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Giardini del XVIII secolo nel centro storico di Catania (Sicilia orientale)

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Academic year: 2021

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Quad. Bot. Amb. Appl., 1712 (2006): 141-150.

Giardini del XVIII secolo nel centro storico di Catania (Sicilia orientale)

A. GUGLIELMO 1

, P. PAVONE 1 & C. SALMERI 2

1 Dipartimento di Botanica, Università degli Studi di Catania, Via A. Longo, I 9 -95 I 25 Catania 2Dipartimento di Scienze Botaniche, Università degli Studi di Palermo, via Archirafi, 38 -90 I 23 Palermo

ABSTRACT. - Cardens o.f the /8th centurv in the old town centre o/Catania (E Sicily). -An update survey on the historical gardens of I 81" century checked in the old town centre of Catania is presented, distinguishing thcm according to typology and use. The contemporary presence of fruit trees together with ornamental plants underlines the primary function of the garden itselfas an "useful garden" for the owner. A floristic list and two maps are given.

Key ;vords: Historic gardens, flora, Catania, Sicily.

INTRODUZIONE

Questo studio si inserisce nel quadro di più ampie ricerche avviate da tempo sul verde storico della Sicilia orientale e meridionale (PAVONE & al., I 998; GUGLIELMO

& al., 200 I, 2002) e, in particolare, della città di Catania (PAVONE & al., I 994; PAVONE & SALMERI, I 994;

GUGLIELMO & al., 200 I), dove la presenza di gran parte dei giardini di valore storico ancora esistenti va collegata alla ricostruzione della città successiva alla colata lavica del 1669 e soprattutto al violento terremoto del 1693. Lo schema urbanistico settecentesco, così come voluto dal Duca di Camastra, si mantiene oggi all'interno del centro storico cittadino delineato dal tracciato di parte delle vec- chie mura rimaste integre nonostante il terremoto.

Determinanti nella ricostruzione furono, infatti, la vici- nanza del porto alle mura della città e le connesse attività commerciali che comportarono lo sviluppo della nuova Catania proprio sui resti della città vecchia, all'interno della cinta muraria. La vivace attività di edificazione, durata oltre 70 anni, comportò, purtroppo, la progressiva distruzione di gran parte degli orti e giardini privati e solo alcuni di essi rimasero confinati in spazi perifeòci lungo le mura cittadine. Succe·s·sivamente nel corso dell'Ottocento, in seguito all'espansione della città verso ord, oltre il tracciato delle mura, nuove aree verdi furo- no realizzate a corredo di residenze di campagna dell'ari- stocrazia e della nuova borghesia.

Allo scopo di verificare quanto degli antichi giardini sia ancora oggi presente e di valutarne il patrimonio botanico, è tato avviato il censimento degli orti claustrali e dei giar- dini nobiliari nel centro storico della città, estendendo l'in- dagine anche ad aree private più modeste ma non per que- sto meno significa ti ve dal punto di vista storico-culturale e floristico.

MATERIALI E METODI

Lo studio è stato condotto nel centro storico di Catania, principalmente nella zona un tempo racchiusa dalle mura, ancora oggi individuabile nel tracciato di alcune strade oltre che nei resti di bastioni e porte di accesso alla città, raggrup- pando le aree censite in base all'iniziale destinazione e al tipo d'impianto. Sono stati tralasciati i due giardini pubblici della città, la Villa Pacini e la Villa Bellini, nonché l'Orto Botanico universitario, perché oggetto di precedenti pubblicazioni (GIACOMI I, 1960; PAVONE & GUGLIELMO, 1992, 1995;

PAVONE & SALMERI, I.e.; GUGLIELMO & al., 200 I).

Per l'individuazione delle aree da censire è stata svolta una ricerca approfondita nel territorio cittadino, resa difficol- tosa dalla fitta trama di edifici tra i quali, il più delle volte, i resti degli antichi giardini sono celati. A tale scopo la consul- tazione e il confronto di antiche mappe della città e di recenti foto aeree ne ha reso possibile la corretta localizzazione, oltre all'identificazione dell'originaria destinazione. Per le notizie storiche e architettoniche si è fatto riferimento a BASILE &

MAGNANO DI SAN Lio ( 1996) e ad altre pubblicazioni espres- samente dedicate alla città (DE ROBERTO, I 907; RIOLO, I 987;

BARBERA, I 988; RECUPERO, I 99 I; MOTTA, I 9C]._8).

Lo studio d'élla composizione vegetale di questi giardini, di quanto esisteva in passato e quanto ancora si conserva, ha comportato, per ciascun sito individuato, il censimento della componente floristic~, con particolare attenzione alle presenze più rilevanti e di valqre storico. La determinazione degli esem- plari si è basata su'Oprè e testi specialistici (Mc CURRACH, 1980; GRAF, 198 I; P1G ATTI, 1982; BRICKELL, 1990; FERRAR!

& MEDICI, 1996; HUXLEY & al., 1997). L'elenco floristico è stato redatto indicando oltre al nome scientifico, la relativa famiglia, la forma biologica e l'area di origine di ciascun taxon, nonché la presenza nei diversi siti rilevati. Sono, inol- tre, riportate su mappa le ubicazioni di tutti i giardini censiti.

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CARATTERI FISIOGRAFICI

li centro storico di Catania si estende in un'area di circa 2 kmq, compresa tra il mare e la linea delle antiche mura più o meno corrispondente all'attuale percorso della via Plebiscito. L'altitudine maggiore, circa 50 m s.l.m., è rap- presentata dalla collina di Montevergine, primo insediamen- to della città greca, dove oggi sorge il Monastero dei Benedettini (S. Nicolò l'Arena).

li suolo è in massima parte di natura vulcanica; solo alcune zone sono caratterizzate da affioramenti argillosi antichi o depositi alluvionali (ROMANO & al., 1979).

TI clima è caratterizzato da una temperatura media annua di l8°C e precipitazioni medie annue di 720 mm concentra- te in autunno-inverno, con ampio deficit idrico nei mesi esti- vi (WALTER & LIETH, 1960). Va comunque sottolineato che le condizioni climatiche all'interno dell'area urbanizzata risentono ovviamente dell'impatto antropico (traffico veico- lare, costruzioni, impianti di condizionamento, ecc.) che modifica fortemente i valori di temperatura ed umidità del- l'aria.

RISULTATI

Le indagini effettuate nel! 'area del centro storico di Catania hanno permesso di rilevare diverse tipologie di giar- dini, soprattutto sulla base della loro destinazione. Sono stati pertanto distinti: giardini dei conventi e giardini delle dimore nobiliari e degli edifici civili (Fig. 1 ), nonché giar-

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dini e orti della piccola e media borghesia (Fig. 2). Tutti i siti oggetto di studio per ciascuna tipologia sono elencati in tabella (Tab. l ).

E' importante sottolineare come oggi solo alcuni di essi mantengano la fisionomia di giardino con una componente vegetale discretamente conservata, anche grazie al persiste- re della proprietà privata. Altri, particolarmente rilevanti sotto il profilo storico, si presentano invece profondamente modificati nella flora, seppure ancora leggibili nella loro struttura originaria. Altri ancora, purtroppo, sono definitiva- mente scomparsi o trasformati per altre destinazioni.

Giardini dei conventi

I numerosi conventi costruiti dopo il terremoto nell'area del centro storico sono ancora identificabili nel contesto cit- tadino. Affiancati a chiese monumentali, essi dominano, con le loro dimensioni, molte delle vie più importanti. Buona parte di questi conventi era sicuramente fornita di chiostri interni coltivati a giardino secondo il classico schema dei giardini claustrali, ma solo in pochi è possibile ritrovare oggi segni del passato assetto, soprattutto a causa delle nuove destinazioni d'uso degli edifici, da scuole a caserme o uffici (Tab. 1 A).

li più noto tra i giardini dei conventi è certamente è quel- lo del Monastero benedettino di San Nicolò l'Arena (oggi sede di alcune Facoltà umanistiche dell'Università), artico- lato, su progetto del Yaccarini, in uno schema a quattro chio- stri affiancati alla chiesa, dei quali solo due furono realizza- ti. Adiacente al Monastero era la Flora, un vero e proprio

Fig. I -Mappa del centro storico di Catania (da Ittar 1832 in BARBERA, 1988, ridisegnata) con il tracciato murario e l'ubicazione dei gia- rdini di conventi e dimore. In verde i giardini oggi presenti, in rosso quelli non più esistenti.

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Fig. 2 -Localizzazione dei piccoli giardini e orti nel centro storico di Catania.

Orto botanico dove si formarono illustri studiosi, come Emiliano Guttadauro e il suo allievo Francesco Tornabene, fondatore dell'Orto Botanico universitario (GIACOMINI, I.e.).

Nell'unico chiostro in cui è ancora presente un giardino, in passato noto come Floretla, è ben evidente il tradizionale disegno con quattro aiuole regolari agli angoli ed una cen- trale, dove nell'Ottocento fu edificato un chiosco di stile neogotico (la Ko.ffehaus). La flora oggi si presenta comple- tamente rimaneggiata con l'introduzione di piante prevalen- temente esotiche senza una reale considerazione del conte- sto storico del giardino. Analogamente, il Giardino dei Novizi (Fig. 3), situato al piano superiore del Monastero, è stato sottoposto a restauro con l'inappropriata creazione di un giardino di succulente.

Anche il chiostro del Convento di Santa Caterina al Rosario, oggi sede cieli' Archivio di Stato, è stato oggetto di ripetuti interventi dovuti alla chiusura del portico e alla crea- zione di scale di accesso a seguito dell'abbassamento del piano stradale. Nel chiostro permane il disegno regolare delle aiuole, ma la flora ha subito ripetute modifiche. Analoghe considerazioni possono estendersi ai Conventi di Santa Chiara, della SS. Annunziata, della Purità e della SS. Trinità.

Hanno mantenuto invece l'originaria struttura e flora il giardino del Convento di San Domenico, nella zona di perti- nenza dei monaci, e il giardino privato cieli' Arcivescovado, annesso al Duomo. li primo conserva aiuole rettangolari bor- date in pietra bianca e irrigate dalle tradizionali saie in cotto;

vi sono coltivati agrumi, melograni, cipressi e si conserva una tradizionale bordura di Ruscus. [I secondo, dalla tipica struttura di giardino intramoenia, mantiene in parte la carat-

Fig. 3 - Il giardino dei Novizi nel Monastero benedettino di S.

Nicolò l'Arena: in primo piano albero di Pillosporum tobira.

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teristica composizione di giardino-orto, con prevalenza di alberi da frutto, soprattutto agrumi.

li grande giardino dell'Abbazia di Nuovaluce si presen- ta oggi frammentato tra diversi proprietari privati e comple- tamente racchiuso dalle costruzioni, ma forse proprio per questo motivo, è uno dei pochi a mantenere le sue caratteri- stiche sia nella struttura sia nella composizione floristica; conserva infatti l'antico sistema di irrigazione con gebbia e saie e la contemporanea presenza di antiche piante orna- mentali e di alberi da frutto (Fig. 4).

Giardini delle dimore nobiliari e degli edifici civili Come i giardini claustrali anche quelli delle dimore nobiliari hanno subito nel tempo le conseguenze della pres- sione urbanistica, tanto da essere quasi del tutto scomparsi, ad eccezione dei pochi che, estendendosi sulle mura cittadi- ne, si sono mantenuti come veri e propri giardini pensili. In ogni caso, tuttavia, quelli pervenuti ad oggi (Tab. 18) sono ridotti nelle dimensioni e modificati nella composizione.

L'esempio più evidente è quello del giardino pensile di Palazzo Manganelli, che si estendeva sul bastione di San Michele in una vasta area articolata in giardino e orto, oggi purtroppo limitata al giardino di rappresentanza retrostante il palazzo, ancora di proprietà privata. Citato per la ricchez- za di piante, oggi conserva poche tracce in alcune specie arboree, come i monumentali cipressi che racchiudono il giardino, mentre numerose altre essenze testimoniano i ripe- tuti rimaneggiamenti. La presenza di invasive come l'ailan- to e il precario stato di conservazione dell'impianto eviden- ziano purtroppo il generale stato di abbandono (Fig. 5).

Altri giardini pensili sono visibili a Palazzo Francica Nava, di proprietà privata e a Villa Cerami, oggi sede della facoltà di Giurisprudenza (Fig. 6).

Tra gli edifici civili, ricordiamo quello dell'Ospedale Santa Marta e Villermosa che, in riproduzioni della metà dell'Ottocento, risulta circondato non da un giardino forma- le ma dalla cosiddetta Selva, tipica dei giardini fuori le mura. Oggi tutto è ridotto a due aiuole che affiancano lasca- linata d'accesso, con poche piante difficilmente riconduci- bili alla flora iniziale.

Piccoli orti e giardini

La presenza di giardini e orti annessi ad abitazioni più modeste della piccola e media borghesia era comune nella

Fig. 4 -Particolare del giardino dell'ex Abbazia di Nuovaluce.

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Fig. 6 -Villa Cerami.

Catania del XVIII secolo. Tali aree erano in realtà destinate alla coltivazione, più che di piante ornamentali, di specie orticole la cui presenza, all'interno del giardino, era garanzia di sopravvivenza e ricchezza per il piccolo proprietario, che le destinava al consumo familiare o alla vendita. Questi giar- dini non avevano, quindi, il significato di luoghi di svago o di affermazione di rango sociale e, pertanto, anche la loro sistemazione si presentava senza alcuno schema preciso.

Le piante maggiormente coltivate erano naturalmente alberi da frutto, soprattutto gli agrumi, oltre a nespoli, melo- grani, banani, ecc. Gran parte dei giardini erano irrigati con condotte esterne in cotto, utilizzando le acque raccolte nelle gebbie (cisterne).

Con l'incremento degli abitanti e la conseguente necessità di disporre di nuovi spazi edificabili, si verificò la quasi com- pleta scomparsa dei giardini all'interno del centro storico.

Fig. 5 -Il giardino pensile di Villa Manganelli (particolare).

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E' stata rilevata la presenza di diversi piccoli giardini prevalentemente nella zona Ovest, soprattutto intorno a piazza Federico di Svevia e sulla collina di Montevergine (via A. di Sangiuliano), mentre la parte orientale sembra essere l'area più povera di verde (Tab. IC; Fig. 2).

L'esempio più interessante è stato rappresentato, fino a tempi recentissimi, da un giardino sito in prossimità di piaz- za Sant'Elena e Costantino, probabilmente antecedente al terremoto. Fresco e ombroso, conservava ancora l'antico sistema di irrigazione ed era ricco di tradizionali piante frut- tifere e varie specie ornamentali (Fig. 7). Interventi di ristrutturazione dell'annesso edificio hanno ultimamente interessato il giardino che è stato per buona parte distrutto e pavimentato.

Restano tracce delle antiche coltivazioni in diversi pic- coli giardini come, ad esempio, quelli del Cortile dell'Edera, del Bastione di San Giovanni, di via Leontini.

CONSIDERAZIONI SULLA COMPONE TE VEGETALE

Lo studio effettuato, seppure suscettibile di ulteriori approfondimenti, consente di dare una v:-ilutazione qualitati- va e, in parte, quantitativa sullo stato del verde storico a Catania.

Il patrimonio botanico attuale dei giardini del centro sto- rico, come si evince dall'elenco floristico .(Tab. 2), annove- ra 97 taxa tra specie, sottospecie e varietà, relativamente comuni e diffuse nei giardini siciliani tradizionali, alcune piuttosto frequenti, altre invece riscontrate sporadicamente.

L'analisi dello spettro corologico (Fig. 8) evidenzia come si tratti prevalentemente di specie esotiche mentre la compo- nente autoctona mediterranea rappresenta circa il 21 % della flora. Predominano le piante di origine asiatica (30%), seguite dalle americane (22%). Le famiglie maggiormente presenti sono le Palmae ( 11 taxa), le Rutaceae e le Rosaceae. Per quanto riguarda le forme biologiche (Fig. 9) si rileva la prevalenza delle fanerofite, soprattutto scapose (55%) e cespi tose ( 17%), e delle geofite (8%); tale riscontro dipende dal tipo di rilievo effettuato che ha tralasciato le piante erbacee per la loro casualità, e dal migliore adatta- mento di tali forme alle particolari condizioni climatiche dell'ambiente urbano.

Tra le piante ornamentali coltivate per tradizione nei

30%

Amene a 22%

Fig. 7 -Il piccolo giardino di Piazza S. Elena e Costantino (parti- colare).

giardini siciliani ricordiamo Datura arborea ritrovata in alcuni conventi (S. Caterina al Rosario, Trinità) ma anche in diversi piccoli giardini, Cyperus alternifolius nelle fontane o accanto ai canali di scorrimento dell'acqua (Abbazia di Nuovaluce, San Domenico), Jasminum officinale che spor- ge dai pergolati di tanti cortili interni, Ruscus aculeatus tipi- ca pianta da bordura e, infine, Zantedeschia aethiopica e Monstera deliciosa.

Altre essenze più rare sono state censite in giardini pri- vati, come diversi esemplari di Camellia japonica e Hydrangea macrophylla nel giardino dell'ex Abbazia di Nuovaluce che trovano qui probabilmente condizioni ambientali più umide e ombrose e maggiore attenzione da parte dei proprietari. Tra le specie arboree citiamo un grande esemplare di Magnolia grandiflora a Palazzo Scammacca della Bruca e un imponente Ficus benjamina a Villa Cerami.

La nostra indagine ha anche messo in evidenza la costante presenza in quasi tutti i giardini, a fianco delle spe- cie puramente ornamentali, di diverse piante da frutto, dagli agrumi, a volte anche di antiche cultivar, a nespoli, melo- grani, banani, fichi e olivi, che venivano coltivati per sop- perire alle necessità del proprietario e secondariamente apprezzati perché fornivano fioriture profumate e ombra nelle calde estati siciliane.

Infine, è stata rilevata in tutto il centro storico, la presen-

Fig. 8 -Distribuzione percentuaie della flora censita in rapporto Fig. 9 -Spettro biologico della flora censita.

all'area di origine.

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Tab I -Elenco dci siti rilevati nel centro storico di Catania

DESTINAZIONE ORIGINARIA DESTINAZIONE ATTUALE UBICAZIONE A. GtARDl:"I DEI CO:"\'E:"TI

Abbazia di uovalucc Uffici Abitazioni private Via Teatro Massimo

Badia di Sant ·Agata Uffici I Centro sociale Via Villoria Emanuele

Com•e/lfo della SS. A1111u11::iata Distrcllo militare Pia::::a Carlo Alberto

Convento di San Domenico Convento I Uffici Via Santa Maddalena

Com·e1110 di San Francesco Uffici Guardia di Finanza Pia::::a San Francesco Convento di Santa Caterina al Rosario Archivio di Stato Via Vittorio Emanuele

Co11\'e/1/o di Sa111a Nico/ella Prefettura/ Provincia l'ia E111ea

Duomo e Arcivescovado Chiesa Piazza Duomo -Via Vittorio Emanuele

Monastero della Trinità Scuole 1 'ia I 'i11orio Emanuele

Monastero di San Nicolò l'Arena Università Piazza Dante

Monastero di Santa Chiara Uffici comunali Via Castello Ursino

Reclusorio della Purità Università I Scuole l'ia Plebiscito

B. Dl~IORE :"OHILIAlll ED EDIFICI Cl\'ILI

Com·i110Cutelli Scuola Pia/La Cu1elli

Ospedale San Marco (Pala::::o Tr:::::ano) Varia PiaLLa tcsicoro

Ospedale Santa Marta e Villem1osa Ospedale Uffici Via G. Clementi

Palazzo Asmundo Francica avJ Privato Piazza Asmundo

Pala::::o Biscari Pri\alo Via Musco Biscari

Pala::::o Carcaci Pri\ato Via E1nca

Pala::::o 1-/emande:: Privato Via San Lorenzo

Palazzo Manganelli Privato Piaua Manganelli

Pala::::o Reburdo11e Privato Via Vittorio Emanuele

Palazzo Sangiuliano Università Piazza Università

Palazzo Scammacca della Bruca Privato Via Villorio Emanuele

Villa Cerami ni,·ersità Via Crociferi

C. PICCOLI GIARDl'-1 E OIHI Bastione di San Giovanni Cortile dell'Edera Piazza S. Elena e Costantino Piazza San Francesco

Terme dell'Indirizzo e Piazza Indirizzo Via A. di Sangiuliano

Via Cancello Via Crociferi Via Leontini Via Naumachia Via Puglisi I Via Di Bella Via Recupero

Via Salvatore Di Giacomo Via Sant"Elcna Via Vela Via Zurria Vico Pace

N. B. In corsivo i giardini non più esistenti

146

(7)

Tab. 2 -Elenco dci taxa rilevati

Taxon FantiJ,!lia Forma biol. Arca d'origine I 2 I 3 I 4 I 5 l 6 T 7 l 8 l 9 I IO I 11 I 12 I Presenza

Aila111hus alrissimu (Millcr} S\\ inglc Simaroubaccac P scao Asia

l l l l I I ! 1 1 1

A/01•sia trip/11·1/a (L ·11érit.) Britt. Vcrbcnaccac P cacsp Arccntina. Cile

Araucaria bidwillii I look. A raucariaccac P scap Australia

Araucaria exce/sa R. Br. Araucariaccac P scao Australia. ls. Norfolk

I I I T T T l l

T

Asparaf!US plumo.rns Bak. Liliaccac P lian S Africa I•

Aspidistra elarior BI. Liliaccac G rhiz Cina

Bougainvillea Q/ahra Choisv Nyctaginaccac P lian Brasile l l l l l l l L •

Camellia iaponica L. Thcaccac P scao E Asia

Capparis ovata Cedrus atlantica Cercis si/iquastr11111 Cestrum parqui Chamaerops humilis Chorisia insignis Citr11s a11ra111i11111 Citrus limo11 Citrus medica Citrus retic11/ata Citrus si11e11sis Citr11s Cory/11s avellcuw Crinwn asiaticum Cuvressus semvervirens x paradisi {L.) Burm. L. (L.) Osbcck L. L'(Endl.Kunth. Bianco Macfod. in l·looL. L. Hér. L. L. L. ) CaL. rr. var. 1k. !lauca CapparidaccaCacsaSolanaccac RuRuCu1Jrcssaccac Pinaccac Palmae Bombacaccae Rutaeeac Rutaccac Rutaccac Rutaccac Fagaccac Amarytaccac taccac lpinaccac llidaccac c Pscap/cacso G P scap P scap P seap P scap P scap P scao P scap P scap P scao P scap NP NP NP bulb Rc.r. Mcdii. N Africa E Rcg.S AmeW Re.r. Medit. Perù. Argentina SE Asia Origine Origine SE Asia S Cina Orticola Asia E RcE Europa g. trop. Medi1.. SWAsia rica Mcdit. incerta incerta

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

,

.

Cuoressus macrocaroa Cvcas revoluta Cyc/011ia ob/011Ka Cvperus alter11ifo/i11s Thunb. Mili. L. I lartw. CunrcsCycadaceac Cypcraccac Rosaccac saccac P scao P scap P scaG rhiz p N America Giappone W Madal!ascar Asia

• • • • •

I ,

.

Datura arborea Duranta erecta Eriobotn'a iaoo11ica Erwhea armata E11calvp111s camaldulensis L. S. L. Wats. (Thunb.) Lincllcy Dchnh. Solanaccae Mvrtaccae Vcrbcnaccac Rosaccac Palmae Pscao/caeso P caesp P scap P seao P scap S AmeAmeCina CaAustralliforica trop. rnia rica ia

• • • • • • • • • I

I

Euphorbia mi/ii Desmoul. Euphorbiaccac NP Madagascar

Euphorbia pu/cherrima Willd. Euphorbiaceae NP W Messico

• • • •

E\'011\'lllllS japonicus L. f. Celastraceae P caeso Cina, Gia1mone

Feijoa sellowiana O. Berg. Mvrtaccae Pscap/caesp S America

- -

Ficus beniamina L. Moraccac P seap Asia

• •

Ficus carica L. Moracea e P scap Reg. Mcdii.

• • • •

Ficus elastica Roxb. Moraccac P scap Asia tron.

• •

Ficus microcarpa L. r. Moracea e P scao SE Asia. Australia

• •

Grel'illea robusra A. Cunn. Proteaceac P scap E Australia

T •

I I lihiscus rosa-sinensis federa helix L. L. Araliaccac Malrnccac P cacsp P lian Asia trop. Rcg. Mcdii.

• • • • • • ., ,. .

llowea forsteriana Becc. Palmac P scao Australia (ls. I lowc)

,.

lfrdrangea macropln-/la (Thunb.) Scr. Saxifragaccac P caesp Giappone

Iris f!,ermanica L. lridaccac G rhiz E Reg. Mcdit.

Jacara11da mimosi(olia D. Don Bi.gnoniaccac P scap S America l l l l l T T 1. 1.

.Jusminum mesnii Hancc Olcaccac P lian WCina

• • I •

Jasmi1111m officinale L. Olcaccac P lian SW /\sia • l• I I• I I I I I I l • I •

LaJ!,erstroemia indica L. Lythraccac P scap Asia lrop.

La.f.!,1111aria palersonii G. Don Malvaccac P scap Australia

LWlfllllll ('(111/UJ'(/ L. Vcrbcnaccac P caesp America trop. • I I I I

:;;:: I Lw1m.1· 1111/Jilis L. Lauraccac Pscap/cacsp Reg. Mcdii. • I I I I e I I•

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(8)

:;;: I

Taxon Famiglia Forma biol. Area d"origine I 2 3 .t I 5 I 6 I 7 I I! I 9 I 10 I Il I 12 I l'rt'S('llZll 00 lif!.usrrum /11cid11111 Ait. lilium ca11did11111 li\listona chinensis R. Br. Mer)'ICI denhamii Seem. Morus alba L. Maf!.nolia f!,randiflora Melia a::edarach Mrmsrera delicinsa Liebm. Mo/1/anoa bipinnarifidll C. Koch L. L. L. Oleaccac Liliaceae Palmac MMeliacAraAraccac Compositae Moracea a~noliat.:cac liaccac cae e P caeso G bulb P scao P scap P scap P scap P scaD P scap P lian Cina E Asia E Reg. N Amc·rica N Australia America Messico Cina India. Cina Mcdit. trop

• • • • • • • • • • • • • • • I I • •

I

I

Musa x paradisiaca L. Musaccac G rhiz Rc1!. tronicali

• • •

Nerium oleander L. A pocynaccac Pscap/caesp S Rcg. Mcdit.

• • • l I

Nnli11a recurrara Hemsl. Agavaceae P scap Messico

O/ea eurooaea L. Olcaccac P scap Rcg. Mcdit.

Philade/phus coro11ari11s L. Sax i fragaceac P caesp S Luropa

Phoenix canariensis Chaub. Palma e P scao bolc Canarie

• • • • • •

Phoenix docrylifj!ra L. Palmae P scap N Africa. Arabia

• •

• I I I

Phoe11ix reclinata Jacg. Palmae p SCaD Africa troo.

• •

Pi1111s ha/epensis Miller Pinaccac P scap Rcg. Mcdit.

Pi11us vinea L. Pinaceac P scaD Rcg. Mcdit.

• •

Pi11osporum tobil«1 Platanus Plumbaf!.O caµensis Thunb. Portu/acarill a/i·a Jacq. Pmnus cerasifera Ehrh. subsp. Punica 2ra11at11111 Pyrus co1111111111is L. Rosa ba11ksiae Ait. Rosmarinus of!ìci11a/is x !/\"brida Brot. L. Ait. L. pissardii J.Dostal Portulacaceae Pittosporaccae Platanaceae Plumbaginaceae Rosaccae Punicaceac Rosaceae Rosaccae Labiatae Pscap/cacsp P scaD P scap P scap P scap P lian NP NP NP Cina, Giappone S AJ'rica S Africa Orticola Cina Europa atlantica Rcg. rvtedit.. SW Asia Re~. Reg. Mcdit. Medit.

• • • • • • • • • • • •

I I I

I

I

• I • • • • •

Ruscus acu/eatus L. Liliaccac G rhiz Rcg. l'vlcdit.

• • •

Senecio kaemp(eri DC. Compositae Ch frut Giappone

• •

Senecio vetasilis DC. Comoositac Ch frut Messico

Sophora japonica L. Fabaceac P scap Cina. Giappone

I I I

Srrelit::ia regJnae Banks S:i::agrus romanzoffìanum (Cham.) Glassman Musaccac Palmac P caesp P sc~p S S America Africa

I I I I •

Tecoma srans (l.) Juss. Bi gnon iaccuc

-

r caesl) CS America

Tecomaria cavensis (Thunb.) Spach Bignoniaccac P lian S Africa

Tl1111·a ol'ienta/is L. Cuoressaccae P scao Cina, Giappone

• • •

Tracll\"Clll"fJUS Vihurnwn tinus L. fommei 11. Wencll. CaDri !01 Palmae iaceae P caesD P scap CReg. Medit. ina

• • • •

Vitis .,;,,;(era Willd. Vitaceac P lian Rcg. Mcdit.. W Asia

• I •

Washin~tunia /ilifera H. Wendl. Palmae P scap California

• •

Washillf!.lOnia robusra H. Wendl. Palmae P scap Calilornia

• • •

l I

Wiweria sinensis (Sims.) Swcct Fabaccac P Jian E Asia

Za11tedeschia aethiovica (L.) Sprcng Aracene G rhiz S Africa 44

30 17 IO 20 5 5 7 10 11! I 27 I 22

Legenda

I =Abbazia di Nuovaluce 2 = Duomo e Arcivescovado J =Monastero di S. Nicolò l'Arena 4 =Convento cli S. Caterina al Rosario

5 =Convento di S. Domenico 6 = Monastero di S. Chiara 7 =Ospedale S. Mana e Villcrmosa 8 = PalaZ7o Scammacca della Bruca

9 =Palazzo Manganelli IO= Villa Cerami Il Piccoli giardini

12 =Altri siti (Monastero della Trinità, Convento della SS. Annunziata. Badia di S. Agata, Palazzo Biscari. Palazzo Sangiuliano) N.B. in grassetto le piante da frutto

(9)

za di Ailanthus altissima specie particolarmente invasiva, che tende a espandersi soprattutto nelle aree più trascurate come, ad esempio, nel chiostro della Badia di Sant' Agata.

CONCLUSIONI

Come confermato da numerosi autori (BASILE & MAGNANO DI SAN L10, /.c.; PAVONE & al., 1998; RAIMONDO, 2000;

GUGLIELMO & al., 2002; BARBERA & BUFFA, 2003), la tradizio- ne siciliana, a qualsiasi livello sociale, vede il giardino soprat- tutto come insieme di piante fruttifere alle quali si accompa- gnano secondariamente quelle ornamentali, sia bulbose e rizo- matose (Aspidistra, Ruscus, Zantedeschia, Iris) sia arbustive (Datura, A/oysia, Philadelphus) e arboree, principalmente le palme. li modello "giardino-orto" sembra essere comune a tutti i giardini studiati e la presenza degli agrumi è la caratteristica saliente che li contraddistingue da altre tipologie di impianti.

D'altronde ancora oggi in Sicilia la parola "giardino" assume il significato di agrumeto, di giardino di agrumi.

Purtroppo la continua riduzione degli spazi dedicati ai giardini, la condizione diffusa di un precario stato di con- servazione e manutenzione sia nell'impianto del giardino sia nelle componenti architettoniche, l'assenza di qualsiasi tipo di vincolo specifico sui giardini del centro storico non fanno altro che continuare a impoverire il patrimonio citta- dino. Con grande rammarico assistiamo oggi impotenti ad interventi di restauro di edifici storici, anche ad opera di illustri architetti o colti proprietari, che trascurano comple- tamente il giardino, quando presente.

Questa diffusa carenza della cultura del giardino, inteso come bene da conservare al pari degli altri monumenti cit- tadini, richiede una concreta base di conoscenza scientifica del problema e un'attività di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni locali per avviare una corretta attività di conservazione e gestione di questo particolare aspetto del patrimonio storico-culturale della città.

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RIASSUNTO - G!i autori presentano un censimento dei giardini antichi oggi presenti nel centro storico di Catania, suddividendoli in base alla tipologia in giardini dei conventi, giardini delle dimore nobilia- ri e degli edifici civili, piccoli orti e giardini. Si evi- denzia per tutti il caratteristico abbinamento in col- tivazione di piante ornamentali e fruttifere, a con- ferma della primaria funzione di "utilità" assegnata al giardino. Si fornisce, inoltre, un elenco floristico e le mappe con l'ubicazione dei giardini rilevati.

RINGRAZIAMENTI - Lavoro eseguito con il contributo dell'Università di Catania (Fondi di Ateneo per la Ricerca 2003-2004).

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