• Non ci sono risultati.

(a) Per ogni α∈ R, la matrice A(α) `e una triangolare, per cui i suoi autovalori sono i suoi elementi diagonali λ1= α e λ2= α− 1 con molteplicit`a algebriche m1= 1 e m2= 2

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "(a) Per ogni α∈ R, la matrice A(α) `e una triangolare, per cui i suoi autovalori sono i suoi elementi diagonali λ1= α e λ2= α− 1 con molteplicit`a algebriche m1= 1 e m2= 2"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

G. Parmeggiani, 7/1/2020 Algebra Lineare, a.a. 2019/2020,

Scuola di Scienze - Corsi di laurea: Statistica per l’economia e l’impresa Statistica per le tecnologie e le scienze

Studenti: numero di MATRICOLA PARI

ESERCIZIO TIPO 19

Sia

A(α) =

α 0 0

0 α− 1 0 α α + 1 α− 1

 , dove α ∈ R,

(a) Si dica per quale/quali α∈ R, la matrice A(α) `e diagonalizzabile.

(b) Per quel/quegli α∈ R per cui la matrice A(α) `e diagonalizzabile, si trovi una diagonalizzazione di A(α).

(c) Per quel/quegli α∈ R per cui la matrice A(α) `e diagonalizzabile, si calcoli A(α)123.

(a) Per ogni α∈ R, la matrice A(α) `e una triangolare, per cui i suoi autovalori sono i suoi elementi diagonali

λ1= α e λ2= α− 1 con molteplicit`a algebriche

m1= 1 e m2= 2.

(Infatti, il polinomio caratteristico di A(α) `e: pA(α)(x) = (α− x)(α − 1 − x)2.) Siano d1 e d2 le molteplicit`a geometriche di λ1 e λ2. Da 1≤ di ≤ mi= 1 per i = 1, 2, otteniamo:

d1= 1 e d2≤ 2.

EA(α)2) = EA(α)− 1) = N(A(α) − (α − 1)I3) = N (

1 0 0

0 0 0

α α + 1 0

)

(2)

Da una E.G. su A(α)− (α − 1)I3 :

1 0 0

0 0 0

α α + 1 0

−−−−−−−−−−→E21E31(−α)

1 0 0

0 α + 1 0

0 0 0

 ,

caso α =−1 : EA(α)2) = N (

1 0 0 0 0 0 0 0 0

)

e d2= 2

caso α̸= −1 : EA(α)2) = N (

1 0 0 0 1 0 0 0 0

)

e d2= 1.

Riassumendo:

matrice autovalori molteplicit`a algebriche molteplicit`a geometriche

A(α) λ1= α m1= 1 d1= 1

α̸= −1 λ2= α− 1 m2= 2 d2= 1

A(−1) λ1= α =−1 m1= 1 d1= 1

λ2= α− 1 = −2 m2= 2 d2= 2

Dal momento che una matrice `e diagonalizzabile se e solo se ciascun suo auto- valore ha le due molteplicit`a, algebrica e geometrica, uguali tra loro, e

d1= 1 = m1 ∀ α ∈ R, m2= 2 ∀ α ∈ R, allora:

A(α) `e diagonalizzabile ⇐⇒ d2= dim(EA(α)2)) = 2

⇐⇒ α =−1.

(b) Posto A = A(−1),

(3)

EA1) = EA(−1) = N(A − (−I3)) = N (A + I3) =

= N (

−1 0 0 0 −2 0

−1 0 −2

 +

1 0 0 0 1 0 0 0 1

)

= N (

 0 0 0

0 −1 0

−1 0 −1

)

Da una E.G. su A + I3 :

 0 0 0

0 −1 0

−1 0 −1

E−−−−−−−−−−→2(−1)E1(−1)E13

1 0 1 0 1 0 0 0 0

 , per cui

EA1) = N (

1 0 1 0 1 0 0 0 0

)

= {

−h 0 h

h ∈ R} e

{ v1=

−1 0 1

}

`e una sua base.

EA2) = EA(−2) = N(A − (−2I3)) = N (A + 2I3) =

= N (

−1 0 0 0 −2 0

−1 0 −2

 +

2 0 0 0 2 0 0 0 2

)

= N (

 1 0 0 0 0 0

−1 0 0

)

Da una E.G. su A + 2I3 :

 1 0 0 0 0 0

−1 0 0

−−−−−−−−−−→E31(1)

1 0 0 0 0 0 0 0 0

 , per cui

EA2) = N (

1 0 0 0 0 0 0 0 0

)

= {

0 h k

h, k ∈ R} e

{ w1=

0 1 0

 , w2=

0 0 1

}

`

e una sua base.

(4)

Dunque una diagonalizzazione di A = A(−1) `e:

A = SDS−1 con

D =

λ1 0 0 0 λ2 0 0 0 λ2

 =

−1 0 0 0 −2 0

0 0 −2

 ed

S =(

v1 w1 w2

)=

−1 0 0 0 1 0 1 0 1

 .

(c) Posto A = A(−1), da (b) otteniamo che A123= (SDS−1)123= SD123S−1 con

D123=

−1 0 0 0 −2 0

0 0 −2

123

=

(−1)123 0 0 0 (−2)123 0 0 0 (−2)123

 =

=

−1 0 0

0 −2123 0 0 0 −2123

 ed

S =

−1 0 0 0 1 0 1 0 1

 .

Calcoliamo l’inversa di S:

(S | I3

) =

−1 0 0 | 1 0 0 0 1 0 | 0 1 0 1 0 1 | 0 0 1

−−−−−−−−−−→E31(−1)E1(−1)

1 0 0 | −1 0 0 0 1 0 | 0 1 0 0 0 1 | 1 0 1

 = (I3 | S−1)

Dunque

S−1=

−1 0 0 0 1 0 1 0 1

 (N.B.: S−1 = S).

Concludendo:

(5)

A123 =

−1 0 0 0 1 0 1 0 1

−1 0 0

0 −2123 0 0 0 −2123

−1 0 0 0 1 0 1 0 1

 =

=

 1 0 0

0 −2123 0

−1 0 −2123

−1 0 0 0 1 0 1 0 1

 =

=

−1 0 0

0 −2123 0 1− 2123 0 −2123

Riferimenti

Documenti correlati

[r]

[r]

[r]

[r]

[r]

Riguardo alla derivabilit` a, osserviamo innanzitutto che la funzione non risulta derivabile in x = 0... Il punto di massimo assoluto di f (x) sar` a allora un estremo

Poich` e inoltre risulta pari, potremo allora limitare lo studio all’intervallo [0, +∞).. Ri- unendo quanto ottenuto possiamo concludere che l’integrale dato converge se e solo se

Alternativamente si possono esibire a mano aperti che separano punti P, Q, si devono considerare: il caso generico con P, Q diversi dai poli, il caso in cui uno sia un polo e l’altro