• Non ci sono risultati.

CHI NON RISICA? ProSa on-line: P0237 VALUTAZIONE PROGETTO: 22/22 FINANZIAMENTO CONCESSO:

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "CHI NON RISICA? ProSa on-line: P0237 VALUTAZIONE PROGETTO: 22/22 FINANZIAMENTO CONCESSO:"

Copied!
7
0
0

Testo completo

(1)

PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2004-2005 (DD 466 - 29.11.04)

BANDO REGIONALE 2004-2005 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 500 - 20.12.04–BURP 51–23.12.04)

CHI NON RISICA…?

Filone tematico Incidenti stradali

Tema Prevenzione disagio adolescenziale (Rischio in età evolutiva) Destinatari Fascia dei 18enni frequentanti le scuole superiori del V.C.O. (IV

anno di corso)

Setting Scuola media superiore (IV anno)

Responsabile del progetto Croce Mauro

ASL 14 Verbano-Cusio-Ossola - SS Educazione Sanitaria Via Mazzini 117, 28887 Omegna (VB)

Tel. 0323-868111 Cell. 339-3997375 Fax 0323-623020 mauro.croce@katamail.com

ProSa on-line: P0237 VALUTAZIONE PROGETTO: 22/22 FINANZIAMENTO CONCESSO: 5516.00 €

Abstract

Il progetto che si intende presentare costituisce il tentativo di migliorare e formalizzare una precedente serie di interventi pensati e realizzati a partire dal tema degli incidenti stradali in alcune scuole superiori del V.C.O. (37 classi nel complesso) nel corso degli ultimi anni scolastici.

L’intervento originario è stato richiesto dalla Rete delle Scuole per l’Educazione alla Salute (organismo che raggruppa i referenti alla salute dei 12 istituti superiori della provincia del V.C.O.) e ha visto la collaborazione organica del locale comando di Polizia Stradale, impegnato in interventi di circa due ore con le classi quarte (l’anno della patente) degli Istituti coinvolti, il collegamento con il Referente per l’Educazione alla Salute dell’A.S.L. e un contributo economico da parte dell’Amministrazione provinciale del V.C.O.. L’idea che ha sostenuto il progetto è quindi nata all’interno delle scuole, espressione di un comune sentire verso un problema che nel territorio provinciale ha sempre avuto un forte impatto sull’opinione pubblica e sui giovani in particolare. L’impianto metodologico adottato ha cercato di mantenere un saldo ancoraggio con la domanda iniziale, gli incidenti stradali, ma senza precludersi la possibilità di allargare l’orizzonte fino a comprendere altre attività tipiche della fase adolescenziale e caratterizzate dalla presenza di rischi e/o pericoli (comportamenti dipendenti, risk/sensation seeking, presa di decisione, ecc…).

L’approccio che si è deciso di adottare ha cercato di assumere un atteggiamento ‘critico’ nei confronti del rischio e del pericolo, evitando però derive moralistiche o, all’opposto, consolatorie. Il dispositivo formativo scelto e considerato più idoneo per perseguire questa finalità ci è sembrato essere quello del ‘processo’: a finire in tribunale è stato il rischio stesso. Questa soluzione ha trovato sostanza in una simulazione della durata di circa 3 ore in cui i ragazzi dibattevano le proprie tesi (pro e contro il rischio) all’interno di un impianto formativo idoneo all’emersione e al confronto delle diverse rappresentazioni sociali dei temi.

Il percorso formativo che qui si intende aggiornare e riproporre vuole mantenere l’accento sul ‘perché’ certe cose avvengono e quali bisogni soddisfano, facendo in modo che siano i ragazzi stessi a dotarsi di chiavi di lettura autonome e originali, non mutuate, cioè, da quello che pensano gli adulti. Occorre evitare letture semplicistiche del fenomeno, più inclini alla rassicurazione che alla comprensione.

I buoni risultati ottenuti nella prima serie di attività (valutazioni indipendenti condotte dalle scuole e dai formatori coinvolti) hanno suggerito di riproporre l’intervento con l’obiettivo di uscire dalla fase, per così dire, sperimentale, cercando soprattutto una (buona) prassi in grado di rendere l’attività meno episodica.

L’analisi del processo che ha portato in precedenza alla realizzazione degli interventi fa ritenere che gli sforzi debbano essere finalizzati alla creazione di una rete tra i soggetti coinvolti in grado di monitorare il fenomeno e di gestire organicamente la strategia preventiva. La rete dovrebbe riguardare sia i servizi a matrice socio-sanitari impegnati in ambito preventivo (cfr. più sopra) che il mondo della scuola, (almeno) per le due componenti principali:

docenti (la rete sopracitata e il C.S.A.) e studenti (ad esempio per il tramite della Consulta Provinciale). Il completamento della rete si può però ottenere solo rafforzando la collaborazione con le Forze dell’Ordine, sulla falsariga di quanto avvenuto in passato ma nell’ottica di stabilizzarne i contributi e la partecipazione.

(2)

RELAZIONE FINALE

1. IL CONTESTO DI PARTENZA

1.1. Analisi del contesto di partenza: risultati della diagnosi educativa ed organizzativa Il progetto eredita una precedente serie di interventi condotti dallo stesso gruppo di lavoro sullo stesso contesto sociale di riferimento: l’analisi di contesto si è quindi sviluppata soprattutto alla luce dell’andamento delle precedenti esperienze. In questo senso le difficoltà più rilevanti sono state registrate in ordine alla necessità di stabilire un calendario che fosse in grado di tenere conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti. Rispetto a quanto progettato è stato poi necessario modificare i partner coinvolti nel progetto: la difficoltà a coinvolgere il locale comando della Polizia Stradale è stato compensato dalla possibilità di inserire fattivamente il servizio 118 – pronto intervento dell’A.S.L. 14 e dalla struttura della prefettura del V.C.O. che gestisce la patente a punti.

Sul versante scuola, l’analisi di contesto ha confermato la necessità di lavorare sul tema, garantendo nei fatti una più che buona disponibilità.

In ogni caso non è stato necessario modificare in modo sostanziale il progetto, se non per uno slittamento dei tempi e con due eccezioni significative: la prevista serata-pubblica finale è stata sostituita da un più operativo workshop che ha permesso il coinvolgimento di un maggior numero di attori locali. Raccogliendo le richieste dei referenti alla salute delle scuole si è provveduto inoltre a realizzare un video che dovrebbe permettere ai docenti di continuare l’esperienza in aula, oltre la conclusione dei lavori.

A livello generale, le difficoltà incontrate in questa fase dipendono soprattutto dai tempi necessari per incontrare tutti i soggetti potenzialmente coinvolti nelle iniziative e dalla conseguente necessità di procedere a tavoli di confronto separati.

1.2. Alleanze tra gli attori interessati al progetto

Anche alla luce delle difficoltà sopra descritte è possibile affermare che il coinvolgimento dei soggetti interessati ha portato ad alleanze operative completamente funzionali agli obiettivi del progetto. Riconoscimento dei ruoli, disponibilità e un coinvolgimento sostanziale nell’iniziativa sono probabilmente gli indicatori più importanti per testimoniare il buon esito del ‘gioco di squadra’. In questo ambito i limiti sono riconducibili al fatto che molto spesso viene richiesta ai ‘partner’ una collaborazione superiore a quanto progettato e, a livello più generale ancora, alla necessità di collaborare nei tempi ‘normali’ di lavoro, a volte in strutture rigide dal punto di vista organizzativo.

1.3. Andamento del gruppo di progetto

Il gruppo di lavoro, già collaudato in precedente esperienze simili, è parso ben assortito per

rispondere positivamente a tutte le sollecitazioni che un progetto in corso d’opera richiede, non solo per la risoluzione dei problemi. Tre sono le fasi fondamentali che il gruppo ha attraversato.

Inizialmente il lavoro è stato concentrato nella tessitura dei rapporti con gli attori coinvolti e/o coinvolgibili nel progetto. Nella fase centrale ci si è occupati dell’attività in aula, dal punto di vista della progettazione, della realizzazione e della supervisione rispetto ai risultati parziali. In questa fase si colloca anche la programmazione e la realizzazione degli interventi condotti dal responsabile di progetto, dal servizio 118 e dalla prefettura a tutti gli studenti organizzati in forma assembleare nei singoli istituti.

L’ultima fase ha visto il gruppo concentrarsi sulla realizzazione del workshop conclusivo, per la preparazione dell’evento in sé e per gli sforzi necessari per realizzare due prodotti video, uno di tipo documentale e uno inteso come strumento di attivazione per un eventuale proseguimento

dell’attività a carico dei docenti interessati 1.4. Promozione del progetto

L’interesse da parte della Comunità locale è decisamente elevato. Attualmente un gruppo di lavoro è alla ricerca di finanziamenti pubblici necessari per proseguire l’esperienza oltre il progetto in oggetto. Più volte è stata ribadita l’assoluta necessità di continuare lungo la direzione intrapresa, cercando di aumentare le iniziative collegate e il numero di soggetti raggiunti.

(3)

2. PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ E GERARCHIA OBIETTIVI

Il 31 maggio 2006 un workshop tenutosi presso la sede centrale dell’A.S.L. 14 di Omegna ha chiuso ufficialmente il progetto ‘chi non risica…?’. In questo contesto è stato possibile condividere i principali risultati ottenuti dalle attività implementate e ragionare nell’ottica degli sviluppi futuri dell’intervento. Nella primavera dell’anno scorso il progetto è partito in sequenza su tre fronti: il gruppo di progettazione per la messa a punto dell’intervento in aula, i contatti con le scuole del territorio e il primo coinvolgimento degli attori locali. Gli obiettivi sono stati raggiunti e la necessità di congelare i lavori preparatori nel periodo estivo ha comunque permesso di essere pronti per la ripresa dell’anno scolastico. Il periodo individuato per realizzare gli interventi in aula è stato quello compreso tra i mesi di novembre 2005 e gennaio 2006, finestra rispettata con un paio d’eccezioni.

La programmazione degli incontri di tipo informativo ha richiesto invece più tempo soprattutto per la necessità di armonizzare gli impegni dell’”équipe” coinvolta. In particolare hanno gestito questa parte il responsabile di progetto, il primario del servizio 118 e il dirigente della locale prefettura responsabile della gestione della patente a punti.

Le 20 classi coinvolte negli interventi diretti sono state individuate nel corso di un incontro curato dal C.S.A. che ha visto la partecipazione dei referenti per l’educazione alla salute dei singoli istituti.

La quota di 20 interventi, quella coperta dal finanziamento regionale, è risultata completamente sottostimata rispetto alle richieste della scuola, anche in virtù della positiva valutazione del progetto sperimentale avviato 4 anni or sono. Tutti i 12 istituti sono stati coperti da almeno un intervento, le 8 classi rimanenti sono state ripartite in base al numero degli iscritti.

La preparazione del workshop conclusivo ha richiesto un notevole dispendio di energie, sia per gli aspetti organizzativi che per la preparazione di due prodotti video, uno documentale sulla filosofia e sull’approccio adottato dal progetto e uno denominato di ‘attivazione’ pensato e costruito come uno strumento a disposizione dei docenti che vorranno continuare le attività in aula.

Le difficoltà sono probabilmente tutte riconducibili ai limiti imposti da un budget limitato che non garantisce completamente in merito alla possibilità di fronteggiare imprevisti e difficoltà emergenti.

Di contro le risorse umane coinvolte hanno profuso uno sforzo superiore a quanto preventivato in fase di progettazione

Tutti i risultati previsti sono stati comunque raggiunti. La costruzione della rete, l’attività in aula ben valutata, gli incontri informativi rivolti ad un target più ampio, il coinvolgimento degli attori locali (anche) nel momento del workshop e la realizzazione dei prodotti-video sono le macro fasi salienti attraverso le quali è stato possibile raggiungere gli obiettivi previsti. Ripetendosi, non è possibile esimersi dal sottolineare che la difficoltà e l’incertezza più rilevante risiede nei vincoli imposti dal budget di riferimento, anche per la possibilità di aggiungere al progetto sviluppi non previsti e non prevedibili in prima stesura. Al problema si cerca di ovviare con una robusta attività volontaria e non retribuita.

3. VALUTAZIONE DI PROCESSO E DI RISULTATO

La valutazione diretta dell’esperienza condotta in aula è stata effettuata tramite questionario anonimo da compilare immediatamente al termine dell’incontro e una scheda-commento sulla prima sedimentazione dell’intervento da compilare una settimana dopo: i risultati sembrano decisamente positivi. Dai commenti dei ragazzi si evince una sostanziale approvazione per la scelta del tema, la metodologia utilizzata in aula e la possibilità di apprendere da questa esperienza. Con i referenti scolastici si è poi deciso di restituire il materiale emerso dalla valutazione con i ragazzi con i parziali per classe e i risultati generali, al fine di apprezzare l’impatto dell’attività. Nella tabella che segue vengono riportate le medie delle valutazioni dei 301 studenti che hanno partecipato all’attività in aula e si sono espressi su una griglia a 7 punti.

per nulla poco - = + molto moltissimo

1 2 3 4 5 6 7

I temi affrontati durante l’incontro ti sono sembrati…

1. Interessanti? 6,1 2. Utili? 5,9

(4)

3. Stimolanti? 5,8

La modalità di conduzione della giornata ti è sembrata…

4. Piacevole? 6,1 5. Stimolante? 5,9

6. Adeguata rispetto all’argomento? 5,9 Il clima di lavoro in aula è stato…

7. Piacevole? 6,1 8. Produttivo? 5,9 9. Conflittuale? 4,3

Nella tabella successiva sono stati invece riportati i parziali per classe. Come si può notare non appaiono differenze di rilievo. La matrice dei dati mette però in evidenza alcune particolarità: due studenti, uno studente del Galletti ha risposto ‘2’ a quasi tutte le domande, commentando polemicamente l’intervento e un’altro della sezione Elettronica del Cobianchi ha risposto ‘1’ a tutto, senza ulteriori commenti. Se il singolo dato si perde considerando il totale dei rispondenti, l’effetto si avverte in maniera significativa considerando i parziali per classe. I numeri delle colonne fanno riferimento alle domande riportate appena sopra.

istituto indirizzo 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Franzosini grafico 6,8 6,5 6,3 6,3 6,1 6,2 6,1 6,1 4,8 Franzosini turistico 6,5 6,5 6,5 6,4 6,4 6,3 6,5 6,5 4,4 Ferrini amministrazione 6,6 6,3 6,1 6,7 6,0 6,1 6,5 6,2 4,6 Ferrini costruzioni 6,3 5,9 6,1 6,3 6,0 5,8 5,8 5,9 5,4 Marconi geominerario 6,1 6,1 5,8 6,5 5,8 5,9 6,5 6,1 4,8

Itc Omegna igea 6,7 6,6 6,5 6,7 6,8 6,5 5,9 6,1 6,5

Galletti elettrico 5,8 5,5 5,6 5,5 5,7 5,8 5,5 5,6 4,0 IC Crodo agraria 6,7 6,5 5,9 6,6 6,4 6,5 6,3 6,2 5,1 Ls Gobetti scientifico 6,5 6,3 6,1 6,6 6,3 6,3 6,6 6,1 3,0 Ls Spezia linguistico 6,2 5,9 5,9 6,2 6,2 6,2 6,2 6,1 2,9 Dalla Chiesa meccanica/moda 6,3 6,0 5,9 6,0 5,7 6,0 6,3 6,3 5,6 Einaudi geometra/ragioniere 6,0 5,7 5,4 5,8 5,4 5,6 6,1 5,8 4,4 Marconi meccanica 5,8 5,8 5,3 5,8 5,4 5,6 6,1 5,7 4,3 Cobianchi meccanica 4,8 4,8 4,5 4,9 4,8 5,2 4,2 4,5 4,1 I.P. Maggia cucina 5,7 5,1 5,3 5,9 5,4 4,9 5,5 5,3 4,7 L. Cavalieri classico 5,4 4,6 4,8 5,7 5,4 5,3 5,9 5,7 3,6 L. Cavalieri scientifico 6,2 6,0 6,0 6,2 5,9 5,6 6,2 5,9 3,7 Cobianchi 2 classi elettronica 6,1 5,8 5,9 6,0 6,2 5,8 6,1 5,8 3,7 Cobianchi chimico 6,5 6,4 6,6 6,5 6,4 6,6 6,6 6,4 3,3

totale 6,1 5,9 5,8 6,1 5,9 5,9 6,1 5,9 4,3

Ulteriori elementi possono essere ricavati dalle risposte libere fornite all’ultima domanda aperta del questionario di valutazione che compaiono in allegato.

Dal punto di vista della valutazione dei formatori non sono state rilevate difficoltà significative: in alcuni casi sono stati affrontati alcuni problemi logistico-organizzativi (disponibilità aule, calendario, orari) ma senza particolare impatto sull’intervento. L’analisi dei monitor (una prima verifica in gruppo è stata effettuata dopo una prima serie di interventi) ha evidenziato la sostanziale tenuta dell’impianto metodologico adottato soprattutto per la caratteristica di essere flessibile e di adeguarsi ad ogni contesto, in questo caso il tipo di gruppo classe. L’unico problema che si è presentato con una certa frequenza è il poco tempo a disposizione per chiarire tutti i punti emersi, risultato che può indirettamente essere annotato tra i riscontri positivi in quanto testimone di un

(5)

dibattito ricco e coinvolgente. Le singole attività non hanno mai presentato problemi di sorta, risultando ben collegate e coerenti nei passaggi cruciali: l’analisi dei commenti forniti dai ragazzi ad una settimana di distanza sembra proprio rivelare l’apprezzamento per l’intera organizzazione del lavoro che si svela progressivamente e si concretizza solo alla fine. I due diversi stili di conduzione non sembrano aver influenzato il rendimento complessivo, forse anche questa prova di un buon impianto metodologico. L’intervento definito informativo è stato collocato in un periodo di tempo più lungo (ultima data 3 maggio) per le ragioni esposte più sopra. Dopo la previa raccolta di adesioni da parte delle singole scuole, l’attività è stata indirizzata agli studenti del IV anno di corso: in alcuni casi c’è stato il coinvolgimento di singole classi, in altre dell’intero anno di corso. In sostanza è stata realizzata una sorta di conferenza-dibattito in cui ad una introduzione del tema è seguita l’esposizione del problema degli incidenti stradali dal punto di vista del servizio 118 e la questione della patente a punti e del codice della strada. Gli incontri sono stati sempre caratterizzati da un elevato grado di coinvolgimento dei ragazzi, in quanto invogliati a domandare, sollevare dubbi, chiedere chiarimenti. Indicativamente i dieci appuntamenti realizzati sono durati circa 2 ore. La valutazione in termini processuali è certamente positiva per il coinvolgimento e la partecipazione dei presenti. Nell’ultima parte del progetto gli sforzi sono stati concentrati in due distinte direzioni: da una parte l’ideazione e la realizzazione di un video di tipo documentale dell’iniziativa e dall’altra l’organizzazione del workshop. Nel primo caso il lavoro effettuato è stato abbondantemente superiore a quanto preventivato. L’ideazione e la realizzazione delle riprese ha richiesto più tempo del previsto soprattutto per la volontà di rappresentare alcuni aspetti potenzialmente innovativi emersi in corso d’opera. Il workshop è stato invece pensato sia con la finalità di ‘restituire’ al mondo della scuola, dirigenti, docenti e studenti, alcuni dei risultati emersi che per cercare un coinvolgimento più organico con altri attori locali competenti (cfr. brochure evento). Il video realizzato è stato concepito con una doppia finalità: oltre al carattere documentale dell’esperienza svolta si è pensato ad una funzione di attivazione per eventuali interventi futuri da svolgere nella scuola da parte dei docenti interessati: un video della durata di 10 minuti circa introduce il tema e fornisce alcuni spunti di riflessione: è pensato come il primo passaggio di un’attività da svolgere in classe. Il video di tipo documentale è stato invece pensato con una finalità più generale: si è cercato infatti di riprodurre non tanto lo specifico del progetto in oggetto quanto il lavoro che occorre attivare per affrontare localmente un tema di health promotion o di prevenzione, negli aspetti conoscitivi, di allargamento e coinvolgimento della comunità prossimale e nelle fasi di interventi diretti sul target. Il risultato, presentato in una prima versione in occasione del workshop, sembra raggiungere l’obiettivo: una piccola buona prassi locale per affrontare un tema di salute della comunità. Il workshop è stato realizzato pochi giorni prima del termine delle lezioni, certamente un periodo congestionato per docenti e studenti. Ciononostante ha registrato un buon successo, in ordine al numero dei presenti e alle sollecitazioni raccolte nel dibattito. Alcuni problemi tecnici relativi alla proiezione del video hanno purtroppo impedito la realizzazione di tre gruppi di discussione paralleli (studenti, docenti e attori locali) e ciò ha certamente limitato la partecipazione diretta, soprattutto per la componente studentesca. Il pomeriggio di lavoro è stato idealmente diviso in due sezioni: nella prima gli attori locali, dal direttore generale A.S.L. 14 al Dirigente C.S.A., dal servizio 118 alla Prefettura, Presidente Provincia del VCO, amministratori, forze di polizia, ecc…

hanno cercato di definire gli estremi della questione e soprattutto le strategie organizzative idonee per proseguire e ampliare gli interventi effettuati. Nella seconda parte la proiezione del video documentale doveva introdurre i lavori dei tre gruppi: purtroppo alcuni inconvenienti tecnici e la necessità di dover cambiare luogo dell’incontro hanno ridotto il tempo a disposizione. Si è scelto di lasciare lo spazio alle riflessioni spontanee dei partecipanti, in un dibattito conclusivo che ha fornito molte indicazioni sugli elementi di forza e i punti critici dell’intero percorso effettuato. Nei fatti tutta la seconda parte del progetto si è svolta nel pieno rispetto di tempi e obiettivi, soprattutto alla luce della parziale riparametrazione delle attività così come è stato evidenziato nel report del 30 novembre.

In occasione di una riunione della Rete per l’educazione alla salute tenutasi ai primi di novembre dell’anno in corso è stato presentato il video denominato di attivazione e ad ogni scuola è stato consegnato un fascicolo contenente:

un inquadramento generale del progetto e una presentazione del video di attivazione;

il testo di una storia che viene raccontata nel video;

il testo dello stimolo finale che compare nel video (problema alla lavagna);

una scheda di monitoraggio delle attività in aula eventualmente condotte dai docenti;

una scheda con le valutazioni dei ragazzi di quella scuola effettuate a commento dell’intervento svolto in aula.

(6)

4. RISULTATI E CONCLUSIONI

Difficile sintetizzare in poche buttate le aree di criticità di un progetto complesso come quello realizzato. Tra i punti di forza è possibile annoverare la diffusione capillare nel contesto di riferimento (scuole superiori del V.C.O.), un buon impianto metodologico per l’attività in aula e il coinvolgimento della comunità locale, stake-holders e decisori. Non è possibile annoverare completamente tra i punti di forza il tentativo di coinvolgere i docenti con il supporto di uno strumento pensato ad hoc per loro:

a fine anno scolastico sarà possibile monitorare gli interventi svolti e documentare l’esito del tentativo messo in atto.

I punti deboli si riferiscono all’impossibilità di soddisfare tutte le richieste provenienti dal mondo della scuola e le difficoltà connesse all’opportunità di trasformare il progetto in una sorta di appuntamento fisso per i ragazzi alle prese con la patente.

Dal punto di vista metodologico il progetto è pensato più come uno strumento per lavorare a livello degli atteggiamenti che rendono possibile determinate condotte a rischio, strada paradossalmente meno ambiziosa dell’attenzione focalizzata esclusivamente sui comportamenti. Quest’ultimo aspetto potrebbe trarre certamente beneficio dal confronto con progetti analoghi condotti sul territorio,

5. STRUMENTI E DOCUMENTI PRODOTTI In allegato vengono prodotti:

allegato 1: schede di valutazione dell’attività in aula, al termine dell’intervento e ad una settimana allegato 2: domanda aperta nella scheda di valutazione al termine dell’intervento

allegato 3: brochure del workshop

allegato 4: documenti consegnati ai docenti a supporto del video di ‘attivazione’

allegato 5: a corredo della versione cartacea viene inviato un dvd con i due video realizzati

si precisa inoltre che il progetto è stato presentato nell’ambito del , Lecce 7-9 Setttembre e l’abstacrat è contenuto nel volume degli atti: Croce M., Vassura M.,Soni M.,(2006)” Come prevenire gli incidenti stradali? Riflessioni intorno al progetto “Chi non risica”, atti VI Convegno Nazionale Psicologia di Comunità, Tipolito Greco, Copertino, pp.259-261

6. COMPETENZE ACQUISITE

I progetti che si muovono in ambito di comunità rappresentano sempre dei numeri unici, non replicabili tout court in altri contesti. Più che allo sviluppo di nuove competenze è possibile affermare di aver raffinato le tecniche necessarie per realizzare le attività in aula e di aver conseguito una buona esperienza nell’attivazione delle reti territoriali.

7. RENDICONTAZIONE ECONOMICA

Del budget si è già avuto modo di argomentare in precedenza. Le ore rendicontate sono nettamente sottostimate rispetto a quelle svolte. Ciò, a parere del gruppo di lavoro, non è imputabile ad una cattiva progettazione iniziale. Alcuni problemi o difficoltà non sono, ad esempio, in alcun modo prevedibili inizialmente e il progetto presentato deve comunque essere ‘finanziabile’, nel senso che deve realizzare una buona alchimia tra l’attività svolta all’esterno e quella necessaria al funzionamento del processo.

Tipologia di spesa Voci analitiche di spesa previste con

eventuali modifiche*

Auto/co-finanziamento Finanziamento richiesto

Spese sostenute

Personale 1900

Attrezzature Sussidi

Spese di gestione e funzionamento

(7)

Spese di coordinamento Altro

TOTALE

Si precisa che a tuttoggi non sono ancora state liquidate tutte le spese. Si invierà rendicontazione finale a conclusione del processo amministrativo.

Documenti amministrativi:

Presa atto finanziamento ed avvio progetto delib 409, 8 Luglio 2005

Instaurazione rapporto di lavoro libero prof.le dr Vassura Delibera 525/15 Sett. 2005 Instaurazione rapporto di lavoro libero prof.le dott.ssa Soni Delibera 526/15 Sett. 2005 Affidamento incarico “Alternativa A…” per realizzazione video Delib. 230/8 Sett.2006.

Il responsabile progetto e Repes Mauro Croce

Riferimenti

Documenti correlati

Il bottone <registra quadro F2> memorizza le informazioni di registrazione del titolo e visualizza la pagina di inserimento quadro F2 con l’elenco dei

Nel caso si voglia cancellare la Domanda di cessazione con riconoscimento dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2020 (opzione per il trattamento contributivo - articolo 16

Il nostro progetto di corsi in alternanza scuola-lavoro mira ad incentivare e diffondere le conoscenze di diritto internazionale e di funzionamento dei principali organi

Verrà prospettata la pagina per la modifica dei dati relativi alla Domanda di cessazione con riconoscimento dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2020 (opzione

Nel caso si voglia visualizzare la domanda di “cessazione dal servizio in assenza delle condizioni per la maturazione del diritto a pensione” fare click sulla tipologia di domanda

Ma se Panathlon Planet e Lettera 22 sono delle realtà ormai consolidate (c’è comunque ancora da lavorare), ecco sullo scenario apparire “VideoIncontriamoci al Panathlon”,

Collocato in posizione centrale e strategica rispetto ai principali monumenti della capitale, il nuovo spazio multimediale offre una chiave di lettura sintetica della

La valutazione finale espressa con la votazione di dieci decimi può essere accompagnata dalla lode, con deliberazione assunta all'unanimità della commissione, su proposta