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INVESTMENT WEEKLY 26 GENNAIO 2021

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INVESTMENT WEEKLY

26 GENNAIO 2021

MERCATI AZIONARI 2

MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY 6

VARIABILI MACROECONOMICHE 8

SOTTO I RIFLETTORI 10

Fed e BCE attendiste a lungo

(2)

I mercati azionari hanno registrato una nuova settimana positiva, grazie soprattutto ai rialzi degli indici americani, sostenuti dall’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca e dalle speranze di nuovi stimoli fiscali. In Europa al contrario, i listini hanno mostrato performance decisamente peggiori rispetto all’indice globale.

Negli Stati Uniti, l’inizio della stagione delle trimestrali ha dato una spinta al mercato in quanto diverse aziende hanno pubblicato risultati migliori delle attese degli analisti.

Allo stesso tempo, la situazione economica continua ad apparire più positiva rispetto a quanto mostrato in Europa: i PMI manifatturiero e dei servizi hanno messo a segno un aumento inaspettato, passando a 59,1 il primo e a 57,5 il secondo. Segnali positivi sono giunti anche dal mercato immobiliare, con la crescita del 5,8% m/m dei nuovi cantieri residenziali, e dal mercato del lavoro, con 900 mila nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (un valore che, seppure elevato, è stato comunque inferiore alle 910 mila attese).

In Europa, gli indici azionari hanno sottoperformato il listino globale. Le nuove restrizioni per contenere il virus e i ritardi sulla distribuzione di un maggior numero di dosi del vaccino hanno trainato in ribasso gran parte dei listini. Le parole di Christine Lagarde durante la riunione della BCE non sembrano aver rassicurato gli investitori che, al contrario, continuano a monitorare con attenzione i primi segnali di un rallentamento del recupero economico. In particolare, il PMI composito previsionale di gennaio è calato a 47,5 punti dai 49,1 di dicembre, con il settore dei servizi che ha risentito in maniera più significativa delle nuove restrizioni agli spostamenti (il PMI è sceso a 45,0 punti). L’unico listino in positivo è stato il DAX, in rialzo dello 0,6%, grazie soprattutto alla rilevazione migliore delle attese dello ZEW, che a gennaio è aumentato a 61,8 punti.

Le borse asiatiche hanno terminato la settimana in deciso rialzo, nonostante in Cina siano state imposte nuove misure contenitive a causa del lieve aumento dei contagi.

Non ci sono state novità durante le riunioni di BoJ e PBoC che, come da attese, hanno mantenuto ancora un atteggiamento di wait and see prima di decidere se intervenire o meno con nuove misure espansive o, nel caso della Cina, se iniziare a ridurre l’atteggiamento accomodativo dell’attuale politica monetaria.

MERCATI AZIONARI

Indici azionari Div.* Valore 2019 2020 1 anno Ytd Ytd € Ultima sett.

MSCI ACWI USD 667 24,0% 14,3% 15,5% 3,2% 3,7% 1,7%

S&P 500 INDEX USD 3.841 28,9% 16,3% 15,6% 2,3% 2,8% 1,9%

S&P/TSX COMPOSITE CAD 17.846 19,1% 2,2% 1,4% 2,4% 3,2% -0,4%

S&P/ASX 200 INDEX AUD 6.800 18,4% -1,5% -4,7% 3,2% 4,0% 1,3%

NIKKEI 225 JPY 28.631 18,2% 16,0% 19,1% 4,3% 4,8% 0,4%

MSCI EURO EUR 1.215 22,0% -3,9% -3,6% 1,6% 1,6% 0,0%

DAX INDEX EUR 13.874 25,5% 3,5% 2,7% 1,1% 1,1% 0,6%

CAC 40 INDEX EUR 5.560 26,4% -7,1% -7,5% 0,1% 0,1% -0,9%

FTSE MIB INDEX EUR 22.088 28,3% -5,4% -6,8% -0,7% -0,7% -1,3%

IBEX 35 INDEX EUR 8.036 11,8% -15,5% -16,1% -0,5% -0,5% -2,4%

FTSE 100 INDEX GBP 6.695 12,1% -14,3% -11,6% 3,6% 4,3% -0,6%

MSCI EMERGING MARKET USD 1.393 15,4% 15,8% 22,9% 7,9% 8,4% 2,6%

MSCI AC ASIA x JAPAN USD 921 15,4% 22,5% 31,1% 9,3% 9,8% 3,4%

SHANGHAI COMPOSITE CNY 3.607 22,3% 13,9% 17,8% 3,8% 5,1% 1,1%

S&P BSE SENSEX INDEX INR 48.879 14,4% 15,8% 18,9% 2,4% 2,9% -0,3%

MSCI EM LATIN AMERICA USD 2.368 13,7% -16,0% -18,6% -3,4% -3,0% -4,6%

BRAZIL IBOVESPA INDEX BRL 117.381 31,6% 2,9% -0,9% -1,4% -5,9% -2,5%

S&P/BMV IPC MXN 44.684 4,6% 1,2% -2,0% 1,4% 1,7% -2,6%

MSCI BRIC USD 425 19,8% 15,4% 22,5% 8,2% 8,7% 3,4%

MICEX 10 INDEX RUB 5.457 27,6% 0,6% -1,9% 1,5% 1,5% -1,7%

MSCI EM. MK EUROPE USD 311 25,5% -15,9% -17,4% 0,7% 1,2% -3,1%

FTSE/JSE AFRICA TOP 40 ZAR 58.886 8,8% 7,0% 13,7% 8,3% 5,6% 0,8%

* divisa in cui viene calcolato il rendimento dell'indice - Dati aggiornati al 22/01/2021

(3)

L’ultima ottava è stata caratterizzata da una marcata divergenza tra USA ed Europa.

In Europa gli investitori hanno venduto i settori ciclici e più esposti alla riapertura, in virtù delle difficoltà nella conduzione dei piani vaccinali in diversi Paesi e all’andamento dei contagi.

Il settore più colpito rimane Travel&Leisure, che perde il 2,8%, dopo il buon inizio anno. Anche gli energetici ovviamente risentono delle aspettative sulla ripresa della domanda (-1,4%) Le politiche monetarie espansive e l’allungamento dei tempi per una ripresa penalizzano gli operatori finanziari, in particolare banche (-1,5%) e assicurazioni (-2,2%), mentre impattano meno sui servizi finanziari (+0,3%).

Dall’altro lato sorprende il settore auto&parts (+3,9%). Nella settimana di Stellantis, i principali titoli chiudono in territorio molto positivo: Daimler +5,3%, Volkswagen +8%, BMW +4,4%.

L’indice viene sostenuto dalla parte più difensiva. I tecnologici chiudono la settimana a +3,4%: in evidenza ASML Holding a +6,3%. Health Care e Personal&House Goods chiudono in territorio leggermente positivo a +0,8% e +0,6%.

Negli Stati Uniti, invece, il rialzo di mercato è stato trainato dai settori a più alta crescita prospettica. In attesa delle prossime comunicazione trimestrali al mercato di alcuni dei principali player, Info Tech (+4,4%), Communication Services (+6%) e Consumer Discretionary (+3,1%).

Rimangono indietro tutti settori ciclici e i consumi di base. Sugli energetici si sono riscontrate prese di profitto dopo il forte rally di inizio anno, a seguito anche di una frenata del rialzo del prezzo del petrolio a causa della risalita dei contagi in Cina. Anche i finanziari perdono l’1,8% con le prime comunicazioni al mercato che evidenziano uno scenario a macchia di leopardo.

MERCATI AZIONARI - Settori

Indici azionari Div.* Valore 2019 2020 1

anno Ytd Ytd € Ultima sett.

STXE 600 Auto&Parts € Pr EUR 536 15,1% 3,7% 8,7% 1,7% 1,7% 3,9%

STXE 600 Banks € Pr EUR 111 8,2% -24,5% -21,1% 2,2% 2,2% -1,5%

STXE 600 BasicResou € Pr EUR 538 16,7% 8,2% 16,4% 7,8% 7,8% -0,8%

STXE 600 Chemicals € Pr EUR 1.117 28,5% 8,2% 9,9% 0,3% 0,3% -0,5%

STXE 600 Constr&Mtr € Pr EUR 509 37,3% -3,9% -1,5% 3,3% 3,3% -1,3%

STXE 600 FinanServc € Pr EUR 625 39,2% 3,9% 3,0% 3,0% 3,0% 0,3%

STXE 600 Food&Bevrg € Pr EUR 701 26,1% -7,6% -11,8% -2,0% -2,0% -0,4%

STXE 600 HealthCare € Pr EUR 913 28,4% -3,4% -3,3% 3,9% 3,9% 0,8%

STXE 600 InduGd&Ser € Pr EUR 651 32,1% 4,6% 5,9% 3,5% 3,5% 1,3%

STXE 600 Insurance € Pr EUR 279 24,4% -13,5% -14,1% 0,0% 0,0% -2,2%

STXE 600 Media € Pr EUR 289 16,4% -7,6% -6,7% 2,0% 2,0% 0,3%

STXE 600 Oil&Gas € Pr EUR 251 5,8% -25,8% -20,6% 6,1% 6,1% -1,4%

STXE 600 Per&HouGds € Pr EUR 925 26,9% 3,5% -0,6% -0,8% -0,8% 0,6%

STXE 600 RealEstate € Pr EUR 165 22,9% -11,5% -16,2% -3,6% -3,6% -1,2%

STXE 600 Retail € Pr EUR 398 33,6% 9,4% 11,2% 0,5% 0,5% -0,1%

STXE 600 Technology € Pr EUR 642 35,0% 13,9% 14,9% 6,4% 6,4% 3,4%

STXE 600 Telcomm € Pr EUR 211 0,1% -16,1% -15,7% 2,6% 2,6% -0,1%

STXE 600 Trav&Leisr € Pr EUR 225 18,6% -15,5% -14,0% 0,4% 0,4% -2,8%

STXE 600 Utilities € Pr EUR 391 24,6% 7,8% 3,9% 1,8% 1,8% -1,2%

S&P 500 COMM SVC USD 226 30,9% 22,2% 18,3% 1,9% 2,4% 6,0%

S&P 500 CONS DISCRET IDX USD 1.368 26,2% 32,1% 36,4% 5,0% 5,5% 3,1%

S&P 500 CONS STAPLES IDX USD 670 24,0% 7,6% 1,6% -3,8% -3,4% -0,9%

S&P 500 ENERGY INDEX USD 318 7,6% -37,3% -27,2% 11,0% 11,5% -1,6%

S&P 500 FINANCIALS INDEX USD 504 29,2% -4,1% -1,6% 2,8% 3,3% -1,8%

S&P 500 HEALTH CARE IDX USD 1.371 18,7% 11,4% 12,4% 3,5% 4,0% 0,6%

S&P 500 INDUSTRIALS IDX USD 748 26,8% 9,0% 6,9% -0,2% 0,3% -0,4%

S&P 500 INFO TECH INDEX USD 2.339 48,0% 42,2% 36,7% 2,1% 2,6% 4,4%

S&P 500 MATERIALS INDEX USD 468 21,9% 18,1% 23,8% 2,8% 3,3% -1,2%

S&P 500 REAL ESTATE IDX USD 229 24,9% -5,2% -6,9% 0,6% 1,1% 1,4%

S&P 500 UTILITIES INDEX USD 320 22,2% -2,8% -6,8% 0,2% 0,7% -0,2%

* divisa in cui viene calcolato il rendimento dell'indice - Dati aggiornati al 22/01/2021

(4)

MERCATI AZIONARI - Focus Italia

Settimana negativa per molti listini europei. In particolare quello milanese è stato influenzato certamente dall’incertezza politica. Bene il settore consumer mentre pesanti le prese di profitto sul settore energy e negativi anche il bancario e utilities.

Atlantia ha comunicato le linee guide del nuovo Piano Industriale 2020-2024, prevedendo 14.5 miliardi di investimenti e 7 miliardi destinati a manutenzioni entro il 2038 (data di termine della concessione). Il piano punta all’innovazione tecnologica, alla ricerca applicata e ad un nuovo assetto organizzativo, con la nascita di quattro nuove controllate.

I target dichiarati per il periodo comprendono 2.5 miliardi di spese di manutenzione e 6.1 miliardi di investimenti. I numeri sono in linea con quanto atteso, mentre riteniamo che le trattative con CDP possano slittare ulteriormente, perdendo priorità a seguito dei recenti avvenimenti politici.

Autogrill ha annunciato la decisione del CdA di proporre in assemblea (prima chiamata il 25 febbraio) un aumento di capitale fino ad un massimo di 600 milioni di euro. L’operazione (seppur non del tutto inaspettata) sorprende per tempistica e ammontare, disponendo la società di liquidità sufficiente fino all’estate 2022; le incertezze sulla piena ripresa nel 2021 e l’alta diluizione del capitale ci portano a rivedere leggermente al ribasso le nostre stime sul titolo, che potrebbe comunque beneficiare nel medio termine di operazioni di M&A.

Repubblica riporta che il rafforzamento patrimoniale di BMPS potrebbe avvenire in tre fasi: la prima prevedrebbe l’emissione di un bond subordinato (AT1), per poi effettuare un aumento di capitale nelle due successive; il tetto per tale aumento sarebbe fissato a due miliardi, di cui sicuramente uno nella primavera 2021 e fino ad un altro miliardo (sulla base dell’andamento del piano strategico) in inverno. Riteniamo che in un’ottica di M&A il rafforzamento patrimoniale debba essere accompagnato anche da garanzie sugli impieghi in essere, per rendere l’operazione sufficientemente attrattiva.

Il Sole24Ore riporta in un articolo che il governo italiano starebbe valutando l’esercizio del Golden Power, nell’ambito della cessione di IVECO da parte di CNHI al gruppo cinese FAW. IVECO potrebbe infatti rientrare nella lista dei settori strategici secondo il dl 21/2012, e a questo fatto si aggiungerebbe la provenienza extra comunitaria dell’acquirente FAW.

Riteniamo che la cessioni continui a rimanere plausibile e che l’esercizio del Golden Power possa essere un deterrente per mantenere l’occupazione e l’attività in Italia.

Secondo il quotidiano spagnolo El Economista, Enel/Endesa potrebbero essere interessate a Western Power Distribution, società di distribuzione e vendita di elettricità operante in UK avente 8 milioni di clienti; il quotidiano riporta che la società varrebbe 14 miliardi. L’interesse sarebbe supportato dall’assenza di Enel sul mercato UK e dalle recenti operazioni di M&A avvenute in Brasile in ambito di distribuzione e vendita di elettricità.

ATLANTIA

AUTOGRILL

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 25/01/2021.

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 25/01/2021.

(5)

MERCATI AZIONARI - Focus Italia

ERG ha recentemente dato mandato di advisory a Mediobanca e Rothschild per la cessione di un impianto idroelettrico (527 MW) e termoelettrico a gas (480 MW).

Vediamo positivamente le cessioni in quanto permetterebbero alla società di investire maggiormente nel comparto eolico e solare, entrando nella categoria dei player Pure Renewables (che attualmente trattano a multipli più elevati).

Nella giornata di venerdì scorso il tribunale di Roma ha riconosciuto a Mediaset un risarcimento di 22 milioni da parte di DailyMotion (gruppo Vivendi) per l’uso non autorizzato di contenuti video di Mediaset. Il Sole24Ore riporta che Mediaset ha attualmente altre cause in corso con DailyMotion su contestazioni simili, per potenziali risarcimenti fino a 200 milioni. La notizia è positiva per Mediaset, che è riuscita nell’intento di tutelare i propri diritti; ricordiamo però che un eventuale ricorso di DailyMotion potrebbe determinare la sospensione esecutiva del pagamento.

Tinexta ha annunciato l’accordo per l’acquisto del 60% di Queryo, digital agency dal fatturato 2020 di circa 4.8 milioni ed EBITDA di 2.5 milioni. L’accordo vale 8.75 milioni, a cui potrebbero seguire 1.2 milioni in base ai risultati 2021. Secondo quanto riportato dalla stampa, la raccolta per Itaca è stata di 600 ml€ di cui €100mn da Tamburi. Itaca si focalizzerà su investimenti in società con un buon posizionamento industriale ma che versano in difficoltà finanziarie. L’obiettivo è quello di focalizzarsi su settori come manifatturiero tra cui automotive, meccanica, lusso, packaging, agroalimentare. Tra gli investitori alcuni storici partner di TIP ed anche alcuni nuovi investitori. Tra gli investitori vi sarebbero Loro Piana e Luti (Kartell). La raccolta è stata superiore alle attese di circa

€400mn a conferma della capacità di Tamburi di raccogliere risorse grazie al consolidato network di relazioni con alcune tra le principali famiglie imprenditoriali italiane ed al track record formidabile realizzato fin dalla fondazione di TIP.

Stellantis ha annunciato questa mattina di aver convocato per l’8 marzo 2021 l’assemblea straordinaria degli azionisti (EGM) che dovrà approvare la distribuzione delle azioni di Faurecia (~39% del capitale pari a 54.3mn di azioni per un controvalore di €2.37bn) e i proventi relativi alla cessione del 7% del capitale della stessa Faurecia effettuata da PSA lo scorso ottobre e pari €308mn (la cessione era avvenuta con il fine di perdere il controllo di Faurecia prima del closing della fusione). La distribuzione delle azioni Faurecia e dei proventi relativi alla cessione del 7% delle azioni della stessa Faurecia avvenuto in ottobre era una delle operazioni che la società aveva identificato avvenire subito dopo la chiusura della fusione. Per questo motivo, l’operazione è in linea con quanto promesso e vediamo in modo positivo la rapidità di esecuzione su questo fronte.

ERG

TINEXTA

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 25/01/2021.

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 25/01/2021.

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Indici Total Return Div.* Valore 2019 2020 1 anno YTD Ultima sett.

REDDITO FISSO

CASH INDEX** EUR 138 -0,4% -0,5% -0,5% 0,0% 0,0%

GOVERNATIVI ITALIA EUR 732 10,6% 7,9% 6,2% -1,4% -1,0%

GOVERNATIVI GERMANIA EUR 450 3,0% 3,0% 1,9% -0,4% -0,3%

GOVERNATIVI EUROZONA EUR 260 6,8% 5,0% 3,6% -0,8% -0,5%

CORPORATE EURO EUR 244 6,3% 2,7% 2,2% 0,0% -0,1%

HIGH YIELD EURO EUR 208 9,5% 1,7% 1,8% 0,7% 0,3%

GOVERNATIVI USA USD 444 6,9% 8,0% 5,9% -1,0% 0,1%

EMERGENTI HARD CURR. USD 921 14,4% 5,9% 3,4% -1,3% 0,3%

EMERGENTI LOCAL CURR. USD 143 13,5% 4,3% 2,7% -1,2% -0,2%

GOVERNATIVI USA EUR 444 9,1% -0,2% -3,0% -0,6% -0,7%

EMERGENTI HARD CURR. EUR 921 16,7% -2,3% -5,5% -0,8% -0,5%

EMERGENTI LOCAL CURR. EUR 143 15,7% -3,9% -6,2% -0,7% -1,0%

DIVISE

EUR/USD (var. % USD vs EUR) 1,217 2,3% -8,2% -8,9% 0,5% -0,8%

DOLLAR INDEX (USD vs DM) *** 90,24 0,2% -6,7% -7,5% 0,3% -0,6%

USD vs paniere EME 57,27 1,4% 6,0% -5,9% 1,1% 0,3%

COMMODITY

GOLD USD 1.856 18,3% 24,4% 19,0% -2,0% 1,5%

PETROLIO (WTI) USD 52,27 34,5% -20,5% -7,9% 7,9% -0,2%

* divisa in cui viene calcolato il rendimento totale - Dati aggiornati al 22/01/2021

** Dall’11/01/2019 l’indice di riferimento utilizzato è l’EONIA Total Return Index.

*** Dollar Index (57,6% eur - 13,6% jpy - 11,9% gbp - 9,1% cad - 4,2% SEK - 3,6% chf)

MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY

L’andamento dei Titoli di Stato statunitensi durante la settimana è stato ancora altalenante, se da un lato infatti l’atteso piano di timolo fiscale di Biden evidentemente spinge al rialzo i rendimenti, soprattutto con una maggioranza al Congresso, le notizie sul fronte macroeconomico e della diffusone del coronavirus non destano particolare fiducia negli investitori. Basti pensare che la curva dei rendimenti USA chiude la settimana con un flattening dopo molte sedute che hanno evidenziato un irripidimento molto robusto della curva dei rendimenti.

Anche in Europa i Titoli di Stato si sono mossi in modo simile. Al di là della situazione relativa al Covid (ed alle sue varianti) che si diffonde rapidamente in un contesto di vaccini distribuiti con grande lentezza, gli investitori non hanno salutato positivamente il resoconto della presidente della BCE C. Lagarde che fondamentalmente non ha dato cenni di aumento della potenza di fuoco dei programmi di acquisto. Non solo, anche la situazione di stallo nella crisi che il Governo italiano ha sperimentato (risolta solo in parte) ha colpito i BTP che, dopo settimane di rally hanno perso smalto chiudendo la settimana in forte calo, lo spread rispetto al Bund è salito infatti a 125 pinti base.

Sul fronte valutario, interessante il focus ormai dichiarato della BCE sul cambio dell’EUR (prima meno evidente), è chiaro che un euro più debole rispetto al dollaro potrebbe favorire la ripresa dell’inflazione (importante parametro in osservazione da parte della banca centrale), seppur importata. I mercati però non hanno colto il segnale, il cambio EUR/USD ha continuato a rafforzarsi chiudendo a 1,22 rispetto ad inizio settimana (1,21).

La maggior parte delle valute asiatiche non ha registrato movimenti rilevanti durante la settimana, con eccezione dello JPY che ha moderatamente perso terreno rispetto a quanto registrato la scorsa settimana, mentre il renminbi è rimasto pressoché stabile.

Le valutazioni del greggio sono scese (sia WTI che Brent), interrompendo il trend di salita perché la preoccupazione dei nuovi lockdown inevitabilmente ha avuto un effetto sugli operatori che ipotizzano a questo punto un calo della domanda. Potrebbe non essere tuttavia l’inizio di una discesa importante, si stima che comunque il pacchetto fiscale USA dia uno stimolo sufficientemente forte per sostenere i corsi del petrolio, accompagnato anche da una minor offerta da parte dell’Iran.

Il prezzo dell’oro è salito nel corso della settimana (-1,1% a USD 1.828 per oncia) sia grazie al movimento di un USD in generale deprezzamento ma anche per il sentiment risk off in chiusura di settimana.

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MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY

Dati al 22/01/2021 1Yr 2Yr 3Yr 4Yr 5Yr 6Yr 7Yr 8Yr 9Yr 10Yr 15Yr 20Yr 30Yr RATING S&P

EMISSIONI IN EURO

GERMANIA -0,62 -0,71 -0,75 -0,74 -0,72 -0,71 -0,68 -0,63 -0,57 -0,51 -0,34 -0,31 -0,10 AAA

OLANDA -0,64 -0,68 -0,71 -0,70 -0,69 -0,65 -0,61 -0,56 -0,51 -0,44 -0,03 AAA

AUSTRIA -0,56 -0,65 -0,64 -0,64 -0,64 -0,58 -0,57 -0,51 -0,44 -0,36 -0,12 0,03 0,17 AA+

FINLANDIA -0,35 -0,66 -0,68 -0,69 -0,65 -0,62 -0,55 -0,49 -0,42 -0,36 -0,10 0,05 AA+

FRANCIA -0,61 -0,59 -0,65 -0,65 -0,62 -0,55 -0,51 -0,43 -0,35 -0,28 -0,09 0,16 0,44 AA

BELGIO -0,67 -0,67 -0,66 -0,64 -0,59 -0,51 -0,48 -0,40 -0,33 -0,10 0,17 0,41 AA

IRLANDA -0,64 -0,65 -0,62 -0,59 -0,55 -0,49 -0,43 -0,36 -0,20 -0,04 0,03 0,36 AA-

SPAGNA -0,48 -0,49 -0,42 -0,39 -0,32 -0,32 -0,18 -0,12 -0,02 0,12 0,44 0,94 A

PORTOGALLO -0,48 -0,64 -0,58 -0,51 -0,41 -0,33 -0,21 -0,12 -0,05 0,07 0,42 0,44 0,76 BBB

ITALIA -0,36 -0,22 -0,10 0,02 0,17 0,26 0,39 0,51 0,64 0,75 1,11 1,33 1,61 BBB

GRECIA -0,07 -0,06 0,10 0,36 0,70 0,98 1,09 BB-

EMISSIONI IN VALUTA LOCALE

SVIZZERA -0,74 -0,76 -0,71 -0,67 -0,63 -0,58 -0,57 -0,52 -0,48 -0,42 -0,26 -0,20 -0,22 AAA

DANIMARCA -0,57 -0,60 -0,55 -0,50 -0,41 -0,15 0,03 AAA

GIAPPONE -0,35 -0,28 -0,18 -0,08 0,10 0,39 AAA

SVEZIA -0,12 -0,13 -0,12 -0,11 -0,11 -0,10 -0,08 -0,05 -0,01 0,05 0,25 0,45 0,66 A+

GRAN BRETAGNA -0,12 -0,13 -0,09 -0,08 -0,04 0,02 0,10 0,16 0,31 0,53 0,83 0,89 AA

AUSTRALIA 0,06 0,10 0,11 0,27 0,41 0,57 0,75 0,87 1,01 1,13 1,46 1,90 2,15 AAA

NORVEGIA 0,42 0,52 0,64 0,74 0,82 0,91 0,99 1,05 AAA

CANADA 0,13 0,19 0,22 0,32 0,44 0,55 0,85 1,28 1,47 AAA

NUOVA ZELANDA 0,20 0,60 0,78 1,08 1,59 1,90 AA+

CINA 2,32 2,64 2,76 2,91 3,12 3,12 3,21 3,13 3,72 A+

INDIA 4,22 4,50 5,00 5,22 5,47 5,72 5,85 6,06 5,91 6,34 BBB-

BRASILE 4,01 5,27 6,48 6,58 7,97 BB-

RUSSIA 4,29 4,68 5,08 5,71 6,11 6,50 6,84 7,02 7,18 BBB

TURCHIA 14,73 13,80 13,50 13,41 13,29 BB-

EMISSIONI IN USD

STATI UNITI 0,09 0,12 0,19 0,43 0,76 1,09 1,65 1,85 AA+

RUSSIA 1,02 1,08 2,99 BBB

BRASILE 0,90 1,16 1,89 2,29 2,75 3,59 4,87 BB-

TURCHIA 3,27 3,61 4,26 4,44 4,64 5,08 5,18 5,55 5,58 5,77 6,31 6,49 BB-

(8)

GIAPPONE

Attuale Precedente Segnale

21/1

La banca centrale giapponese non ha apportato modifiche all’attuale politica, monetaria come da attese. La BoJ ha altresì sottolineato come il forte sostegno del governo e la campagna vaccinale contro il Covid-19 dovrebbero garantire una ripresa economica migliore di quanto precedentemente atteso, verso ad aprile (inizio del nuovo anno fiscale). Tuttavia, il core CPI nazionale è calato del -1,0% a/a a dicembre, con il Paese che continua quindi a trovarsi in un periodo deflattivo.

-0,10% -0,10%

EUROZONA

21/1

La BCE ha mantenuto come da attese un atteggiamento di wait and see, ribadendo tuttavia di essere pronta a intervenire qualora un repentino peggioramento della situazione economica minasse il raggiungimento di un livello di inflazione di poco inferiore a 2,0%. Allo stesso tempo, Christine Lagarde ha confermato le stime di crescita, rilasciate a dicembre, sul Pil per il 2021 (3,9%) e per il 2022 (2,1%).

-0,50% -0,50%

22/1

Il PMI composito previsionale di gennaio ha registrato una contrazione peggiore delle attese, passando a 47,5 punti dai 49,1 di dicembre. A livello di singole componenti, come da attese, è stato il settore dei servizi a risentire maggiormente delle nuove restrizioni agli spostamenti, con il PMI sceso a 45,0 punti. Per quanto riguarda l'attività manifatturiera, seppure in lieve rallentamento rispetto a dicembre, quest'ultima continua a rimanere in una fase espansiva, con il PMI a 54,7 punti.

47,5 49,1

USA

22/1

Il PMI manifatturiero previsionale di gennaio ha sorpreso in netto miglioramento, salendo a 59,1 punti dai precedenti 57,1, grazie soprattutto alla crescita messa a segno dalle componenti dei nuovi ordini e della produzione. Allo stesso modo, il PMI dei servizi ha registrato un rialzo del tutto inaspettato, viste anche le nuove misure di contenimento del virus, passando a 57,5 punti dai 54,8 di dicembre. A livello complessivo, il PMI composito è salito di 2,7 punti a 58,0.

59,1 57,1

VARIABILI MACROECONOMICHE

EUROZONA: PMI COMPOSITO, MANIFATTURIERO E DEI SERVIZI

USA: PMI COMPOSITO, MANIFATTURIERO E DEI SERVIZI Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 26/01/2021.

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 26/01/2021.

SETTIMANA IN CORSO, DAL 18 AL 22 GENNAIO

PMI composito PMI manifatturiero PMI dei servizi

PMI composito PMI manifatturiero PMI dei servizi

(9)

GERMANIA

Attuale Consensus Precedente

10:00 25/1 Ifo 90,1 91,8 92,2

USA

16:00 26/1 Fiducia consumatori CB 89,0 88,6

20:00 27/1 Riunione Fed 0-0,25% 0-0,25%

14:30 28/1 Pil 4Q – 1a lettura 4,4% t/t 33,4% t/t

EUROZONA 29/1 Approvazione vaccino

VARIABILI MACROECONOMICHE

SETTIMANA IN CORSO, DAL 25 AL 29 GENNAIO

GERMANIA

L’indice Ifo tedesco è leggermente sceso a gennaio, contraendosi a 90,1 punti dai 92,2 precedenti. Sia la sotto-componente delle aspettative che quella della situazione corrente, sono peggiorate nel mese in esame, con la prima in diminuzione di 1,9 punti e la seconda di 2,1 punti.

USALa fiducia dei consumatori calcolata dal Conference Board ha registrato un aumento migliore delle attese a gennaio, passando a 89,3 punti dagli 88,6 del mese precedente. L’inizio della campagna vaccinale e l’insediamento ufficiale di Joe Biden alla Casa Bianca hanno infatti eliminato parte delle incertezze presenti sul mercato negli ultimi mesi.

In scia alle riunioni delle banche centrali della settimana passata, anche la Fed dovrebbe continuare a mantenere un atteggiamento di attesa, senza proporre nuove misure monetarie o modifiche a quelle attuali. Le rilevazioni inaspettatamente positive sia sull’attività manifatturiera che sul settore dei servizi, hanno dato comunque un segnale rassicurante del recupero economico in atto negli USA.

La prima lettura del Pil americano del 4Q è atteso mostrare una crescita del 4,4% t/t, in forte rallentamento dopo il rimbalzo del 33,4% del 3Q. Nonostante la crescita dei consumi non sia attesa registrare tassi simili a quelli del 3Q, il dato dovrebbe mostrare un proseguimento del trend positivo anche nell’ultimo trimestre dell’anno. Tuttavia, nuovi stimoli fiscali e il proseguimento della campagna vaccinale dovrebbero permettere al Pil di tornare a livelli di crescita pre-pandemica entro il 2021.

EUROZONA

Entro il 29 gennaio, l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) è chiamata a decidere se approvare la distribuzione in Europa del vaccino sviluppato dall’Università di Oxford in collaborazione con Astrazeneca. Di recente la società ha fatto comunque sapere che, a causa di problemi con la produzione, i volumi di consegna iniziali saranno inferiori a quanto stimato in precedenza.

89,3

(10)

DISCLAIMER

SOTTO I RIFLETTORI – Fed e Bce attendiste a lungo

Salvo sorprese negative sul fronte dell’emergenza sanitaria, che portino ad un peggio- ramento dello scenario economico, l’orientamento attendista di Fed e BCE potrebbe durare diversi mesi. È quanto emerso dalla riunione della BCE tenutasi lo scorso 21 gennaio e quanto dovrebbe confermare anche la Fed al termine del proprio incontro in calendario il 27 gennaio.

Pur evidenziando rischi al ribasso, la BCE ha confermato la stima per una crescita del Pil del 3,9% nel 2021, nonostante l’impatto negativo delle misure di distanziamento sociale sull’attività economica a fine 2020/inizio 2021.

La banca centrale ha inoltre confermato, nel comunicato rilasciato al termine della riunio- ne, che il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme), il cui ammontare è di EUR 1,85 mila miliardi, potrebbe non essere usato completamente se non necessario.

Il presidente Lagarde ha, infine, evidenziato come l’azione della banca centrale sarà in- centrata sul mantenimento di condizioni finanziarie favorevoli e non sul controllo della curva dei rendimenti.

Quanto emerso dalla riunione ha rafforzato le attese che, salvo un peggioramento del- la pandemia nel breve e di un mancato effetto positivo del programma di vaccinazione nei prossimi mesi, la BCE dovrebbe avere concluso i propri interventi straordinari. Il PEPP dovrebbe proseguire come da programma fino a marzo 2022 e successivamente le misure a sostegno dell’economia dovrebbero essere fatte sotto l’egida dell’APP (Asset Purchase Programme). Interventi sul fronte dei tassi non sono al momento ipotiz- zabili.

Il principale obiettivo della comunicazione della Federal Reserve sarà, invece, evi-tare che si rafforzino le attese da parte degli operatori di una riduzione degli inter-venti a sostegno della crescita, ed in particolare di una diminuzione degli acquisti di titoli di stato e di ABS (tapering). È, quindi, probabile che la Fed non muti in maniera sostanziale il comunicato rispetto a quello della riunione del 16 dicembre, in cui era stata introdotta la forward guidance sul programma di acquisto di asset. L’unico cambiamento potrebbe essere sulla descrizione dello scenario economico, con una sottolineatura sul rallentamento delle spese a fine 2020.

Powell potrebbe sia ribadire la necessità di nuovi stimoli di politica fiscale (Yellen), senza però entrare nel dettaglio, che la Fed sia disposta ad accettare un rialzo dell’inflazione sopra il 2% più a lungo che in passato. Dichiarazioni che dovrebbero smorzare le attese di un tapering prima della fine dell’anno.

INTERVENTI DELLA BCE DIVISI PER PROGRAMMA (EUR MIN)

ANDAMENTO DEGLI ATTIVI DI BILANCIO DI FED E BCE (EUR MIN)

BCE Total Asset Fed Total Asset

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