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Massimo Riva lascia i 5 Stelle «Non posso fare altrimenti»

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Academic year: 2022

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re dove ne vale la pena, suppor- tando in modo più chirurgico le realtà che lo meritano».

Infine, un passaggio sulla considerazione che Draghi – co- me confermato anche nel pas- saggio alla Camera – ha dell’opi- nione dei corpi intermedi. «È un approccio opposto rispetto a quello di chi ha portato il Pre- mier a Palazzo Chigi: Renzi le as- sociazioni di categoria voleva ta- gliarle tutte. Pare chiaro che, dal Governo precedente, ci si sia re- si conto che il dialogo con i corpi intermedi è necessario, in quan- to anello di congiunzione tra im- prese e Parlamento». C. Doz.

sto che deve comunque fare i conti con il Parlamento». Tra i punti che Daniele Riva condivi- de anche la volontà di non con- cedere più risorse a pioggia, per- ché questi interventi «accon- tentano e scontentano tutti allo stesso tempo. Giusto interveni-

sugli antichi maestri

L’Associazione di cultura classica propone un incon- tro con Laura Polo D’Am- brosio, venerdì 26 febbraio alle 21 per parlare di “Anti- chi maestri, da Plinio il Vec- chio a Leon Battista Alberti, per la pittura veneta di inizio XVI secolo”. L’incontro sarà online su https://meet.goo- gle.com/cjt-vfge-ife. P. SAN.

ORARI

Le aperture di villa Manzoni

Fino a nuove disposizioni villa Manzoni sarà aperta il martedì dalle 10 alle 13 e dal- le 14 alle 18; mercoledì, gio- vedì e venerdì dalle 10 alle 13. Per informazioni e pre- notazioni è possibile contat- tare il 335.5378189 dal lune- dì al venerdì dalle 10 alle 13.

P. SAN.

AFFIDO

Corso di formazione per le famiglie

Un corso di formazione per famiglie interessate all’affi- do e all’accoglienza familia- re dal titolo “Per saperne di più”. Ad organizzare è il ser- vizio per l’affido distrettuale dell’ambito di Bellano, Lec- co e Merate. Il corso è onli- ne. Per iscriversi si deve in- viare un’email a: p.panze- ri@sineresi.org o un mes- saggio al 340.1721777. P. SAN.

LUNGOLAGO CADORNA

Una chiusura per lavori

Sul lungolago Cadorna nel tratto tra il civico 7 e il civico 11, il 23 febbraio è prevista la chiusura per lavori ai sotto- servizi per conto di Lario Reti holding. P. SAN.

IN CENTRO

Ecco gli orari dell’Infopoint

L’Infopoint di piazza XX Settembre resta aperto da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Gli in- gressi saranno contingenta- ti. Per informazioni il riferi- mento è 0341.481485 o scri- vere a: info.turismo@pro- vincia.lecco.it. P. SAN.

CERCO PADRONE

Elly ha cinque anni e vuole giocare

Si chiama Elly ha 5 anni, è sterilizzata, vaccinata e ha il microchip. Ha un bel carat- tere ed è affettuosa. Per lei si cerca una famiglia che l’adotti per sempre. Per in- formazioni si deve chiamare il 391.7332948. Elly attual- mente è in stallo da una vo- lontaria. E’ una cagnolina giocherellona che ha tanta voglia di avere qualcuno che la faccia correre e divertire.

Elly è molto attiva nel suo imprinting perché si rie-

sca a fare finalmente un lavoro adeguato che non si limiti ad ab- bassare imposizione e balzelli ma che operi anche una sempli- ficazione consistente».

Semplificazione che è sem- pre più necessaria: come emer- so anche in occasione del webi- nar sulle novità della Legge di Bilancio organizzato per giovedì sera, «gli argomenti sono sem- pre gli stessi, ma hanno cambia- to ancora le regole e gli operatori faticano a districarsi in questa giungla burocratica» in cui, tra l’altro, gli adempimenti buro- cratici si sovrappongono. «Con l’introduzione della fatturazio- ne elettronica l’Erario dispone già di una serie di informazioni in automatico, ma le imprese re- stano costrette a osservare una serie di operazioni che sono di- ventate inutili. È un fardello che deve essere tolto dalle spalle del- le aziende».

C’è però il rischio, nemmeno latente, che la strada di Draghi non sia scevra di ostacoli. «I veti incrociati non sono un’eventua- lità così remota e il pericolo che venga meno una vera unità d’in- tenti esiste. Ma Draghi è una persona autorevole, che ha mes- so le “sue” pedine ai posti giusti.

Speriamo che sia sufficiente, vi- Lecco

Il presidente Confartigianato Daniele Riva

«Sì a riforma del fisco e semplificazione»

«La figura di Draghi è autorevole e il suo discorso ha toccato molti punti interessanti e che condividiamo. Aspettiamo l’attuazione del programma sperando che non debba in- ciampare in veti incrociati tra i partiti della sua ampia maggio- ranza».

Anche gli artigiani lecchesi nutrono aspettative importanti rispetto al nuovo Governo Dra- ghi. A confermarlo, sia pure con la dovuta cautela, è il presidente di Confartigianato Imprese Lecco Daniele Riva, che aspet- ta di vedere i fatti ma che, per ora, accetta di commentare le parole.

Nel suo intervento in Parla- mento, infatti, Mario Draghi ha espresso una serie di concetti che alle Pmi hanno sicuramente fatto piacere. «Credo che il pre- mier abbia ben presente la ne- cessità di operare una riforma globale del fisco – ha commenta- to Riva -. Non servono aggiusta- menti ma un intervento radicale e confidiamo nella sua serietà e

Gli artigiani sono con il premier

«Il suo programma ci convince»

Daniele Riva: «Giusto lo stop alle risorse a pioggia»

LORENZO BONINI

«Esco dal Movimento 5 Stelle, non posso fare altrimenti dopo la votazione su Draghi e la presentazione della lista dei mini- stri. Credo che integrità e serietà debbano contraddistinguere l’agi- re di ognuno di noi, specialmente in politica. Dove vado? Resto citta- dino attivo, critico e propositivo, interessato alla vita politica in pri- mis della propria comunità, ma anche nazionale».

L’addio di Massimo Riva al M5S è di quelli che non possono passare sotto silenzio. Per un de- cennio, il 46enne bancario, ha in- carnato il volto lecchese del neo- nato movimento pentastellato.

Candidato sindaco nel 2015 Candidato sindaco nel 2015, ha attivamente sostenuto la corsa di Silvio Fumagalli nel 2020. In mezzo, cinque anni da peones in consiglio comunale, tra le batta- glie di “visione” sui maxi affida- menti di idrico e rifiuti, le segnala- zioni puntuali in ambito urbano e i rilievi prettamente “economi- ci” tra bilanci, tasse e partecipate.

Oggi, l’addio. Che avviene con un solo clic di disiscrizione dalla piat- taforma Rousseau.

«La mia uscita è stata conse- quenziale all’esito della votazione ed alla presentazione della lista dei ministri – ribadisce Riva - Non avendo condiviso ed approvato questo passaggio politico, ed aven-

Massimo Riva alle elezioni comunali del 2015, candidato sindaco

Massimo Riva lascia i 5 Stelle

«Non posso fare altrimenti»

Il caso. Il volto lecchese del Movimento è contrario all’appoggio a Draghi

«Mi dimetto per coerenza con le scelte politiche, resto un cittadino critico»

do ritenuto non negoziabili certi valori e principi che mi hanno spinto alla militanza politica atti- va, ho salutato. Quando non si condivide più un percorso credo occorre avere la coerenza di pren- dere un’altra strada. Poi possiamo discutere sul concetto di “altra strada”, perché io non sento di es- sermi mosso dai miei valori».

E ora? «Ora resto cittadino e

sentinella civica, resto critico quando c’è da criticare anche sul livello nazionale. Insomma, non sparisce il sentimento civico».

La domanda che sorge sponta- nea è quale futuro veda nel M5S un ex aderente che oggi taglia i ponti col passato. Riva non si sbilancia, conferma la stima per tutti coloro che rimangono («Con tanti di loro abbiamo condiviso una bella stra-

da”) e chiarisce che «il futuro del M5S lo decideranno gli elettori, vedremo nelle prossime tornate elettorali nazionali quanto sia an- cora apprezzato il Movimento. Fi- no a pochi mesi fa, con il sostegno al governo Conte, credo stesse dando una buona prova. Questo passaggio, invece, cambia tutto».

Un commento va anche alla ridda di espulsioni che si profila tra i parlamentari M5S contrari alla fiducia. «A rigore di statuto la decisione è dubbia: l’impegno era votare la fiducia di un premier che fosse espressione del Movimento.

Non è questo il caso, e a livello di contenziosi se la sbroglieranno le parti».

Spazio ai ricordi

Infine, un piccolo excursus del de- cennale impegno nel Movimento.

«Di quest’album di ricordi, salvo tutte le immagini: è stato un bel percorso, nato quasi a livello car- bonaro quando eravamo pochi sul territorio e a livello nazionale non eravamo niente. E’ stata una bella avventura, con tanti passaggi im- portanti e tanti risultati ottenuti.

Poi, chiaro, come in ogni avventu- ra si arriva ai bivi e occorre sceglie- re. La candidatura a sindaco? - conclude Riva - è stata un bel mo- mento, ma ancora meglio sono stati i cinque anni successivi da consigliere, formativi e gratifican- ti».

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n «Per le tasse

non servono

aggiustamenti

ma un intervento

radicale»

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10 Economia Lecco

LA PROVINCIA DOMENICA 21 FEBBRAIO 2021

La flessione del fatturato delle imprese lecchesi è stata del 23,4%, la media regionale è stata del 25,8%

Piccole imprese: i ricavi giù del 25%

La risalita sarà dura e non per tutti

Stato di salute. Confartigianato ha condotto una ricerca per indagare le conseguenze del Covid Per la metà degli imprenditori i problemi continueranno e una parte potrebbe cessare l’attività

logy (servizi informatici), fab- bricazione di macchinari, co- municazione, grafici e fotogra- fi, bevande, distillerie e birrifici, moda (tessile, abbigliamento, calzature, occhiali e gioielleria) e noleggio autobus con condu- cente.

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sa (reti d’impresa, Ati, ecc.). Tra le categorie che più delle altre hanno affermato di essere in- tenzionate a introdurre cam- biamenti ci sono in particolare panetterie, rosticcerie/cibi da asporto e ristorazione, taxi e Ncc, pasticcerie, Information and Communications Techno-

“gettonati”: ampliare il numero di committenti, attivare nuovi canali di vendita, produrre nuo- vi beni e offrendo nuovi servizi non connessi all’emergenza, entrare in nuovi mercati, diver- sificare la produzione, accele- rare la transizione digitale e at- tivare nuove relazioni d’impre- ne media. Sopra i 30 punti la

perdita anche per le aziende che, sia in modo diretto che in- diretto, intercettano la doman- da turistica.

Se sono quasi equamente suddivisi i piccoli imprenditori che sono fiduciosi di recupera- re i livelli di fatturato pre-Covid (51,1%) e chi invece esprime la propria incertezza sul tema, due su cinque temono per la stessa sopravvivenza della loro attività. Il 41,9 % delle Mpi lec- chesi risente delle conseguenze della pandemia (domanda in- terna debole e in trasformazio- ne, calo del potere d’acquisto dei consumatori finali, alter- nanza continua di chiusure e aperture) al punto di guardare con preoccupazione al futuro, temendo seriamente di non riuscire a superare la prima me- tà di quest’anno.

Limitazioni

Si tratta di imprese vitali, che però da un anno devono fare i conti con un mercato ancora non favorevole al loro business (trasporto persone, rosticce- rie/cibo d’asporto, birrerie, etc.), tra limitazioni che ancora non sono potute venir meno.

Sempre guardando in pro- spettiva, l’80,1% delle imprese intende affrontare i prossimi mesi introducendo almeno un cambiamento. Tra quelli più

CHRISTIAN DOZIO LECCO

Il Covid ha travolto le micro e piccole imprese lecche- si: il fatturato è crollato di quasi un quarto e ora un imprendito- re su due teme di non riuscire a sopravvivere a questo 2021 che ancora sconta gli effetti della pandemia.

La fotografia

A fotografare la situazione delle Mpmi lecchesi (e lombarde) è stata Confartigianato Lombar- dia, che ha sondato centinaia di imprese del territorio, per com- prenderne lo stato di salute e le prospettive.

Lo scorso anno il calo medio del fatturato, per le realtà lec- chesi di minori dimensioni, è stato del 23,4% rispetto all’anno precedente (-25,8% a livello re- gionale). Le previsioni sono mi- gliorative per il primo semestre di quest’anno, ma il dato è anco- ra negativo (-13,4%).

Le categorie di Mpi che se- gnalano perdite di fatturato più pesanti (superiori al 30%) sono trasporto persone, alimentari (rosticcerie/cibi d’asporto, bir- rifici, ecc.), moda, area benesse- re (acconciatori, centri estetici) e grafici. Sono le stesse imprese che prevedono di iniziare l’an- no registrando variazioni ten- denziali del fatturato negative e più ampie rispetto alla riduzio-

Superbonus È una spinta alle aziende dell’edilizia

Per le micro e piccole imprese una importante bocca- ta d’ossigeno è rappresentata dal Superbonus 110%.

Il 7% delle aziende delle co- struzioni (che per il 40% vede questa opzione come un’oppor- tunità importante) ha effettua- to o prevede di effettuare ri- strutturazione di immobili aziendali usufruendo del bonus.

Si tratta di attività che interessa- no i condomini i cui soggetti ti- tolari di reddito d’impresa pos- sono usufruire del bonus in rela- zione alle spese sostenute per interventi realizzati sulle parti comuni degli edifici, qualora partecipino alla ripartizione delle spese in qualità di condo- mini.

Delle Mpi che rientrano in questa categoria, il 13,8% ha già ricevuto dal mercato segnali in- teressanti in relazione al Super- bonus, dai primi contatti ai pre- ventivi, fino all’inizio lavori. Tra queste, tuttavia, molte imprese segnalano il ritardato inizio del- le attività a causa di problemi burocratici e la mancata rispo- sta di uffici comunali e pubbli- che amministrazioni. In parti- colare, più grande è il Comune in cui risiedono le imprese, più consistenti sono queste difficol- tà.

In prospettiva, c’è un evento in grado di spostare positiva- mente gli equilibri, almeno per il 20,1% delle Mpi lecchesi. Si trat- ta delle Olimpiadi invernali del 2026, che tra le attività prepara- torie e l’evento stesso potranno rappresentare un’opportunità di sviluppo per l’impresa.C. Doz.

«Aiuti e incentivi È fondamentale arrivino in fretta»

«Gli artigiani hanno saputo tenere botta, ma adesso bisogna fare leva sugli investi- menti attuati dal Governo, al- trimenti l’uscita dal tunnel continuerà ad essere lontana».

A margine dell’indagine ef- fettuata sulla situazione della categoria nel Lecchese, il presi- dente di Confartigianato Im-

prese Lecco Daniele Riva esprime preoccupazione, e si fa interprete degli auspici di tutti gli operatori.

«La fotografia che emerge dall’indagine che riguarda il nostro territorio è sotto gli oc- chi della nostra associazione.

Come risulta anche dai dati, constatiamo che una buona

fetta di imprenditori che afferi- scono alle aree più colpite dai vari lockdown e zone rosse è riuscita a far fronte alla prima parte dell’emergenza grazie a un po’ di fieno in cascina deri- vante da gestioni oculate delle attività. Ma adesso la benzina sta terminando e in molti non sanno più come andare avanti.

La ripartenza è quindi legata agli investimenti che il nuovo Governo farà sugli artigiani e sulle piccole e medie imprese che rappresentano il 94% del sistema produttivo».

Gli interventi, però, non possono tardare, anche perché c’è un’opportunità decisiva da non farsi sfuggire assoluta- mente. «Non possiamo per-

metterci di attendere i tempi infiniti visti nel passato e non possiamo perdere la storica oc- casione di utilizzare bene le ri- sorse del Recovery Plan per cambiare ciò che non va. Alle misure emergenziali a soste- gno delle imprese colpite dalle restrizioni imposte dalla pan- demia vanno fatti seguire rapi- damente nuovi interventi strutturali: riduzione della pressione fiscale sui redditi Ir- pef e snellimento degli adem- pimenti tributari, riforma della Pubblica Amministrazione al- l’insegna della semplificazione e della gestione manageriale».

Ma non solo. «Contempora- neamente ci aspettiamo inve- stimenti in infrastrutture ma-

teriali e immateriali di collega- mento delle persone, delle merci e delle informazioni, puntando sugli appalti ‘a Km zero’ e sugli incentivi, come il superbonus 110%, per la riqua- lificazione del patrimonio edi- lizio. Per le piccole imprese va anche facilitato l’accesso a nuo- vi strumenti di finanza d’im- presa, alla ricerca e all’innova- zione digitale e tecnologica, ai progetti di transizione ecologi- ca e di internazionalizzazione, agli interventi per la formazio- ne e il trasferimento d’impresa e di competenze ai giovani, a partire dal rilancio dell’ap- prendistato quale canale privi- legiato di ingresso nel mondo del lavoro». C. Doz.

Daniele Riva, presidente

fondiranno questi argomenti:

raccolta firme e consegna dei ca- taloghi; introduzione al mondo Re. Pack: campi di applicazione dell’Eps, ciclo di vita dell’Eps, soluzioni per l’isolamento ter- mico in edilizia; descrizione ed illustrazione del sistema Shut- ter Box, monoblocco termoiso- lante per l’eliminazione del pon- te termico nel foro finestra; pre- stazioni termiche ed acustiche;

predisposizione sulle opere mu- rarie e modalità di posa; caratte- ristiche e vantaggi del sistema di ventilazione meccanica Vmc in- tegrato al sistema monoblocco;

dimostrazioni pratiche.

Ai geometri iscritti all’albo sa- rà riconosciuto 1 credito forma- tivo professionale. Partecipa- zione gratuita. C. Doz.

alle prese con la digitalizzazio- ne dei processi e dell’intera ca- tena del valore e con una inter- nazionalizzazione ormai non più rinviabile».

A discutere di questo argo- mento, interverranno Oscar Fa- rinetti, imprenditore, autore e fondatore di Eataly e Green Pea;

Berta Bazzoffia, Sales Director SAP Italia; Barbara Beltrame, vicepresidente Confindustria e board Gruppo Beltrame; Ro- berto de Miranda, board Ori Martin; Vittoria Gozzi, board gruppo Duferco e presidente Wylab; Francesco Brunelli, pre- sidente Regesta. A fare gli onori di casa per Siderweb Emanuele Morandi e Lucio Dall’Angelo.

Appuntamento il 18 marzo alle 16.30. C. Doz.

«L’universo digitale è già una realtà con la quale imprese e persone si relazionano ogni giorno – è la premessa dei pro- motori -. Di nuovo c’è la velocità dell’accelerazione digitale in at- to: tecnologia, cultura, nuove condizioni di contesto – a parti- re dalla pandemia – stanno por- tando il futuro dentro il nostro presente ad una velocità che non ci saremmo aspettati. Una delle filiere che più di altre verrà impattata da questo cambia- mento è quella dei metalli e in particolare quella dell’acciaio Online

Sostenibilità e innovazione I temi dell’incontro che avrà tra i protagonisti anche Oscar Farinetti

“Accelerazione digita- le: human, business, sustainabi- lity”.

In occasione del prossimo appuntamento online, Side- rweb proporrà un approfondi- mento sulle sfide e sulle oppor- tunità dell’approdo digitale in relazione alla filiera dell’acciaio.

La filiera dell’acciaio e l’impatto digitale

questo tipo, in termini di rispar- mio energetico, ha una partico- lare importanza, considerato il fatto che – oltre a causare muffe e condense – provocano disper- sione termico dall’interno della casa verso l’esterno e, in estate, viceversa il calore entra da fuori.

Ecco perché, in collaborazio- ne con Re Pack, il Collegio di Lecco ha organizzato per il 4 marzo il seminario tecnico dal titolo “Eliminazione del ponte termico nel foro finestra”, in programma dalle 14 alle 16.

Durante l’incontro si appro- Convegno

Risparmio energetico Il problema

al centro di un incontro del Collegio geometri

Il Collegio dei geome- tri e geometri laureati della Pro- vincia di Lecco ha organizzato un evento online sul tema dei ponti termici, situazioni che si verificano all’interno degli invo- lucri edilizi e che possono causa- re dispersioni di calore.

Va da sé che un argomento di

La dispersione termica

Come isolare gli edifici

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Documento creato dal sito lecconotizie.com

Modalità di accesso al nuovo credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design

Incontro organizzato in collaborazione con Centro Sviluppo Brevetti

LECCO – Confartigianato Imprese Lecco, in collaborazione con Centro Sviluppo Brevetti, organizza il webinar “Piano Transizione 4.0: ricerca e sviluppo” in programma mercoledì 24 febbraio dalle 17.30 alle 18.30.

L’incontro online avrà come tema le modalità di accesso al nuovo credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design. Il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 è infatti il primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund italiano. L’investimento consiste in circa 24 miliardi di euro per una misura che diventa strutturale e che vede il

potenziamento di tutte le aliquote di detrazione e un importante anticipo dei tempi di fruizione. Il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 si pone due obiettivi fondamentali:

stimolare gli investimenti privati e dare stabilità e certezze alle imprese con misure che hanno effetto fino a giugno 2023.

Paolo Grieco

“La Legge di Bilancio 2020 – spiega Paolo Grieco, responsabile dell’Area Innovazione di Confartigianato Imprese Lecco – aveva soppresso due importanti incentivi sugli

investimenti effettuati dalle imprese sui beni strumentali: il super-ammortamento e l’iper-

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Con Confartigianato Lecco il webinar “Piano Transizione 4.0: ricerca e sviluppo” | 2

Documento creato dal sito lecconotizie.com ammortamento. Incentivi che avevano visto interessate numerose aziende del territorio che puntavano a un miglioramento tecnologico al proprio interno. Grazie al piano “Transizione 4.0”, è stato introdotto il credito d’imposta per favorire gli investimenti che le imprese realizzano su beni sia 4.0 che non 4.0. Credito ulteriormente rafforzato dalla legge di Bilancio 2021. Una nuova risorsa messa a disposizione delle imprese, che intendiamo aiutare a conoscere meglio e a usufruirne. I nostri uffici sono a disposizione delle imprese per seguirle in tutto l’iter di avvicinamento all’opportunità del Piano”.

“Da una recente indagine di Confartigianato Lombardia – commenta Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco – emerge che il 19,2% delle MPI intende usufruire di una o più misure del Piano Transizione 4.0. D’altra parte, se c’è una cosa positiva che ci ha lasciato questa pandemia, questa è sicuramente un approccio più professionale alle piattaforme tecnologiche: pensiamo all’e-commerce, ai siti internet e ai social che molti imprenditori hanno scoperto o riscoperto per approcciare in modo diverso i mercati e agganciare nuovi clienti. Con il webinar di mercoledì vogliamo offrire una guida certa rispetto a una grande opportunità non di semplice approccio soprattutto per le imprese più piccole”.

“Il Piano ‘Transizione 4.0’ – conclude Grieco – si fonda sul meccanismo del credito

d’imposta ottenibile su alcune tipologie di investimenti: beni materiali e immateriali non 4.0, beni materiali e immateriali 4.0, ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, innovazione green e digitale, design e ideazione estetica, formazione 4.0. Le erogazioni del credito

variano a seconda della tipologia del bene acquistato, del momento in cui avviene l’acquisto, della dimensione aziendale. I parametri da conoscere e poter sfruttare sono insomma

numerosi. Per questo abbiamo pensato di organizzare un primo incontro informativo aperto a tutti gli interessati, non solo associati. L’iniziativa rientra nel progetto

‘#IMPRESAVALOREARTIGIANO – NETWORK DIH CONFARTIGIANATO‘, finanziato a valere sul Bando ‘HUB – Sostegno all’accesso delle PMI all’innovazione e al trasferimento tecnologico attraverso i Digital Innovation Hub’ di Regione Lombardia. Nel corso

dell’incontro i partecipanti potranno porre quesiti in diretta tramite la chat presente sulla piattaforma”.

Per iscriversi gratuitamente all’incontro, basta cliccare su artigiani.lecco.it sezione

eventi.

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to il turismo di prossimità. Il punto è che servono interventi settoriali e più significativi, serve far capire come aiutare chi sta perdendo davvero tanto.

Quanto ha perso il suo Gruppo nel 2020?

Il 90%. Quest’anno speravamo di partire con un po’ di pro- grammazione, ma le intenzioni di nuove chiusure di cui sentia- mo parlare stanno facendo tor- nare lo sconforto. Siamo otti- misti per il periodo che parte dal mese di giugno, ma noi ven- diamo turismo e viaggi di lavo- ro 12 mesi l’anno. Ora i viaggi di lavoro sono pochissimi e so- lo se necessari, i collegamenti internazionali non sono stati chiariti.

Non crede che viaggiare su treni, aerei, navi, frequentare alberghi e ristoranti favorisca i contagi e che le misure a cui ci si prepara per contrastare nuovi contagi abbiano un loro senso?

Noi diciamo che è possibile attuare un protocollo anti-Co- vid senza aspettare, per far ri- partire il lavoro, che il virus sia debellato, tantopiù che le vac- cinazioni sono in ritardo e ri- schiamo di avere davanti a noi ancora diversi mesi prima che tutto sia messo in sicurezza. In questa situazione chiediamo di far ripartire non tutto, ma un

po’ di turismo controllato, co- vid-free, chiediamo poche re- gole chiare con la garanzia che le nostre aziende sono in grado di organizzare viaggi in modo del tutto sicuro. Un conto è lavorare poco, ma le nostre aziende non lavorano da un anno e hanno necessità di esse- re supportate.

Un esempio di come propone di ripartire?

In primo luogo tengo a sottoli- neare che capiamo a fondo tut-

te le problematiche legate alla sicurezza sanitaria. Detto ciò, vorremmo sapere che fra due- tre mesi possiamo ripartire con qualche meta di viaggi al- l’estero. Se ciò venisse conces- so, inizieremmo subito l’attivi- tà di programmazione e orga- nizzazione nella stretta osser- vanza di norme e codici di com- portamento per far partire i voli in sicurezza. Anche perché siamo convinti che la gente ab- bia meno paura di quello che ci si vuol far credere.

Ciò agevolerebbe anche la ripar- tenza dell’occupazione nelle agen- zie di viaggio, ora coi lavoratori in gran parte in cassa integrazione, prima che la fine del blocco dei licenziamenti crei ulteriori danni?

Sì, perché se stiamo fermi per mesi, senza accogliere le pre- notazioni e organizzare in mi- nima parte qualche viaggio, quando cadrà il blocco dei li- cenziamenti non saremo pron- ti a ripartire immediatamente.

In proposito ora spero che la cassa in deroga rimanga attiva il più a lungo possibile, altri- menti sarà un problema. Inve- ce se ripartono un po’ di voli ci prepariamo anche ad assorbire l’occupazione evitando il peg- gio quando non ci sarà più la cassa integrazione. Quindi, nei fatti ora c’è un volo che per Pasqua inizierebbe a partire per le Canarie, un primo volo per il quale aspettiamo auto- rizzazione. Le prenotazioni ci sono.

È fiducioso?

Dobbiamo programmare una ripartenza controllata in pre- senza del virus. Sappiamo fare il nostro lavoro e, in collabora- zione con i ministeri del Turi- smo e della Salute, possiamo organizzare voli sicuri al cento per cento. Prima o poi bisogna far uscire le persone, non si può più stare chiusi in questa gab- Franco Gattinoni, da qualche settimana presidente di Fto (Federazione turismo organizzato)

MARIA G. DELL A VECCHIA

D

a neo presidente della Fto, la Federazione Turismo Organizzato, Franco Gattinoni, im- prenditore lecchese proprieta- rio dell’omonimo Gruppo di viaggi ed eventi, ripone più di un’aspettativa verso il nuovo ministero del Turismo che do- po quasi trent’anni ritorna

“con portafoglio”, per volontà di Mario Draghi che ha affidato la guida del dicastero al leghi- sta Massimo Garavaglia.

«Presto, nel corso dei prossimi giorni, incontreremo il nuovo ministro – afferma Gattinoni – allo scopo di capire se tutti i punti che stavamo discutendo col precedente Governo Conte per il sostegno al nostro settore piegato dalla pandemia avran- no continuità. Ma, soprattutto, punteremo su azioni rapide e pratiche, perché il settore è fermo da un anno e noi siamo in grado di garantire che può ripartire gradualmente e in tutta sicurezza sanitaria».

Che risposte si aspetta dal nuovo Governo?

Non mi aspetto miracoli, il nuovo ministero è tutto da co- struire. Ma mi aspetto cose se- rie, con tempistiche giuste da affrontare con metodi ben de- finiti. Siamo disponibili a dare tutta la collaborazione possibi- le. Confido in una collabora- zione un po’ nuova, che non veda la politica e le imprese divise sui loro rispettivi piani come troppo spesso è accaduto.

E’ il momento di lavorare in- sieme, anche per dare risposte allo stato dell’occupazione in cui si trova il nostro settore a causa della pandemia.

Come vede le proteste degli opera- tori della montagna, dal momento che gli impianti sciistici restano chiusi?

Chiarisco che nel turismo non c’è chi sta peggio e chi sta me- glio, stiamo tutti male e tutti hanno ragione. È comunque innegabile che per fortuna la montagna è riuscita a fare una bella stagione estiva, come del resto è accaduto un po’ per tut-

bia. Ma se rilanciamo fin d’ora con qualche viaggio estero ci aspettiamo un proseguimento positivo in autunno con viaggi per lavoro e per vacanze. In autunno, quando si spera che la partita delle vaccinazioni sarà conclusa. Ripartendo con piccoli numeri possiamo ga- rantire totale sicurezza. Ci sia- mo anche accordati con le strutture sul fatto che fornire- mo noi, a nostre spese, il tam- pone di ritorno e, quindi il dop- pio controllo.

La prossima sarà comunque anco- ra un’estate tutta italiana per il turismo?

Ipotizzo anche per quest’anno tanti numeri positivi per l’esta- te degli italiani in Italia. In mezzo a questo disastro l’orga- nizzazione dell’estate per le vacanze in Italia è già partita, stanno arrivando un po’ di pre- notazioni per Sicilia, Sardegna, Puglia e Toscana. Secondo me ci sarà un pienone ma, a mag- gior ragione, se vogliamo evita- re assembramenti bisogna far partire un turismo parallelo, quello dell’estero. Se non ri- mettiamo in moto l’arrivo di stranieri e i nostri viaggi verso mete estere non ci riprendia- mo. Quello degli stranieri è il segmento che più spesso fre- quenta i nostri alberghi a cin- que stelle, ora fermi.

Il turismo di prossimità non basta per rimettere in moto il mercato?

Il turismo di prossimità va be- ne, ma è il turismo di chi viene da fuori Italia quello che si por- ta dietro un indotto incredibile per tutta la filiera commerciale e produttiva collegata.

Il Covid c’è ovunque, ora quello che ci interessa è avere molto pragmatismo: se la linea è quel- la che sembra di vedere dal Governo Draghi, per il quale prima si opera e poi si comuni- ca, ci sta senz’altro bene. Come federazione siamo sicuramen- te disposti a firmare nuovi ul- teriori protocolli per garantire il rispetto di nuove regole. Bi- sogna farlo, se non vogliamo rischiare un altro anno come il 2020.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SCHEDA

Sicurezza fattore chiave

Italiani e stranieri

Il settore del turismo ha dura- mente pagato le limitazioni imposte dall’emergenza sanita- ria. Crollati lo scorso anno gli arrivi dall’estero. L’ultima, recen- te mazzata è stata lo stop al- l’apertura degli impianti sciistici:

per il momento è tutto rimandato al 5 marzo.

Vacanze Covid Tested Da marzo, si darà avvio alla prima fase della sperimentazio- ne per le vacanze «Covid-Te- sted”: corridoi sicuri verso le Canarie per verificare le misure inserite nelle proposte di viag- gio. Una prima risposta in vista di una più ampia ripartenza dei flussi e degli spostamenti.

LA SCHEDA

L’AZIENDA

Gattinoni Viaggi nasce a Lecco nel 1983 dalla passione per i viaggi e l’organizzazione di eventi di Franco Gattinoni, fondatore e tuttora

presidente dell’impresa che negli anni è diventata un grande Gruppo del settore.

Con lui lavorano oltre 450 persone.

Sotto il marchio Gattinoni operano 6 divisioni che si occupano di diverse aree di business: Incentive&Event, Communication, Healthcare, Business Travel, Made in Italy e Mondo di Vacanze.

Dal 2020 è attivo anche un secondo network di agenzie MYNetwork. Con sede a Milano, il Gruppo ha 32 agenzie di proprietà. Inoltre, il network conta quasi 1500 agenzie affiliate in Italia, Svizzera e San Marino.

TURISMO FERMO DA UN ANNO

«VOGLIAMO RIPARTIRE ORA»

Franco Gattinoni, imprenditore dell’omonimo Gruppo di viaggi e vacanze, invoca un protocollo di sicurezza

«Politica e imprese lavorino insieme. Le vaccinazioni sono in ritardo, servono norme per una parziale ripresa»

«Non c’è buona economia senza buoni imprenditori» papa francesco

«Necessario ripartire

prima che il virus sia debellato»

«Fondamentale riattivare

gli spostamenti

con l’estero»

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LA PROVINCIA LUNEDÌ 22 FEBBRAIO 2021

Il Rapporto annuale

Foreste gestite in modo sostenibile Un trend in aumento in Italia

Sondrio. Si chiama “Co digital” il network nato nel 2020 in pieno lockdown Mattia Gurini: «Per ogni progetto creiamo un gruppo di esperti su misura»

SONDRIO CLARA CASTOLDI

In un momento in cui l’economia sta facendo fatica, c’è chi ha deciso di lanciarsi. E di investire. E se si sta parlando di un team di giovani, la notizia fa ancora più piacere e rincuora.

Si chiama “Co digital” il network di esperti digitali uniti al fine di aiutare le micro e medie impre- se nel processo di digitalizzazio- ne. “Co digital”, che ha sede in via Lavizzari 16 a Sondrio, è nato nel marzo scorso, in pieno lockdown, ed è formato da un team di giovani.

Il collettivo

«“Co” sta per collettivo – spiega Mattia Gurini, 26 anni -. La filo- sofia che ispira il nostro lavoro è quella di un collettivo di pro- fessionisti digitali: per ogni pro- getto creiamo un team di esperti su misura. Il nucleo di base è formato da me, da un grafico e da uno sviluppatore, inoltre di recente abbiamo assunto anche Chiara Molinari che si occupa di social media marketing. Per il resto siamo affiancati da free- lance che mettono ognuno la propria competenza in base al progetto che dobbiamo realiz- zare».

I settori di intervento sono graphic e design, app, fotografia, packaging, brand design, cam- pagne pubblicitarie su misura sui social del momento, svilup- po software, videomaking, e-

dunque, farsi conoscere al di fuori del confini provinciali e non solo. Ci siamo specializzati nell’e-commerce per la vendita on line che era il bisogno princi- pale manifestato dai clienti in questi mesi».

Il periodo di lockdown ha cambiato radicalmente le abitu- dini degli italiani d’altra parte.

Le vendite e le prenotazioni tra- mite e-commerce hanno avuto un vero e proprio boom. Una volta scoperta la comodità degli acquisti da casa, queste nuove modalità di vendita sono rima- ste nel cuore di tutti. Bastino questi dati: nel 2020 in Italia si è registrato un aumento del 40 per cento di nuovi acquirenti on line, un incremento addirittura del 130 per cento dei prodotti alimentari venduti on line e un’impennata del 349 per cento degli ordini on line con ritiro in negozio.

I servizi

«Abbiamo realizzato i primi siti e poi ci è venuto spontaneo ag- giungere ai servizi anche il so- cial media marketing e la parte di comunicazione – afferma Gu- rini -. È passato un anno dalla nostra partenza e devo dire che sta andando bene. Certo, siamo in un momento difficile per tutti per investire, ma le istituzioni sono state presenti perché sono usciti diversi bandi che hanno aiutato i clienti ad investire so- prattutto nel digitale».

Mattia Gurini, fondatore di “Co digital”

commerce inteso come proget- tazione del negozio online, dan- do la possibilità ai clienti di ef- fettuare ordini da casa in manie- ra rapida e confortevole ed, infi- ne, gestione aziendale.

«Il vantaggio del collettivo digitale è che costiamo molto meno di una agenzia tradiziona- le ed il cliente paga solo le com- petenze di cui ha davvero biso- gno – prosegue Gurini -. L’attivi- tà è partita quasi un anno fa proprio con l’idea di aiutare le micro imprese e quelle di media grandezza a digitalizzarsi e,

Serrande abbassate

e crescita del canale on line

I nuovi acquirenti on line

+130%

prodotti alimentari venduti

+349%

ordini on line con ritiro in negozio Gli aumenti degli investimenti nel digitale dei retailer italiani

% sul fatturato 2019

+40%

1,5%

2020

2%

Mese, si svuota per lavori la diga A2a di Prestone

Un mese senza acqua nella diga di Prestone. A2a Spa-Impianti Idroelettrici di Mese ha comunicato in questi giorni che il bacino artificiale di Campodolcino dovrà subire un intervento di manutenzio- ne straordinaria.

«Nell’ambito del piano di manutenzione, revisione e ammodernamento degli im- pianti idroelettrici della Val- chiavenna – spiega la società di

gestione dell’invaso – nel pros- simo mese di marzo è previsto un intervento manutentivo straordinario di natura civile e elettromeccanica alla traversa di Presto sul torrente Liro».

I lavori comporteranno la necessità di svasare il bacino secondo quanto previsto dai piani di gestione. Le operazio- ni inizieranno il 1° marzo e avranno una durata indicativa di circa un mese. Senza riper-

Trend in aumento in Italia per i boschi e le foreste gestite in ma- niera sostenibile con l’obiettivo di mantenere la loro biodiversità, produttività, capacità di rigenera- zione e le loro funzioni ecologiche, economiche e sociali, a livello locale, nazionale e globale. Secon-

do il Rapporto annuale del Pefc Italia (Programme for Endorse- ment of Forest Certification sche- mes) gli ettari di superficie certifi- cata nel 2020 aumentano di 8.000 ettari rispetto al 2019 per comples- sivi 889.032,60. La certificazione riguarda 882.000,82 ettari di

foreste e 7.031,78 ettari di pioppe- ti. Dal report del Pefc emerge nel particolare che la superficie fore- stale certificata più estesa si con- ferma quella del Trentino Alto- Adige. Al secondo posto il Friuli Venezia Giulia, al terzo si colloca il Veneto e al quarto la Lombardia.

La Valle del futuro Le svolte tecnologiche a supporto delle aziende

Giovani e intraprendenti Team di esperti digitali

per aiutare le imprese

cercando di resistere non sen- za difficoltà, per permettere a tutti i cittadini di avere sempre a disposizione prodotti del ter- ritorio, rintracciabili e di qua- lità garantita».

In queste condizioni, ag- giunge, è ora più che mai im- portante individuare alterna- tive sostenibili, «come previ- sto dal piano sul Recovery Plan elaborato dalla Coldiretti per sviluppare le bioenergie in Ita- lia, e superare il deficit logisti- co sbloccando le infrastruttu- re che migliorerebbero i colle- gamenti tra Sud e Nord del Pa- ese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e fer- roviaria in alta velocità con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo».

certificano come, in provincia di Sondrio, più di 6 imprese su 10 sono convinte che bisogne- rà aspettare almeno la seconda metà del 2021 per una ripresa dell’economia italiana, mentre solo una minoranza ritiene che il Paese potrebbe ripartire già entro il primo semestre.

«A subire gli effetti dei prez- zi dei carburanti - rimarca il presidente di Coldiretti Son- drio Silvia Marchesini - rischia di essere anche il nostro siste- ma agroalimentare, dove i co- sti della logistica sono partico- larmente incisivi. Questo fatto potrebbe portare ad una bru- sca frenata di uno dei pochi settori economici che, nono- stante la situazione generale dettata dalla pandemia, sta tempo aumentano i costi per le

imprese.

Il costo di un pieno del pieno al dettaglio da Nord a Sud della Penisola possono variare a se- conda che si vada in una pom- pa servita o self service, che ci si trovi dentro la rete autostra- dale oppure che si faccia rifor- nimento in una cosiddetta pompa bianca, ossia fuori dalla rete delle grandi aziende pe- trolifere. Intanto, le rilevazio- ni della Coldiretti provinciale pa che distanzia l’Italia da altri

Stati europei preoccupa perciò non poco famiglie e imprese, già in difficoltà a causa della pandemia.

In particolare, c’è timore per gli effetti che l’aumento po- trà avere sull’intera economia nazionale, dal momento che, se salgono i prezzi del carbu- rante, si riduce il potere di ac- quisto delle famiglie che han- no meno risorse da destinare ai consumi, mentre allo stesso Il costo di un pieno

La benzina a +11,5%

e il diesel a +12,3%

in appena una settimana Allarme della Coldiretti

La benzina a +11,5% e il diesel a +12,3% in appena una settimana è una notizia che toglie il sonno. Lo rimarca Coldiretti Sondrio sui dati del ministero dello Sviluppo eco- nomico. Lo “spread” alla pom-

Benzina e diesel senza freni

«L’agroalimentare soffre»

Una trattore nei campi ARCHIVIO

«Costiamo

molto meno

di un’agenzia

tradizionale»

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Clienti aiutati a investire

«Certo - afferma Mattia Gurini -, siamo in un momento

difficile per tutti per investire, ma le istituzioni sono state presenti perché sono usciti diversi bandi che hanno aiutato i clienti

a investire soprattutto nel settore del digitale»

La crescita dell’e-commerce

Shopping on line

dei consumatori

Abbigliamento e scarpe

Elettronica

Beauty

Attrezzature sport&fitness

+5%

sul 2019

53%

41%

39%

22%

21%

21%

32%

18%

acquisti on line

79%

negozio

cussioni, secondo A2a: «Date le particolari caratteristiche dimensionali e funzionali del- l’opera di presa, l’assenza di in- terrimento e il favorevole pe- riodo idrologico non si preve- de mobilitazione di sedime verso valle».

Niente colata, insomma, lungo l’asta del torrente che corre lungo la Vallespluga fino a Chiavenna. L’avviso è stato recapitato ai comuni di Cam- podolcino e San Giacomo Fi- lippo. Agli enti locali arriverà una volta terminato l’inter- vento anche una relazione conclusiva.

D.Pra.

Il bacino a Campodolcino

Una scelta dettata anche

dagli studi elaborati in sede europea

I futuri punti di “erogazione”

avranno tecnologie informatiche

TALAMONA SABRINA GHELFI

Anche Talamona ha detto sì alle auto elettriche.

L’amministrazione guidata da Davide Menegola ha previsto l’installazione delle colonnine di ricarica. Lo ha deciso la giunta approvando il protocollo d’inte- sa con la società Be Charge per la realizzazione sul territorio dei punti di ricarica pubblica al fine di rispondere alle esigenze di automobilisti provenienti da qualsiasi località d’Italia.

Il primo passaggio burocrati- co è quello relativo alla sotto- scrizione del protocollo, il Co- mune individuerà in un secon- do tempo i punti esatti in cui sa- ranno collocate le colonnine.

L’impegno

La Be Charge si occuperà della fornitura, dell’installazione e gestione delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

Una scelta che l’amministrazio- ne ha voluto perché «le princi- pali cause dell’inquinamento atmosferico nelle aree urbane in Europa sono legate alle emis- sioni in atmosfera dei veicoli a combustione interna, come evi- denziato da numerosi studi sul tema e a partire dal 2010 la Commissione Europea ha solle- citato gli Stati membri ad adot- tare politiche volte a diffondere la mobilità elettrica al fine di ri- durre l’inquinamento atmosfe- rico, tutelare la salute dei citta- dini e migliorare l’ambiente cir- costante. Poi un presupposto fondamentale per lo sviluppo della mobilità elettrica è la co- struzione di una rete di infra- strutture di ricarica per veicoli

Dopo la firma del protocollo, il Comune individuerà i punti in cui saranno collocate le colonnine FOTO ARCHIVIO

I bandi

Auto elettriche, passi avanti Rete capillare sul territorio

Mobilità. Anche Talamona prevede l’installazione di colonnine di ricarica Stipulato un accordo con la società Be Charge senza oneri per il Comune

elettrici diffusa sul territorio».

Con queste premesse e con l’obiettivo di dare sviluppo alla mobilità elettrica, il Comune si è interessato per l’installazione di sistemi di ricarica per veicoli elettrici in determinate aree di parcheggio del proprio territo- rio comunale.

Manifestazione d’interesse Dal canto suo la società di Mila- no ha inviato al municipio la manifestazione di interesse per l’installazione e gestione a sue spese di una rete sul territorio controllandone gli accessi e oc- cupandosi della gestione quoti- diana dell’infrastruttura, della manutenzione e delle eventuali riparazioni da compiere. Secon- do gli accordi fra le parti, l’azien- da si impegna in primo luogo a

erogare il servizio di ricarica dalla stazione elettrica agli utenti finali.

Si occuperà inoltre dell’au- tenticazione del cliente, della gestione del sistema di paga- mento e dell’eventuale assisten- za tecnica necessaria. Inoltre i punti di ricarica saranno dotati di tecnologie informatiche per la gestione da remoto e sono in grado di rispondere alle esigen- ze attuali e future della mobilità elettrica.

«Abbiamo ritenuto la propo- sta interessante perché consen- te al Comune di dotare il proprio territorio di questa infrastrut- tura senza oneri a carico della collettività», spiegano dagli uffi- ci del municipio. A breve saran- no definiti gli ultimi particolari.

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LA PROVINCIA LUNEDÌ 22 FEBBRAIO 2021

Energia: la fine della tutela

FONTE: Arera

Dal 1° gennaio 2021

Termina la tutela di prezzo nel mercato dell'energia elettrica per tutte le piccole imprese e alcune microimprese

Tra 10 e 50 dipendenti Fatturato annuo

tra 2 e 10 milioni di euro Titolari di punti di prelievo in “bassa tensione”

Piccole imprese

Meno di 10 dipendenti Fatturato annuo inferiore ai 2 milioni di euro Titolari di almeno un punto di prelievo con potenza superiore a 15 kW

Per tutte le altre microimprese scadenza al 1° gennaio 2022 Microimprese

Cosa cambia Progressivo passaggio dal mercato tutelato al mercato libero Graduale rimozione della tutela di prezzo Se le piccole imprese e microimprese obbligate non hanno scelto una fornitura da mercato libero,

vengono servite nel servizio a tutele graduali da un fornitore identificato dall'Autorità MARIA GRAZIA GISPI

P

residente di Tirreno Power e già professore di politica economica al- l’Università di Torino, Giuseppe Gatti è senior partner di Energy Advisors, società di consulenza. Dall’1 gennaio le piccole imprese - con potenza del contatore superiore ai 15kw - sono tenute entro giugno a scegliere sul libero mercato il loro fornitore di energia. In se- guito (probabile un ulteriore rinvio rispetto al 2022) l’obbligo riguarderà le restanti micro im- prese e i privati.

Per orientarsi a cosa bisogna porre attenzione e quali sono le variabili significative?

L’elemento più importante è la flessibilità delle formule con- trattuali, in funzione delle spe- cifiche caratteristiche del profi- lo di prelievo delle singole uten- ze. In secondo luogo bisogna guardare alla gamma dei servizi proposti oltre alla fornitura, co- me il monitoraggio della dina- mica dei consumi e l’assistenza per migliorare l’efficienza ener- getica. Importante è la chiarez- za del contratto, con speciale ri- guardo alle voci per così dire

“improprie” come, ad esempio, addebiti “per oneri di fattura- zione”. La variabile più rilevan- te è la scelta tra un contratto a prezzo fisso, che offre maggiori certezze sui costi ed è di norma

più conveniente in una fase di prezzi crescenti e un contratto indicizzato al prezzo unico na- zionale che sarà più convenien- te con prezzi in discesa. Solo il mercato libero consente però di scegliere tra le due soluzioni.

Questa trasformazione è stata pen- sata prima che l’emergenza sanita- ria stravolgesse le abitudini di vita e di lavoro, lo smart working incide su una diversa distribuzione dei consumi tra case e aziende?

Al momento sappiamo solo che nel 2020 la richiesta di energia elettrica, in seguito ai lockdown, è scesa del 5,3% sul 2019. Credo si possa comunque stimare uno spostamento in- torno al 10% dei consumi so- prattutto dal terziario verso il residenziale per effetto del re-

mote work e della didattica a di- stanza. Un cambiamento signi- ficativo e, aggiungo, in qualche misura irreversibile, perché la nuova organizzazione del lavo- ro ha messo radici, imponendo un profondo ripensamento dei paradigmi tradizionali della ge- stione aziendale, mettendo in crisi quella che un tempo si chiamava analisi tempi e meto- di e che oggi deve essere in larga misura riformulata.

Le auto elettriche potranno cam- biare la necessità di energia?

Non vedo ancora imminente lo sviluppo in termini di massa dell’auto full electric, non vi sarà quindi un sensibile incremento dei consumi elettrici. Anche as- sumendo le proiezioni del Pia- no nazionale integrato energia e clima con 6 milioni di auto elettriche al 2030, 4 milioni full electric e 2 milioni di ibrido, va- lori che a me non sembrano rea- listici, la domanda elettrica sali- rebbe solo di un 5%, quindi con un impatto abbastanza limita- to. Dove invece abbiamo rischi di stress è sulle reti di distribu- zione, per garantire una ade- guata diffusione territoriale, che richiedono non solo colon- nine, ma cabine e di una certa potenza se si vuole puntare, co- me è necessario, alla ricarica ve- loce.

Sarà possibile scegliere da quale fonte si vuole ricevere la propria

energia e quindi fare scelte sosteni- bili?

Se si va sul mercato libero è cer- tamente possibile e sono diversi i fornitori che già oggi offrono pacchetti interamente o preva- lentemente green. Bisogna per altro essere consapevoli che una fornitura di energia esclusi- vamente prodotta da fonti rin- novabili ha un carattere mera- mente virtuale. Una volta im- messi in rete gli elettroni non sono più distinguibili tra loro e non è quindi possibile sapere da quale impianto deriva l’energia che si sta utilizzando. Quindi io posso comperare energia rin- novabile, che entra in rete, an- che se non sarò necessariamen- te io a consumarla.

Esistono possibilità di auto produ- zione e di accumulo di energia?

A livello di piccole aziende l’uni- ca forma di autoproduzione economicamente conveniente, sotto certe condizioni, è rappre- sentata oggi dal fotovoltaico in particolare per i meccanismi di incentivazione previsti.

Tecnicamente sono possibili al- tre tecnologie, come ad esempio la geotermia a bassa entalpia, che richiedono però altre eco- nomie di scala per essere soste- nibili. Per l’accumulo non esi- stono ancora soluzioni adegua- te per impianti di piccole di- mensioni e rimane la principale barriera tecnologica per svilup- pare le rinnovabili.

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«Smartworking e scuola da casa hanno spostato il 10% dei consumi»

«Molti fornitori sono in grado di offrire

pacchetti green»

Giuseppe Gatti

o salvaguardia, con la possibilità poi di dover corrispondere l’eventuale differenza tra le somme versate in regime tutela- to e quelle che avrebbe dovuto corrispondere nell’ambito del mercato cui sarebbe dovuto es- sere assegnato.

Nei prossimi sei mesi, l’azien- da quindi resterà assegnata allo stesso fornitore del servizio di maggior tutela con il quale ha l’utenza attiva, ma a condizioni contrattuali diverse e a un prez- zo sostanzialmente invariato se non per la parte di “spesa ener- gia”.

Dal 1° luglio 2021 in poi, il cliente che non avrà ancora scel- to il proprio fornitore sul libero mercato verrà assegnato a un esercente selezionato attraver- so aste territoriali.

chiede all’azienda una dichiara- zione sostitutiva, dove, con l’in- dicazione del numero di dipen- denti e del fatturato, dichiarerà di essere in possesso dei requisi- ti per accedere al Servizio di Tu- tele Graduali. Il passaggio avrà decorrenza a partire dal primo giorno solare del mese successi- vo al ricevimento del modulo di autocertificazione.

L’azienda è tenuta a trasmet- tere all’esercente il modulo en- tro 30 giorni dal ricevimento, se non dovesse adempiere conti- nuerà a essere servita in regime di Maggior Tutela, ma potrà pe- rò essere sottoposto a controlli circa il corretto mercato di asse- gnazione.

Da ultimo, sarà trasferito al sevizio a cui ha effettivamente diritto, servizio a tutele graduali stesse condizioni contrattuali.

Nel frattempo dovrebbero svol- gersi le gare nei nove ambiti ter- ritoriali in cui è stato suddiviso il Paese per attribuire a diversi operatori la gestione del servizio per i successivi 3 anni. Il nuovo contratto sarà basato su clauso- le standard definite dall’Autori- tà per l’energia e il prezzo sarà indicizzato al prezzo unico na- zionale, come è attualmente.

Come stabilito dall’Arera, per- ché avvenga la migrazione, l’esercente la maggior tutela ri- pulare un contratto di fornitura

e sarà poi il fornitore ad occu- parsi dei diversi passaggi buro- cratici. Per dare comunque alle Pmi la possibilità di disporre di più tempo per la scelta del forni- tore è stata escogitato un pas- saggio attraverso il servizio a tu- tele graduali definito dall’Auto- rità di regolazione per energia reti e ambiente. Per i primi sei mesi, fino al primo luglio, tutto prosegue come ora: cambia il nome, ma rimangono lo stesso fornitore, lo stesso prezzo, le punto di prelievo di potenza su-

periore a 15 kW. Per loro la scelta dell’operatore per la fornitura è obbligatoria entro giugno.

Non per le imprese di dimen- sioni inferiori o sotto quella so- glia di consumo né per i privati, per loro è tutto rinviato, forse, al gennaio 2023 se il decreto Mille- proroghe, oggi alla Camera e poi al Senato, sarà approvato entro il 1° marzo.

La scelta di operatori del mer- cato libero non comporta prati- che particolari, è sufficiente sti- La riforma

Intanto per microimprese e famiglie

è in arrivo

l’ennesima proroga

Avanti piano con le nuove regole per il mercato libe- ro dell’energia che quest’anno riguarda solo le piccole imprese alimentate in bassa tensione con 10-50 dipendenti e con un fatturato tra 2 e 10 milioni di eu- ro, oppure microimprese con un

Previsto un passaggio graduale

All’asta i clienti che non decidono

La riforma Verso la liberalizzazione

L’ENERGIA

E LE IMPRESE

ORA SI SCEGLIE SUL MERCATO

Centinaia di operatori e una montagna di offerte Giuseppe Gatti, senior partner di Energy Advisor

«Valutare i contratti in base al proprio consumo

e verificare la gamma dei servizi offerti dall’operatore»

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o anche tre fasce orarie, come proponiamo noi».

Una volta compiuta la pro- pria decisione in base al percor- so descritto, la raccomandazio- ne è di restare fermi su quella scelta «altrimenti è come entra- re in un girone dantesco con- dannati al turismo energetico»

dove si insegue continuamente il fornitore che per due mesi ha l’offerta più vantaggiosa sul mercato, presto soppiantato da un’altra e così via. Comunque, anche qualora ci si voglia cimen- tare in un po’ di turismo energe- tico, non succede nulla dal pun- to di vista tecnico, perchè la so- stituzione della fornitura di un operatore con l’altro non è istan- tanea (il passaggio richiede un paio di mesi), ma non causa nes- suna interruzione nella fornitu- ra». .M. Gis.

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Stesso fornitore del servizio di maggior tutela con il quale il cliente ha l'utenza attiva

Condizioni contrattuali diverse

(le stesse della cosiddetta offerta PLACET) e un prezzo sostanzialmente invariato se non per la parte di “spesa energia”

Prima

fase

(fino al 30 giugno 2021)

Se il cliente non sceglie il fornitore sul libero mercato:

assegnato a un esercente selezionato attraverso aste territoriali

condizioni dell'offerta PLACET,

ma con costi diversi di commercializzazione e sbilanciamento

(definiti dall'Autorità prima delle aste)

Seconda

fase

(a partire dal 1° luglio 2021)

di capire di quale livello di servi- zio si ha bisogno - continua Gio- vanni Perrone - c’è chi propone una app come punto di riferi- mento e chi un contatto diretto.

Noi abbiamo 22 sportelli con delle persone con cui interlo- quire sul territorio. Dipende da quali esigenze si hanno».

Il turismo della bolletta

Infine si compie una scelta sul prodotto, se a prezzo fisso oppu- re variabile. Quest’ultima opzio- ne è spesso meno considerata, in realtà ogni giorno noi acquistia- mo prodotti a prezzo variabile, dalla benzina alla frutta al mer- cato. C’è poi la possibilità di va- riare il prezzo dell’energia in ba- se alle fasce orarie «analizzando le proprie abitudini e valutando se si possono spostare i consumi in orari precisi è possibile sce- gliere un costo suddiviso in due un po’ emotiva. Si può cercare

un fornitore che rispecchi le proprie idee, nel quale ci si possa riconoscere. Le aziende devono o dovrebbero prendere posizio- ne su alcuni temi come il cam- biamento climatico, per esem- pio. Ora si comunica molto, an- che sui social ed è lì che ci si può informare per trovare qualcuno che incarni i propri valori».

Le fonti

Impossibile però avere garanzie su quale sia l’operatore “miglio- re” in senso oggettivo, non esi- stono certificazioni che possano aiutare. Esiste però una indica- zione circa la fonte: non si può scegliere la fonte specifica di energia ma è possibile preferire le forniture che abbiano la ga- ranzia di origine. La sigla G.O. in- dica che l’energia venduta pro- viene da fonti rinnovabili, acqua vento aria, e non da combustibili fossili. Impossibile sapere quale di queste fonti, ma l’operatore grazie alle garanzie G.O. venderà sul mercato l’equivalente di quella produzione.

Tra i criteri di scelta c’è quindi la possibilità di selezionare una fornitura di sola una energia

“verde” «a questa opzione che indica una sensibilità al tema, noi abbiamo aggiunto anche l’invito a scegliere l’invio della bolletta e del bollettino via email per risparmiare i diversi litri di acqua necessari a produrre la carta» una questione di coeren- za. «Un ulteriore passo per orientarsi nella scelta è cercare Come orientarsi

Giovanni Perrone, ad di Acel Energie

«Il livello del servizio fa la vera differenza»

Per ora il libero merca- to dell’energia riguarda solo le aziende, da questo gennaio le piccole imprese con potenza su- periore ai 15 kW sono tenute a scegliere il loro operatore per la fornitura.

Di fronte a loro il panorama di 600 operatori e, immaginando che ciascuno proponga anche solo due tipologie di fornitura, una a prezzo fisso e una a pezzo variabile, l’orizzonte è di almeno 1200 offerte del nuovo mercato libero. Lo smarrimento e quindi la tendenza a non scegliere è comprensibile, come anche la tentazione di continuare a ricer- care l’offerta migliore. «È neces- sario focalizzarsi su due variabi- li che fanno la differenza - consi- glia Giovanni Perrone ammini- stratore delegato di Acel Ener- gie (Gruppo Acsm-Agam) - il co- sto della materia prima e la com- ponente di commercializzazio- ne e vendita».

Il primo passo è selezionare un operatore serio, meglio se noto, consolidato da decenni di esperienza e legato al territorio, come maggiore sicurezza per l’impresa, ma anche come inve- stimento nella propria comuni- tà economica. Un marchio affi- dabile e noto è consigliato ma «la prima scelta può essere anche

L’opzione: tariffa fissa o variabile Il plus degli sportelli fisici

Possibile scegliere le fonti rinnovabili

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