TRASPORTO PERSONE
Documento di analisi mestieri:
TAXI ‐ NCC Auto ‐ NCC Bus
Premessa
Nessuno sarebbe stato in grado di immaginare il contesto straordinario e drammatico in cui ci ritroviamo a vivere a causa dell’epidemia di Covid-19, contesto che vede l’intero pianeta accomunato dalla lotta ad un virus con il quale dovremo imparare a convivere oggi e nel prossimo futuro.
Si tratta di una situazione di emergenza inaspettata ed imprevedibile che ha visto fin da subito il settore del trasporto persone subire le conseguenze più dannose della pandemia.
Il fermo immediato e repentino sulla filiera del turismo, assieme ai provvedimenti circa il contenimento nell’ambito del settore scolastico, con la sospensione dei viaggi di istruzione ancor prima della complessiva sospensione delle attività in aula, hanno preannunciato per l’intero settore della mobilità un periodo di forte contrazione della domanda, a tutt’oggi confermata dal sostanziale blocco del 90% delle attività.
Sin dal primo momento il comparto poteva considerarsi come uno dei settori più colpiti. A tal proposito, il susseguirsi di provvedimenti assunti dal Governo da cui è scaturito il blocco di molte attività sta determinando un quadro più generale che vede coinvolto il 70% delle attività produttive, commerciali e di servizi. Da qui il tentativo dell’esecutivo, nei provvedimenti più recenti, di intervenire “orizzontalmente” attraverso l’adozione di accorgimenti prefissati.
Se all’inizio, in uno dei primissimi decreti, vi erano al contempo misure specifiche per le allora cd. “zone rosse” e misure di sostegno per le attività “turistico-ricettive”, già con il Decreto Cura Italia a tali attività se ne sono aggiunte molte altre, incluso l’intero comparto del trasporto persone (Taxi, Ncc Auto e Bus). La tendenza è stata dunque quella di adottare misure che intervenissero su un gamma di settori sempre più ampia.
Di particolare rilievo all’interno del Cura Italia, sia nella fase di prima emanazione che nella successiva fase di conversione, si richiamano i seguenti interventi sui quali è opportuno approfondirne i contenuti.
Contestualmente alle problematiche legate al Covid-19 e al conseguente quadro straordinario, giova ricordare l’intervento della Corte costituzionale nella sentenza n° 56, nella quale si è pronunciata su alcuni aspetti legati al tentativo di riforma della legge quadro n° 21 del 1992 attraverso la legge 12 del 2019. Si tratta di un intervento che ha senz’altro conferito maggiore flessibilità agli operatori del Noleggio con Conducente, i cui effetti dovranno in ogni caso essere affrontati e contestualizzati nell’attuale situazione di mercato venutasi a determinare come conseguenza della pandemia.
Ancorché ad oggi i dati concernenti l’evolversi della curva dei contagi non diano particolari rassicurazioni nel breve periodo, a livello governativo è già iniziata la discussione su una
Come noto, il comparto del trasporto persone non si annovera tra le attività soggette a chiusure o restrizioni “da decreto”, risultando ad oggi tra quelle ritenute “essenziali” e dunque nelle condizioni di poter continuare ad offrire i propri servizi. Di conseguenza, a verificarsi a livello di mercato non è dunque un blocco dell’offerta, bensì un tracollo vertiginoso di tutta quella domanda di mobilità a cui le nostre imprese erano solite dare risposta e che veniva alimentata dei ritmi e dal contesto sociale, scolastico ed economico a cui eravamo abituati fino a pochi mesi fa. Una domanda in parte fortemente legata alla filiera del turismo ma anche a tutto ciò che ruotava intorno allo scolastico, al ricreativo oltre che, segmenti altrettanto fondamentali al business, al congressuale, al fieristico.
Ritenere i servizi di trasporto persone “essenziali” dovrebbe presupporre un maggiore sostegno che oltre alla necessaria iniezione di liquidità nel medio periodo guardi anche a maggiori misure di sostegno diretto con un abbattimento strutturale dei costi aziendali.
E sarà con questa situazione di eccesso di offerta rispetto alla domanda che con molta probabilità ci ritroveremo a fare i conti nel breve e medio periodo; non sarà impresa facile ritornare in tempi brevi ad un contesto pre-Covid.
Inoltre, bisogna tenere a mente che, nonostante la graduale ripresa delle attività lavorative, molti dei comportamenti individuali continueranno in futuro ad essere condizionati dalle misure di prevenzione di contenimento del contagio, ragion per cui la mobilità collettiva dopo una significativa contrazione dovrà fornire una risposta di sistema inedita innalzando la quantità e qualità delle corse e dei servizi per garantire sicurezza e prestazioni alla mobilità della comunità insediata, pur in presenza di una modificazione dei “modi del lavoro” in alcuni settori.
Si aggiunga che molte delle attività nel breve-medio periodo continueranno ad essere effettuate da remoto con gli strumenti che in questi giorni abbiamo utilizzato per mantenere il contatto e le relazioni. A titolo esemplificativo e non esaustivo, molte delle attività del mercato
“congressuale” si stanno già organizzando in modalità webinar.
Fase 2: mettere in sicurezza gli operatori e i passeggeri nell’esecuzione dei servizi
Se ancora non sappiamo con certezza quando e in che modo riprenderanno le attività di trasporto, un aspetto primario sul quale è necessario prestare la massima attenzione è quello riguardante la sicurezza degli operatori e dei soggetti trasportati nell’esecuzione dei servizi.
Sebbene il rigoroso rispetto dei protocolli sanitari non sarà condizione sufficiente a garantire una vigorosa ripresa delle attività di trasporto, è altrettanto vero che le imprese dovranno garantire standard elevati di sicurezza per la salute degli operatori e dei soggetti trasportati, minimizzando i rischi di contagio.
Per questa ragione è importante rimarcare la necessità di attenersi a protocolli chiari, la cui emanazione sia solo ed esclusivamente a livello Nazionale onde evitare confusione e disorientamento nei confronti delle imprese e dei soggetti trasportati.
Allo stesso modo, piuttosto che assistere all’emanazione di ordinanze in ciascuna Regione o addirittura all’adozione di ordinanze Comunali, è auspicabile l’avvio una fase di concertazione e vero coordinamento, con tutti i livelli per addivenire ad un unico protocollo a cui imprese, lavoratori e utenti dovranno attenersi.
Siamo convinti che lo scrupoloso e attento rispetto delle procedure da parte dell’impresa come best practice faciliterà a superare il freno “psicologico” da parte anche degli utenti nell’utilizzare servizi di trasporto. Nonostante ciò, non sarà facile superare il timore di contrarre il contagio e in particolar modo il principio del cd. “distanziamento sociale” continuerà ad influenzare i comportamenti della collettività nei prossimi mesi e fino a quando non vi sarà una ragionevole certezza di aver superato il rischio di infettarsi.
Da qui, alcune misure che possiamo riprendere oggi dai vari protocolli, possono rappresentare anche per il futuro le prassi corrette da adottare all’interno di ogni realtà imprenditoriale, sia essa esercitata in forma autonoma che strutturata con dipendenti:
‐ Sanificazione dei mezzi di trasporto
‐ Areazione frequente dei mezzi al termine di ogni servizio e sanificazione manuale delle superfici
‐ Utilizzo di mascherine (DPI) da parte degli operatori e dei passeggeri
‐ Numero massimo di soggetti trasportati rispetto alla capacità di carico, in assenza di DPI.
‐ Utilizzo frequente di gel disinfettante da parte del personale addetto alla guida dei mezzi
‐ Utilizzo di guanti monouso per conducenti e passeggeri
‐ Installazione volontaria di paratie all’interno dei mezzi (vedi disposizioni Ministero dei Trasporti)
‐ Distanziamento e posizionamento dei passeggeri rispetto al driver
‐ Inserimento dei conducenti NCC Auto Bus e TAXI nei programmi di screening sierologico a carico del SSN e SSR in quanto lavoratori maggiormente a contatto con altre persone
Tali procedure, che in ogni caso rappresenteranno un costo per le aziende, dovranno essere supportate economicamente da agevolazioni e contributi da parte dello Stato.
A tale proposito si richiama quanto contenuto all’interno del Decreto Cura Italia:
‐ contributi per l’installazione di paratie nel TPLN
‐ credito d'imposta nella misura del 50 per cento delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro fino ad un massimo di 20.000 euro.
Fase 3: Mercato di riferimento
Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, il mercato di riferimento per il settore della mobilità non sarà più lo stesso e ci vorrà del tempo prima di ritornare ai volumi di ricavi a cui le imprese sono state orientate fino a due mesi fa.
Da qui lo sforzo di ricercare, attraverso il supporto delle istituzioni, nuovi spazi per aiutare le imprese a trovare nuovi segmenti di mercato ad esempio oggi ad appannaggio quasi in modo esclusivo del cd. “terzo settore” (per quanto attiene a trasporti sociosanitari, organizzazioni che pure dovranno affrontare la riorganizzazione strutturale dei mezzi e delle capacità che si ridurranno di salita passeggeri e quindi segmento che evidenzierà esigenze di integrazione che la capacità tecnica e strumentale delle imprese di traporto persone è in grado di garantire).
Quanto sopra per stigmatizzare l’importanza di innescare meccanismi volti al mantenimento degli attuali livelli occupazionali, conquistando spazi oggi riservati al “volontariato”.
‐ Attraverso un apposito capitolo di spesa “Covid-19 mobilità” incentivare e supportare le imprese di TAXI NCC Auto e Bus attraverso:
o Supporto alle capacità di carico dei classici servizi di TPL. Se è vero che il distanziamento sarà un fattore determinante nella vita quotidiana di ogni cittadino, gli stessi mezzi non potranno viaggiare con la solita capienza. Da qui, i mezzi Taxi o da Noleggio (Autobus -Vetture) debbono rappresentare un valido supporto a tale criticità. Alle Regioni, nell’ambito delle proprie funzioni, il compito di sviluppare e attuare contratti di servizio straordinari con il gestore e le PMI del trasporto persone.
o Destinazione di risorse alle Regioni e ai Comuni per l’erogazione di “voucher- mobilità” che incentivino e supportino l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico non di linea (TAXI – NCC)
o Destinazione di quota parte dei servizi di trasporto sociosanitario (disabili- accompagnamento-trasporti sociali) alle imprese di TAXI e NCC Auto e Bus in percentuale non inferiore al 40% con risorse dedicate.
o Mantenimento delle ordinanze Regionali in tema di trasporto di beni di prima necessità (spese, farmacie) per Taxi e NCC.
o Diffusione dell’applicazione dell’art. 48 del Cura Italia attraverso la sottoscrizione di co-progettazioni tra Imprese del Trasporto Scolastico e Amministrazioni Comunali.
o Rifinanziamento dei provvedimenti di sostegno al reddito a causa delle sospensione delle attività per le diverse tipologie di impresa oltre le 9 settimane o Ulteriore sospensione di tasse, contributi, mutui e leasing fino alle regolare
ripresa delle attività.
o Urgenti interventi di ristoro e indennizzo a fondo perduto a favore delle PMI per far fronte ai mancati ricavi nel periodo di chiusura e sostenere i numerosi e onerosi costi fissi con aumento del bonus ai lavoratori autonomi, ai professionisti e alle partita iva
o Estensione per settore Noleggio con Conducente (AUTO e BUS) del riconoscimento del rimborso di parte dell’accisa relativa al gasolio consumato per l’ esecuzione dei servizi alla stregua di quanto avviene negli altri paesi della UE
o Sviluppo di progetti di trasporto pubblico nelle aree a domanda debole con affidamenti diretti nei confronti delle imprese
o Mantenimento per almeno due anni degli affidamenti in essere nei contratti pubblici
o Previsione di forme di incentivo all’esodo e/o forme di indennizzo per autorizzazioni e licenze riportate presso le amministrazioni Comunali (Taxi Ncc).
o Promozione, come sistema, dell’incontro e partnership tra aziende e imprese di trasporto per garantire spostamenti del personale dipendente in azienda in alternativa al mezzo pubblico.
Tali misure, unite a misure di carattere economico finanziario, si rendono necessarie per sostenere le imprese a superare i momenti di recessione che devono e dovranno affrontare.
Insieme all’iniezione di liquidità alle imprese annunciata dal Governo, che porterà le stesse ad innalzare il vello di indebitamento, se da un lato si rendono necessari gli interventi di sostegno (congelamento di imposte e tributi, sospensione leasing, misure di sostegno per sospensione attività ai lavoratori e sostegno agli autonomi), dall’altro è ugualmente importante aiutare le imprese a mantenere i propri impegni presenti e futuri con interventi volti a innescare nuovi ricavi.
Molto importante diventa l’azione di lobby che ad ogni livello (nazionale, regionale, comunale, Città Metropolitana) possa far sviluppare nuovi modelli di mobilità in grado di coinvolgere le imprese. Imprese, va ricordato, che avendo pianificato importanti investimenti anche sul rinnovo del parco veicolare si sono copiosamente esposte in termini finanziari e che, conseguentemente, rischiano la chiusura in assenza di ricavi.
Trasporto Scolastico e TPL
L’art. 48 del Decreto Cura Italia prevede, nel periodo di sospensione dei servizi scolastici e delle attività, che le PA garantiscano, anche avvalendosi di soggetti privati, prestazioni individuali domiciliari o a distanza.
Le priorità di tali prestazioni sono individuate dall’Amministrazione competente, tramite coprogettazioni con gli enti gestori, impiegando i medesimi operatori e fondi ordinari destinati a tali finalità.
Dette prestazioni, convertite quindi in altra forma, sono retribuite ai gestori privati convenzionati con quota parte dell’importo dovuto per l’erogazione del servizio standard e subordinatamente all’effettivo svolgimento dei servizi.
La corresponsione della restante quota, che sommata alla precedente dà luogo ad una corresponsione complessiva di entità pari all’importo già previsto in favore dei soggetti cui è affidato il servizio, è subordinata alla verifica del mantenimento delle strutture attualmente interdette.
Tali pagamenti comportano la cessazione dei trattamenti del fondo di integrazione salariale e di cassa integrazione in deroga laddove riconosciuti per la sospensione dei servizi educativi per l’infanzia, nonché dei servizi degli educatori nella scuola primaria, o di servizi sociosanitari e socioassistenziali resi in convezione.
Quanto sopra esposto, che ricomprende a nostro avviso anche servizi accessori come il trasporto scolastico, riteniamo possa rappresentare un indiscutibile elemento positivo che consentirebbe alle imprese e al proprio personale dipendente di superare questo momento di difficoltà e di essere nella condizione di poter ripartire al momento della ripresa delle normali attività.
In fase di conversione del DL Cura Italia è stato approvato un emendamento che stabilisce che, sui gestori di servizi di trasporto pubblico locale e regionale e di trasporto scolastico, “non possono essere applicate dai committenti dei predetti servizi, anche laddove negozialmente previste, decurtazioni di corrispettivo, né sanzioni e/o penali in ragione delle minori corse effettuate e/o delle minori percorrenze realizzate a decorrere dal 23 febbraio 2020 e fino al 31 dicembre 2020. Le disposizioni del presente comma non si applicano al trasporto ferroviario passeggeri di lunga percorrenza e ai servizi ferroviari interregionali indivisi”.
Fino al termine delle misure di contenimento del virus COVID-19 tutte le procedure in corso relative agli affidamenti dei servizi di trasporto pubblico locale possono essere sospese, con facoltà di proroga degli affidamenti in atto al 23 febbraio 2020, fino a 12 mesi successivi alla
dichiarazione di conclusione dell'emergenza; restano escluse le procedure di evidenza pubblica relative ai servizi di trasporto pubblico locale già definite con l'aggiudicazione alla data del 23 febbraio 2020.
L'efficacia della disposizione di cui ai commi 4-bis e 4-ter è subordinata all'autorizzazione della Commissione europea ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europa.
Sia l’art. 48 che l’emendamento introdotto in fase di conversione accolgono sicuramente la necessità di salvaguardare quelle imprese impegnate in questo segmento di mercato mantenendo di fatto lo status quo nonostante le sospensioni dei servizi e le minori entrate in ragione delle flessioni della domanda intervenute a seguito dell’emergenza.
Preoccupa in tal senso il tentativo da parte di ANCI di suggerire modifiche che eliminerebbero il riconoscimento del corrispettivo nei confronti delle imprese che eseguono servizi di trasporto scolastico.
Ribadiamo quindi che il provvedimento introdotto dal Decreto Cura Italia, al netto dei costi di trazione variabili (unici costi veramente cessanti), è l’unica misura per supportare le imprese in questa fase di estrema difficoltà ed è quanto mai necessaria per sorreggere un settore che rischia di ritrovarsi a terra al momento della riapertura delle scuole.
Come noto le conseguenze dell’emergenza “COVID-19” sta minando fortemente la tenuta di tutto il sistema economico, nello specifico per quanto attiene nel suo insieme ai servizi erogati nell’ambito scolastico, alle imprese che hanno in essere appalti e/o convenzioni per i servizi di trasporto e accompagnamento.
Inoltre vista la riapertura della discussione nel merito e vista la grande incertezza sul futuro nelle tempistiche e nelle modalità, si propone di sospendere anche per il trasporto scolastico tutte le procedure in corso relative agli affidamenti dei servizi di trasporto scolastico, con possibilità di proroga degli affidamenti in essere fino a 12 mesi successivi alla dichiarazione di conclusione dell’emergenza.
Conclusioni
Per quanto strettamente connesso ai temi più generali e trasversali rimandiamo alla lettura e agli interventi della Confederazione.