DICEMBRE-GENNAIO 2021ELLE DECOR n. 12-1 AUT € 9,30/ BE € 8,60/ CH CHF 12,60/ CH CT CHF 12,20/ CÔTE D’AZUR € 8,60/ D € 11,70/ E € 8,20/ F € 8,50/ GR € 8,70/ LUX € 7,50/ PTE CONT. € 8,20/ UK £ 8,50/ USA $ 22
Magazine internazionale di design e tendenze arredamento e stili di vita architettura e arte.
English text
VINCENZO DE COTIIS Un progetto totale in cui dialogano superfici materiche e dettagli preziosi INTERNI DI CARATTERE A casa
di Miguel Casal Ribeiro, Pierre Hardy, Benedetta Tagliabue,
Vincent Van Duysen WINTER HOME Gli arredi dell’inverno in tre scenari domestici DOLCE DORMIRE Letti e complementi perfetti per sognare
DET TAGLI PRIVATI
HEARST Magazines Italia S.p.A. Dicembre-Gennaio 2021 Anno 32 n. 12-1 € 4,50 Mensile Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1, LO/MIla dal 18 dicembre 2020
di Rosaria Zucconi — foto di Martin Morrell
Vincenzo De Cotiis progetta un’architettura
brutalista dove la forza del cemento incontra la dolcezza del verde, il design d’autore, l’arte
SEGNI D’ARTISTA
La luce del pomeriggio invade il salotto con poltrone e pouf in suède e base in ottone brunito: tutto è su progetto di Vincenzo de Cotiis, ritratto nella pagina accanto. Sul fondo, una serie di carboncini su carta dell’artista Alessandro Verdi.
Lampada a sospensione su disegno, a parete pannelli di tessuto in lana riciclata.
Nella sala da pranzo, un importante lampadario in ottone e vetro su progetto di De Cotiis, come il tavolo in legno riciclato e base in ottone, il tappeto e le poltroncine in legno e velluto. Pagina accanto, scrivania in legno riciclato, design Vincenzo De Cotiis, e lampada da tavolo di Joe Colombo, Oluce. A parete opere di Dino Carrara.
Nel soggiorno, tavolino con piano in marmo, divano e lampada custom made.
Sulla parete, grande opera di Luca Pignatelli. Coppia di poltrone Anni 50 di Marco Zanuso per Arflex.
Pagina accanto, su progetto la panca in cemento, ottone argentato e fibra di vetro e la libreria con ripiani in vetro e struttura in ferro. Davanti alla vetrata, scultura colorata di Jorrit Tornquist.
Nel patio con piscina, pavimento in lastre di cemento e palme rigogliose in vasi vintage. Pagina accanto, nella camera padronale pavimento in legno di recupero e pareti rivestite di lino.
Porte scorrevoli in fibra di vetro riciclato da vecchie barche si aprono sul bagno.
Soffitto in cemento grezzo.
Appena fuori Milano, l’ultimo progetto di architettura privata firmato da Vincenzo de Cotiis si percepisce dalla strada come un volume compatto, coperto d’edera, misterioso, che all’interno rivela la forza espressiva e la plasticità del cemento armato.
La struttura, caratterizzata da un brutalismo non così aspro come quello russo o americano, è stata concepita a partire dalla centralità del patio, attorno al quale si sviluppa il layout della casa. In questo grande cortile interno, con il living e la piscina, l’inserimento quasi paesaggistico di palme rigogliose e rampicanti ha contaminato la forza espressiva del cemento, come accade quando la natura si impadronisce di luoghi abbandonati. All’interno l’estetica essenziale del calcestruzzo armato accoglie, valorizzandole, le passioni dei proprietari, collezionisti d’arte contemporanea, grandi
viaggiatori, che amano circondarsi di oggetti, sculture, arredi vintage, antichi vasi orientali, manufatti unici. Spiega Vincenzo De Cotiis:
“L’architettura brutalista permette libertà di costruzione. Amo la matericità imperfetta delle superfici, la tensione emotiva che si genera
in grandi spazi, fluidi, ariosi. L’involucro di cemento minimalista, privo di decorazioni, è caldo,
accogliente, grazie alla luce naturale, al verde, a materiali come il legno riciclato, il lino e la lana sulle pareti, a un perfetto mix di arredi di ieri e di oggi, e agli incontri con culture diverse”.
Dopo importanti mostre internazionali alla Carpenters Gallery, con sedi a Londra, Parigi, New York e San Francisco, a Milano l’architetto- designer manifesta la sua vena artistica
nell’esposizione, quasi museale, ‘Crossing Over’, fino al prossimo aprile nella Vincenzo De Cotiis Gallery. La costruzione di un immaginario contemporaneo dove la città diviene luogo della contaminazione, si concretizza in pezzi scultorei, fusione di marmi con il vetro di Murano cristallizzato, insieme a quadri tridimensionali. “Tempo, memoria, superfici, segni, imperfezioni sono un’unica voce:
il mio lavoro vive di tutto questo. Sensazioni che mi portano a esplorare nuove espressioni, in un percorso che sfocia nella sperimentazione, mio unico obiettivo, base di ogni progetto. Un atteggiamento innato quando ero giovane e avevo già la tendenza a creare oggetti più vicini all’arte che al design, difficilmente replicabili. Il mio percorso solitario adesso è felicemente condiviso con mia moglie Claudia Rose, che mi ha spinto verso la mia naturale vocazione: andare in una direzione più artistica.
Con lei c’è un confronto continuo, apprezzo la sua chiara visione internazionale e condivido anche i sogni. Sogni progettuali che vogliamo realizzare al più presto: viaggi nelle metropoli per un pieno di energia. E una nuova abitazione sul Canal Grande, a Venezia, dove il talento manuale incontra l’arte”. —
Nel grande bagno, una parte della collezione di vasi cinesi decorati, in terracotta, del XIX secolo. Sospesi sui doppi lavabi una coppia di specchi vintage di FontanaArte e lampade in ottone su progetto di Vincenzo De Cotiis.
Una porta a bilico, a tutt’altezza, si apre su un terrazzo concepito come un’oasi di verde.
Disegno grafico per la facciata del patio su cui si aprono le vetrate del living.
In contrasto con il cemento bianco a vista, le partiture in legno sono dipinte in grigio antracite. Pagina accanto,
tavolo in marmo grezzo con base di forma irregolare e poltroncine Anni 60.