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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO Caschi Bianchi: MOZAMBICO 2017

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Academic year: 2022

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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO  

Caschi Bianchi: MOZAMBICO 2017  

SCHEDA SINTETICA – MOZAMBICO (CELIM MILANO)  Volontari richiesti: N.2 (2 Sede Maxixe) 

PAESE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: MOZAMBICO

  Area di intervento: Cooperazione allo Sviluppo ai sensi della Legge 125/2014.

INTRODUZIONE

 

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

FOCSIV realizza il presente Progetto attraverso la ONG CELIM MILANO

CELIM Milano ha iniziato le proprie attività in Mozambico nel 2002 su richiesta della Caritas Italiana dopo l’alluvione che ha colpito le popolazioni del sud del Paese. Dopo una fase preliminare privata di un anno, a metà 2004 è iniziato un progetto triennale di promozione agro-zootecnica in sei zone rurali della provincia di Inhambane; il progetto implementato in consorzio con Caritas Italiana è stato co-finanziato dal Ministero degli Affari Esteri. Da metà 2006, sempre in campo agricolo, è stato avviato un progetto triennale di promozione agro-zootecnica in due distretti dell’interno della provincia Zambezia, con finanziamento principale di donatori privati. Il progetto ha avuto un’estensione per ulteriori due anni fino al 201. Sempre nel 2006 è partito un progetto triennale con principale co-finanziamento dell'UE, per il rafforzamento del sistema sanitario del Distretto di Moma, nella provincia settentrionale di Nampula, con particolare enfasi alla lotta all’AIDS e alle MST, in consorzio con CUAMM, ONG capofila. Il CELIM si è occupato della sensibilizzazione sulla prevenzione in ambito scolastico e comunitario.

Nel 2007 è stato avviato un programma multisettoriale, finanziato principalmente dalla CEI, per la promozione dell’autosufficienza alimentare e della salute delle madri e dei bambini in età prescolare, in tre distretti della provincia di Inhambane (Maxixe, Homoine e Panda). Sempre nel 2007 ha preso il via un progetto pilota di sensibilizzazione comunitaria nella lotta all’AIDS negli stessi tre distretti del progetto precedente. Nel 2008 è cominciato un progetto triennale di sviluppo socio-economico attraverso il turismo sostenibile nella provincia di Inhambane e specificamente in due distretti, ovvero Ihnassoro e Parco Nazionale di Zinave, Mabote. Nel 2012 è stato avviato un progetto di miglioramento delle condizioni igienico- ambientali nel distretto di Maxixe della provincia di Inhambane attraverso il miglioramento del sistema di gestione dei rifiuti urbani. Nel 2014 è cominciato un progetto triennale, cofinanziato dal Ministero Affari Esteri, per la promozione della pesca fluviale di piccola scala nei distretti di Mopeia e Morumbala nella provincia Zambezia. Infine nel 2015 è partito, in collaborazione con la locale Congregacao Sagrada Familia, un nuovo progetto che si pone l'obiettivo di migliorare la sicurezza alimentare e stimolare lo sviluppo dell'orticoltura eco-sostenibile nell'area di Maxixe nella provincia di Inhambane. Dai progetti esposti, si evince che CELIM ha maturato un'esperienza decennale nella Provincia di Inhambane, in modo particolare nel campo agricolo e alimentare, settore nel quale CELIM interviene da più di 30 anni nella limitrofe Zambia. In questi progetti e in linea con la sua mission, CELIM ha sempre avuto l'obiettivo di trasformare in modo permanente le comunità mozambicane, trasferendo competenze professionali ed economiche, nel corso di un intervento di durata finita in collaborazione con comunità, istituzioni e ONG locali. In tre parole, IMPACT TO CHANGE. Questo approccio ha permesso ai progetti di essere efficaci e sostenibili. Dal 2007 al

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2016 si sono inviati 36 volontari in servizio civile, di cui 13 nella provincia di Inhambane, che hanno supportato i partner locali nei seguenti progetti:

• Programma di sviluppo in aree rurali della provincia Zambezia attraverso la promozione agro- zootecnica (2006-2011);

• Un futuro per madri e bambini - programma multisettoriale in tre distretti della provincia di Inhambane (2007-2011);

• Sviluppo socio-economico attraverso il turismo sostenibile nella provincia di Inhambane (2008- 2011);

• Tutela dell'ambiente urbano e periurbano. Un progetto per il municipio di Maxixe (2012-2014);

• MOPESCA - Promozione della pesca fluviale a Quelimane (2014-2017).

I volontari hanno principalmente svolto funzioni di sostegno alle attività di formazione e di sensibilizzazione oltre che ricoprire un importante ruolo di stimolo e di testimonianza.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE O DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

Contesto Mozambico

Conquistata l’indipendenza dal Portogallo nel 1975, dopo circa 500 anni di colonizzazione, il Mozambico è tra le nazioni più povere del continente africano. L’emigrazione su vasta scala dei bianchi (principali detentori dell’economia), la dipendenza economica dal Sud Africa, la continua e grave minaccia della siccità e una più che decennale guerra civile hanno minato alle basi qualsiasi potenzialità di sviluppo del Paese. La vita politica è stata caratterizzata, ed ancora oggi risente, del conflitto tra il Fronte di Liberazione del Mozambico (FRELIMO, movimento politico di ispirazione marxista nato nel 1962 ed artefice dell’indipendenza nazionale) e l’esercito della Resistenza Nazionale del Mozambico (RENAMO, nato agli inizi degli anni ’80 e sostenuto dal regime bianco del Sud Africa). Nel 1992, anche attraverso la mediazione delle Nazioni Unite, si è posta fine alla guerra civile e nel 1994 è stata promulgata la nuova Costituzione che ha posto le basi per il multipartitismo. Le elezioni politiche, tenutesi alla fine del 2004, hanno confermato l’egemonia del FRELIMO sulla vita politica mozambicana, sancendo l’elezione (peraltro fortemente contestata e considerata piuttosto irregolare dagli osservatori internazionali) di Armando Emilio Guebuza, successore designato da Joaquim Chissano, alla guida del Paese per 18 anni. Dopo essersi imposto anche alle elezioni presidenziali del 2009, Armando Emilio Guebuza è stato poi sostituito da Filipe Nyusi (FRELIMO), eletto il 15 ottobre 2014.

Nonostante la fine del conflitto ed il tentativo di implementazione di riforme in ambito economico, le condizioni di vita della popolazione sono tuttora precarie. La popolazione paga ancora le conseguenze delle guerre che hanno insanguinato il Paese dagli anni ’60. In più, le recenti carestie e inondazioni hanno messo a dura prova la resistenza dei Mozambicani, che non sono ancora riusciti a cogliere i frutti dello spettacolare sviluppo economico che caratterizza il Paese dai primi anni duemila. Dal 2001 infatti il tasso di crescita medio annuo si è attestato attorno al 7,5% (nel 2015 si è fermato al 6,1%). Fattori trainanti di questo sorprendente sviluppo sono l’agricoltura e l’industria mineraria. I recenti progressi hanno impressionato anche il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, che rimangono però preoccupati per l’alto livello di corruzione che caratterizza i vertici politici del paese, l’eccesso di burocrazia e la forte dipendenza dagli aiuti internazionali e dagli investimenti esteri.

La significativa e contraddittoria crescita economica - limitata alla sola zona meridionale ed in particolare alla città di Maputo – tuttavia - non si è ancora tradotta in modifiche strutturali necessarie per ridurre la povertà e promuovere lo sviluppo umano: il 54,7% della popolazione vive ancora sotto la soglia di povertà e l’indice di sviluppo umano è pari a 0,416, collocando il Mozambico al 180° posto della classifica mondiale (2015).

Tra le problematiche più rilevanti che il Paese si trova ad affrontare va menzionata anche una cronica insicurezza alimentare, che interessa un mozambicano su 3. Gli standard sanitari nel Paese, inoltre, non sono adeguati: meno della metà della popolazione ha accesso ai servizi sanitari di base e malattie quali il colera ed il morbillo costituiscono problemi sanitari nazionali. E’ una popolazione molto giovane: il 45.13% ha tra 0-14 anni, il 21.43% tra 15-24, per un totale di oltre il 60% della popolazione. Questo perché la fertilità è altissima: in media 5,21 bambini ogni donna (dato del 2015), con una mortalità infantile elevata: oltre 70 morti ogni 1000 nascite. Inoltre, il 15,6% dei bambini è sottopeso. Questo dato è la rappresentazione della grave situazione sanitaria che colpisce questo paese (il paese impiega il 6,8% del PIL per la sanità). Solo il 21% della popolazione ha accesso ai servizi igienico-sanitari adeguati e il 51% ha accesso all’acqua potabile. Il 52% della popolazione adulta è al di sotto della linea di povertà (il 36,8% è sottonutrita). Le principali cause di morte sono associate alle grandi malattie. Sono stati registrati oltre 1milione e 800.000 casi di malaria l’anno; 553 casi di tubercolosi. Nel 2014 sono state registrate 44,900 morti per AIDS (con una diffusione del 11,1%), andando a compromettere gli sforzi di sviluppo perché colpisce una fascia produttiva della popolazione (da 15 a 49 anni), dato che gli individui economicamente attivi sono solamente il 37% del totale. Tale epidemia influisce anche sul tasso di scolarizzazione del paese, in quanto diminuisce la possibilità per le famiglie di inviare i figli a scuola.

Attualmente circa 2,6 milioni di alunni frequentano le scuole in Mozambico, ma questa percentuale si stima scenderà a causa della riduzione delle nascite, e dall’aumento dei nati infetti che non riusciranno ad iniziare il percorso scolastico. Un altro fenomeno che colpisce i giovani, e danneggia la loro l’istruzione, è il lavoro

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minorile che coinvolge il 39.4% dei minori tra 5-14 anni, per un totale di 1,369,080. Infatti, il 42,2% della popolazione è analfabeta e questa situazione riguarda soprattutto il genere femminile: solo il 45,4% è istruita (contro il 73,3% degli uomini). Non rassicurante è inoltre il rispetto dei diritti umani: si segnalano maltrattamenti e non equi procedimenti giudiziari, così come permangono ancora evidenti le restrizioni alla libertà di stampa: il Freedom of the press rankings (Rapporto 2016) colloca il Paese al 86° posto su scala mondiale, in una classifica di 197 Paesi. In questo senso, la vittoria alle ultime elezioni - ancora una volta - di un esponente del Frelimo ha riconfermato la supremazia del partito nella vita politica del Paese. La repressione politica e la limitata libertà di informazione restano dunque questioni irrisolte anche se, di recente, un accordo firmato tra l’ex Presidente Guebuza (FRELIMO) e la RENAMO (movimento di opposizione che riprende periodicamente le armi anche dopo la sottoscrizione degli accordi di pace del 1992), sembra abbia riportato la pace nel paese ponendo fine alle contrapposizioni politiche. Infine, il movimento migratorio verso le città e le zone costiere della popolazione, alla ricerca di migliori condizioni di vita e di lavoro, ha provocato negli anni significativi danni ambientali quali l’inquinamento dell’aria e dell’acqua e la desertificazione delle terre sovra sfruttate.

Di seguito si riportano le esperienze maturate dalle singole organizzazioni che opereranno nel Paese con il presente progetto e una breve presentazione dei rispettivi partner (nella parentesi l’ente che avrà la diretta responsabilità delle attività della sede e l’indicazione del codice Helios della sede).

DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE MAXIXE (CELIM MI - 76428)

La provincia di Inhambane è delimitata a nord dal corso del fiume Save al confine con le province di Sofala e Manica, a ovest dal fiume Changane che la separa dalla provincia di Gaza e a sud ed est dall’Oceano Indiano. La superficie totale è di 68.775 kmq (settima provincia del Paese per estensione, circa l’8,6%

dell’intero territorio) e comprende anche l’arcipelago di Bazaruto e altre isole minori; e una costa che si estende per circa 700 km. La popolazione conta 1.475.318 abitanti, di cui l’ 80% vive in aree rurali. Il distretto di Maxixe possiede la più alta densità demografica della Provincia di Inhambane, con una popolazione di 125.208 abitanti di cui circa il 55% sono donne e il 36% in età compresa tra 0 e 14 anni. Sul totale, il 20.3% vive in aree urbane, il 35.6% in aree suburbane e il 44.1% in aree rurali. L'Indice di Sviluppo Umano della provincia di Inhambane è del 0,304 in linea con quello nazionale del 0,384, il 45,8% degli adulti sono alfabetizzati e la popolazione in povertà assoluta ammonta al 51,7% (59% in zone rurali), percentuale molto più alta rispetto a quella nazionale pari al 39,8%. Il 96,9% non ha accesso all'acqua potabile e il 96,4%

non ha l'energia elettrica. Per quanto riguarda il settore sanitario, il 67% della popolazione ha trascorso più di un'ora in una struttura sanitaria, il tasso di mortalità infantile alla nascita (per 1.000) è del 92,9% mentre il tasso di mortalità materna nel 2008 era pari a 358/100.000 nati vivi (7,4% più che nel 2004), anche perché il 56% dei parti non avvengono in strutture sanitarie. Si stima una mortalità infantile (< di 5 anni) di quasi il 16%. Il 40% della popolazione dichiara di non sapere come si prevenga l’AIDS e la malaria rappresenta una delle patologie più frequenti assieme all’AIDS e alla tubercolosi. La Provincia contribuisce al 5% del PIL nazionale; L’agricoltura e la pesca, pur occupando l’80% della forza lavoro della provincia, è praticata prevalentemente a livello di sussistenza, e contribuisce solo per il 31% al PIL provinciale. I redditi sono molto scarsi a causa dell’uso di tecniche poco efficienti, di mancanza di attrezzature adeguate e delle irregolarità climatiche. Dal 60% all’ 80% di tutto il lavoro agricolo è svolto dalle donne, responsabili dirette di assicurare l’alimentazione alle famiglie. In comparazione al quadro nazionale, il settore della zootecnia provinciale è relativamente sviluppato. Le principali specie allevate sono: bovini, suini, caprini, ovini e specie di bassa corte. Il settore commerciale, seppure di rilevante e crescente importanza per l’economia provinciale contribuendo per il 25% al PIL, è ancora caratterizzato da una scarsa efficienza generale. Ciò è addebitabile in parte al limitato sviluppo dei sistemi di trasporto e della rete viaria insufficiente, e per altra parte all’inadeguato livello professionale degli operatori.

Nel territorio di Maxixe CELIM MI interviene nel settore Sicurezza Alimentare

Settore di intervento del progetto:Sicurezza alimentare

La speranza di vita media in Mozambico si aggira attorno ai 50 anni. In questo senso un ruolo determinante è giocato dalla problematica della malnutrizione, che presenta un quadro altamente preoccupante: il 44%

dei bambini sotto i cinque anni di età soffre di malnutrizione cronica, il 18% è sottopeso e il 4% presenta malnutrizione acuta. Accanto a questi dati si registrano percentuali preoccupanti relative alla carenza di ferro (circa il 75% dei bambini sotto i 5 anni è anemico -cfr. 2002-) e di vitamina A (circa il 69% dei bambini ne assume quantitativi insufficienti). La provincia riporta valori in linea con quelli nazionali: il calcolo dell’indice di consumo e di diversificazione alimentare dimostra che il 46% degli aggregati familiari ha un regime alimentare non adeguato; il 35% dei bambini sotto i 5 anni di età soffre di malnutrizione cronica, il 12% è sottopeso e il 3% presenta malnutrizione acuta. Il governo identifica come immediate cause della malnutrizione un’assunzione inadeguata di cibo e micronutrienti, concomitante con la presenza di

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malattie/infezioni. La dieta mozambicana, infatti, nonostante garantisca un adeguato apporto energetico, è tuttavia carente di grassi e proteine. Inoltre la presenza di malattie e infezioni è sia una concausa sia una conseguenza della malnutrizione, poiché una carente o cattiva alimentazione aumenta esponenzialmente l'esposizione dei bambini colpiti a malattie endemiche nell'area, come malaria, tubercolosi, diarrea e AIDS.

Al di sotto di queste cause immediate agiscono l’insicurezza alimentare, inadeguate pratiche di cura dei bambini e delle madri, un limitato accesso a buoni servizi igienico-sanitari, la povertà e la scarsa educazione che, nel caso delle donne, è ulteriormente aggravata dalla persistenza di disuguaglianze di genere.

Il progetto proposto da CELIM si propone di intervenire su due principali gruppi di problemi, che causano che i pasti dei nostri destinatari diretti (500 bambini) siano sbilanciati e poveri, portando a un alto tasso di malnutrizione:

1. Le tecniche di preparazione degli alimenti non sono adeguate principalmente perché le mamme e le educatrici hanno un basso livello di consapevolezza e di conoscenza sull’importanza di una dieta diversificata, sull’apporto nutritivo specifico dei diversi alimenti, sulla necessità di consumare un adeguato numero di pasti giornalieri, che non permette loro di diversificare e rendere più complete e soddisfacenti le diete dei loro figli (solo 150 su 500 mamme hanno introdotto almeno un nuovo alimento consigliato nella dieta dei propri figli). Inoltre le loro conoscenze sono limitate anche sulla necessità di adottare pratiche igieniche adeguate nella conservazione e preparazione dei cibi (solo 50 su 500 mamme ricorrono a pratiche igienico-sanitarie corrette nella preparazione dei cibi; solo 12 su 40 educatrici d'infanzia hanno superato il test sulla preparazione dei cibi nelle scuole d'intervento).

2. La scarsa disponibilità di prodotti alimentari di qualità è principalmente dovuta all'incapacità dell'agricoltura locale di garantire una produzione abbastanza diversificata e stabile, poiché praticata con tecniche di sussistenza e su un suolo particolarmente arenoso e povero (solo 200 su 500 famiglie hanno introdotto almeno 1 nuova varietà di prodotti autoctoni con elevato contenuto nutrizionale nell'orto familiare; assenza di orti scolastici produttivi utilizzati nelle mense delle 9 scuole target);

inoltre l'agricoltura non produce surplus e sottrae tempo all’educazione dei figli e all’attenzione alle basilari condizioni sanitarie.

I partner: per la realizzazione del presente progetto CELIM (MI) collaborerà con i seguenti partner:

Congregação Sagrada Familia di Maxixe: presente nel Distretto di Maxixe dal 1999, vanta una grande expertise nella pianificazione e gestione di interventi nei settori dell’educazione, della formazione tecnico- professionale e del supporto alle famiglie e ai gruppi più vulnerabili della società. A partire dal 2001 la Congregação ha investito fortemente sul settore dell’educazione dando vita ad una scuola superiore (Escola Secundaria Preuniversitaria “Sagrada Familia”) e al polo universitario UniSaf “Universidade Sagrada Familia”; sul territorio peri-urbano del Distretto ha realizzato e avviato le 9 scuole per l’infanzia coinvolte nella presente proposta di progetto, con l’obiettivo di garantire ai bambini, grazie ad un ambiente salubre e stimolante, una adeguata crescita fisica, umana e cognitiva ed una transizione armoniosa verso la scuola primaria. La sua forte presenza sul territorio le ha permesso di farsi portavoce dei bisogni della popolazione locale, evidenziando la necessità di un intervento volto a migliorare lo stato nutrizionale dei bambini e delle comunità. Nella fase di implementazione, forte della sua solida esperienza in campo socio-educativo e della profonda conoscenza delle specificità culturali del territorio d’intervento, sta affiancando il coordinatore e lo staff CELIM nell’organizzazione e nella gestione delle attività di formazione e sensibilizzazione sui temi proposti. Il rapporto di conoscenza e collaborazione esistente tra CELIM e la Congregação sta permettendo una condivisione profonda e immediata dei progressi fatti e delle difficoltà incontrate lungo il percorso garantendo una puntuale implementazione delle attività.

Nel settore Sicurezza alimentare CELIM MI interviene nel territorio di Maxixe con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.

Destinatari diretti sono:

¾ 500 madri

¾ 40 educatrici d’infanzia.

Beneficiari sono:

¾ circa 15000 bambini tra 0 e 5 anni residenti nel Distretto di Maxixe OBIETTIVI DEL PROGETTO

¾ fronteggiare la malnutrizione infantile accrescendo nelle mamme e nelle educatrici il livello di consapevolezza e conoscenza sull’importanza di una dieta diversificata, sull’apporto nutritivo specifico dei diversi alimenti, sulla necessità di consumare un adeguato numero di pasti giornalieri

¾ fronteggiare la malnutrizione infantile accrescendo la disponibilità di prodotti alimentari di qualità nella dieta alimentare locale

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COMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI

Per ogni sede di realizzazione del progetto si riportano di seguito il dettaglio delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi precedentemente identificati.

Azione 1. Organizzazione di 12 cicli di educazione nutrizionale per le 40 educatrici d’infanzia delle 9 scuole 1. Elaborazione e produzione di materiale didattico specifico a carattere ludico/ricreativo, che sarà

inserito all’interno delle attività curriculari

2. Incontri formativi per le educatrici d’infanzia sui temi della corretta alimentazione 3. Incontri formativi per le educatrici d’infanzia sullo status nutrizionale dei bambini

Azione 2. Organizzazione di 12 cicli di sensibilizzazione sulla corretta alimentazione per le 500 madri 1. Elaborazione e distribuzione di materiale esplicativo/informativo

2. Incontri mensili di sensibilizzazione/formazione

Azione 3. Organizzazioni di dimostrazioni pratiche sulla preparazione dei cibi per le 500 madri e le 40 educatrici d’infanzia

1. Acquisto dei kit per le dimostrazioni

2. 6 dimostrazioni pratiche annuali di preparazione dei cibi con prodotti locali e in buona parte provenienti dagli orti scolastici

3. Introduzione dei cibi proposti nella dieta scolastica

Azione 4 Diffusione di spot radiofonici con diffusione distrettuale sui temi della corretta alimentazione 1. Incontri per la definizione dei contenuti tematici

2. Produzione degli spot radiofonici 3. Trasmissione degli spot radiofonici

Azione 5 Organizzazione di 12 sessioni formative sull’utilizzo di colture autoctone e di tecniche di agricoltura organica per 500 madri

1. 12 sessioni di formazione, ognuna di 4 incontri annuali, sulle tecniche di agricoltura sostenibile e sulla promozione delle colture autoctone con un più elevato e diversificato apporto nutritivo

2. Dimostrazioni pratiche sui contenuti delle formazioni 3. Visite agli orti familiari

Azione 6 Realizzazione di 9 orti scolastici comunitari gestiti in compartecipazione da 18 educatrici d’infanzia (2 per scuola) e 54 madri (6 per scuola)

1. Messa a coltura degli orti con colture promosse durante le sessioni formative

2. Impiego e distribuzione della produzione agricola che sarà divisa tra la mensa scolastica e le madri beneficiarie

Azione 7 Produzione e utilizzo del compostaggio negli orti scolastici e familiari

1. Produzione mensile di 3,5 tonnellate circa di compost al mese (400 kg circa per scuola)

2. Riutilizzazione di parte del compost prodotto negli orti scolastici, distribuzione di un altra parte del compost alle madri beneficiarie coinvolte nelle attività di produzione e inserimento dell’eventuale eccedenza nella rete di vendita del compost prodotto dal Centro di Compostaggio “Natureza”.

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

Il volontario/a in Servizio Civile n°1 sarà di supporto alle attività nutrizionali nelle seguenti attività:

¾ Supporto all’organizzazione di percorsi formativi di educazione nutrizionale

¾ Collaborazione alla elaborazione e produzione di materiale didattico specifico a carattere ludico/ricreativo

¾ Supporto all’organizzazione di incontri formativi per le educatrici d’infanzia sui temi della corretta alimentazione e sullo status nutrizionale dei bambini

¾ Supporto all’elaborazione e distribuzione di materiale esplicativo/informativo per una corretta alimentazione

¾ Collaborazione alla realizzazione di dimostrazioni pratiche annuali di preparazione dei cibi con prodotti locali provenienti dagli orti scolastici

¾ Supporto per l’introduzione dei cibi proposti nella dieta scolastica

¾ Supporto per la definizione dei contenuti tematici per una corretta alimentazione per spot radiofonici con diffusione distrettuale

¾ Collaborazione alla produzione e trasmissione di spot radiofonici

Il volontario/a in Servizio Civile n°2 sarà di supporto alle attività di agricoltura sostenibile e in specifico nelle seguenti attività:

¾ supporto a corsi formativi per la diffusione di tecniche di agricoltura sostenibile e di culture autoctone

¾ supporto per le dimostrazioni pratiche dei contenuti della formazione

¾ supporto per la visita di orti famigliari pilota

¾ supporto alla realizzazione di orti scolastici

¾ supporto alla pianificazioni interventi informativi rivolti alle insegnanti sulla corretta gestione e manutenzione degli spazi adibiti a produzione agricola;

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¾ supporto alla formazione delle mamme sulla possibilità di ampliare la varietà produttiva dei loro vivai domestici e sulle modalità per ottimizzare la loro resa;

¾ supporto all’impiego e distribuzione della produzione agricola prodotta dagli orti comunitari

¾ supporto alla formazione per la produzione utilizzo del compostaggio negli orti scolastici e famigliari

REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Si ritiene di suddividere i requisiti che preferibilmente i candidati devono possedere tra generici, che tutti devono possedere, e specifici, inerenti gli aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare.

Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet;

Specifici:

MAXIXE (CELIM MI 76428) Volontario\a n° 1

¾ Preferibile diploma e/o corso di laurea o formazione in ambito nutrizionale e socio educativo

¾ Preferibile buona conoscenza della lingua portoghese Volontario\a n°2

¾ Preferibile diploma e/o corso di laurea o formazione in ambito di tecniche di agricoltura sostenibile

¾ Preferibile buona conoscenza della lingua portoghese

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ULTERIORI INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la di quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ I volontari sono tenuti ad abitare nelle strutture indicate dall’Ente;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale.

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio:

Rischi politici e di ordine pubblico:

ATTIVITA’ DI GUERRIGLIA:

Sebbene non siano stati registrati scontri militari dal settembre 2014, persiste la tensione politica tra le fazioni e i partiti che sostengono il Governo mozambicano e il principale partito di opposizione Renamo (Resistenza Nazionale Mozambicana), che dispone – tra l’altro - di gruppi armati para-militari. Le Autorità locali raccomandano quindi di prestare massima attenzione durante gli spostamenti via terra nella zona centrale del Paese (Province di Sofala, Manica, Tete, Zambesia e nord di Inhambane), dove hanno luogo periodici scontri armati, e di evitare possibili assembramenti e manifestazioni, in particolare nella città di Beira. Inoltre, consigliano vivamente di evitare di percorrere il tratto stradale della EN1 lungo la Provincia di Sofala, dove si sono recentemente registrati attacchi armati contro i veicoli in transito. Particolarmente pericolosi sono anche i tratti compresi tra il fiume Save e Muxungue e tra Nhamapadza (distretto di Marínguè) e Caia, ove al momento si circola obbligatoriamente con convogli scortati dalla forze di sicurezza,e dove alcuni civili sono recentemente rimasti coinvolti in operazioni militari con notevoli rischi per la propria incolumità. Egualmente da evitare la strada EN7 tra le città di Chiomoio e Tele. Nello specifico l’area di Caia, sebbene si trovi in una delle province, quelle di Sofala, che si è segnalata in passato per azioni di guerriglia, non ha registrato negli ultimi anni scontri armati militari. E’ peraltro consigliato di limitare gli spostamenti e la circolazione a casi di oggettiva necessità, soprattutto nel tratto tra il fiume Save e Muxungue, nella provincia di Sofala, e nel Distretto di Gorongosa della stessa provincia di Sofala.

CRIMINALITA’:

Sono in aumento, in particolare nella città di Maputo, episodi di criminalità tra cui aggressioni a scopo di rapina operati da gruppi armati, anche alle automobili in transito o in sosta ai semafori – tanto nelle ore diurne che notturne – nei quartieri centrali della capitale. Negli ultimi tempi si sono registrati anche alcuni assalti armati, con il fine di rubare autovetture, lungo la strada che collega il Mozambico con lo Swaziland, in particolare nei pressi dei posti di frontiera di Goba e Namaacha. Continuano a verificarsi, inoltre, sempre a Maputo, casi di rapimento a scopo di estorsione, anche a danno di cittadini stranieri. Il territorio di Morrumbene è caratterizzato da rari fenomeni di microcriminalità che comportano il rischio potenziale di furti e rapine.

Rischi Sanitari:

STRUTTURE SANITARIE:

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le precarie condizioni igienico-sanitarie hanno subito un discreto miglioramento nella capitale. Le strutture sanitarie, in particolare quelle private, sono in grado di assicurare la diagnosi e la cura delle più comuni patologie, compresa la malaria.

MALATTIE PRESENTI:

su tutto il territorio del Paese è presente la malaria di tipo clorochinoresistente. In generale nelle regioni interne, nelle zone rurali del centro ed in quelle del nord del Paese sono presenti a carattere endemico le seguenti malattie: malaria, meningite e tubercolosi, epatite, colera, dissenteria ed altre malattie gastrointestinali. E’ rilevante, inoltre, il problema dell’Aids.

Altri Rischi:

MINE:

Su una parte del territorio del Mozambico (in particolare nelle Province di Sofala, Manica e Inhambane), viene ancora segnalata la presenza di campi minati da bonificare. Le Autorità locali sono attivamente impegnate ad eliminare completamente tutte le mine che furono disseminate in tutto il paese durante la guerra civile (1977-1992).

INONDAZIONI:

Alcune zone sono esposte a rischio di inondazione durante la stagione delle piogge. Per cui, tra novembre e febbraio, si raccomanda massima cautela e di evitare le zone ove maggiore potrebbe essere l'esposizione al rischio di inondazioni. Il territorio di Mocodene non è tra le zone esposte a rischio di inondazione durante la stagione delle piogge.

TRASPORTI:

Pur garantendo gli spostamenti lungo tutto il territorio mozambicano, i mezzi pubblici e privati di trasporto sono in pessimo stato di manutenzione. Particolare attenzione deve essere fatta sull’utilizzo dei voli aerei interni. Il Mozambico è inserito nella lista dei Paesi i cui vettori aerei non possono volare nell’UE. Tale misura comprende i voli operati dalla LAM, la principale compagnia aerea mozambicana, che è l’unica compagnia che assicura regolari voli di linea di collegamento da e per la capitale Maputo con le altre principali città del Paese. Inoltre, nel corso della stagione delle piogge, tra novembre e aprile, si raccomanda massima cautela e di evitare le zone ove maggiore potrebbe essere l'esposizione al rischio di inondazioni, consultando al riguardo i siti delle principali agenzie di viaggio e delle compagnie aeree (oltre al sito Viaggiare Sicuri).

COMPETENZE ACQUISIBILI

Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente progetto, avranno l’opportunità di acquisire sia specifiche conoscenze, utili alla propria crescita professionale, a seconda della sede di attuazione del progetto, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.

Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di specifiche conoscenze:

¾ Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva anche a livello internazionale;

¾ Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;

¾ Accrescimento del panorama delle informazioni utili per una efficace relazione interculturale;

¾ Acquisizione di conoscenze tecniche relative alla progettualità;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’intervento sul territorio;

¾ Rafforzamento delle conoscenze relative al dialogo sociale;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’analisi, la sintesi e l’orientamento all’obiettivo

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di problem solving;

¾ Approfondimento delle tecniche di animazione e\o educazione;

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro in equipe;

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa);

¾ Acquisizione delle conoscenze tecniche relative al proprio settore di formazione.

Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle conoscenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto.

FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI

La formazione generale verrà erogata come evidenziato nel sistema di formazione accreditato. E sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto

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FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI

La formazione specifica sarà realizzata in parte Italia e in parte in loco, nei Paesi di realizzazione del progetto. La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore, una parte delle quali sarà realizzata nelle sedi di appoggio in Italia e per la restante parte realizzata nelle sedi all’estero di attuazione del progetto, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio dello stesso.

Per la sede di MAXIXE- (CELIM MI - 76428)

Tematiche di formazione

Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica del Mozambico e della sede di servizio Presentazione del progetto

Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto Conoscenza dei partner locali di progetto

Conoscenza di usi e costumi locali

Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari

Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile sulla sede (presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)

Informazioni di tipo logistico

Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi Elementi di base della Sicurezza alimentare

La malnutrizione in nei paesi in via di sviluppo: cause generative e azioni di contrasto.

Conoscenza base di scienza della nutrizione

Elementi base per l’organizzazione di corsi di formazione di educazione nutrizionale Metodologia, organizzazione e gestione di gruppi nei paesi tropicali

Elementi base per la realizzazione di percorsi formativi per una corretta alimentazione (preparazione cibo e attività dimostrative pratiche)

Elementi base per campagna educative sulla corretta alimentazione anche con uso di spot radiofonici Elementi base su colture autoctone e agricoltura sostenibile

Elementi base per la realizzazione pratica di orti comunitari e famigliari Corso sulle caratteristiche e sull’utilizzo del compost prodotto da orti scolastici

DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

CELIM MI MILANO

VIA DEGLI ARCIMBOLDI, 5,

20123

02-58316324 www.celim.it

¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a celimilano@postacert.it e avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto “CASHI BIANCHI: MOZAMBICO 2017”

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

Riferimenti

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