarse informazioni disponibili (petrettI, 1985; spanò et al., 1985; amIcI et al., 2004).

Inoltre taluni monitoraggi locali non sono adeguatamente e prontamente divulgati per- dendo in tal modo di valenza scientifica e di utilità.

La coturnice è molto selettiva in merito all’ambiente, sia nella fenologia invernale sia soprattutto in quella primaverile-estiva (perio- do riproduttivo) (Bernard-laurent e lau-

rent, 1984; memolI, 2003). A tale proposito sono stati sviluppati modelli di idoneità am- bientale sia per la specie nella sua fenologia complessiva (Bernard-laurent e leonard, 2000; BoItanI et al., 2002; amIcI et al., 2004) sia per la fase di nidificazione (amIcI et al., 2006, 2007b, 2009).

Allo scopo di disporre di dati aggiornati e ripetuti, idonei a definire lo status della specie nel Lazio, è stato iniziato un piano di moni- toraggio dapprima nella Provincia di rieti ed in seguito in quella di Frosinone. I dati sono stati espressi sulla base del modello di idoneità ambientale allo scopo di uniformare i risultati e renderli confrontabili.

2. materIalIemetodI

Il rilevamento della specie è stato effettuato sulla base di modelli di idoneità per la specie di tipo deterministico. È stato utilizzato sia il mo- dello che includeva la fenologia complessiva (amIcI et al., 2004), sia quello che includeva esclusivamente la fenologia primaverile-estiva (idoneità di sito per la nidificazione) proposto da amIcI et al., 2006) ai quali si rimanda per maggiori dettagli.

Con tali modelli nella Provincia di rieti è stato evidenziato un areale idoneo pari a circa 229 km2 ed un areale idoneo alla nidificazione di 79 km2. Sempre nella Provincia di rieti le

indagini sono state eseguite su porzioni dei Monti della Laga, dei Monti reatini, delle Montagne della Duchessa e dei Monti del Ci- colano.

Nella provincia di Frosinone risulta una su- perficie idonea alla coturnice pari a circa 95 km2, mentre la superficie idonea alla nidifica- zione è pari circa a 26,2 km2. Le indagini sono state eseguite sui Monti Ernici e nelle Aziende Faunistiche venatorie della fascia contigua al P.N. Abruzzo Lazio e Molise. In entrambe le province i territori scelti comprendevano sia aree protette (riserve Naturali, Oasi) sia non protette (territorio a caccia programmata, Aziende Faunistico venatorie).

La presenza della specie è stata rilevata at- traverso la tecnica del playback nel periodo primaverile (nidificazione) e con la tecnica dei cani da ferma nel periodo estivo (fase post- riproduttiva).

La tecnica del playback è stata attuata, du- rante il periodo pre-riproduttivo, secondo le modalità descritte da Bernard-laurent e laurent (1984) con le modifiche introdotte da serranI et al. (2005). tale tecnica preve- de la scelta di transetti lungo i quali emettere i richiami del maschio, che essendo in questo periodo territoriale, risponde e spesso si rende visibile. I transetti sono stati pianificati su due diversi livelli, il primo nella parte superiore del rilievo montuoso, il secondo al livello più bas- so di idoneità suggerito dal modello stesso. I richiami sono stati emessi tramite un emettito- re digitale dotato di altoparlante con potenza pari 50 Watt. Le emissioni sono state effettuate ogni 200 metri e ad ogni cambio di versante.

L’emissione è stata prodotta per 20 sec, per ognuno dei punti cardinali, e seguita da 10 min di ascolto. Ogni sito di emissione è stato rilevato con l’uso di un GPS. La posizione del maschio reattivo è stata identificata attraverso le coordinate polari (0°-360°) e in caso di avvi- stamento misurando la distanza anche con un binocolo dotato di telemetro.

I censimenti pre-riproduttivi sono stati effet- tuati nel periodo dal 20 Aprile al 15 Giugno di ogni anno, ed ogni transetto è stato percorso almeno due volte a distanza di 20 giorni. Le emissioni venivano effettuate dalle 5:00 alle

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12:00 dei giorni con condizioni climatiche favorevoli. Per il rilevamento dei dati ci si è avvalsi di due squadre ognuna composta da due operatori; nel 2010 sono state utilizzate anche tre squadre a seguito delle sfavorevoli condizioni climatiche. Nel 2008 e 2009 i mo- nitoraggi sono stati ridotti per la presenza di altri rilevatori.

Sui territori selezionati sono stati percorsi 38 transetti, preventivamente tracciati e georefe- renziati (tab. 1).

La tecnica di censimento della coturnice con l’ausilio dei cani (post-riproduttiva) pre- vede l’esecuzione di transetti effettuati in aree tra quelle con una buona/alta idoneità per la specie. Le zone indagate includevano aree di estivazione, al di sopra di quota 1.600 m s.l.m.

(petrettI, 1985; BrIchettI e massa, 1998) ed aree di svernamento, situate tra quota 1.000 m s.l.m. (cattadorI et al., 2003) e quota 1.600 m s.l.m. La scelta di tale metodo è dovuta al notevole risparmio di tempo rispetto ad altri metodi standardizzati (Warren, 2003). Il cane ha il compito di cercare le coturnici (smIth et al., 2001; calladIne et al., 2002) muovendosi all’interno del buffer di 50 m dal transetto per- corso dai censitori. I transetti, prima a monte e poi a valle, sono stati percorsi tra le ore 06:00 e le 09:00 (smIth et al., 2001), con tempo pre- valentemente sereno e con vento di intensità ridotta (thIrgood et al., 1995). Le attività di

censimento, indicate come post riproduttive, sono state condotte nei mesi estivo-autunnali prevalentemente degli anni 2004, 2005 e 2007.

3. rIsultatI

3.1. Provincia di rieti

Sono stati ascoltati/osservati 148 maschi di coturnice con la tecnica del playback (tab. 2).

I dati ottenuti nel periodo 2005-2010 confer- mano una sostanziale stabilità dei parametri di popolazione, oscillando da 32 a 40 coppie nidificanti avvistate ed una densità stimata che varia da 0,50 a 0,62 e da 0,12 a 0,15 coppie/100 ha di territorio idoneo alla nidificazione, rispet- tivamente nelle aree protette e nelle aree di cac- cia. La tendenza media annuale (aree protette e di caccia) varia in modo sostanziale ma entro limiti più ristretti: da 0,24 a 0,32 coppie/100 ha di territorio idoneo alla nidificazione.

3.2. Provincia di Frosinone

I dati ottenuti (tab. 2) sono simili a quelli rilevati nella Provincia di rieti, con 49 maschi territoriali avvistati/ascoltati (tab. 2). I dati ottenuti nel periodo 2007-2010 confermano una sostanziale stabilità dei parametri di po- polazione, oscillando da 15 a 17 coppie nidi- ficanti rilevate e una densità stimata che varia da 0,73-0,58 e 0,30-0,25 coppie/100 ha di

tabella 1 – Aree indagate, km percorsi e status giuridico dell’area.

– investigated areas, km covered and legal status of land.

area n. transettI KmpercorsI areaprotetta

Provincia di rieti

Monti della Laga 6 22,1 No

Monte Pozzoni 2 5,5 No

Monti reatini 6 24,9 No

Monte Giano 2 6,4 No

Monti del Cicolano 6 25,9 No

Montagne della Duchessa 6 26,5

totale 28 111,3

Provincia di Frosinone

Monti Ernici 3 11,3 No

AA.FF.vv. fascia pre – PNALM* 7 33,2 No

totale 10 44,5

* Parco Naturale d’Abruzzo Lazio e Molise.

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. . .

territorio idoneo alla nidificazione rispettiva- mente nelle aree protette e nelle aree di caccia.

La tendenza media annuale (aree protette e di caccia) varia in modo sostanziale ma entro li- miti meno ristretti rispetto alle aree reatine: da 0,34 a 0,49 coppie/100 ha di territorio idoneo alla nidificazione.

3.3. Censimenti post-riproduttivi

Per quanto riguarda i censimenti con i cani i dati sono presentati solo in modo sintetico in quanto la tecnica si è dimostrata nel tempo poco attendibile probabilmente anche a causa delle basse densità. A titolo d’esempio nell’a- rea dei Monti reatini, negli anni, sono state osservate 22 brigate, mediamente costituite da 3.8 individui ed un range numerico nel nu- mero di animali per brigata di 2-9. L’utilizzo dei cani, pur presentando notevoli vantaggi (ri- duzione dei tempi di lavoro, coinvolgimento di operatori sul territorio), ha evidenziato alcuni limiti della tecnica. Infatti l’efficienza dei cani è fortemente influenzata sia dalle va- riabili climatiche e ambientali, sia dal grado di addestramento raggiunto, al punto che è risultato difficile avere squadre di conduttori/

cani omogenee e con capacità di indagine stan- dardizzate e costanti. È indubbia però l’utilità dell’indagine per stabilire il successo riprodut- tivo (n. di individui/brigata) nel periodo tardo estivo-autunnale.

4. dIscussIone

I valori di densità risultano abbastanza stabi- li nel tempo, per quanto differenze notevoli si rilevino in funzione del livello di tutela dell’a- rea. Questo risultato sottolinea come la pro- tezione dell’area influisca positivamente sulla specie ma non sia il solo fattore determinante.

I valori rilevati sono paragonabili ai minimi registrati da Bernard-laurent e leonard

(2000), ma inferiori a quelli massimi registrati (nelle Alpi) dallo stesso autore. È tuttavia da sottolineare che il confronto numerico è dif- ficile in quanto non esiste omogeneità nella scelta della superficie di riferimento (tab. 3) su cui effettuare i conteggi (de franceschI e odasso, 1998; de fIlIppo et al., 1999; ren-

zInI et al., 2001), e risulterebbe di estrema utilità poter rapportare i dati in modo unifor- me. ulteriore necessità di standardizzazione si rileva anche su aspetti diversi della tecnica di censimento (frequenza delle emissioni, tempi di attesa, n. di unità operative rispetto alla su- perficie idonea, orari etc.).

In merito alle cause della scarsa densità que- ste possono essere molteplici, in generale la coturnice è sensibile ai predatori, come la vol- pe, i corvidi, i cani domestici e recentemente anche il cinghiale (amIcI et al., 2007a), spesso presenti nelle aree di nidificazione indagate (dati non riportati). Questo aspetto potrebbe

tabella 2 – Numero di maschi reattivi al playback e densità pre-riproduttiva.

– Number of males and pre-reproductive density.

numerodImaschIreattIvI densItàpre-rIproduttIva

(Number of males) (Pre-reproductive density)

area 2005 2006 2007 2009 2010 2005 2006 2007 2009 2010

Provincia di rieti

Monti della Laga 5 3 4 7

Monte Pozzoni 3 3 2 3 3 0,21 0,22 0,18 ** 0,24

Monti reatini 16 21 17 18 0,48 0,62 0,55 0,57

Monte Giano 3 2 4 1 3 0,12 0,08 0,16 ** 0,12

Monti del Cicolano 3 3 3 5 0,31 0,35 0,35 0,45

Montagne della Duchessa 2 4 6 0,12 0,24 0,35

Provincia di Frosinone

Monti Ernici 3 2 3 0,25 0,30 0,30

AA.FF.vv. fascia pre - PNALM* 12 15 14 0,73 0,58 0,6

* Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; ** dati insufficienti.

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spiegare anche lo scarso successo riproduttivo riscontrato attraverso i censimenti effettuati con i cani alla ricerca delle brigate.

È anche da sottolineare che la coturnice è molto esigente dal punto di vista ambientale.

Le strutture vegetali preferite sono le praterie xeriche con cotico erboso basso ed interrotto da affioramenti rocciosi, pietraie e arbusti con- torti e nani (petrettI, 1985). Di solito predili- ge le aree di alpeggio/monticazione, per la più facile reperibilità di cibo. Nei pressi dei luoghi di pastura ha bisogno di disponibilità idrica, e per questo utilizza sia fontanili sia sorgenti naturali e raccolte di acqua.

A tale proposito, anche relativamente alla Provincia di rieti, è stata sottolineata la ricolo- nizzazione delle praterie d’alta quota da parte dei boschi, iniziata già dal secondo dopoguer- ra (pelorosso et al., 2007) e più in generale l’espansione dei boschi (van gossum et al., 2010) che ha favorito l’incremento dell’areale distributivo e le consistenze numeriche di va- rie specie di ungulati selvatici (carnevalI et al., 2009) ed in prospettiva anche di lupo (va-

lIère et al., 2003) e orso (BoItanI et al., 2003;

falcuccI et al., 2008), mentre ha ridotto gli habitat disponibili per altre specie (MemolI, 2003; pelorosso et al., 2007).

Inoltre le previsioni di medio-lungo periodo indicano un ulteriore innalzamento di quota dei margini ecotonali bosco/prateria, dovuto al riscaldamento globale (BollI et al., 2007;

peñuelas et al., 2007). Ciò, oltre a ridurre, ad esempio, le disponibilità alimentari per i pa- scolatori ruminanti sia selvatici (cervo, camo- scio) sia domestici (bovini ed equini in alpeg- gio e/o monticazione), avrà anche un impatto negativo sulle popolazioni di specie ornitiche

legate alla prateria cacuminale (laIolo et al., 2004; tellInI-florenzano, 2004).

5. conclusIonI

Il monitoraggio della specie nei medesimi siti, malgrado la soluzione di continuità tem- porale, ha consentito di stabilire con certezza i parametri di popolazione. La scarsa presenza di coturnice nella fascia appenninica indagata risulta imputabile a numerosi fattori, tra cui le variazioni dell’habitat, il ridotto uso zootec- nico delle aree montane, i fenomeni di brac- conaggio, la presenza di predatori, tutti non facilmente contrastabili.

L’analisi dei dati rilevati ha permesso la pri- ma stesura del Piano d’Azione per la conserva- zione della coturnice in ambiente appenninico (amIcI et al., 2007a), documento di base per le future scelte gestionali che dovrebbero pre- vedere, oltre al divieto di caccia, innanzitutto interventi di ripristino degli habitat.

SuMMArY

status of rock partridge (Alectoris graeca) in a portion of Central Apennine (italy) We present the results of a monitoring plan concern- ing the status of rock partridge (Alectoris graeca) in a por- tion of Central Apennine. the results are expressed on the basis of habitat suitability models for the species in order to standardize the results and make it comparable.

the presence of the species was detected by playback censuses in spring (breeding season) and with trained dogs in summer (post-breeding).

In the Province of rieti in the period 2005-10 have been heard/seen 148 male using the technique of play- back, the sightings of breeding pairs ranged from 32 to 40/year with an estimated density ranging from 0.50 to 0.62 and from 0.12 to 0.15 breeding pairs/100 ha of suit- tabella 3 – valori di densità riportati in bibliografia.

Density values reported in literature.

densItà unItàdImIsura autore

1,85 maschi territoriali/100 ha renzInI et al., 2001 0,3-4,7 maschi/100 ha Bernard-laurent e leonard, 2000*

1,4-1,7 coppie/100 ha spanò et al., 1985

5,4-8,0 5 maschi/100 ha Bocca, 1990*

* Alpi / Alps.

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. . . able nesting areas, in the ban hunting areas and hunting

one respectively.

In the province of Frosinone, in the period 2007-10, had been heard/seen 49 territorial males, the sightings of breeding pairs ranged from 15 to 17/year with a density ranging from 0.62-0.54 and 0.27-0.31 breeding pairs/100 ha of suitable nesting areas, in the ban hunting areas and hunting one respectively.

the lack of rock partridge in the investigated area of the Apennines is probably due to several factors, includ- ing changes in habitat, reduced livestock use of upland areas, poaching, stressing the need to implement the in- dications of the Action Plan for conservation of the spe- cies in the Apennines.

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