• Non ci sono risultati.

UVERSTÁDEGSTUDDFREZEFACTÁDSCEZE.F.Aaccadeic2006/2007Teiae

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "UVERSTÁDEGSTUDDFREZEFACTÁDSCEZE.F.Aaccadeic2006/2007Teiae"

Copied!
13
0
0

Testo completo

(1)

FACOLTÁ DI SCIENZE M.F.N

Anno accademico2006/2007

Tesina per la laurea triennale in Matematica

di Nadia Ricchetti

Frazioni continue e sezione aurea

relatore: Prof. Giorgio Ottaviani

(2)

Nellavorosvoltoabbiamoriportatolenozioni dibasedellefrazionicontinue

alnedioccuparcidell'approssimazionedeinumeriirrazionali. Inparticolare

abbiamo messo in luce che l'irrazionale peggio approssimabile è il numero

aureo, ma che trova la sua migliore approssimazione proprio mediante lo

sviluppoinfrazionecontinua,graziealrisultatodiHurwitzdelqualesitrova

unadimostrazione nella quarta sezione.

1 Sviluppo in frazione continua di un numero reale

Sia

α ∈ R

. Determiniamounalgoritmopersviluppare

α

infrazionecontinua.

Ponendo

α = a 0 1

, deniamo

a 1 = bαc

, laparte interadi

α

. Perciò siha che

α = a 1 + r 1 .

Se

r 1 6= 0

, allorail resto

r 1

è compresofra 0 e 1 (esclusi), cioè sarà deltipo

r 1 = a 1 0

2

, con

a 0 2 > 1

; quindi, denendo

a 2 = ba 0 2 c

, possiamo scrivere

a 0 2 = a 2 + r 2 .

Ingeneralese

r i−1 6= 0

,allora

r i = a 1 0

i

,con

a 0 i > 1

;ponendodunque

a i = ba 0 i c

,

per

r i = a 0 i − a i 6= 0

prenderemo

a 0 i+1 = a 0 1

i −a i

, in mododa scrivere

a 0 i

nella

forma

a 0 i = a i + 1 a 0 i+1 .

Quindilosviluppodi

α

in frazione continua sarà:

α = a 1 + 1

a 2 + 1 a 3 + 1

.

.

.

che denotiamo anche

α = [a 1 , a 2 , a 3 , . . .] = 

a 1 , a 2 , a 3 , . . . , a i , a 0 i+1 

,

(1)

dove gli

a i

sono detti quozienti parziali e

a 0 i+1 = [a i+1 , a i+2 , a i+3 , . . .]

è

dettoquoziente completodello sviluppodi

α

.

Osservazione 1. Per ogni

i > 1

si hache

a i ≥ 1

e

∀i > 0

,

a 0 i > a i

.

Osservazione2. I passipersviluppare

α

infrazionecontinuasono glistessi

diquellidell'algoritmoeuclideo(inparticolare lo sviluppo infrazionecontin-

ua del numero

m

n

ripercorre esattamente i passi dell'algoritmo euclideo per trovare il MCD(m,n) e i quozienti successivi sono proprio i termini

a i

della

frazionecontinua).

(3)

Infatti,possiamo pensare

α

come

α = a 1 · 1 + r 1 , 0 ≤ r 1 < 1 ,

dove

a 1 = bαc

èilquozientedelladivisioneconresto,1èildivisoree

r 1 = a 1 0

2

èil resto (

∈ N /

). Al secondopasso dell'algoritmo troviamo

1 = a 2 · r 1 + r 2 , 0 ≤ r 2 < r 1 ,

dove

a 2 = j a 0 2 k

è il quoziente della divisione con resto,

r 1

è il divisore e

r 2 = a 1 0

3

è ilresto. E così via 1

.

Osservazione3. Lo sviluppo infrazionecontinuasarà nitonelcasoin cui

α

sia razionale, innito se

α

è irrazionale.

Per l'Osservazione2,infatti,se

α ∈ Q

, alloraprimaopoitroveremo unresto

pari a zero; invece, nel caso in cui

α ∈ R − Q

, non troveremo mai un resto

che sia zeroe quindil'algoritmo proseguirà indenitamente.

2 Ridotte di una frazione continua e proprietà

Denizione1. Sia

 a 1 , a 2 , a 3 , . . . , a i , a 0 i+1 

losviluppodi

α ∈ R

. Sidenisce

ridotta o convergentei-sima ad

α

la frazione

c i = p i

q i

= [a 1 , a 2 , a 3 , . . . , a i ] , ∀i ≥ 1.

(2)

Teorema1. Inumeratori

p i

eidenominatori

q i

delleridotte

c i

dellafrazione

continua

 a 1 , a 2 , a 3 , . . . , a i , a 0 i+1 

, soddisfano leuguaglianze

p i = a i p i−1 + p i−2 , q i = a i q i−1 + q i−2 (∀ i ≥ 1),

(3)

dove abbiamo posto come valori inziali

p −1 = 0 , p 0 = 1 , q −1 = 1 , q 0 = 0 .

Se

p i

e

q i

soddisfanola (3),allora

∀i ≥ 0

vale

p i q i−1 − p i−1 q i = (−1) i .

(4)

Inoltre numeratori e denominatori di ciascuna convergente sono ridotti ai

minimitermini.

1

Atitolodiesempioeseguiamol'algoritmoperilnumero

Φ

:

1+ √ 5

2 = 1 · 1 + 5−1 2 , 0 ≤ 5−1 2 < 1

;

1 = 1 · 5−1 2 + 3− 2 5 , 0 ≤ 3− 2 5 <

√ 5−1 2

;

√ 5−1

2 = 1 · 3− 2 5 + `√5 − 2´ , 0 ≤ √

5 − 2 < 3− 2 5

; ...

Otteniamolosviluppo

Φ = [1, 1, 1, 1, . . .] = [¯ 1]

.

(4)

l'indice della ridotta(2). Supponiamo che latesi siverichi per i primii=n

passiedimostriamo che essa siverica anche per i=n+1.

Osserviamoche

[a 1 , a 2 . . . , a n−1 , a n , a n+1 ] = h

a 1 , a 2 . . . , a n−1 , 

a n + a 1

n+1

i

,

quindisiha che

c n+1 = p n+1 q n+1

=

 a n + a 1

n+1

 p n−1 + p n−2

 a n + a 1

n+1

 q n−1 + q n−2

= (a n a n+1 + 1) p n−1 + a n+1 p n−2 (a n a n+1 + 1) q n−1 + a n+1 q n−2 =

= a n+1 (a n p n−1 + p n−2 ) + p n−1

a n+1 (a n q n−1 + q n−2 ) + q n−1 = a n+1 p n + p n−1 a n+1 q n + q n−1 .

Sempre per induzione sull'indice i si dimostra la validità della (4); da ciò

consegue che i numeratori e i denominatoridi ogni convergente sono ridotti

aiminimitermini,inquanto gliunicidivisoricomunifra

p i

e

q i

sono

±1

.

Osservazione4. Possiamoscrivere

α

anche con laseguente notazione, che

segue per induzione usando il Teorema 1:

α = a 0 i+1 p i + p i−1

a 0 i+1 q i + q i−1 .

(5)

Corollario1. Sia

p i

q i

la ridottai-sima di

α

reale. Allora

∀ i ≥ 1 p i = q i α + δ

q i

, |δ| < 1.

(6)

Dimostrazione. Sia

α ∈ R

con sviluppo (1). Allora, per la (4) e la (5),

abbiamo

α − p i

q i = (−1) i+1

q 0 i+1 q i ,

con

q i+1 0 = a 0 i+1 q i + q i−1 .

(7)

Poiché

q 0 i+1 > q i+1

, facendoalcuni passaggialgebrici, otteniamo

p i = q i α + (−1) i

q i+1 0 = q i α + (−1) i δ i

q i+1

,

(8)

con

0 < δ i = q q i+1 0

i+1 < 1

. Giungiamo alla tesi moltiplicando e dividendo l'ultimomembro della (8)per

q i

e ponendo

δ = (−1) i δ i q i

q i+1

.

Coni risultaticheseguono cominciamoad occuparci della stimadeinumeri

irrazionali usandolosviluppoin frazionicontinue.

Corollario 2. Se

α = 

a 1 , a 2 , a 3 , . . . , a i , a 0 i+1 

e se

p i

q i

è l'i-sima ridotta,

allora

α − p i

q i

< 1

a i+1 q i 2 , ∀i ≥ 1 .

In particolare la successione

p i

q i

converge ad

α

.

(5)

α − p i

q i

= 1

q i a 0 i+1 q i + q i−1  <

1

a 0 i+1 q i 2 < 1 a i+1 q i 2 .

Potremmo chiederci, allora, quale sia il numero irrazionale

α

peggio ap-

prossimabiletramite frazionicontinue.

Teorema 2. Sia

α

irrazionalee siano

p i

q i

e

p i+1 q i+1

due sueridotteconsecutive.

Allora

∀ i ≥ 2

vale la relazione

1 2 q i+1 2 <

α − p i

q i

< 1

q i 2 .

(9)

Dimostrazione. Illato destro della (9)siottiene agevolmente dalCorollario

2,tenendo presente l'Osservazione 1. Per quanto riguarda ilsinistro, per la

(7), abbiamoche

α − p i

q i

= 1

q i q 0 i+1

e,poiché

q i q 0 i+1 < q i (q i+1 + q i ) < q i+1 2

+ q i 2

< 2 q i+1 2

,siottienelatesi.

Maallora,intuitivamente(confrontaanche[5]),ilnumeropeggioapprossima-

bile dai razionali è quello per cui lasuccessione

n α − p q i i

o

tende a zero più

lentamente, ovvero,graziealla(9),quellopercuilasuccessione

n 1 q i

o

tendea

zeropiùlentamente,cioè

{q i }

divergepiùlentamente. Perla(3)ericordando lasuccessioneper ricorrenza di Fibonacci

F 1 = 1 = F 2

F i = F i−1 + F i−2 , ∀ i > 2 ,

(10)

possiamo aermare che, per ogni i,

q i ≥ F i

. Perciò

q i −→ ∞

per

i → ∞

e il numero per cui la successione cresce più lentamente è quello per cui

q i = F i

per ognii. Ma questo accade se e solo se

a i = 1

per ognii, ovvero

se e solo se

α = Φ = [1, 1, 1, 1, . . .]

. Poiché ciò che in realtà ci interessa

è il comportamento asintotico della successione

q i

, possiamo aermare che,

invece di un solo numero, esiste una classe di numeri irrazionali che sono i

peggiori approssimabili mediante l'algoritmo visto, quella per cui

∀ i > ¯n

,

con

n ∈ N ¯

, siha che

a i = 1

, cioè tutti quelli che da

n ¯

in poi sicomportano

come

Φ

.

(6)

Formalizziamole conclusionidelparagrafo precedente.

Denizione 2. Due numeri

α

e

β

sidicono equivalenti (

α ≡ β

)se

a,b,c,d

∈ Z

tali che

α = a β + b

c β + d ,

con

a d − b c = ±1.

Oppurescriviamo la stessadenizionecon lanotazione matriciale:

 α 1



=

 a b c d



| {z }

A

 β 1



,

con

detA = ±1 .

(11)

Vediamo innanzitutto alcuneproprietà.

Proposizione1.

è una relazione d'equivalenza.

Proposizione2. Se

α = 

a 1 , a 2 , . . . , a i , a 0 i+1 

, allora

α ≡ a 0 i+1

.

Proposizione3. Siano

α = 

a 1 , a 2 , . . . , a i , a 0 i+1 

e

β = h

b 1 , b 2 , . . . , b j , b 0 j+1 i

,

con

a 0 i+1 = [a i+1 , a i+2 , . . .]

e

b 0 j+1 = [b j+1 , b j+2 , . . .]

.

Se

a 0 i+1 = b 0 j+1

, allora

α ≡ β

.

Dimostrazione. La Proposizione 1 si dimostra facilmente dalla (11). La

Proposizione 2, invece, segue direttamente dalle (4), (5); mentre la 3 segue

immediatamente dalle prime due.

Teorema 3. Sianox un numero reale equivalente a

ζ > 1

e P,Q, R, S

∈ Z

taliche

Q > S > 0

e tali che

 x 1



=

 P R

Q S



| {z }

B

 ζ 1



=

 P ζ + R Q ζ + S



,

con

det B = ±1.

Allora

R S

e

P

Q

sono due convergenti consecutive alla frazione continua il cui valore è x. Inoltre, se esse sono rispettivamente l'(i-1)-sima e l'i-sima

convergente, allora

ζ

è l'(i+1)-simo quoziente completo.

Dimostrazione. Sintetizziamo i passi della dimostrazione (vedi anche [3]).

Possiamo scrivere (vedil'Osservazione3) l'espressione

P

Q = [a 1 , a 2 , . . . , a i ] =

p i

q i

,scegliendo 2

i in modoche

P S − Q R = (−1) i

.

2

Épossibileeettuaretalesceltaperunrisultatochenonanalizziamo inquestasede:

`Seyè unrazionale rappresentabiletramitefrazionecontinuaconun numerodisparidi

convergenti,alloraèrappresentabileancheconunnumeropari(eviceversa).'

Perunadimostrazioneconfronta[3 ].

(7)

Ma alloravale anche

(P, Q) = 1

e, poiché

Q > 0

per ipotesi, si ha immedi-

atamente che

P = p i

,

Q = q i

eche

p i S − q i R = (−1) i = p i q i−1 − p i−1 q i ⇔ p i (S − q i−1 ) = q i (R − p i−1 ) .

Quindi, poiché

(p i , q i ) = 1

, ricaviamo che

q i

(S − q i−1 )

. Ma allo stesso

tempo vale anche

|S − q i−1 | < q i

; perciò si ha che

S = q i−1

,

R = p i−1

e

x = p q i ζ+p i−1

i ζ+q i−1

proprio comenella (5). Segue latesi.

Inoltre vale lacaratterizzazione seguente:

Teorema 4. Due numeri

α

e

β

sono equivalenti se e solo se

α = [a 1 , a 2 , . . . , a n , g 1 , g 2 , . . .]

e

β = [b 1 , b 2 , . . . , b m , g 1 , g 2 , . . .]

,

cioè se i quozienti di

α

dopo l'n-simo coincidono con quelli di

β

dopo l'm-

simo.

Dimostrazione. Se deniamo

ω = [g 1 , g 2 , g 3 , . . .]

, proviamo la condizione

suciente semplicemente utilizzando letreproprietà appena dimostrate.

Viceversa, se

α ≡ β

, vale la (11). A meno di sostituire i coecienti con i

loroopposti,supponiamo

c α + d > 0 .

(12)

Sviluppando

α

con l'algoritmo di frazionecontinua, otteniamola(5), che in formamatriciale diviene

 α 1



=  p i p i−1 q i q i−1

  a 0 i+1 1

 .

Per le Proposizioni 1 e 2,quindi,

β ≡ a 0 i+1

, ovvero

 β 1



=

 a b c d

  p i p i−1 q i q i−1

  a 0 i+1 1



=

 a p i + b q i a p i−1 + b q i−1 c p i + d q i c p i−1 + d q i−1

  a 0 i+1 1



=

 P R

Q S



| {z }

B

 a 0 i+1 1

 ,

con

det B = ±1

. Ci resta da provare che se

β = [b 1 , b 2 , . . . , b k , ζ]

, allora

ζ = a 0 i+1

. Per il Corollario 1,abbiamo che

p i = α q i + δ q i

, p i−1 = α q i−1 + δ 0

q i−1 ,

dove

|δ| < 1 , δ 0

< 1 .

Dacui:

Q = q i (c α + d) + c δ q i

e

S = q i−1 (c α + d) + c δ 0

q i−1 .

(8)

Ora, per valori di i sucientemente grandi, sfruttando la (12),

Q > S > 0

.

Per tali i, quindi

 β 1



=

 P R

Q S

  ζ 1

 .

Dacui, per il Teorema 3 segue che

P Q

e

R

S

sono rispettivamente la k-sima e la(k-1)-sima convergente alla frazione continua ilcui valore è

β

, mentre

ζ

è

ilsuo(k+1)-simo quoziente completo. Segue latesi.

4 Approssimazioni di irrazionali tramite frazioni

continue: il teorema di Hurwitz

Problema: dato

α

irrazionale,qual'è lastimamiglioreperuna suaapprossi- mazionetramitefrazionicontinue? Risponderemodimostrandoilteoremadi

Hurwitzevericando che lastimadatadaquestoteoremaèl'unicaingrado

di approssimareun generico

α

.

Stimiamo innanzitutto ladierenza

α − p q i i

. Per la(5), si ha

a 0 i+1 p i + p i−1

a 0 i+1 q i + q i−1 − p i

q i

= (−1) i+1 q i 2 a 0 i+1 + b i+1  ,

dove abbiamo utilizzato la(4)e abbiamo posto

b i+1 := q i−1 q i

.

(13)

(Notiamo che dalla (13), segue

0 < b i+1 < 1

.) Passando almodulo, allora,

otteniamo

α − p i

q i

= 1

q i 2 a 0 i+1 + b i+1

 .

(14)

Deniamo

λ i+1 := a 0 i+1 + b i+1

. Ciinteressatrovareil

λ i

miglioreinrelazione

alla classedi equivalenza di

α

.

Consideriamo innanzitutto i numeri

ξ =

√ 5 − 1

2 = [0, 1, 1, 1, . . .] = [0, ¯1]

(15)

e

θ = 1 + √

2 = [2, 2, 2, . . .] = [¯2] .

(16)

Le due Osservazioni seguenti cidanno lapossibilità di formulare un'ipotesi

per lastima che cerchiamo.

Conlanotazione

a n ∼ b n

intenderemo che

{ a b n n } −→ 1

.

Osservazione 5.

α − p q i i

√ 1

5 q i 2

, per ogni

α

equivalente a

ξ

.

(9)

ξ − p i

q i = 1

q i 2 1

a 0 i+1 + b i+1 ∼ 1

q i 2 (1 + 2 ξ) −1 = 1 q i 2

5 ,

perché

a 0 i+1 = 1 + ξ

,mentre, peri sucientemente grande,

3

b i+1 = q i−1 q

i ∼ ξ

.

Osservazione 6.

α − p q i i

1 2 √

2 q i 2

,per ogni

α

equivalente a

θ = 1 + √ 2

.

Infattiper la(14)

θ − p i

q i

= 1

q i 2

1

a 0 i+1 + b i+1 ∼ 1

q i 2 (2 θ − 2) −1 = 1 q i 2

8 ,

perché

a 0 i+1 = θ

,mentre,perisucientementegrande,

b i+1 = q i−1 q

i ∼ (θ − 2)

.

Teorema5. Diognitreconvergenticonsecutive adunirrazionale

α

,almeno

una soddisfala disuguaglianza

α − p i

q i

< 1

√ 5 q i 2 , ∀ i ≥ 2 .

Dimostrazione. Per l'Osservazione 5,ci interessa dimostrare che date

c n−1

,

c n

,

c n+1

tre convergenti consecutive ad

α

, per almeno uno fra i=n-1,n,n+1 siha che

1 a 0 i +b i < √ 1

5

.

Perciò supponiamo che valgano entrambe ledisuguaglianze

a 0 n−1 + b n−1 ≤ √

5 , a 0 n + b n ≤ √

5 .

(17)

Dimostriamoche sidovràaverenecessariamente

a 0 n+1 + b n+1 > √ 5

.

Esprimendo

a 0 n−1

nella forma

a 0 n−1 = a n−1 + 1

a 0 n

(18)

eper la(13), otteniamo

1

a 0 n = a 0 n−1 − a n−1

1

b n = a n−1 + b n−1

che, sommatemembro a membro,danno

1 a 0 n + 1

b n

= a 0 n−1 + b n−1 ≤ √

5 .

(19)

3

Sidimostraperinduzione,utilizzandoilTeorema1,che

`se

α = [a 1 , a 2 , . . . , a i−1 , a i , . . .]

,allora

q i q −1

i = [0, a i , a i−1 , . . . , a 2 ]

'.

(10)

1 = a 0 n · 1

a 0 n ≤  √

5 − b n 

· √

5 − 1 b n



⇐⇒ b n + 1 b n ≤ √

5 .

Ma, poichè

b n ∈ Q

, nell'ultima disuguaglianza non può valere l'uguale.

Perciò abbiamo

b 2 n − √

5 b n + 1 < 0 ⇐⇒

√ 5 2 − b n

! 2

< 1 4 .

Dacuiconcludiamo che

b n >

√ 5 − 1

2 .

Supponiamo ora per assurdo che valga anche

a 0 n+1 + b n+1 ≤ √

5

. Facendo

passaggianaloghi aiprecedenti, otteniamo che

b n+1 >

√ 5 − 1 2

e,di conseguenza, per la(18), siha

a n = 1

b n+1 − b n <

√ 5 + 1

2 −

√ 5 − 1 2 = 1 .

Contraddizione, in quanto

a n ≥ 1

per

n ≥ 2

(vediOsservazione1).

Segue latesi.

Arriviamo perciò all'importante risultato dimostrato per la prima volta da

Hurwitz nel1891:

Teorema6. Ogniirrazionale

α

haunainnitàdi approssimazionirazionali

p

q

che soddisfano

p q − α

< 1

√ 5 q 2

(20)

Dimostrazione. Poiché

α ∈ R − Q

,allorahaunosviluppoinnitoinfrazione

continua(Osservazione3)eilTeorema5garantisceperciòchecisianoinnite

convergenti che soddisfano ladisuguaglianza(20).

Analogamente:

Teorema 7. Se

α

è diverso da

ξ = 5−1 2

(ounsuo equivalente), alloraam- mette innite approssimazioni razionali

p

q

che soddisfano la disuguaglianza

α − p

q

< 1 2 √

2 q 2 .

(21)

(11)

5,proviamo che di ognitre convergenti consecutive ad

α

non equivalente a

ξ

, almeno per una vale che laquantità

λ i = a 0 i + b i > 2 √ 2 = √

8

.

Supponiamo che valgano

a 0 n−1 + b n−1 ≤ √

8 , a 0 n + b n ≤ √

8 .

(22)

Dimostriamoche sidovràaverenecessariamente

a 0 n+1 + b n+1 > √ 8

.

Come nella dimostrazione delteorema5,ponendo

a 0 n−1 = a n−1 + 1

a 0 n ,

(23)

risulta

1 a 0 n + 1

b n

= a 0 n−1 + b n−1 ≤ √

8 ;

(24)

dalle relazioni (22)e (24)vediamo che

1 = a 0 n · 1

a 0 n ≤  √

8 − b n 

· √

8 − 1 b n



⇐⇒ b n + 1 b n ≤ √

8 ,

e,poichè

b n ∈ Q

, abbiamo

b 2 n − √

8 b n + 1 < 0 ⇐⇒  √

8 − b n  2

< 1 .

Dacuiconcludiamo che

b n >

√ 8

2 − 1 = √ 2 − 1 .

Supponiamooraperassurdochevalgaanche

a 0 n +b n ≤ √

8

. Facendopassaggi

analoghi aiprecedenti, otteniamoche

b n+1 > √ 2 − 1

equindi sihaper le(23) e(24)

a n = 1

b n+1 − b n <  √ 2 + 1 

+  1 − √

2 

= 2 .

Contraddizione, perché per ipotesi

α

nonè equivalente a

ξ

.

Quindisegueche

a 0 n+1 + b n+1 > √ 8

.

Ma allora, per

α

non equivalente a

ξ

, esistono inniti

p q

per i quali vale la

disuguaglianza(21).

Vediamoadesso unrisultatochefornisceilcontroesempio per lavaliditàdei

teoremi6 e 7appena dimostrati.

(12)

Teorema 8. Se

k > √

5

e se

α ≡ ξ

, allora esiste solo un numero nito di

razionali

p

q

tali che

α − p

q < 1

k q 2 .

Dimostrazione. Per il Corollario 1,

ξ − p q = δ

q 2 ,

(25)

con

|δ| < 1

. Supponiamo per assurdo che esistano inniti

p q

che soddisfano

la(25), dove prendiamo

|δ| < k 1 < 1 5

. Allora

δ

q −

√ 5

2 q = −p − 1 2 q ,

edelevando alquadratoentrambi i membri, si ha che

δ 2 q 2 − √

5 δ = p 2 + p q − q 2 .

(26)

Guardando i duemembridella (26), ciaccorgiamo che ilsecondo membro è

unintero, mentre ilprimo èminoredi 1,infatti

δ 2 q 2 − √

5 δ = |δ|

δ q 2 − √

5 < 1

k

 1 k q 2 + k



= 1

k 2 q 2 + 1 −→ 1,

per

q −→ ∞

. Essendogiuntiad unacontraddizione, seguelatesi.

5 Numero aureo

Utilizzando lo sviluppo in frazione continua, calcoliamo la radice positiva

dell'equazione

x 2 = x + 1 ,

ottenibilevolendodividereunsegmentodilunghezzaxnellasuaproporzione

estremae media:

x = 1 + 1

x , x = 1 + 1 1 + 1

x

, . . .

Troviamo, così,losviluppoin frazione continuadel numero aureo

Φ =

√ 5 + 1

2 = 1 + 1

1 + 1

1 + 1

.

.

.

= [1, 1, 1, . . .] = [¯1] .

(27)

(13)

Figura 1: L'areadelquadrato è

q 2 i = 64

(gura(a)), mentrequelladelrettangolo(gura (b))è

q i+1 q i−1 = 65

.

Le sueridottesono:

1 1

,

2 1

,

3 2

,

5 3

,

8 5

,

13 8

,

21 13

,

34 21

,

55 34

,

89 55

,

144 89

,

. . .

.

Osserviamo che ogni convergente è il rapporto di due numeri di Fibonacci

consecutivie quindi

p i−1 = q i

,

∀ i > 1

. La (2)diventa così

c i = q i

q i−1 = a i + q i−2 q i−1 ;

mentrela(4) sarà:

q i+1 q i−1 − q i 2 = (−1) i .

(28)

Osserviamoche la(28)risolve ilparadossogeometrico (vedigura 1).

I risultati esposti in questa tesina evidenziano che, grazie allo sviluppo in

frazione continua, non solo abbiamo potuto vedere che il numero aureo è

unirrazionale, mache sitratta dell'irrazionale (o comunqueappartienealla

classe di irrazionali) che si approssima peggio. Infatti, poiché i quozienti

parzialidi

Φ

sono(

∀i

)

a i = 1

, diconseguenzaiTeoremi6,7e8ciforniscono una prova rigorosa del fatto che non si riesce a stimare molto agevolmente

tale numero in quanto, confrontando la (15) con la (27), ci accorgiamo che

Φ = 1 + ξ

, ovveroi due numeri sonoequivalenti.

Riferimenti bibliograci

[1] J.F.Koksma, Diophantische Approximationen, in Ergebnisse der Math-

ematik und ihrer Grenzgebiete, Springer, Berlin 1936, pp.29 e

seguenti.

[2] C.D. Olds,Frazioni continue, Zanichelli, Bologna 1968.

[3] G.H. Hardy, E.M. Wright, An introduction to the Theory of Numbers,

OxfordUniversity Press,Oxford1979.

[4] M. Livio, La sezione aurea, Rizzoli,Milano2003.

[5] M. Abate, Il Girasole di Fibonacci, testo della conferenza tenuta nel

convegno Matematica e Cultura, il25 marzo 2006,in Springer, 2006.

[6] N.Ricchetti,La Sezione Aurea, in Il Paradosso, Firenze 2006,pp. 4-7.

Riferimenti

Documenti correlati

Importanti sono anche i risultati dello studio XENDOS ove sono stati valu- tati gli effetti di orlistat 360 mg/die versus placebo e modifica- zioni dello stile di vita sul

ogni utente può a edere solo ai dati e alle funzioni abilitate per il

The value extra ted from the a tion eld of the obje t is used to sele t. the

It performs a step of line zebra relaxation on the Spalart &amp; Allmaras equation. The

be ause their permanent allo ation in the overall working array work is used inside.. Save the generic field into a

La griglia della struttura monte arlo viene quindi ostruita in questo aso utiliz-. zando le oordinate dei verti i delle elle uidodinami he trasformate in

The area distribution, whi h gives the shape of the nozzle onvergent se tion,.. is obtained from

Si noti che i carichi “F” essendo direttamente agenti sui nodi non rientrano nelle soluzioni del sistema zero... Diagramma