Elena
Elena Bortolotti Bortolotti mercoled
mercoled ì ì 16 maggio 2012 16 maggio 2012
il modello ICF come strumento di il modello ICF come strumento di
inclusione scolastica degli alunni disabili inclusione scolastica degli alunni disabili
e di professionalit
e di professionalit à à docente docente
lo strumento ICF nella pratica didattica lo strumento ICF nella pratica didattica
il contesto scuola
il contesto scuola
ICF (2001) (pubblicazione dell
ICF (2001) (pubblicazione dell’’OMS) OMS) International
International Classification of Functioning, Disability and Healthof Functioning, Disability and Health CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO,
DELLA DISABILITÀ E DELLA SALUTE
ICF ICF –– CY (2007) versione per bambini e adolescentiCY (2007) versione per bambini e adolescenti International
International Classification of Functioning, Disability and Healthof Functioning, Disability and Health CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO,
DELLA DISABILITÀ E DELLA SALUTE
Funzionamento e disabilit
Funzionamento e disabilitàà concepiti come un’concepiti come un’interazione dinamica interazione dinamica tra le condizioni di salute e i fattori contestuali
tra le condizioni di salute e i fattori contestuali Costrutto di base dei Fattori Ambientali
Costrutto di base dei Fattori Ambientali èè la funzione facilitante o la funzione facilitante o ostacolante che il mondo fisico, sociale e degli atteggiamenti p ostacolante che il mondo fisico, sociale e degli atteggiamenti può uò avere nelle persone
avere nelle persone
ICF (2001) (pubblicazione dell
ICF (2001) (pubblicazione dell’’OMS) OMS) International
International Classification of Functioning, Disability and Healthof Functioning, Disability and Health CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO,
DELLA DISABILITÀ E DELLA SALUTE
ICF ICF –– CY (2007) versione per bambini e adolescentiCY (2007) versione per bambini e adolescenti International
International Classification of Functioning, Disability and Healthof Functioning, Disability and Health CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO,
DELLA DISABILITÀ E DELLA SALUTE
La versione CY, alcune premesse La partecipazione
… per il bambino e l’adolescente si tratta di scenari diversi rispetto all’adulto
Gli ambienti
… fondamentali, possono creare “un incremento nella competenza e nell’indipendenza dei b. e degli a.”
“In considerazione della posizione di dipendenza in cui si trovano i b.
durante lo sviluppo, gli elementi fisici e sociali dell’ambiente hanno un impatto significativo sul loro funzionamento”
ATTIVITA’ E PARTECIPAZIONE l’attività è l’esecuzione di un compito o di un’azione da parte dell’individuo la partecipazione è il coinvolgimento in una situazione di vita
le limitazioni all’attività sono le difficoltà che un individuo può incontrare nello svolgere delle attività le restrizioni alla partecipazione sono i problemi che un individuo può sperimentare nel
coinvolgimento nelle situazioni di vita
i qualificatori sono capacità (intrinseca abilità dell’individuo) e performance (quello che l’individuo fa nel suo ambiente attuale)
FATTORI AMBIENTALI
devono essere codificati dal punto di vista della persona della quale si sta descrivendo la situazione il primo qualificatore indica il grado in cui un fattore rappresenta un facilitatore o una barriera
ICF ICF - fondamenti per la codifica-
“L’assegnazione di codici non deve fondarsi sull’inferenza ma su informazioni esplicite riguardo ai problemi di funzionamento del bambino nei rispettivi domini.”
“… i fondamenti empirici della codifica devono essere misurazioni dirette, osservazioni,colloqui e/o giudizi professionali … bisognerebbe adoperarsi per ottenere le informazioni più obiettive possibili”
“ … strumenti … che hanno la corrispondenza più stretta con i domini considerati dell’ICF-CY …”
“ … per le Attività e la Partecipazione, la misurazione diretta può essere eseguita con un’ampia gamma di strumenti standardizzati e di altre misure che forniscono dati specifici rispetto a un dominio di interesse”
Domanda …
Individuare modalità di applicazione della
cultura del modello ICF nella scuola in
ordine ai fattori contestuali
Intesa Stato-Regioni 20 marzo 2008
modalità e criteri per l’accoglienza scolastica e la presa in carico
dell’alunno con disabilità
Progetto ICF
promosso dal MIUR (2010) Dal modello ICF dell’OMS
alla progettazione dell’inclusione
Linee Guida
per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità
(MIUR 2009)
Recenti indicazioni MIUR
per promuovere l’uso dell’ICF nel contesto scolastico
Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (MIUR 2009)
Punto 3 – Parte I “Il nuovo scenario. Il contesto come risorsa”
Viene riportato l’esplicito riferimento all’importanza che anche il personale scolastico si avvicini alla
conoscenza del modello ICF e si faccia promotore della sua diffusione
“… capacità di tale classificatore di descrivere tanto le capacità possedute quanto le performance possibili intervenendo sui fattori contestuali…”
Progetto ICF promosso dal MIUR (2010)
Dal modello ICF dell’OMS alla progettazione dell’inclusione
Obiettivo
Applicare il modello ICF nella scuola
al fine di diffondere un approccio all’integrazione focalizzato sul ruolo determinante che l’ambiente scolastico, nei suoi molteplici aspetti, svolge nell’effettiva integrazione degli alunni con disabilità
… il progetto è rivolto all’analisi dei fattori contestuali, con particolare riguardo agli elementi costitutivi del contesto scolastico, ai facilitatori e alle barriere che determinano le performance degli alunni con disabilità nelle pratiche di integrazione scolastica
Progetto ICF promosso dal MIUR (2010) – Dal modello ICF dell’OMS alla progettazione dell’inclusione
… il modello inclusivo comporta lo sviluppo di competenze specifiche degli insegnanti curricolari e di sostegno, ma anche l’acquisizione di strumenti interpretativi della realtà scolastica in grado di leggere la complessità del contesto in cui si colloca l’alunno con disabilità
ENTRA IN GIOCO IL CONCETTO DI INCLUSIONE
Una scuola inclusiva
una scuola capace di accogliere tutti gli studenti, indipendentemente dalle peculiarità che li caratterizzano
una scuola capace di creare percorsi educativi e
metodologici che permettano a tutti di
esprimere le loro potenzialità
A questo proposito si dibatte (Saraceno, 2005)
su quelli che vengono definiti i Livelli Essenziali di Qualità dell’Inclusione,
intesi come un insieme di aspetti strutturali e processuali che garantiscono l’utenza
Questi requisiti, o standard minimi,
dovrebbero essere concordati e socialmente accettati da tutte le parti: scuola, sanità, famiglie, enti locali
… e dovrebbero valere per tutti
Lo “star bene” nella scuola chiama in causa la “qualità della vita”centrata su alcuni fattori (Andrich Miato e Miato, 2007)
a) La qualità dell’ambiente
il contesto fisico deve essere curato, pulito e personalizzato. L’alunno deve essere invitato a contribuire all’abbellimento e alla
personalizzazione degli spazi in cui vive, nonché al mantenimento dell’efficienza della struttura (A e P cap.4 mobilità, camminare d450, spostarsi d455 – F A cap.5 servizi, sistemi e politiche, … per l’architettura e la costruzione e515)
b) La qualità dell’organizzazione
che deve essere anch’essa finalizzata al “benessere” degli alunni e delle loro esigenze di formazione umana e civica, per tutelarli
dall’insicurezza e dal disagio propri della precarietà organizzativa.
Una scuola ben gestita veicola un messaggio rassicurante di serietà ed è un esempio che invita i ragazzi a essere previdenti e
responsabili (A e P cap.2 compiti e richieste generali, eseguire la routine quotidiana d230 – F A cap.3 relazioni e sostegno sociale, persone che forniscono aiuto e assistenza e340)
Lo “star bene” nella scuola chiama in causa la “qualità della vita”centrata su alcuni fattori (Andrich Miato e Miato, 2007)
c) La qualità delle relazioni interpersonali
che è un aspetto molto importante del benessere a scuola. I
ragazzi non nascono socializzati e quindi le abilità sociali vanno insegnate ed esercitate in modo consapevole all’interno dei
contesti formativi (A e P cap.7 interazioni e relazioni interpersonali …
semplici d710 – F A cap. 3 - relazioni e sostegno sociale, amici e320, persone in posizioni di autorità e330)
d) La qualità delle relazioni con il sapere
che permette agli studenti di cimentarsi nelle sfide formative. Il bisogno di apprendere è connaturato all’uomo e la scuola è chiamata a soddisfarlo (A e P cap.1 apprendimento e applicazione delle conoscenze … imparare a leggere d140 – F A cap. 1 prodotti e tecnologia … di assistenza per la comunicazione …e1251)
Index for Inclusion (Tony Booth e Mel Ainscow, 2002 - trad it 2008)
recente contributo che analizza il tema dell’inclusione e che si
concentra in particolar modo sul contesto dell’Istituzione scolastica.
Affinché si riescano ad affermare valori inclusivi è necessario che tutti i membri della comunità scolastica (gruppo insegnante, Consiglio di Istituto, dirigente, alunni, famiglie, ecc.) condividano una stessa filosofia inclusiva,
che secondo gli autori dovrebbe basarsi principalmente sullo sviluppo di un linguaggio comune e su azioni basate su alcuni punti chiave:
• gli alunni devono tutti partecipare alla vita scolastica alla stessa maniera;
• gli alunni devono tutti essere valorizzati in modo uguale;
• la scuola si sforza di ridurre ogni forma di discriminazione;
.
• il gruppo insegnante cerca di rimuovere gli ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione di ogni alunno;
• gli insegnanti evitano di considerare alcuni alunni come se le loro abilità non potessero progredire oltre le loro capacità attuali;
• a seconda dell’impegno profuso, gli alunni vengono tutti incoraggiati a essere orgogliosi dei propri risultati e ad apprezzare i risultati dei propri compagni;
• costruire una comunità scolastica orientata al sostegno reciproco viene considerato importante quanto migliorare i risultati nelle materie;
• la diversità viene sempre considerata un’importante risorsa per l’apprendimento piuttosto che un problema;
• le lezioni sviluppano una comprensione profonda della differenza;
• l’ambiente di insegnamento/apprendimento viene pensato con attenzione allo sviluppo positivo delle relazioni tra tutti alunni, che imparano ad
apprendere anche in maniera collaborativa;
• tutte le attività di sostegno sono coordinate tra loro;
• tutti i membri della comunità scolastica si assumono la responsabilità di rendere la scuola più inclusiva.
L’Index ha la funzione di accompagnare il processo di autoanalisi di un’istituzione scolastica
obiettivo è ridurre le barriere all’apprendimento e alla partecipazione degli studenti
monitorando la propria adeguatezza rispetto al modello inclusivo
Questi sono inseriti in una prospettiva di
coinvolgimento attivo degli alunni in un processo che mette in relazione le conoscenze formali con quelle personali ed esperienziali.
L’indice è costruito attorno a quattro componenti:
i concetti chiave che permettono di avere punti teorici di
riferimento in grado di sostenere il senso dell’autoanalisi, le dimensioni e le sezioni che permettono di organizzare e
strutturare l’approccio alla valutazione e allo sviluppo della scuola,
gli indicatori con domande che consentono un’analisi
dettagliata dei vari aspetti che definiscono l’inclusione, il processo inclusivo che orienta il percorso di analisi,
pianificazione e messa in atto delle decisioni.
I concetti chiave dell’index sono