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PIANO PROVINCIALE DI MANTOVA PER L INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE DISABILI ( )

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PROVINCIA DI MANTOVA settore servizi alla persona e alla comunità - servizio lavoro

PIANO PROVINCIALE DI MANTOVA PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE DISABILI (2011-2012)

A VALERE SUL FONDO REGIONALE PER L’OCCUPAZIONE DEI DISABILI DI CUI ALL’ART. 7 DELLA L.R. 13/03

Marzo 2011

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Sommario

1 Riferimenti normativi 3

2 Premesse 4

3 Il ruolo della Provincia in tema di inserimento lavorativo delle persone disabili 6

4 Il piano 2010 6

5 Il fabbisogno e il contesto della provincia di Mantova 7

6 Le priorità del Piano provinciale 8

7 Le tipologie e le caratteristiche dei servizi del Piano Provinciale 10

7.1 Dote inserimento lavorativo ... 12

7.2 Dote sostegno all’occupazione in impresa... 15

7.3 Dote sostegno all’occupazione per disabili psichici occupati in cooperative sociali ... 16

7.4 Le azioni di sistema ... 17

8 Soggetti attuatori delle azioni 18

9 Le tempistiche di erogazione dei servizi e procedure e modalità di attuazione degli interventi 18

10 Risorse destinate alle tipologie di servizi 19

11 I risultati attesi del Piano Provinciale 20

12 Le azioni di monitoraggio e valutazione del Piano Provinciale 20

.

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1 Riferimenti normativi

- l. 12 marzo 1999 n. 68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, in particolare l’art. 14 che prevede l’istituzione da parte delle Regioni del Fondo regionale per l’occupazione dei disabili;

- d.lgs. 10 settembre 2003 n. 276 “Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro di cui alla legge 14 febbraio 2003 n. 30”, artt. 4,5,6 e 7 in merito agli operatori pubblici e privati che erogano i servizi al lavoro;

- l.r. 4 agosto 2003 n. 13 “Promozione all’accesso al lavoro delle persone disabili e svantaggiate”;

- il Regolamento (CE) n. 800/2008 del 6 agosto 2008 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato (Regolamento generale di esenzione per categoria);

- l.r. 28 settembre 2006 n. 22 “ Il mercato del lavoro in Lombardia”;

- la l.r. 6 agosto 2007 n. 19 “Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia”;

- d.g.r. 25 novembre 2009 n. 10603 “Linee di indirizzo per l’individuazione delle iniziative a sostegno dell’inserimento lavorativo delle persone disabili e dei relativi servizi di sostegno e di collocamento mirato a valere sul Fondo regionale istituito con la l.r. 4 agosto 2003 n. 13 – annualità 2010-2012”.

- DGR 15 dicembre 2010 n.9/983 “Determinazione in ordine al Piano d’Azione Regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità e alla relativa relazione tecnica”

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2 Premesse

La politica d'inserimento lavorativo e sostegno all’occupazione delle persone con disabilità si riferisce alle L.68/99 e l.r. 13/2003 che hanno definito l’impianto normativo degli interventi in materia e le risorse disponibili per la loro attuazione, anche attraverso l’istituzione di uno specifico fondo nazionale e di un fondo regionale.

La l.r. 22/2006 ha avviato un’importante riforma del sistema regionale d'intervento nel mercato del lavoro prevedendo la costituzione di una rete di soggetti pubblici e privati accreditati, di un pacchetto integrato di azioni e strumenti il cui fine è il perseguimento di una “buona” occupazione e l'investimento nel capitale umano.

In questo contesto la titolarità delle funzioni amministrative e di programmazione in materia di politiche del lavoro rimane di competenza della pubblica amministrazione mentre la realizzazione delle azioni di politiche attive del lavoro viene affidata ad operatori accreditati del mercato del lavoro.

La l.r. 19/2007, nel delineare il sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia, ha individuato la Dote, quale insieme di risorse economiche e servizi destinati alla persona ed il Piano di Intervento Personalizzato, quale strumento per aumentare la possibilità di scelte e la consapevolezza delle persone in situazioni di bisogno.

Con la d.g.r. 6113 del 12 dicembre 2007, improntata sulla centralità della persona disabile, vengono introdotte alcune sperimentazioni per modificare e sviluppare il suo percorso di inserimento e di sostegno all’occupazione, in una prospettiva di integrazione delle politiche già in atto relative a istruzione, formazione e lavoro, incrementando proprio gli interventi a favore delle persone con disabilità e incentivando lo strumento della Dote nelle sue diverse componenti. Tra gli altri interventi sono previsti:

- l’aiuto alla persona a conoscere le proprie attitudini, capacità e competenze personali e professionali;

- l’accompagnamento alla persona a costruire il proprio percorso di inserimento e a sostenerne la realizzazione;

- la ricerca di ambiti lavorativi idonei alle caratteristiche della persona tali da garantire l'apprendimento

«in situazione»;

- la programmazione e gestione di un percorso di inserimento mirato, assicurando il monitoraggio nonché il sostegno al lavoratore e al datore di lavoro, per la gestione di eventuali insuccessi e modifiche del progetto.

In particolare, quale legge che disciplina la progettazione di interventi in ambito provinciale a sostegno dell’inserimento lavorativo dei disabili, la l.r. 4 agosto 2003 n.13 avente ad oggetto la “Promozione

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all’accesso al lavoro delle persone disabili e svantaggiate”, mira a sostenere e favorire l’ingresso al lavoro delle persone disabili con il coinvolgimento e la partecipazione attiva di vari soggetti, delle parti sociali (associazioni), delle istituzioni, ivi comprese quelle del sistema educativo e formativo, e delle cooperative sociali di cui all’art. 1, c. 1, lettera b), della l.381/91, e dei consorzi di cui all’art. 8.

Ad oggi, le iniziative rivolte all’inserimento lavorativo dei disabili sono state realizzate con azioni di formazione, tirocinio, orientamento, riqualificazione, nonché attraverso forme di sostegno economico e professionale per i datori di lavoro per il supporto e l’accompagnamento alla realizzazione degli adempimenti previsti dalla l.68/1999 recante “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”.

Nel quadro della riforma del mercato del lavoro delineata a livello comunitario nell’ambito della cosiddetta Strategia Europea per l’occupazione ed avviata a livello nazionale dalla Legge 30/2003 (cd. legge Biagi e relativi decreti attuativi), la legge regionale 22/06 è volta a governare le politiche attive del lavoro in Lombardia e a fornire un quadro certo di riferimento all’organizzazione del mercato del lavoro nel territorio lombardo. I principi fondamentali cui si ispira la legge possono essere così sintetizzati: ·

- la creazione di un mercato del lavoro trasparente ed efficiente in grado di incrementare le occasioni di lavoro e garantire a tutti un equo accesso ad una occupazione regolare e di qualità;

- l’introduzione di forme di flessibilità regolata del mercato del lavoro e contrattata con le parti sociali, in modo da bilanciare le esigenze delle imprese di poter competere sui mercati internazionali con le irrinunciabili istanze di tutela e valorizzazione del lavoro;

- l’introduzione di nuove tipologie di contratto utili ad adattare l’organizzazione del lavoro ai mutamenti dell’economia ed anche ad allargare la partecipazione al mercato del lavoro di soggetti a rischio di esclusione sociale;

- la sussidiarietà (sia orizzontale , sia verticale), la leale collaborazione istituzionale e la concertazione sociale come “ratio” fondante degli interventi normativi e regolamentari da parte della Regione e degli enti territoriali.

La stessa legge individua all’art.13 negli operatori pubblici e privati accreditati coloro che concorrono all’attuazione delle politiche del lavoro, accedendo ai finanziamenti regionali e sviluppando forme di accompagnamento delle persone disabili nell’inserimento del mercato del lavoro.

Altro strumento programmatorio cui riferirsi per la progettazione di interventi a supporto dell’inserimento lavorativo di disabili è il Piano d’azione regionale 2007/2010. È un atto di indirizzo e programmazione pluriennale in materia di politiche del lavoro che ha individuato nella Dote e nel Piano di Intervento Personalizzato gli strumenti fondamentali per realizzare politiche attive per l’occupazione e per

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promuovere il miglioramento dei livelli occupazionali e di tutela lavorativa, in particolare per le fasce più deboli e a rischio di esclusione lavorativa.

In questo quadro normativo, ed in raccordo con le recenti linee di indirizzo a sostegno delle iniziative in favore dell’inserimento socio-lavorativo delle persone disabili, a valere sul fondo regionale istituito con la l.r.

13/03 – Annualità 2010-2012 deliberate da Regione Lombardia il 25 novembre 2009, si inserisce la seconda annualità della terza programmazione del Piano Provinciale Disabili che ha per obiettivo il sostegno all’accesso all’occupazione dei soggetti disabili per i quali è prevista una presa in carico tramite il servizio Dote lavoro.

3 Il ruolo della Provincia in tema di inserimento lavorativo delle persone disabili

Compete alle Province ai sensi della L.68/99 la realizzazione del servizio di collocamento mirato per l’integrazione lavorativa delle persone disabili in collaborazione con il Comitato Tecnico (funzionante presso gli Uffici provinciali) costituito ai sensi dell’art. 6 comma 1 e la gestione e progettazione di diversi strumenti di politiche attive da portare avanti anche in collaborazione con i servizi sociali, sanitari, educativi e formativi presenti sul proprio territorio.

La l.r. 13/03 ribadisce il ruolo programmatorio e di coordinamento delle Province, in base a finalità generali e priorità condivise con la Regione, alle quali sono attribuiti compiti attuativi delle politiche del lavoro da perseguire attraverso la realizzazione di Piani Provinciali per l’inserimento lavorativo delle persone disabili. Il ruolo centrale di governo della Provincia per quanto concerne il collocamento mirato deve essere inteso in senso molto più ampio comprendendo tutto il ciclo di integrazione lavorativa delle persone disabili incrementando, attraverso l’utilizzo di servizi integrati altamente personalizzabili, l’occupabilità dei soggetti coinvolti.

4 Il piano provinciale per l’inserimento lavorativo delle persone disabili – Annualità 2010/11

La prima annualità del piano (2010) si trova attualmente in fase di svolgimento; la maggior parte delle iniziative si concluderà entro settembre 2011, consentendo quindi solo successivamente a questa data l’elaborazione di una valutazione complessiva in termini di obiettivi raggiunti, punti di forza e criticità riscontrate.

Nell’ambito degli avvisi pubblicati sono stati finanziati i seguenti interventi:

Dote inserimento lavorativo: n. 72 doti;

Dote sostegno all’occupazione presso aziende private ed enti pubblici: n. 7 doti;

Dote sostegno all’occupazione per disabili psichici occupati in cooperative sociali: n. 12 doti

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Tali risultati, anche se parziali, fanno emergere il raggiungimento degli obiettivi nei termini di interventi previsti e numero di utenti da coinvolgere, evidenziando il ruolo positivo svolto dall’attivazione di una rete di soggetti rappresentativi dei temi dell’inserimento lavorativo nei diversi ambiti territoriali mantovani.

Nell’ambito della programmazione provinciale, a completamento dell’attuazione dei percorsi individuali messi in campo, sono state attivate le seguenti azioni di sistema:

- “Consolidamento della rete per una programmazione territoriale di distretto” che, finalizzato a sostenere l’efficacia e la qualità del sistema attraverso l’erogazione di contributi finanziari dedicati alla costituzione di reti di operatori attorno ai singoli Piani di Zona dei 6 Distretti, ha promosso progetti di partnership con l’obiettivo di favorire la diffusione del modello dote, l’adeguamento delle competenze dei soggetti coinvolti e l’adozione di modelli operativi in grado di sfruttare al meglio le risorse a disposizione;

- “Sostegno alla creazione di nuove imprese sociali” che ha consentito, attraverso la realizzazione di un’azione integrata a sostegno dell’autoimprenditorialità basata sulla realizzazione di azioni di orientamento e formazione, la creazione di 2 imprese sociali con il diretto coinvolgimento di soggetti disabili;

- “Azione ponte tra il sistema istruzione e formazione e quello del lavoro nel campo della disabilità”, caratterizzata da un progetto di integrazione tra azione formativa e percorsi di orientamento/inserimento al lavoro, rivolto in particolari a giovani disabili usciti dal sistema scolastico e a rischio di esclusione sociale.

5 Il fabbisogno e il contesto della provincia di Mantova

Alla data del 31/12/2010 gli iscritti al collocamento mirato obbligatorio della Provincia di Mantova sono 2.135, registrando un leggero decremento rispetto al 31/12/2009, data in cui risultavano 2.238 iscritti. Al 31/12/2010 la presenza maschile è leggermente prevalente rispetto a quella femminile, in termini percentuali i maschi sono rappresentati per il 51% sul totale degli iscritti e le femmine per il 49%.

Per quanto concerne la tipologia di invalidità, il 50% circa degli iscritti risulta essere psichico e/o intellettivo e pertanto prioritario.

Dal punto di vista della suddivisione per classe d’età, i 2.135 disabili si ripartiscono nel modo seguente:

tavola 1 Distribuzione per fascia d’età degli iscritti al Collocamento Mirato

classe d’età v.a. %

- meno di 30 anni 220 10

- 30-39 anni 343 16

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8

- 40-49 anni 600 28

- 50 anni ed oltre 972 46

Totale 2135 100

I nuovi iscritti dell’anno 2010 sono stati 508, tutti hanno sostenuto un colloquio di accoglienza presso il servizio di preselezione dell’ufficio disabili.

Le aziende con scopertura ai sensi della L.68/99 risultano essere 419 e i posti disponibili sono 1101.

tavola 2 situazione delle aziende nei confronti della L.68/99 negli anni 2009 e 2010

annualità variazione %

2009 2010 2009-2010

- scoperture (posti disponibili): 1.283 1101 - 14%

- aziende con scopertura: 438 419 - 4%

Occorre inoltre considerare che:

- il dato relativo ai posti disponibili è comprensivo degli esoneri concessi a quelle aziende che ne hanno fatto richiesta e che per legge ne avevano diritto;

- buona parte dei 1.101 posti disponibili rilevati al 31 dicembre 2010 è ricompresa nelle convenzioni ex art. 11 stipulate dalle aziende con l’ufficio disabili, 93 delle quali sono state stipulate nel 2010;

- sebbene non ancora completamente quantificabile, l’anno 2010 ha inoltre registrato un netto aumento di richieste di sospensione degli obblighi occupazionali a fronte della grave crisi economica, comportando, così, una drastica riduzione dei posti disponibili per i soggetti disabili.

6 Le priorità del Piano provinciale

In attuazione della l.r.22/06 e l.r.19/07 e a seguito di azioni sperimentali attuate da Regione Lombardia che hanno inserito nel panorama lombardo l’importanza del ruolo degli operatori accreditati e la centralità della persona valorizzando la domanda di servizi rispetto all’offerta attraverso il sistema Dote, la nuova programmazione fonda il proprio intervento proprio attraverso l’erogazione di Doti a gestione provinciale richiedibili dalla rete di operatori pubblici e privati accreditati per i servizi alla formazione e lavoro.

Nell’ambito della Dote la Provincia di Mantova propone anche per l’anno 2011 due percorsi: il primo come

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percorso integrato di servizi finalizzati all’inserimento lavorativo e il secondo finalizzato al mantenimento del posto di lavoro.

In questa prospettiva, proprio attraverso il Fondo Regionale per l’occupazione dei disabili trovano specifica attuazione gli interventi e le azioni messi in campo nella nuova programmazione provinciale dedicata alla facilitazione dell’inserimento lavorativo delle persone disabili.

La Provincia di Mantova ritiene di accordare diverse priorità a servizi a sostegno dell’inserimento delle persone disabili nell’ambito della nuova programmazione gestita a Dote e, più in particolare, la Provincia orienta le proprie azioni incentivando:

- l’inserimento e il mantenimento lavorativo delle persone disabili all’interno del mercato del lavoro, sia esso un mercato aperto che protetto, con priorità ai nuovi inserimenti lavorativi;

- l’inserimento nel mercato del lavoro e l’integrazione lavorativa delle persone disabili con componente psichica;

- le azioni di sistema per sviluppare e migliorare i modelli di intervento nel campo della disabilità;

- la territorialità della programmazione e degli interventi, potenziando la collaborazione con i piani di zona all’interno delle logiche promosse dai patti di distretto recentemente sottoscritti.

Si prevede di assegnare le priorità attraverso la pubblicazione di avvisi pubblici connessi, da un lato alla territorialità, e dall’altro alle specificità del disabile, con particolare riferimento a tali categorie:

- Nuovo disabile iscritto;

- Disabile grave iscritto presso il Collocamento Categorie Protette ed avente almeno una delle seguenti caratteristiche: 1) disabilità psichica, 2) in possesso della scheda A.S.L. con l’indicazione di collocamento mirato con supporto di servizio di mediazione 3) soggetto individuati dal Comitato Tecnico di cui all’art. 6 della LG 68/99.

Ai fini di una più efficace armonizzazione tra collocamento obbligatorio e collocamento mirato, particolare attenzione è data a disabili iscritti alle liste e segnalati per la presa in carico esclusivamente dall’Ufficio di Collocamento Mirato provinciale.

Con riferimento alla priorità connessa alla territorialità viene individuata una dotazione minima per ciascun distretto, mentre per la priorità connessa alle specificità del disabile si individuano diverse premialità in relazione alle modalità di erogazione dei servizi previsti.

L’individuazione di dette priorità discende dalla necessità di costruire, mediare e supportare, attraverso azioni individualizzate, l’avviamento al lavoro dei disabili iscritti al collocamento mirato o il mantenimento del posto di lavoro dei disabili già occupati per i quali si rilevano difficoltà nella prosecuzione del rapporto di lavoro.

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Tali azioni mirano a garantire l’effettività del diritto, di cui alla l. 68/99, ad un inserimento lavorativo che contemperi le esigenze produttive delle aziende coinvolte con il quadro formativo, professionale, e delle residue potenzialità lavorative del disabile.

Si prevede che tali azioni possano essere progettate sia in forma individualizzata che in forma collettiva per quanto riguarda il servizio formativo nell’ambito del pacchetto di servizi a Dote.

I disabili iscritti al Collocamento mirato della provincia di Mantova o occupati ai sensi della normativa per il collocamento disabili possono richiedere l’erogazione dei servizi previsti dal pacchetto Dote di seguito descritto rivolgendosi agli operatori accreditati sul territorio provinciale che, effettuata la loro presa in carico, erogano i servizi fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

7 Le tipologie e le caratteristiche dei servizi del Piano Provinciale

Per costituire la base di una vera occupabilità della persona disabile accompagnandola tramite percorsi di sostegno personalizzati nelle diverse fasi della vita, occorre mettere in campo azioni positive che siano in grado di accompagnare la persona e la sua famiglia lungo tutto il percorso di vita e che siano in grado di attivare e valorizzare non solo il potenziale umano della persona disabile, ma anche il potenziale sociale di tali interventi.

La Dote, come insieme di servizi in capo alla persona e alla sua famiglia, è lo strumento più idoneo ed efficace per sostenere il percorso di emancipazione del disabile nelle diverse fasi in cui si articola la crescita personale, in particolare quelle riconducibili all’istruzione, alla formazione e al lavoro. La corretta gestione della Dote e delle attività correlate deve poter contare sul massimo livello di coerenza rispetto a seguenti punti:

- accompagnare gli eventi più importanti con strumenti di valutazione integrata del potenziale umano del disabile;

- considerare le diverse fasi del ciclo di vita del disabile e della sua famiglia e sostenere la flessibilità e l’alternanza della formazione e del lavoro;

- perseguire l’integrazione nell’ambito dei percorsi ordinari non solo nell’istruzione, ma anche nella formazione e nel lavoro, anche con particolare attenzione all’adattamento del contesto lavorativo;

- formare figure professionali che possano accompagnare il disabile nelle diverse fasi del ciclo di vita integrate alla formazione e al lavoro.

In coerenza con questi indirizzi si intende sostenere tramite il Fondo Regionale per l’Occupazione dei disabili un complesso di iniziative che trovano specifica attuazione nella nuova progettazione del Piano provinciale per l’occupazione dei disabili, che si sviluppa nell’arco temporale 2010-2012 e la cui seconda annualità potrà realizzarsi a partire da aprile 2011 e fino ad aprile 2012.

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I servizi e i contributi che possono essere fruiti dalle persone disabili tramite la Dote lavoro sono suddivisi in due tipologie di intervento:

1. l’inserimento lavorativo;

2. il sostegno all’occupazione.

La persona disabile può avvalersi della Dote lavoro per fruire dei servizi e degli ausili forniti dai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro e la formazione. Tale fruizione deve essere declinata in base ad un percorso personalizzato (PIP) definito sulle specifiche esigenze e necessità della persona disabile e della sua famiglia ed organizzato in distinte fasi:

- la prima è quella di garantire ad ogni persona disabile, successivamente all’iscrizione negli elenchi provinciali di cui all’art.8 della l. 68/99, la fruizione di servizi standard volti all’accertamento delle capacità residue, delle attitudini e delle propensioni lavorative, assicurandone la coerenza con le relazioni conclusive rilasciate dalle Commissioni mediche competenti ai sensi della l.68/99;

- la seconda fase consiste nell’individuare e concretizzare gli interventi utili all’inserimento nel mondo del lavoro;

- la terza fase, rivolta alle persone con disabilità già inserite nel mondo del lavoro, attiene al complesso di interventi volti a sostenerne la permanenza.

Gli strumenti di attuazione delle fasi sono i seguenti:

- interventi funzionali all’incontro domanda e offerta di lavoro, tesi a definire un quadro omogeneo delle attitudini, capacità, competenze e compatibilità con le mansioni rilevate in posti di lavoro effettivamente disponibili (orientamento/counselling, formazione, tutoraggio, accompagnamento al lavoro, tirocini, indennità di partecipazione)

- servizi alla persona atti a sviluppare e accrescere le conoscenze e le abilità professionali finalizzate al mantenimento del posto di lavoro (tutoraggio, formazione, riqualificazione, accompagnamento al lavoro).

Nelle due tipologie di Doti lavoro proposte (inserimento lavorativo e sostegno all’occupazione), il percorso è formalizzato attraverso la costruzione di un piano di intervento personalizzato (PIP), quale contratto che regola l’erogazione dei servizi individuati dall’operatore accreditato insieme al beneficiario e finalizzati all’occupazione. Il PIP infatti definisce gli impegni reciproci, del beneficiario e dell’operatore, attraverso il quale viene utilizzata la Dote assegnata. La stipula del PIP è condizione vincolante per l’operatore e per il beneficiario ai fini dell’ammissibilità al riconoscimento delle risorse associate alla Dote.

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12 7.1 Dote inserimento lavorativo

Questa tipologia di servizi è rivolta alle persone con le caratteristiche di disabilità descritte all’art. 1 l.68/99, disoccupate o inoccupate e iscritte agli elenchi del collocamento mirato della provincia di Mantova.

Le persone disabili possono usufruire dei servizi di seguito descritti rivolgendosi ad un Ente accreditato al servizi della formazione e del lavoro.

A titolo indicativo, ogni Dote potrà comprendere i seguenti servizi:

a) Colloquio accoglienza di I livello

Descrizione: Verifica requisiti del destinatario; colloquio di orientamento e fornitura di informazioni sui servizi disponibili; presa in carico del destinatario.

Output: scheda anagrafica.

b) Colloquio individuale di II livello

Descrizione: Colloquio per un esame approfondito delle problematiche e delle caratteristiche del destinatario, che prevede un’analisi delle sue esperienze formalizzata in una scheda individuale. Si prevede inoltre la redazione dei contenuti del curriculum vitae del destinatario.

Output: scheda individuale e ambiti di sviluppo – cv in formato europeo.

c) Bilancio di competenze

Descrizione: Percorso di analisi delle esperienze formative, professionali e sociali, che consente di individuare le competenze e gli elementi valorizzabili del destinatario, al fine di progettare un piano di sviluppo professionale per il raggiungimento di obiettivi specifici. Il percorso, articolato in funzione delle necessità, è tracciato in appositi verbali. L’esito del percorso è sintetizzato in una scheda individuale.

Output: Scheda competenze già sviluppate e da sviluppare.

d) Definizione del percorso e redazione del PIP

Descrizione: Supporto nell’individuazione di percorsi formativi e/o lavorativi e dei settori target:

declinazione dei fabbisogni individuali di formazione in competenze/abilità/conoscenze;

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networking e scouting degli enti di formazione: individuazione dei moduli formativi e loro articolazione in competenze, ore, costo, soggetto che eroga la formazione, data di inizio, data di conclusione.

Output: PIP.

e) Tutoraggio e counselling orientativo

Descrizione: Orientamento ai meccanismi del mercato del lavoro e introduzione agli strumenti di ricerca di occupazione (pre-inserimento); aggiornamento del curriculum e predisposizione delle lettere di accompagnamento; preparazione e affiancamento al colloquio anche in azienda;

assistenza ai destinatari e alle imprese nella fase di inserimento lavorativo.

Output: relazione.

f) Tutoraggio e accompagnamento al tirocinio

Descrizione: Assistenza ai destinatari e alle imprese nella realizzazione di periodi di tirocinio (D.M.

142/1990).

Output: relazione, compilazione di registri di presenza.

g) Scouting e ricerca attiva del lavoro

Descrizione: Affiancamento e supporto nella definizione del piano di ricerca attiva del lavoro:

individuazione delle opportunità professionali; valutazione delle proposte di lavoro; invio delle candidature; contatto/visita in azienda.

Output: scheda contenente la valutazione delle opportunità di lavoro individuate e contratto di lavoro/candidature.

h) Monitoraggio, coordinamento e gestione del PIP

Descrizione: Monitoraggio delle attività e valutazione della loro conformità al PIP; supporto agli adempimenti amministrativi previsti dal PIP.

Output: relazione.

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14 i) Consulenza e supporto all’autoimprenditorialità

Descrizione: analisi delle propensioni e delle attitudini verso l’imprenditorialità; ricerca delle opportunità; informazione e consulenza per affrontare i problemi relativi allo sviluppo organizzativo dell’impresa; definizione dell’idea imprenditoriale.

Output: costituzione d’impresa e/o progetto imprenditoriale.

Rispetto ai contributi e alle indennità aggiuntive occorre precisare quanto segue.

Le indennità di partecipazione possono essere corrisposte ai destinatari disoccupati, che non percepiscono indennità di disoccupazione o di mobilità. Il valore dell’indennità non può superare i 300 euro mensili e comunque non può essere superiore al valore dei servizi al lavoro e alla formazione richiesti con la Dote ed è rapportata ai servizi fruiti. Inoltre, i destinatari disoccupati, che non percepiscono indennità di disoccupazione o di mobilità, qualora partecipino ad azioni di tirocinio formativo di inserimento possono chiedere il sussidio di borsa lavoro pari a € 5,00 per ogni ora frequentata.

Per la realizzazione dei servizi a Dote della durata di 12 mesi, le indennità di partecipazione non possono superare l’importo di € 3.600,00.

Per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro, al destinatario finale viene riconosciuta la possibilità di richiedere un contributo per gli ausili non superiore a € 1.000.00, che comprende attrezzature, materiale e strumentazioni indispensabili per la realizzazione di attività che devono essere contenute obbligatoriamente nel PIP. Gli ausili, al termine dell’erogazione dei servizi ricompresi nella Dote, sono di proprietà del destinatario. Tra le attrezzature sono compresi:

- personal computer;

- periferiche e componenti standard;

- ausili per accesso al personal computer;

- software educativi, riabilitativi o per la produttività formativa e lavorativa;

- comunicatori simbolici e alfabetici se funzionali alle abilità della persona e non riconducibili al DM 332/98;

- strumenti di riabilitazione non prescrivibili nè riconducibili ad ausili compresi nel Nomenclatore Tariffario di cui al DM 332/98.

In linea con gli obblighi ed i limiti comunitari ex Reg. CE 800/2008 sono previsti contributi alle aziende che assumano persona disabile in presenza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato della durata di almeno 6-12 mesi. Il contributo all’assunzione previsto dalla

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programmazione del piano provinciale disabili è cumulabile con i contributi ex art. 13 l.68/99 nei limiti della vigente normativa in materia di aiuti di stato.

Altra indennità aggiuntiva da poter aggiungere alla Dote è il contributo ai datori di lavoro pubblici o privati ai fini dell’adattamento e della accessibilità del posto di lavoro. Tali contributi sono cumulabili con quelli previsti dall’art. 13, comma 1, lett. d) della l.68/99 nei limiti della vigente normativa in materia di aiuti di stato e non possono comunque superare il limite di € 10.000,00.

La Provincia di Mantova, in fase di approvazione dei PIP, applica criteri di valutazione che verifichino la coerenza con le aspirazioni, il profilo professionale e funzionale dell’utente e le reali prospettive occupazionali del percorso.

7.2 Dote sostegno all’occupazione in impresa

Questa tipologia di servizi è rivolta alle persone con le caratteristiche di disabilità descritte all’art.1 della l. 68/99, occupate presso imprese operative nel territorio della provincia di Mantova. Il percorso per il riconoscimento della Dote deve prevedere il coinvolgimento attivo del datore di lavoro.

Le persone disabili possono usufruire dei servizi di seguito descritti rivolgendosi ad un Ente accreditato al servizi al lavoro ai sensi della l. 22/06 e registrati presso l’Albo regionale.

I servizi dedicati a questa tipologia di persone con disabilità sono i seguenti:

a) Definizione del percorso e redazione del PIP

Descrizione: Supporto nell’individuazione di percorsi formativi e/o lavorativi e dei settori target:

declinazione dei fabbisogni individuali di formazione in competenze/abilità/conoscenze;

networking e scouting degli enti di formazione: individuazione dei moduli formativi e loro articolazione in competenze, ore, costo, soggetto che eroga la formazione, data di inizio, data di conclusione.

Output: PIP.

b) Tutoraggio e counselling orientativo

Descrizione: Orientamento ai meccanismi del mercato del lavoro e introduzione agli strumenti di ricerca di occupazione (pre-inserimento); aggiornamento del curriculum e predisposizione delle lettere di accompagnamento; preparazione e affiancamento al colloquio anche in azienda;

assistenza ai destinatari e alle imprese nella fase di inserimento lavorativo.

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16 Output: relazione.

c) Tutoraggio e accompagnamento al lavoro

Descrizione: Assistenza ai destinatari e alle imprese nella realizzazione di periodi di tirocinio (D.M.

142/1990).

Output: relazione, compilazione di registri di presenza.

d) Monitoraggio, coordinamento e gestione del PIP

Descrizione: Monitoraggio delle attività e valutazione della loro conformità al PIP; supporto agli adempimenti amministrativi previsti dal PIP.

Output: relazione.

7.3 Dote sostegno all’occupazione per disabili psichici occupati in cooperative sociali

Questa parte di servizi è rivolta esclusivamente alle persone disabili psichiche e intellettive occupate in cooperative sociali di tipo B.

Le persone disabili possono usufruire dei servizi di seguito descritti rivolgendosi al datore di lavoro che, può operare in collaborazione con un operatore, pubblico o privato del mercato del lavoro accreditato ai servizi al lavoro ai sensi della l.r.22/06 e registrato presso l’Albo regionale.

I servizi dedicati a questa tipologia di persone con disabilità sono i seguenti:

a) Piano di intervento personalizzato

Il PIP è il contratto che regola l’erogazione dei servizi individuati esclusivamente dalla cooperativa sociale insieme al beneficiario, finalizzati al miglioramento della situazione lavorativa e al sostegno per l’occupazione. Il PIP è definito dall’ente accreditato che ne ha la titolarità, la cooperativa sociale ed il lavoratore disabile. Definisce il percorso e i tempi di realizzazione dei servizi a sostegno dell’occupazione, le cui attività devono svolgersi e concludersi nel termine massimo dei 12 mesi.

b) Monitoraggio, coordinamento e gestione del PIP

Per tale servizio si intendono tutti gli interventi di monitoraggio delle attività e valutazione della loro conformità al PIP; azioni di supporto agli adempimenti amministrativi previsti dal PIP.

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17 c) Servizio di sostegno all’occupazione

Per tale servizio si intendono tutti gli interventi effettuati dalla cooperativa finalizzati al sostegno all’occupazione delle persone con disabilità psichica, in particolare forme di organizzazione del lavoro, supporto alla conciliazione tra vita privata e attività lavorativa, sperimentazione di percorsi formativi ed attività finalizzati a coniugare le competenze tecniche. Per tale servizio le risorse finanziarie a copertura dei costi sostenuti sono definite in misura non superiore al 75% dei costi salariali lordi riferiti al periodo di vigenza del PIP ovvero al valore massimo previsto per il servizio e comunque in conformità con il Reg. CE 800/2008 (sezione 9 art.41).

d) Servizio accompagnamento

Il beneficiario della Dote, durante il periodo lavorativo in oggetto, è seguito da uno o più accompagnatori interni alla cooperativa sociale di tipo B che hanno il compito di assisterlo sul lavoro.

All’interno del servizio sono comprese tutte le attività necessarie per la permanenza della persona all’interno del posto di lavoro. La quantificazione di risorse del servizio corrisponde alla copertura dei costi relativi al tempo impiegato per l’assistenza dall’accompagnatore dipendente della cooperativa e comunque in conformità con il Reg Ce 800/2008.

Per questo tipo di Dote il PIP si considera concluso positivamente se il lavoratore ha effettivamente svolto, nel periodo di vigenza del PIP almeno il 50% delle presenze richieste dal contratto di lavoro.

7.4 Le azioni di sistema

Nell’ambito della programmazione provinciale, a completamento dell’attuazione dei percorsi individuali messi in campo, saranno realizzate azioni di sistema direttamente dalla Provincia.

In particolare, saranno realizzate:

- azioni di sistema finalizzate all’incremento dell’occupazione di disabili tramite progetti innovativi/sperimentali anche in partenariato con la rete degli operatori pubblici e privati;

- azioni di sistema per il sostegno al raccordo e al supporto della rete di servizi educativi, formativi, per il lavoro e socio-assistenziali, anche tramite la riqualificazione degli operatori dei servizi;

- azioni di ricerca, sensibilizzazione, diffusione di buone prassi, promozione dell’autoimprenditorialità;

- azioni di sistema integrate tra Regione Lombardia e le altre province lombarde con particolare riguardo ai servizi e ai flussi informativi.

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8 Soggetti attuatori delle azioni

Come sperimentato nell’annualità 2010/11, alla luce della nuova normativa in materia, rimane ridotto il panorama dei soggetti attuatori che possono accedere direttamente alle Doti previste dal Piano provinciale.

I servizi a Dote possono essere prenotati solo dagli operatori accreditati per le attività di formazione e dei servizi al lavoro, ai sensi della d.g.r. n. 6273 del 21 dicembre 2007. Per la peculiarità del target di utenza finale beneficiaria dei servizi si prevede che il soggetto attuatore metta in campo competenze specifiche e necessarie per l’erogazione di servizi alle persone disabili.

Per i servizi al lavoro gli operatori accreditati possono avvalersi di:

1. Cooperative sociali ai sensi dell’art.1, comma1, legge 8 novembre 1991, n.381 e successive modificazioni, iscritte nell’apposito albo regionale previsto dalla l. 21/2003 (art.4);

2. Unità di offerta socio-sanitaria;

3. Comuni, anche in forma associata che gestiscono servizi per l’integrazione lavorativa dei disabili;

4. Associazioni di solidarietà familiare iscritte nel registro regionale ex l.r. n.1/08;

5. Organizzazioni di volontariato iscritte nelle sezioni regionali o provinciali del registro ex l.1/08;

6. Associazioni senza scopo di lucro e associazioni di promozione sociale iscritte nei registri regionali e provinciali dell’associazionismo ex l.r. n. 1/08.

Le Associazioni e le organizzazioni di cui ai punti 4)5)6) devono, per statuto, avere fra gli oggetti sociali attività di tutela e di assistenza dei disabili ed operare da almeno 3 anni ai fini dell’inserimento sociale e lavorativo delle persone disabili.

9 Le tempistiche di erogazione dei servizi e procedure e modalità di attuazione degli interventi

La programmazione del Piano provinciale disabili ha durata triennale e le singole annualità si susseguono in un’ottica di continuità che prevede la chiusura di una annualità contestualmente all’apertura dell’annualità successiva.

Per l’annualità 2011/12 si prevede che i bandi ad evidenza pubblica per la prenotazione delle Doti possano essere pubblicati con validità da aprile 2011.

La seconda annualità 2011 si concluderà entro aprile 2012, secondo la tempistica e le scadenze contenute nei singoli avvisi pubblici.

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La modalità di riconoscimento del contributo è a sportello e, conseguentemente, sono concessi contributi fino ad esaurimento dell’importo complessivo stanziato.

tavola 3 Le fasi del processo

10 Risorse destinate alle tipologie di servizi

Regione Lombardia, con nota trasmessa da Direzione generale Istruzione, Formazione e Lavoro in data 8 marzo 2011, avente ad oggetto: “Piani Provinciali 2011”, ha assegnato alla Provincia di Mantova per l’annualità 2011 un finanziamento pari a € 963.433,29.

Di questi, il 10% delle risorse (€ 96.343,29) saranno gestiti in forma diretta dalla stessa Provincia, per le attività di progettazione, gestione, monitoraggio, valutazione, sistemi informativi di supporto e sostegno alla rete di operatori accreditati per la realizzazione di interventi funzionali all’ inserimento lavorativo.

Il 18 % delle risorse (€173.418,00) sarà dedicato alla realizzazione di azioni di sistema e di accompagnamento complementari all’attuazione dei percorsi volti all’inserimento lavorativo e il 72% (€

693.672,00) sarà destinato alla realizzazione di doti lavoro-ambito disabilità.

Operatore Accreditato Beneficiario

Pubblica gli avvisi per i beneficiari ed informa gli operatori accreditati

Entro 30 gg. invia alla Provincia il PIP per la convalida

Convalida dei PIP. In caso di anomalie o lacune interviene chiedendo modifiche o integrazioni. In caso di ulteriori mancanze non convalida il PIP e non concede ulteriori doti

Monitora e controlla le attività

Riconosce all’operatore i costi per i servizi erogati secondo le indicazioni dei massimali contenute nei bandi.

Eroga agli utenti i servizi obbligatori previsti dalla L.R. 22/06 e stipula il Patto di Servizio, registrato su Sintesi

Prenota la Dote su Sintesi

Entro 30 gg. avvia le attività da concludersi entro 12 mesi

PIP concluso con contratto di lavoro a T.I. o T.D. di almeno 12 mesi PIP concluso senza un contratto di lavoro di almeno 12 mesi

Si rivolge all’operatore accreditato, riceve i servizi obbligatori e stipula il Patto di Servizio

Decide di partecipare al programma e di prenotare la Dote sul Sintesi

Partecipa alla compilazione del PIP

PIP validato: se non prosegue il percorso, viene espulso dal programma

Partecipa attivamente alle attività previste dal PIP

Esito occupazionale positivo o negativo Registra su Sintesi le doti prenotate

Riconosce all’operatore i costi per i servizi effettivamente erogati

Provincia di Mantova Servizio lavoro

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I criteri di assegnazione dei fondi alle Province sono costruiti sulla base di indicatori comuni quali: il numero dei disabili iscritti al collocamento mirato che incide per il 33% del fondo assegnato, il numero dei posti di lavoro in disponibilità come da prospetti informativi presentati dalle aziende che incide per il 14%, il numero degli avviamenti nominativi che concorre per il 10%, i contributi esonerativi versati dalle aziende in quota pari al 33% dell’assegnazione, una quota equa per provincia pari al 10%.

tavola 4 Risorse disponibili annualità 2010

totale erogazione Piano € 963.433,29

- 10% di assistenza tecnica € 96.343,29

- 18% azioni di sistema € 173.418,00

- 72% doti lavoro - ambito disabilità € 693.672,00

11 I risultati attesi del Piano Provinciale

Per la realizzazione delle Doti lavoro ambito disabilità miranti a facilitare percorsi di inclusione lavorativa dei disabili, la Provincia di Mantova attiverà Bandi ad Evidenza Pubblica per complessivi € 693.672,00 (72% del finanziamento assegnato).

Rispetto ai massimali indicati da Regione Lombardia, si prevede di attivare nel corso del 2011 un numero di doti pari a 110, coinvolgendo direttamente 110 disabili, così distribuite rispetto alla tipologia di doti:

- € 520.254,00 (75%) , utili all’attivazione di ca. n. 70 doti “Inserimento lavorativo”;

- € 34.683,60 (5%) , utili all’attivazione di ca. n. 15 doti “Sostegno all’occupazione presso aziende private ed Enti pubblici”;

- € 138.734,40 (20%) , utili all’attivazione di ca. n. 25 “Sostegno all’occupazione per disabili psichici occupati in cooperative sociali”.

12 Le azioni di monitoraggio e valutazione del Piano Provinciale

Ogni tre mesi la Provincia produrrà uno stato di avanzamento dei progetti avviati, monitorando l’andamento delle azioni e producendo un report sintetico riassuntivo delle stesse. A questo scopo, saranno rielaborati i report che dovranno essere prodotti dagli enti che si saranno aggiudicati le azioni.

Gli enti realizzeranno il monitoraggio attraverso:

- la predisposizione e l’utilizzo di specifici strumenti di monitoraggio durante e al termine delle azioni progettate;

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- il raccordo costante tra soggetti attuatori e l’ufficio provinciale competente, in tutte le fasi di attuazione degli interventi e, in particolare, mediante relazione finale sugli esiti progettuali.

L’attività di gestione delle suddette azioni avverrà attraverso l’utilizzo del Sistema Informativo Sintesi.

Il Sistema Informativo permetterà di gestire le seguenti fasi delle attività:

- pubblicazione degli avvisi;

- prenotazione delle Doti da parte degli operatori;

- procedure di avvio e conclusione dei PIP;

- attività di validazione, erogazione e rendicontazione dei servizi.

Attraverso l’utilizzo dell’applicativo Gestore Bandi e Corsi, la Provincia potrà monitorare il flusso dei dati, verificare la realizzazione delle attività e la rendicontazione dei servizi erogati.

Il monitoraggio permetterà dunque di registrare informazioni riguardanti lo stato d’attuazione, gli elementi rendicontativi e i risultati delle azioni.

Il monitoraggio sarà dunque di 3 tipi:

1) quantitativo: monitoraggio dei servizi erogati all’utenza;

2) economico: monitoraggio amministrativo delle spese, residui, economie e importi impegnati;

3) qualitativo: prevede la rilevazione del grado di efficienza ed efficacia delle azioni previste dal PIP. Agli enti attuatori saranno richieste dettagliate relazioni sugli interventi presi in carico.

In presenza di successive e specifiche indicazioni da parte di Regione Lombardia, la Provincia di Mantova si riserva la possibilità di richiedere agli enti attuatori ulteriore documentazione sulle modalità operative attivate, per un più corretto e completo monitoraggio delle stesse.

Ai fini della valutazione che assume particolare rilievo nel piano in considerazione della novità degli strumenti operativi utilizzati, sarà inoltre predisposto, nella fase di avvio, un adeguato disegno concernente il modello analitico e gli indicatori specifici da implementare, per verificare gli esiti dovuti alla realizzazione:

- delle differenti tipologie di dote (inserimento lavorativo, consulenza e supporto all’autoimprenditorialità, sostegno occupazione in impresa, sostegno all’occupazione per disabili psichici occupati in cooperative sociali);

- delle azioni di sistema (progetti innovativi/sperimentali; raccordo e supporto della rete di servizi educativi, formativi, per il lavoro e socio-assistenziali; ricerca, sensibilizzazione, diffusione di buone prassi, promozione dell’autoimprenditorialità).

Riferimenti

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