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Capitolo 3

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Academic year: 2021

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Capitolo 3

1. La classifica Deloitte1

La Deloitte Touche Tohmatsu Limited è una società di servizi finanziari fondata a Londra, dove ha mantenuto la propria sede legale e quella europea, mentre la sede generale si trova oggi a New York. Oggi è fra le società leader mondiali nel proprio settore di competenza, grazie alla collaborazione di oltre 220 000 professionisti in oltre 150 Stati e territori nel mondo; la sede italiana si trova a Firenze. Tutti gli anni, fra i mesi di gennaio e febbraio, pubblica una speciale classifica contenente i risultati finanziari delle società calcistiche fatti registrare nella stagione precedente; è intitolata Deloitte Football Money League a sottolineare che la materia trattata non è il risultato in campo, ma quello economico, ed è dotata di molto credito fra gli addetti ai lavori ed tutti coloro che sono a vario titolo interessati al settore calcio. Questa classifica indica le venti società mondiali che hanno fatto registrare il maggior fatturato stagionale, specificandone le fonti secondo la tradizionale suddivisione fra introiti legati al matchday, al broadcasting ed al commercial; inoltre nelle ultime edizioni sono state anche elencate le squadre seguenti fino a giungere al trentesimo posto totale. Oltre ai dati puramente finanziari e monetari viene chiaramente fatto riferimento anche ai risultati sportivi, al seguito di tifosi allo stadio e sui social

network e ad altri parametri e dati significativi. Come facilmente immaginabile questa

classifica è capace di fotografare con chiarezza e puntualità le gerarchie finanziarie del mondo del calcio, alle quali ormai sappiamo bene quanto siano legate (sia come causa che come effetto) anche le gerarchie puramente sportive.

Bastino tre "fotografie" di dati introduttivi: nel 2001 fra le venti società in classifica ben sette erano italiane, fra le quali addirittura cinque si trovavano fra le prime dieci. Oggi le società milanesi stanno continuando a vivere un lungo periodo di crisi, il

1 Tutti i dati relativi alla Deloitte ed alla sua classifica sono presenti e scaricabili sul sito

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Napoli ha perso addirittura quattordici posizioni rispetto all'ottimo exploit della passata stagione e la Roma sta riuscendo a mantenersi nel giro delle prime venti, seppur con grande fatica, mentre ne sono uscite la Lazio e soprattutto la Fiorentina. Tutto questo mentre invece la solita Juventus è tornata a stabilizzarsi in buona posizione con un consolidato decimo posto che testimonia come, oltre a livello di risultati sportivi, anche relativamente alle capacità di attuare politiche societarie avanguardistiche, aziendalistiche e dal respiro internazionale il dominio milanista è ormai stato totalmente appannato dalla brillantezza di questa nuova Juventus. L'altra immagine significativa riguarda l'Inghilterra: fra le prime venti società nove sono inglesi ed addirittura diciassette delle prime trenta appartengono alla Premier League. Infine non può non essere fatto notare che nel frattempo il Real Madrid ha conquistato il primo posto per l'undicesimo anno consecutivo.

Va inoltre fatto cenno ai paulisti del Corinthians, unica società non affiliata Uefa apparsa nelle classifiche grazie al ventiquattresimo posto raggiunto nella stagione 2012/13.

Utilizzeremo la classifica Deloitte ed i suoi dati come unico riferimento per inquadrare le performance finanziarie ed i risultati prettamente economici nella trattazione di questo capitolo.

2. Un triplice confronto

Come già anticipato questo capitolo cercherà di mettere a confronto e "sommare" insieme tutto ciò che è stato trattato precedentemente: abbiamo affrontato nel primo capitolo la tematica dei risultati e dei meccanismi sportivi, mentre il secondo capitolo ha cercato di chiarire ciò che costituisce i risultati extra sportivi di natura economica. Questo capitolo avrà invece lo scopo più conclusivo di mettere in relazione il primo ed il secondo per verificare ed osservare se esiste, ed in quali misure e forme, una stretta correlazione fra i due tipi di suddetti risultati. Nella trattazione

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effettuata precedentemente è stato già in più casi palesato il fatto che esista una correlazione, in realtà intuitiva anche per chi non conosce l'argomento: chi ha più soldi compra i migliori giocatori e vince. Questa asserzione potrebbe essere posta ad estrema summa di tutto quanto c'è da dire e, ripetiamo, è sicuramente di ovvia formulazione anche per i meno appassionati: non ci vuole certamente una tesi di laurea per affermare tale "regola". Altrimenti come potrebbe essere giustificata l'esistenza di squadre più o meno forti, l'esistenza del calciomercato, l'esistenza del professionismo stesso nello sport?

Ma sarebbe tuttavia riduttivo limitarsi a tale affermazione; le ragioni sono sostanzialmente due. L'una è l'incertezza insita nel risultato sportivo per sua stessa natura. Chiaramente esistono partite o campionati dal risultato alla vigilia indecifrabile come ne esistono altre dall'esito assolutamente scontato, ma trattandosi di uno sport e non di una pratica scientifica la sorpresa potrebbe essere sempre in agguato. D'altronde ventidue ragazzi, una terna arbitrale non meccanizzata ed un pallone rotondo posti in una cornice inimitabile come quella di uno stadio gremito di decine di migliaia di persone che cantano e tifano e magari con un meteo imprevisto possono mettere in discussione anche risultati oggettivamente improbabili. Non sono infatti rari exploit memorabili che sorprendono tifosi ed appassionati che si ritrovano a tifare per una piccola squadra diventata protagonista in modo del tutto imprevisto in seguito ad alcune partite nelle quali ha sconfitto e magari estromesso dalla competizione avversari ben più blasonati. Si tratta soprattutto di risultati propri di competizioni composte di poche partite o ad eliminazione diretta, nelle quali è sufficiente una singola partita per cambiarne le sorti. Più difficile è invece chiaramente assistere a durature sorprese in un campionato lungo molti mesi ed in cui tutte le squadre sono destinate ad affrontarsi fra loro. Tuttavia il risultato inaspettato potrebbe sempre capitare. Esempi clamorosi e di stretta attualità sono oggi, rispettivamente, la scalata dell'Alessandria in Coppa Italia grazie ad una serie di partite secche giocate nel migliore dei modi e l'eccezionale stagione del piccolo Leicester City capolista in Premier League, la cui costanza di risultati contro avversari di tutte le categorie (e quasi sempre favoriti sulla carta) non

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può essere giustificata soltanto come una serie di fortunate prestazioni: il magistrale lavoro del tecnico, il nostro Claudio Ranieri, in un gruppo dimostratosi umile ed unitissimo fuori e dentro il campo è innegabilmente decisivo.

L'altro fattore di "complicazione" rispetto alla frase di massima asserita precedentemente sta nella complessità sempre crescente dei meccanismi societari sportivi di oggi. Basta aver letto il secondo capitolo di questo lavoro per avere un'idea della molteplicità e varietà di fattori che tengono in piedi il sistema aziendale calcistico per poter capire che l'aspetto relativo al calciomercato è tutt'altro che l'unico a designarne la struttura. Sostanzialmente si tratta, come già detto, di un sistema di natura circolare: il successo sportivo e quello economico sono l'uno funzionale e costitutivo dell'altro. Ed il successo dell'uno permette il successo dell'altro, che a sua volta accresce ancora il successo del primo e così via. Un circolo virtuoso che specularmente potrebbe essere vizioso per lo stesso meccanismo nei casi di insuccesso sportivo, economico e gestionale. Gli elementi che rendono denso di variabili e margini di crescita e cambiamento questo sistema sono tutti quelli trattati precedentemente: risultati sportivi, capacità di valorizzazione dei calciatori, gestione degli impianti, calciomercato, esportazione del proprio prodotto in nuovi mercati, contrattazione per la trasmissione televisiva delle partite, potere in sede decisionale, diversificazione delle fonti di ricavo, etc.

Pertanto queste poche righe sono sufficienti per poter affermare che la gestione sportiva non è un piatto insieme di investimenti e vittorie. Ma seguendo le competizioni ed i tornei è tuttavia innegabile che, alla fine, a vincere siano sempre, o quasi, le solite potenze, soprattutto nel mondo del calcio-impresa economica nato ormai una ventina d'anni fa e ad oggi in crescita in modo sempre più forte. E' oggettivamente difficile dare torto a Johan Cruyff quando afferma che "se i tuoi giocatori sono migliori di quelli del tuo avversario, il 90 per cento delle volte vinci".2 Diamo allora adesso la parola ai dati, che per la loro oggettività potranno aiutare a capire quanto stretto sia il legame fra potere economico e potere sul campo.

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Tratteremo tre tipi di dati combinandoli insieme relativamente alle stagioni sportive interessate. Dal punto di vista del risultato economico ci avvarremo dei dati forniti dalle classifiche e dagli studi stilati da Deloitte. I risultati sportivi saranno invece trattati sotto due differenti punti di vista: uno sarà il ranking Uefa, che già abbiamo trattato ampiamente. Questo sarà utile per valutare la qualità dei risultati sportivi raggiunti in ambito europeo ed in relazione alla federazione nazionale di appartenenza. L'altro tipo di punteggio è invece frutto di un meccanismo di fantasia inventato ed elaborato per l'occasione, che assegna valori universali (e quindi slegati dalla federazione nazionale relativa o dal grado di competitività del campionato nazionale) tanto ai risultati ottenuti in campo europeo, quanto a quelli ottenuti nelle competizioni locali. Terremo in considerazione tutte le compagini apparse almeno una volta fra le prime venti della classifica Deloitte nelle ultime dodici edizioni pubblicate, e quindi a partire dalla stagione 2003/04 (edizione della classifica della Deloitte uscita nel 2005) fino alla stagione 2014/15 (classifica della Deloitte uscita nel gennaio 2016).

I punteggi verranno assegnati secondo i seguenti parametri:

Punteggi classifica Deloitte: 20 punti alla società prima classificata, 19 alla seconda, e così a scalare fino alla ventesima classificata, alla quale spetterà 1 punto.

Punteggi ranking Uefa per club: punteggio stagionale completo (comprensivo di eventuali bonus ottenuti)

Punteggi per risultati ottenuti (nostra elaborazione): Champions League: vincitrice: 25 punti

finalista: 20 punti semifinaliste: 12 punti

eliminate ai quarti di finale: 4 punti eliminate agli ottavi di finale: 2 punti Coppa Uefa/Europa League: vincitrice: 15 punti

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finalista: 12 punti semifinaliste: 8 punti

eliminate ai quarti di finale: 3 punti eliminate ali ottavi di finale: 1 punto Coppa Intertoto:3 vincitrice/i: 4 punti

finaliste/seconde classificate: 2 punti

semifinaliste/altre vincitrici del terzo turno: 1 punto Campionato: vincitrice: 15 punti

seconda: 9 punti terza: 6 punti quarta: 3 punti quinta: 2 punti sesta: 1 punto

Coppa Nazionale:4 vincitrice: 12 punti

finalista: 9 punti semifinaliste: 4 punti

eliminate ai quarti di finale: 1 punto

3 Tale competizione ha visto cambiare la propria formula: fino al 2005 è esistito un trittico di

finali, che pertanto hanno sempre eletto tre società vincitrici (e premiate con la qualificazione in Coppa Uefa) ed altre tre finaliste sconfitte. A partire invece dall'edizione del 2006 il torneo è terminato con la fine del terzo turno, formato da undici sfide con le tradizionali partite di andata e ritorno. Tutte le undici vincitrici sono state così ammesse in Coppa Uefa; ma a questo punto l'assegnazione del titolo di campione della Coppa Intertoto è spettata alla società che fra queste ha poi conseguito il miglior risultato nella relativa partecipazione in Coppa Uefa. Infine, dopo l'edizione del 2008, la Coppa Intertoto è stata abolita.

4 Si tratta dei punteggi assegnati per le coppe di Inghilterra (Fa Cup), Scozia (Scottish Cup) e

Spagna (Copa del Rey), le quali godono di prestigio, competitività e considerazione da parte di società e tifosi assolutamente paragonabili a quelle riservate ai rispettivi campionati.

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Coppa Nazionale:5 vincitrice: 7 punti

finalista: 4 punti semifinaliste: 1 punto

Nell'intento già suddetto di costituire un punteggio del tutto indipendente da calcoli relativi alla competitività o all'equilibrio propri dei vari campionati nazionali, questo non tiene conto della provenienza delle società analizzate, ma soltanto del prestigio legato a ciascuna competizione nel suo senso più assoluto, pur cercando di proporre punteggi che tengano anche conto delle differenze di "facilità" di conquista dei differenti tornei per le società di vertice. Inoltre vuole trattarsi di un metro di calcolo comprendente tutto un "percorso" di risultati che abbia portato al successo o all'alto posizionamento finale: pertanto non si è tenuto conto in questa sede dei risultati conseguiti in trofei risoltisi, come da loro regolamento, in partite singole o comunque di durata molto breve, come per le sfide di Supercoppa Europea o nazionale, che prevedono al massimo una sfida strutturata in partite di andata e ritorno o per il Mondiale per Club oppure la vecchia Coppa di Lega tedesca, partecipate al massimo da sei società e risolte in pochi incontri. La motivazione è infatti quella di evitare di "premiare" successi conseguiti con sfide singole e quindi più portate a risultati legati anche a fattori singoli momentanei.

Tabb. 68-79 Società presenti nella top 20 della classifica annuale stilata da Deloitte con il calcolo stagionale dei rispettivi tre punteggi suddetti. Relativamente all'ultima

5 Trattasi qui, invece, delle Coppe Nazionali di tutte le altre federazioni, le quali godono di un

prestigio e di una considerazione del tutto minori rispetto ai campionati, soprattutto in seguito alla rivoluzione delle Coppe Europee avvenuta nel 1999, che ha abolito l'ambita Coppa delle Coppe; insieme alle novità relative alle qualificazioni alla Champions League ed alla quasi totale polarizzazione (sia di seguito di pubblico che di investimenti e ritorni economici) su quest'ultima è diventato facilmente più appetito un posizionamento alto in campionato, che vi permette l'accesso, piuttosto che una vittoria nella Coppa Nazionale, che è premiato con la qualificazione alla bistrattata Europa League. Tuttavia va fatto notare che le federazioni britanniche propongono, oltre alle prestigiose ed antichissime Coppe nazionali, anche le Coppe di Lega, assimilate in questo contesto alle coppe nazionali di tale seconda categoria; pertanto il punteggio totale conseguito nelle seguenti tabelle dalle società inglesi e scozzesi potrà essere superiore rispetto a quello delle compagini appartenenti a tutte le altre federazioni, partecipando queste ad un torneo in più.

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annata, la stagione 2015/16, sono state indicate in ordine anche tutte le altre società classificatesi dal ventunesimo al trentesimo posto

Stagione 2003/04

punti Deloitte punti Uefa punti risultati

Manchester United 20 15,713 20 Real Madrid 19 21,723 16 Milan 18 16,929 20 Chelsea 17 22,713 21 Juventus 16 12,929 12 Arsenal 15 17,713 24 Barcellona 14 16,723 10 Inter 13 15,929 7 Bayern Monaco 12 10,556 11 Liverpool 11 14,713 4 Newcastle 10 24,713 10 Roma 9 12,929 10 Celtic Glasgow 8 15,434 30 Tottenham 7 3,713 ---Lazio 6 7,929 8 Manchester City 5 9,713 ---Schalke 04 4 6,556 4 Olympique Marsiglia 3 24,455 12 Glasgow Rangers 2 6,434 11 Aston Villa 1 3,713 2 Stagione 2004/05

punti Deloitte punti Uefa punti risultati

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9 Manchester United 19 17,138 18 Milan 18 31,620 29 Juventus 17 23,620 19 Chelsea 16 25,138 34 Barcellona 15 17,104 17 Bayern Monaco 14 19,488 26 Liverpool 13 30,138 31 Inter 12 22,620 17 Arsenal 11 19,138 23 Roma 10 8,620 4 Newcastle 9 27,138 7 Tottenham 8 5,138 ---Schalke 04 7 13,488 17 Olympique Lione 6 23,771 19 Celtic Glasgow 5 8,567 21 Manchester City 4 5,138 ---Everton 3 5,138 3 Valencia 2 14,104 ---Lazio 1 11,620 Stagione 2005/06

punti Deloitte punti Uefa punti risultati

Real Madrid 20 17,126 15 Barcellona 19 34,162 31 Juventus 18 23,067 4 Manchester United 17 12,761 16 Milan 16 26,067 18 Chelsea 15 17,761 21 Inter 14 24,067 26

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10 Bayern Monaco 13 17,444 24 Arsenal 12 31,761 24 Liverpool 11 17,761 20 Olympique Lione 10 24,568 19 Roma 9 19,067 14 Newcastle 8 4,761 2 Schalke 04 7 24,444 11 Tottenham 6 4,761 2 Amburgo 5 16,444 11 Manchester City 4 4,761 1 Glasgow Rangers 3 13,402 8 West Ham 2 4,761 9 Benfica 1 17,815 10 Stagione 2006/07

punti Deloitte punti Uefa punti risultati

Real Madrid 20 20,270 17 Manchester United 19 27,486 36 Barcellona 18 20,270 15 Chelsea 17 28,486 40 Arsenal 16 18,486 9 Milan 15 27,936 29 Bayern Monaco 14 20,135 7 Liverpool 13 29,486 26 Inter 12 16,936 21 Roma 11 20,936 20 Tottenham 10 23,486 7 Juventus 9 3,936 ---Olympique Lione 8 18,300 21

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11 Newcastle 7 22,486 5 Amburgo 6 8,135 ---Schalke 04 5 5,135 9 Celtic Glasgow 4 13,227 29 Valencia 3 23,270 7 Olympique Marsiglia 2 5,300 17 Werder Brema 1 24,135 14 Stegione 2007/08

punti Deloitte punti Uefa punti risultati

Real Madrid 20 16,578 17 Machester United 19 34,898 40 Barcellona 18 29,578 20 Bayern Monaco 17 24,455 34 Chelsea 16 30,898 34 Arsenal 15 23,898 11 Liverpool 14 26,898 15 Milan 13 17,382 4 Roma 12 20,382 20 Inter 11 17,382 21 Juventus 10 3,382 6 Olympique Lione 9 14,286 24 Schalke 04 8 17,455 10 Tottenham 7 18,898 8 Amburgo 6 20,455 8 Olympique Marsiglia 5 14,286 7 Newcastle 4 5,898 ---Stoccarda 3 9,455 1 Fenerbahçe 2 20,217 13

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Borussia Dortmund 1 4,550 4

Stagione 2008/09

punti Deloitte punti Uefa punti risultati

Real Madrid 20 14,662 11 Barcellona 19 28,662 52 Manchester United 18 28,000 46 Bayern Monaco 17 22,537 13 Arsenal 16 22,000 19 Chelsea 15 25,000 33 Liverpool 14 23,000 13 Juventus 13 16,275 12 Inter 12 13,275 18 Milan 11 14,275 6 Amburgo 10 24,537 11 Roma 9 16,275 3 Olympique Lione 8 15,200 10 Olympique Marsiglia 7 14,200 12 Tottenham 6 12,000 4 Schalke 04 5 8,537 ---Werder Brema 4 24,537 22 Borussia Dortmund 3 4,537 1 Manchester City 2 20,000 3 Newcastle 1 3,000 Stagione 2009/10

punti Deloitte punti Uefa punti risultati

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13 Barcellona 19 30,585 27 Manchester United 18 28,585 23 Bayern Monaco 17 30,616 42 Arsenal 16 25,585 10 Chelsea 15 22,585 29 Milan 14 19,085 8 Liverpool 13 24,585 8 Inter 12 34,085 47 Juventus 11 18,085 1 Manchester City 10 3,585 3 Tottenham 9 3,585 7 Amburgo 8 21,616 8 Olympique Lione 7 28,000 21 Olympique Marsiglia 6 17,000 23 Schalke 04 5 3,616 10 Atletico Madrid 4 24,585 24 Roma 3 12,085 13 Stoccarda 2 20,616 3 Aston Villa 1 5,085 9 Stagione 2010/11

punti Deloitte punti Uefa punti risultati

Real Madrid 20 33,642 33 Barcellona 19 36,642 49 Manchester United 18 36,671 39 Bayern Monaco 17 24,133 9 Arsenal 16 22,671 9 Chelsea 15 26,671 13 Milan 14 18,314 18

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14 Inter 13 21,314 20 Liverpool 12 15,671 2 Schalke 04 11 30,133 19 Tottenham 10 24,671 6 Manchester City 9 16,671 19 Juventus 8 8,314 ---Olympique Marsiglia 7 20,150 18 Roma 6 18,314 2 Borussia Dortmund 5 10,133 15 Olympique Lione 4 19,150 8 Amburgo 3 3,133 ---Valencia 2 21,642 8 Napoli 1 9,314 6 Stagione 2011/12

punti Deloitte punti Uefa punti risultati

Real Madrid 20 36,171 28 Barcellona 19 34.171 33 Manchester United 18 16,050 10 Bayern Monaco 17 33,050 33 Chelsea 16 33,050 38 Arsenal 15 22,050 6 Manchester City 14 20,050 17 Milan 13 22,271 14 Liverpool 12 3,050 16 Paris Saint-Germain 11 9,100 9 Inter 10 20,271 3 Borussia Dortmund 9 10,050 22 Juventus 8 2,271 19

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15 Tottenham 7 10,050 7 Schalke 04 6 20,050 9 Napoli 5 21,271 9 Olympique Marsiglia 4 21,100 11 Olympique Lione 3 19,100 16 Galatasaray 2 1,020 15 Amburgo 1 3,050 Stagione 2012/13

punti Deloitte punti Uefa punti risultati

Real Madrid 20 29,542 30 Barcellona 19 27,542 31 Bayern Monaco 18 36,585 47 Manchester United 17 21,285 17 Paris Saint-Germain 16 27,350 19 Manchester City 15 10,285 18 Chelsea 14 30,285 26 Arsenal 13 21,285 5 Juventus 12 25,883 20 Milan 11 19,883 8 Borussia Dortmund 10 33,585 29 Liverpool 9 12,285 ---Schalke 04 8 22,585 5 Tottenham 7 19,285 5 Inter 6 16,883 2 Galatasaray 5 24,040 19 Amburgo 4 3,585 ---Fenerbahçe 3 24,040 24 Roma 2 2,883 5

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16

Atletico Madrid 1 13,542 18

Stagione 2013/14

punti Deloitte punti Uefa punti risultati

Real Madrid 20 39,600 43 Manchester United 19 26,357 5 Bayern Monaco 18 29,942 34 Barcellona 17 28,600 22 Paris Saint-Germain 16 26,700 26 Manchester City 15 22,357 25 Chelsea 14 28,357 18 Arsenal 13 21,357 17 Liverpool 12 3,357 9 Juventus 11 25,833 23 Borussia Dortmund 10 24,942 17 Milan 9 18,833 2 Tottenham 8 18,357 2 Schalke 04 7 18,942 8 Atletico Madrid 6 37,600 39 Napoli 5 18,833 14 Inter 4 2,833 2 Galatasaray 3 16,340 18 Newcastle 2 3,357 ---Everton 1 3,357 2 Stagione 2014/15

punti Deloitte punti Uefa punti risultati

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17 Barcellona 19 38,042 52 Manchester United 18 2,714 4 Paris Saint-Germain 17 23,183 33 Bayern Monaco 16 31,171 28 Manchester City 15 17,714 11 Arsenal 14 22,714 20 Chelsea 13 23,714 23 Liverpool 12 12,714 6 Juventus 11 32,800 42 Borussia Dortmund 10 21,171 6 Tottenham 9 11,714 6 Schalke 04 8 20,171 3 Milan 7 3,800 ---Atletico Madrid 6 26,042 11 Roma 5 15,800 10 Newcastle 4 2,714 ---Everton 3 16,714 1 Inter 2 15,800 1 West Ham 1 2,714 ---Galatasaray 6,200 22 Southampton 2,714 ---Aston Villa 2,714 9 Leicester 2,714 ---Sunderland 2,714 ---Swansea 2,714 ---Stoke City 2,714 ---Crystal Palace 2,714

---West Bromwich Albion 2,714

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Passiamo adesso ad un'analisi effettuata attraverso una particolare formula tipica dello studio statistico: il calcolo del coefficiente, o indice, di correlazione.6 Questo servirà nel nostro caso a mostrarci, attraverso la propria formula matematica, quanto siano connessi fra loro per ciascuna società i risultati delle classifiche Deloitte con i risultati delle altre due classifiche proposte, punteggio Uefa e punteggio per risultati conseguiti. L'indice tratta complessivamente tutte le stagioni prese in considerazione e quindi un arco di dodici annate; le società analizzate sono tutte quelle con almeno sette partecipazioni nella classifica Deloitte. I criteri con cui sono stati assegnati i punteggi sono stati gli stessi proposti nelle tabelle sopra; le stagioni in cui una società non è apparsa fra le prime venti del punteggio Deloitte sono state valutate con l'assegnazione di 0 punti.

Tab. 80 Indici di correlazione complessivi fra i punteggi analizzati della stagioni 2003/15, nostra elaborazione. Deloitte-Uefa Deloitte-risultati Amburgo 0,881 0,773 Arsenal -0,171 -0,464 Bayern Monaco 0,856 0,548 Barcellona 0,818 0,696

6 Detto anche indice o coefficiente di Bravais-Paerson, dai nomi di Auguste Bravais e Karl

Paerson, consiste in una complessa formula che, date due variabili x e y, calcola la forza di relazione lineare fra queste, ovvero quanto l'andamento ed i valori dell'una siano strettamente collegati a quelli dell'altra. Nel nostro caso ci aiuta a capire se e quanto ci sia una relazione fra i punteggi conseguiti in ambito finanziario ed economico (ex classifica Deloitte) e quelli conseguiti sul campo (ex punteggi Uefa e risultati) e quindi se e quanto è vero che nelle ultimi dodici stagioni disputate i più ricchi sono anche i più vincenti e viceversa. Il risultato ottenuto dal calcolo della formula, r, consiste in un valore compreso fra –1 e 1. Più questo è vicino allo 0, più possiamo affermare che non esiste correlazione fra i due tipi di punteggio, o se esiste è comunque molto bassa. Al contrario, più r è lontano da 0, più significa che questa correlazione esiste ed è forte. Tuttavia la correlazione può presentarsi come di due tipi: se il valore è positivo, si tratta di relazione diretta, ovvero quella più "ovvia": più una società è ricca e più è vincente e viceversa. Ma esiste anche la relazione inversa: nel caso di valore negativo, infatti, abbiamo di fronte un tipo di correlazione sintetizzabile nel nostro caso in un "più una società è ricca e meno è vincente", o viceversa. Si tratta di un risultato apparentemente paradossale, ma non così impossibile da trovare! Va detto, infine, che in questo caso ci siamo avvalsi di una correlazione basilare e di tipo spurio, ovvero che non permette di indicare quale dei due valori, x oppure y, "influenza" l'andamento dell'altro e cioè, come abbiamo più volte detto parlando di circolo virtuoso o vizioso, non possiamo definire se è la ricchezza che porta risultati oppure i risultati che portano la ricchezza: abbiamo ormai imparato che l'uno favorisce l'altro reciprocamente.

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19 Borussia Dortmund 0,869 0,825 Chelsea 0,118 0,490 Inter 0,539 0,639 Juventus 0,491 0,054 Liverpool 0,554 0,486 Manchester City 0,544 0,823 Manchester United 0,146 0,106 Milan 0,718 0,840 Newcastle 0,655 0,751 Olympique Lione 0,478 0,523 Olympique Marsiglia 0,654 0,659 Real Madrid 0,129 0,157 Roma 0,786 0,480 Schalke 04 0,870 0,533 Tottenham 0,434 0,364

Non può passare inosservato il dato relativo all'Arsenal: la società londinese è infatti l'unica ad aver presentato un valore negativo, che pertanto indica una correlazione inversa. Questa indicherebbe che la crescita di fatturato non abbia apportato miglioramenti nei risultati sportivi, e viceversa che le vittorie sul campo non abbiano donato alcun beneficio alle casse societarie, ma che anzi vi sia stato un sorprendente effetto opposto. Tuttavia il valore è comunque assai prossimo allo zero, dato che quindi favorisce un'interpretazione limitata a constatare un'assenza di correlazione, non certamente molto distante da quella di società con valori, seppur positivi, anch'essi molto vicini allo zero. Certamente non possiamo definire esemplare il rendimento societario dell'Arsenal, tanto più considerando il fatto che la squadra, al contrario di altre compagini con indice di correlazione minimo, non ha ottenuto molte soddisfazioni in campo nelle stagioni considerate; tuttavia, per onestà, non si deve omettere un'osservazione sul significato positivo di questa assenza di correlazione: tale dato ci parla infatti di una struttura societaria solida, capace di non

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dover dipendere dai propri risultati stagionali, economici o sportivi che siano, per mantenere i suoi prestigiosi posizionamenti, il valore del proprio brand ed un importante seguito di tifosi sparsi in tutto il mondo. Se infatti questo dato potrebbe sottintendere una certa incapacità di attivare il circolo virtuoso e soprattutto, nel caso specifico, l'incapacità di tradurre ottimi fatturati in cicli sportivi vincenti (a partire dal campionato 2005/06, ad esempio, la società ha vissuto ben nove stagioni senza aggiudicarsi alcun trofeo ed in ambito europeo i risultati sono quasi sempre stati modesti per una squadra di tale statura), non va tuttavia ignorato o sottovalutato il fatto che abbiamo trovato l'Arsenal stabilmente ai piani alti sia della classifica Deloitte che della Premier League durante tutti questi anni. Testimonianza questa di una gestione magari con poche vette di eccellenza, ma contraddistinta da un'ottima stabilità. Come accennato sono varie le squadre vincenti che sono caratterizzate da un indice prossimo allo zero, anzi è curioso notare che, oltre all'Arsenal, le società con il valore più basso sono tre fra le più ricche e seguite: Chelsea, Manchester United e Real Madrid. Chiaramente la forza di queste società si identifica nella stabilità societaria: il Chelsea di Roman Abramovič è stato maestro nell'impersonare la nuova concezione di squadra di calcio richiesta negli ultimi tempi: un magnate dalle potenzialità economiche illimitate, acquisti in serie di calciatori dal seguito internazionale, costanza di risultati sia in Europa che in patria e politica di espansione del marchio in Asia. Dal canto loro, Real Madrid e Manchester United possono invece vantare una tradizione di vittorie e seguito mondiale che ne fanno probabilmente da sempre due fra le tre o quattro squadre più rappresentative del calcio globale. Soltanto il Manchester United visse un lungo periodo di risultati scarsi nei primi anni Settanta, tuttavia poi superato più che brillantemente; la società può poi vantare a suo favore il fascino che avvolge ogni compagine britannica, rafforzato dal glorioso passato e dall'aura leggendaria portata dal disastro aereo di Monaco che nel 1958 causò la morte di quasi tutti i componenti di quella grande squadra. Appare pertanto chiaro che non basta qualche stagione andata storta per far cadere tali mostri sacri. Varie squadre presentano un valore di corrispondenza piuttosto alto, vicino allo 0,5. Infine altre squadre tradiscono un altissimo coefficiente, fra le quali spiccano

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Barcellona, che rispetto al Real Madrid può vantare una storia meno vincente ma un presente molto più brillante da ormai oltre un decennio, durante il quale si è attestata come compagine più vincente d'Europa e non dà cenni di flessione e Bayern Monaco. In realtà per tutte le squadre tedesche appare un grado altissimo, mai inferiore allo 0,85: queste sono infatti protagoniste da alcuni anni di una straordinaria ascesa in campo europeo. Si tratta evidentemente di una dimostrazione di grande capacità di sfruttamento di risultati positivi ottenuti per poter dare avvio al tradizionale circolo virtuoso, come sembra riuscire oggi a fare il Borussia Dortmund. Ma evidentemente potrebbero bastare allo stesso modo un paio di stagioni di flessione economica o sportiva per dare subito avvio al meccanismo opposto, quello del circolo vizioso. Soltanto il Bayern Monaco appare oggi "esentato" da tale rischio, essendo sempre riuscito a mantenere una certa costanza di risultati positivi ed essendo una potenza economica assolutamente di vertice; ma in ambito europeo mantenere il successo non è così semplice come in Bundesliga. Il Campionato tedesco in tempi recenti ha visto sorprendenti vittorie e piazzamenti prestigiosi di società (in realtà dotate anche di importante tradizione ed appartenenti a grandi città) cadute poi nell'anonimato in modo estremamente rapido, come Stoccarda e Werder Brema. Lo sa bene, ad esempio, l'Amburgo, passato nel giro di un paio d'anni da due semifinali europee consecutive ai bassifondi della Bundesliga, con inevitabile addio alla classifica Deloitte. Ma anche Milan, Inter e Roma appaiono ormai ampiamente avviate ad un destino simile, seppur senza risvolti così negativi, naturalmente.

Non sarà davvero un caso se nelle squadre con il coefficiente più alto mancano invece le società inglesi, maestre nel coniugare politiche moderne ed internazionali (per stare al passo coi tempi e conquistare i nuovi tifosi asiatici) ai suddetti fascino e tradizione tutti britannici (per mantenere identità e magia e continuare a conquistare i veri amanti del calcio) che permettono anche alla maggior parte delle squadre partecipanti alla Championship, la Serie B inglese, o dell'ormai modestissimo Campionato scozzese di avere tifosi ed appassionati in tutto il mondo. Ma allo stesso modo non sarà un caso neanche il fatto che la squadra italiana con il coefficiente più basso è la Juventus, capace di riassestarsi in pochi anni dopo il terremoto di calciopoli

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e di reinventarsi in una vocazione con caratteristiche inglesi, che coniuga storia e modernità e che abbiamo già affrontato nelle pagine precedenti di questo lavoro e che ha innalzato i bianconeri al rango di padroni assoluti del campionato e credibili competitori continentali; con buona pace dell'Inter protagonista del triplete e del Milan ormai lontano anni luce dall'essere quella bellissima realtà italiana di società votata alla dimensione aziendale ed internazionale di cui era invece esempio, come già detto, fino a poco tempo fa.

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