TRACCIA n. 1
In qualità di direttore del Servizio Edilizia del Comune di trieste avete rilasciato nel 2009 un permesso di costruire per la realizzazione di un edificio residenziale, sulla base dell'istruttoria predisposta dal tecnico comunale incaricato.
Successivamente, a lavori iniziati e a realizzazione del "grezzo" perviene una richiesta di accesso agli atti da parte di un confinante e successiva segnalazione, in base alla quale l'edificio in questione non sarebbe stato edificato a distanza regolamentare da quello esistente sulla proprietà confinante. Dagli accertamenti effettuati risulterebbe che il rilievo rappresentato dal tecnico progettista sarebbe errato, non avendo quest'ultimo evidenziato la corretta distanza dell'edificio in progetto rispetto a quello esistente sul fondo confinante.
Individuate le azioni che intendete mettere in campo per ripristinare la situazione di legalità, tenendo presenti i vari interessi in gioco.
TRACCIA n. 2
Perviene al Servizio Edilizia del Comune di Trieste una richiesta di ampliamento di un edificio residenziale in zona omogenea B sottoposta a vincolo paesaggistico.
Il tecnico comunale incaricato dell'istruttoria vi evidenzia che, dalle ricerche d'archivio effettuate, risulta per l'edificio una pratica di condono edilizio presentata nel 1985, non conclusa e che riguardava l'ampliamento di un'altra parte del medesimo edificio.
Valutate come procedere.
TRACCIA n. 3
Al Servizio Edilizia del Comune di Trieste perviene una richiesta di sanatoria per un abuso edilizio avvenuto nel 1983 che consiste nell'ampliamento di un edificio esistente in zona artigianale del PRGC vigente, ricadente in una fascia di 300 m dalla linea di battigia e che, all'epoca della realizzazione dell'abuso, ricadeva in una zona edificabile.
Il candidato inquadri le possibili problematiche e indichi le procedure per la eventuale sanabilità dell'opera.