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Verifica Isee precompilato: come funziona

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Verifica Isee precompilato: come funziona

Autore: Noemi Secci | 22/07/2020

Quali sono le procedure richieste al dichiarante per presentare correttamente la dichiarazione sostitutiva unica Dsu compilata dall’Inps.

La dichiarazione Isee è ormai diventata indispensabile per ottenere la maggior

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parte dei benefici riconosciuti dagli enti pubblici: l’Isee è richiesto, ad esempio, per ridurre l’importo delle tasse universitarie, per la mensa scolastica, il bonus bebè, il buono nido, la pensione e il reddito di cittadinanza.

Più precisamente, ad essere richiesta è la Dsu, la dichiarazione sostitutiva unica, dalla quale emergono l’Isee, che è l’indicatore della situazione economica equivalente della famiglia, l’Isr, indicatore della situazione reddituale familiare, Isp, indicatore della situazione patrimoniale, assieme a ulteriori indici specifici.

La compilazione della dichiarazione Isee è tutt’altro che una passeggiata: la mole richiesta di dati da indicare è enorme (redditi, immobili, conti, carte, affitto, mutuo, titoli, partecipazioni, condizione di disabilità…) e riguarda tutti i componenti del nucleo familiare. Ne abbiamo parlato in Guida alla compilazione Isee. I documenti da tenere a portata di mano per compilare la dichiarazione, poi, sono davvero numerosi.

Dal 2020, la Dsu è disponibile in forma precompilata: vita più facile per il tartassato contribuente? Non proprio: anche la Dsu precompilata presuppone la stessa mole di documenti da tenere a portata di mano richiesta per la compilazione dell’Isee non precompilato. L’Inps, infatti, dopo un primo passaggio, in cui richiede di verificare e validare i dati relativi al nucleo familiare e a particolari moduli (come la richiesta delle prestazioni per il diritto allo studio universitario), obbliga il contribuente, illusosi di concludere tutto con un click, a un’ulteriore procedura di verifica.

La verifica Isee precompilato come funziona?

Con la verifica, si può visualizzare lo stato di elaborazione della Dsu, accertare se i dati di riscontro forniti dall’Inps sono esatti e se il caricamento dei dati precompilati risulta completo.

Se le verifiche sui dati di riscontro sono positive il contribuente può accedere all’Isee precompilato e può confermare o modificare i dati precompilati.

Quindi il contribuente deve comunque controllare l’esattezza di tutti i dati:

sottoscrivendo la dichiarazione si assume la responsabilità, anche penale, dell’esattezza dei dati, nonostante questi siano stati elaborati dall’Inps.

Osserviamo ora nel dettaglio gli adempimenti a carico del contribuente per la

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valida presentazione dell’Isee precompilato.

Come si accede all’Isee precompilato?

Il contribuente, per visualizzare l’Isee precompilato, deve innanzitutto accedere al sito web dell’Inps con le proprie credenziali dispositive: Pin dell’Inps, Spid, carta nazionale dei servizi o carta d’identità elettronica. Deve poi cercare (può farlo direttamente dalla maschera di ricerca, contrassegnata da una lente d’ingrandimento) il servizio Isee precompilato.

A questo punto basta un click e il dichiarante può inviare l’Isee? Assolutamente no:

sono molti i passaggi della procedura da affrontare. Vediamoli tutti.

Riscontro dei dati anagrafici del nucleo familiare

Innanzitutto, il contribuente deve confermare all’Inps di essere stato delegato alla presentazione della dichiarazione Isee da tutti i componenti del nucleo familiare.

Come può confermarlo? Attraverso la funzione “delega e riscontro” presente nel riquadro relativo al nucleo familiare.

Basta una spunta verde per confermare che si è stati delegati dai propri familiari?

Purtroppo, no: per ogni componente è obbligatorio indicare il numero della tessera sanitaria e la data di scadenza della stessa. Se questi dati mancano o se la tessera è scaduta, game over: non è possibile procedere alla presentazione dell’Isee precompilato.

Nella fase di verifica e riscontro relativa ai componenti del nucleo familiare, il contribuente deve anche indicare i dati di riscontro reddituale ed i dati di riscontro patrimoniale relativi a ogni componente del nucleo.

Dati di riscontro reddituale

Per completare la fase di riscontro reddituale è necessario, per ogni componente del nucleo, indicare se è stato presentato il modello 730 o il modello Redditi Persone fisiche nell’anno precedente, relativo ai redditi del 2° anno precedente alla presentazione dell’Isee.

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Marco, che deve inviare l’Isee precompilato 2020, deve indicare se Maria, sua moglie, ha presentato la dichiarazione dei redditi nel 2019 riferita ai redditi 2018.

Il contribuente deve dunque specificare se il familiare nell’anno precedente:

non ha presentato la dichiarazione dei redditi;

ha presentato il 730;

ha presentato il modello Redditi.

Se la dichiarazione dei redditi è stata presentata, il contribuente deve indicare l’importo (positivo o negativo preceduto dal segno più o meno):

esposto al rigo “differenza” nella dichiarazione dei redditi risultante dal prospetto di liquidazione del modello 730 (modello 730-3);

esposto al rigo “differenza” nel quadro RN del modello Redditi Persone fisiche.

Se non è presente il rigo “differenza” bisogna indicare zero.

Attenzione! Se il contribuente è a credito e si deve inserire un importo col segno meno, non bisogna inserire nessuno spazio tra il meno ed il numero, altrimenti la procedura blocca l’acquisizione della dichiarazione.

Già questa prima fase di compilazione della dichiarazione rende un’idea del fatto che le semplificazioni dell’Isee precompilato siano solo annunciate nei comunicati stampa ma non siano reali: si pensi che per l’Isee non precompilato non è normalmente richiesto di avere sottomano le dichiarazioni dei redditi dei componenti del nucleo familiare.

Dati di riscontro patrimoniale

Per completare la fase di riscontro patrimoniale è necessario, per ogni componente del nucleo, indicare la situazione del patrimonio mobiliare al 31 dicembre 2018. In particolare, il dichiarante deve specificare se il familiare in questione:

non ha alcun rapporto patrimoniale (cioè non ha conti corrente, carte prepagate, libretti, depositi, partecipazioni, titoli, azioni…);

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ha uno o più rapporti patrimoniali il cui valore complessivo è inferiore a 10.000 euro;

ha uno o più rapporti patrimoniali il cui valore complessivo è pari o superiore a 10.000 euro.

Se il patrimonio mobiliare del componente risulta pari o superiore a 10.000 euro, il dichiarante deve indicare:

il valore del saldo contabile al 31 dicembre del secondo anno precedente alla presentazione dell’Isee (quindi al 31 dicembre 2018 per l’Isee 2020) di uno dei depositi e conti correnti bancari e postali;

in alternativa, il valore alla stessa data di una delle “altre forme di patrimonio mobiliare”, come una carta prepagata.

Attenzione! Nell’ipotesi in cui ci sia un conto cointestato con il dichiarante e un conto non cointestato deve essere necessariamente indicato il valore del conto non cointestato. In caso di più conti non cointestati bisogna indicare, se disponibile, quello avente valore positivo.

Se si indica il saldo di un conto cointestato, è necessario riportare l’intero valore del saldo e non la quota parte di possesso.

Completamento dei dati del nucleo familiare

Nella sezione dati anagrafici, il contribuente può procedere al completamento del riquadro sul nucleo familiare, verificando i dati anagrafici di tutti i componenti del nucleo ed eventualmente aggiungendo nuovi componenti.

Compilazione del modello base ordinario

Se il contribuente deve compilare l’Isee per chiedere specifiche prestazioni, come quelle relative al diritto allo studio universitario, deve compilare il modello Isee base ordinario. Questo modello, nella fase precedente alla verifica, comprende il riquadro relativo all’abitazione del nucleo familiare, il riquadro relativo a ulteriori informazioni sul nucleo familiare nonché quello relativo alla particolare prestazione richiesta.

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Abitazione del nucleo familiare

Relativamente alla compilazione del riquadro sull’abitazione del nucleo familiare, che nell’Isee ordinario è indicata nel Modulo MB.1 – Quadro B, il contribuente deve:

verificare la correttezza dell’indirizzo;

indicare se l’abitazione del nucleo familiare è di proprietà (o altro diritto reale di godimento come l’usufrutto, etc.).

Altre informazioni sul nucleo familiare

Il contribuente, nel Modulo MB.1 – Quadro A deve indicare se:

nel nucleo familiare ci sono figli minori;

nel nucleo familiare, in presenza di figli minorenni, entrambi i genitori, o l’unico genitore presente, hanno svolto attività di lavoro o di impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati (ad esempio, nel 2020 l’anno di riferimento è il 2018);

il nucleo è composto esclusivamente da un genitore solo con i suoi figli minorenni (Isee minorenni)

nucleo familiare ci sono almeno tre figli; in questo caso deve anche:

indicare il numero di figli (anche maggiorenni) degli stessi genitori, oppure di uno stesso componente o del suo coniuge:

indicare quali figli convivono con i componenti del nucleo.

Riquadro relativo al beneficio richiesto

Nella compilazione del modello base ordinario è richiesto di specificare la prestazione che si vuole ottenere. Per i benefici connessi al diritto allo studio universitario, ad esempio, appare un apposito riquadro nel quale si devono inserire i familiari per cui sono richieste le agevolazioni.

Prima sottoscrizione dell’Isee precompilato

Completati i riquadri relativi all’anagrafica familiare e al modello Isee ordinario, al

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contribuente è richiesto di sottoscrivere la dichiarazione: finisce tutto qui?

Assolutamente no: il contribuente sta solo sottoscrivendo lo stato di famiglia, i dati relativi all’indirizzo dell’abitazione e le informazioni sulla prestazione richiesta.

A questo punto, l’Inps elabora l’Isee precompilato e, dopo uno o più giorni, invia al contribuente una notevole mole di dati da verificare.

Verifica dell’Isee precompilato

Per la verifica dell’Isee precompilato, l’Inps invia al contribuente il seguente messaggio:

“Gentile utente, si informa che la Dsu precompilata con protocollo INPS-ISEE-2020- xxxxxx presentata in data xxxxxxxx dall’utente xxxxxx è stata elaborata.

Accedendo alla funzionalità Verifica del portale Isee Precompilato potrà visualizzare l’esito dei dati di riscontro,

In caso di esiti positivi, per il completamento della Dsu ed il conseguente calcolo dell’Isee è necessario che acceda alla funzionalità “verifica” per accettare o modificare i dati precompilati, nonché per indicare gli ulteriori dati del foglio componente che continuano a dover essere auto dichiarati. Solo dopo aver espletato tali attività l’Isee viene calcolato e reso disponibile.”

Procediamo dunque alla verifica dell’Isee. Accedendo al servizio Isee precompilato, bisogna segnalare la funzione “verifica”: appare una schermata in cui l’Inps informa che:

la Dsu precompilata è stata elaborata;

il sistema ha dato esito positivo su tutti i dati di riscontro forniti.

Risulta dunque possibile andare avanti nella fase di verifica: in questa fase è possibile completare la dichiarazione confermando o modificando i dati precompilati ed ottenere in tempo reale l’attestazione Isee, oppure annullare la dichiarazione con nucleo familiare sottoscritto ed iniziare una nuova sessione di acquisizione.

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Come continuare? Devi cliccare sul simbolo dell’ingranaggio presente sotto la parola “Azioni” e selezionare “continua”.

Appare un nuovo riquadro con tutti i componenti del nucleo familiare; per ogni componente, a questo punto, si devono verificare ed eventualmente compilare tutti i dati relativi ai riquadri: anagrafica, residenza, patrimonio immobiliare, patrimonio mobiliare, redditi, assegni, veicoli, redditi comunicati dalle Entrate, attività lavorativa.

In pratica, si deve procedere allo stesso modo di quanto previsto per l’Isee ordinario.

Se si deve modificare un riquadro bisogna cliccare su “attiva modifiche”, altrimenti su “conferma”.

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Il dichiarante è dunque chiamato a verificare, per ogni componente del nucleo familiare:

la rendita catastale e la quota di possesso di tutti gli immobili posseduti;

deve inoltre dichiarare qual è, tra gli immobili, l’abitazione principale; le pertinenze dell’abitazione principale sono considerate alla stregua degli altri immobili;

la giacenza media e il saldo al 31 dicembre del secondo anno precedente di ogni conto corrente, deposito, carta, libretto, etc.;

i dati relativi ad ulteriori rapporti patrimoniali;

i redditi prodotti, anche all’estero;

eventuali sussidi percepiti;

l’ammontare di eventuali assegni a favore del coniuge o dei figli;

la targa dei veicoli posseduti;

il reddito complessivo risultante dal modello redditi o 730, relativo alla dichiarazione dell’anno precedente (quindi ai redditi del 2° anno precedente).

Completata la verifica e la compilazione, bisogna cliccare su “torna alla dichiarazione”, nel riquadro a sinistra della pagina. La procedura non è molto intuitiva e si riscontrano difficoltà nel passare da una sezione all’altra.

Sottoscrizione finale della dichiarazione

Terminata quest’odissea, è possibile finalmente tornare al riquadro principale dell’Isee precompilato e sottoscrivere la dichiarazione, assumendosi tutte le responsabilità, anche penali, del caso.

L’Inps, a questo punto, assegna il protocollo alla dichiarazione ed elabora l’attestazione.

Dall’attestazione emerge l’indicatore Isee, assieme all’Ise (indicatore della situazione economica), all’Isp, indicatore della situazione patrimoniale, all’Isr, indicatore della situazione reddituale. Possono poi essere elaborati ulteriori indicatori in base alle prestazioni richieste.

Di seguito, un esempio di attestazione Isee

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Vantaggi dell’Isee precompilato?

Alla fine, qual è il vantaggio dell’Isee precompilato rispetto all’Isee ordinario?

Sinceramente, fatico a comprenderne i benefici. Ho riscontrato una procedura meno intuitiva e più lunga rispetto all’Isee ordinario. I dati richiesti e i documenti da tenere sottomano sono di più, dato che relativamente all’Isee non precompilato non è necessaria la tessera sanitaria (basta avere il codice fiscale annotato da qualche parte), né è richiesto di avere sottomano il 730 o il modello redditi.

I dati “già pronti” non costituiscono un vantaggio, dato che vanno verificati e ci si assume la responsabilità della loro veridicità.

Osservo anche con rammarico che continuano a non essere rilevanti i debiti dei componenti del nucleo familiare, ad eccezione del solo mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale. Così può figurare benestante un nucleo familiare indebitato sino al collo.

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