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In progressiva lievitazione i risarcimenti per danni alla persona

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Academic year: 2022

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In progressiva lievitazione

i risarcimenti per danni alla persona

Il vigente sistema tariffario e il rapporto fra sinistri e premi deve trovare un equilibrio

L’ammontare dei risarcimenti che la SAI Assicurazioni1 ha effettuato per i danni alla persona confrontati con quelli per i danni a cose evidenzia negli ultimi anni la progressiva lievitazione dei primi.

1993 1994 1995

Importi totali liquidati

2

729 803 886 Importi danni alle persone 325 376 420

% sul totale liquidato 44,6% 46,8% 47,4 Importi danni a cose 403 426 466

% sul totale liquidato 55,4% 53,2% 52,6%

Quali sono le cause di questa continua lievitazione degli esborsi per il danno fisico?

Si possono individuare tre ordini di cause:

1. La crescita del denunciato dei danni fisici dovuto soprattutto alle cosiddette microlesioni.

2. La proliferazione di tabelle per il calcolo di risarcimenti che fanno aumentare senza regole le valutazioni delle lesioni, sia lievi che gravi, dei danni mortali e del danno morale, uniti a nuove voci di danno che creano duplicazioni di risarcimento.

3. Cambiamenti comportamentali nella prassi della trattativa e della transazione.

La crescita del denunciato

Per quanto riguarda il primo punto, relativamente alla crescita del denunciato dei danni alla persona, ci troviamo di fronte ad una strana situazione in merito alla quale sarebbe interessante conoscere anche il parere dei medici legali.

L’evoluzione tecnologica ha infatti, da un lato, permesso di realizzare veicoli sempre più sicuri e proprio la sicurezza è divenuto uno dei cavalli di battaglia delle case automobilistiche per conquistare fette di mercato.

Dall’altro lato tale impegno non pare avere però sortito gli effetti sperati: avere in circolazione veicoli più sicuri dovrebbe portare, infatti, ad una riduzione della probabilità di lesioni per gli occupanti.

I dati invece dimostrano il contrario. Nonostante negli ultimi anni si sia assistito ad una diminuzione e, più recentemente, ad una lieve ripresa nel numero di denunce di sinistro, la percentuale delle richieste risarcitorie nelle quali vi è un danno alla persona è andata sempre aumentando, con percentuali nettamente superiori a tutte le altre tipologie di danno.

Si evidenziano gli andamenti del denunciato totale SAI RC Auto, del danno fisico e il peso di quest’ultimo sul totale denunciato negli ultimi anni:

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1993 1994 1995 6/1996 Incremento denunciato totale -7,8% +2% +6,3% +2%

Incremento denunciato fisico -3,8% +9,6% +10,4% +6,6%

% danno fisico sul totale denunciato

11,52% 12,38% 12,85%

Altri dati, inoltre, evidenziano poi che, nel numero globale dei sinistri con lesioni la stragrande maggioranza è costituita dai cosiddetti microdanni, i cui esborsi in termini monetari hanno ormai raggiunto livelli globali elevatissimi. Ancora si può dire che, nell’ambito dei cosiddetti microdanni alcuna tipologia di lesioni hanno la prevalenza assoluta. Una per tutte la distorsione del rachide cervicale.

A tal proposito citerò un ulteriore dato della SAI molto significativo: sul totale di 31.487 danni con lesioni liquidati nei primi due anni dall’evento, 30.250 hanno riguardato esborsi sino a L. 15 milioni con una spesa totale di circa 99 miliardi, mentre quelli per cifre superiori a 15 milioni sono stati solo una spesa di circa 31 miliardi.

Vorrei aprire una brevissima parentesi citando un altro dato di immediata rilevanza. L’analisi sulla percentuale dei casi di sinistri relativi a distorsioni del rachide cervicale in cui residuano esiti permanenti, confrontando la realtà italiana con i dati riportati dalla letteratura internazionale, evidenzia una situazione assolutamente anomala oltre che ingiustificata: mediamente si riscontrano, in realtà diverse dalla nostra, danni permanenti nel 25% dei casi, è esperienza di tutti gli operatori del settore che, nel nostro paese in oltre il 90% dei sinistri con distorsione del rachide cervicale, si producono esiti permanenti.

Qualcosa evidentemente nella realtà italiana non funziona Su questo punto desidero proporvi alcune domane ed un invito:

E’ vero che c’è lassismo e supina accettazione del fenomeno di speculazione che gira intorno alle micropermanenti?

E’ vero che c’è uno spreco delle risorse sociali e nazionali con visite mediche ripetute ed inutili, collari e presidi ortopedici controproducenti, fisioterapie che peggiorano la situazione con spese a carico del Servizio Sanitario Nazionale e delle compagnie di assicurazione?

Vorremmo essere affiancati ed aiutati nei nostri tentativi di ridimensionare il fenomeno da qualche magistrato e da qualche organismo dei consumatori che si ergano a paladini contro gli sprechi e la speculazione.

Proliferazione delle tabelle di risarcimento

E’ sotto gli occhi di tutti gli operatori l’effetto prodotto dalle tabelle proposte dal Tribunale di Milano lo scorso anno3 e recentemente ritoccate in modo rilevantissimo, soprattutto nei valori relativi ai microdanni e al danno morale.

Altri tribunali hanno proposto loro tabelle, alcune simili nei criteri a quelle milanesi, altre ancora più pesanti, altri uffici giudiziari continuano ad utilizzare metodi di calcolo diversi, altri ancora si affidano alla “fantasia” dei singoli giudici.

Tutto ciò crea notevolissime sperequazioni nei risarcimenti fra un luogo e l’altro, quando non si arriva, addirittura, a vederne anche tra diverse Sezioni di uno stesso Tribunale.

A tal proposito vorrei citare alcuni esempi che sono stati messi in evidenza in un articolo del Sole 24 ore del 27 maggio scorso.

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Le somme liquidate per il danno biologico da alcuni Tribunali in base all’età e al grado di invalidità permanente sono i seguenti:

15 ANNI

4

Punti Milano Brescia Venezia Genova Firenze Roma 5 9,3 12 12,5 28,5 9 7,4 40 265 186 200 228 220 203 80 801 532 480 456 624 618

40 ANNI

Punti Milano Brescia Venezia Genova Firenze Roma 5 8,05 10,8 10 21,7 7,2 5,9 40 229 167 160 174 176 160 80 693 478,8 440 348 499 645

Sono di immediata evidenza le sperequazioni ingiustificate ed in definitiva ingiuste verso il danneggiato e il debitore.

Le differenze, di cui ovviamente si deve tenere conto per valutare una lesione o un’altra, un soggetto leso o un altro, in una realtà geografica piuttosto che in un’altra, non trovano, negli esempi citati, alcuna giustificazione economica o sociale ma sono dettate semplicemente da scelte arbitrarie o da effetti imitativi.

Oltre a quanto detto deve essere segnalata anche la continua lievitazione del danno morale, soprattutto per i danni mortali, dovuto al proliferare, anche qui, di tabelle proposte dai Tribunali che producono una continua rincorsa verso l’altro.

Gli andamenti delle valutazioni e delle liquidazioni del danno fisico continuano, per i motivi che ho sinora citato, ad essere i principali responsabili del deterioramento dei risultati dell’RC Auto.

Il futuro ritengo si presenti preoccupante ed è necessario che tutti facciano la loro parte.

Vorrei pertanto mettere in evidenza che cosa le compagnie sia singolarmente sia soprattutto attraverso la loro Associazione, hanno cercato di fare sull’argomento.

Come affrontano le compagnie le realtà attuali?

Fin dal 1991 si sono avviati sul territorio incontri di sensibilizzazione verso i medici legali fiduciari delle compagnie soprattutto sul microdanno, cercando di affrontare il problema in modo razionale, evidenziando anche i risvolti sociali del problema, cercando soprattutto di coinvolgere la categoria che del resto è l’anello della catena più vicina alle Imprese. Gli incontri hanno visto oltre 1500 partecipanti (medici, operatori delle compagnie, legali) dibattere i problemi relativi al difficile compito di valutare e liquidare i danni alla persona nella peculiare prospettiva delle microlesioni.

Altre numerose iniziative hanno caratterizzato l’operato dell’ANIA in questi ultimi anni. Gruppi di lavoro con avvocati e magistrati, convegni sul tema, sempre nel tentativo di arrivare ad un tavolo comune per costruire una concreta convergenza sia nelle valutazioni mediche sia in quelle

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Il panorama che esce da queste esperienze è sconfortante.

Gli ultimi convegni, in particolare quello recente di Montecatini5, organizzato da ACOMEP per l’Associazione “Melchiorre Gioia” nel maggio 1995, hanno sgombrato definitivamente il campo da ogni illusione di arrivare ad una collaborazione con le altre categorie interessate.

Ogni componente tende a proporre le proprie soluzioni, a costruire le proprie valutazioni in un crescendo che appare senza fine.

Inoltre i continui convegni che le diverse categorie propongono, finiscono con l’essere la cassa di risonanza per nuove voci di danno, alcune fondate, altre totalmente fantasiose, nuove interpretazioni ed infine nuove tabelle di valutazione.

Non nascondo che ci sono anche elementi di qualche ottimismo.

Elementi di qualche ottimismo

Vi è stata la recente realizzazione di un accordo molto ampio tra le compagnie per disciplinare i sinistri con più danneggiati,

In questi casi, per danni a cose o a persone fisiche sino a 100 milioni, viene automaticamente individuato l’assicuratore che deve trattare il danno.

E’ un accordo che snellisce, da certezza e mira a contenere i costi assicurativi.

A tal fine è anche previsto che, se vi sono divergenze tra le imprese interessate, si dovrà ricorrere ad un arbitrato per risolverle.

Sta tramontando la trattativa in caso di danni alla persona

Una prima conseguenza del negativo stato di cose che precedentemente ho cercato di illustrare è che si assiste al proliferare di richieste che fanno riferimento alle varie tabelle, creando un vero e proprio muro di fronte al quale gli operatori delle compagnie sono disorientati ed è qui che mi ricollego al terzo ordine di problemi che avevo citato all’inizio.

Oggi si può facilmente cogliere un vero e proprio cambiamento nel modo di trattare i danni alla persona, una mutazione nel rapporto danneggiato-patrocinatore-liquidatore.

Sta tramontando la trattativa. Quella fase professionalmente creativa per l’operatore che, in base agli elementi istruttori e ad un leale confronto con la controparte o, più spesso, con il suo patrocinatore, produceva il risultato a cui tutti dovrebbero tendere: una equa transazione.

Ora si assiste ad un progressivo trincerarsi dietro alla burocratica presentazione della pretesa risarcitoria basata sulle più recenti sentenze e sulle tabelle relative al Tribunale più favorevole e alla conseguente presa d’atto del liquidatore.

Non c’è più il confronto ed il contraddittorio basato su una valutazione concreta del caso. Unica alternativa ad una penalizzante liquidazione per il nostri liquidatori resta la causa. E credo che, vista la non felice situazione degli uffici giudiziari italiani, un tale sviluppo sia negativo per tutti.

La situazione che ho descritto può essere facilmente rilevata anche dall’esame di pochi dati relativi ai costi medi degli esborsi.

Anche su questo punto quanto emerge è decisamente negativo: al fronte di un costo medio degli ultimi due anni che si è incrementato per il danno materiale introno al 7%, il costo medio del danno fisico è cresciuto più del 2%.

Questa situazione, da un lato, ha fatto lievitare in modo notevole i premi relativi alle polizze RC Auto, dall’altro ha creato grossi problemi finanziari alle Imprese rendendo insufficienti le riserve accantonate per i danni ancora aperti.

Le compagnie hanno bisogno dell’aiuto dei medici legali

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Le compagnie hanno preso atto della situazione e, credo, debbano essere nella necessità di agire a loro volta con l’aiuto di altri attori del mercato.

Una di queste categorie è quella dei medici legali.

Credo infatti che uno dei punti che ritengo fondamentali sia quello relativo al problema medico legale. Come ho già detto le Imprese hanno cercato in questi ultimi anni di avviare e sostenere un fattivo rapporto con i fiduciari medici che rappresentano peraltro una delle principali voci di spesa tra i collaboratori esterni.

Ed è proprio a loro che vorrei rivolgermi per sollecitare un impegno ancora più puntuale e preciso di quanto fatto sinora. Di fronte al caos delle valutazioni, alla mancanza di regole precise per prevedere gli sviluppi di tali valutazioni credo che un punto fermo per il futuro debba essere ricercato nell’operato dei fiduciari medici. Sono loro che devono darci un aiuto concreto nel respingere le tendenze speculative dei danneggiati, soprattutto nei microdanni, valutando in modo rigoroso i postumi di tale tipologia di danno ed escludendoli quando sono da escludersi.

Sono loro che devono essere rigorosi nel circoscrivere le voci di danno riconoscibili a quelle che la sentenza della Corte Costituzionale del 1986 ha evidenziato e, soprattutto in tema di danno patrimoniale, evitare duplicazioni risarcitorie ancora oggi diffuse in non poche sedi giudiziarie.

E’ comunque intenzione delle Imprese continuare a verificare e a sostenere le iniziative del mondo scientifico medico legale come quelle patrocinate dall’Associazione “Melchiorre Gioia”

quali la costituzione di un albo dei Periti Medico Legali6 e la predisposizione di un Codice Deontologico di comportamento.

Le Imprese sono poi nella necessità di agire anche in proprio. Il problema del risarcimento del danno fisico credo sia il punto su cui si giocheranno nei prossimi anni i risultati economici delle imprese e di conseguenza i risvolti di tali risultati sulle dell’RC Auto nel mercato liberalizzato.

Obiettivo dell’ANIA dovrà essere quello di proporre anch’essa indirizzi per la valutazione del punto di invalidità.

Sarà necessario, scegliendo nell’ambito di quanto già praticato nella realtà, elaborare il modello (combinazione di valutazione medica ed economica per i vari tipi di danno più o meno gravi) che sia maggiormente ispirato alla equità, per salvaguardare i diritti del singolo sia quando subisce una lesione sia quando, nella veste di utente, deve pagare il premio.

Un tale modello è peraltro già stato studiato ed elaborato, tuttalpiù il problema sta nel renderlo oggettivamente valido per il mercato, cercando occasioni opportune per una sua graduale applicazione.

Questa discesa in campo delle Imprese, in un settore che le ha viste sempre sostanzialmente isolate, porterà sicuramente a confronti e discussioni con gli altri componenti del mercato ma credo che, comunque, non possa più essere rimandata.

Conclusione

In conclusione vorrei ancora fermarmi un attimo su un ultimo possibile scenario qualora gli sforzi per una metodologia liquidativa del danno fisico più equa e più condivisa dalle varie componenti di mercato non dovesse sortire un risultato.

E’ quello che porta ad una iniziativa legislativa che introduca, attraverso forme tabellari più o meno rigide, un sistema certo di valutazione e liquidazione dei danni.

Paesi non lontani dal nostro, culturalmente e socialmente, come per esempio la Spagna, hanno scelto quest’ultima via, non senza problemi e resistenze ma con risultati nel complesso positivi.

A favore di una disciplina legislativa che regoli la materia possono essere addotte ragioni di certezza di diritto, di perequazione nei risarcimenti ed anche la possibilità di valutare economicamente gli sviluppi nei risarcimenti.

Andrebbero peraltro valutati bene i livelli di flessibilità che non devono contrastare con l’esigenza di mantenere, anche se temperata e compressa, la valutazione equitativa del giudice.

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Inoltre l’intervento legislativo dovrebbe tenere conto del parere e dell’esperienza di tutte le componenti in gioco e non solo di quella giudiziaria anche perché i livelli di risarcimento stabiliti per legge disciplinerebbero anche la liquidazione stragiudiziale dei danni che rappresentano oltre il 90 dei casi.

Come si può facilmente vedere i problemi ci sono e sono gravi. Noi vogliamo impegnarci fino in fondo nel ruolo che ci compete e che è quello di coprire i rischi e risarcirli nel modo più giusto e più equi secondo la realtà effettiva, tenendo però conto che il vigente sistema tariffario e il rapporto sinistri a premi deve trovare un equilibrio con il limite che non può essere valicato delle risorse economiche disponibili.

Dr. Luciano Roasio

Direttore Generale, SAI Assicurazioni, Torino

1 Si propongono i dati della SAI perché ritenuti rappresentativi della situazione di tutto il mercato sia perché la SAI è la compagnia leader del settore RC Auto, sia perché i fenomeni sono generalizzati.

2 Le cifre sono espresse in miliardi di Lire

3 pubblicate in TAGETE N° 3/96 (Parte I) e N° 4/96 (parte II)

4 Risarcimenti in milioni di lire nelle diverse città per determinati punti di invalidità

5 Vedi gli Atti del Congresso, Addito Salis Grano, Ed. ACOMEP, 1996 (di prossima uscita)

6 per ulteriori informazioni contattare l’Associazione “M. Gioia” (Tel. 050-54.25.21 - Fax 050-58.12.32)

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