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Risposte a cura di Mattia Bernardini, cantante della band

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Academic year: 2022

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Risposte a cura di Mattia Bernardini, cantante della band

Dodici anni di carriera alle spalle, dove volete arrivare?

Eh sì, in effetti sono tanti, ma non ne abbiamo ancora abbastanza. Qualche anno fa abbiamo attraversato momenti difficili, e pensavamo di essere costretti a capitolare da un momento all'altro. Ma adesso abbiamo ritrovato le forze, siamo carichi e vorremo continuare a proporre la nostra musica in più posti possibili, soprattutto i brani nuovi che ci piacciono molto e ci

rappresentano bene. L'anno scorso al Bay Fest a Rimini abbiamo assistito al concerto dei Bad Religion, erano fantastici: tutti con i capelli grigi e stempiati, con le camicie a quadri, a suonare punk a più di cinquanta anni. Ed erano credibili, schietti, attuali e per nulla anacronistici. Ecco dove vorremmo arrivare, a fare come loro.

Siete nati nel 2006 come e perché?

Nell'aprile del 2006 io (Mattia) ero uno skater asociale diciannovenne, appassionato di punk.

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Marco, il batterista, era un ragazzo depresso che da pochissimo aveva ripreso a suonare la batteria dopo una fortissima delusione amorosa. Io suonavo in un'altra band, che era stata chiamata per un concerto. Due settimane prima, alcuni componenti diedero buca. Per non rinunciare alla data, chiamai Marco alla batteria, un sassofonista e un bassista, tirando fuori una formazione apparentemente assemblata a caso, che doveva esistere solo per quella data e poi non suonare più. Invece, il concerto andò così bene che poi ci richiamarono subito per una seconda data, e da lì in poi fu come spingere una palla giù per una discesa. E adesso siamo qua.

I passaggi più importanti di questi 12 anni?

Nei primi anni di attività abbiamo cercato di suonare il più possibile in giro, andando anche dove sembrava impossibile o scomodo. Il primo passo veramente importante è stato il primo vero e proprio album, "Anziani a vent'anni", registrato a Ravenna presso lo Studio 73. Nonostante le difficoltà, siamo andati avanti e abbiamo pubblicato il secondo album "Tutto Contro" nel 2013, che parla appunto degli ostacoli che si trova davanti un musicista emergente nel mondo moderno. Poi ci siamo interessati alla scena estera, e nel 2014 abbiamo realizzato uno split album con due band messicane, dal titolo "Boleto Redondo". Siamo stati in tour in Messico nel 2015, un'esperienza fantastica che abbiamo raccontato in un libro "La buena onda" e in un DVD. Nel 2016 abbiamo festeggiato 10 anni pubblicando il terzo album "Tragicomìa", e nel 2017 il quarto album "Anancasmi", che parla dei disturbi ossessivo compulsivi. Nel 2018 infine abbiamo pubblicato da pochissimo l'album dal vivo "Last live at Terrazza sul Lago".

Quali sono i segreti della vostra musica?

Essere sinceri, senza dubbio. Ogni cosa che diciamo nei testi, ogni melodia e ogni giro di chitarra o dei fiati è spontaneo, naturale. Non c'è niente di inventato. Questo è l'unico modo per noi di sfogarci, di divertirci, di esternare le nostre emozioni e le nostre idee, e di cercare di mitigare il disagio permanente che sentiamo dentro. Il pubblico se ne accorge, se canti

qualcosa che non ti appartiene. E viceversa, se ti vede convinto in quello che dici, ti capisce e si diverte anche di più.

Tra di voi siete affiatati o vi scontrate spesso e, se si, per cosa?

Ormai siamo come fratelli. Certo, non mancano i momenti di contrasto, ce ne sono stati soprattutto in passato, ma siamo sempre riusciti a risolverli. I motivi di contrasto derivano sempre da qualcosa di esterno: molto spesso la difficoltà di far coesistere tutti gli impegni ed i problemi personali di ognuno di noi con le attività del gruppo. Tuttavia l'ironia e l'umorismo, a volte portati quasi all'esagerazione, ci hanno permesso di superare momenti difficili e

chiaramente, una volta fatto quadrato e affrontata la tempesta, cresce tantissimo l'amicizia e la fiducia fra i compagni di avventura.

Parlatemi di questo nuovo album

Questo album è sicuramente speciale per noi. Poco fa abbiamo parlato del nostro primo concerto nel 2006... Be' fu proprio alla Terrazza sul Lago (anche se allora aveva un'altra

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gestione e non si chiamava così). Diversi anni dopo, nel 2012, riaprì con una nuova fantastica gestione, sotto il nome di Terrazza sul Lago. In men che non si dica diventò un punto di

riferimento per la zona, sia per la buonissima cucina, che per la selezione delle birre di alta qualità, che per la musica dal vivo. Praticamente diventò per noi come seconda casa fin da subito, da quella calda, intensa e indimenticabile estate del 2012 che segnò l'inizio di una stupenda avventura. Nel corso degli anni ci abbiamo suonato ben cinque volte, in un crescendo di successo e devastazione. Nel 2018, un fulmine a ciel sereno. Da un momento all'altro si viene a sapere che la Terrazza sul Lago è costretta a chiudere i battenti. Ci viene affidata proprio la serata di chiusura del 27 gennaio 2018. Come descrivere le emozioni profonde e fortissime che si provano salendo sul palco della Terrazza per l'ultima volta, suonando davanti ad un locale strapieno come non mai di volti amici? La musica parla senza dubbio meglio delle parole. Ecco perché abbiamo deciso di registrare il concerto come si deve: sia l'audio come multi-traccia (curato da Francesco Varzi) che le riprese video multi-camera (curate da Low Party Prod). Infine, abbiamo affidato il mix ed il master audio al mitico Riccardo Pasini dello Studio 73 di Ravenna, che da anni cura il nostro suono sui dischi. E con immenso piacere, presentiamo il risultato che ne è venuto fuori.

E ora un tour di rilevanza con tappe in Germania, Svizzera e Regno Unito. Cosa vi aspettate?

In Germania e in Svizzera ci siamo già stati negli anni passati, e sappiamo bene che è una realtà fertile dove i musicisti possono trovare molte soddisfazioni, soprattutto per il nostro genere. C'è una cultura musicale incredibile, la gente ascolta e balla le tue canzoni anche se

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canti in italiano, ti comprano i dischi e le magliette, si sforzano di capire, e lo fanno volentieri.

Per questo abbiamo spinto per tornarci. In Inghilterra invece è una cosa nuova: abbiamo voluto tentare e non sappiamo bene cosa aspettarci. Di certo lo ska original ed il punk 77 vanno molto bene; noi suoniamo una via di mezzo fra le due cose, che forse farà storcere un po' il naso ai puristi, ma siamo speranzosi. Vediamo come va, sicuramente sarà un'esperienza interessante.

Cosa ripudiate (se ripudiate qualcosa) della musica dei giorni nostri?

La superficialità. Anche se probabilmente è una colpa più degli ascoltatori che degli artisti stessi. Ci dispiace molto vedere che oggi tutto viene ascoltato senza attenzione, senza apprezzamento, e che anche l'album più bello e curato finisce nel dimenticatoio dopo pochissimo tempo. I recenti successi in stile fuoco di paglia di youtuber che, per quanto possano piacere o meno, hanno obiettivamente una formazione ed una cultura musicale di scarso livello, sono la triste testimonianza dei tempi attuali. Bisognerebbe magari ascoltare più attentamente, e capire cosa ci sta dietro un testo o una canzone: anche perché così facendo ci si gode molto di più la musica.

I vostri gruppi o cantanti preferiti e perché?

Derozer, Persiana Jones, Punkreas, Statuto, ed in generale tutta la scena ska punk italiana di fine anni novanta. Ci siamo cresciuti con questa musica, ha accompagnato la nostra

adolescenza e non siamo diventati grandi abbastanza in fretta per cercare di farne parte. Ma adesso guardiamo avanti e se siamo contenti di ciò che siamo diventati, è anche in parte merito di questi artisti sinceri che hanno scritto la storia della musica alternativa italiana.

La canzone che vi ha uniti e quella preferita di ognuno di voi nella storia della musica?

La canzone che ci ha spinto ad iniziare a suonare insieme, ed è probabilmente anche la primissima che abbiamo suonato in sala prove, è "Straniero" dei Derozer. Ci trovavamo in un periodo di difficoltà, eravamo nemmeno ventenni, e l'album "chiusi dentro" dei Derozer fu un colpo di fulmine. Citando le parole di Marco, il batterista: «quelle chitarre distorte avevano lo stesso suono del malumore che si annidava nei pensieri, la batteria lo stesso andamento

frenetico del battito cardiaco, la faccia pronta a tutto di Seby era l'unica in grado di reggere quei giorni, come del resto la musica punk era l'unica alternativa». Le canzoni preferite di ognuno di noi sono le seguenti... Mattia, chitarra e voce: "Zeta Reticoli" dei Meganoidi, capolavoro

assoluto della musica italiana alternativa. Marco, batterista: "La Nave" dei Persiana Jones con collaborazione di Seby dei Derozer. Riccardo, bassista: "Dinosaurs will die" dei NOFX.

Francesco, trombettista: "Guns of Navarone" degli Skatalites. Valerio, trombonista: "Voglie impresse" delle Pornoriviste.

I vostri gusti musicali sono identici od ognuno di voi va per la propria strada?

I nostri gusti non sono proprio uguali, ma marciano nella stessa direzione, che è quella poi del genere che suoniamo, lo ska punk. Io (Mattia) e Riccardo abbiamo praticamente gli stessi gusti, ascoltiamo principalmente skacore sia italiano che estero, in particolare messicano e

californiano, ma anche molto hardcore melodico scuola anni novanta. Siamo noi che spingiamo

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per alzare i bpm delle canzoni... facendo protestare gli altri! Marco è il massimo esperto musicale e ascolta un po' di tutto, dal punk italiano al brit pop inglese, passando per i Diaframma: ha una cultura davvero vasta. Francesco e Valerio, la sezione fiati, prediligono original ska e rocksteady, ma anche e soprattutto musica demenziale, dando spago al lato più ironico del nostro stile.

Possiamo dire che tutti con l'aiutino tecnologico possono fare oggi musica?

La tecnologia aiuta molto, perché magari anni fa ci volevano un sacco di soldi per registrare un album di qualità, mentre ora si può fare con una cifra abbordabile. Tuttavia, se non sai suonare, non vai molto lontano... Diciamo che la tecnologia è solo il braccio, ci vuole una mente per muoverlo, ma anche e soprattutto un cuore di artista. La passione è il vero motore che spinge a fare musica di qualità.

Progetti futuri a medio o breve termine?

Vogliamo dare il massimo durante il tour estivo, come già detto in precedenza, non vediamo l'ora di suonare all'estero e soprattutto di tornare in Messico in agosto. Quello sarà senza dubbio il progetto più importante dell'estate 2018. Poi, abbiamo già alcuni brani nuovi, e ci piacerebbe metterci le mani sopra per arrangiarli e dargli una forma più definitiva; adesso con tutti gli impegni live non è possibile, così dovremo aspettare l'autunno. Non sappiamo se faremo a breve un altro album, ma non lo escludiamo. In dodici anni non ci siamo praticamente mai fermati e l'obiettivo rimane sempre quello, andare avanti con nuove canzoni, nuovi concerti e nuove idee.

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MANOVALANZA WORLD TOUR 2018

20/04 – Free Revolution Live Club – Città di Castello (PG) ITA 19/05 – Montenero d’Orcia (GR) ITA

25/05 - Suedmusik Kulturfestival 2018 - Hamburg DE 26/05 – NIGRock Festival 2018 – Bad Bederkesa DE 02/06 – Bike Bar Cinetico – Cervia (RA) ITA

22/06 - Peace Prod. Summer Showcase - Queen St. Brewhouse – Colchester Essex UK 24/06 – Stowfiesta – StowMarket Suffolk UK

05/07 – Primary Irish Pub – Ravenna ITA

02/14 August MEXICO TOUR 2018 (to be announced) 24/08 – Contra Festival – Liebistorf CH

Biografia

I Manovalanza sono un gruppo ska-punk italiano attivo dal 2006. In 11 anni di carriera la band ha pubblicato 4 album e collezionato oltre duecento concerti, fra i quali un tour in Messico nel 2015. Il primo goliardico album dal titolo Anziani a vent'anni è stato pubblicato nel 2011, in auto produzione. Il secondo album Tutto Contro, più ponderato e critico, è datato ottobre 2013, sempre in auto produzione. Nel 2014 i Manovalanza hanno pubblicato uno split album internazionale dal titolo Boleto Redondo, iniziando poi una collaborazione con l'etichetta

messicana Impacto Records. Nel 2015 la band è stata in Messico per un tour di due settimane con un totale di 10 concerti. Nel 2016 in occasione del decimo anniversario di attività è uscito il terzo album della band, dal titolo Tragicomìa. Nel 2017 la band ha pubblicato un libro dal titolo

"La buena onda" che narra insieme ad un DVD le vicende del tour messicano del 2015. Il libro è stato presentato in una conferenza stampa presso il Comune di Sansepolcro alla quale è

seguito un tour di presentazioni e concerti in giro per il centro Italia. Dopo il tour i Manovalanza sono tornati allo Studio 73 di Ravenna per le registrazioni del quarto disco dal titolo Anancasmi, un concept album dedicato ai disturbi ossessivo-compulsivi. L’album è uscito il 31 luglio 2017 sia in Italia che in Messico con la coproduzione fra Manovalanza e Impacto Records.

Attualmente la band è in tour in tutto il mondo per la promozione del nuovo lavoro discografico Last Live at Terrazza sul Lago, pubblicato il 7 maggio 2018.

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