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CORNER DIAGNOSTICO Diagnostica per immagini

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Academic year: 2021

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Anno 31, n° 4, Agosto 2017

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CORNER DIAGNOSTICO Diagnostica

per immagini

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PRESENTAZIONE CLINICA

Paige è un cane meticcio femmina sterilizzata di 13 anni, riferito per episodi frequenti di emorragia buccale. Al mo- mento della visita il paziente seguiva un trattamento con terapia antibiotica ad ampio spettro senza alcun mi- glioramento della sintomatologia. La visita clinica è nel- la norma. Gli esami di laboratorio evidenziano mode- rata anemia non rigenerativa con stima piastrinica con- servata, parametri della coagulazione nei range e lieve au- mento delle transaminasi. L’esame del cavo orale, ese- guito in anestesia generale, evidenzia una tumefazione gengivale in corrispondenza dell’arcata mascellare sini- stra caratterizzata da notevole congestione delle muco- se a livello delle radici dentarie (Fig. 1). Sulla base dei dati clinici il nostro principale sospetto diagnostico è stato di una patologia neoplastica a carico del ramo mascel- lare sinistro, si decide quindi di non effettuare un esa- me radiografico ma di sottoporre Paige ad un esame to- talbody di tomografia computerizzata (TC). Posto il pa- ziente in decubito sternale, sono state eseguite scansioni helical (120 Kv e 80 mA) con uno spessore di 2 mm usan- do algoritmi di ricostruzione per tessuti molli e duri (GE CT/e Dual, GE healthcare, Chicago, Illinois, United Sta- tes). All’esame TC si osservano fenomeni di parziale lisi dell’osso alveolare in corrisponden-

za delle radici laterale e mediale dell’ultimo premolare (208) e del pri- mo molare (209), il secondo mola- re (210) non è presente. L’arcata ma- scellare e l’osso zigomatico sovra- stanti presentano gravi fenomeni di rimodellamento osseo della com- ponente midollare, le limitanti pe- riostali appaiono irregolari e carat- terizzate da aree osteoproduttive frammiste ad aree litiche (Fig. 2). La somministrazione del mezzo di con-

CORNER DIAGNOSTICO

Daniele Troiano, Med. Vet., PhD, MS (Radiology) Giulia Dalla Serra, Med. Vet.

trasto (Ioexolo 600 mg/kg) evidenzia marcato enhan- cement dei tessuti molli circostanti il primo dente mo- lare. Non si osservano alterazioni a carico dei linfono- di tributari e le cavità nasali appaiono perfettamente ae- rate. Il restante esame tomografico non evidenzia lesioni ascrivibili a patologie di natura neoplastica.

Quali sono le principali diagnosi differenziali?

Quali sono i test diagnostici più indicati?

Figura 1- Esame del cavo orale in anestesia generale.

Figura 2- Immagini TC ottimizzate per la valutazione dei piani ossei. Odontopatia asso- ciata a fenomeni litici della radice mediale (freccia bianca) e laterale (freccia nera) del primo dente molare. Segni di rimodellamento dell’osso mascellare e zigomatico (*).

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Anno 31, n° 4, Agosto 2017

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DISCUSSIONE

Considerando l’esame TC, la diagnosi più probabile è di patologia infettiva dell’al- veolo dentario con secon- daria infiammazione delle porzioni ossee; altre diagno- si differenziali comprendono le patologie di origine in- fiammatoria ossea primaria e neoplastica. Si decide quin- di per un approccio chirur- gico che prevede l’estrazione dei denti coinvolti, osteo- plastica dell’osso alveolare e biopsia ossea. L’esame isto-

logico risulta compatibile con osteomielite linfoplasma- cellulare con elevata componente neutrofilica, i fenomeni di rimaneggiamento del tessuto osseo possono essere in- dicativi di un processo infiammatorio cronico riacutizzato.

Il follow up a 6 mesi dalla chirurgia è di una completa re- missione della sintomatologia alla visita clinica.

CONCLUSIONI

In Medicina Veterinaria esiste scarsa bibliografia per quan- to riguarda le osteomieliti mascellari e mandibolari. Le osteomieliti nel cane e nel gatto riportate in letteratura sono soprattutto secondarie a patologie di origine trau- matica e si possono avere per diretta inoculazione (fe- rite da morso, fratture esposte, corpi estranei penetranti, ecc.), o per diffusione ematogena1,2,3. Nella maggior par- te dei casi sono su base patogena, in particolare di na- tura batterica (Staphylococcus spp.), micotica (Coccidiodes, Bla- stomyces, Aspergillus, Histoplasma e Criptococcus) e proto- zoaria2,3. La TC risulta essere superiore rispetto alla ra- diologia tradizionale per la valutazione delle affezioni os- see del cranio1. L’elevata qualità delle immagini e l’assenza di sovrapposizioni ossee permette di avere diagnosi pre- coci e precise1. L’aspetto tomografico delle osteomieli- ti è caratterizzato da segni di lisi ossea, fenomeni osteoproduttivi periostali di diverso grado, alterazioni del- la midollare e marcata tumefazione a carico dei tessuti molli1,4. Nei casi più gravi è possibile evidenziare aree di sequestro in cui un frammento osseo irregolare ed iso- lato risulta circondato da materiale ipodenso1. In corso di patologia tumorale i segni tomografici non si discostano molto da quelli precedentemente descritti, inol- tre le osteomieliti micotiche e protozoarie presentano ca- ratteristiche di aggressività tali da poter essere confuse con patologie neoplastiche. Le osteomieliti di natura batteri- ca presentano generalmente ridotti fenomeni litici a ca-

Figura 3- Immagini TC nel piano trasversale (A) e ricostruzione MPR dorsale (B) ottimizzata per la valutazione dei piani ossei.

rico del periostio e localizzazione varia a secondo del pun- to di entrata dell’agente patogeno nel caso di osteomie- liti secondarie a inoculazione diretta2. Nel caso di diffu- sione ematogena del patogeno la localizzazione è inve- ce prevalentemente metafisaria con caratteristiche comuni a patologie neoplastiche2. Per una diagnosi certa è sem- pre necessario eseguire una biopsia della lesione su cui ef- fettuare un esame istopatologico e colturale1.

Per lo studio delle patologie dentarie, oltre alla radiolo- gia tradizionale ed alla TC, si può ricorrere all’utilizzo di metodiche radiologiche specifiche in campo odontoia- trico che prevedono l’utilizzo di macchinari e tecniche particolari. Questa metodica, non presente nella nostra struttura, consiste nell’utilizzare pellicole radiografiche di dimensioni ridotte da applicare a livello intraorale per- mettendoci di ottenere immagini di elevata qualità.5 Nel nostro caso con l’ausilio delle ricostruzioni multi- planari (MPR) delle immagini TC è stato possibile attuare un approccio chirurgico mirato alla patologia in esame (Fig. 3). Il trattamento antibiotico a cui era stato sotto- posto il paziente non ci ha permesso di effettuare un esa- me colturale sul tessuto osseo biopsato. La marcata neu- trofilia riscontrata all’esame istologico, anche se non as- sociata alla presenza di macrofagi, ci permette di so- spettare una sottostante infezione batterica primaria.

BIBLIOGRAFIA

1. Seiler G., Rossi F., Vignoli M. et al.: Computed Tomographic features of skull osteomyelitis in four young dogs. Veterinary Radiology & Ul- trasound, 48(6): 544-549, 2007.

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St. Louis: Elsevier Saunders, 2013, pp. 309-316.

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