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giovedì 25 LUGLIO 1968

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Resoconti Parlamentari 1971 — Assem blea Regionale Siciliana

VI Legislatura CXXXI, SEDUTA 25 Luglio 1968

C X X X I - S E D U T A

(Pomeridiana)

g i o v e d ì 25 LUGLIO 1968

Presidenza del Vice Presidente G IU M M A R B A indi

del Vice Presidente GRASSO NICOLOSI

I N D I C E

Pag.

Commissioni legislative (Sostituzione temporanea

di c o m p o n e n t i ) ... 1974

Disegni di legge: (Annunzio di presentazione) . . . . - 1972

(Comunicazione di invìo alle Commissioni legi­ slative) ... 1971

« Interventi per la viabilità autostradale ed a scorrimento veloce, per il completamento del- Paeroporto di Punta Raìsi e per la costituzione di centri residenziali universitari » (149-182- 268/A) (Seguito della discussione) : PRESIDENTE 1996, 1998, 1999, 2000, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006 2007, 2008, 2009, 2010 g r a m m a t i c o... 1997

FASINO ... 1998, 1999 CAROLLO « , Presidente della Regione . 1998, 1999, 2000 2001, 2003, 2004, 2008 GIACALONE D I E G O ... 1998

Ma r r a r o, V ice P residente della Commissione 1999, 2001 2004, 2008, 2009 BÒSCO ❖ ... ... 2000, 2009, 2010 N I G R O ... 2000, 2006, 2009 BONFIGLIO, Assessore ai lavori pubblici . . 2001, 2004 2005, 2006 g i u b i l a t o ... 2001, 2008 CORaLUO 2003 PARISI ... 2003

Tr a i n a ... 2004

SALLICANO . . . . . . . . 2005

MAZZAGLIA ... 2006

Biterpellanze e interrogazioni (Per lo svolgi­ mento unificato) : p r e s i d e n t e... 1S75 CAREI’ , ... I ^ T I N I ... 1975

(Svolgimento uniflcato) : Pr e s id e n t e 1975, 1976,1983, i9S5, 1987, 1990, 1994, i99S, 1996 c o r a l l o * ... 1976, 1995 CARFI- * ... 1983

Tr a i n a . . - ...i9bb, m e ARÒLLO Presidente della Regione . . 1987

DE PASQUALE * . . .

DENTINI ...

(Sollecito di risposta scritta) :

PRESIDENTE . . . .

CAGNES . . . . . .

Interrogazioni (Annunzio) SulPordine del giorno:

PRESIDENTE . . . .

SCATURRO . -

1990 1994

1975 1975 1972

1974, 1975 1974

La seduta è aperta alle ore 18.00.

MATTARELLA, segretario jf., dà lettura del verbale della seduta precedente che, non sorgendo osservazioni^ s’intende approvato.

Comunicazione di invio di disegni di legge alle competenti Commissioni legislative.

PRESIDENTE. Comunico che in data odier­

na sono stati inviati alle competenti Commis­

sioni legislative i seguenti disegni di legge;

— « Modifiche e integrazioni alla legge re­

gionale 30 giugno 1954, numero 14, concer­

nente creazione in Catania di un monumento a Giovanni Verga » (289), alla Commissione legislativa: «Finanza e patrimonio»;

« Proroga al termine di salvaguardia del Piano regolatore generale della città di Ca­

tania » (290), alla Commissione legislativa:

« Lavori pubblici, comunicazioni, trasporti e turismo » ;

— « Provvidenze a favore delle esattorie dei comuni terremotati » (295), alla Commis­

sione legislativa « Finanza e patrimonio ».

R esoconti, f . 276 (300)

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Resoconti Parlamentari 1972 — Assem blea Regionale Siciliana

VI Legislatu ra CXXXI SEDUTA 25 Lu glio 1968

Annunzio di presentazione di disegno di legge.

PRESIDENTE. Comunico che è stato pre­

sentato, in data odierna, il seguente disegno di legge: « Modifiche alla tabella organica allegata alla legge regionale 13 aprile 1959, numero 15, riguardante i ruoli organici del- rAmministrazione centrale della Regione » (296), dagli onorevoli Lentmi, Grillo e Genna.

Annunzio di interrogazioni.

PRESIDENTE. Invito il deputato segreta­

rio a dare lettura delle interrogazioni presen­

tate.

MATTARELLA, segretario jf.:

« A l Presidente della Regione e all’Asses­

sore aH’industria e commercio per sapere se sono a conoscenza che alla data odierna sono in servizio meno di 300 dipendenti alla « Ga­

gliano confezioni » Gruppo Debole, mentre dagli accordi stipulati dall’Eni con la Regione era prevista l’occupazione di 400 dipendenti nel 1965.

Tale inadempienza da parte della « Gaglia­

no confezioni » in una situazione di grave crisi per la mancanza di qualsiasi altro lavoro, è inammissibile.

Pertanto si chiede quali urgenti interventi intendono intraprendere per la immediata ap­

plicazione degh accordi a suo tempo stipulati » (384) (Uinterrogante chiede la risposta scritta con urgenza).

Ma z za g lia.

« Al Prpidente della Regione, all’Assessore alla sanità e all’Assesore all’industria e com­

mercio.

Nella zona industriale di Priolo, diversi im­

pianti scaricano all’aria gas che sono da rite­

nersi essenzialmente tossici e pertanto nocivi non solo alla salute degli operai e tecnici che lavorano nella zona impregnata da tali fumi, ma anche alle popolazioni che abitano nelle zone di Melilli, Priolo, Augusta, Siracusa e paesi vicini.

Questi gas tossici vengono buttati all’atmo­

sfera 24 ore su 24 ogni giorno da impianti di acido solforico, nitrico, impianti di fertiliz­

zanti e di dicloroetano. Le malattie che causa

la respirazione prolungata di tali gas sono essenzialmente faringiti, tonsilliti, laringiti, malattie polmonari e spessissimo tumori.

Poiché esistono sistemi di abbattimento dei fumi di scarico da detti impianti, si desidera conoscere quali provvedimenti siano stati adottati o stiano per essere adottati dagli A s­

sessori interrogati, ognuno per la parte che gli compete, al fine di eliminare questo grave inconveniente, così dannoso alla salute dei nostri operai, tecnici, impiegati, e delle popo­

lazioni limitrofe » (385).

SCALORINO.

« Al Presidente della Regione e all’Asses­

sore ai lavori pubblici per conoscere i motivi per cui, alla distanza di ben 15 anni dall’en­

trata in vigore della legge regionale 21 aprile 1953, numero 30, recante provvedimenti per il potenziamento della viabilità, della edilizia popolare e deU’economia della Sicilia, non sia stato ancora emanato il regolamento per la tenuta ed i funzionamento del registro regio­

nale della strada.

La mancata istituzione di tale registro non ha consentito nè consente ancora il funzio­

namento deirUfficio regionale della strada, con tutti i paradossali inconvenienti che dal­

la mancanza di tale ufficio derivano » (386).

Rizzo - Corallo - Bosco - R usso Michele.

« Al Presidente della Regione e all’Asses­

sore alle finanze per conoscere:

1) se risulta fondata la notizia pubblicata in data 4 giugno 1968 dal quotidiano La Sicilia di Catania, secondo la quale la Regione sici­

liana avrebbe acquistato dai presunti proprie­

tari Platania, sul Vulcano Etna, un vasto ap­

pezzamento di terreno, da quota 2000 in, su, tenuto conto che tali terreni per la loro na­

tura e posizione e per le vicende storico-giu­

ridiche della Sicilia debbono, senza alcun dub­

bio, essere considerati demaniali o reintegra­

bili- al demanio e non certo demanializzabili attraverso l’acquisto presso chi non può fare valere titoli validi per venderli;

2) se sono stati interpellati l’A rchivio. di Stato di Catania e altre istituzioni come U Commissario per la liquidazione degli usi civici in Sicilia, l’Ufficio regionale delle regie trazzere, l’Archivio di Stato di Palermo, ec­

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Resoconti Parlamentari 1973 — Assem blea Regionale Siciliana

VI Legislatura CXXXI SEDUTA 25 Luglio 1968

cetera, al fine di accertare se esiste o meno l’atto di censuazione ai Platania anche per i boschi, nonché se i Platania sono in possesso dell’atto originale, mancando le quali due condizioni risulterebbe di già sufficientemente dimostrata l’infondatezza giuridica di qual­

siasi pretesa dei Platania a sostenere un pre­

sunto titolo di proprietà;

3) quali iniziative sono in corso da parte della Regione siciliana per realizzare il Parco nazionale (o regionale) dell’Etna la cui esi­

genza è stata più volte auspicata da valenti scienziati e studiosi e dalla stessa Società bo­

tanica italiana nel Congresso nazionale del­

l’ottobre del 1962. 11 problema di tutelare in­

comparabili paesaggi di alto valore scientifico minacciati di graduale distruzione; i caratteri eccezionali del vulcano Etna, esempio unico in Europa e nel Mediterraneo con interessi di valore, più che europeo, universale, pon­

gono in termini di assoluta serietà di impegno la realizzazione del Parco che oltre a rispon­

dere ad un interesse scientifico inestimabile, verrebbe ad assumere importanza fondamen­

tale ai fini dello sviluppo economico dei nume­

rosi centri etnei e più in generale dello svi­

luppo turistico della Sicilia » (387).

Rindone - Marraro - Carbone.

« All’Assessore alla sanità per sapere chi e che cosa impedisce il normale rinnovamento del Consiglio d’amministrazione dell’Ospedale civile di Ragusa, da quali motivazioni ammi­

nistrative e da quali disposizioni di legge è legittimata la permanenza di una gestione commissariale, che dura, innaturalmente, da più di un anno;

per sapere, ancora, per quali motivi e sulla base di quali altre disposizioni di legge, non note, in verità, agli interroganti, è stato no­

minato un sub o vice commissario;

per sapere se l’onorevole Assessore è a co­

noscenza della adozione da parte del Com- naissario del suddetto Ospedale civile di deli^

berazioni, istituenti cinque nuovi posti di primari. Tali posti sarebbero stati coperti con assunzione diretta, senza concorsi, sulla base di preferenze soggettive ed ingiustificate. Per cui il dottore Gafa, sarebbe stato nominato primario del reparto di anatomopatologia, il dottore Rabito dePreparto di anestesia e ria-

>airaazione, il dottore Rizza del reparto car­

diologia, il dottore Ferma del reparto di onco­

logia, il dottore Distefano del reparto di uro­

logia.

Tutto ciò ci appare gravissimo, perchè le deliberazioni sono palesamento viziate d’ille­

gittimità (il Commissario non poteva delibe­

rare in tal senso perchè gli atti suddetti non erano obblighi di legge), rappresentano lesioni gravissime agli interessi dei terzi (l’assun­

zione di primari negli enti ospedalieri deve aver luogo ” esclusivamente ” per pubblico concorso a norma anche della legge 12 marzo 1968, numero 68).

La proliferazione, poi, dei posti di prima­

riato con, relative germinazioni dei posti di assistenti, fa scattare l’assurda logica del

” precedente ” negli altri ospedali similari della città e della zona e distorce, violentan­

doli con il fatto compiuto, lo spirito e la let­

tera della legge statale numero 68 del 12 marzo 1968, per quanto attiene la program­

mazione ospedaliera, Tordinamento dei ser­

vizi e del personale e le disposizioni finali e transitorie;

per conoscere se l’Assessore non ritenga op­

portuno disporre una urgente e, secondo noi, necessaria indagine suU’Ospedale civile di Ragusa, che appuri la veridicità delle notizie, secondo le quali i suddetti provvedimenti commissariali sono motivati da esigenze di natura apertamente clientelare, in attuazione di impegni elettorali più o meno mantenuti e rassicurare, quindi, Topinione pubblica, per molti versi e per tanti motivi, giustamente, sfiduciata, che almeno l’Ente ospedaliero man­

terrà la sua originaria natura di strumento di preservazione e di difesa della salute degli uomini e non sarà, ulteriormente, investito d.a quella massiccia offensiva di sottogovernismo e di clientelismo, che i partiti al Governo del­

la cosa pubblica regionale portano avanti con vigore sempre più rinnovato » (388) (Gli in­

terroganti chiedono lo svolgimento con ur­

genza).

Cagnes - Attardi - Ro m a n o.

« All’Assessore agli enti locali per sapere se non ritenga di dover nominare un commis­

sario ad acta presso il comune di Venetico, al fine di accertare la legittimità deU’ordinanza con cui il sindaco del predetto comune, addu- cendo una presunta pericolosità deU’edificio che accoglie gli uffici comunali, ha trasferito

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Resoconti Parlamentari 1974 Assem blea Regionale Siciliana

V I Legislatura CXXXI SEDUTA 25 Lu glio 1968 |

questi ultimi dalla zona a monte di Venetico a quella a mare.

Tale prowedim ento suscita quanto meno il sospetto che il sindaco di Venetico abbia vo­

luto aggirare, con un motivo pretestuoso, il parere negativo che il Consiglio provinciale di Messina aveva già espresso in merito ad una precedente inchiesta di trasferimento de­

gli uffici a suo tempo avanzata dallo stesso sindaco » (389) (L'interrogante chiede la ri­

sposta. scritta).

Rizzo.

« AH’Assessore agli enti locali per cono­

scere se non ritenga di promuovere con sol­

lecitudine il decreto di decadenza del Consi­

glio comunale dì Fumari e tutti gli atti con­

seguenti al fine di affrettare la convocazione dei comizi elettorali per il rinnovo del Con­

siglio comunale di quel comune.

Tale provvedimento si legittima in consi­

derazione del fatto che i termini previsti dall’articolo 91 dell’Ordinamento regionale degli enti locali sono ampiamente scaduti e che tutta la popolazione lamenta l’inefficienza dell’attuale gestione inadeguata e non rap­

presentativa » (390) (L'interrogante chiede la risposta scritta).

Rizzo.

PRESIDENTE. Comunico che, delle inter­

rogazioni testé annunziate, quelle con rispo­

sta scritta sono state già inviate al Governo;

quelle con risposta orale saranno iscritte allo ordine del giorno per essere svolte al loro turno.

Sostituzione temporanea di componenti di Com­

missioni.

PRESIDENTE. Comunico che nella seduta del 24 luglio 1968 l’onorevole Cagnes ha so­

stituito r onorevole Giacalone Vito nella II Commissione legislativa.

Sull’ordine del giorno.

SCATURRO. Chiedo di parlare sull’ordine dei giorno.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SCATURRO. Onorevole Presidente, io non so se la mia sorte debba essere quella di chiedere senza fortuna l’iscrizione di dise­

gni di legge all’ordine del giorno della nostra Assemblea. Per l’ennesima volta torno a pre­

gare la Presidenza di volere inserire nell’or­

dine del giorno della prossima seduta, della seduta di domani mattina, il disegno di legge numero 282; « Interpretazione autentica della legge regionale 30 dicembre 1906, numero 34,

"P rovvidenze per la vendemmia 1966 ’’ ». La Assemblea ha concesso la procedura d’urgen­

za e la relazione orale per questo disegno di legge; la Commissione lo ha licenziato; non comporta alcun impegno di spesa; si tratta soltanto di chiarire il significato di una legge regionale relativamente all’ammasso delle uve del 1966. La Corte dei conti ha bloccato da parecchi mesi mandati per centinaia di mi­

lioni a favore delle cantine sociali siciliane, perchè esige determinati adempimenti non previsti dalla legge. Fra l’altro, questa pre­

tesa della Corte dei conti incoraggia il gonfia­

mento delle cifre dei conti di gestione, e pra­

ticamente favorisce le, amministrazioni che gonfiano fìttiziamente ì conti, a danno di quelle che tengono una scrupolosa contabilità.

E’ vero che l’Assemblea è attualmente im­

pegnata sul problema dell’Elsi al quale è le­

gata la sorte di mille operai; ma non si può ignorare che questo provvedimento è atteso da diecimila produttori di uva. Data anche l’urgenza io chiedo espressamente e formal­

mente alla Presidenza che la sessione non si chiuda, senza che esso sia approvato.

Ricordo ai colleghi che il disegno di legge è stato approvato all’unanimità dalla Com­

missione senza alcuna discussione, perchè tutti i componenti sono convinti della sua opportunità e si può prevedere che non darà luogo ad alcuna discussione in Aula, anche, perchè si tratta di un solo articolo.

Quindi, signor Presidente, la prego viva­

mente di tenere conto di questa mia protesta che dievo a nome dei produtori di uva, e ribadisco la richiesta che sì faccia in modo che l’Assemblea non vada in ferie senza avere compiuto questo atto di giustizia a mezzo del quale si renderà applicabile una legge regio­

nale che attualmente rimane priva di appli­

cazione.

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Resoconti Parlamentari 1975 Assem blea Regionale Siciliana

VI Legislatura CXXXI SEDUTA 25 Luglio 1968

PRESIDENTE. Onorevole Scaturro, deside­

ro confermarle ancora che la Presidenza della Assemblea non ha alcuna obiezione da fare alla sua richiesta. Purtroppo però Tordine del giorno che stiamo discutendo da alcune set­

timane è ancora immutato perchè è conse­

guente a una deliberazione presa dalla Pre­

sidenza, sentiti i capigruppo ed i presidenti delle commissioni parlamentari. In quella conferenza è stato formulato un ordine del giorno e sono stati inclusi gli argomenti che avrebbero dovuto essere oggetto di discus­

sione; fra questi non era il disegno di legge al quale lei si è riferito.

Desidero tuttavia assicurarla che mi ren­

derò partecipe di questa sua istanza e che farò presente in sede di riunione dei capi- gi'uppo (che potrebbe avvenire nel corso del­

la seduta odierna), la necessità di includere questo disegno di legge nelhordine del giorno della seduta di domani.

Sollecito di risposte scritte a interrogazioni.

CAGNES. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CAGNES. Signor Presidente, io ed alcuni colleghi, in tempi diversi ma egualmente lon­

tani, abbiamo presentato delle interrogazioni con la richiesta di. risposta scritta, al Presi­

dente della Regione, all’Assessore agli enti locali e all’Assessore allo sviluppo econo­

mico e precisamente: la numero 90 all’og­

getto: «Assegno mensilè ai minorati fisici e psichici», presentata in data 15 novembre 1967; la numero 243: « Criteri adottati per la distribuzione di opere librarie acquistate con i fondi della Regione », presentata in data 21 marzo 1968; la numero 285: «Attuazione dell’articolo 9 della legge 3 febbraio 1968, nu­

mero 1 recante provvidenze per le zone col­

pite dal sisma del gennaio 1968 », presentata in data 24 aprile 1968 e la numero 293 all’og­

getto : « Candidatura del Commissario straor­

dinario all’Amministrazione provinciale di Ragusa, professor La Rosa, in quel collegio senatoriale », presentata in data 3 maggio 1968.

Poiché queste interrogazioni cominciano quasi a pèrdersi nel tempo, prego la Presi­

denza di sollecitare il Governo affinchè dia la risposta dovuta.

PRESIDENTE. Desidero assicurarle, onore­

vole Cagnes, che la Presidenza oggi stesso curerà di avvertire per iscritto i titolari dei rami di amministrazioni che dovrebbero for­

nire le risposte scritte da lei sollecitate.

Per lo svolgimento liunito di interpellanze e interrogazione.

CARPI’. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARPI’. Onorevole Presidente, è stata pre­

sentata, a firma mia e di altri colleghi del mio gruppo, una interpellanza sulla situazione che si è venuta a determinare nell’Ente mi­

nerario siciliano e nelle collegate dell’Ente stesso. Siccome saranno discusse in questa seduta due interpellanze sullo stesso oggetto, una a firma dell’onorevole Corallo e altri e una di un gruppo di parlamentari democri­

stiani, chiedo che la mia interpellanza, che ha il numero 121, venga svolta congiunta- mente alle altre aU’ordine del giorno.

PRESIDENTE. Pongo ai voti la richiesta per lo svolgimento riunito, avanzata dall’ono­

revole Carfì.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario si alzi.

(E’ approvata)

DENTINI. Chiedo che anche l’interroga­

zione numero 379 sullo stesso oggetto, a firma mia e del collega Mazzaglia, venga svolta uni­

tamente a questo gruppo di interpellanze.

PRESIDENTE. Pongo ai voti la richiesta di svolgimento riunito avanzata daU’onore- vole Dentini.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario, si alzi.

(E’ approvata)

Svolgimento riunito di interpellanze e di inter­

rogazione.

PRESIDENTE. Si passa al punto II dello ordine del giorno: Svolgimento riunito delle

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Resoconti Parlamentari — 1976 Assem blea Regionale Siciliana

1

V I Legislatura CXXXI SEDUTA 25 Luglio 1968

interpellanze numeri 114 e 118 alle quali si aggiungono la numero 121 degli onorevoli Carli ed altri sullo stesso oggetto e l’inter­

rogazione numero 379 degli onorevoli Lentini e Mazzaglia, pure sullo stesso oggetto.

Prego il deputato segretario di dare lettu­

ra delle interpellanze e dell’interrogazione.

MATTAPELLA, segretario jf.:

Corallo - De Pasquale - Bosco - Eindone - La Duca - E usso Mi­

chele - CaRFÌ - SCATURRO - ElZZO.

personale assunto, per motivi politici negli ultimi tempi » (118)

Lombardo - Mattarella - Mon- Giovì - Grillo - Mucc ioli - Tr in- canato.

« Al Presidente della Eegione per sapere se non ritenga suo preciso dovere denunciare immediatamente al Procuratore della Eepub- blica di Palermo quanto sta avvenendo in que­

sti giorni alla Sochimisi, ove quotidianamente si presentano nuovi assunti, la gran parte dei quali non è riuscita neppure ad avere attri­

buito un tavolo di lavoro, con violazione pa­

tente delle leggi e con inammissibile e colpe­

vole sperpero del denaro della Regione.

E’ infatti da tener presente che i nuovi as­

sunti hanno in generale una ben precisa pro­

venienza che dimostra il diretto interesse di alcuni amministratori dell’Ente minerario si­

ciliano, della Sochimisi e dell’Assessore alla industria, e che si viene così a configurare nei fatti l’ipotesi di gravi reati perseguibili d’uf­

ficio» (114).

« A l Presidente della Eegione per sapere quali provvedimenti intende adottare nei con­

fronti della grave situazione determinatasi all’interno dell’Ente minerario siciliano e della Sochimisi » (121).

Carpì - Me s sin a - Attardi.

« Al Presidente della Eegione e all’Assessore all’industria e commercio per sapere quante e quali assunzioni sono state fatte dalla Sochi­

misi alla data odierna di personale impiega­

tizio e di operai.

Gli interroganti chiedono nel contempo quante e quali convenzioni sono state fatte dall’Ems con società pubbliche e private, ita­

liane e straniere, ai fini dell’espletamento del­

le attività dello stesso Ente » (379) (Gli inter­

roganti chiedono lo svolgimento con urgenza) Le n t in i - Mazzaglia.

PEESIDENTE. Prego l’onorevole Assessore all’industria e commercio di prendere posto al banco del Governo.

« Al Presidente della Eegione per conoscere quali provvedimenti intende adottare per bloc­

care una certa politica della Sochimisi e dello Ems, tendente alla assunzione indiscriminata di personale dipendente e di consulenti, al di là dei bisogni e delle necessità obbiettive dei due Enti.

FAGONE, Assessore all’industria- e com­

mercio. Le interpellanze sono rivolte al Pre­

sidente della Eegione.

Gli interpellanti fanno presente che il re­

cente passato dimostra sufficientemente l’as­

sunzione di personale per soli motivi politici, con larga infiltrazione dì soggetti di prevalente estrazione del settore politico di sinistra, di­

rigenti sindacali della Ggil, dirigenti ed atti­

visti del Pei, parenti ed amici di influenti uo­

mini politici comunisti.

Per tali motivi si chiede di sapere quali provvedimenti il Governo intende adottare per sopprimere tale tendenza degli Enti di cui sopra e per procedere al licenziamento del

PEESIDENTE. Si, è vero, e questo è stato fatto presente da questo banco al Presidente della Regione; ma l’onorevole Carello ha detto che sarebbe stata utile la presenza dell’Asses­

sore all’industria e commercio. Oggi è presen­

te il Vice Presidente della Regione e quindi le interpellanze possono essere svolte.

Ha facoltà di parlare il primo firmatario, onorevole Corallo.

CORALLO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, io credo che tutti abbiamo coscienza che questa sera l’Assemblea affronta in sfede di interpellanze un argomento di grande im- portaza per la vita della Regione, un argo­

mento scottante, sul quale già altre volte il Parlamento siciliano si è pronunziato, senza peraltro raggiungere' finora apprezzabili ri-

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Resoconti Parlamentari 1977 Assem blea Regionale Siciliana

VI Legislatura CXXXI SEDUTA 25 Luglio 1968

saltati. Direi anzi, onorevoli colleghi, che il ripetersi di questi fenomeni deteriori che squa­

lificano la Regione siciliana, che trasformano gli enti regionah in carrozzoni elettorali co­

stosi e spesso incapaci di assolvere le loro funzioni, in gran parte dipenda proprio dalla impotenza dimostrata dall’Assemblea regio­

nale e dal Governo della Regione, in occasioni analoghe.

L’Assemblea infatti affrontò a suo tempo il problema delle assunzioni alla Sofis dando mandato al Governo, con voto unanime, di porre fine alla scandalosa pratica delle assun­

zioni irregolari e di provvedere al licenzia­

mento degli assunti, senza che peraltro il Governo---- malgrado le ripetute assicurazio­

ni — sia riuscito o abbia voluto fare rispet­

tare il mandato ricevuto. Basta richiamarsi a questo precedente per comprendere quello che avviene oggi all’Ente minerario siciliano e nelle aziende che sono espressioni dell’Ente stesso.

Io debbo dire subito, onorevoli colleghi, che noi riteniamo che questa sia l’ultima occa­

sione per porre finalmente il punto ad una situazione di degenerazione che rischia di tra­

volgere tutti. Debbo anche esprimere la mia meravigha ed il mio rammarico per il fatto che i colleghi del gruppo democratico cristia­

no, di fronte a questa nostra denuncia, che è una denuncia fatta con l’intento di sollecitare adesioni, di sollecitare il solidale intervento di tutta l’Assemblea, abbiano voluto interve­

nire con una interpellanza polemica e —- per usare un termine dell’onorevole Lombardo — ricattatorio. Che cosa si è pensato? Forse i colleghi democristiani hanno pensato che lo accenno da essi fatto ad alcuni specifici casi, potesse indurci a mettere la sordina su uno scandalo che è uno scandalo degli amministra­

tori dell’Ente minerario e della Sochimisi, ed

^ uno scandalo delle compiacenze governative nei confronti degli amministratori dell’Ente niinerario e della Sochimisi. Ci consentiranno i colleghi che, proprio nel vedere questi atteg­

giamenti...

l o m b a r d o. Io ho voluto denunciare la 'Compiacenza dei sindacati.

CORALLO. Certo, noi non ci sentiamo con­

fortati circa-la volontà dell’Assemblea e della fnaggioranza di collaborare con noi per il ri­

stabilimento della legalità e dei principi di

sana e corretta amministrazione. Non abbiamo fiducia nella volontà della maggioranza nè nel­

la volontà del Governo; e ciò perchè i prece­

denti ci dicono che tutte le volte che l’Assem­

blea si è pronunziata su queste cose — lo ricordavo poc’anzi a proposito della Sofis — tutto è rimasto come prima: dopo gli ordini del giorno votati, dopo l’unanimità, dopo lo sdegno manifestato in Aula da tutti i settori, tutto è rimasto come prima. Non abbiamo fiducia nell’azione del Governo per questi pre­

cedenti e perchè sappiamo che le cose che avvengono alla Sochimisi non sono fatte in barba al Governo, ma sono fatte a volte con la complicità, a volte su suggerimento di com­

ponenti del Governo, cioè di quei controllori che avrebbero dovuto, per conto della Regio­

ne, vigilare per la corretta amministrazione del pubblico denaro.

A questo punto, devo dire, onorevoli colle­

ghi, che la nostra ultima speranza è riposta nella magistratura. Noi riteniamo che esistano tutti i presupposti perchè la magistratura in­

tervenga direttamente in questa questione. E qui, da questa tribuna, nella veste e nella qua­

lità di deputati regionali, noi sollecitiamo lo intervento della magistratura.

Onorevoli colleghi, non è possibile e non è ammissibile che il fatto che per ragioni tecni­

che, per esigenze di agilità operativa, l’ente pubblico ricorra alla costituzione di società private — che sono semplicemente delle fin­

zioni giuridiche, atte soltanto ad agevolare l’attività amministrativa e la funzionalità, per dare maggiore agilità alle imprese « pubbli­

che », che operano però nel settore industria­

le — non è ammissibile, dicevo, che questa finzione giuridica sia presa a pretesto per sfug­

gire ad ogni controllo e per sperperare il pub­

blico denaro nella convinzione della impunità assoluta.

Guardiamo il caso della Sochimisi, società chimico-minariaria, quindi società privata, ci dicono gli amministratori, società privata che non ha nulla a che vedere con l’ente pubblico, tanto che alla richiesta di informazioni fatta dalla Commissione di indagine voluta da que­

sta Assemblea, la Sochimisi risponde dicen­

do: noi siamo società privata — codice civile, per carità! — noi non possiamo fornire alcuna notizia, neppure l ’elenco del personale, perchè l’elenco del personale è segreto che non può essere violato impunemente!

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Resoconti Parlamentari 1978 Assem blea Regionale Siciliana

VI Legislatura CXXXI SEDUTA 25 Luglio 1968

A me spiace di avere dovuto violare questo segreto per fornirmi degli elenchi dei nomi­

nativi dei dipendenti della Sochimisi. Ho do­

vuto farlo per via privata, perchè attraverso TAssemblea regionale siciliana, il Parlamento sicihano che finanzia la società, queste cose 10 non ho potuto sapere, come, del resto, non può saperle la stessa Assemblea regionale.

Cosa è la Sochimisi? Una società « privata » 11 cui capitale è composto al 99 per cento da capitale dell’Ente minerario siciliano, ripeto;

99 per cento capitale dell’Ente minerario sici­

liano. Il residuo uno per cento è in parte di proprietà del Banco di Siciha (altro ente pub­

blico) ed in parte ancora di una società figlia della Sofis (figlia, quindi, dell’Espi, oggi) nella quale pure c’è quindi mia grossa percentuale di capitale pubblico.

Cioè, qui, per misurare la presenza del ca­

pitale privato, per riuscire a trovarne le trac­

ce, dobbiamo procedere ad analisi chimiche, perchè ci sono soltanto tracce, tracce evane­

scenti di capitale privato. Probabilmente non ce n’è niente, ma ce n’è, ce n’è una traccia;

il 99,99 per cento è capitale pubblico, è denaro pubblico, ma denaro pubblico abilmente affi­

dato nelle mani di una società «p riva ta».

Ebbene, noi diciamo al Procuratore della Repubblica di Palermo che, secondo noi, la finzione giuridica della società privata non può nascondere la realtà che in effetti si tratta di ente pubblico e che pertanto, sotto questo pro­

filo, deve essere vista tutta l’attività della so­

cietà e sotto questo profilo devono essere visti i reati che sono stati commessi dagli ammini­

stratori.

RUSSO GIUSEPPE, Assessore alle finanze.

(Fa un gesto di dissenso).

CORALLO.Che se anche poi, onorevole Rus­

so, non si volesse fare ricorso al codice penale, che se anche si volesse a tutti i costi soste­

nere la tesi del carattere privatistico della società il cui capitale è del 99,99 per cento pubblico, ci sono sempre i reati societari pre­

visti dal codice civile per i quali ugualmente sarebbe necessario ed urgente Fintervento della magistratura.

Ma, signor Presidente, onorevoli colleghi, andiamo a vedere questa vicenda della Sochi­

misi. Quando l’Assemblea regionale siciliana varò la legge istitutiva dell’Ente minerario si­

ciliano, ci si preoccupò di una cosa (avevamo

l’esperienza dell’Eras e avevamo l’esperienza della Sofis) e si disse: per carità, creiamo l’En­

te minerario siciliano, ma che non divenga un carrozzone! Tutti gli accorgimenti possi­

bili furono studiati, tutti gli accorgimenti fu­

rono applicati nella legge istitutiva; si posero tutti i catenacci possibili agli amministratori:

non potete assumere che personale della Re­

gione o altrimenti concorso pubblico; le chia­

mate dirette possono essere limitate ad alcuni tecnici del settore chimico e minerario : gli in­

gegneri chimici e gli ingegneri minerari (i capi servizio, cioè, dei settori chimico e minera­

rio); al di fuori di questi non potrete fare assunzioni di comodo, assunzioni di favore, non potrete cedere alla tentazione dell’eletto- ralismo e del clientelismo. Questo disse il legislatore, questo disse l’Assemblea regionale siciliana, questo avete detto voi, onorevoli colleghi.

Ma la fantasia siciliana, onorevoli colleghi, non conosce ostacoli, non conosce limiti; ogni catenaccio, per quanto robusto, diventa un filo di cotone per gli amministratori che abbiamo dato a certi enti pubblici. E così si pensa che quello che non può fare l ’Ems possa farlo la società figlia deU’Ems, cioè l’Ente minerario stesso, perchè, ripeto, quando si parla di So­

chimisi si parla di una società con capitale per il 99 per cento dell’Ente minerario, si parla di una società il cui Consiglio di ammi­

nistrazione è interam.ente espressione dello Ems.

Onorevoli colleghi, notate l’accortezza di certi amministratori. Ho fatto presente che c’è una partecipazione del Banco di Sicilia.

Quando vi fu l’aumento di capitale, il Banco, di Sicilia si dichiarò disposto a partecipare, a versare la sua quota in aumento del capitale.

Ebbene, non si volle, si impedì al Banco di Sicilia di versare la sua quota, non si volle il denaro del Banco di Sicilia. Guardate un po’ questo Ems che ha la possibilità di avere un altro partner, ente pubblico, disposto a ver­

sare denaro nelle casse della società e gli si dice; no, non versarlo, perchè se tu versi e se la tua quota di partecipazione diventa non dico rilevante ma comunque non quantità in­

visibile, poi ti debbo riconoscere dei diritti nel Consiglio di amministrazione, tu vorrai il tuo rappresentante del Consiglio di ammini­

strazione; invece no, il Consiglio di ammini­

strazione non deve avere occhi esterni, non ci deve essere il rappresentante del Banco di

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Resoconti Parlamentari

1979 Assem blea Regionale Siciliana

VI Legislatura CXXXI SEDUTA

25 Lu glio 1968

Sicilia, neanche un rappresentante unico per i soci minoritari, no, ci deve essere un Consi­

glio di amministrazione unicamente espressio­

ne dell’Ems perchè solo così le cose si possono fare in famiglia senza la presenza di occhi in­

discreti.

CANEPA. C’è un rappresentante delle mi­

noranze.

CORALLO. C’era e fu etromesso, c’era e fu estromesso...

CANEPA. C’è.

CORALLO. ... proprio attraverso questa esperienza, onorevole Canepa; fu estromesso.

E allora in questo clima la Società ha iniziato la sua attività.

Qual era la situazione che trovava? La So- chimisi assumeva la gestione di tutte le mi­

niere di zolfo man mano che queste miniere le venivano^ passate dall’Ems. Nelle miniere non difettavano certo gli impiegati; non di­

fettavano perchè mtanto c’erano sempre stati e certamente tante miniere indipendenti l’una oairaltra avevano bisogno di personale ammi­

nistrativo in numero superiore a quello che invece comporta la unificazione della gestione di tutte le miniere. Al momento del passaggio all’Ems, o meglio, in previsione del passaggio all’Ems, i gestori delle miniere fecero infor­

nate di impiegati amministrativi ai quali non davano null’altro che la prospettiva di diven­

tare poi dipendenti dell’Ems. Se andiamo a vedere gli organici delle miniere siciliane nei mesi precedenti il passaggio aU’Erris, è un fiorire di esigenze amministrative! Gli impie­

gati si moltiplicano e poi tutti passano allo Ems!

Sicché, al momento della costituzione della Sochimisi tutto poteva mancare tranne il per­

sonale amministrativo; ce n’era in sovrabbon­

danza e bastava scremare nelle miniere e così si sarebbe potuto sopperire a tutte le esigen­

ze, a tutte le necessità della Società. Ma se eosi si fosse fatto non si sarebbe potuto fare quello che invece intendevano fare gli ammi- uistratori dell’Ems e della Sochimisi. E cosi mcomincia il fenomeno del gonfiamento. Ab­

biamo in un primo momento sei dipendenti della Vaisalso (questi interni) che passano alla ochimisi. Sono: Runfola, Marsicano, Fian­

c a , Priolo, Nicosia, Villa.

Ma, dopo avere fatto questo primo atto di correttezza, immediatamente ci si pente e non si va a cercare nelle altre miniere, ma si aprono le porte alle assunzioni. Ed ecco che abbiamo le prime infornate: Leone Francesco, Del Noce Mario, Ricordi Bruno, Loria Ugo’

Geraci Sebastiano, Giambalvo Filippo, Ajova- lasit (questo nome non mi è nuovo) Silvana, Casserà Saverio, Tomasello Giuseppe, Busar- dò Rosa, Bartoh Gaetano, Pistoni Ornavia, Pe- truzzella Maria, Zummo Lorenzo, Spina Luigi, Napoli Natale, Reina Giovanni, Busca Ales­

sandra, Cabri Laura, Provenzano Salvatore, Vallesi Renato: 21 più 6, siamo già a 27. Una società che deve coordinare le attività delle miniere! 27 al centro, a Palermo!

Poi si aggiunge un gruppetto proveniente dalla Cozzo Disi: Gianfalla, Pellegrino, Can- nistraro, Mancuso, Solazzo, Montagnino; e siamo arrivati a quota 33. Poi abbiamo a’itri due gruppi: il cosi detto gruppo Muculufa e il così detto gruppo Cozzo Disi, cioè un altro gruppo, due gruppi di impiegati apparente­

mente proveniente dalle miniere. Ma qui non si tratta di personale veramente proveniente dalle miniere; si tratta di un espediente: cioè si fa assumere dalle miniere e poi si trasferi­

sce dalle miniere alla Sochimisi come prove­

niente dalle miniere, ma era personale nuovo, assunto proprio in questi giorni e con quel fine!

Così entrano cinque del così detto gruppo Mu­

culufa e dieci del così detto gruppo Cozzo Disi e così siamo arrivati al settembre 1967, con un organico di 48 dipendenti della Sochi­

misi.

Devo dire che fino a questo punto pur es­

sendo già rilevante il numero degli impiegati non abbiamo ancora varcato i limiti dell’as­

surdo: i 48 impiegati. Si sarebbe potuto an­

dare a scremare, come ho detto, dalle mi­

niere; si è ritenuto invece di assumere perso­

nale esterno; comunque siamo in limiti tolle­

rabili.

Ma col cambio di gestione, con l’allontana­

mento dell’onorevole Gunnella e l’mgresso del dottore Macrì, con l’arrivo del senatore Ver­

zotto, evidentemente nuovi appetiti si mani­

festano. Ed allora la corsa riprende sfrenata;

ed aUora abbiamo la grossa infornata del se­

natore Verzotto, una infornata in cui troviamo 42 nuove assunzioni. In queste 42 nuove as­

sunzioni oltre al gruppo fondamentale che è costituito dagli amici del senatore Verzotto 0 meglio dai grandi elettori del senatore Ver-

R e s o c o n t i, f. 277

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ResocQnti Parlamentari 1980 Assem blea Regionale Siciliana

VI Legislatura CXXXI SEDUTA 25 Luglio 1968

zotto, abbiamo anche il gruppo delFonorevole Fagone, anche questo assunto tramite la mi­

niera Fioristella e pervenuto, attraverso que­

sto vizioso cammino, alla Sochimisi.

FAGONE, Assessore all’industria e com­

mercio. Credo che sìa in errore, onorevole Corallo.

COEALLO. D ’Ambra Salvatore, D’Ambra Filippo, Amore, Marretta, Fontana, Ferrera, Bell omo, Grisafi; questi nomi le sono nuovi?

FAGONE, Assessore all’industria e com­

mercio. Si informi lei con i sindacati della riunione che c’è stata all’ Assessorato all’in­

dustria.

CORALLO. Ma, per esempio? Marretta?

FAGONE, Assessore all’industria e com­

mercio. Onorévole Corallo, s’informi con i sindacati. Io avevo ordinato di licenziare que­

sti pperai, perchè erano stati assunti dalla vecchia gestione.

CORALLO. Non sono operai, sono impie­

gati.

FAGONE, Assessore all’industria e com­

mercio. Impiegati, quello che erano.

CORALLO. Comunque, dato che lei difetta di notizie la informo per esempio che in que­

sto gruppo Fioristella il Marretta è un con­

giunto di un suo diretto collaboratore. .Saran­

no strane coincidenze. Naturalmente, lei non sa nulla del signor Bonsignore, consigliere co- nrunale di Palermo, assunto come dirigente dalla Sochimisi; lei non ha nulla da dire sulle assunzioni di tale Cultrera e del sindaco di Noto, Adamo Noto.

Andiamo a vedere questi due casi che sono singolari. Chi è il dottore Cultrera? Il dottore Cultrera è il leader della Democrazia cristiana a Rosolini; Rosolini è in provincia di Siracusa.

Ma questa specificazione non basta. La pro­

vincia di Siracusa è divisa in due collegi se­

natoriali; guarda caso: Rosolini è nel collegio senatoriale di Noto, laddove era candidato senatore Verzotto., Ma il dottore Cultrera non era soltanto il dirigente della Democrazia cri­

stiana, sindaco fino a pochi mesi fa del comu­

ne; Cultrera era un aspirante al collegio sena­

toriale, dopo essere stato invano aspirante al seggio all’Assemblea regionale siciliana.

Il dottore Cultrera è stato « amministrato » dal dottore Verzotto incessantemente in tutti questi anni. Avere la benevolenza del dottore Cultrera era indispensabile per il raggiungi­

mento di Palazzo Madama. Ed allora: Cultrera Vice presidente della Commissione di control­

lo, Cultrera candidato alla Presidenza della Commissione di controllo; solo l’insurrezione di tutti i deputati della opposizione siracusana, da me aU’onorevole Sallicano e all’onorevole Romano, impedì che il dottore Cultrera fosse dichiarato « giurista di chiara fama » dal Pre­

sidente della Regione.

Dopo di che la competenza del dottore Cul­

trera si è spostata nell’ambito turistico-alber- ghiero ed egli è stato sistemato neU’azienda che gestisce alberghi, dove è stato lautamente retribuito. Poi finalmente il dottore Cultrera è stato indicato come consulente dell’Ente mi­

nerario siciliano e mandato a Milano a fare un corso per diventare consulente.

Ma voi non sapete, onorevoli colleghi, che di fronte alla protesta indignata che si è sol­

levata sulla stampa ed anche in quest’Aula attraverso interrogazioni e interpellanze che sono state presentate, voi non sapete che cosa è stato detto. E’ stato detto: ma il dottore Cultrera non è stato assunto per le ragioni che voi dite, non perchè era il grande elettore che doveva aprire la strada al senatore Verzotto;

maligni che non siete altro! Il dottore Cultrera è stato eletto in base alla legge per l’assun­

zione obbligatoria degli orfani di guerra! L ’or- fanello dottore Cultrera è stato assunto per venire incontro a questa legittima esigenza, in base alla percentuale, per legge; era una assunzione obbligatoria! Poiché di orfanelli in Sicilia non se ne trovano molti, si dovette an­

dare a Rosolini a trovare l’unico orfanello rimasto disoccupato in tutta la Sicilia.

Bene, assicuratasi la benevolenza del dottore Cultrera, restava un altro candidato: il sin­

daco di Noto, capoluogo del collegio senato­

riale. Il collegio si chiama collegio di Noto, era naturale che il sindaco di Noto — Adamo Noto ■— avesse delle aspirazioni ad occupare lui il seggio, anzicchè lasciarlo nelle mani di un padovano assolutamente estraneo a quella zona nobilissima della provincia di Siracusa.

Ed allora bisognava tacitare il sindaco Adamo Noto, bisognava metterlo nelle condizioni di

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Resoconti Parlamentari 1981 —

Assem blea Regionale Siciliana

VI Legislatura CXXXI SEDUTA

25 Luglio 1968

quietarsi. E naturalmente gli si dice: essere candidato non significa essere senatore; puoi riuscire e puoi non riuscire; accontentati del certo invece di correre l’alea di una campagna elettorale che non si sa mai come va a finire;

accontentati del certo; noi ti diamo un sostan­

zioso stipendio, te lo facciamo pagare dalla Società chimico-mineraria e tu sei a posto;

che vai cercando ancora? E il sindaco di Noto

— Adamo Noto — si lascia convincere. Rinun­

zia alla candidatura, rinunzia alle aspirazioni senatoriali e diventa « consulente », perchè la sua competenza, non si sa bene in quale ma­

teria, era tale da giustificare questa qualifica di consulente dèlia Sochimisi. Ed ecco se an­

diamo a vedere, in questo elenco di 42 persone, quanti sono i provenienti dal collegio di Noto’

(non della provincia di Siracusa, ma del col­

legio di Noto), se andiamo a vedere quanti so­

no, abbiamo già la funzione affidata alla So- cliimisi dal dottore Graziano Verzotto, oggi senatore anche grazie a questo.

Onorevoli colleghi, io non sono un giurista, ma quale caso più patente di interesse privato in atti di ufficio? Quale caso più patente di questo noi possiamo andare a trovare?

Dopo di che, onorevoli colleghi, arrivano alla Sochimisi altri 30 dipendenti provenienti dada gestione miniere dell’Ente minerario si­

ciliano; ^ questi, direi, naturalmente passano.

Però prima si fanno le assunzioni e poi si fan­

no passare i 30 della gestione miniere. E poi, infine, un altro gruppo perviene dalla Tra- bonella; sono 8 elementi, tra ,i quali un certo Realmuto, assunto quale operaio poco prima del ^ passaggio all’Ente minerario, in quanto figlio del gestore dei trasporti della miniera.

Ebbene, ho il piacere di comunicarle, ono­

revole Assessore, che la Società chimico-mi­

neraria ha scoperto di avere assunto un ele­

mento di eccezionalissima capacità se è vero che nel giro di sei mesi, quest’uomo, assunto conie^ operaio, è oggi impiegato di prima ca­

tegoria alle dipendenze della Sochimisi. Una carriera cosi brillante in sei mesi ben pochi credo possono vantarsi di aver fatto.

Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, io sono arrivato alla bella cifra di 128 dipenden- b sono quelli da me accertati, ma dubito

^olto di essere riuscito' ad accertare tutto;

28 credo che siano una parte soltanto della realtà; 128!

Mi si dice, onorevoli colleghi, che è in ge- 'azìone un organico laddove si prevedono ad­

dirittura 167 posti; cioè si incomincia a pen­

sare al modo come fare la prossima infornata di dipendenti ed allora si sta elaborando un organico di 167 posti. Nel frattempo si pre­

para la grossa operazione che è quella della assunzione del direttore generale. Il direttore generale di una società chimico-mineraria, che deve gestire miniere di zolfo, dovrebbe essere un tecnico minerario. Il candidato è invece l’ingegnere Spampinato che viene da Siracu­

sa e attualmente è dipendente della Sincat, del gruppo Montedison. L ’ingegnere Spampi­

nato sarà un ottimo ingegnere, sarà un ottimo chimico, sarà un ottimo dirigente industriale, ma non ha mai visto una miniera di zolfo nella sua vita.

Che significato ha, onorevole Assessore, que­

sta scelta, se non quella di voler mettere la Società chimico-mineraria sotto il controllo politico della Montedison, dopo aver garantito l’Ente nazionale idrocarburi in altro modo?

Cv^OLLO, Presidente della Regione. Di chi è candidato?

CORALLO. Io lo chiedo a lei, di chi sia candidato.

CAROLLO, Presidiente della Regione. Se­

condo l’onorevole Corallo, avendo l’Eni as­

sunto Fornara, lo si è messo sotto la prote­

zione della Montecatini! Io sconosco il fatto, ma sarebbe una cosa logica secondo lei?

CORALLO. C’è una lieve differenza, ono­

revole Carello: l’Eni, per così dire, rubò l’in­

gegnere Fornara alla Montedison perchè era un passare alla, concorrenza; l’Eni rubò l’in- gegnere Fornara alla Montedison perchè i suoi piani di sviluppo industriale avevano proprio bisogno della competenza e della capacità deiringegnere Fornara che è uno dei più gros­

si tecnici del settore petrolchimico.

Ma quando si va a prendere un petrolchi­

mico per metterlo nel settore minerario, mi consentirà di dire che la cosa è diversa; e poi qui non siamo sul piano della lotta e della concorrenza alla Montedison, se è vero che ci avete propinato gli accordi triangolari che hanno fatto proprio incedere la Montedison aU’interno della attività del capitale pubblico di Sicilia; sicché la presenza dell’ingegnere Spampinato alla guida della Sochimisi, non ha altro effetto che di sbilanciare a favore del

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Resoconti Parlamentari 1982 A ssem blea 'Regionale Siciliana

VI Legislatura CXXXI SEDUTA 25 Luglio 1968

capitale privato la gestione delle attività con­

sorziate fra Ente minerario e Montedison.

Signor Presidente e onorevoli colleghi, tutto questo quando avviene? Avviene nel momen­

to in cui noi parliamo di piano dell’Ente m i­

nerario siciliano, nel momento in cui si dice ai minatori che bisogna ridimensionare, nel momento in cui si cerca di convincere i mi­

natori a lasciare le miniere; cioè, nel momento in cui si prevede la diminuzione della mano­

dopera presente nelle miniere, la manodopera addetta alla produzione nel settore ammini­

strativo si ha invece Tappesantimento conti­

nuo della massa del personale impiegatizio.

Guardate che bella azienda, come risponde bene ai criteri di produttività: i minatori di­

minuiscono e gii impiegati crescono e più di­

minuiscono i minatori e più aumentano gli impiegati! E tutto questo avviene con la com­

piacenza del Governo, onorevole Assessore.

L ’altro giorno noi abbiamo appreso che il Presidente della Regione ha chiesto la convo­

cazione dell’assemblea della Società, con allo ordine del giorno: « Revoca del Consiglio di amministrazione ». Perchè questa iniziativa non è stata presa prima? Perchè si è aspettato che noi facessimo esplodere lo scandalo? E questa assemblea delia Società, chiesta e ri­

chiesta dal Presidente della Regione, si è te­

nuta? E’ stata fissata la data in cui si terrà?

Quando sarà revocato questo Consiglio di amministrazione? O è l’ennesima presa in giro che il Governo propina all’Assemblea?

Quando sarà revocato il Consiglio di ammini­

strazione? E questi provvedimenti, i più scan­

dalosi dell’Ente e della Sochimisi, saranno re­

vocati? Oppure avverrà quello che è avvenuto alla Sofis dove, malgrado il duplice voto del­

l’Assemblea regionale siciliana, ancora tutti gli assunti irregolarmente sono presenti e re­

golarmente stipendiati. Volete ancora una ma­

nifestazione di impotenza dell’Assemblea, una manifestazione di impotenza del Governo? O volete agire? O non potete agire perchè siete compiici, perchè siete ispiratori di questo sper­

pero di denaro pubblico? Questo è quello che noi vogliamo sapere. Vogliamo sapere che cosa intendete fare per riportare ordine e le­

galità; vogliamo sapere, onorevole Presidente della Regione, se, oltre ai provvedimenti am­

ministrativi di revoca del Consiglio dì am­

ministrazione e di revisione immediata dello organico della Sochimisi con Tallontanamento almeno di tutti gli assunti in pendenza della

campagna elettorale, durante o subito dopo la campagna elettorale, lei non ritenga suo dovere di ufficio' —■ per il quale non ci sareb­

be neppure bisogno di nostre sollecitazioni — , segnalare al Procuratore della Repubblica di Palermo la situazione determinatasi nella So­

cietà chimico-rriinerarià al fine dell’accerta- mento di tutte le responsabilità degli ammi­

nistratori, per lo sperpero di pubblico denaro.

Oggi si parla spesso di peculato o per di­

strazione o per interesse privato in atti di ufficio o, nella più benevola delle ipotesi, per incauta amministrazione. Lei, onorevole Pre­

sidente della Regione, rappresenta tutta la Regione. Questo denaro che è stato sperpera­

to, questo denaro che viene gettato' a piene mani per garantire le elezioni di Tizio o le elezioni di Caio, questo denaro che viene sperperato per assicurare le fortune politiche di questo o di quel dirigente, di questo o di quel componente del Governo è denaro della Regione siciliana e lei ha il dovere di non la­

sciare che esso possa essere sperperato impu­

nemente. Rientra nei suoi doveri d’ufficio in­

tervenire, richiamare l’attenzione della Ma­

gistratura e denunciare questi fatti. Ecco le cose che noi volevamo dire questa sera.

Potremmo anche apprezzare la sua decisio­

ne di convocare l’assemblea, se in questi molti giorni che sono seguiti alle parole e ai tele­

grammi, fossero avvenuti dei fatti concreti.

Abbiamo invece la sensazione che ancora non si intenda fare sul serio e pertanto la prima cosa che noi le chiediamo è perchè oggi co­

loro che hanno beneficiato della loro presenza agli enti pubblici durante la campagna elet­

torale restano ancora al loro posto. Perchè il dottore Verzotto, oggi senatore della Repub­

blica, deve essere ancora presidente dell’Ente minerario siciliano? Perchè? Per quali ragio­

ni? Per quali ragioni l ’onorevole La Loggia deve essere ancora Presidente dell’Espi? Per quali ragioni Tavvocato onorevole Armando Cascio deve essere ancora vice presidente dèlia Cassa di Risparmio? Perchè? Perchè non si provvede? Perchè non si interviene? Perchè non si fanno le opportune sostituzioni con

criteri diversi dai precedenti?

Onorevole Carello, se lei è il Presidente della Regione, se lei non è soltanto un me­

diatore dell’altrui volontà, ha il dovere di intervenire tempestivamente, di provvedere, di tutelare gli interessi della Regione sicilia­

na e dei suoi enti, del pubblico denaro.

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Resoconti Parlamentari

1983 Assem blea Regionale Siciliana

VI Legislaturì

CXXXI SEDUTA

25 Luglio 1968

E’ quindi con estrema attenzione che noi ascolteremo ciò che lei vorrà dirci a questo proposito, ma non dimentichi i suoi doveri di ufficio, non dimentichi quello che è tenuto a fare anche indipendentemente dalla sua vo­

lontà.

Presidenza del Presidente L A N Z A

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, teniamo presente che dobbiamo poi continuare l’esa­

me del disegno di legge sull’impiego dei fondi ex articolo 38. Prego'gli oratori che intendono intervenire di volere essere, per quanto pos­

sibile, sintetici, ai fini della migliore utilizza­

zione del tempo.

CARPI’. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARPI’. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, il collega Corallo ha denunziato una shnazione che certamente non è nuova, una situazione che dura non da diversi mesi ma direi da alcuni anni.

Contrariamente alle affermazioni che sono state fatte dai dirigenti dell’Ente minerario siciliano, ed anche da parte più responsabile, dallo stesso onorevole Carello — secondo le quali si sarebbe puntato su ima politica che non solo avrebbe preservato l’occupazione a migliaia di minatori, ma avrebbe al tempo stesso creato le premesse per uno sviluppo deirintero settore minerario — questa situa­

zione invece, nella pratica dell’azione dei di­

rigenti, ha creato gravi difficoltà, h a . creato ostacoli e, me lo consenta, onorevole Carello, creerà pericoli per la stessa esistenza dell’Ente

^ la situazione che ha denunziato l’onorevole Corallo e che nelle altre occasioni abbiamo avuto modo di denunciare anche noi, dovesse continuare.

Noi non siamo di quelli che vengono a fare onunzie di questo tipo, perchè hanno la vo- ontà di liquidare uno strumento quale è quello dell’Ente minerario siciliano. Se noi,

® questa tribuna, denunciamo la grave situa­

zione che si è determinata all’interno dell’En- c. il malcostume di alcuni dirigenti dell’Ente osso e delle società collegate, se noi veniamo

enunciare qui la volontà ormai scoperta di

fare di questo Ente non solo un carrozzone elettorale, ma addirittura uno strumento di corruzione politica, cosi come è stato dimo­

strato più volte e recentemente attraverso la assunzione illegale di qualche transfuga, ex dirigente sindacale (e mi riferisco in maniera particolare alla assunzione del signor Capo- dici con uno stipendio molto lauto che do­

vrebbe fruttargli nel giro di un anno addi­

rittura la somma di 6 milioni); se noi venia­

mo a denunciare queste cose, è appunto per­

chè vogliamo impedire che questa pratica alla fine realizzi un vecchio disegno che c ’è stato sempre all’interno della maggioranza gover­

nativa, la quale non ha potuto impedire che sorgessero enti^ del tipo dell’Ente minerario siciliano, del tipo degli altri enti regionali, perchè si capiva che tali enti avrebbero potuto svolgere una politica di utilizzo delle risorse minerarie, che avrebbe posto termine a una pratica di rapina delle risorse stesse, quale era quella seguita dai monopoli con il consenso dello stesso Governo; se noi, insomma, venia­

mo a denunciare queste cose è perchè voglia­

mo che^ l’Ente minerario siciliano, così come tutti gli enti pubblici, vengano restituiti alla loro funzione naturale e non siano merce di contrattazione a livello di sottogoverno.

Al di là degli interessi specifici del senatore Verzotto o dell onorevole Gunnella (che anche egli deve la sua elezione a deputato nazionale a questo tipo di pratica, e di assunzioni clien- telari), noi sappiamo che le vere responsabi­

lità sono proprio del Governo, sono proprio della maggioranza, che, appunto per cercare di conseguire un minimo di equilibrio politi­

co, un minimo di compromesso che le con­

senta di stare al posto del Governo, è costretta a fare una politica di assunzioni di questo tipo.

Noi denuziamo queste cose e lo facciamo con la convinzione che qui non si tratta sem­

plicemente di adottare dei provvedimenti am- m.inistrativi.

E’ stata annunciata dall’onorevole Carollo addirittura, la convocazione del Consiglio di amministrazione della Sochimisi con all’ordi­

ne del giorno un punto specifico: quello delle dimissioni dell’intero Consiglio di amministra- zmoe. Ebbene, non solo questa riunione non si è fatta ma a noi risulta che la stessa volontà dell onorevole Carollo ad un certo punto è stata ^ fermata perchè ci sono interessi più grossi, interessi che addirittura dovrebbero

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