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IL CARCINOMA DEL COLON-RETTO aspetti epidemiologici, fattori di rischio, profilo clinico e cenni di terapia

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(1)

IL CARCINOMA DEL COLON-RETTO

aspetti epidemiologici, fattori di rischio, profilo clinico e cenni di terapia

Università degli Studi di Perugia – A.A. 2013/2014 Anna Marina Liberati

Lorenzo Falchi Marco Gunnellini Francesca Donatelli

Angelo Genua

(2)

• il carcinoma colo-rettale (CRC) è responsabile del 10-15% di tutti i nuovi casi di neoplasia maligna/anno;

• il CRC rappresenta la 2a causa di morte per neoplasia nell’uomo (dopo il polmone) e la terza nella donna (dopo la mammella ed il polmone);

• l’80% dei casi di cancro del colon è rappresentato da forme SPORADICHE;

• il CR del COLON: non mostra una correlazione con il sesso;

• CR del RETTO: mostra una predilezione per il sesso maschile (M:F = 2:1).

INQUADRAMENTO

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(3)
(4)

• importanti variazioni geografiche di incidenza e mortalità:

– ↑ negli U.S. e nell’Europa;

– ↓ in Asia, nell’Africa equatoriale e nell’America latina;

• raro prima dei 40 anni;

• picco di incidenza intorno agli 80 anni;

• età media alla diagnosi = 60 anni.

INQUADRAMENTO

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(5)

• OS a 5 anni in Europa = 41%;

• OS a 5 anni negli U.S.A. 63% per la popolazione bianca;

53% per la popolazione negra.

incidenza in ↑;

mortalità stazionaria;

↑ OS a 5 anni.

• Negli ultimi anni:

o identificazione precoce;

o ↓ mortalità per l’impiego di terapie > efficaci.

• sopravvivenza nelle ultime due decadi per:

INQUADRAMENTO

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(6)

Fattori di rischio

Dieta Familiarità S. bovis Fumo di sigaretta

(7)

L’importanza dei fattori ambientali è provata dall’osservazione che il rischio di sviluppare un CRC

negli individui che migrano

da una regione a bassa incidenza per questa neoplasia

ad una regione ad alta incidenza,

aumenta fino a raggiungere i livelli

PROPRI DEL LUOGO DI ARRIVO.

FATTORI EZIOLOGICI AMBIENTALI

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(8)

• pH alkalino delle feci;

• effetto protettivo di una dieta ricca in verdure, cereali, frutta: non confermato in tutti gli studi;

• effetto protettivo dell’assunzione di vitamine antiossidanti e dell’acido folico.

• calcio nella dieta (ruolo del calcio nell’inibire la proliferazione dell’epitelio colico);

• dieta ad ↑ contenuto di grassi e proteine (per

l’elevato contenuto di acidi biliari e metaboliti fecali del colesterolo, sebbene la relazione tra l’introito di grassi e la mortalità per CR colorettale non sia

ancora stata ben compresa);

FATTORI EZIOLOGICI AMBIENTALI

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(9)

LA LESIONE PREDISPONENTE PIÙ IMPORTANTE È

RAPPRESENTATA DAL

POLIPO ADENOMATOSO.

Un’importante condizione patologica associata ad

aumentato rischio di sviluppare CRC è rappresentata dalla MALATTIA INFIAMMATORIA CRONICA INTESTINALE.

In particolare, una retto-colite ulcerosa che data da >10aa, insorta in giovane età, con presenza di displasia fin dalla diagnosi è meritevole di attento

follow-up clinico.

È inoltre nota un’associazione tra l’ileite terminale (morbo di Crohn) e CRC.

LESIONI PREDISPONENTI

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(10)

POLIPI DEL COLON

Si definisce POLIPO qualsiasi formazione circoscritta, sessile o peduncolata, adesa alla mucosa intestinale

In rapporto alle caratteristiche morfologiche macroscopiche

SESSILE

:

a larga base di impianto

PEDUNCOLATO

:

dotato di un peduncolo

LESIONI ANATOMICHE PREDISPONENTI

(11)

In rapporto alle caratteristiche

macro- e microscopiche

Adenoma TUBULO-VILLOSO

Caratteristiche intermedie.

20% dei casi

Adenoma TUBULARE

Peduncolato, liscio e lobulato. Diametro massimo fino a 5 cm.

75% dei casi

Adenoma VILLOSO

Sessile, irregolare, soffice, mal definito.

5% dei casi

POLIPI ADENOMATOSI

LESIONI ANATOMICHE PREDISPONENTI

(12)

Adenoma tubulare del colon, polipo peduncolato

Adenoma villoso del colon ESEMPI DI POLIPI

(13)

• la polipectomia riduce la mortalità per cancro colico;

• nel 30% dei soggetti sottoposti a terapia chirurgica per neoplasia del colon o per poliposi si ritrovano adenomi sincroni.

le popolazioni ad elevata incidenza di adenomi

mostrano una parallela elevata incidenza di cancro;

il picco di incidenza dei polipi precede di anni quello dei carcinomi;

• il rischio di CR è strettamente correlato al numero degli adenomi;

EVIDENZE

SEQUENZA ADENOMA-CARCINOMA

(14)

la distribuzione anatomo-topografica degli adenomi è simile a quella dei carcinomi;

EVIDENZE

SEQUENZA ADENOMA-CARCINOMA

(15)

• nell’adenoma sono spesso presenti aree trasformate;

• all’interno del carcinoma sono spesso presenti aree

adenomatose;

EVIDENZE

SEQUENZA ADENOMA-CARCINOMA

(16)

Quali sono gli eventi che favoriscono questa sequenza?...

AD EN OM A

CRC

ADENOMA

CR C

Il CRC deriva quasi sempre da un preesistente adenoma

Solo il 5-10% degli adenomi va incontro a trasformazione maligna

EVIDENZE

SEQUENZA ADENOMA-CARCINOMA

(17)

1. DIAMETRO (< 1cm: 1-2%; > 2cm: 35-65%);

2. ISTOTIPO (tubulari: 5% ; villosi: 40% );

3. MORFOLOGIA (rischio > se polipo sessile);

4. NUMERO;

5. SEDE (rischio > se sede prossimale).

Il rischio di trasformazione maligna degli adenomi è correlato ad alcune loro caratteristiche.

Vs.

Vs.

Vs.

SEQUENZA ADENOMA-CARCINOMA

(18)

Mucosa normale adenoma

Cis

CARCINOMA INVASIVO

≈ 5 ANNI

≈ 3 ANNI

≈ 2 ANNI

Adenoma

Cis

SEQUENZA ADENOMA-CARCINOMA

(19)
(20)

L’unica manifestazione rilevante dal punto di vista clinico è il

SANGUINAMENTO

MA

il reperto di un polipo dovrebbe avvenire nel corso di uno

SCREENING

CLINICA

ADENOMI DEL COLON-RETTO

(21)

Dal punto di vista macroscopico, queste neoplasie possono presentarsi con aspetto:

ISTOPATOLOGIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

• Vegetante

• Ulcerata

• Anulare e stenosante

• Infiltrante

• Colloide

(22)

Più raramente:

ulcerazione PIATTA infiltrante.

Tumori del colon PROSSIMALE: di solito formazioni polipoidi che si estendono lungo la parete.

Più frequentemente:

formazione POLIPOIDE con ulcerazione centrale;

può coinvolgere l’intera circonferenza del lume intestinale.

Neoplasie del colon DISTALE: crescita di tipo circolare (fino alla stenosi ad anello di tovagliolo).

ISTOPATOLOGIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(23)

Dal punto di vista istologico, è possibile individuare

3 tipi :

ISTOPATOLOGIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

ADENOCARCINOMA

• ADENOCARCINOMA MUCINOSO O COLLOIDE

• ADENOCARCINOMA A CELLULE AD ANELLO CON CASTONE

(24)

A B C

A. Adenocarcinoma ben differenziato (10% dei casi)

B. Adenocarcinoma moderatamente differenziato (70% dei casi) C. Adenocarcinoma scarsamente differenziato (20% dei casi).

GRADI DI DIFFERENZAZIONE DEL CARCINOMA DEL COLON

(25)

• Keratina 20 ++++; keratina 7 ----;

• CEA ++++ (pattern diffuso);

• TAG72 (Tumor-Associated Glycoprotein72) ++++ (utilizzando il MoAb B72.3);

• espressione della E-caderina;

• mutazione di p53 con overespressione di una proteina anormale;

• overespressione di c-myc;

• mutazioni di ras (minoranza di casi).

PROFILO IMMUNOISTOCHIMICO E MOLECOLARE

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(26)

Classificazione istologica dei tumori colorettali maligni

Istologia Frequenza (%)

Adenocarcinomi 98

Tumori neuroendocrini

(Carcinoidi) <2

Linfomi 0,2

Tumori stromali gastrointestinali (GIST) 0,1

(27)

I sintomi iniziali sono vaghi, saltuari e, pertanto, spesso TRASCURATI

1. SANGUINAMENTO: esami specifici vengono effettuati

solo quando è accertata la presenza di malattia o per screening.

Nelle localizzazioni di DX:

• > frequente sanguinamento occulto perché a stillicidio;

• presentazione con anemia con astenia e calo ponderale.

Nelle localizzazioni di SX:

• > frequente una entero/rettorragia;

• il sangue è frammisto/segue le feci.

CLINICA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(28)

2. ALTERAZIONI DELL’ALVO: alternanza stipsi-diarrea.

Patogenesi:

a) ostacolo FISICO al passaggio delle feci;

b) ostacolo FUNZIONALE, in quanto l’infiltrazione neoplastica determina un sovvertimento della struttura muscolare

intestinale.

L’alterazione dell’alvo è in senso:

• prevalentemente STITICO nelle localizzazioni di sinistra;

• prevalentemente DIARROICO nelle localizzazioni di destra.

RARO: feci nastriformi (CR del retto); feci ovine…

CLINICA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(29)

4. TENESMO RETTALE (CR del retto)

conseguente ad infiltrazione dei plessi nervosi a livello pelvico.

3. DOLORE (riferito alla malattia di per sé, non alle complicanze):

• sintomo TARDIVO;

• localizzato in corrispondenza del sito epicritico;

• di tipo continuo, gravativo.

CLINICA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(30)

PROPAGAZIONE PER CONTINUITÀ

:

Attraverso la parete intestinale. In questo senso si può parlare di forme: vegetanti, infiltranti, escavanti,

stenosanti.

PROPAGAZIONE PER CONTIGUITÀ

:

Invasione degli organi viciniori con possibile

formazione di FISTOLE (tenue, stomaco, vescica, vagina, prostata, vescichette).

STORIA NATURALE

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(31)

DIFFUSIONE PER VIA LINFATICA:

(Linfonodi epicolici → paracolici

→ intermedi → principali) STORIA NATURALE

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(32)

DIFFUSIONE PER VIA LINFATICA:

A livello del retto esistono tre vie di deflusso linfatico:

1. SUPERIORE: (a. emorroidaria

superiore) retto sup. e parte dell’inf.;

2. MEDIA: (a. emorroidaria media) retto inf. e parte del c. anale;

3. INFERIORE: (a. emorroidaria inferiore) canale ed orifizio anale.

STORIA NATURALE

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(33)

DISSEMINAZIONE PER VIA EMATICA:

tale diffusione avviene quasi

esclusivamente per via PORTALE, in quanto il sangue refluo dal grosso intestino viene drenato nelle vene mesenteriche. Fanno eccezione rari casi in cui le cellule metastatiche

disseminano attraverso le

anastomosi esistenti tra il sistema portale e quello cavale (es. metastasi vertebrali).

STORIA NATURALE

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(34)

Stadio A:

non oltrepassa la sottomucosa

Stadio B1:

non oltrepassa la muscolare propria

Stadio B2:

oltrepassa la muscolare propria

Stadio C1:

non oltrepassa la muscolare propria;

metastasi linfonodali

Stadio C2:

oltrepassa la muscolare propria;

metastasi linfonodali

Stadio D:

metastasi a distanza

STADIAZIONE: DUKES MODIFICATA (ASTLER-COLLER)

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(35)

STADIAZIONE: CLASSIFICAZIONE TNM

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(36)

STADIAZIONE: CLASSIFICAZIONE TNM

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(37)

• Il sistema TNM pone l’accento sul grado di penetrazione della parete intestinale e sul coinvolgimento linfonodale, in particolare sul

numero di linfonodi coinvolti (N0, N1, N2…);

dal punto di vista prognostico, il cTNM è meno rilevante del pTNM.

Tuttavia, ad oggi, la presenza di micrometastasi (i.e. ≤0.2 mm), pur potendo essere segnalata,

indica sempre uno stadio “N 0”.

STADIAZIONE: CLASSIFICAZIONE TNM

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(38)

RICERCA DEL SANGUE OCCULTO NELLE FECI

:

più utile nell’orientare l’iter diagnostico;

falso negativo se:

1. lesione non sanguinante al momento dell’esame;

2. dieta povera di scorie o ricca di vitamina C;

3. errori tecnici.

DIAGNOSI

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(39)

ESPLORAZIONE RETTALE E RETTO-SIGMOIDOSCOPIA

(esplorazione dei primi 25-30 cm del tratto G.E.):

60-70% dei cs di CRC diagnosticabile/sospettabile sulla base di questi esami.

+

DIAGNOSI

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(40)

COLONSCOPIA:

• è oggi l’indagine di scelta e viene eseguita prima dell’esame radiologico;

• fornisce informazioni morfo-volumetriche sulla neoplasia, nonché sullo stato della mucosa (presenza di seconda neoplasia occulta – 5% - o di altri polipi – 20-40%).

CLISMA:

• fornisce informazioni sulle dimensioni e sulla sede;

•Complementare alla colonscopia nei casi di stenosi che impedisce il passaggio dello strumento;

• consente di valutare le condizioni a monte della lesione (altre lesioni?), specie nei casi di stenosi anulare serrata.

DIAGNOSI

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(41)

La molecola viene increta nel circolo portale e

successivamente estratta a livello epatico (effetto di primo passaggio).

Il CEA (Antigene Carcino-Embrionario) è prodotto dal tumore, ma il 90% dei CRC primari è CEA-negativo.

Il CEA riflette la natura sistemica della malattia, ma:

NON PUÒ ESSERE UTILIZZATO COME TEST DI SCREENING.

RUOLO DEL CEA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(42)

Vi è indicazione ad effettuare la determinazione del CEA preoperatorio dato il suo ruolo prognostico e il

suo possibile utilizzo nel follow-up.

E’ diffusamente impiegato anche il Ca 19.9 il cui uso non è tuttavia sostenuto da uguali

evidenze.

(43)

Cause di elevati livelli del CEA

• Fumatori (19%);

• polmonite;

• epatite;

• gastroenterite severa.

(< 10 µg/mL)

(< 20 µg/mL)

N.B. il CEA è elevato nel 3% della popolazione generale.

Questo ↑ è stabile nel tempo

Livelli normali < 5 µg/mL RUOLO DEL CEA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(44)

↑ preoperatorio dell’antigene:

prognosi peggiore

(sensibilità: 43-89%; specificità: 70-90%).

Correlazione QUANTITATIVA dei livelli di CEA

con lo stadio di Dukes.

Valore

prognostico

RUOLO DEL CEA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(45)

↑ persistente/ ↑ dalla normalità (preesistente o riguadagnata)

un mese dopo l’intervento → malattia metastatica ± occulta.

Monitoraggio ogni 3-6 mesi dopo l’intervento

Monitoraggio ogni 2-3 mesi in corso di CT:

↑ in due occasioni consecutive → progressione di malattia.

Valore diagnostico

RUOLO DEL CEA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(46)

IL CEA E

IL CEA E UN INDICATORE UN INDICATORE PROGNOSTICO

PROGNOSTICO - - DIAGNOSTICO DIAGNOSTICO DELLA

DELLA PRESENZA PRESENZA E DELLO E DELLO STATO STATO DI DI MALATTIA SISTEMICA

MALATTIA SISTEMICA

RUOLO DEL CEA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(47)

Il CA19-9 è un antigene glicoproteico*.

L’epitopo riconosciuto dagli anticorpi anti CA19-9 è la forma sialilata dell’antigene Lewis - a (sialil Lea) del

sistema gruppo ematico di Lewis

RUOLO DEL Ca19.9

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(48)

L’espressione dell’antigene sialil

Lea dipende, quindi, dal fenotipo Lewis I soggetti Lewis negativi non possiedono

geneticamente l’enzima Lewis

fucosiltransferasi e non sono quindi in grado di sintetizzare ed esprimere il CA19-9.

Questo rende conto dei risultati falsamente negativi riscontrabili nei soggetti Lewis

negativi.

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

RUOLO DEL Ca19.9

(49)

Il CA19-9, sintetizzato dalle cellule duttali pancreatiche e biliari e dagli epiteli gastrico, colico, endometriale e

salivare, è normalmente presente nel sangue in quantità minime. In corso di patologia neoplastica, le

alterazioni di alcuni processi che regolano la produzione ed il passaggio in circolo delle mucine determinano un aumento dei suoi livelli sierici: diventa

così marcatore di presenza e gravità del tumore.

L’epitopo sialil Lea funge da ligando per le selectine E e P presenti sulle cellule endoteliali.

Questo è uno dei meccanismi alla base del processo di extravasazione delle cellule neoplastiche e della

successiva disseminazione metastatica.

RUOLO DEL Ca19.9

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(50)

Il suo utilizzo non viene raccomandato per Il suo utilizzo non viene raccomandato per lo screening, ma solo per la diagnosi e per lo screening, ma solo per la diagnosi e per

il follow il follow- -up up post post - - chirurgico, inteso a chirurgico, inteso a valutare la ricorrenza di malattia e la valutare la ricorrenza di malattia e la

risposta alla terapia risposta alla terapia

RUOLO DEL Ca19.9

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(51)

ULTRASUONI: studio del fegato; guida per biopsia

transcutanea. Possibile anche in modalità intraoperatoria.

TC: di scelta preoperatoriamente per lo studio dei linfonodi, di metastasi epatiche + studio angioTC (in un unico tempo).

Studio di eventuali disseminazioni peritoneali (< sensibilità vs. laparoscopia).

RMN: =/> sensibilità vs. TC nello studio del fegato, ma è un esame meno “maneggevole”.

FDG-PET: consente lo studio di PICCOLE masse metastatiche, in particolare extraepatiche (> vs. TC). I vantaggi morfologici della TC e funzionali della PET sono riuniti nella TAC-PET.

DIAGNOSI DI STADIO

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(52)

Immagine TC

Immagine ECO

METASTASI EPATICHE DA CRC

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(53)

TC

Immagine IOUS

RM

METASTASI EPATICHE DA CRC

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(54)

Immagine PET

Immagine TC

METASTASI TORACICHE DA CRC

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(55)

• APPENDICITE: il 25% dei casi di CRC giunge al tavolo operatorio con una diagnosi di appendicite acuta.

D.D. importante tra una neoplasia a localizzazione cecale ed il cosiddetto “piastrone appendicolare”.

• TBC INTESTINALE: tipico interessamento segmentario del tubo G.E.

con contemporaneo coinvolgimento dell’ileo.

• CORPI ESTRANEI: fito- e tricobezoar.

• DIVERTICOLOSI: di solito localizzata al ceco ed al sigma.

• IBD (RCU e CD): per il tipo di dolore e la presenza di sangue e muco nelle feci. Quadro radiologico di solito dirimente.

• EMORROIDI: il reperto di proctorragia (feci formate, “verniciate” di sangue) deve far pensare alla presenza di emorroidi,

MA non deve far escludere, ANZI deve far sospettare, la

compresenza di neoplasia, di cui esse possono essere “sentinella”.

• ENDOMETRIOSI

DIAGNOSI DIFFERENZIALE

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(56)

OCCLUSIONE INTESTINALE ACUTA:

primaria o secondaria ad intussuscezione;

frequente nelle localizzazioni di sinistra e nella valvola ileo-cecale;

il paziente si presenta con nausea e vomito, distensione addominale ed alvo chiuso a feci e gas.

PERFORAZIONE:

può essere causata dalla propagazione per continuità o dalla distensione

QUADRO CLINICO DELL’ADDOME ACUTO.

EMORRAGIA ACUTA:

(anemia acuta, collasso cardio-circolatorio…)

DA INVASIONE LOCALE:

uremia (pelvi), addome acuto (peritonite neoplastica), ascessi, fistole...

N.B. le complicanze da CRC sono sempre eventi TARDIVI, espressione di malattia in stadio avanzato.

COMPLICANZE

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(57)

80% sporadico

20% familiare o legato a sindromi genetiche o FAP (mutazione del gene APC)

o HNPCC (mutazione di geni mismatch repair MSH2, MSH6, MLH1)

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(58)

Tre pathways di trasformazione

1.Instabilità dei microsatelliti (MIN) 15% casi sporadici

95% S. di Lynch (HNPCC)

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(59)

2.Instabilità cromosomica (CIN) 80% casi sporadici

pure anomalie cromosomiche (delezioni,inserzioni,attivazione protoncogeni,inattivazione oncosoppressori,etc..)

APC TP53 KRAS BRAF PTEN SRC TGF-ß SMAD 2-4

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(60)

3. Metilazione aberrante del DNA

(Ipermetilazione anomala delle sequenze nucleotidiche dei promotori, CIMP)

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(61)

MODIFICAZIONI CON VALORE PREDITTIVO e/o PROGNOSTICO

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

resistenza ad Ab monoclonali anti-EGFR

(cetuximab, panitumumab) Mutazioni

KRAS

studi in corso per la resistenza ad Ab anti-EGFR

Mutazioni BRAF

e PTEN

(62)

La chirurgia rappresenta l’UNICO trattamento che offre possibilità di guarigione;

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

Circa l’80% dei pazienti con cancro del colon si presenta alla diagnosi con malattia operabile radicalmente. Il 35%

di questi sviluppa una ripresa di malattia che nella maggioranza dei casi (80%) si verifica entro i primi 2 o 3 anni dall’intervento chirurgico e, solitamente, entro i primi

5 anni.

Le recidive locali sono rare nel cancro del colon. Le sedi più frequenti di ripresa di malattia sono fegato, linfonodi

addominali, peritoneo e polmone.

CONSIDERAZIONI GENERALI

(63)

La radicalità chirurgica esige

l’l’ASPORTAZIONE AMPIA DEL SEGMENTO E ASPORTAZIONE AMPIA DEL SEGMENTO E DELLE RISPETTIVE AREE DI DRENAGGIO DELLE RISPETTIVE AREE DI DRENAGGIO

LINFATICO.

LINFATICO.

TERAPIA LOCO-REGIONALE

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(64)

STADIO II: trattamento in presenza di fattori prognostici sfavorevoli Occlusione

Perforazione

Infiltrazione per contiguità (pT4b) Grading G3

Inadeguato numero di linfonodi (<12) Invasione vascolare-linfatica-perineurale CEA elevato preoperatorio (incerto)

La presenza di instabilità dei microsatelliti (MSI+) individua pazienti a migliore prognosi che possono quindi non effettuare la terapia

STADIO I: nessuna terapia

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE

CARCINOMA DEL COLON

(65)

STADIO III: sempre CHT adiuvante (da iniziare 6-8 sett. dopo l’intervento chirurgico)

OXALIPLATINO+5-FU e/o CAPECITABINA FARMACI BIOLOGICI

bevacizumab cetuximab

Non evidenza di vantaggi

dall’associazione PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE

CARCINOMA DEL COLON

Riduzione del rischio relativo di morte del 33%, con un beneficio assoluto in sopravvivenza del 10-15%.

(66)

CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE

CARCINOMA DEL RETTO (extraperitoneale)

STADIO I: Nessuna terapia

STADIO II-III: RT + 5-FU + ACIDO FOLINICO e/o CAPECITABINA Alto rischio Oxaliplatino

Schema a «sandwich»: CT per due mesi seguita da CT+RT seguita da CT per 2 mesi

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(67)

LOCALMENTE AVANZATI (T3-T4) o N+: RT preoperatoria

RT con frazionamento tradizionale + CT concomitante (5- FU+ac.folinico):

- recidive pelviche

- interventi chirurgici con conservazione dello sfintere

RT ipofrazionata «short course» (casi selezionati) - recidive locali

CHEMIOTERAPIA NEOADIUVANTE

CARCINOMA DEL RETTO (extraperitoneale)

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(68)

CARCINOMA DEL RETTO (extraperitoneale)

Cr del retto localmente avanzato deve comprendere CHT per la durata complessiva di 6 mesi (2 mesi pre- e 4 mesi postoperatori)

Nei candidati ad intervento demolitivo (resezione addomino-perineale) valutare trattamento preoperatorio conservazione dello sfintere

La scelta della terapia post-operatoria deve essere oggetto di valutazione multidisciplinare (imaging iniziale, risposta patologica)

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(69)

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

1. Terapia medica

2. Terapia chirurgica

3. Terapie locoregionali

MALATTIA AVANZATA

PRINCIPI DI TERAPIA

(70)

Il farmaco cardine della CT del CRC è il 5-FLUOROURACILE (FU),

utilizzato con diverse modalità e all’interno di vari schemi terapeutici.

1. Terapia medica

Efficace nel prolungare la sopravvivenza di pazienti con tumore avanzato o metastatico

CARCINOMA DEL COLON-RETTO MALATTIA AVANZATA

PRINCIPI DI TERAPIA

(71)

I farmaci che hanno dimostrato utilità nel

trattamento della malattia avanzata sono, oltre alle fluoropirimidine (sia orali che endovenose),

l’irinotecan, l’oxaliplatino, gli anticorpi monoclonali anti-EGFR e anti-VEGF.

1. Terapia medica

CARCINOMA DEL COLON-RETTO MALATTIA AVANZATA

PRINCIPI DI TERAPIA

(72)

CETUXIMAB (ERBITUX®): Ab monoclonale vs. EGFR

(overespressione del gene ErbB1 nel 25-77% dei casi di CRC, associata a prognosi peggiore).

TARGETED THERAPY

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

1. Terapia medica

BEVACIZUMAB (AVASTIN®): Ab monoclonale vs. VEGF (strategia anti-angiogenetica).

MALATTIA AVANZATA

(73)

TARGETED THERAPY

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

MALATTIA AVANZATA

(74)

INTENTO PALLIATIVO (resezione del primitivo, stomia decompressiva, stent endoscopico)

INTENTO CURATIVO, nei casi in cui una recidiva locale non sia associata a segni di disseminazione sistemica.

2. Terapia chirurgica

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

MALATTIA AVANZATA

(75)

Ablazione termica e radioembolizzazione arteriosa epatica (SIRT).

Chemioterapia locoregionale.

HIPEC

Radioterapia (es. metastasi ossee)

3. Terapie locoregionali

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

MALATTIA AVANZATA

(76)

PRINCIPI DI TERAPIA

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(77)

RACCOMANDATO NEI SOGGETTI A RISCHIO

Indagini di 1° livello:

Ricerca del sangue occulto nelle feci con test Hemoccult ® 1volta/anno.

N.B.: specificità del test = 40%

Persistente negatività Positività

1 colonscopia/ 3-5 anni Indagini di 2° livello:

fibrosigmoidoscopia

Positività

Indagini di 3° livello:

Clisma a DC e/o pancolonscopia

Negatività

Le indagini di 3° livello vengono eseguite, se la fibrosigmoidoscopia è positiva,

per la ricerca di eventuali lesioni a monte. Se la fibrosigmoidoscopia è negativa, queste indagini sono volte alla ricerca di una lesione che possa spiegare il sanguinamento. In questo senso, la

loro negatività autorizza l’esecuzione di un esame EGDS. Se anche questo risulta negativo, il test Hemoccult viene ritenuto falsamente positivo e verrà ripetuto l’anno successivo.

SCREENING E DIAGNOSI PRECOCE

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

(78)

CHI SONO I CHI SONO I

SOGGETTI A RISCHIO SOGGETTI A RISCHIO ? ?

(79)

I soggetti con un parente di primo grado affetto da cancro colorettale hanno un’incidenza della malattia che è 2-4 volte superiore a quella della popolazione generale.

Una anamnesi familiare positiva per cancro colorettale aumenta il rischio globale e

l’incidenza della neoplasia.

Inoltre, il rischio relativo per questo gruppo di individui è pari a 1.72 se un solo parente di primo grado è malato, 2.75 se ≥2 parenti sono affetti da cancro colorettale.

ASPETTI GENETICI

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

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SINTESI

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

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