DATA:
AGG:
RIF.TO:
SCALA:
OGGETTO:
KF22 maggio 2021
Compagnia Energetica Alto Buthier srl (C.E.A.B.)
fraz La Chenal 6 11010 Doues (AO)
REALIZZAZIONE DI NUOVA CENTRALE IDROELETTRICA IN LOCALITÀ VILLAR-ENSON
- CENTRALE "MOULIN 2" -
Regione Autonoma Valle d'Aosta
faber ingegneria associazione professionale
Via Malherbes, 8 11100 Aosta (AO) Tel. e fax. 0165.548844 magliano@faberingegneria.it
Comune di La Salle
PROGETTO DEFINITIVO
Via Malherbes, 8 - 11100 Aosta (AO) Tel. e fax. 0165.548844
joelc@tiscali.it
RELAZIONE D.RG
GENERALE
1 P
REMESSALa presente relazione è redatta a corredo della valutazione di impatto ambientale per l’utilizzo di acque, a fine idroelettrico, prelevate dal canale irriguo Rû du Moulin nel comune di La Salle. L’impianto sorgerà tra le frazioni Grassey e Villar-Enson.
Il progetto in oggetto ricade fra quelli elencati al punto 2 lettera L dell’allegato B alla L.R.
12/2009 ed è pertanto assoggettato a procedura regionale di valutazione degli impatti ambientali.
La presente relazione tecnico-descrittiva e gli altri elaborati sono redatti seguendo la Deliberazione 3924 del 2007.
Il progetto di cui alla presente relazione sfrutta esclusivamente canali o condotte esistenti senza incremento di portata derivata.
Le integrazioni richieste dalla Conferenza dei Servizi del 25 marzo 2021 sono evidenziati con carattere di colore rosso.
in località Villar-Enson - centrale "Moulin 2"
pag.2
Richiedente
Ragione sociale: Compagnia Energetica Alto Buthier (C.E.A.B.) s.r.l.
Forma giuridica: Società a Responsabilità Limitata Sede legale: Fraz. La Chenal 6, 11010 - Doues (Ao) Partita IVA: 01131990077
REA: AO – 69997
2 D
ESCRIZIONE DELL’I
NTERVENTO E DELLES
OLUZIONIA
DOTTATEIl progetto prevede la realizzazione di un impianto idroelettrico nel comune di La Salle tra la frazione di Grassey, dove sorgerà l’opera di presa, e la frazione Villar-Enson, dove sorgerà la centrale di produzione con annessa cabina di consegna MT. L’impianto sarà alimentato dalle acque del canale Moulin, che è parte del reticolo irriguo del CMF dell’omonimo Rû.
La scelta di realizzare un impianto idroelettrico è discesa sia da condizione idrologiche e morfologiche del pendio, sono disponibili buone quantità di acqua su un versante fortemente acclive, sia dalla presenza sul territorio di quasi tutte le infrastrutture necessarie alla conduzione dell’impianto.
L’impianto prevede una sola macchina che sarà operativa durante tutto l’anno. Il locale, in località Villar-Enson, che ospiterà la macchina sarà completamente interrato fatto salvo l’accesso.
Inoltre, tale struttura ospiterà anche la cabina di trasformazione MT e il locale di misura.
L’opera di presa e la vasca di carico, entrambe di nuova costruzione, sorgeranno in frazione Grassey. La vasca di carico sarà interrata, fatto salvo gli accessi e la parete con lo scarico di troppo pieno nel canale Moulin.
La soluzione prevede un salto fiscale di 167.6 m e una condotta di adduzione lunga circa 550 m. La condotta sarà di tipo PEAD DN 350 mm fino a 25 bar.
2.1 P
RINCIPALI INTERVENTI DA EFFETTUARE• Realizzazione della opera di presa sul Rû du Moulin con griglia di tipo coanda;
• Messa in terra di tubazione PEAD a parete strutturata DN 600 a pelo libero per il convogliamento delle acque tra l’opera di presa e la vasca di carico;
• Realizzazione della vasca di carico in c.a. interrata;
• Messa in terra di tubazione PEAD DN 350 tra la vasca di carico e la centrale di produzione;
• Messa a terra tra la vasca di carico e la centrale di 2 cavidotti PVC DN 125 per cavi BT e cavo di segnale per telegestione della presa;
• Realizzazione di un locale per l’allocazione della centralina e del locale di consegna:
il locale sarà interrato ad eccezione della facciata per l’accesso al locale. Questa
sarà rivestita di pietrame e dotata di portone di ferro verniciato;
• Messa in terra di tubazione PEAD a parete strutturata DN 600 a pelo libero o canale per il riconvogliamento delle acque in alveo;
• Messa a terra di cavidotto PVC DN160 fra il locale di consegna e il palo DEVAL esistente per connessione con la rete esistente;
• Messa a terra di condotta PVC DN200 per fognatura comunale fra le fra. Grassey e Villar-Enson (sino al pozzetto esistente)
2.2 C
ARATTERISTICHE TURBINA,
GENERATORE E TRASFORMATORE(
STIMATI)
Turbina tipo Pelton ad asse orizzontale ad un getto, avente le seguenti caratteristiche:
• numero dei getti: 2
• diametro getti: 38 mm
• portata massima: 150 l/s
• disposizione dell'asse: orizzontale
• completa di tuberie di alimentazione, telaio di fondazione con tubo di scarico, giunto di azionamento del generatore.
• Rendimento turbina >86% (100%-->40% della portata)
• Quota dell’asse: 1322.62 m s.l.m. (variabile in funzione del costruttivo della macchina)
• Potenza massima all’asse: 245 kW
Generatore sincrono trifase con le seguenti caratteristiche:
• potenza nominale 275 kVA
• tensione nominale 400 V
• fattore di potenza 0,8
• frequenza 50 Hz
• velocità nominale 1.500 giri/min
• ventilazione IC81W
• altitudine di installazione max: 1500 m s.l.m.
• Rendimenti: 90.4% @ 20% Pmax → 92.8% @ 100% Pmax
Sistema completo di regolazione per funzionamento automatico non presidiato dell'impianto, in parallelo con la rete pubblica, comprensivo di:
• sistema automatico di regolazione in grado di realizzare la fermata e l'avviamento automatici dell'impianto secondo le condizioni di esercizio, e la regolazione della portata in funzione della portata disponibile;
• sistema di controllo e segnalazione remota con sistema UMTS;
• protezioni di minima e massima tensione, minima e massima frequenza, massima
in località Villar-Enson - centrale "Moulin 2"
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corrente, ritorno di energia, asimmetria di corrente;
• centralina oleodinamica e servomotori oleodinamici per il comando degli ugelli (carica d'olio idraulico esclusa)
• sensori per la misura della velocità di rotazione, della posizione di apertura degli ugelli e dei deviatori dei getti;
Trasformatore BT/MT trifase ONAN
• Tipo TTO-3
• Potenza nominale 400 kVA
• Tensione primaria 15 kV
• Tensione secondaria 400 V
• Rendimento a 4/4: 98.97 %
3 U
BICAZIONE EC
ARATTERISTICHE DELL’ O
PERA DIP
RESA ER
ESTITUZIONEL’opera di presa per la macchina è situata sul canale du Moulin in corrispondenza della località Grassey. Coordinate UTM X: 349530 Y: 5070100 a quota 1490 m s.l.m. circa:
• La quota di pelo libero nella vasca di carico è: 1488.6 m s.l.m.;
• La quota di pelo libero nel canale di scarico è: 1321.0 m s.l.m.
• Il salto fiscale è pari a: 167.6 m;
• La portata derivata media è: 90 l/s (Qmax 150 l/s);
• La potenza fiscale installata è di: 147.88 kW;
• Il prelievo avviene sul canale Rû du Moulin in Comune di La Salle;
• La restituzione avviene entro lo stesso canale in loc. Villar-Enson a quota 1320 m s.l.m circa
L’opera di presa di nuova costruzione servirà la vasca di carico posta a quota 1488.6 m s.l.m. Essa sarà composta da una traversa in c.a. avente lo scopo di creare un piccolo bacino di calma alle spalle della stessa. L’opera di presa vera e propria sarà costituita da una griglia coanda posta appena a valle della traversa. La traversa sarà dotata di canale di bypass, regolato tramite una paratoia. Le acque che attraversano la presa sono poi portate, per mezzo di una condotta a pelo libero, alla vasca di carico, anch’essa di nuova costruzione.
L’opera di restituzione è situata in frazione Villar-Enson ad una quota di circa 1320 m s.l.m.
Essa sarà costituita da una tubazione PEAD DN600 a pelo libero posata sotto il sedime della strada comunale e recapiterà le acque turbinate al pozzetto del canale Moulin sito a monte della succitata frazione.
Opera di presa e restituzione insistono entrambe sul canale irriguo artificiale “Ru du Moulin”. La soluzione di impianto si sviluppa a latere del canale esistente e il prelievo è
commisurato sia nelle quantità che nei tempi con i disciplinari del Ru du Moulin e dell’impianto idroelettrico della società Quinson srl. La realizzazione del nuovo impianto non modifica il punto di presa del canale artificiale né la restituzione nel corpo idrico naturale. La realizzazione del nuovo impianto non implica aumenti nella portata derivata dal canale esistente sia in termini di quantità che di durata del prelievo.
In merito al rispetto del DMV sul corpo idrico naturale da cui si genera il canale “Ru du Moulin”, vale la pena di ricordare che è in corso un tavolo tecnico che ha redatto un programma di sperimentazione congiunta per la verifica della compatibilità dei prelievi con gli obiettivi fissati dalla Direttiva Quadro sulle Acque (DQA) e la rideterminazione dei quantitativi di deflusso minimo vitale da rilasciare a valle delle opere di presa.
Va da sé che le richieste in termini di portata massima del presente impianto saranno vincolate agli esiti del succitato tavolo tecnico. Il programma prevede, inoltre, che vengano posati degli organi di controllo e automazione per garantire sempre il rilascio del DMV.
Conseguentemente il presente progetto non prevede ulteriori soluzioni per la gestione del DMV.
Infine, il punto 1) delle “Specificazioni e integrazioni riguardanti alcune modalità applicative”
alla Direttiva Derivazioni per i corpi idrici artificiali recita “..non appare possibile al momento definire solide e rigorose modalità di valutazione delle derivazioni sui corpi idrici artificiali nell’ambito della Direttiva Derivazioni; pertanto, finché non saranno disponibili nel PdGPo gli obiettivi specifici e le necessarie indicazioni sulla valutazione della pressione da prelievo per i corpi idrici artificiali, le derivazioni da tali corpi idrici sono escluse dalla valutazione ex ante ai sensi della Direttiva medesima”. Tutto ciò esclude il tratto di Rû du Moulin interessato dal progetto dall’applicazione della metodologia ERA.
4 O
PERA DI PRESA E VASCA DI CARICOL’opera di presa sarà realizzata sul canale artificiale esistente. L’opera sarà composta da un corpo in cls in linea col corso d’acqua che ospita la griglia coanda e la paratoia di manovra.
Le sponde del Rû in corrispondenza del manufatto verranno regolarizzate con pareti in c.a. in modo da incrementare l’efficienza degli organi idraulici e facilitare le manutenzioni. Dalla presa vera e propria partirà una condotta PEAD DN 600 verso la vasca di carico. Questa sarà di nuova realizzazione a quota 1488.6 m s.l.m. sarà quasi completamente ipogea. Internamente sarà divisa in due locali: uno adibito a vasca e l’altro adibito a camera di manovra. L’accesso a questi ultimi è garantito da alcuni passi d’uomo disposti sulla copertura, con dimensione 0.6 × 0.6 m.
Una sola parete rimarrà parzialmente a vista.
Il volume interno sarà di circa 32.5 m³ e l’ingombro in pianta, comprensivo della camera di manovra, sarà di 3.0 × 6.3 m. La vasca sarà attrezzata con uno scarico di fondo e un troppopieno.
in località Villar-Enson - centrale "Moulin 2"
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Il troppopieno sarà costituito da uno stramazzo che restituirà le acque in eccesso direttamente nel Rû du Moulin.
La vasca accoglierà idonee apparecchiature elettroniche per monitorare il livello del pelo libero al fine della gestione automatizzata della turbina secondo la logica di programmazione impostata. La condotta di carico sarà sistemata a 40 cm dal fondo e protetta da un filtro.
5 C
ARATTERISTICHE DELLA CENTRALE DI PRODUZIONEL’edificio presenta un ingombro in pianta di 11.45 × 8.35 m. La struttura ospiterà il locale di produzione, la cabina di trasformazione MT e il locale contatori.
In sede di conferenza dei servizi del 25/03/2021, il sig. Loris Salice, Sindaco del Comune di La Salle, ha avanzato la richiesta di limitare il più possibile l’impatto visivo dell’opera, sita all’ingresso della frazione Villar-Enson o di valutarne un possibile spostamento a valle della strada comunale.
Questa opportunità è stata discussa durante un sopralluogo congiunto nel quale sono state valutate le problematiche legate a tale spostamento. In particolare, a valle della strada persiste un vincolo di fascia 1 (rossa) e/o 2 (gialla) secondo art. 35 LR 11/98 che genererebbe problematiche ben maggiori rispetto alla soluzione proposta. Inoltre, nell’esperienza di questo gruppo progettuale, DEVAL spa richiede che le cabine siano facilmente raggiungibili, principalmente in caso di guasti ed emergenze. Considerata la posizione alternativa proposta e la necessità di realizzare e mantenere percorribile la pista di accesso, questa soluzione risulterebbe maggiormente onerosa e altrettanto, se non maggiormente, impattante.
Alla luce di quanto appena descritto le parti hanno concordato la realizzazione della centrale nella posizione originariamente prevista ma con alcune modifiche atte a limitarne il più possibile l’impatto visivo.
A tale scopo proponente ha deciso di restringere la porzione di centrale che sarà direttamente visibile dalla strada comunale mediante la realizzazione di un muro di camuffamento. Questo sarà realizzato raccordando il muro di spina sul lato Ovest della centrale con il muro esistente a monte della strada comunale. Esso avrà identica finitura rispetto a quelli esistenti, e nasconderà alla vista parte dello spazio di manovra davanti alla centrale. Si prevede inoltre di rifare il tratto di muro esistente che dall’opera si estende lungo la strada di accesso a Villar-Enson sino allo scolo esistente. Oltre tale scolo il muro risulta esistente e di recente realizzazione.
Verrà altresì realizzata una soletta di raccordo fra la soletta della centrale e la testa del muro di camuffamento. Sopra di essa verrà depositato del terreno di riporto che verrà rinverdito.
Questo aspetto concorrerà a limitare ulteriormente l’impatto visivo complessivo dell’opera.
Si prevede di lasciare visibile e a cielo aperto uno spazio di circa 4 m di larghezza per circa 5 di lunghezza. Questo spazio è antistante il locale DEVAL, mentre l’accesso al locale produttore
avverrà dallo spazio coperto a tergo del muro di camuffamento.
Internamente il locale produttore ospiterà 1 gruppo di produzione costituito da turbina idraulica, generatore raffreddato a liquido e trasformatore e dai quadri di controllo; maggiori dettagli si trovano al §2.2.
Il trasformatore sarà posizionato lateralmente rispetto all’asse longitudinale della turbina, mentre i quadri di bassa tensione saranno posizionati all’ingresso del locale sul lato sinistro. I quadri di media tensione saranno invece posizionati in fondo al locale sul lato di destra.
L’ingresso al locale produttore sarà costituito da un portone in lamiera isolato acusticamente, al fine di limitare l’impatto acustico.
6 C
ONDOTTA DI CARICO E CAVIDOTTI DI TELECONTROLLOLa condotta di carico sarà lunga circa 550 m e sarà di tipo PEAD DN 350 mm con pressione nominale di 25 bar. La tubazione sarà inserita in una trincea. Accanto alla condotta, verranno posizionati due cavidotti; uno per l’alimentazione della vasca di carico con conduttori BT in configurazione ad elica visibile e uno per la telegestione della stessa. Verrà inoltre posata, nella stessa trincea, la condotta fognaria comunale.
6.1 M
ODALITÀ DI POSA DI CONDOTTE E CAVIDOTTILa posa delle condotte e dei cavidotti avverrà procedendo lungo il tracciato in progetto, per brevi tratti, con uno scavatore cingolato o di tipo ragno in funzione delle pendenze e della facilità di accesso. Si procederà quindi scavando la trincea e accantonando il materiale di risulta a lato della stessa. Pertanto, non sarà necessaria la realizzazione di piste di cantiere temporanee ma si procederà "di punta" lungo il tracciato di progetto.
La condotta e i cavidotti verranno dapprima stoccati accanto allo scavo e quindi adagiati in sede e lo scavo verrà ricoperto con il terreno di riporto; per i dettagli si rimanda alle sezioni tipo nelle tavole grafiche.
Le condotte saranno saldate testa a testa. In corrispondenza di tali giunzioni lo scavo verrà allargato leggermente per permettere all'operatore di effettuare le operazioni di saldatura in condizioni di sicurezza.
Vista la dimensione ridotta delle trincee non si prevedono opere di sostegno nemmeno temporanee. Una volta interrate le condotte e i cavidotti si provvederà al ritombamento degli scavi utilizzando il terreno di riporto accantonato in precedenza.
In questa fase verrà posta molta attenzione a raccordare lo scavo con il pendio naturale esistente in modo da non generare alterazioni morfologiche lungo il tracciato. Infine, si provvederà al rinverdimento delle aree scavate seguendo le indicazioni e le prescrizioni relative alle operazioni di semina. La zona scavata verrà quindi restituita al suo stato naturale ante-operam.
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7 C
ONDOTTA DI ADDUZIONELa condotta di adduzione sarà lunga circa 8 m e sarà di tipo PEAD DN 600 mm con moto a pelo libero. Essa collegherà l’opera di presa alla vasca di carico. La tubazione sarà inserita in una trincea. Per quanto concerne la modalità realizzativa si seguirà una metodologia identica a quella descritta nel § 6.1.
8 C
ONDOTTA DI SCARICOLa condotta di scarico sarà lunga circa 65 m e sarà di tipo PEAD DN 600 mm con moto a pelo libero. Essa collegherà il locale macchine con il pozzetto esistente sul Rû du Moulin in loc.
Villar-Enson. La tubazione correrà sotto il sedime della strada comunale e sarà inserita in una trincea. Per quanto concerne la modalità realizzativa si seguirà una metodologia identica a quella descritta nel § 6.1.
9 C
AVIDOTTO DI CONNESSIONE ALLA RETEIl cavidotto di impianto di rete per la connessione collega il locale DEVAL facente parte dell’edificio della centrale con il palo MT esistente di proprietà di DEVAL. Questo si trova a valle della strada comunale per Planaval, circa a metà strada fra le fraz. Villar-Enson e Remondey. Il palo è raggiungibile mediante una pista esistente. La tubazione correrà sotto il sedime della strada comunale per una lunghezza di 150 m circa e sarà posata in trincea con profondità di 1.5 m rispetto al piano campagna. Per quanto concerne la modalità realizzativa si seguirà una metodologia identica a quella descritta nel § 6.1.
10 C
ONDOTTA DELLA RETE FOGNARIALa condotta di carico sarà lunga circa 600 m e sarà di tipo PVC DN200 mm. La tubazione sarà inserita nella medesima trincea della condotta di carico nel tratto prativo, mentre correrà in trincea dedicata sotto i sedimi delle strade comunali interessate. Per quanto concerne la modalità realizzativa si seguirà una metodologia identica a quella descritta nel § 6.1.
11 I
DROLOGIA E CARATTERISTICHE DEL PRELIEVOLe acque utilizzate per la produzione di energia idroelettrica sono prelevate dal Rû du Moulin all'altezza dell'abitato di Grassey ad una quota di 1490 m s.l.m circa.
Il Rû du Moulin ha una concessione di 150 l/s nei mesi fra maggio e settembre, mentre nei
mesi invernali il Rû è percorso dalle acque di restituzione di un impianto idroelettrico di proprietà della soc. Quinson, posto a monte rispetto a quello in progetto, che ha una disponibilità di prelievo di 75 l/s.
Idraulicamente il canale, nella zona interessata dall'intervento, si presenta come canale artificiale regimato con argini e fondo naturali.
Il regime idrologico è definito dai disciplinari irrigui ed idroelettrici relativi alle utenze servite;
ed in particolare:
Subconcessione irrigua CMF per il Rû du Moulin: 150 l/s dal 15 maggio al 15 settembre;
Subconcessione idroelettrica centrale Quinson: 75 l/s tutto l’anno.
Dall’elaborazione dei suddetti è stata ottenuta una curva di durata delle portate che viene di seguito riportata.
Figura 11.1: curva di durata delle portate
In blu con segno quadrato è riportata la curva di durata delle portate disponibili appena a monte dell’opera di presa. Vista la possibilità da parte della turbina di lavorare in maniera efficiente fino al 25% della portata massima (rendimento del 87% contro uno del 89% relativo a Qmax) e la non diretta proporzionalità dei costi in ragione della portata di picco, si è optato per dimensionare la macchina sulla portata massima. Va evidenziato che 150 l/s sono la portata massima di derivazione del Rû, si stima che siano completamente disponibili per la produzione di energia per circa 8-9 ore al giorno nel periodo estivo.
Si riportano, nella seguente tabella, le caratteristiche di deflusso nel Rû du Moulin.
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pag.10 Tabella 11.1: caratteristiche di deflusso del Ru du Moulin
Mese Portata
l/s
Gennaio 75
Febbraio 75
Marzo 75
Aprile 75
Maggio 112.5
Giugno 150
Luglio 150
Agosto 150
Settembre 112.5
Ottobre 75
Novembre 75
Dicembre 75
La portata massima, come anticipato, defluisce durante il periodo estivo ed è pari a 150 l/s;
la portata minima è di 75 l/s a gennaio, mentre la media si attesta a 100 l/s.
Fatti salvi i diritti irrigui, la scelta di richiedere solo 90 l/s di portata media è discesa dalla volontà di lasciare all’interno del canale una certa quantità di acqua defluente anche nel tratto sotteso. Essendo il corso d’acqua completamente artificiale non è necessario il rilascio del DMV.
Avremo, dunque, il seguente prelievo:
Tabella 11.2: portate prelevate di progetto
Mese Portata
l/s
Gennaio 75
Febbraio 60
Marzo 50
Aprile 60
Maggio 120
Giugno 150
Luglio 120
Agosto 120
Settembre 100
Ottobre 75
Novembre 75
Dicembre 75
Non essendovi invasi di grandi dimensioni a monte dell’opera di presa non vi sarà presenza di fenomeni di demodulazione fra le portate naturali teoriche presenti in alveo e quelle effettivamente rilasciate. Le portate prelevate e quelle rilasciate saranno, dunque, identiche se
comparate tenendo conto del tempo di percorrenza dell’impianto.
Il realizzando impianto sottende una porzione di reticolo completamente artificiale con funzioni irrigue, fermi restando i diritti irrigui dei singoli fondi, non si ritiene necessario il rilascio del DMV.
Si ricorda che in merito al rispetto del DMV sul corpo idrico naturale da cui si genera il canale “Ru du Moulin”, è in corso un tavolo tecnico che ha redatto un programma di sperimentazione congiunta per la verifica della compatibilità dei prelievi con gli obiettivi fissati dalla Direttiva Quadro sulle Acque (DQA) e la rideterminazione dei quantitativi di deflusso minimo vitale da rilasciare a valle delle opere di presa.
Va da sé che le richieste in termini di portata massima del presente impianto saranno vincolate agli esiti del succitato tavolo tecnico. Il programma prevede, inoltre, che vengano posati degli organi di controllo e automazione per garantire sempre il rilascio del DMV.
Conseguentemente il presente progetto non prevede ulteriori soluzioni per la gestione del DMV.
Si ribadisce infine che il punto 1) delle “Specificazioni e integrazioni riguardanti alcune modalità applicative” alla Direttiva Derivazioni per i corpi idrici artificiali esclude il tratto di Rû du Moulin interessato dal progetto dall’applicazione della metodologia ERA.
Per ciò che concerne i volumi invasati, si stima che essi non sorpassino i 2-2,5 m³ alle spalle della paratoia che blocca il flusso del canale. Il trasporto solido è costituito perlopiù da fogliame, per quanto concerne il trasporto di superficie, e da limo di origine glaciale; il volume totale di sedimento raccolto nelle vasche in un anno è stimato sotto i 3 m³. Entrambe i fenomeni non hanno una magnitudo significativa e non necessitano di particolari attenzioni. Il fogliame sarà smaltito dalla griglia coanda in maniera autonoma, mentre per il limo si procederà alla pulizia ciclica della vasca di carico dell’impianto. Come anticipato, si verificherà durante l’esercizio la possibilità di lasciar defluire una certa quantità d’acqua attraverso le paratie di scarico in modo da evitare la concentrazione di trasporto solido durante le operazioni di pulizia.
12 I
NFRASTRUTTURE A SERVIZIO DELL’
IMPIANTOLe infrastrutture legate all’opera di presa sono già in buona parte esistenti. Infatti, l’area, in località Grassey, prevista per la costruzione dell’opera di presa e la vasca di carico è servita da una pista inerbita esistente ad uso agricolo.
Il fabbricato che accoglierà la macchina idraulica sarà posto in località Villar-Enson e sorgerà a bordo strada, non saranno, quindi, necessarie ulteriori piste di accesso.
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13 S
TRUMENTI DI MISURA E LOGICA DI GESTIONE DELLA MACCHINALa vasca di carico della centrale sarà munita un trasduttore per la lettura del livello del pelo libero. Un controllore a logica programmabile gestirà le letture della sonda e piloterà i sistemi di regolazione della centrale. Al diminuire del livello dell’acqua nella vasca di carico verrà diminuita la portata in entrata alla turbina, sotto un livello critico la macchina verrà arrestata. I tempi di lettura del trasduttore si aggireranno attorno ai 30-60 secondi, le correzioni sulla turbina saranno effettuate per scostamenti di livello significativi.
Non sono presenti altri strumenti di misura delle grandezze idrauliche in quanto, trattandosi di reticolo artificiale, non è previsto il rilascio del DMV.
I controlli relativi ai parametri fiscali della concessione potranno essere ricavati dalla produzione di energia elettrica una volta noti i rendimenti delle componenti dell’impianto. Le letture della produzione potranno essere effettuate dagli strumenti di misura dell’energia installati nel locale macchine.
14 C
ALCOLI DID
IMENSIONAMENTOL'assetto dell'impianto prevede la realizzazione di varie opere che richiedo una verifica idraulica. Per molte di esse, la cui verifica avrebbe richiesto la realizzazione di modelli numerici di calcolo, e la cui incidenza sull'impianto è minima si sono applicate norme di buona progettazione. Sono state sottoposte a verifica idraulica le parti dell'impianto descritte nei paragrafi seguenti.
14.1 C
ONDOTTA DI CARICOIl dimensionamento della condotta ha come target quello di minimizzare le perdite di carico, che si trasformano in perdite economiche, garantendo un'adeguata altezza piezometrica alla macchina idraulica. Il dimensionamento della condotta deve anche tenere conto delle difficoltà tecniche di posa della stessa.
Sulla base delle precedenti considerazioni, si è optato per una condotta in PEAD. Come è ben noto il punto di funzionamento di un complesso macchina-tubazione è stabilito dall'intersezione della curva portata-perdite di carico della tubazione con la curva caratteristica della macchina operatrice. In questo caso però la turbina sarà realizzata su misura e l'intersezione suddetta sarà artificiosamente spostata sul punto di funzionamento voluto. L'unica verifica idraulica riguarda le perdite di carico associate alle portate.
Data la formula di monomia di Hazen-Williams:
Con coefficiente di scabrezza “c” pari a 100 per il PEAD, valutato su tubi usurati:
Condotta macchina:
- Qmax 150.0 l/s --> Δh -5.75 m → perdita di carico: 3.4 % - Qmed 90.0 l/s --> Δh -2.23 m → perdita di carico: 1.4 %
14.2 C
ONDOTTA DI SCARICOIl canale di scarico ha diametro di 600 mm ed una pendenza minima del 2%, esso deve essere dimensionato per scaricare la portata massima turbinatile.
Applicando l’equazione di Chezy abbiamo che:
v=k R
2/3i
1/2dove:
• k è il coefficiente di Strickler pari a 100 (tubo PEAD) in questo caso
• R è il raggio idraulico
• i è la pendenza di fondo
La portata massima scorre nel canale con un riempimento inferiore al 18% in condizioni di moto supercritico.
14.3 S
OMMERGENZA DELL'
INCILE DELLA CONDOTTA FORZATALa condotta forzata è stata posizionata in modo da mantenere una distanza minima dalle pareti circostanti, ma soprattutto ad una determinata profondità. Ciò al fine di evitare l'ingenerarsi di vortici di imbocco che trascinando aria nella condotta causerebbero sicure perdite di produzione e possibili gravi danni alle macchine.
Il dimensionamento è avvenuto secondo la seguente formula:
Smin = dE + 2,3 · vs · (dE/g)0,5 Dove:
Smin è la sommergenza minima
dE è il diametro esterno della tubazione compreso dell'eventuale cono vs è la velocità di imbocco
Per una portata entrante di 150.0 l/s otteniamo una sommergenza minima di 105 cm.
Per una portata entrante di 90.0 l/s otteniamo una sommergenza minima di 80 cm.
15 I
DRAULICA FLUVIALE– V
ERIFICA DELL’
OPERA DI PRESALa verifica idraulica ha lo scopo di provare la compatibilità delle opere in progetto con il deflusso delle acque e, al contempo, quantificare l’eventuale modifica alle condizioni di deflusso introdotta dal nuovo manufatto.
Per tale scopo è stato realizzato un modello numerico con il software HEC-RAS (Hydrologic
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pag.14
distribuito dall’ “Hydrologic Engineering Center (CEIWR-HEC)” facente capo al “U.S. Army Corps of Engineers (USACE)” per la gestione dei corpi idrici. La distribuzione freeware del programma ne ha garantito un’ampia diffusione e un conseguente esteso collaudo sul campo da parte di progettisti, enti pubblici ed istituti di ricerca.
15.1 F
ILOSOFIA DEL MODELLOHEC-RAS è un sistema software integrato, progettato per l'uso interattivo in multitasking, in ambiente di rete e multiutente. Il sistema comprende un'interfaccia utente grafica, componenti separati di analisi idraulica, capacità di archiviazione e gestione dei dati, grafica e strutture di segnalazione.
Il sistema HEC-RAS contiene quattro componenti di analisi fluviale unidimensionali per:
Moto permanente; Moto vario 1D e 2D; valutazione del trasporto solido con fondo mobile; analisi della qualità dell'acqua. Un elemento chiave è che tutti e quattro i componenti utilizzano una comune rappresentazione dei dati e della geometria e routine comuni di calcolo geometrico e idraulico. Oltre ai quattro componenti di analisi fluviale, il sistema contiene diverse caratteristiche di progettazione idraulica che possono essere invocate dopo aver calcolato i profili di base della superficie dell'acqua.
La versione attuale di HEC-RAS supporta il calcolo della superficie liquida in condizioni di moto permanente e vario; idrodinamica combinata 1D e 2D; trasporto di sedimenti / calcolo con fondo mobile; analisi della temperatura dell'acqua; analisi della qualità dell'acqua (trasporto di nutrienti) e mappatura spaziale di molti parametri calcolati (profondità, elevazione della superficie dell'acqua, velocità, eccetera…).
15.2 D
ESCRIZIONE DEL MODELLOPer verificare l’opera di presa sul Rû du Moulin sono stati generati due modelli numerici 1D;
il primo che considera la situazione in essere e il secondo invece che tenga conto delle opere in progetto così come descritte nei presenti elaborati.
15.2.1 PORTATA DI PROGETTO
Il torrente Colombaz, da cui vengono derivate le acque del Rû du Moulin, come esplicitato nei pareri giunti alla CdS, è soggetto alla sperimentazione secondo il criterio 3 del PTA per il rilascio dei DMV. Al tavolo tecnico legato alla sperimentazione, oltre alle strutture e agli organi regionali competenti, partecipano anche diversi produttori idroelettrici. Durante l’ultimo incontro, svoltosi il 25/02/2021, uno di questi ha manifestato la volontà di richiedere un aumento dell’attuale concessione portandola a 300 l/s. Lo scrivente ha pertanto deciso di utilizzare questo valore, anche se non ancora concessionato, per le verifiche delle opere in progetto.
In merito poi all’osservazione posta dal dipartimento programmazione, risorse idriche e
territorio non si ritiene che il Rû costituisca una linea di deflusso e che abbia un proprio bacino idrografico. In effetti, l’unico tratto di canale che potrebbe avere un bacino idrografico è il tratto sotteso fra le località di Planaval e Morge. In destra orografica le acque di corrivazione vengono intercettata dal torrente stesso e pertanto non contribuiscono alla generazione dell’eventuale portata di origine naturale nel Rû. Solo la porzione in sinistra orografica potrebbe eventualmente contribuire, ma l’estensione di tale area risulta essere limitata vista anche la presenza del bacino del t. Pissoir. Inoltre, la presenza della strada comunale, sita a monte rispetto al Ru, è un elemento che sicuramente altera in modo significativo la micro circolazione superficiale dell’area creando un’asse di drenaggio privilegiato.
In aggiunta, nei tratti di Rû caratterizzati da una pendenza limitata, il franco disponibile al di sopra del pelo libero risulta essere molto limitato (si stima intorno ai 250-300 l/s). Questo implica che eventuali livelli relativi a portate maggiori verrebbero sfiorati dalle sponde stesse del canale riportando così la portata in alveo al valore di progetto.
A valle di loc. Morge il canale scorre invece all’incirca lungo la linea di massima pendenza in completa assenza di un bacino imbrifero e pertanto l’eventuale afflusso di acque di corrivazione risulterebbe molto limitato.
Alla luce di queste considerazioni si è pertanto scelto di verificare le opere in progetto, che insistono su canali artificiali, in base alle portate di origine antropica concessionate, o potenzialmente concessionabili, e non ad afflussi di origine naturale. Questa affermazione non nega il fatto che il Ru possa drenare acque di corrivazione di origine meteorica.
Si ritiene pertanto che la scelta di adottare i 300 l/s come valore di riferimento delle verifiche idrauliche sia quella più cautelativa in relazione alla tipologia di corso d’acqua in oggetto. Vista infine la natura artificiale del corso d’acqua, non è stata considerata la portata solida al fine della verifica idraulica.
15.2.2 GEOMETRIA DEL MODELLO DI PROGETTO
Per quanto riguarda la geometria ci si è basati sul rilievo in sito effettuato e sono state quindi realizzate 7 sezioni. Di queste, le due situate agli estremi del modello sono delle sezioni ausiliarie che hanno lo scopo di stabilizzare il modello numerico. Le condizioni al contorno (quote, distanze e pendenze del fondo alveo) sono state desunte dal rilievo e da considerazioni idrauliche. Per esempio, la sezione 5 (quella ausiliaria di monte) è stata posta a grande distanza dalla presa perché si voleva valutare con attenzione sia la zona entro cui l’acqua si sarebbe accumulata che il risalto idraulico che si genera.
Le cinque sezioni che ricostruiscono la zona dell’opera di presa sono quelle dalla 1 alla 4 (è stata inoltre inserita la sezione 2.5 a valle della quale è stata simulata l’opera di presa);
complessivamente il modello si sviluppa su di una lunghezza di circa 35 metri. Queste sezioni seguono le raccomandazioni contenute nel User Manual del software al capitolo 6 - Inline Structures.
in località Villar-Enson - centrale "Moulin 2"
pag.16
L’opera di presa è stata simulata come inline structure. In particolare, è stata creata a una distanza di 0.2 m a valle della sezione 2.5 e considerando uno spessore in sommità della zona di sfioro di 0.5 m. L’opera è stata simulata come uno sfioratore per cui il coefficiente di deflusso è stato stimato pari a 1.89 sfruttando i dati forniti dal costruttore della coanda.
È stata inoltre simulata la paratoia motorizzata come sluice gate. Per questo componente idraulico sono stati assunti 0.6 come coefficiente di deflusso per quanto riguarda l’apertura della paratoia e 0.8 come orefice coefficient. Il coefficiente di deflusso per sfioramento è stato lasciato pari al valore di default proposto dal software. Durante la simulazione la paratoia è stata mantenuta chiusa.
15.2.3 GEOMETRIA DEL MODELLO DELLO STATO DI FATTO
Il modello geometrico relativo allo stato di fatto è stato ottenuto usando il modello di progetto come base di partenza. In particolare, sono state eliminate le sezioni strettamente necessarie al software HEC-RAS per l’inserimento dell’opera di presa, definita come inline structure. Pertanto, è stata cancellata la sezione 2.5; il modello è quindi costituito da 6 sezioni. Come descritto in precedenza le sezioni più esterne del modello (la numero 5 e 0.1) sono da considerarsi come ausiliarie e hanno il solo scopo di stabilizzare il modello di calcolo. Per la definizione della geometria delle sezioni ci si è invece basati sul rilievo topografico effettuato.
Per entrambe le geometrie, la sezione 4 è stata modificata alzando la quota delle sponde laterali per evitare fuoriuscita della portata. Questa scelta è stata fatta perché la zona di interesse è quella in corrispondenza della sezione 2 e/o 2.5 dove sorge l’opera di presa.
15.2.4 SCABREZZA
Il tratto di Rû investigato presenta zone con caratteristiche idrauliche piuttosto omogenee.
Il fondo dell’alveo è costituito da ciottoli con dimensione fra i 3 e i 10 cm circa, non presenta vegetazione e ostruzioni lignee importanti. Le golene invece sono aree prative o adibite al pascolo. Sfruttando le linee guida fornite all’interno del software HEC-RAS sono stati valutati i seguenti coefficienti di scabrezza:
canale: A.3.a.: mountain streams, no vegetation in channel, banks usually steep – bottom:
gravel and cobbles | n di Manning = 0.05
golene: A.2.a.1.: Pasture no brush with short grass | n di Manning = 0.03 calcestruzzo: B.1.a.: Croncrete trowel finish | n di Manning = 0.015
15.3 R
ISULTATI DELLE SIMULAZIONI15.3.1 STATO DI FATTO
In Figura 15.1 e Figura 15.2 seguenti si riporta il profilo idraulico del modello numerico e la sezione di maggiore interesse dell’attraversamento per la portata di riferimento. Inoltre, la Tabella 15.1 riassume i principali risultati della simulazione condotta.
Figura 15.1: profilo dello stato di fatto per Q=300l/s
Figura 15.2: sezione n.2 dello stato di fatto
0 5 10 15 20 25 30 35 40
1486 1488 1490 1492 1494 1496 1498 1500
KF22_esistente Plan: Plan 13
Main Channel Distance (m)
Elevation (m)
Legend EG 300 L/S WS 300 L/S Crit 300 L/S Ground Left Levee Right Levee
sez 0 aux sez 1 valle sez 2 valle presa sez 3 curva sez 4 monte sez 5 aux
moulin 1
-1.0 -0.5 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5
1488.8 1489.0 1489.2 1489.4 1489.6
KF22_esistente Plan: Plan 13
Station (m)
Elevation (m)
Legend EG 300 L/S Crit 300 L/S WS 300 L/S Ground
Levee Bank Sta
.03 .05 .03
in località Villar-Enson - centrale "Moulin 2"
pag.18 Tabella 15.1: risultati ottenuti per lo stato di fatto
River Sta Q channel Hydr Depth Vel Chnl Flow Area Froude # XS Shear Chan L. Freeboard R. Freeboard
(m³/s) (m) (m/s) (m²) (N/m²) (m) (m)
4 0.30 0.13 2.29 0.13 2.02 274.40 1.19* 1.19*
3 0.30 0.10 1.29 0.23 1.28 89.41 1.09 0.29
2 0.30 0.12 1.77 0.17 1.63 163.96 0.73 0.58
1 0.30 0.26 0.84 0.36 0.53 30.10 0.59 0.44
* valore non significativo in quanto la sezione è stata modificata artificiosamente
Q channel: portata in alveo Hydr Depth: tirante idraulico Vel Chnl: velocità media in alveo Hydr Radius: raggio idraulico Flow Area: area bagnata totale
Froude #XS: numero di Froude relativo all’intera sezione Shear Chan: sforzo di taglio nel canale principale
L. and R. Freeboard: franco in sinistra e destra orografica rispettivamente
15.3.2 SITUAZIONE DI PROGETTO
Nella Figura 15.3 e nella Figura 15.4 seguenti si presentano il profilo idraulico del modello numerico e la sezione di interesse dell’attraversamento per la portata di riferimento. Inoltre, la Tabella 15.2 riassume i principali risultati della simulazione condotta.
Figura 15.3: profilo di progetto per Q=300l/s
0 5 10 15 20 25 30 35 40
1486 1488 1490 1492 1494 1496 1498 1500
KF22_presa Plan: Plan 12
Main Channel Distance (m)
Elevation (m)
Legend EG 300 L/S Crit 300 L/S WS 300 L/S Ground Left Levee Right Levee
sez 0 aux sez 1 valle sez 2 valle presa opera di presa sez 3 curva sez 4 monte sez 5 aux
moulin 1
Quota PL (300 l/s): 1490.85 m slm
Figura 15.4: sezione sull'opera di presa
Tabella 15.2: risultati ottenuti per lo stato di progetto
River Sta Q channel Hydr Depth Vel Chnl Flow Area Froude # XS Shear Chan L. Freeboard R. Freeboard
(m³/s) (m) (m/s) (m²) (N/m²) (m) (m)
4 0.30 0.76 0.40 0.76 0.15 5.78 0.57 0.57
3 0.30 1.02 0.11 2.77 0.03 0.35 0.16 0.56
2.5 0.30 1.64 0.06 5.00 0.01 0.10 0.36 0.36
2.25 0.30 Opera di presa
2 0.30 0.35 0.41 0.74 0.22 6.36 0.50 0.35
1 0.30 0.23 1.46 0.21 0.98 98.31 0.61 0.41
* valore non significativo in quanto la sezione è stata modificata artificiosamente
Q channel: portata in alveo Hydr Depth: tirante idraulico Vel Chnl: velocità media in alveo Hydr Radius: raggio idraulico Flow Area: area bagnata totale
Froude #XS: numero di Froude relativo all’intera sezione Shear Chan: sforzo di taglio nel canale principale
L. and R. Freeboard: franco in sinistra e destra orografica rispettivamente
Discussione dei risultati
Dalla Tabella 15.1 e dalla Tabella 15.2 si evince che nessuna delle sezioni di maggior interesse (dalla 3 alla 1) risulta presentare problemi garantendo dei valori di franco adeguati. Si rammenta che la sezione 4 è stata editata per evitare eventuali fuoriuscite al di fuori della zona di maggior interesse della presente modellazione e pertanto i risultati ad essa associati sono da escludersi dalla presente discussione. A valle dell’opera non risultano esserci problemi di fuoriuscita della portata di riferimento dall’alveo del Rû. Si può quindi concludere che l’opera in oggetto non genera problematiche al deflusso della portata di riferimento.
0 1 2 3 4 5 6
1489.0 1489.5 1490.0 1490.5 1491.0 1491.5 1492.0
KF22_presa RS = 2.25 IS opera di presa
Station (m)
Elevation (m)
Legend EG 300 L/S WS 300 L/S 0.0 m/s 0.5 m/s 1.0 m/s 1.5 m/s 2.0 m/s 2.5 m/s 3.0 m/s Ground Levee Bank Sta
.03 .05 .03
in località Villar-Enson - centrale "Moulin 2"
pag.20
A tergo dell’opera di presa, considerando i 300 l/s come portata di progetto, la quota del pelo libero risulta essere di 1490.85 m slm.
Figura 15.5: confronto fra i profili ante e post-operam
In Figura 15.5 si riporta un confronto fra i profili ante e post-operam. Come si nota, tolta la modifica locale del profilo dovuto al rigurgito a monte dell’opera, non vi sono variazioni significative delle condizioni di deflusso e i profili risultano sostanzialmente inalterati.
16 P
IANO DI MANUTENZIONEL'impianto sarà oggetto di manutenzione ordinaria periodica. Si stima un fermo macchine complessivo di circa 5 giorni ogni anno.
I fermi serviranno per la verifica di efficienza meccanica ed elettronica delle componenti costituenti l'impianto, oltre all'attuazione delle operazioni di regolazione programmate.
Il fermo macchina, in periodi con limitati apporti idrici, sarà anche utilizzato per verificare la funzionalità dei dispositivi di controllo degli organi mobili, e.g. saracinesche motorizzate, e la pulizia delle vasche e dei canali che compongono l'opera di presa.
Si stima che la paratoia installata nella vasca di carico e nell’opera di presa, abbiano una vita tecnica di circa 10 anni dopo la quale le performance di tenuta decadrebbero in maniera evidente. Il fermo macchine legato a questa operazione sarà limitato.
Nelle condizioni previste da progetto, con basso tenore di limi, la vita utile della turbina è di 20-25 anni. Dopo questo periodo, sarà necessario sostituire la girante ed i cuscinetti e procedere alle regolazioni di rito. La sostituzione e successiva regolazione della turbina richiederà, secondo l'azienda produttrice, una settimana circa.
Durante la vita dell'impianto saranno necessarie la sostituzione degli organi di controllo delle portate.
Per le tubazioni si prevede una vita utile 40 anni per quelle realizzate in resine polimeriche.
A cadenza annuale e dopo ogni evento alluvionale, saranno effettuati sopralluoghi lungo l'alveo per verificare le condizioni delle opere direttamente a contatto con l'acqua. In particolare, si dovranno valutare eventuali fenomeni erosivi quali sottoescavazione delle fondazioni e della platea dell'opera di presa, soprattutto in coincidenza delle zone in cui si forma i risalti idraulici.
Andranno anche condotte valutazioni sull'efficacia dei dissipatori di energia, se presenti, alla fine del canale di scarico.
17 I
NDAGINI GEOFISICHE CON METODOLOGIAHVSR
17.1 S
COPO DELL’
INDAGINEScopo dell’indagine geofisica sismica di tipo HVSR (Horizontal to Vertical Spectral Ratio) è definire il parametro Vs30 per la classificazione sismica dei suoli (in accordo al D.M. 17.01.2018 e smi).
17.2 A
CCENNI TEORICILa metodologia HVSR (nota anche come tecnica di Nakamura o metodo H/V) è una tecnica geofisica passiva di analisi dei microtremori finalizzata alla misurazione, e nella successiva elaborazione, del microtremore ambientale nelle sue tre componenti spaziali (x, y e z oppure E-W, N-S e Up-Down) a varie frequenze. Dall'analisi delle componenti spettrali delle tracce registrate è possibile:
• ricavare la frequenza fondamentale (o di risonanza) del sito;
• ottenere un'interpretazione del profilo stratigrafico-sismico ad elevata profondità con stima sulla profondità del bedrock (substrato sismico o litologico) e del parametro Vs30 (velocità media delle onde S – di taglio – nei primi 30 metri di profondità).
I microtremori sono generati dalle oscillazioni proprie del terreno indotte da una serie di fattori, sia naturali (ad esempio il moto dell’acqua, il vento sulle chiome degli alberi, le perturbazioni atmosferiche, ecc..) che di origine antropica (il traffico veicolare, le oscillazioni di edifici, ecc..).
La tecnica di misura è, come accennato, passiva, cioè non utilizza una sorgente energizzante artificiale come invece avviene per le prove MASW. Si prevede invece la registrazione del microtremore locale lungo le tre direzioni principali in un range di frequenze compreso tra 0.1 Hz e 100 Hz.
A tal fine, si utilizza tromografo velocimetrico dotato di terna geofonica per registrare le
in località Villar-Enson - centrale "Moulin 2"
pag.22
minuti) da ricevere energia dalle sorgenti distribuite attorno al sito.
Il metodo prevede poi il calcolo, nel dominio delle frequenze, del rapporto H/V dove H è la media delle componenti orizzontali delle velocità misurate (lungo X e Y) e V quella verticale (lungo Z) del microtremore sismico ambientale.
La teoria proposta da Nakamura indica che lo spettro del rapporto H/V è legato alla variazione della velocità delle onde di taglio Vs lungo la profondità: nel caso della presenza di una stratificazione sismica del terreno, ovvero la presenza di discontinuità nelle proprietà elastiche dei terreni, un’onda che viaggia in un sismostrato superficiale viene (parzialmente) riflessa dall’orizzonte che lo separa dal sismostrato sottostante, interferendo con quelle incidenti, sommandosi e raggiungendo le ampiezze massime quando la lunghezza dell’onda incidente (λ) è 4 volte (o suoi multipli dispari) lo spessore H del primo strato.
L’uso della prova HVSR trova la sua utilità nei seguenti campi:
• Individuazione delle frequenze di risonanza di sito;
• Individuazione delle frequenze di risonanza di una struttura/edificio;
• Microzonazione sismica, tramite l’osservazione dei picchi di frequenza;
• Stima delle Vs30 e determinazione della categoria sismica;
• Stima profondità delle discontinuità del substrato
17.3 L
OCALIZZAZIONE E RISULTATI DELLE PROVEI geologi incaricati hanno eseguito due stendimenti HVSR in corrispondenza delle opere puntuali previste in progetto. In particolare, saranno quindi realizzati uno stendimento in corrispondenza dell’area dove sorgerà la centrale (M1) e uno dove sorgeranno vasca di carico e opera di presa (M2). La Figura 17.1 seguente riporta l’ubicazione dei suddetti punti su ortofoto;
mentre lo specchietto riassuntivo dei risultati è riportato in Tabella 17.1.
Tabella 17.1: risultati delle prove HVSR
H/V Vs
m/s
Categoria sottosuolo (§3.2.2 NTC 2018)
M1 Centrale 0.04152 564 B
M2 Presa e Vasca 0.03328 457 B
Per maggiori dettagli teorici e pratici, nonché alle note di calcolo, si rimanda al §6.5 di D.RGEO Relazione Geologica.
Figura 17.1: ubicazione delle prove HVSR su base ortofoto
18 C
ARATTERIZZAZIONE CHIMICA DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVOIl progetto prevede la realizzazione di infrastrutture lineari per uno sviluppo complessivo attorno ai 1100 m. La normativa prevede in questo il campionamento ogni 500 m. La proposta è quindi quella di realizzare 4 punti di indagine.
Si rimanda all’elaborato D.PPT Piano Preliminare di utilizzo delle Terre per i dettagli.
19 D
ESTINAZIONE DELL’
ENERGIA PRODOTTA E TEMPI DI REALIZZAZIONE19.1 P
RODUZIONEL’energia prodotta dall’impianto sarà riversata nella rete per la sua totalità. L’energia necessaria alla gestione dell’impianto sarà prelevata prima dell’immissione in rete.
19.2 T
EMPI DI REALIZZAZIONEIn analogia ad altri impianti realizzati, si stima che dal momento dell’acquisizione dei pareri dalle Strutture e dell’abilitazione alla costruzione e all’esercizio, l’impianto potrà essere realizzato
in località Villar-Enson - centrale "Moulin 2"
pag.24
in 6 mesi. Per la posa delle condotte e la realizzazione delle opere civili si stimano 2 mesi. Circa 3 mesi saranno necessari al montaggio delle macchine e per le pratiche di connessione e amministrative. La durata complessiva dei lavori è dettata dai tempi di attesa delle parti meccaniche dal momento dell’ordine. Si rimanda alla Tabella 19.1 seguente per il cronoprogramma di dettaglio.
Tabella 19.1: cronoprogramma Allestimento
area di cantiere
Realizzazione Centrale e
Cabina
Allestimento cabina
Realizzazione condotta
forzata
Realizzazione vasca
Montaggi elettrici
Entrata in esercizio
A Rc Ac Cf V M EE
1° mese
1 A
2 Rc
3 Rc
4 Rc
5 Rc
2° mese
6 Rc Ac Cf
7 Rc Ac Cf
8 Cf
9 Cf
3° mese
10 Cf
11 Cf V M
12 Cf V M
13 Cf V M
4° mese
14 V M
15 M
16 M
17 M
5° mese
18 M
19 M
20 Ac
21 Ac
6° mese
22 M EE
23 EE
24
25
19.3 C
OSTI E PIANO FINANZIARIOSi rimanda all’elaborato D.BP Business Plan.
20 C
ONGRUENZA CON GLI STRUMENTI URBANISTICI20.1 I
NQUADRAMENTO DELL'
OPERAIl progetto in oggetto ricade fra quelli elencati al punto 2 lettera L dell’allegato B alla L.R.
12/2009 ed è pertanto assoggettato a procedura regionale di valutazione degli impatti ambientali.
Il progetto di cui alla presente relazione sfrutta esclusivamente canali o condotte esistenti senza incremento di portata derivata.
Inoltre, secondo il D.lg 387/03 art 12, comma 1: “Le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli stessi impianti, autorizzate ai sensi del comma 3, sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti.”
20.2 P
IANOT
ERRITORIALEP
AESISTICO(L.R. 13/98)
Il progetto nella sua interezza ricade in:
▪ Art. 15 “Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato”
La sola condotta di scarico ricade altresì per un breve tratto in:
▪ Art. 13 “Sistema boschivo”
All’interno dell’articolo 13 e 15 non si rilevano norme cogenti.
L’intervento è coerente con le norme cogenti di cui agli art.li 33 e 37.
Relativamente alle ‘’norme per settori’’, il progetto è coerente con le norme cogenti e prevalenti per la cui puntuale verifica si riporta la seguente tabella di confronto.
in località Villar-Enson - centrale "Moulin 2"
pag.26 Norme cogenti e prevalenti
(rif.: N.d’A. del P.T.P.)
Norme cogenti e prevalenti Interessate dal
progetto
Giudizio Note
Coerenza Non
coerenza Trasporti
9° comma, art. 20
•
Progettazione di strade
lett. b), 1° comma, art. 21
•
Industria e artigianato 7° comma art. 25
Aree ed insediamenti agricoli 6° comma, art. 26
Attrezzature e servizi per il turismo 6° comma, art. 29
Boschi e foreste 7° comma, art. 32 Difesa del suolo
1°, 3° e 4° comma, art. 33
• •
(1)Attività estrattive 3° e 5° comma, art. 34
Fasce fluviali e risorse idriche 1°, 2°, 5° e 9° comma art. 35 Beni culturali isolati
3° comma, art. 37
• •
Percorsi storiciSiti di specifico interesse naturalistico 1°, 2°, 3° e 4° comma, art. 38
Aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico 1°, 2° e 3° comma art. 40
(1) Il progetto NON prevede:
a) di eseguire intagli artificiali non protetti, con fronti subverticali di altezza non compatibile con la struttura dei terreni interessati;
b) di costruire muri di sostegno senza drenaggio efficiente del lato controripa, in particolare senza tubi drenanti e dreno ghiaioso artificiale o altra idonea tecnologia;
c) di demolire edifici e strutture che esplichino, direttamente o indirettamente, funzione di sostegno senza la loro sostituzione con opere migliorative della stabilità;
d) di modificare il regime idrologico dei rivi montani, e di norma restringere gli alvei con muri di sponda e con opere di copertura;
modificare l'assetto del letto mediante discariche; alterare la direzione di deflusso delle acque; deviare il percorso dei rivi se non esistono motivazioni di protezione idrogeologica;
e) di addurre alla superficie del suolo le acque della falda freatica intercettata in occasione di scavi, sbancamenti o perforazioni senza regimentarne il conseguente deflusso;
f) di effettuare deversamenti delle acque di uso domestico sul suolo e disperdere nel sottosuolo acque di ogni provenienza;
g) di impermeabilizzare aree di qualsiasi genere senza la previsione di opere che assicurino corretta raccolta e adeguato smaltimento delle acque piovane.
Si riporta un estratto degli interventi ammessi dai singoli articoli del PTP:
Art. 13:
Nel sistema boschivo l’indirizzo caratterizzante è costituito dal mantenimento (MA) del patrimonio forestale per usi ed attività inerenti alla conduzione degli alpeggi, agricoli o forestali (A1); sono inoltre ammessi interventi:
a) restituzione (RE) per usi e attività di tipo: A1; S3; U;
b) di riqualificazione (RQ) per usi e attività di tipo: U2; U3; S3, limitatamente al tempo libero, all’escursionismo e allo sci alpino e nordico;