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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.07 (1880) n.308, 28 marzo

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L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A . S E T T I M A N A L E

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI

Anno VII - Voi. I I

Domenica 28 Marzo If

N. 808

SOCIETÀ D'ASSICURAZIONE DI FEDELTÀ

I rischi c h e sono corsi e nell' industria e fuori di essa sono svariatissimi, e tutti possono essere uguale sorgente di danno. L e C o m p a g n i e di assicu-razione -si p r o p o n g o n o già di garantire contro parecchi di questi risparecchi, e v a n n o estendendo i loro a f -fari quelle di assicurazione contro gl' incendi, la grandine, le epizoozie, le conseguenze e c o n o m i c h e delle malattie, della vecchiaia, della m o r t e e v i a e via.

Una nuova forma di queste assicurazioni i n c o -mincia a d i f f o n d e r s i i n altri paesi, m e n t r e è scono-sciuta ancora in Italia, o v e potrebbe diventare n o n m e n o utile che a l t r o v e : quella c h e assicura contro il pericolo di infedeltà delle persone alle quali è af-fidato il m a n e g g i o di danaro o valori.

S o n o numerosissimi in ogni Stato questi i m p i e g h i ; g o v e r n o , istituti e privati affidano spesso capitali più o m e n o considerevoli a persone c h e possono a b u -sare della fiducia in loro riposta, e p u r troppo non di rado l o fanno. Si cercano, è v e r o , garanzie nella sicurtà di parenti o d amici, o i n cauzioni i n r e n -dita pubblica o d altri titoli. P e r ò queste cauzioni danno l u o g o a p i ù di u n inconveniente. È p u r mo-lesto p e r parenti e d amici 1' essere costretti, moral-m e n t e a l moral-m e n o , a prestare una garanzia, la quale non i n f r e q u e n t e m e n t e dà luogo a gravi perdite a danno dell'assicuratore, cui non si può imputare a l t r o c h é un eccesso di buona fede e di buon cuore. N o n tutti poi posseggono aderenti che sì trovino in c o n -dizione da prestare la garanzia desiderata, c h e p u ò salire a s o m m e elevate.

È v e r o che a ciò si cerca di o v v i a r e talora col di-v i d e r e la cauzione tra parecchie persone, di cui cia-scuna non risponde che per una parte di essa. T o r n a più facile, in generale, t r o v a r e quattro persone c h e rispondano di cinque mila lire ciascuna, che non una sola c h e assuma sopra di sè la garanzia p e r tutte venti.

P e r ò può capitare bene spesso c h e non quattro, ma n e p p u r e una sola di queste persone v o l e n t e rose di prestare tale ajuto, si possa trovare. R e sterebbe la garanzia di una ipoteca su i m m o b i -li, di u n deposito di rendita pubblica, di azioni od obbligazioni di società private. M a quanti non sono c o l o r o , c h e sarebbero abili a m m i n i s t r a t o r i , ma mancano di capitali p e r presentare la garanzia richiesta sotto questa f o r m a ?

O r bene, una Compagnia assicuratrice di fedeltà libera da tutti questi impacci. Chi abbisogna di pre-star cauzione, n o n ha p i ù che da presentarsi alla C o m p a g n i a , f a r conoscere i titoli c h e egli ha alla

sua fiducia, e mediante il p a g a m e n t o di una quota annua, assai leggera, la C o m p a g n i a assume sopra di sè ogni rischio a questo r i g u a r d o . L a cauzione riesce anzi m i g l i o r e perchè la solidità di una C o m p a g n i a è in g e n e r a l e m a g g i o r e che non quella di un semplice privato, e d ' altro canto la Compagnia col prestare cauzione, a v e n d o c o n c h i u s o u n affare, essa n o n fa che soddisfare ad un' obbligazione bilaterale q u a n d o il cliente manca a' suoi i m p e g n i , m e n t r e i n v e c e pa-renti e d amici hanno reso u n servizio gratuito, sic-ché pare i n u m a n o pretender da loro il pagamento fin d e l l ' u l t i m o centesimo.

Può parere a prima giunta che questo r a m o di assicurazioni urti contro una difficoltà insuperabile, quella di determinare la quota da pagarsi dagli assi-curati, e c i ò perchè m a n c a n o i criteri per un giusto apprezzamento del p e r i c o l o corso dalla C o m p a g n i a . L e statistiche della vita media per ciascheduna età, quelle delle malattie e simili o f f r o n o tal base, di una precisione quasi assoluta, per l e C o m p a g n i e che si occupano di questi rami di assicurazione. I n v e c e nel caso nostro la quola riuscirebbe facilmente troppo alta o troppo bassa, e r e s p i n g e r e b b e perciò i clienti in u n caso o tornerebbe esiziale alla C o m p a g n i a nel1' altro. P e r ò anche n e l caso nostro è possibile p r o -cedere con qualche sicurezza. Y i è una media nella mancanza alla fede data in materia di interessi p e -cuniari, i n una serie di anni, c o m e v e n' ha una per i casi di incendio, le grandini, le epizoozie, e v i a dicendo. Questa media varia secondo il

di moralità di u n paese; si innalza o si a b -secondo i tempi, i luoghi, g l i uffici; m a ad ogni m o d o non è impossibile di determinarla, e fis-sare perciò con una sufficiente esattezza la quota che si d e v e esigere i n c i a s c h e d u n caso.

U n ' altra obbiezione può s e m b r a r e assai più g r a v e , ed è che quando parenti o d amici hanno prestato la loro garanzia gratuita a f a v o r e di u n impiegato del g o v e r n o , di una banca o di un altro ufficio qual-siasi, c o n v i e n e c h e I' agente spieghi u n g r a d o d i malvagità assai m a g g i o r e p e r tradire l e persone che Io hanno beneficato, che non q u a n d o si tratta d'ing a n n a r e una Compad'ingnia che è stata pad'ingata p e r r i -spondere d e l caso.

T a l e a r g o m e n t o ha certo qualche forza ; p e r ò nella grandissima maggioranza dei casi non può essere invocato. I n v e r o accade qualche volta c h e taluno, per proposito deliberato inganni i suoi garanti, ma è caso i n f r e q u e n t e , p e r solito i maneggiatori di danaro altrui sono tratti a fallire alla fiducia in loro riposta sen-za a v e r e intenzione di recar danno a chicchessia. Essi si valsero d e l danaro l o r o affidato per g i u o c a r e alla borsa, nella fiducia di g u a d a g n a r e e restituire la s o m m a alla cassa; o d e b b o n o soddisfare u n debito p r o p r i o che è scaduto, e non han m e z z o di farlo, e pagano

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col danaro altrui, nella fiducia di poter p i ù tardi rimetterlo a suo posto. L a ripugnanza perciò a tradire la buona f e d e dei garanti, non v a l e . a d i m p e -dire questi atti, che non sono compiuti coli' inten-zione di recar danno.

Ma v ' ba di più. P e r quanto possa a v e r e qualche v a l o r e il r i l e g n o che si d e v e a v e r e a d a n n e g g i a r e chi prestò un gratuito beneficio, questo non potrà m a i supplire al v a n t a g g i o che offre p e r una C o m -pagnia il sindacato costante c h e essa esercita sopra coloro di cui risponde. È la fiducia nella lealtà a l -trui che induce u n parente o d u n a m i c o a prestare la sua sicurtà, e questa fiducia non è vigilante, m a cieca, e rimau tale anche q u a n d o la cauzione è stata prestata. S i dubitasse p u r e di c o r r e r e qualche r i -schio, n o n si osa v e n i r in chiaro del v e r o , salvo q u a n d o il dubbio è sì g r a v e da convertirsi quasi in certezza. T u t t ' a l t r o accade p e r una C o m p a g n i a assi-curatrice. Essa ha investito u n capitale in questo r a m o d' affari, e d è obbligata a d esercitare una v i -gilanza continua se non v u o l e che i profitti si cam bino in perdite. L a falsa delicatezza, i riguardi c h e arrestano le inchieste d e i singoli privati, p e r essa non possono esistere in m o d o alcuno. Essa stipula di poter visitare i conti dei clienti, e li visita, se lo c r e d e opportuno, e chiedo schiarimenti e non cessa finché non sia rassicurata appieno. Essa procede a tali atti n o n certo c o m e una avversaria, m a c o m e un g i u d i c e c a l m o e d imparziale, c o m e un contraente, che chiede l ' e s e c u z i o n e di una clausola del contratto stato liberamente stipulato. È suo diritto, è suo d o -v e r e di fronte ai proprii azionisti, e niuno potrebbe averselo a male.

Già in paesi stranieri questo r a m o di assicurazione ha preso u n certo s v o l g i m e n t o . I n Inghilterra n e l 1 8 4 0 si costituiva la prima Società di Garanzia, la

Guarantee Society of London, che fu sanzionata da

un allo speciale d e l parlamento nel 1 8 1 2 . Da allora in poi nessun' altra C o m p a g n i a di questo g e n e r e vi sorse fino al 1 8 6 3 , q u a n d o f u fondata la National

guarantee and suretysliip Association, col capitale

di 6 , 2 3 0 , 0 0 0 lire. Quattro altre C o m p a g n i e loro ten-nero dietro in seguito, con un capitale di 1 0 , 3 7 3 , 0 0 0 lire. Tutte f a n n o buoni affari, e già il parlamento ebbe a p r o v v e d e r e con parecchi atti a stabilire c h e i pubblici ufficiali in c a m b i o di garanzie private, possano offrire quella di C o m p a g n i e di assicurazioni di fedeltà.

D u e C o m p a g n i e di questo g e n e r e esistono pure nel Canada. L ' una è la Citizens1 Insurance Comp. creata nel 1 8 6 8 , con un capitale di 10 milioni, e che tra gli altri rami di assicurazione coltiva pure questo. L ' altra è la Canada Guarantee Comp., fondata nel 1 8 7 2 , c o n u n capitale sottoscritto di 6 2 3 , 0 0 0 lire, che può essere recato a 2 , 3 0 0 , 0 0 0 la quale c o m p i e e s c l u s i v a m e n t e questo r a m o di operazioni. D u r a n t e il 1 8 7 8 i p r e m i raccolti da quest' ultima sopra 3 3 3 2 cauzioni, furono di 2 3 0 , 0 0 0 lire. L e perdite pagate durante 1' anno f u r o n o di sole lire 4 6 , 6 0 0 , da c u i c o n v i e n e ancora d e d u r r e lire 7 , 5 0 0 state r i -cuperate.

Essa distribuì un d i v i d e n d o del 6 p e r cento pel 1 8 7 8 , e d u n o d e l 4 p e r cento pei soli p r i m i s e i mesi del 1879.

A n c h e presso g l i Stati Uniti questo sistema di as-sicurazione è penetrato, sebbene i suoi passi siano ancora lenti. N e l Massachusetts f u eretta una

Fide-lity Asstirance Company n e l 1 8 7 7 , la qual e p e r ò

pare non abbia incominciate le sue operazioni. Nella P e n n s y l v a n i a v e n ' ha due, 1' una, la Fidelity

In-surance, Trust and Safe Deposit Comp., fondata

nel 1 8 6 6 ; I' altra la Guarantee, Trust and Safe

Deposit Comp., sorta nel 1 8 7 2 ; ina esse no:i si sono

guari inoltrate nelle operazioni di questa natura, sebbene e n t r a m b e prestino sicurtà presso le Corti per gli esecutori e i curatori.

N e l l o Stato di N u o v a Y o r k v i è una sola C o m -pagnia, la Kìiicherbocker Casualty Insurance Comp. la quale o f f r e di c o m p i e r e queste operazioni insieme a quelle di assicurazione contro gli accidenti. Essa i n c o m i n c i ò le suo operazioni solo di recente; però mostra n e ' s u o i atti di voler dare a questo r a m o di affari la m a g g i o r e estensione possibile.

A n c h e nella nostra Italia questo g e n e r o di assi-curazione m e r i t e r e b b e di v e n i r e studiato e tentato. Esso potrebbe offrire vantaggi n o n ispregevoli a molti privati c h e m i r a n o ad ottenere impieghi di fi-ducia, m e n t r e c o l r e n d e r e C o m p a g n i e , munite di capitali rilevanti, interessate a v i g i l a r e a c h e le m e -desime se n e serbino d e g n e , si riuscirebbe forse a s c e m a r e i casi di violazione della fede ispirata, c h e sono divenuti n e l nostro paese insolitamente f r e -quenti.

I F A L L I M E N T I

Da q u a l c h e t e m p o si a v v e r t e una certa insistenza nel discutere r i m e d i allo stato anomalo, c h e p r e -i senta ogg-idì -il commerc-io, -in causa del crescente ! n u m e r o dei fallimenti. E da una parte invocasi l'in-i tervento d e l l o Stato, perchè, con opportune modl'in-ifl'in-ica- modifica-zioni della legislazione, metta freno alla invasione di una disonesta speculazione, dall'altra alcuni, più pra-tici e p i ù p r e m u r o s i , v o g l i o n o che si f o r m i una lega dì onesti c o m m e r c i a n t i , la quale presenti un c a m p o I trincerato, chiuso ai m e n o probi, e divida così il c o m m e r c i o esercitalo c o n f o r m e alle tradizioni, dal { c o m m e r c i o che, ispirato dalla bramosia prepotente

dei subiti g u a d a g n i , n o n bada alla qualità de' mezzi pur di r a g g i u n g e r e l'intento u l t i m o : la ricchezza di chi lo esercita.

E d il G o v e r n o , preoccupalo d a l l ' a n o r m a l e condi-zione di cose, e pressalo dai lamenti e dagli stimoli di una classe importante di cittadini, presenta u n progetto di riforma del C o d i c e di c o m m e r c i o , n e l quale è parte principale il titolo, c h e r i g u a r d a i f a l l i m e n t i ; d a l l ' a l t r a in una delle più attive regioni del regno, nella L o m b a r d i a , si studia il m e z z o di attuare una associazione e d assicurazione contro i danni del lido c o m m e r c i a l e ; e d a Milano si raccolgono delle assemblee di negozianti, si discutono d e -gli statuti, si nominano delle commissioni, allo s c o p o ili realizzare il progetto, g i à concepito e f o r m u l a t o .

La questione è c e r t a m e n t e importante e v a trat-tata con calma e c o n c u r a ; n o i n o n pretendia-mo ora di discuterla i n tutta la sua ampiezza in questo articolo, n o i v o g l i a m o osservarla da u n lato soltanto, riservandoci di trattare i n n u m e r i s u c c e s sivi, g i i altri aspetti, sotto cui si presenta la q u e -stione, l e proposte cioè c h e v e n n e r o avanzate p e r scioglierla.

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2 8 marzo 1 8 8 0 L' E C O N O M I S T A 102!) N o n r i p e t e r e m o le l u n g h e g e r e m i a d i , ormai

dive-nute stereotipe, colle quali si descrivono l e o d i e r n e condizioni d e l fido c o m m e r c i a l e , d i r e m o m e g l i o della onestà c o m m e r c i a l e ; tali descrizioni hanno g i à o c cupate molte colonne di altri periodici e m o l t e p a -gine di opuscoli. N o t i a m o sobriamente i fatti: — il n u m e r o d e i fallimenti v a sensibilmente aumentando; — I' ottanta p e r cento ( e forse la cifra è al disotto della v e r i t à ) dei fallimenti c h e accadono, hanno i caratteri della f r o d e ; — m i n i m o è il n u m e r o di questi fallimenti dolosi che v e n g o n o dalla l e g g e col-piti; quindi d e r i v a una quasi impunità pei disonesti, la quale impunità r e n d e più baldanzosi i m e n o pro-bi, diminuisce il n u m e r o di quelli, che v o g l i a n o es-sere ad ogni costo onesti, e stabilisce uno stato di cose, p e r il quale i v a n t a g g i del c o m m e r c i o d i v e n -gono solo retaggio di chi ha m e n o netta la coscienza e I' azione o sa più arditamente affrontare l ' i n

conveniente di una crisi momentanea , q u a l e r e p u

-tano il fallimento. N è vi ha esagerazione in ciò ; il fallimento, p e r un complesso di circostanze, è d i v e n -tato un mezzo c o n cui un negoziante a u m e n t a la propria clientela e d il proprio giro d ' affari, rassoda la solvibilità d e l proprio n o m e c o m m e r c i a l e ; — e d è entrato talmente nelle consuetudini del c o m m e r c i o , in generale, che assomiglia ad una routine

d'appren-tissage, pella quale una Ditta acquista forza ed

espe-rienza, e sviluppa la propria attività. N e deriva c h e coloro, i quali vogliono tenersi saldi alla bandiera della onestà, sono soffocati dalla c o n c o r r e n z a di c o -loro, c h e sanno, p e r mezzo del fallimento, soppri-m e r e ad u n tratto il 7 3 p e r cento delle loro passi-vità, o r i e m p i r e i loro magazzini di una quantità di merce, la q u a l e n o n costa loro c h e il 2 0 o il 25 p e r cento del suo v a l o r e reale. Quindi un m a lessere g e n e r a l e n e l c o m m e r c i o , prodotto p r i n c i p a l -mente dalla diffidenza degli onesti v e r s o g i i ignoti, dei disonesti tra loro, e dalla giusta preoccupazione di negozianti probi di d o v e r c e d e r e la loro clientela a chi sa accaparrarsela e conquistarsela p e r mezzo di azioni, che d o v r e b b e r o cadere sotto i riflessi d e l codice penale.

L a questione a d u n q u e ha una gravità che non si può disconoscere ed è ben naturale che se n e d i s -corra ad alta v o c e , c h e la pubblica opinione se n e preoccupi e c h e si escogitino d e i p r o v v e d i m e n t i , anche stranissimi, affine di metter r i m e d i o ad u n o slato di cose affatto a n o r m a l e e pernicioso al r e g o -lare sviluppo della vita e c o n o m i c a nazionale.

N o n c o n v i e n però c r e d e r e che questa piaga o d

epidemia, c o m e suol chiamarsi, sia un retaggio d e l

-l' Italia; .errò certamente, o non c o n o b b e la verità, chi e s c l a m ò : il fallimento in Italia è diventato una

speculazione. A tacere dell' A m e r i c a , d o v e i costumi

so' o assai diversi dai nostri e quindi mal r e g g e rebbe in a r g o m e n t o un paragone, non andiamo e r rati nell' a f f e r m a r e che i n F r a n c i a , riell' A u s t r i a U n -gheria, nella Germania, e , sebbene in minori propor-zioni, nel Belgio e nell' Inghilterra, i v i pure si provano g l i stessi sintomi della malattia ivi pure si d e -plorano gli stessi fatti ed anzi in alcuni di questi paesi, c o m e in A u s t r i a - U n g h e r i a e d in F r a n c i a , si sono già attuati, da qualche t e m p o , alcuni di quei p r o v -vedimenti, c h e tra noi, soltanto adesso si discutono con q u a l c h e vivacità ; il c h e farebbe c r e d e r e che i v i il c o m m e r c i o onesto abbia sentito, prima e più forte che tra noi, la necessità di armarsi contro il n e m i c o invadente N o n a v v e z z i a m o c i pertanto a tener g l i

occhi addosso solo a questa p o v e r a Italia, a non v e -dere il m a l e se non in questo paese e d a t r o v a r e tutto bello, tutto buono q u e l l o che trovasi presso le nazioni estere. R i c o r d i a m o il p r o v e r b i o « tutto il m o n d o è paese » e , specialmente al c o m m e r c i o odierno che tende s e m p r e più a farsi internazionale, applichiamolo i n tutta la sua ampiezza.

Ora q u a l i sono le cause di questo stato di c o s e ? A f f e r m a s i g e n e r a l m e n t e c h e l'audacia d e i n e g o zianti poco onesti nello sfidare la legge con un f a l limento, c h e potrebbe portar loro g r a v i s s i m e e o r s e -guenze, sia principalmente alimentata dalla indifferenza dei creditori in g e n e r a l e ; i quali, p e r s f u g g i r e allo noie processuali, c h e d e r i v e r e b b e r o dalla denunzia del reo, p e r evitare le spese che domandatisi affine di c o m i n c i a r e il processo, per non farsi persecutori del fallito, accettano il concordato a qualsiasi con-dizione n o n solo, m a anche si e r i g o n o a difensori del fallito stesso, contro quei rari creditori, che mai pensassero di usare severità.

Queste sono all' incirca le cause che abbiamo ve-dute accennate, quali origini del fatto che deplorasi, e perciò si invoca una lega di onesti c h e si p r o ponga di perseguitare inesorabilmente il r e o e, p u -nendolo, c o n tutta la gravità della legge, ispirare un t i m o r e salutare in c o l o r o , che fossero disposti a condursi m e n o onestamente.

A n o i sembra p e r ò che queste stieno tra le cause prossime del male che si lamenta, ma che queste stesse cause non sieno però, alla lor volta, se non c o n s e -g u e n z e di altre condizioni c h e stimiamo necessario di d o v e r b r e v e m e n t e e s a m i n a r e , affinchè n o n a v venga che, cercando il m e z z o di guarir una m a l a t -tia, si operi sulle cause secondarie del m o r b o e si •trascurino invece le cause principali o si r i v o l g a n o le m i r e laddove non v i è la v e r a causa morbosa.

Nessuuo ci negherà c h e il c o m m e r c i o sia una delicata e d importante professione, la quale d o m a n d a , perchè sia proficuamente esercitata, un particolare grado di cognizioni e di abilità, ed u n p r o f o n d o sentimento della onestà. L o s v i l u p p o poi del c r e -dito r e n d e ancora p i ù delicata la professione stessa, poiché mette colui, che la esercita, nella condizione di m a n e g g i a r e spessissimo la proprietà altrui. Tuttavia è invalsa in molti la credenza che il c o m m e r -cio sia una carriera aperta a tu'ti e quindi non si richiede m a i iu chi si p r o p o n e di esercitarla quel c o r r e d o di cognizioni e di istruzione speciale, c h e si esigono p e r tante altre professioni anche m e n o delicate del c o m m e r c i a n t e . D a questa credenza d e -riva che, sviluppandosi le relazioni e gli scàmbi e quindi essendo possibile l ' i m p i e g o dell'opera di mol-tissimi i n v e c e che di pochi, tutti coloro i quali non seppero o non v o l l e r o dedicarsi a d altro indirizzo di lavoro, o fallirono nelle p r o v e tentate, o d i e d e r o | saggi di m e n o delicata condotta, sieno, in certo m o d o ,

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1 0 2 8 L' E C O N O M I S T A 2 8 marzo IL80

la maggioranza non abbia le qualità volute p e r riu-scire nella v i a intrapresa. Quindi un terreno ottima-m e n t e disposto p e r c h è la ottima-malafede ottima-metta profonda radice e d il dolo e la frode pullulino rigogliosi. — Il p r i m o individuo che abbia perduta la propria posizione p e r caso o p e r colpa, il p r i m o giovinotto c h e , dopo a v e r scialacquata la propria sostanza, senta la necessità di t r o v a r e una fonte di rendita, si tro-vano chiuse p e r mille ragioni tante altre carriere, ma hanno aperta quella del c o m m e r c i o , che può esser liberamente esercitata. A g g i u n g i a m o a ciò la smania di cui è invasa 1' età presente di a c c u m u l a r e sol-lecitamente le ricchezze, e quindi una certa tendenza a non considerare troppo sottilmente la rettitudine dei mezzi, eoi quali intendesi r a g g i u n g e r e questa meta, e noi a v r e m o facilmente trovato la prima cau-sa d e l male c h e lamentiamo, cioè questa eccedenza della m a l a f e d e sulla buona fedo quale v i e n e o g g i tanto giustamente deplorata nei rapporti c o m m e r c i a l i , e che minaccia di soffocare il libero sviluppo della vita dei traffici.

Questa, a nostro m o d o di vedere, è la causa prima dalla quale genera la condizione a n o r m a l e , che oggi lamentasi nel c o m m e r c i o ; — il m e z z o poi sul quale quale questa sovrabbondante scoria sociale può n e l c o m m e r c i o trar partito è il credito.

Il credito è senza dubbio il m e z z o p i ù potente pel q u a l e hanno vita e le industrie ed i c o m m e r c i delle nazioni; — il g r a d o d i perfezione che esso ha raggiunto ai nostri giorni, moltiplica il suo benefico impulso e r e n d e possibile uno s v i l u p p o della attività industriale e c o m m e r c i a l e , il quale farebbe certa-m e n t e sbalordire i nostri avi, se potessero osservarne la f u n z i o n e m e r a v i g l i o s a . — M a il credito stesso, se porta alla società tanti v a n t a g g i , n o n v a s c o m p a -gnato da danni, i quali in date circostanze posson esser rilevanti. E f u o r di dubbio c h e il eredito produce uu rincarimeuto nel prezzo delle merci, poiché ogni industriale e d ogni c o m m e r c i a n t e d e v e dalla quantità di m e r c e c h e v e n d e e che g l i v i e n pagata, r i -cavare anche il prezzo di quella c h e ha v e n d u t o e riou g l i v e n n e pagata. Il credito cioè, rappresentando una promessa di pagamento, e non tutte le promesse essendo mantenute, è d ' u o p o , p o r stabilire I' equili-brio, che nelle promesse mantenute vada compresa anche la quota dello promesse n o n mantenute. A l -largando l ' i d e a e d esprimendola sotto un altro aspet-to, ci pare di poter a f f e r m a r e che il credito per-mette ad una certa quantità d ' i n d i v i d u i di v i v e r e a spese di un'altra quantità d ' individui. Quelli o h e c o m p r a n o e non pagano, cioè, v i v o n o alle spalle di c o l o r o c h e c o m p e r a n o pagando, e questi m a n t e n g o n o senza v o l e r l o e senza saperlo i primi. Questo danno p e r ò , che porta con sè il credito è inevitabile e p e r ripararvi c o n v e r r e b b e distrugger il credito stesso; il quale d ' a l t r o n d e porta troppi vantaggi alla società, p e r c h è non sia l a r g a m e n t e compensato l ' i n c o n v e -niente, c h e sta nella sua stessa natura.

Tuttavia il fatto c h e la professione c o m m e r c i a l e è accessibile a tutti senza limitazione p r e v e n t i v a e l ' a l t r o fatto c h e il credito, p e r la sua stessa natu-ra, o f f r e necessariamente un mezzo facile alla m a lafede di abusarne, n o n spiegano c e r t a m e n t e l e eause pelle quali i danneggiati a n c h e . o n e s t i sieno così schivi d a l profittare dei mezzi c h e loro conc e d e la l e g g e p e r d o m a n d a r e la punizione di conc o loro, dai quali furono dolosamente ingannati. L a n o -stra legislazione, e i n g e n e r a l e tutte l e legislazioni,

sono abbastanza s e v e r o contro il fallimento c h e vesta i caratteri di frode, e d è a c r e d e r e c h e se i creditori d e i falliti agissero c o n tutta la forza che loro dà la l e g g e e colpissero senza pietà i col pevoli, il n u m e r o dei fallimenti d i m i n u i r e b b e . d ' u n tratto poiché no:i a v r e b b e r o p i ù una specie di egida nella impunità loro concessa dalla acconten-tabilità dei creditori. O r a c o m e m a i i creditori, i quali alla fine si c r e d o n o spogliati dei loro averi, con atti dolosi e fraudolenti, c o m e m a i sentono tanta compassione e mostrano tanta generosità verso il c o l p e v o l e ? Molli, analizzando questo punto della questione, hanno parlato di r i g u a r d o so dale, di una specie di t i m o r e di s e m b r a r e persecutori accaniti, e quindi di una tendenza al c o m p o n i m e n t o anche quando sia palese, sia e v i d e n t e la f r o d e ; m a noi c r e d i a m o che queste cause, c h e pur si manifestano, sieno c o n s e g u e n z e di altre dalle quali o r i g i n a r o r o .

I)' altra parte nella classe c o m m e r c i a n t e n o n v e -diamo manifestarsi questa esagerata generosità v e r s o gii ingannatori se non allorché trattasi di f a l l i m e n -ti, m a negli altri oasi !i v e d i a m o usare di tutta la efficacia della l e g g e p e r tutelare e n e r g i c a m e n t e i loro diritti. N o i stimiamo pertanto c h e la causa prima della apatia, c o m e suole chiamarsi, da parte dei creditori, d e r i v i dal fiscalismo il quale invade ormai ogni g e n e r e di p r o c e d u r e e specialmente que'la dei fallimenti. C i sarebbe impossibile, senza c o n d u r r e il lettore p e r tutto il labirinto di atti, a cui d e v e s o g g i a c e r e un c r e d i t o r e , c h e voglia f a r v a l e r e il suo diritto, — spiegare colla voluta a m -piezza tutto il nostro concetto ; a c c e n n i a m o però ad un solo fatto la c a i e n o r m i t à riesoirà così e v i d e n t e da d a r r a g i o n e completa del nostro pensiero.

È noto c h e un negoziante, in obbedienza alle di-sposizioni d e l codice di C o m m e r c i o vigente, d e v e te-n e r e t r e registri o libri te-nei quali te-nota ogte-ni sua operazione. Questi libri, p e r la l e g g e sul bollo, d e -v o n o essere i n ogni pagina bollati, e la l e g g e stessa c o m m i n a una g r a v e multa a tutti c o l o r o c h e tra-sgrediscano a questa disposizione finanziaria. L a m a g g i o r parte però dei negozianti o non tengono r e g o l a r m e n t e , questi libri o li tengono senza il bollo voluto. Q u a n d o a v v e n g a un fallimento il creditore d e v e presentare al tribunale i registri del fallito, affinchè la giustizia proceda. S e i libri del fallito non sono i n regola colla l e g g e sul bollo, il fisco, ad ogni buon fine, p r o c e d e contro colui c h e fa uso dei libri stessi, cioè che li presenta al tribu-nale, v o g l i a m o dire contro il creditore stesso, e lo obbliga a pagare il valore dei bolli mancatiti e la multa, salvo a rivalersi contro il fallito. P e r il c h e un creditore d e v e , per la m a g g i o r parte delle volte, diminuire la sua azione v e r s o il fallito aumentando il proprio credito, p e g g i o ancora, pagando i debiti e le contravvenzioni del fallito v e r s o il fisco, p e r il solo fatto che ne presenta i d o c u m e n t i c o m e p r o v e della frode e del dolo.

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2 8 marzo 1 8 8 0 L' E C O N O M I S T A

102!) p r o c e d e r e contro di lui, — e d o m a n d i a m o g l i p e r

p r i m o atto di quella giustizia, che invoca, di pagare i debiti e le contravvenzioni c h e il fallito aveva contratti v e r s o la legge sul b o l l o ! A g g i u n g i a m o a questo p r i m o fatto un' altra serie di consimili p r o -tese, mettiamo nel n u m e r o dei creditori alcuni di quelli c h e in o m a g g i o all' hodie mihi cras Ubi, sono inclinati alla indulgenza e n o n t r o v e r e m o certa-mente strana la apatia dei creditori verso i falliti. A nostro avviso pertanto le cause del male, della piaga, della epidemia, c h e v i e n e lamentata o g g i d ì infestante il c o m m e r c i o , possiamo considerarle in tre c a t e g o r i e ; le prime nella espansione verificatasi a l l ' e p o c a nostra nei c o m m e r c i ; e quindi nella i n -troduzione, in larghe proporzioni, di un e l e m e n t o , che non ha t requisiti, più propri ad e s e r c i t a r l o ; — le seconde nella natura del credito c h e porta d e i necessari inconvenienti la cui gravità si estende quanto più estendesi il credito stesso ; — le altre nel fiscalismo, il quale, invadendo con p r e p o -tenza tutte -le manifestazioni della vita pubblica, neutralizza la efficacia della l e g g e , la renile i n o p e rosa, agisce c o m e la r u g g i n e nei congegni d ' a c -ciaio.

( Ora riescirà evidente da questa distinzione c h e

l'azione contro la prima causa n o n p u ò essere se non lenta ed indiretta.

L e industrie ed i c o m m e r c i iteli' ultimo tren-tennio si sono sviluppati e trasformali con una pro-gressione così rapida, che la coltura necessariamente richiesta p e r esercitarli non potè crescere del pari; quindi uno squilibrio notevolissimo tra g l i atti e la capacità di chi li esercita; quindi una quantità di negozianti i quali n o n conoscono se non i m p e r f e t -tamente e il m e c c a n i s m o del c o m m e r c i o e i do-veri che esso porta c o n s e , e la portata degli atti che c o m p i o n o , e la responsabilità c h e assumono. — A questo stato di cose non è possibile metter riparo se non c o n una lenta ed indiretta azione sulla società, aumentando i mezzi di istruzione e di educazione p e r coloro che v o g l i o n o dedicarsi alla professione del c o m m e r c i o ed istillando alle c r e -scenti generazioni un profondo culto p e r il senso m o r a l e p e r la onestà i n che stanno e la prosperità dei singoli e quella della società.

Contro la seconda categoria di cause risulterebbe, abbiamo già detto, inefficace ogni atto, inquantochè deriva dalla natura stessa delle cose ; gli effetti d e l credito non possono togliersi se non s o p p r i m e n d o il credito stesso ; fino a c h e credito vorrà dire p r o -messa di pagamento, è naturale c h e a u m e n t i n o il n u m e r o delle promesse mancate, quanto p i ù au-menta il n u m e r o delle p r o m e s s e fatte.

L ' u l t i m a causa invece, quella del fiscalismo p o -trebbe essere facilmente riparata, quando i principi che informano g l i atti d e l G o v e r n o fossero c o n f o r m i ai dettami della scienza, non a v e n d o questa causa una origine necessaria c o m e le altre due categorie da noi osservate. Ma si può sperare che v e n g a p r o v v e d u t o efficacemente ? S i può sperare c h e il G o v e r n o c o m -p r e n d a c o m e i n moltissimi casi egli riesca bensì a riscuotere delle s o m m e c h e senza le misure irra-gionevoli e d ingiuste c h e usa, non riscuoterebbe, ma a condizione però di p e r d e r n e molto di p i ù per quella serie di inceppamenti c h e 'genera allo sviluppo della vita economica della nazione ?

P u r troppo non lo c r e d i a m o . — S o n o continua-mente palesi g l i esempi di sprezzo alle discipline

della scienza e di o m a g g i o a v e c c h i e idee dalla scienza stessa ripudiate. E d ogni g i o r n o v e d i a m o con singolare contradizione, uomini, anche profondi, negli studi sociali, dimenticare affatto l e dottrine e le teorie, che professano altamente, quando si t r o -v a n o nel caso di d o -v e r l e applicare. T a n t o è -v e r o che l'opera della scienza è s e m p r e lenta, che i pre-giudizi e g l i errori n o n si v i n c o n o se non colla perseveranza, colla lotta, colla ostinazione nel d i f -f o n d e r e i principi della scienza, anziché accettare le transazioni che presentano solo l'opportunità.

. Nella questione a d u n q u e che o r a si dibalte cosi v i v a m e n t e intorno ai fallimenti, e della quale noi pure v o g l i a m o occuparci, trattando in altri articoli dei rimedi che v e n n e r o proposti, c r e d i a m o neces-sario fissare bene due punti.

Il primo: c h e il male lamentato non si verifica e s c l u s i v a m e n t e nel c o m m e r c i o italiano, m a in g e nerale nel c o m m e r c i o di tutto m o n d o e c h e p e r -tanto si parte da u n falso principio nell' asserire che l'Italia sola o l'Italia s p e c i a l m e n t e dia questo spettacolo di mala fede nei pubblici negozi.

Il secondo: c h e la entità di q u e s t o ' m a l e , s e è gravissima nella sua cifra assoluta, bisogna per giu-dicarla, senza esagerata apprensione, tener contò di quella quantità che necessariamente ha d o v u t o a c c r e -scere in causa d e l l ' i m m e n s o sviluppo dei c o m m e r c i e delle industrie, il quale sviluppo avendo centupli-cato il n u m e r o degli scambi d e v e necessariamente a v e r centuplicata anche le quantità degli inconve-nienti c h e necessariamente deriva dagli scambi stessi.

D i c i a m o necessariamente, inquantochè la i m p e r -fetta natura umana r e n d e inevitabile accanto alle sue opere una quota di esiti imperfetti degli sforzi impiegati n e l c o m p i e r e le o p e r e stesse.

IL COMMERCIO

D E L L ' I T A L I A , D E L L A F R A N G I A E D E L L ' I N G H I L T E R R A N E L 1 8 7 9

I risultati generali del m o v i m e n t o del c o m m e r c i o speciale dell'Italia nell'anno passato posti a confronto con i resultati del 1 8 7 8 si riassumono nelle seguenti cifre : 1879 1878 Differenza nel 1879 I m p o r t a z i o n i , L . 1,262,044,663 1,070,637,530 + 191,407,438 E s p o r t a z i o n i . » 1,100,961,109 1,045,301,302 + 55,659,307 TOTALE . L . 2,363,005,777 2,115,938,532

N o n riuscirà discaro ai nostri lettori che p o n i a m o ad essi s o t t ' o c c h i o le cifre del m o v i m e n t o del c o m -mercio. speciale d e l l ' I t a l i a n e l 1 8 7 9 in c o n f r o n t o con quelle degli anni precedenti fino a! 1 8 7 2 (l'unità è rappresentata in milioni di franchi).

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1 0 3 0

non si presenta sotto un punto di vista m o l t o scon-fortante e r i p r e n d e il v o l u m e c h e a v e v a in m e d i a nel periodo decorso dal 1 8 7 2 al 1 8 7 0 rialzandosi dalla prostrazione i n c u i e r a caduto n e l biennio 1 8 7 7 - 7 8 . Cosifatto risultato si accentuerebbe ancora di più se si tenesse conto delle quantità delle merci importate e d esportate, lasciando da parte i valori la c u i valutazione è sensibilmente diminuita in s e -guito al generale e considerevole ribasso che i n que-sti ultimi anni barino risentito i prezzi di tutte l e m e r c i .

E c c o adesso il prospetto dettagliato dei valori deMe importazioni ed esportazioni italiane negli anni 1 8 7 9 e 1 8 7 8 p e r ciascuna delle v a r i e categorie di merci in cui si d i v i d e la nostra tariffa doganale.

I m p o r t a z i o n i

1879 1878

Spiriti,Bevande ed Olii L . G e n e r i coloniali, Droghe

e T a b a c c h i

Prodotti chimici, generi m e d i c i n a l i , resine e p r o f u m e r i e Colori e generi p e r t i n t a e p e r concia C a n a p a , i.ino, I u t a ed a l t r i vegetali filamen-tosi, escluso il cotone. Cotone

1 .a na, Crino e Peli . .

Se:a . Legno e Paglia . . . . Carta e L i b r i Pelli M i n e r a l i , Metalli e loro lavori P i e t r e , T e r r e , Vasella-mi, Vetri e C r i s t a l l i . Cereali, F a r i n e , Paste e prodotti vegetali, n o n compresi i n a l t r e cate-gorie

Animali, prodotti e spo-glie di animali, n o n compresi i n a l t r e cate-gorie Oggetti diversi 51 674 675 44 844 295 152 390 593 HO 722 435 Differenza nel 1879 . 6 830 380 - 22 208 158 32 201 911 28 255 747 + 3 946 158 23 503 256 18 796 453 -I- 4 706 803 28 857 230 142 527 270 85 881 000 114 353 590 39 401 252 6 183 438 47 600 100 35 423 710 132 856 810 88 082 010 106 270 690 37 773 574 6 145 428 40 598 638 108 321 168 104 750 747 72 292 873 67 186 558 E s p o r t a z i o n i 1879 1878 Differenza nel 1879

Spiriti, Bevandeed Olii L.183 548 225 G e n e r i coloniali, Droghe

e T a b a c c h i

Prodotti chimici, g e n e r i m e d i c i n a l i , r e s i n e e p r o f u m e r i e

Colori e generi per t i n t a e p e r eoncia C a n a p a , Lino, I u t a ed

a l t r i vegetali filamen-tosi, escluso il cotone. Cotone L a n a , Crino e P e l i . . Seta Legno e Paglia . . . . C a r t a e Libri Velli

Minerali, Metalli e loro l a v o r i P i e t r e , T e r r e , Vasella-m i , Vetri e Cristalli. Cereali, F a r i n e , P a s t e e prodotti vegetali, n o n compresi in a l t r e cate-gorie A n i m a l i , prodotti e spo-glie di a n i m a l i , n o n compresi i n a l t r e cate-gorie Oggetti diversi. 4 715 160 5 422 710 56 285 195 •24 359 960 11 152 050 288 681 924 53 339 992 9 859 430 20 451 010 51 296 870 10 924 720 11 482 270 282 853 500 64 28-2 499 8 396 982 18 211 740 + 120 925 752 122 528 631 _ 6 566 480 + 9 670 460 — 2 201 010 -1- 18 082 900 + 1 627 678 — 88 010 -t- 7 001 552 +- 3 570 421 - 5 106 315 249 382 441 142 8S7 104 + 106 495 337 87 991 267 76 247 035 + 11 664 232 . 29 022 514 29 796 000 — 773 486 j 109 1 5 1 8 ) 5 + 7 4 396 410 707 550 86 159 276 35 514 391 + 644 885 11 629 619 13 339 344 — 1 709 725 4 988 325 13 435 240 330 220 5 828 424 10 942 507 1 462 448 2 239 264 54 454 118 68 764 415 — 14 310 297 72 858 377 55 023 788 + 1 7 834 589 1 602 879 142 864 520 166 381 229 — 23 516 709 9 676 501 21 726 392 — 12 049 891

Una innovazione ha portato la D i r e z i o n e g e n e r a l e delle Gabelle nella pubblicazione di questi prospetti della quale i n v e r o non sappiamo c o m p i a c e r c i . F i -nora era c o s t u m e di d i v i d e r e i n due parti le c i f r e , rappresentanti la differenza d e l v a l o r e d e l m o v i -m e n t o c o -m -m e r c i a l e nei due anni -messi a c o n f r o n t o ;

separando cioè la parte d i questa differenza che era dovuta a d a u m e n t o o d i m i n u z i o n e nelle quantità delle merci dalla parte c h e era dovuta ad a u m e n t o o d i m i n u z i o n e nella valutazione dei loro valori. Q u o si' anno si è soppressa siffatta distinzione e si è po-sto nel prospetto soltanto la differenza complessiva la quale in se stessa ha b e n piccolo significato pei-chè c o m e tulli sanno una differenza i n m e n o dei valori è un indizio molto incerlo di una diminuzione nel m o v i m e n t o degli scambi e può anzi corrispondere ad un aumento di esso se il prezzo attribuito alla m e r c e è diminuito in una proporzione più forte di quella in cui sia aumentata la quantità della m e r c e stessa, c o m e una differenza in p i ù nei valori p u ò corrispondere ad una d i m i n u z i o n e del m o v i m e n t o c o m m e r c i a l e s e si è aumentato il v a l o r e attribuito alla m e r c e in una proporzione m a g g i o r e di quella, i n cui siano d i m i nuite le quantità. I prospetti c o m m e r c i a l i di q u e -st' anno lasciano allo studioso il c o m p i t o di procu-rare a se stesso c o n pazienti cure ed i n n u m e r e v o l i fatiche u n criterio un poco p i ù certo del signifi-cato approssimativo delle cifre c h e i n essi figurano ed è cosa d e p l o r e v o l e c h e mentre in lutti i paesi si sente il bisogno di ilare alle statistiche doganali una forma più precisa i n m o d o da potere stabilire c o n esse p i ù attendibili confronti, da noi invece si pensi a p e g g i o r a r l e c o n s i d e r e v o l m e n t e , o m e t t e n d o una d i stinzione c h e era necessaria p e r dare alle loro r i -sultanze u n qualche pratico v a l o r e .

Passando a dare un rapido esame agli articoli che in ogni singola categoria presentano m a g g i o r i v a -riazioni t r o v i a m o nelle importazioni un aumento n o t e v o ' e ( 2 , 4 m i l i o n i ) p e r gli spiriti, e per g l i olii minerali rettificali ( 3 , 4 milioni) aumenti dovuti pro-babilmente alla minaccia di a u m e n t o del dazio c h e p e n d e sopra queste m e r c i . V i ò inoltre un a u m e n t o di 4 , 8 m i l . n e l l ' i n t r o d u z i o r e degli olii d ' o l i v a a cui c o r r i s p o n d e una d i m i n u z i o n e di 4 , 1 mil. negli olii di ravizzone, di colza e d altri non specificati nella tariffa e una diminnziorie di più di u n milione negli olii volatili e nelle essenze. N e l l a seconda cat e g o r i a si moscatrano g l i effecatcati degli aumencati l u n g a -mente aspettati nelle g a b e l l e sulle derrate coloniali mediante una m a g g i o r introduzione di 6 milioni nel caffè e di 2 4 negli zuccheri. Il caccao ed il tabac-co i n f o g l i e diminuistabac-cono respetlivamente d i 2 , 1 e 2, 4 milioni. Nella terza categoria crescono alquanto le introduzioni della soda caustica degli ossidi di f e r r o e di p i o m b o degli ipoclorili, dei solfati di r a m e od altri prodotti a n a l o g h i . L ' a u m e n t o più i m p o r -tante ( 1 , 7 m i l . ) nelle g o m m e e resine esotiche è tutto dovuto all' a c c r e s c i m e n t o operato nella d e t e r m i n a -zione del v a l o r e e nasconde i n v e c e uba d i m i n u z i o n e notevole ( 9 5 0 0 quinl.) nelle quantità. L a quarta ca-tegoria o f f r e u n a u m e n t o di 1, 4 milioni pei legni e c o i t e c e l e p e r tinte e p e r concia o di 2 , 4 p e r i c o -lori derivati da sostanze bituminose, il c h e fa bene sperare delle condizioni delle nostre industrie di c o n -ciatura e di tintoria.

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1051 dei filati e di olire 4 quella dei tessuti; aumenta di

2 0 milioni l'introduzione del cotone in massa, fra cui per altro si ha una parte che i n d u b b i a m e n t e spetta al c o m m e r c i o di transito, e diminuisce di 8,7 mil. quella dei filati, tranne i ritorti la cui i m -portazione aumenta i n v e c e di 3, 5 mil., e di 1 5 , 7 milioni decresce l ' i m p o r t a z i o n e dei tessuti di cotone g r e g g i , imbianchiti, tinti, stampati o ricamati non che di un altro milione quella dei tessuti incerati ed incatramati. A u m e n t a di 6 milioni l ' i n t r o d u z i o n e della lana e d i m i n u i s c e di 10, 7 quella dei tessuti crescendo solo alquanto ( 2 m i l . ) quella degli oggetti di lana cucili. Gli scarsi risultali della campagna serica d e l l ' a n n o scorso si riflettono nell' ottava cate-goria con un ; u m e n t o di 2, 7 milioni nelle incette di bozzoli e di 12, 3 nelle sete g r e g g i e . Il s e m e ili bachi fu importato in quantità m a g g i o r e del d o p p i o di quella d e l l ' a n n o precedente, d i m i n u i r o n o a l l ' i n contro le importazioni della seta tratta tinta (1 5 mil.) dei tessuti di seta neri ( 1 , 9 ) e degli altri l'es-sati i:on nominati ( 2 , 9 ) . Nella nona categoria l'im • p o r t a t o n e del l e g n a m e da costruzioni presenterebbe una diminuzione di circa 4 I \2 milioni se la statistica di q u e s t ' a n n o fosse stata compilata con i m e -todi tenuti finquì, poiché so ne introdussero in m e r o ben 8 9 mila metri cubi, ma essendone stata a u m e n -tata di un quinto la valu azione del v a l o r e il pro-spetto che abbiamo s o t t ' o c c h i o presenta invece un a u m e n t o nell' importazione di olire 4 0 0 mila lire. Nella categoria undicesima, presentano a u m e n t o ( m i lioni 4 , 1 ) le pelli crude da concia e io pelli v e r -niciate (mil. 2 , 1 ) e a l l ' i n c o n t r o ima d i m i n u z i o n e di un milione 6 offerta dalle pelli conciate senza pelo. Nella dodicesima aumentano i rottami di ferro e la ghisa in pani di 3, 8 mil., il ferro in v e r g h e ( I m i l . ) le rotaie di f e r r o e di acciaio (5, 5 ) il ferro di se-conda fabbricazione ( 1 , 5 ) , il r a n e in spranghe ed in lamine (1, 7 ) le macchine non mosse dal v a p o r e ( 1 1 ) f o r o g r e g g i o ( 3 , 7 ) l ' o r o cilindralo ( 1 , 1 ) e l'argento g r e g g i o ( 1 , 2 ) , d i m i n u i r o n o al contrario la ghisa lavorata ( 1 , 2 ) il ferro laminato e battuto ( 5 , 2 ) la lamiera di ferro ( I , I) l ' a c c i a i o in spran-g h e e fili ( 1 , 6 ) spran-gli uteniili per le arti e l'aspran-gricol- l'agricoltura ( 1 , 8 ) il r a m e lavorato ( 1 , 2 ) le macchinola v a -pore fisse ( 1 , 5 ) e l ' o r o coniato ( 2 , 1 ) . N e l l a cate-goria tredicesima si ne la un aumento di 5 , 9 mil. nel carbone fossile e una d i m i n u z i o n e di 1 , 9 nei bitumi solidi, 1 nelle maioliche fini e 2, 8 nei c r i -stallami colorati. Nella quattordicesima si riscontra aumentata da 8 6 , 5 a 1 3 3 , 5 mil. l'introduzione del g r a n o e del f r u m e n t o . Siffatto a u m e n t o di 67 mi-lioni in cui è c o m p r e s o anche un rilevante rialzo nei prezzi di questo cereale dimostra quanto aves-simo ragione di sostenere esaminando 1 ' u l t i m o prò spetto doganale relativo al c o m m e r c i o dei tre primi semestri del 1 8 7 9 che erano alquanto esagerate le previsioni di coloro i quali facevano ascendere a p a -recchie centinaia di milioni le maggiori importazioni di g r a n o che l'Italia a v r e b b e d o v u t o fare per p r o v -v e d e r e alla deficienza deri-vante dai mancati raccolti. Una m a g g i o r e importazione di 3 5 milioni v i è slata anco celle g r a n a g l i e inferiori. V i sono poi altri mi-nori aumenti di 3, 5 mil. nel riso e di 1 negli oli di palma e di cocco. L a categoria quindicesima m o -stra aumentata di 5 , 7 mil. l ' i m p o r t a z i o n e dei ca-valli, di 5, 4 quella dei pesci secchi e affumicati di 3, 4 quella del grasso di ogni sorta, di 1, 1 quel a dell'acido stearico e di 3, 6 quella dei corallo g r e " - |

-gio, diminuita invece di 5, 4 mil. l ' i m p o r t a z i o n e della carne salata e di 2, 9 quella dei pesci in salamoia. L ' u l t i m a categoria non presenta a l l ' i m p o r t a z i o n e va-riazioni di grande m o m e n t o .

P e r ciò c h e concerne le esportazioni la prima cate-goria dà risultati assai più soddisfacenti di quello che fosse lecito s p e r a r e ; infatti presentano un co s i d e -revolissimo i n c r e m e n t o tanto le esportazioni del v i n o passate da 10,5 a 2 7 , 6 mil. quanto quelle dell'olio passato da 8 7 , 1 a 1 4 1 , 8 mil. ed in quest'ultima m e r -ce vi è anche da tener conto di una d i m i n u z i o n e non lieve nei prezzi. A u m e n t ò anco di 6,7 mil. la uscita delle essenze d'arancio, m e n t r e diminuiva di 4,7 mil. quella delle altre essenze. L a seconda c a -tegoria non presenta variazioni di g r a n d e r i l i e v o e nella terza vuoisi notare 1111 n o t e v o l e incremento nuli' uscita dei solfati di chinino ( 2 , 1 mil.) dovuta allo s v i l u p p o che va p r e n d e n d o la fabbricazione lom-b a r d a ; si accrelom-blom-be anco di 2,6 mil. l ' e s p o r t a z i o n e dei generi medicinali non nominati, e di 1,6 quella del tartaro e delle feccie di vino, ma diminuiva a l -quanto ( 1, 1 m i l . ) quella dei succhi medicinali. La quarta categoria ha una d i m i n u z i o n e di 3 mil. nei legni e cortecce por tinte e per concia non m a c i -nati dalla quale devesi d e d u r r e un aumento di 1,2 mil. nell' uscita di quelli macinati. La quinta v i d e a u m e n t a r e le esportazioni delle canape g r e g g e di 6,0 mil. d i m i n u e n d o un poco quelle dei filati ed a c c r é -scendosi in lievissima misura quelle dei tessuti. A n c o la categoria dei colori ha piccolissime variazioni tranne 1111 aumento di 14,8 nel cotone 111 massa fra cui per altro non si sa qual parte debba ascriversi al transito. I tessuti di lana olirono una d i m i n u z i o n e di 1,4 mil. L a categoria della seta continua a r i -sentire le conseguenze della guerra che le fanno le tariffe doganali e la m o d a , e l'esportazione non si ò punto rialzata dal bassissimo livello in cui si m a n -tenne nel 1 8 7 8 . L ' a u m e n t o di 8 , 9 milione nella seta g r e g g i a d i p e n d e intieramente dalla valutazione dei prezzi, ma nasconde i n v e c e una lieve d i m i n u -zione nella quantità.

V i è poi una d i m i n u z i o n e di 6,1 mil, nei ca-scami di sete g r e g g i ed un altro di 2,4 nei tessuti di seta. Questa perdila è solo in parte compensala da un a u m e n t o di 5,8 m i l . nei cascami di seta pet-tinali. La categoria nona ha una d i m i n u z i o n e molto

c o n s i d e r e v o l e 7 1|2 mil. r e l a t i v a m e n t e ai l e g n a m i da costruzione, e sarebbe anco molto m a g g i o r e se non fosse ripianata in parte dall'aumento dei prezzi. Altri 3 , 6 m i l . sono perduti dai cappelli di paglia dei quali si esportarono poco più di 10 !|2 mil. e la cui industria ò anch' essa s e m p r e m a g g i o r m e n t e avversata dalla moda e dalle tariffe doganali eslere. L a categoria decima ha a u m e n t o di q u a l c h e conto nell'uscita degli stracci e della carta.

L ' esportazione delle pelli c r u d e è anco questo anno in a u m e n t o di circa 1 1|2 mil. e l'aumento di oltre 2 1|2 mil. nelle pelii conciate c o n f e r m a i fav o r e fav o l i apprezzamenti che f a c e fav a m o di sopra r i -g u a r d o all'industria della concia, ma per altro lato 11011 si arresta la tendenza a restringersi che da qualche t e m p o manifesta l'esportazione dei guanti che nel 1 8 7 9 decrebbe di 1,7 mil. La dodicesima categoria manifesta una m a g g i o r e esportazione nei m i -nerali di f e r r o , ma si riduce alquanto ( 2 , 4 mil.) quella dei minerali di p i o m b o .

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1 0 5 2 2 8 marzo 1 8 8 0 diminuisce i n v e c e l'uscita dell'argento g r e g g i o ( 2 2

e m e z z o mil.), quella dell'argento coniato ( 1 , 7 m i l . ) e quella dei gioielli d ' o r o ( 2 , 4 mil.). Nella tredice-sima è assai soddisfacente l'aumento nell'uscita d e l m a r m o lavorato ( 1 4 , 7 mil.), delle statue ( 1 mil.) e q u e l l o notevolissimo dei materiali laterizi ( 4 , 8 m i l . ) A n c o lo zolfo presenta nelle quantità u n aumento non indifferente sebbene nel calcolo dei valori a p -parisca i n diminuzione. N e l l a categoria quattordicesima decrescono il f r u m e n t o (7,7 mil.), le g r a n a -g l i e inferiori ( 3 , 1 ) , e l'avena ( 1 , 2 ) , l e m a n d o r l e (3,1 ) , e le noci e nocciuole (1,8). A u m e n t a il riso di 1 2 milioni, m a in g r a n parte p e r il rialzo dei prezzi e si accresce altresì l'esportazione degli aranci di 2 , 8 , e quella d e i fichi secchi di 2,1 m i l . L a quindice-sima ha una d i m i n u z i o n e di ben 17 mil., nell' espor-tazione degli animali bovini e u n a u m e n t o di 2,1 e 2,7 milioni, respettivamente nel poliamo di cui si esportarono 1 0 , 7 m i l . , e nelle uova di cui si esportarono oltre a 3 0 ; I' uscita del corallo g r e g g i o d e c r e b b e ili poco più di un milione. F i n a l m e n t e l'ul-tima categoria mostra le m a g g i o r i variazioni nelle m e r c e r i e c o m u n i c o n una d i m i n u z i o n e di 8 , 6 m i l . , e negli oggetti da collezione c o n una di 2 , 7 .

C o m e è nostro c o s t u m e a g g i u n g i a m o a questi dettagli alcune c i f r e riguardanti il c o m m e r c i o fran-cese e d inglese n e l 1 8 7 9 c h e possono s e r v i r e d i utile confronto con i resultali generali del c o m m e r -cio italiano da n o i surriferito.

Il m o v i m e n t o degli scambi internazionali in Fran-cia durante 1' anno passato è rappresentato dai se-guenti prospetti : min Differenza I m p o r t a z i o n i . F r . 4,594,837,000 E s p o r t a z i o n i . . . 3,163,090,000 4 , 1 7 6 , 2 1 8 , 0 0 0 3 , 1 7 9 , 7 0 7 , 0 0 3 418,619,000 16,617,000 TO T A L E . F r . 7 , 7 5 7 , 9 2 7 , 0 0 0 7 , 3 5 5 , 9 2 5 , 0 0 0 L e importazioni si d e c o m p o n g o n o nel m o d o s e -g u e n t e : Differenza 1879 1878 nel 1879 A r t i c o l i d i a l i m e n t a -z i o n e . . . . F r . 1,823,609,000 1,454,853,000 + 368,756,000 M a t e r i e p r i m e . . . 2,126,601,C J 2,085,213,000 + 41,388,000 Oggetti m a n i f a t t u r a ! ! . 420,918,0 0 436,460,000 - 15,542,000 A l t r e m e r c a n z i e . . 223,709,000 199,692,000 + 24,017,000 TOTALE . . F r . 4,594,837,000 4,176,218,000

L e esportazioni i n v e c e si repartiscono c o m e segue : 1879 1878 Differenza nel 1879 Ometti uianifatturati Fr. 1,735,491,000 1,773,639,000 - 38,148,000 M a t e r i e p r i m e e a r t i -coli di a l i m e n t a z i o n e . 1,254,193,000 1,237,504,000 + 16,689,600 A l t r e m e r c a n z i e . . . 173,406,000 168,564,000 + 4,842,000 TOTALE . . F r . 3,163,090,000 3,179,707,000

E c c o le principali d i f f e r e n z e nel m o v i m e n t o del 1 8 7 9 di fronte a l l ' a n n o precedente degli articoli più i m portanti di importazione e di esportazioni r a p p r e -sentato in milioni di franchi. I valori delle m e r c i sono calcolate sopra la stesssa base nei d u e anni.

Importazioni. G r a n o e farina 8 2 6 m i l . - t - 2 6 6 ,

v i n o 1 0 3 - j - 4 6 , caffè 1 0 6 + 5, bestiame 2 0 3 — 55, c a r n e fresca e salata 7 4 + 8, cuoi e pelli 1 5 9 - ) - 8 , lana 517 — 2 5 , seta g r e g g i a 3 0 7 — 1 4 , cotone 191 — 4 , g u a n o 3 5 - f i o , semi oleosi 9 5 — 9, legnami 1 7 8 + 13, carbon l'ossile 1 5 5 + 1 2 , minerali 2 9 - 1 , f e r r o 15 — 1, indaco 2 3 — 9, filati di cotone 3 2 — 9 , filati di lino 1 0 — 1, filati di lana 1 5 — 3, tessuti

di lino 11 — 1, tessuti di seta 3 7 + 2 tessuti di lana (senza v a r i a z i o n e ) 68, tessuti di cotone 6 3 — 1, oggetti in pelle 5 2 + 4, cappelli e treccie di paglia 3 5 — 3 , m a c c h i n e 5 2 — 6, navi in ferro 8 — 1, chincaglierie - 1 3 - 1 - 1 .

Esportazioni. Tessuti di seta 2 3 7 — 1 5 , tessuti

di lana 5 0 6 — 6 , articoli di cotone 6 3 + 7 , tessuti di lino 2 6 + 2, filati di lana 4 5 + 8 , articoli in pelle 8 9 + 4, cuoiami -148 — 12, gioielleria 5 0 — 9 , macchine 2 3 + 2, m e r c e r i e e hottonami 157 — 6 , mobili 5 0 + 3, oggetti d i vestiario 6 9 — 5, zuc-chero raffinato 1 0 3 — 16, g r a n o e farina 41 — 14, frutta da favola 2 0 — 9, vini 2 2 9 + 2 8 , spiriti 8 1 + 9, uova 3 2 — 3, b u r r o 6 6 — 15, seta g r e g g i a 1 4 9 + 20.

L a esportazione dei tessuti ili seta dalla F r a n c i a continua a declinare così rapidamente tanto da g i u -stificare le alte lagnanze c h e s o l l e v a n o ì distretti di L i o n e . Innanzi la g u e r r a queste esportazioni ecce-devano i 4 5 0 milioni di franchi e giunsero negli anni 1 8 7 0 e 1 8 7 1 a 4 8 4 e 4 8 2 mil. di fr. ; d ' a l -lora in poi sono gradatamente discesi in ciascun anno fino al 1 8 7 9 s e g u e n d o la scala s e g u e n t e : 4 5 5 mil., 4 7 7 , 4 1 4 , 3 7 5 , 2 9 5 , 2 5 7 , 2 5 2 , 2 3 5 . Il c a m b i a m e n t o della moda è in g r a n parte responsabile delle s o f -ferenze di questa industria.

E c c o adesso le cifre generali relative ai risultati del c o m m e r c i o inglese nel 1 8 7 9 in confronto c o n l ' a n n o precedente.

,c,o tei* • Differenza

Tv. st. 368,609,610

» 192,848,911 362,127,741 + 6,481,869 191,503,672 + 1,345,242 I m p o r t a z i o n e

E s p o r t a z i o n e . .

TOTALE . . !.. st. 561,458,524 553,631,413

La cifra totale del 1 8 7 9 convertita in franchi c o r risponde circa a 1 4 , 0 3 7 , 0 0 0 , 0 0 0 di f r .

La questione delle Banche Svizzere^

(Stato attuale delle cose)

L a questione delle banche presenta o g g i g i o r n o , in S v i z z e r a , uno spettacolo singolarissimo. Si m a n i festa fra I ' a n d a m e n t o dei fatti e la tendenza g e n e -rale degli spiriti u n a opposizione e dei malintesi che riesce molto difficile di spiegarsi. E c c o intanto i falli.

Da m e n o di m e z z o secolo si è visto sorgere, in questo paese, un gran n u m e r o di stabilimenti di c r e -dito emittenti biglietti pagabili a vista al

porta-tore, o biglietti di banca. Cosa assai sorprendente,

non c ' e r a m a i stata in S v i z z e r a , c h ' i o sappia, n e s suna Banca d ' emissione prima d e l 1 8 5 0 , m a s e m -bra c h e si sia voluto r i g u a d a g n a r e il t e m p o perso ed oggi v e n e sono trentaquattro. Tutti questi sta-bilimenti non sono v e r e e proprie Banche di emis-sione. V i si trova u n po' di tutto ; casse ipotecarie,

') Diamo il benvenuto ad un nuovo giornale che si stampa a Zurigo col titolo di Economiste Suisse e che contiene articoli in francese ed in tedesco. Al tempo stesso ci piace di tradurne per intero un articolo, del prof. DAMETH di Ginevra, sopra l'interessante

argo-mento delle banche.

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L' E C O N O M I S T A 1 0 3 3 banche di credito mobiliare, casse di risparmio,

ban-che di credito popolare, ecc. ecc.

I differenti tipi non v a r i a n o m e n o sotto altri r a p -porti. U n grandissimo n u m e r o delle prime banche svizzere sono state create sotto il patronato dello Stato e spesso col suo concorso finanziario. Questa categoria g o d e o g o d e v a , sotto il titolo di banche cantonali, di una posizione privilegiata ed al tempo stesso pericolosa — la Banca del Vallese c e n e f o r -nisco un e s e m p i o — ma ne sono state fondale molte altre indipendenti dal G o v e r n o e senza privilegi d i nessuna specie, sia a lato della stessa Banca canto-nale, sia altrove ed anche questo hanno fatto la loro strada.

F i n a l m e n t e se v e n e sono talune assai i m p o r tanti p e r il capitale, p e r la cifra degli affari, o p e r In esparizione col m e z z o di succursali, v e n e sono anche delle microscopiche che non operano fuori di una cerchia straordinariamente ristretta.

Tuttavia, in fin dei conti, tulle queste banche o tutti questi simulacri di banche d ' emissione v i v o n o , rendono dei servigli, fanno onestamente i propri af-fari e crescono d ' i m p o r t a n z a .

N o n è soltanto il n u m e r o delle banche svizzere che è aumentato con rapidità, ma è la loro potenza. L a m a g g i o r parte di esse hanno aumentato il loro capitale primitivo e la circolazione delle banconote rappresentato dalla cifra collettiva è quadruplicata, soltanto da sei o sette anni senza c h e le p r o p o r -zioni considerate universalmente c o m e soddisfacenti fra la circolazione, la riserva metallica e d il porta-foglio sieno state menomate. Un' ultima prova di solidità ci è stata data dalle banche svizzere p e r mezzo del consorzio che hanno formato e che, i n larghissima misura, r e n d e solidale il loro credito, perchè r i c e v o n o r e c i p r o c a m e n t e i biglietti di c i a -scuna di esse. — I n tal m o d o In circolazione delle banconote è divenuta intercantonale o unitaria p e r tutto il territorio svizzero, senza r i c o r r e r e al m o n o -polio deli' emissione.

T a l e è il vero stato delle cose. — N o n si può a m e n o , dunque, di r i c o n o s c e r e c h e l'attuale r e g i m e bancario o f f r e tutti i caratteri di una robusta vita-lità e che m a l g r a d o le n u m e r o s e censure che gli si possono m u o v e r e , poteva rispondere nel suo insie-m e ai bisogni econoinsie-mici e d all'organainsie-mento nazio-nale della Svizzera.

Ma d'altro lato che cosa v e d i a m o ? Una specie di febbre d'opposizione contro questo r e g i m e ha i n vaso da u n pezzo la m a g g i o r a n z a del paese e q u a n -tunque l o sviluppo, c h e hanno preso l e banche, c o m e n u m e r o e c o m e potenza, d u i a n t e questi ultimi anni, abbia disarmato questa opposizione, s a r e m -mo autorizzati a c r e d e r e c h e n o n ha servito ad altro c h e ad i m p r i m e r l e n u o v o a r d o r e . — È i n -fatti questo slesso sviluppo, considerato dal punto di vista speciale della circolazione dei biglietti, c h e si dichiara esagerata e pericolosa, è questo stesso sviluppo, d i c e v a m o , c h e s e r v e di base principale alle accuse degli oppositori.

Bisogna inoltre osservare che le inquietudini o le preoccupazioni di questa specie n o n sono c o n c e n -trate in una cerchia di dottrinarii, n ò p r o v e n g o n o esclusivamente da masse incompetenti : esse si m a n i -festano in tutte le sfere della società e d o m i n a n o visibilmente anche nei corpi politici. S i è discordi sul g r a d o di trasformazione c h e bisogna i m p o r r e al r e g i m e attuale ; gli u n i v o r r e b b e r o la distruzione

completa a profitto d'una sola banca, più o m e n o g o v e r n a t i v a , che sarebbe investita del m o n o p o l i o dell'emissione dei biglietti, gli altri si c o n t e n t e r e b -bero di una severa regolamentazione delle banche esistenti, che le mettesse più sotto la dipendenza dell'autorità. — Ma gli uni e gli altri c o n c o r d a n o nel considerare lo stato presente c o m e cattivo, anzi a parlar f r a n c a m e n r e intollerabile.

Naturalmente è all'opinione più mite, a quella che si contenterebbe di una buona l e g g e che regolasse le banche attuali, che danno la preferenza, a l m e n o per il m o m e n t o , gli uomini pratici. L ' articolo 3 ! ) della costituzione del 187-4 e la legge del 1 8 7 6 sulle banche f u r o n o i frutti di questa opinione i n -termedia. Ma è permesso di c r e d e r e c h e lo scacco inflitto dal referendum, alla legge del 1 8 7 6 fosso imputabile alle resistenze d e l l ' o p i n i o n e estrema più che a qualsiasi altra causa. D ' allora in poi molti progetti di riforma sono stati presentali. Durante tatto l ' a n n o decorso i partigiani più accaniti d e l m o n o p o l i o d e l l ' e m i s s i o n e , hanno fatto il possihi'e per preparare u n n u o v o assalto.

L ' attitudine presa di recente, dai poteri federali riguardo alla petizione del Volksverein, colla quale si c h i e d e l ' a b o l i z i o n e dell' articolo 3 9 , caratterizza bene la situazione. N e l l e alte sfere v ' è una certa repugnnnza a stabilire il monopolio e la banea unica, che potrebbe, si crede, p r o d u r r e inconvenienti e pericoli in tempo di crise. L e banche attuali c o n -v e n g o n o agli interessi d e l paese ed il loro difetti non sono senza r i m e d i o . Basterà per r i f o r m a r l e una l e g g e fatta m e g l i o della prima. Il Consiglio federale è incaricato di preparare, in b r e v e tempo, questa legge.

S i a m o a questo punto, e ci si domanda con a n -sietà quale sarà il risultato di questa strana lotta fra i fatti e I' opinione pubblica. Ci si domanda s o -prattutto quale n e può esser la causa. L e banche svizzero prosperano, e p p u r e sono condannate?

Ed è il segno principale della l o r o prosperità, I' aumento della circolazione fiduciaria, c h e costitui-sce il loro delitto ! Certo, si dice, sette o d otto anni fa al più, la circolazione totale delle banche svizzere, non sorpassava una ventina di m i l i o n i , e d oggi ascende a ottanta! D o v e si f e r m e r à ? Questa inondazione di c a r t a m o n e t a è foriera di prossime r o -v i n e : essa accusa una insufficienza di garanzie ed una mancanza di sorveglianza legale allarmanti. — D' altra parte i profitti di questa emissione sono e c -cessivi, perchè appartiene solo allo Stalo di batter moneta, e se lo permette alle banche, c i ò non d e v e a v v e n i r e gratuitamente e senza mettervi certi confini. Del resto non v a r r e b b e forse m e g l i o , i n v e c e di tutte queste piccole banche, che f o r m a n o una rete più o m e n o incoerente, una grandiosa istituzione nazionale, dipendente dallo Stato, c h e distribuisse l a r g a m e n t e il credito, e c h e facesse anche, s e r v i r e i profitti delle sue operazioni al benessere sociale? Il principio del m o n o p o l i o dell'emissione, p r e v a l e sempre p i ù dappertutto. L a Svizzera n o n d o v r e b b e r e -stare indietro sulla v i a del progresso!

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1034 L' E C O N O M I S T A 28 marzo IL80 banche, multiple e libere sono giudicate difettose, c

p e r c h è p i ù esse prosperano, più siano maledette. V i è in c i ò una antinomia di concezione e di dottrina. V i è , in c i ò che costituisce il prodotto ti-pico e l ' i s t r n m e u t o d ' a z i o n e p e r eccellenza della banca d ' emissione, cioè il biglietto di banca, una opposizione radicale d ' i d e e , una credenza contraria. E c o m e due strade clic partendo da un punto c o -m u n e , c o r r e n d o in senso inverso si allontaneranno s e m p r e più I' una dall'altra, così se si intende e si definisce in due modi opposti il biglietto di banca, sarà s e m p r e m e n o facile di intendersi sulla missione di questo simbolo del credito, e più i suoi destini saranno prosperi, più il dissenso si accentuerà.

P e r parie m i a n o n t r o v o c h e una sola conclu-sione da trarre da tutto quanto ho detto. S o si vuole uscir fuori di questo i m b r o g l i o e finirla una volta con le lotte p i o c contro il m o n o p o l i o , la libertà e la pluralità delle banche, so si vuol sapere per con-seguenza con esattezza c h e cosa v a l g a n o le banche attuali, in che cosa convenga r i f o r m a r l e e d in c h e cosa, n o , bisogna, a r i g o r e , c o m i n c i a r e con l'inten-dersi sopra c i ò c h e è un biglietto di banca, sulla sua nozione, la sua r a g i o n e d ' e s s e r e , la sua missione, la sua ulilità e gli abusi che se n e può fare.

INCHIESTA SULL'ESERCIZIO DELLE FERROVIE

I N R O M A

Seduta del IO marzo 1880

De Lena, colonnello di stato maggiore, parla del

ma-teriale mobile delle ferrovie sotto 1' aspetto militare, e dichiara che non tutti i veicoli sono opportuni al trasporto del materiale militare. Quelli che possono utilizzarsi, che sono in numero di circa 15 mila, li crede sufficienti ad una mobilitazione generale del-l'esercito.

Crede opportuno che nelle stagioni fredde siano riscaldati i vagoni di 2a e 3a classe.

Parlando dei carri bestiame dice, che alcuni di essi sono troppo ristretti. In essi dovrebbero adattarsi dei montatoi e dei sedili, in modo che essendovi necessità potesse nei vagoni di bestiame eseguirsi anche il tra-sporto dei soldati.

Cita gli esempi delle ferrovie estere. Le altre potenze hanno pensato largamente al trasporto del materiale da guerra sulle feirovie, e ne ricorda le relative di-sposizioni legislativo. Presso di noi abbiamo delle panche per una trentina di vagoni nelle ferrovie Romane. Deplora codesta mancanza.

Dietro domanda del commissario Cadorna dice che adottando le sue idee il trasporto delle milizie potrebbe farsi senza sopprimere-il servizio del pubblico ciò che sarebbe necessario di fare, mantenendo lo stato at-tuale del materiale mobile.

Circa il personale dice che vi è presso di noi una disposizione di legge che obbliga le ferrovie a dar posto nel loro personale ad una quantità di militari.

Crede anzi che questi rappresentino il terzo. Nel-l'Alta Italia però col sistema del concorso si finirà per eludere quella disposizione di legge, essendo i militari in condizioni inferiori, circa allo studio.

Deplora che in tempo di pace non esistano i neces-sari rapporti tra l'autorità militare ed il personale delle ferrovie, per il che le risposte date da questo alle domande dell'esercito sono atfatto personali e non im-plicano alcuna responsabilità per il personale ferroviario Codesti rapporti sono bene regolati in Germania, in Austria ed in Francia.

Espone i provvedimenti prescritti dalle leggi militari per il movimento ferroviario nei tempi di guerra, mostrando la opportunità che alcuni di essi siano presi ! in tempo di pace.

La Germania ha stabilito un battaglione ferroviario che viene esercitato in tempo di pace ed ha assegnato un tratto di ferrovia per le relative esercitazioni. In tutte le riparazioni straordinarie delle linee è sempre impegnato il battaglione ferroviario.

La nostra brigata ferroviaria non è impegnata in questo esercizio e la sua istruzione è pertanto incom-pleta.

In Francia ed in Germania hanno stabilito anche delle sezioni di esercizio, di personale misto, che si aggregano ai battaglioni ferroviari. Il battaglione di ferrovia dipende attualmente dal comando di Torino : in tempo di guerra sarebbe aggregato allo stato mag-giore. Questo passaggio di dipendenza è affatto irre-golare. Crede che debba sempre dipendere dallo stato maggiore.

Si fanno annualmente agli ufficiali due corsi di e| citazioni ferroviarie sufi' esercizio delle linee e sul ser-| vizio di stazione.

Crede che la divisione dei servizi a grande e piccola I velocità corrisponda ai bisogni del servizio militare e

in ciò rettifica un' opinione diversa, espressa dall' in-gegnere Gabelli alla Commissiono d" Inchiesta, l'aria dei piani caricatori e dice che sono utilizzabili, per il carico militare, quelli scoperti. Essi però debbeno es-sere larghi pei cavalli per lo meno dai 10 ai 12 me-tri. 11 piano poi deve esser lungo quanto il trono caricatore, ed accessibile col mezzo di rampe.

Il binario di accesso deve essere accessibile alla lo-comotiva per evitare gli inconvenienti che si verifiche-rebbero, ad esempio, a Firenze, in S. M. Novella.

Il piano caricatore deve essere collocato in testa e non in coda come è alla stazione di Milano, ove oc-correrebbero delle lunghe manovre.

Rispetto ai piani caricatori la migliore stazione è quella di Bologna.

Dice più comodo il caricamento nei vagoni che si piegano alla testa : mentre gli altri esigono delle ma-novre speciali.

Per i lavori da eseguirsi nelle stazioni crede che dovrebbe procedersi d'accordo dal ministero dei lavori pubblici con quello della guerra.

I movimenti ferroviari non sono in genere andati mai bene.

Dietro domanda del commissario Bembo ricorda gli esperimenti fatti per il trasporto dei feriti dai quali si dedusse la necessità di due generi di provvedimenti. — Uno immediato, per lo sgombro dei malati, l'altro più comodo per il disseminamento negli ospedali. Pel primo si era proposto un tipo russo trovato molto sem-plice e comodo : pel secondo sono opportuni i cosidetti treni-ospedali. In Austria ed in Germania si sono uti-lizzati, vagoni ordinari aprendovi delle poi-te alla testa, ed è obbligatorio per le ferrovie avere-un numero deter-minato di vagoni cosi adattati. Da noi si sono espressi da una Commissione dei desideri, ma non si è nulla operato.

Parla degli orari ferroviari e deplora che i cangia-menti di essi sieno fatti all'insaputa dell'autorità mi-litare. In Austria ed in Germania le società ferroviarie debbono comunicare tali cambiamenti alle autorità mi-litari.

Allievi comm. Antonio. Dichiara di volersi occupare

delle questioni generali, accennando ad alcune circo-stanze nelle quali ha potuto fare qualche esperimento personale.

Parla sul tema dell' art. 146, se cioè le Società ab-biano corrisposto sufficientemente ai bisogni del pub-blico e del commercio.

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